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Superpolli? No, grazie! Archiviamo le gerarchie lavorative.

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    Un biologo evoluzionista
    della Purdue University,
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    William Muir, fece uno studio
    sui polli.
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    Muir si interessava
    di produttività,
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    una cosa che penso
    riguardi tutti noi,
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    ma che nei polli è facile da misurare
    perché basta contare le uova.
  • 0:15 - 0:17
    (Risate)
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    Voleva sapere come rendere
    i suoi polli più produttivi,
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    così escogitò un bell'esperimento.
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    I polli vivono in gruppi, quindi
    ne selezionò una colonia media
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    e la lasciò crescere
    per sei generazioni.
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    A questo punto, creò un secondo gruppo
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    composto dagli individui
    più produttivi,
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    che chiameremo superpolli.
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    Questi furono riuniti in una
    super colonia,
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    selezionando da ogni generazione
    soltanto gli individui più produttivi.
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    Dopo sei generazioni,
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    indovinate cosa scoprì?
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    I polli del primo gruppo, quello medio,
    se la passavano benissimo.
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    Erano tutti belli grassottelli
    e ben piumati
  • 0:56 - 0:59
    e la produzione di uova
    era aumentata notevolmente.
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    E il secondo?
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    Tutti morti, eccetto tre superstiti
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    che avevano beccato a morte
    tutti gli altri.
  • 1:06 - 1:08
    (Risate)
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    Gli individui più produttivi
    avevano raggiunto il successo
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    solo eliminando
    la produttività degli altri.
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    Sono andata in giro per il mondo
    a raccontare questa storia
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    in aziende e imprese
    di ogni genere
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    e chi ascolta vede il nesso
    quasi immediatamente,
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    si alzano e vengono a dirmi
    cose tipo:
  • 1:30 - 1:33
    "Ehi quel gruppo di superpolli
    è proprio come la mia azienda."
  • 1:33 - 1:35
    (Risate)
  • 1:35 - 1:38
    Oppure: "Il mio Paese."
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    O ancora: "La mia vita."
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    Da una vita mi sento dire che per andare
    avanti si deve essere competitivi:
  • 1:45 - 1:49
    frequentare le scuole giuste,
    trovare il lavoro giusto, arrivare in cima
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    ma in verità non l'ho mai trovata
    una cosa troppo stimolante.
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    Ho cominciato a gestire imprese
    per il piacere dell'inventiva
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    e perché lavorare fianco a fianco
    con persone brillanti e creative
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    è gratificante di per sé.
  • 2:03 - 2:08
    Non mi hanno mai motivata molto
    neanche le gerarchie e i superpolli
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    o le superstar, per quanto ne so.
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    Ma in questi ultimi 50 anni,
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    abbiamo gestito la maggior parte
    delle imprese e alcune società
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    ispirandoci al modello
    dei superpolli.
  • 2:20 - 2:24
    Pensavamo che il successo si ottenesse
    selezionando delle superstar,
  • 2:24 - 2:28
    scegliendo gli uomini più intelligenti,
    più raramente donne,
  • 2:28 - 2:31
    e fornendo loro tutte le risorse
    e tutto il potere possibili.
  • 2:31 - 2:35
    Il risultato è stato esattamente lo stesso
    dell'esperimento di William Muir:
  • 2:35 - 2:40
    aggressività, malfunzionamento
    e sprechi.
  • 2:40 - 2:45
    Se per l'individuo più produttivo,
    l'unico modo di avere successo
  • 2:45 - 2:48
    consiste nel sopprimere
    la capacità produttiva altrui,
  • 2:48 - 2:51
    vuol dire che urge assolutamente
    trovare metodi di lavoro migliori
  • 2:51 - 2:55
    e un sistema di vita
    più gratificante.
  • 2:55 - 2:59
    (Applausi)
  • 2:59 - 3:03
    Cos'è, dunque,
    che rende alcuni gruppi
  • 3:03 - 3:07
    evidentemente più efficaci
    e produttivi di altri?
  • 3:07 - 3:10
    Questa domanda se l'è posta
    un gruppo di ricercatori del MIT.
  • 3:10 - 3:12
    Dopo aver reclutato
    centinaia di volontari,
  • 3:12 - 3:16
    li hanno divisi in gruppi e assegnato loro
    problemi di difficile soluzione.
  • 3:16 - 3:19
    Com'era prevedibile,
    alcuni gruppi
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    sono stati molto più bravi di altri
  • 3:22 - 3:25
    ma, significativamente,
    i migliori non si sono dimostrati
  • 3:25 - 3:28
    quelli che contenevano
    uno o due individui
  • 3:28 - 3:31
    dal Q.I. eccezionale.
  • 3:31 - 3:35
    E nemmeno i gruppi
    con il Q.I.
  • 3:35 - 3:37
    complessivamente più elevato.
  • 3:37 - 3:43
    Le squadre migliori avevano,
    invece, tre caratteristiche.
  • 3:43 - 3:49
    Innanzitutto, avevano un elevato grado
    di sensibilità sociale reciproca,
  • 3:49 - 3:52
    un indice che viene misurato
    con il Test di Lettura dello Sguardo,
  • 3:52 - 3:55
    ritenuto in genere un test
    di valutazione del grado di empatia.
  • 3:55 - 3:57
    I gruppi con un punteggio elevato
    a questo test
  • 3:57 - 3:59
    sono risultati migliori.
  • 3:59 - 4:04
    In secondo luogo, nei gruppi migliori
    tutti avevano lo stesso tempo
    per parlare,
  • 4:04 - 4:06
    in modo che non ci fosse
    una voce dominante,
  • 4:06 - 4:09
    ma neanche partecipanti passivi.
  • 4:09 - 4:12
    E infine, i gruppi più bravi
  • 4:12 - 4:14
    erano quelli
    dove c'erano più donne.
  • 4:14 - 4:16
    (Applausi)
  • 4:16 - 4:20
    Sarà perché le donne
    di solito totalizzano punteggi più elevati
  • 4:20 - 4:22
    al Test di Lettura dello Sguardo,
  • 4:22 - 4:25
    finendo per raddoppiare
    il quoziente di empatia?
  • 4:25 - 4:28
    O perché apportano
    di una prospettiva diversificata?
  • 4:28 - 4:32
    Non si sa con precisione, ma la cosa
    più rilevante di questo esperimento
  • 4:32 - 4:36
    oltre a ciò che sappiamo, e cioè
    che alcuni gruppi sono migliori di altri,
  • 4:36 - 4:39
    è la dimostrazione
    che l'elemento chiave
  • 4:39 - 4:44
    è costituito dalla loro
    connessione sociale reciproca.
  • 4:44 - 4:46
    Come funziona tutto ciò
    nel mondo reale?
  • 4:46 - 4:52
    Le interazioni tra individui
    sono davvero importanti
  • 4:52 - 4:56
    perché in gruppi di individui
    molto sensibili e in sintonia tra loro,
  • 4:56 - 4:59
    le idee circolano e si sviluppano meglio.
  • 4:59 - 5:03
    Gli individui non si bloccano.
    Non sprecano energie in vicoli ciechi.
  • 5:03 - 5:07
    Un esempio per tutti è Arup, una delle
    maggiori aziende di progettazione,
  • 5:07 - 5:10
    incaricata di costruire
    il centro equestre
  • 5:10 - 5:12
    per le Olimpiadi di Pechino.
  • 5:12 - 5:14
    Questo edificio doveva accogliere
  • 5:14 - 5:19
    2.500 cavalli purosangue,
    nervosissimi perché provenienti
  • 5:19 - 5:21
    da voli lunghi e sfibranti
    e quindi
  • 5:21 - 5:25
    stressati dai fusi orari, e certamente
    non in forma smagliante.
  • 5:25 - 5:28
    Il problema che il progettista
    si trovava ad affrontare
  • 5:28 - 5:32
    era calcolare la mole di rifiuti
    da smaltire.
  • 5:33 - 5:37
    Queste sono cose che non ti insegnano
    all'università, -- (Risate) --
  • 5:37 - 5:40
    cose che di sicuro
    vuoi evitare di sbagliare,
  • 5:40 - 5:44
    che possono significare mesi passati
    tra ricerche, consulenze veterinarie
  • 5:44 - 5:46
    e modifiche dei fogli di calcolo.
  • 5:46 - 5:49
    Lui, invece, decise di chiedere aiuto.
  • 5:49 - 5:53
    Trovò qualcuno che aveva progettato
    il Jockey Club di New York
  • 5:53 - 5:57
    e il problema fu risolto
    in meno di una giornata.
  • 5:57 - 6:00
    Alla Arup, la cultura della collaborazione
  • 6:00 - 6:03
    viene considerata fondamentale
    per il successo.
  • 6:03 - 6:07
    Il concetto di cooperazione
    potrà anche sembrare sbiadito,
  • 6:07 - 6:11
    ma per una squadra di successo
    rappresenta un punto cardinale
  • 6:11 - 6:17
    che supera invariabilmente
    l'intelligenza individuale.
  • 6:17 - 6:20
    Collaborazione significa
    che io non sono tenuto a sapere tutto,
  • 6:20 - 6:26
    è sufficiente che lavori tra persone
    capaci di dare e ricevere aiuto.
  • 6:26 - 6:31
    Alla SAP, stimano che a ogni domanda
    si possa rispondere in 17 minuti.
  • 6:32 - 6:35
    Ma nessuna delle azienda high-tech
    in cui ho lavorato
  • 6:35 - 6:41
    penserebbe mai che si possa
    trattare di un problema tecnologico,
  • 6:41 - 6:45
    perché la collaborazione nasce
    da persone che si conoscono tra loro.
  • 6:46 - 6:51
    Vi sembrerà fin troppo ovvio, è una cosa
    che accade normalmente, penserete,
  • 6:51 - 6:52
    ma non è così.
  • 6:52 - 6:56
    Quando gestivo la mia prima
    azienda di software,
  • 6:56 - 6:58
    mi resi conto
    che ci stavamo bloccando.
  • 6:58 - 7:02
    C'erano molti attriti
    e nient'altro,
  • 7:02 - 7:06
    man mano, però, capii che tutte
    le persone creative che avevo assunto
  • 7:06 - 7:08
    non si conoscevano.
  • 7:08 - 7:12
    Erano così concentrate
    sul proprio lavoro individuale,
  • 7:12 - 7:16
    che non sapevano neanche chi fosse
    il loro vicino di scrivania.
  • 7:16 - 7:19
    Solo dopo le mie insistenze
    per smettere di lavorare
  • 7:19 - 7:21
    e investire del tempo
    per conoscerci,
  • 7:21 - 7:24
    ci fu il vero slancio.
  • 7:25 - 7:27
    Questo accadeva 20 anni fa
    mentre oggi visito aziende
  • 7:27 - 7:30
    che vietano di portarsi il caffè
    alla scrivania
  • 7:30 - 7:34
    perché vogliono che i dipendenti
    s'incontrino alle macchine del caffè
  • 7:34 - 7:36
    e passino tempo a chiacchierare.
  • 7:36 - 7:39
    In Svezia hanno perfino coniato
    un termine apposito,
  • 7:39 - 7:42
    fika, che ha un significato più ampio
    della semplice pausa caffè.
  • 7:42 - 7:46
    Vuol dire ristorazione collettiva.
  • 7:46 - 7:49
    Alla Iddexx,
    un'azienda del Maine,
  • 7:49 - 7:52
    hanno creato degli orti nella sede
    aziendale, per far sì
  • 7:52 - 7:54
    che impiegati di settori diversi
  • 7:54 - 7:59
    possano lavorare insieme e conoscere
    l'azienda nella sua globalità.
  • 7:59 - 8:01
    Pensate che siano impazziti?
  • 8:01 - 8:05
    Al contrario! Hanno pensato che
    quando il gioco si fa duro,
  • 8:05 - 8:07
    cosa che accade quasi sempre
  • 8:07 - 8:09
    quando si fa un lavoro
    veramente innovativo e importante,
  • 8:09 - 8:12
    gli impiegati hanno bisogno
    di un sostegno sociale,
  • 8:12 - 8:15
    devono sapere a chi rivolgersi
    per chiedere aiuto.
  • 8:15 - 8:20
    Le aziende non hanno idee,
    le persone ce le hanno.
  • 8:20 - 8:23
    E le persone sono motivate
  • 8:23 - 8:28
    dai legami di lealtà e fiducia
    reciproca che formano tra loro.
  • 8:28 - 8:31
    La cosa più importante è la malta,
  • 8:31 - 8:34
    non i mattoni.
  • 8:34 - 8:36
    Nel suo insieme, tutto ciò
  • 8:36 - 8:39
    si chiama comunemente
    'capitale sociale', ovvero,
  • 8:39 - 8:45
    quell'affidamento e quella interdipendenza
    che edificano la fiducia.
  • 8:45 - 8:48
    Il termine deriva dalla sociologia,
    dallo studio di comunità
  • 8:48 - 8:53
    che si dimostrano particolarmente
    resistenti in situazioni di stress.
  • 8:53 - 8:58
    Il capitale sociale è l'elemento
    che dà impulso
  • 8:58 - 9:04
    e che rafforza le aziende.
  • 9:04 - 9:07
    Che cosa significa in termini pratici?
  • 9:07 - 9:11
    Significa che il tempo è tutto
  • 9:11 - 9:15
    perché il capitale sociale
    aumenta con il tempo.
  • 9:15 - 9:21
    I gruppi che lavorano insieme
    più a lungo, diventano più bravi
  • 9:21 - 9:26
    perché stabilire la fiducia necessaria
    per rapporti franchi e aperti
  • 9:26 - 9:31
    richiede tempo.
    Il tempo crea valore.
  • 9:31 - 9:33
    Quando Alex Pentland
    suggerì a un'azienda
  • 9:33 - 9:36
    di sincronizzare le pause caffè
  • 9:36 - 9:39
    per dare agli impiegati il tempo
    di parlare tra loro,
  • 9:39 - 9:43
    i profitti aumentarono
    di 15 milioni di dollari
  • 9:43 - 9:47
    e il grado di soddisfazione
    dei dipendenti crebbe del 10%.
  • 9:47 - 9:50
    Niente male come ritorno d'investimento
    sul capitale sociale,
  • 9:50 - 9:54
    che aumenta anche quando viene speso.
  • 9:54 - 10:00
    Non si tratta di cameratismo
    o di istituzionalizzazione dei perditempo:
  • 10:00 - 10:05
    chi lavora in questo modo
    tende ad essere piuttosto incisivo,
  • 10:05 - 10:09
    entusiasta, assolutamente determinato
    a pensare con la propria testa,
  • 10:09 - 10:13
    che è esattamente il tipo di contributo
    che gli viene richiesto.
  • 10:13 - 10:18
    I conflitti sono frequenti
    ma innocui perché basati sulla sincerità.
  • 10:18 - 10:23
    Accade così che delle buone idee
    si trasformino in grandi idee,
  • 10:23 - 10:27
    perché nessuna idea nasce
    perfettamente definita.
  • 10:27 - 10:30
    Emerge un po' alla volta,
    come un bambino che nasce,
  • 10:30 - 10:34
    un po' disordinata e confusa,
    ma piena di possibilità.
  • 10:34 - 10:41
    Ed è soltanto attraverso il contributo
    generoso, la fiducia e la sfida
  • 10:41 - 10:44
    che essa realizza il suo potenziale.
  • 10:44 - 10:48
    Il capitale sociale sostiene proprio
    questo tipo di processo.
  • 10:49 - 10:52
    Noi non siamo abituati
    a parlare di cose
  • 10:52 - 10:56
    come il talento o la creatività
    in questo modo.
  • 10:56 - 11:00
    Di solito, parliamo di star.
  • 11:00 - 11:04
    Perciò ho cominciato a chiedermi:
    ma se iniziamo a lavorare così,
  • 11:04 - 11:07
    vorrà dire che non ci saranno più star?
  • 11:07 - 11:10
    Così, ho cominciato ad andare
    alle audizioni
  • 11:10 - 11:14
    all'Accademia di Arte Drammatica
    a Londra.
  • 11:14 - 11:17
    Quello a cui ho assistito lì
    mi ha davvero stupita.
  • 11:17 - 11:22
    Gli insegnanti, più che ricercare
    individui particolarmente istrionici,
  • 11:22 - 11:26
    erano interessati alle dinamiche
    che si venivano a creare tra gli studenti,
  • 11:26 - 11:31
    perché quello era l'elemento
    veramente drammatico.
  • 11:31 - 11:33
    Produttori di album di successo
  • 11:33 - 11:36
    hanno affermato che:
    "Certo, ci sono tante superstar
  • 11:36 - 11:39
    nel mondo della musica.
    Solo che non durano a lungo.
  • 11:39 - 11:43
    Sono quelli bravi a collaborare
    che hanno le carriere più lunghe,
  • 11:43 - 11:47
    poiché permettendo agli altri
    di tirar fuori il lato migliore,
  • 11:47 - 11:50
    riescono a trovare
    il meglio in se stessi."
  • 11:50 - 11:52
    Sono andata a visitare alcune aziende,
  • 11:52 - 11:54
    rinomate per genio e creatività,
  • 11:54 - 11:57
    e non ho visto neanche una superstar
  • 11:57 - 12:01
    perché tutti erano ugualmente importanti.
  • 12:01 - 12:04
    Quando penso alla mia carriera,
  • 12:04 - 12:09
    a tutte le persone straordinarie
    con cui ho avuto il privilegio di lavorare,
  • 12:09 - 12:14
    mi rendo conto che potrebbe
    esserci un maggiore scambio reciproco
  • 12:14 - 12:20
    se solo la smettessimo
    di cercare di essere dei superpolli.
  • 12:20 - 12:25
    (Risate) (Applausi)
  • 12:25 - 12:31
    Quando si comprende veramente
    il significato del lavoro collettivo,
  • 12:31 - 12:34
    è necessario cambiare molte cose.
  • 12:34 - 12:39
    La gestione competitiva dei talenti
    ha sistematicamente
  • 12:39 - 12:41
    messo gli impiegati
    l'uno contro laltro.
  • 12:41 - 12:46
    È ora di sostituire la rivalità
    tra individui con il capitale sociale.
  • 12:46 - 12:49
    Per decenni, abbiamo cercato
    di motivare le persone con il denaro
  • 12:49 - 12:52
    nonostante gran parte delle ricerche
    fatte dimostrasse
  • 12:52 - 12:57
    che il denaro
    mina le relazioni sociali.
  • 12:57 - 13:03
    Ora come ora, è necessaria
    la motivazione reciproca degli individui.
  • 13:03 - 13:08
    Per anni abbiamo visto i leader
    come eroi solipsisti, dando per scontato
  • 13:08 - 13:11
    che risolvessero problemi complessi,
    in totale autonomia.
  • 13:11 - 13:14
    C'è bisogno di ridefinire
    il concetto di leadership
  • 13:14 - 13:18
    come il tipo di comportamento
    che crea le condizioni necessarie
  • 13:18 - 13:24
    affinché tutti gli individui insieme
    riescano a pensare nel modo più audace.
  • 13:24 - 13:28
    Funziona e lo sappiamo bene.
  • 13:28 - 13:33
    Quando il Protocollo di Montreal
    chiese la graduale eliminazione dei CFC,
  • 13:33 - 13:37
    i clorofluorocarburi coinvolti
    nel buco dell'ozono,
  • 13:37 - 13:39
    i rischi erano enormi.
  • 13:39 - 13:42
    I CFC erano dappertutto
  • 13:42 - 13:45
    e non si sapeva
    se esistesse un surrogato.
  • 13:45 - 13:51
    Uno dei team che avevano raccolto la sfida
    adottò tre principi chiave.
  • 13:51 - 13:55
    Il primo, come ebbe a dire Frank Maslen,
    responsabile del progetto,
  • 13:55 - 13:58
    era che nel gruppo di lavoro
    non ci sarebbero state superstar.
  • 13:58 - 14:00
    Tutti erano necessari.
  • 14:00 - 14:03
    Tutti avevano un punto di vista valido.
  • 14:03 - 14:08
    Il secondo riguardava lo standard
    lavorativo che poteva essere uno solo:
  • 14:08 - 14:10
    il migliore che si potesse immaginare.
  • 14:11 - 14:14
    Il terzo fu di suggerire al suo capo,
    Geoff Tudhope,
  • 14:14 - 14:16
    di farsi gli affari propri
  • 14:16 - 14:19
    perché sapeva che il potere
    può essere un agente di disturbo.
  • 14:19 - 14:22
    Ciò non significa che Tudhope
    se ne stette senza far nulla.
  • 14:22 - 14:23
    Fornì alla squadra
    la copertura aerea
  • 14:23 - 14:28
    e l'ascolto necessari per garantire
    che rispettassero quei principi.
  • 14:28 - 14:34
    La cosa funzionò e tra tutte le aziende
    impegnate in questo difficile problema,
  • 14:34 - 14:38
    questo gruppo fu il primo
    a trovare una soluzione.
  • 14:38 - 14:40
    E fino ad oggi, il Protocollo di Montreal
  • 14:40 - 14:46
    è l'accordo internazionale sull'ambiente
    di maggior successo
  • 14:46 - 14:49
    che sia mai stato realizzato.
  • 14:49 - 14:52
    All'epoca la posta in gioco era alta
  • 14:52 - 14:55
    e lo è ancora oggi.
  • 14:55 - 14:59
    Certo, non risolveremo i nostri problemi
    se ci aspettiamo che la soluzione
  • 14:59 - 15:02
    arrivi da un gruppo
    di superuomini o superdonne.
  • 15:02 - 15:05
    Oggi c'è bisogno di tutti.
  • 15:05 - 15:12
    Solo se accettiamo che tutti
    gli individui hanno un valore
  • 15:12 - 15:19
    saremo in grado di liberare l'energia,
    l'immaginazione e lo slancio
  • 15:19 - 15:23
    necessari per creare l'eccellenza.
  • 15:23 - 15:26
    Grazie.
  • 15:26 - 15:30
    (Applausi)
Title:
Superpolli? No, grazie! Archiviamo le gerarchie lavorative.
Speaker:
Margaret Heffernan
Description:

Spesso la gestione delle imprese adotta il cosiddetto "modello del superpollo", un sistema incentrato su impiegati superstar che si distinguono per prestazioni migliori rispetto agli altri. Tuttavia, non è questo il principio-guida dei gruppi di lavoro che conseguono i risultati migliori. Come osserva Margaret Heffernan, la coesione sociale - costruita durante le pause-caffè e ogni volta che un membro del gruppo chiede aiuto a un altro - nel tempo, conduce a grandi risultati. Questo talk è un ripensamento radicale di ciò che spinge l'uomo a dare il meglio di sé sul lavoro e del significato della parola 'leader'. Perché, come sottolinea Heffernan: "Le aziende non hanno idee, sono le persone che ce le hanno."

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
15:47

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