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Incontro con il fotografo: Joel Meyerowitz - Milano 28/10/2013

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    grazie per essere qui
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    di sabato sera
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    avere una platea gremita di sabato sera a Milano
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    non è comune e così
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    vi dico grazie
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    questo è il mio 50° anniversario
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    50 anni di fotografia
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    e la domanda che continuo a farmi
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    è perché continua a essere così interessante
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    per me
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    potreste pensare che dopo 50 anni
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    potrebbe essere diventata piatta, noiosa
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    ma non è il mio caso
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    mi sembra che ogni 6 o 7 anni
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    qualcosa in me è cambiato, come le stagioni
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    cambiando le mie idee sulla fotografia
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    e i soggetti che mi hanno interessato
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    così, sostanzialmente
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    per 50 anni
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    questo mezzo, questo mistero
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    che il mondo quotidiano
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    sotto gli occhi di tutti noi
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    mi ha dato un mistero costante
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    che mi collega alla fotografia
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    e a me stesso
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    così, in questo senso
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    la fotografia è stata la mia maestra
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    e a questa età
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    dopo 50 anni di lavoro
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    mi sento rinnovato
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    e pronto a cominciare un nuovo lavoro
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    e ogni giorno mi alzo
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    e scendo nelle strade
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    o in campagna o in qualche
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    paesino, in Italia
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    e mi sento affamato
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    qualcosa arde in me e mi dice di
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    continuare a guardare
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    perché è così interessante
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    guarda quel volto
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    guarda il gesto che fa qualcuno
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    guarda la luce su quel terreno
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    sembra che per tutto il giorno
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    mi dico guarda questo
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    guarda quello
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    il mondo ha un effetto stimolante su di me
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    e così credo di dare
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    il mio piccolo contributo
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    lo onoro
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    impugnando la macchina fotografica
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    e premendo il bottone
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    prendendo dentro
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    un'altra cosa che vedo
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    è il fermento, la vita
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    la ricchezza, il mistero
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    che mi fa provare amore per qualcosa
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    questa umana sensazione
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    si manifesta attraverso
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    una macchina fotografica
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    e avviene una sorta di scambio
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    che da alla mia vita un significato
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    credo che oggi
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    nel mondo in cui viviamo
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    in cui ogni persona con un telefono
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    ha una macchina fotografica
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    viviamo in un ambiente più ricco
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    ognuno di noi
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    può fare foto a qualcosa
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    e identificarsi con esso
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    e non è sempre stato così
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    si faceva una scelta precisa
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    acquistando una macchina fotografica
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    e uscire per fare foto
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    e ora è disponibile per tutti
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    ok, forse anche troppo
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    c'è qualcuno che
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    ha bisogno di traduzione?
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    ok
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    puoi stare con me o sederti
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    mi fai compagnia
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    quando cominciai, 50 anni fa
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    la fotografia non era
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    l'arte ricca
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    che è oggi
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    era vista come
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    qualcosa di piccolo e basso
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    artigiani (* in italiano)
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    non era un impegno pieno
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    una forma d'arte pienamente riconosciuta
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    mi ricordo
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    che nel 1964
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    guardando una mostra
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    a New York
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    delle foto di Ansel Adams
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    il prezzo di una sua foto
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    all'epoca era di 25 dollari
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    cioè 20 euro
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    per una foto di Ansel Adams
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    la mia generazione di fotografi
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    non aveva speranza
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    di sopravvivere
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    noi sapevamo
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    di non poter vivere con la fotografia
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    e abbiamo fatto della fotografia
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    la passione di credere
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    che questo mezzo potesse
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    comunicare le nostre
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    sensazioni più profonde
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    le nostre idee
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    e c'era un piccolo gruppo
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    a New York
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    Garry Winogrand
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    me
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    Diane Arbus
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    Tod Papageorge
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    Ralph Gibson
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    Lee Friedlander
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    ci guardavamo l'un l'altro in strada
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    e condividere la nostra passione
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    per questo mezzo
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    perché era ciò che era:
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    una comunicazione tra
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    i fotografi più giovani
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    e quelli un po' più vecchi
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    ma era sufficiente
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    per darci
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    l'energia necessaria
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    per continuare a lavorare
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    vorrei mostrarvi
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    alcune delle prime foto
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    che fanno parte di un libro
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    retrospettivo
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    pubblicato quest'anno a Londra
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    chiamato
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    prendendo il mio tempo
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    che sarebbe "prendendo il mio tempo"
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    sono giunto a quel titolo realizzando che
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    durante tutto questo ciclo di 50 anni
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    non mi sono mai affannato
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    correvo veolcemente in strada
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    ero veloce nel far foto
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    ma ero lento
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    nello sviluppo di ciò che vi era dentro
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    o forse lento nel riconoscere
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    le idee nelle fotografie
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    e così mi piacerbbe mostrarvi
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    alcuni di questi cicli che ho vissuto
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    in questi 50 anni
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    e vi offro l'opportunità
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    questa è l'unica volta in cui
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    saremo tutti assieme
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    se avete una domanda, qualcosa
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    che volete chiedermi
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    semplicemente chiamatemi
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    dite "Joel"
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    e ne parleremo
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    questa non è una lettura magistrale
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    concordate?
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    nessuna domanda sinora?
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    va bene, iniziamo
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    bene
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    nel 1962 lavoraro come
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    art director in una piccola agenzia pubblicitaria
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    e disegnavo depliant
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    e il capo assunse Robert Frank
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    per le fotografie del mio depliant
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    e come vidi Robert Frank lavorare
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    e non sapevo nulla di Robert Frank
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    come lo vidi lavorare
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    ebbi una visione
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    il mondo si muove
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    e si poteva intercettare il movimento
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    del mondo con la macchina fotografica
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    e non lo sapevo prima
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    mi eccitò così tanto che
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    tornai subito in ufficio
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    e lasciai il lavoro
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    e scesi in strada con una macchina
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    presa in affitto
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    e ci misi su un rullino a colori
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    perchè sapevo che avrei potuto svilupparlo
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    e avere le foto in tre ore
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    ero così affamato di vedere immagini
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    che iniziai con il colore,
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    senza sapere che la gente pensasse
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    che il colore fosse per
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    fotoamatori
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    pubblicità
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    matrimoni
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    ma l'ho usato il mio materiale primario
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    nel giro di due mesi da quando presi la macchina fotografica,
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    feci l'autostop da
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    News York fino a CIttà del Messico
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    e in Messico scattai questa foto
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    e mi sorprese
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    che ci può essere qualcosa in un angolo dell'inquadratura
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    e la foto continuare ad avere comunque molta energia
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    stavo cominciando a capire
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    che bisogna guardare tutta l'inquadratura
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    Scendevo per le strade di New York ogni giorno
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    e come ragazzo di 24 anni ero "timido"
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    e schivo
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    ma ho dovuto imparare a essere
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    più ...non più agressivo
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    solo più espansivo
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    feci una serie di ritratti di donne
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    sempre donne molto forti
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    donne difficili, toste
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    credo perchè mia madre
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    è stata una presenza femminile
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    molto forte nella mia vita
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    le donne mi hanno sempre attratto
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    volevo sapere di più
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    o capire il mistero delle donne
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    A New York, a primavera
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    ci sono manifestazioni ogni
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    fine settimana
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    e il fotografo inglese Tony Ray Jones
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    non so se lo conoscete
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    abbiamo la stessa età e
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    ci siamo trovati
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    e ogni sabato
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    andavamo alle manifestazioni
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    e lavoravamo ai margini delle manifestazioni,
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    perchè le manifestazioni ci davano
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    copertura, un camouflage
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    e osservavamo la scena evolversi
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    e imparare come avvicinarci
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    senza necessariamente dover fotografare
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    lo spettacolo sfarzoso delle manifestazioni
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    qualche volta, in quel primo
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    alla fine del 1962
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    iniziai a capire che
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    quando proiettavo diapositive sullo schermo
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    nessuno si soffermava a guardarle attentamente
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    diventavano solo intrattenimento
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    io volevo qualcosa di più intimo
  • 14:04 - 14:06
    volevo essere in grado di leggere le mie
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    foto una dopo l'altra
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    e ho capito che potevo
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    stampare in bianco e nero
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    e avere un'esperienza diversa
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    così ho introdotto "bianco e nero" nel mio vocabolario
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    Ho fatto un viaggio
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    150 km a nord di New York,
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    in una riserva
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    chiamata Catskill Mountains
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    Ci sono andato con Diane Arbus
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    per un giorno e feci questa foto
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    un uomo dietro una rete
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    non c'era altro
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    ma ho sentito dentro
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    ho sentito istintivamente
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    che questo era surreale
  • 15:09 - 15:10
    strano
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    e scattai questa foto e la mostrai
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    al direttore del
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    museo d'arte moderna
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    e lui la prese e la inserì nella sua prima mostra
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    era il nuovo direttore, John Szarkowski
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    e la inserì nella mostra e la appese
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    dopo le foto di Robert Frank e
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    mi dissi
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    "mio Dio! In un anno
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    sono stato in grado di scattare una foto
  • 15:47 - 15:50
    che è finita in un museo! WOW"
  • 15:50 - 15:52
    Che fantasticao fotografia!
  • 15:53 - 15:57
    ma quella foto mi insegno qualcosa
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    e cioè che
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    l'ambiguità, la difficoltà
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    di distinguere cosa succede
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    è una risorsa importante per la fotografia
  • 16:11 - 16:14
    un'energia importante per la forografia
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    e dovrei prestarci più attenzione
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    Qui non c'è ambiguità
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    All'inizio, quando
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    non conosci il mezzo
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    piccole cose, un gesto, la danza della vita
  • 16:49 - 16:52
    il senso della futilità
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    che questo uomo, mentre calciava un pezzo di carta
  • 16:58 - 17:04
    in quel modo la notte di capodanno, a Time Square
  • 17:04 - 17:08
    in qualche modo, quel gesto
  • 17:08 - 17:10
    e la sua inutilità
  • 17:10 - 17:14
    divenne per me lo spirito umano
  • 17:14 - 17:16
    che stavo cercando di fotografare
  • 17:25 - 17:28
    Non potete mai sapere
  • 17:28 - 17:31
    nelle fotografie, cosa sta succedendo
  • 17:32 - 17:37
    fa parte della bellezza e del mistero
  • 17:37 - 17:39
    di questo mezzo
  • 17:39 - 17:41
    la macchina mostra proprio
  • 17:41 - 17:45
    il soggetto a cui stai mirando
  • 17:46 - 17:48
    precisamente e
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    ancora non si è mai veramente sicuri
  • 17:53 - 17:55
    se sia un gesto di rabbia
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    o un gesto gentile
  • 18:04 - 18:05
    non lo sappiamo
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    Un anno dopo,
  • 18:33 - 18:36
    iniziai a provare un sentimento,
  • 18:36 - 18:40
    e mi ci volle un po' per
  • 18:40 - 18:43
    farlo crescere in me,
  • 18:43 - 18:47
    che il compito del fotografo
  • 18:47 - 18:49
    il lavoro del fotografo
  • 18:49 - 18:52
    non è quello di mettere il soggetto
  • 18:52 - 18:55
    al centro dell'inquadratura
  • 18:55 - 18:59
    ma c'è la possibilità di inserirlo
  • 18:59 - 19:02
    in qualsiasi parte dell'inquadratura
  • 19:02 - 19:05
    e anche se mi ci vollero
  • 19:05 - 19:09
    molti anni per arrivare a
  • 19:09 - 19:12
    un metodo che funzionasse
  • 19:12 - 19:14
    per arrivare a questo,
  • 19:14 - 19:17
    ho avuto la prima visione
  • 19:17 - 19:20
    l'ho assaporato la prima volta
  • 19:20 - 19:24
    nel 1963-1964
  • 19:24 - 19:26
    c'era dell'altro oltre a
  • 19:26 - 19:28
    scoccare la freccia
  • 19:28 - 19:31
    nel centro dell'immagine
  • 19:46 - 19:51
    ma alcune volte non avete scelta
  • 20:01 - 20:08
    nel 1964 come molti della mia generazione
  • 20:08 - 20:12
    me ne andai in giro per l'america
  • 20:13 - 20:16
    in cerca di Robert Frank
  • 20:16 - 20:19
    che fece il suo grande lavoro
  • 20:19 - 20:21
    The Americans
  • 20:21 - 20:22
    che per la mia generazione
  • 20:22 - 20:24
    non so quanti di voi
  • 20:24 - 20:25
    lo avete visto
  • 20:25 - 20:28
    ma per la mia generazione
  • 20:28 - 20:31
    Americans era il livello più alto
  • 20:31 - 20:35
    il livello più alto di una fotografia
  • 20:35 - 20:36
    letteraria
  • 20:36 - 20:39
    che potesse prendere queste
  • 20:39 - 20:41
    serie di fotografie separete
  • 20:41 - 20:44
    e raccoglierle in un libro
  • 20:44 - 20:47
    con tanta forza
  • 20:47 - 20:49
    e con tale verità
  • 20:49 - 20:52
    che per me era un sogno
  • 20:52 - 20:54
    e avrei voluto riuscirci anche io
  • 20:55 - 20:57
    e così, in una sorta
  • 20:57 - 20:59
    di innocenza giovanile
  • 20:59 - 21:02
    presi un furgoncino Volkswagen
  • 21:03 - 21:05
    e guidai in giro per l'America
  • 21:05 - 21:06
    fotografando
  • 21:06 - 21:14
    e ricordo qui, a Los Angeles, California
  • 21:14 - 21:17
    vedere questa donna e il suo bambino
  • 21:17 - 21:20
    ed era seduta in una
  • 21:20 - 21:22
    classica situazione americana
  • 21:22 - 21:25
    una casa carina d'angolo
  • 21:25 - 21:28
    aveva tutto
  • 21:28 - 21:30
    la macchina parcheggiata nel vialetto
  • 21:30 - 21:32
    il bambino eppure
  • 21:32 - 21:36
    lei sembrava così annoiata
  • 21:37 - 21:40
    e pensai che questa
  • 21:40 - 21:43
    racchiudeva tutta l'essenza
  • 21:43 - 21:46
    dell'America che stavo vivendo io
  • 21:52 - 21:54
    per me
  • 21:55 - 22:01
    non mi sono mai fatto domande, scattando
  • 22:01 - 22:04
    per me è stato il momento
  • 22:04 - 22:06
    più intuitivo e puro
  • 22:06 - 22:08
    sono entrato in questa stanza
  • 22:08 - 22:10
    la tenda sventolava
  • 22:10 - 22:14
    sentivo che era così innocente
  • 22:14 - 22:17
    quasi nulla, qui
  • 22:17 - 22:22
    eppure c'era una qualità lirica
  • 22:22 - 22:25
    che mi diceva "scatta la foto"
  • 22:32 - 22:41
    sembra così divertente per me
  • 22:33 - 22:36
    non so...
  • 22:37 - 22:43
    questa foto
  • 23:02 - 23:05
    la mia disciplina
  • 23:05 - 23:07
    mi impone di avere una
  • 23:07 - 23:09
    macchina fotografica
  • 23:09 - 23:10
    sempre con me
  • 23:10 - 23:12
    una Leica, che ho iniziato a portare
  • 23:12 - 23:14
    da quasi subito, all'inizio
  • 23:14 - 23:15
    ovunque vada
  • 23:15 - 23:16
    ogni giorno
  • 23:16 - 23:18
    perché non sai mia cosa
  • 23:18 - 23:20
    può succederti
  • 23:20 - 23:23
    essere in casa di qualcuno,
  • 23:23 - 23:24
    dopo cena
  • 23:24 - 23:25
    e qualcuno dice:
  • 23:25 - 23:28
    guarda le mie diapo
  • 23:28 - 23:31
    ed ecco cosa succede
  • 23:31 - 23:39
    ops! Scusate
  • 23:39 - 23:41
    questo teatro
  • 23:41 - 23:43
    questo specchio
  • 23:43 - 23:44
    questo schermo
  • 23:44 - 23:46
    questo arco
  • 23:46 - 23:49
    queste cose assieme non sono niente
  • 23:49 - 23:52
    per me questa è la fortuna
  • 23:52 - 23:56
    di essere un fotografo
  • 23:56 - 24:01
    con macchina fotografica
  • 24:03 - 24:08
    ...per la traduzione...
  • 24:13 - 24:16
    se mi sento in difficoltà,chiedo...
  • 24:16 - 24:20
    ma nessuno sta ancora andando via
  • 24:20 - 24:22
    Ringrazio tutti voi per
  • 24:22 - 24:24
    avere tutta questa voglia di
  • 24:24 - 24:26
    ascoltarmi in inglese
  • 24:26 - 24:29
    mi scuso per non essere
  • 24:29 - 24:31
    capace di parlare nella
  • 24:31 - 24:36
    vostra lingua così musicale
  • 24:36 - 24:39
    provo a studiarlo
  • 24:49 - 24:52
    forse questa foto
  • 24:52 - 24:56
    è stata istruttiva per me,
  • 24:58 - 25:00
    profondamente
  • 25:00 - 25:06
    riguardo alla fortuna di essere
  • 25:06 - 25:08
    in giro per il mondo
  • 25:08 - 25:09
    con una macchina fotografica
  • 25:09 - 25:13
    così quando insaspettato
  • 25:13 - 25:15
    come questo
  • 25:15 - 25:17
    e sono certo
  • 25:17 - 25:20
    che non c'era nessuna relazione tra questo
  • 25:20 - 25:22
    uomo con il martello
  • 25:22 - 25:24
    e l'uomo a terra
  • 25:24 - 25:27
    a parte il fatto che
  • 25:27 - 25:28
    lui era sulla strada
  • 25:28 - 25:29
    di questo ragazzo
  • 25:29 - 25:33
    che doveva tornare al lavoro
  • 25:33 - 25:35
    quello che mi lascia perplesso
  • 25:37 - 25:40
    è la grande tragicità di
  • 25:40 - 25:42
    tutta questa gente che sta intorno
  • 25:42 - 25:47
    e non muove in dito
  • 25:49 - 25:52
    non lo aiutano
  • 25:55 - 25:58
    è una delle grandi tragedie della
  • 25:58 - 26:01
    vita nelle grandi città
  • 26:07 - 26:09
    nel 1966
  • 26:09 - 26:11
    ho fatto un po' di soldi
  • 26:11 - 26:13
    con la pubblicità, a New York
  • 26:13 - 26:14
    e sono venuto
  • 26:14 - 26:17
    in Europa per un anno
  • 26:18 - 26:20
    e ho vissuto e fotografato
  • 26:20 - 26:22
    ovunque in europa
  • 26:22 - 26:23
    ma ho passato almeno
  • 26:23 - 26:26
    sei mesi in Spagna
  • 26:26 - 26:30
    e vivevo con degli zingari gitani
  • 26:30 - 26:34
    e avevo una visione interiore della spagna
  • 26:34 - 26:37
    e dal quel momento
  • 26:37 - 26:39
    pensai che
  • 26:39 - 26:40
    quello sarebbe stato
  • 26:40 - 26:42
    il Paese in cui sarei
  • 26:42 - 26:45
    tornato più volte
  • 26:45 - 26:46
    anche se penso
  • 26:46 - 26:48
    che l'Italia sia il
  • 26:48 - 26:49
    posto in cui mi sento
  • 26:49 - 26:52
    più me stesso
  • 27:03 - 27:05
    prima ho detto che
  • 27:05 - 27:08
    l'ambiguità era un tema centrale per me
  • 27:08 - 27:11
    e credo che quest'immagine
  • 27:11 - 27:14
    la offre come un'osservazione
  • 27:14 - 27:17
    non succede nulla
  • 27:17 - 27:18
    in questo immagine
  • 27:18 - 27:20
    non c'è niente di collegato
  • 27:20 - 27:22
    un uomo...scusate
  • 27:27 - 27:30
    come si torna indietro?!?
  • 27:34 - 27:37
    Non c'è davvero nulla
  • 27:37 - 27:39
    quest' uomo che cammina
  • 27:39 - 27:42
    il bambino gioca a terra
  • 27:42 - 27:43
    nessuno è in relazione
  • 27:44 - 27:46
    eppure, questa foto ha, per me
  • 27:46 - 27:49
    uno dei momenti narrativi
  • 27:49 - 27:55
    che, io, penso sia cosa possa essere la fotografia
  • 27:55 - 27:57
    questo mistero
  • 27:57 - 28:00
    è come il mistero è illuminato
  • 28:00 - 28:02
    una frazione di secondo
  • 28:02 - 28:06
    1/250
  • 28:06 - 28:10
    ed ecco che nasce una fotografia
  • 28:17 - 28:19
    sapete, ogni tanto
  • 28:19 - 28:22
    l'osservazione è solo una piccola osservazione
  • 28:22 - 28:27
    come questa cosa e istintivamente
  • 28:27 - 28:29
    tu lo vedi e
  • 28:29 - 28:34
    vedi qualcosa a un livello inconscio
  • 28:34 - 28:38
    e tu rischi facendo una foto
  • 28:38 - 28:40
    che ha contenuti
  • 28:40 - 28:43
    non è su di esso: è insito
  • 28:57 - 29:01
    Non è l'espressione della vita che imita l'arte
  • 29:01 - 29:05
    Questo un museo parigino
  • 29:05 - 29:06
    in cui sono entrato
  • 29:06 - 29:11
    e questo succedeva dentro e fuori
  • 29:11 - 29:15
    il reale e l'immaginato
  • 29:15 - 29:20
    e senza una macchina, non esiste
  • 29:54 - 29:56
    Quando penso alla fotografia,
  • 29:56 - 30:00
    penso che sia un gioco di vista
  • 30:00 - 30:02
    scusi, ha alzato la mano?
  • 30:02 - 30:05
    prego!
  • 30:24 - 30:26
    Avete sentito la domanda?
  • 30:27 - 30:31
    Chiede se vado in giro con due macchine fotografiche
  • 30:31 - 30:34
    e c'è una ragione per il bianco e nero?
  • 30:34 - 30:38
    sì, avevo due Laica
  • 30:38 - 30:40
    una a colori e una in b/n
  • 30:40 - 30:45
    e quando potevo fare due foto
  • 30:45 - 30:47
    una di seguito all'altra,
  • 30:47 - 30:51
    se l'azione non cambiava
  • 30:51 - 30:52
    troppo velocemente
  • 30:52 - 30:54
    e avevo un momento per farlo,
  • 30:54 - 30:55
    lo facevo
  • 30:55 - 30:57
    perché volevo sapere
  • 30:57 - 31:00
    perché il colore
  • 31:00 - 31:05
    ricordate negli anni 60 e 70
  • 31:05 - 31:07
    il b/n era
  • 31:07 - 31:09
    era la forma d'arte
  • 31:09 - 31:11
    riconosciuta in fotografia
  • 31:11 - 31:12
    e il colore
  • 31:12 - 31:15
    era considerato per nulla seria
  • 31:15 - 31:18
    ma io non la pensavo così
  • 31:18 - 31:20
    pensavo che il colore
  • 31:20 - 31:24
    aveva una sua voce e una sua ragione
  • 31:24 - 31:26
    e volevo fare fotografie
  • 31:26 - 31:27
    che avessero un significato
  • 31:27 - 31:31
    anche con il colore
  • 31:31 - 31:34
    e mi portavo queste due macchine
  • 31:36 - 31:38
    e infatti nelle mostre esponevo
  • 31:38 - 31:44
    una o due paia di queste accoppiate
  • 31:44 - 31:46
    colore e b/n assieme
  • 32:03 - 32:06
    a volte è
  • 32:06 - 32:09
    più piccolo dettaglio
  • 32:09 - 32:11
    in tutto il fotogramma
  • 32:11 - 32:18
    che è la chiave che colpisce l'artista
  • 32:18 - 32:19
    e rivela il momento
  • 32:19 - 32:21
    per me,
  • 32:21 - 32:26
    il modo in cui
  • 32:26 - 32:28
    il ragazzino
  • 32:28 - 32:30
    tiene unite le ginocchia
  • 32:30 - 32:35
    così da rimanere fermo
  • 32:35 - 32:38
    mentre versa l'acqua
  • 32:38 - 32:42
    nelle mani dell'uomo
  • 32:42 - 32:44
    un sottile flusso d'acqua
  • 32:44 - 32:49
    mi sembra un gesto di dignità
  • 32:49 - 32:52
    e rispetto
  • 32:52 - 32:58
    e questo è il cuore della foto
  • 32:58 - 33:00
    il motivo per cui
  • 33:00 - 33:02
    balzai in strada e
  • 33:02 - 33:06
    scattai la foto.
  • 33:06 - 33:10
    Dovete credere al vostro istinto
  • 33:10 - 33:12
    perché il vostro istinto
  • 33:12 - 33:16
    è ciò che siete come artisti
  • 33:16 - 33:19
    se seguite l'istinto
  • 33:19 - 33:22
    ogni volta che siete fuori
  • 33:22 - 33:24
    e non lo mettete in discussione
  • 33:24 - 33:28
    farete una serie di foto
  • 33:28 - 33:32
    che saranno le vostre fotografie
  • 33:32 - 33:35
    che mostreranno ciò che vedete voi
  • 33:35 - 33:38
    come una cosa che vedete nella rete
  • 33:38 - 33:42
    ogni immagine che potete vedere
  • 33:42 - 33:43
    in qualsiasi archivio, in un catalogo
  • 33:43 - 33:49
    assomiglieranno ai vostri pensieri più profondi
  • 33:49 - 33:52
    e alle vostre qualità migliori
  • 33:52 - 33:55
    ed è una cosa molto difficile da seguire
  • 33:55 - 33:57
    perché molte fotografie
  • 33:57 - 34:00
    lì fuori sono seducenti...
  • 34:00 - 34:03
    i colori, i tramonti
  • 34:03 - 34:07
    corpi scintillanti
  • 34:07 - 34:09
    tutte cose che vi portano
  • 34:09 - 34:13
    intorno a un clichè
  • 34:13 - 34:15
    quando in realtà
  • 34:15 - 34:17
    ognuno di voi
  • 34:17 - 34:20
    è capace di fare un'opera d'arte
  • 34:20 - 34:23
    ma dovete fidarvi del
  • 34:23 - 34:31
    vostro io più intimo
  • 34:34 - 34:38
    Durante il mio anno in Europa
  • 34:38 - 34:46
    guidavo con la Laica
  • 34:46 - 34:48
    sulle ginocchia
  • 34:48 - 34:50
    e quando vedevo qualcosa
  • 34:50 - 34:59
    a 100 all'ora scattavo la foto
  • 34:59 - 35:02
    perché se fermavo l'auto e
  • 35:02 - 35:04
    cercavo di scattare
  • 35:04 - 35:06
    poteva essere già passato il momento
  • 35:06 - 35:08
    e quando tornai a New York
  • 35:08 - 35:12
    avevo duemila fotografie
  • 35:12 - 35:15
    fatte da un'auto in corsa
  • 35:15 - 35:21
    e ci feci una mostra al MOMA
  • 35:21 - 35:25
    e avevo 30 anni
  • 35:25 - 35:27
    ma il segreto era
  • 35:27 - 35:30
    che essere dentro l'auto
  • 35:30 - 35:36
    era come essere dentro una macchina fotografica
  • 35:36 - 35:38
    il finestrino,
  • 35:38 - 35:40
    fuori dal finestrino c'era un'immagine
  • 35:40 - 35:42
    che si muoveva e passava
  • 35:42 - 35:45
    e ogni volta che c'era qualcosa
  • 35:45 - 35:48
    di forte nel finestrino
  • 35:48 - 35:49
    nella figura, io
  • 35:49 - 35:52
    alzavo la macchina
  • 35:52 - 35:55
    e scattavo
  • 35:55 - 35:58
    e mi permise di rompere tutte le regole
  • 35:58 - 36:01
    che uno inizia a mettere assieme
  • 36:01 - 36:04
    Ho lasciato che il tempo e
  • 36:04 - 36:07
    la casualità dell'inquadratura
  • 36:07 - 36:10
    creassero l'immagine
  • 36:10 - 36:15
    e fu sorprendente
  • 36:21 - 36:24
    castelli e draghi
  • 36:42 - 36:45
    qualche volta
  • 36:45 - 36:48
    ci sono momenti teneri
  • 36:48 - 36:49
    ma oggi
  • 36:49 - 36:51
    ricordo
  • 36:51 - 36:53
    venirmi incontro in macchina
  • 36:53 - 36:57
    e sentivo lo sventolio della sciarpa
  • 36:57 - 37:02
    e ogni volta che vedo questa foto
  • 37:02 - 37:05
    sento il suono della sciarpa sventolare
  • 37:05 - 37:15
    e vedo questi visi passare
  • 37:32 - 37:36
    non c'è modo di spiegarlo
  • 37:36 - 37:38
    se non avete una macchina fotografia
  • 37:38 - 37:41
    non lo vedete
  • 37:54 - 37:56
    in questa foto
  • 37:56 - 37:58
    c'è una lezione
  • 37:58 - 38:00
    in quasi ognuna ce n'è una
  • 38:00 - 38:02
    ma in questa
  • 38:02 - 38:05
    questo ragazzo, questo fotografo
  • 38:05 - 38:10
    ha un pezzo di fazzoletto di carta
  • 38:10 - 38:13
    nel retro della macchina fotografica
  • 38:13 - 38:14
    e sul pezzo di carta
  • 38:14 - 38:17
    c'era lo schema
  • 38:17 - 38:20
    di dove le due modelle
  • 38:20 - 38:23
    dovessero mettersi
  • 38:23 - 38:26
    e lui le vedeva nella scena
  • 38:26 - 38:29
    e io lo guardavo
  • 38:29 - 38:31
    organizzare le due modelle
  • 38:31 - 38:32
    perché stessero nella scena
  • 38:32 - 38:38
    e in quel preciso istante
  • 38:38 - 38:41
    il bambino si lancio dal ponte
  • 38:41 - 38:46
    eccolo. Ecco la gamma di fotografia
  • 38:46 - 38:50
    che va da quella manipolata per
  • 38:50 - 38:51
    la pubblicità
  • 38:51 - 38:56
    a quella istantanea e inaspettata
  • 39:08 - 39:13
    Vi fa ricordare quando eravate ragazzini?
  • 39:25 - 39:28
    nel 1971 l'America era ancora
  • 39:28 - 39:30
    in guerra con il Vietnam
  • 39:30 - 39:35
    e ricevetti l'incarico dal Guggenheim Museum
  • 39:35 - 39:38
    di fare un lavoro in giro per l'America
  • 39:38 - 39:41
    per documentare in che condizioni
  • 39:41 - 39:43
    fosse la nazione
  • 39:43 - 39:46
    e io scelsi come soggetto
  • 39:46 - 39:51
    come la gente spendesse il suo tempo libero
  • 39:51 - 39:53
    perché l'America, allora, era una nazione
  • 39:53 - 39:56
    veramente ricca
  • 39:56 - 39:58
    e la gente aveva iniziato
  • 39:58 - 40:02
    ad creare complessi abitativi per pensionati
  • 40:02 - 40:05
    e non prestavano attenzione ai più giovani
  • 40:05 - 40:08
    o al resto della popolazione
  • 40:08 - 40:11
    non prestava attenzione alla guerra in Vietnam
  • 40:11 - 40:14
    e per me è stato l'inizio
  • 40:14 - 40:17
    del declino dell'America
  • 40:17 - 40:19
    fino a dove è arrivata oggi
  • 40:19 - 40:21
    e questa immagine
  • 40:21 - 40:23
    mi da il senso
  • 40:23 - 40:25
    dell'abbassamento della qualità
  • 40:25 - 40:28
    degli Americani
  • 40:28 - 40:30
    questo uomo stava guardando
  • 40:30 - 40:32
    la sua auto sfasciata
  • 40:32 - 40:36
    il resto sono una decina di foto
  • 40:36 - 40:38
    di una serie
  • 40:38 - 40:41
    intitolata "Still going"
  • 40:59 - 41:03
    (Meyerowitz fa notare le zampe del gallo e i piedi dell'uomo, che sono nella stessa posizione)
  • 41:36 - 41:38
    Queste ultime state scattate
  • 41:39 - 41:40
    da un'auto in corsa
  • 41:40 - 41:42
    qualcosa che continuo a fare, anche qui
  • 41:42 - 41:44
    perché è un buon esercizio
  • 41:44 - 41:48
    un rinfrescare la mente
  • 41:48 - 41:49
    ogni giorno
  • 41:49 - 41:53
    anche quando portate avanti un compito
  • 41:53 - 41:55
    come guidare fino al supermercato
  • 42:08 - 42:10
    intorno al 1975-1976
  • 42:12 - 42:15
    ho iniziato
  • 42:15 - 42:20
    smisi completamente con il b/n
  • 42:20 - 42:30
    e iniziai a sentire che
  • 42:30 - 42:31
    avevo raggiunto
  • 42:31 - 42:34
    uno di quegli "altipiani"
  • 42:34 - 42:36
    di cui vi parlavo prima
  • 42:36 - 42:38
    volevo vedere se
  • 42:38 - 42:40
    riuscivo a smettere con
  • 42:40 - 42:43
    questo tipo di casualità
  • 42:43 - 42:45
    capite, no?
  • 42:45 - 42:50
    è come essere un atleta
  • 42:50 - 42:53
    fare una bella performance
  • 42:53 - 42:55
    io volevo andare oltre
  • 42:55 - 42:58
    questo tipo di foto
  • 42:58 - 43:00
    o queste
  • 43:00 - 43:03
    o queste
  • 43:04 - 43:09
    queste occasioni
  • 43:09 - 43:10
    questi momenti
  • 43:10 - 43:13
    che accadono
  • 43:13 - 43:17
    sono la storia
  • 43:17 - 43:18
    volevo vedere
  • 43:18 - 43:20
    se potevo allontanarmi da questo
  • 43:20 - 43:22
    e iniziare ad aggiungere
  • 43:22 - 43:26
    la profondità del spazio in una città
  • 43:26 - 43:29
    alla casualità davanti
  • 43:29 - 43:31
    finchè potessi separarli
  • 43:31 - 43:35
    e fare una foto su tutto ciò
  • 43:35 - 43:37
    che è presente nell'inquadratura
  • 43:37 - 43:38
    quella precoce intuizione
  • 43:38 - 43:43
    di dieci anni prima
  • 43:43 - 43:45
    Volevo vedere se
  • 43:45 - 43:46
    riuscivo a fare foto
  • 43:46 - 43:48
    dove non c'era niente al centro
  • 43:48 - 43:50
    della scena che potesse
  • 43:50 - 43:51
    collegare gli elementi
  • 43:51 - 43:54
    se l'energia che trasmetteva la scena
  • 43:54 - 43:59
    era sufficiente per essere letta come una fotografia
  • 43:59 - 44:03
    Una domanda-
  • 44:03 - 44:06
    E' solo una domanda
  • 44:06 - 44:08
    e non sono nemmeno certo
  • 44:08 - 44:11
    di aver avuto successo
  • 44:11 - 44:12
    ma questo non importa
  • 44:12 - 44:14
    perché ciò che importa
  • 44:14 - 44:17
    è che sia nata una domanda
  • 44:17 - 44:18
    interiore che ti porti a
  • 44:18 - 44:20
    rompere ciò conosci
  • 44:20 - 44:24
    e che provi a fare qualcosa
  • 44:24 - 44:25
    che sia fuori dalla tua
  • 44:25 - 44:29
    "comfort zone", sicurezza
  • 44:29 - 44:31
    durante questo periodo di
  • 44:31 - 44:32
    sperimentazione
  • 44:32 - 44:35
    i miei due più cari amici
  • 44:35 - 44:36
    Gary WInograd
  • 44:36 - 44:38
    e Tod Papageorge
  • 44:38 - 44:40
    guardavano le foto
  • 44:40 - 44:41
    e mi dicevano
  • 44:41 - 44:45
    hai perso il tuo tocco
  • 44:45 - 44:54
    sei fuori dai giochi, in qualche modo
  • 44:54 - 44:57
    ma io non lo pensavo
  • 44:57 - 44:59
    pensavo che stavo
  • 44:59 - 45:00
    cercando che fosse
  • 45:00 - 45:05
    un livello differente di comunicazione
  • 45:05 - 45:11
    di spingere oltre il livello di comunicazione
  • 45:11 - 45:13
    della fotografia
  • 45:14 - 45:16
    particolarmente soddisfatto
  • 45:16 - 45:19
    da quel paio di stivaletti
  • 45:19 - 45:20
    sulla porta
  • 45:20 - 45:22
    e i piedi
  • 45:32 - 45:34
    è una sfida cercare di
  • 45:34 - 45:36
    scattare foto
  • 45:36 - 45:38
    sopratutto in città
  • 45:38 - 45:41
    di qualsiasi posto
  • 45:41 - 45:46
    dove le cose sono sconnesse
  • 45:46 - 45:49
    ma in qualche maniera
  • 45:49 - 45:51
    c'è una dinamica
  • 45:51 - 45:53
    un'energia
  • 45:53 - 45:55
    che tiene il tutto unito
  • 45:55 - 45:59
    che lo tiene a malapena unito
  • 46:10 - 46:11
    potete vedere
  • 46:11 - 46:13
    le differenze in queste foto
  • 46:13 - 46:17
    non c'è il gioco
  • 46:17 - 46:20
    la storia nel centro
  • 46:20 - 46:22
    a tenerle unite
  • 46:22 - 46:29
    caotiche
  • 46:29 - 46:31
    e a questo punto
  • 46:31 - 46:34
    ho iniziato a fare
  • 46:34 - 46:36
    grandi stampe
  • 46:37 - 46:38
    non così grandi come queste
  • 46:38 - 46:43
    ma abbastanza da poterci entrare
  • 46:43 - 46:46
    come se fosse una finestra
  • 46:53 - 46:56
    Spendiamoci un attimo
  • 46:56 - 46:58
    in quel preciso periodo
  • 46:58 - 47:00
    era il 1976
  • 47:00 - 47:03
    ho capito che stavo vivendo
  • 47:03 - 47:06
    un periodo frustrante
  • 47:06 - 47:09
    con il 35 mm
  • 47:09 - 47:12
    e se volevo fare grandi stampe
  • 47:12 - 47:15
    con tutto a fuoco
  • 47:15 - 47:20
    dovevo avere un formato più grande
  • 47:20 - 47:24
    che mi desse la descrizione
  • 47:24 - 47:26
    di ogni singola cosa nello spazio
  • 47:26 - 47:30
    e un artista deve arrivare
  • 47:30 - 47:33
    a questo idea
  • 47:33 - 47:34
    John Szarkowsky
  • 47:35 - 47:39
    il direttore del MOMA
  • 47:39 - 47:41
    spesso scrisse
  • 47:41 - 47:43
    nei suoi libri sulle mostre
  • 47:43 - 47:45
    che tutto ciò che
  • 47:45 - 47:46
    la macchina fotografica fa
  • 47:46 - 47:48
    è descrivere
  • 47:48 - 47:50
    ciò che c'è davanti ad essa
  • 47:50 - 47:52
    e io ho sempre frainteso
  • 47:53 - 47:55
    volevo che la macchina riprendesse
  • 47:55 - 48:01
    la scena che io volevo
  • 48:01 - 48:05
    con più descrizioni
  • 48:05 - 48:07
    descrizioni più ampie e profonde
  • 48:07 - 48:12
    così passai a un grande formato
  • 48:12 - 48:17
    e iniziai a fare foto allo spazio e alla luce
  • 48:17 - 48:20
    e vissi una rivoluzione totale
  • 48:20 - 48:23
    nella mia via e nel mio lavoro
  • 48:27 - 48:30
    la scala cambio
  • 48:30 - 48:33
    mi sentivo a mio agio
  • 48:33 - 48:37
    inserendo piccoli dettagli lontano
  • 48:38 - 48:40
    sapete, quando lavorate per strada
  • 48:40 - 48:47
    siete sempre a due o tre metri di distanza
  • 48:47 - 48:49
    dagli altri
  • 48:49 - 48:51
    è sexy
  • 48:51 - 48:53
    molto dinamico
  • 48:53 - 48:55
    è figo
  • 48:55 - 48:58
    energizzante
  • 48:58 - 49:01
    con il grande formato
  • 49:01 - 49:04
    fai un passo indietro
  • 49:04 - 49:05
    nello spazio
  • 49:05 - 49:06
    e credi a tutto ciò
  • 49:06 - 49:08
    che la macchina fotografica
  • 49:08 - 49:09
    descriverà tutto ciò che
  • 49:09 - 49:11
    entra nella scena
  • 49:11 - 49:12
    e così il cambiamento,
  • 49:12 - 49:14
    il cambiamento interiore
  • 49:14 - 49:17
    riguarda l'energia di ciascuno
  • 49:26 - 49:28
    Puoi rischiare di fare
  • 49:28 - 49:30
    una foto come questa
  • 49:30 - 49:31
    perché so che
  • 49:31 - 49:33
    quando guardo il negativo
  • 49:33 - 49:36
    che ogni singolo posto a sedere
  • 49:36 - 49:37
    ogni singola persona
  • 49:37 - 49:39
    si vede chiaramente
  • 49:39 - 49:41
    puoi vedere i volti
  • 49:41 - 49:43
    puoi leggere i numeri
  • 49:43 - 49:44
    sui sedili
  • 49:44 - 49:47
    perfino da questa distanza
  • 49:58 - 50:01
    questa è la primissima foto
  • 50:01 - 50:03
    che scattai con un banco ottico
  • 50:04 - 50:06
    andai a Cape Cod con la mia famiglia
  • 50:06 - 50:10
    andai nella casa presa in affitto
  • 50:10 - 50:14
    e posizionai il banco ottico
  • 50:14 - 50:15
    per la prima volta,
  • 50:15 - 50:17
    per vedere come funzionava
  • 50:17 - 50:19
    e ci litigai per un'ora
  • 50:19 - 50:22
    per mettere a fuoco correttamente
  • 50:22 - 50:24
    avere le linee giuste
  • 50:24 - 50:26
    poi scattai
  • 50:26 - 50:27
    e questa foto ce l'ho
  • 50:27 - 50:30
    dal 1976
  • 50:30 - 50:31
    e mi dico
  • 50:31 - 50:33
    Wow, che fortuna, per essere la prima foto!
  • 50:52 - 50:53
    E poi,
  • 50:53 - 50:56
    come sempre fa la fotografia
  • 50:56 - 51:01
    mi mostro un altro lato
  • 51:01 - 51:02
    di sé stessa
  • 51:02 - 51:04
    con questa grande macchina fotografica
  • 51:04 - 51:07
    potevo guardare nell'oscurità
  • 51:07 - 51:09
    quando arrivava
  • 51:09 - 51:11
    quando il giorno stava finendo
  • 51:11 - 51:15
    potevo esporre per due minuti
  • 51:15 - 51:16
    o tre
  • 51:16 - 51:18
    tutto il tempo necessario
  • 51:18 - 51:22
    così da registrare i dettagli più nascosti
  • 51:22 - 51:24
    del cambiamento di luce
  • 51:43 - 51:45
    sapete, quando andate in giro
  • 51:45 - 51:47
    con un grande formato
  • 51:47 - 51:49
    su cavalletto
  • 51:49 - 51:52
    la gente vi vede
  • 51:52 - 51:54
    e vi viene vicino
  • 51:54 - 51:55
    e ti parla
  • 51:55 - 51:57
    e se prima pensavo
  • 51:57 - 51:58
    di essere invisibile
  • 51:58 - 52:01
    per le strade di New York o di Parigi
  • 52:01 - 52:02
    o altrove
  • 52:02 - 52:05
    ho esercitato l'invisibilità
  • 52:05 - 52:07
    e la velocità
  • 52:07 - 52:09
    ma ora ero totalmente visibile
  • 52:09 - 52:11
    e la gente si avvicinava
  • 52:11 - 52:12
    e mi chiedeva perché usassi
  • 52:12 - 52:14
    un banco ottico
  • 52:14 - 52:16
    è così vecchio
  • 52:16 - 52:19
    questo banco ottico è stato fatto
  • 52:19 - 52:24
    quando sono nato io, nel 1938
  • 52:24 - 52:26
    e quindi sì, è veramente vecchio
  • 52:26 - 52:31
    ma ... quando la gente
  • 52:31 - 52:32
    ha iniziato a parlarmi
  • 52:32 - 52:36
    mi sono scoperto ad osservarla
  • 52:36 - 52:38
    e allora ho capito
  • 52:38 - 52:39
    che la gente è affasciante
  • 52:39 - 52:43
    che è essa stessa un panorama
  • 52:43 - 52:46
    la pelle, i vestiti
  • 52:46 - 52:47
    i capelli
  • 52:47 - 52:52
    la vecchia tradizione
  • 52:52 - 52:54
    della ritrattistica,
  • 52:54 - 52:56
    August Sander
  • 52:56 - 53:01
    e Ervin Penn
  • 53:01 - 53:06
    e Atget...
  • 53:06 - 53:07
    improvvisamente
  • 53:07 - 53:09
    scoprii questa cosa
  • 53:09 - 53:12
    la gente mi interessava
  • 53:12 - 53:14
    e avrei dovuto seguire
  • 53:14 - 53:16
    questa curiosa
  • 53:16 - 53:19
    nuova domanda
  • 53:19 - 53:25
    e scattai diverse migliaia di ritratti
  • 53:25 - 53:28
    all'aria aperta
  • 53:28 - 53:30
    un'immagine ciascuno
  • 53:30 - 53:34
    non lavori in studio
  • 53:34 - 53:36
    solo un'immagine
  • 53:58 - 54:01
    Questa ha una grande storia
  • 54:01 - 54:03
    ma non posso spiegarvela!
  • 54:03 - 54:09
    vorrei, ma proprio non posso
  • 54:12 - 54:14
    negli anni '80 avevo uno studio
  • 54:14 - 54:17
    a New York
  • 54:17 - 54:19
    e questa era la vista
  • 54:19 - 54:21
    dalla finestra
  • 54:21 - 54:25
    e in un periodo di 10 anni
  • 54:25 - 54:27
    ho scattato molte foto
  • 54:27 - 54:31
    a questo panorama
  • 54:31 - 54:34
    nonostante il clima
  • 54:34 - 54:36
    perché New York è un'isola
  • 54:36 - 54:38
    sull'atlantico
  • 54:38 - 54:41
    e ha un clima
  • 54:41 - 54:46
    sia tropicale che artico
  • 54:46 - 54:50
    e può essere dannatamente caldo
  • 54:50 - 54:53
    come terribilmente freddo
  • 54:53 - 54:56
    e scattai queste foto
  • 54:56 - 54:59
    e nel 2001
  • 54:59 - 55:01
    ho allestito una mostra
  • 55:01 - 55:03
    a Soho
  • 55:03 - 55:05
    intitolata
  • 55:05 - 55:10
    Guardando a Sud del panorama newyorkese
  • 55:10 - 55:11
    e ovviamente
  • 55:11 - 55:17
    in ogni foto c'erano le Torri Gemelle
  • 55:17 - 55:24
    e pochi giorni prima dell'11 settembre
  • 55:24 - 55:25
    ero a New York
  • 55:25 - 55:28
    e stavo preparando la mostra
  • 55:28 - 55:29
    ed ero in studio
  • 55:29 - 55:31
    e scattai una foto
  • 55:31 - 55:35
    non questa
  • 55:35 - 55:36
    non era molto interessante
  • 55:36 - 55:38
    il cielo era piatto
  • 55:38 - 55:41
    non era interessante
  • 55:41 - 55:43
    e mi dissi
  • 55:43 - 55:45
    torno la prossima settimana
  • 55:45 - 55:46
    saranno sempre lì
  • 55:46 - 55:48
    sai, quando pensi che
  • 55:48 - 55:52
    gli oggetti rimangono
  • 55:52 - 55:53
    dove sono sempre stati
  • 55:53 - 55:55
    e tre giorni dopo
  • 55:55 - 55:59
    questo
  • 55:59 - 56:00
    e ti insegna
  • 56:00 - 56:04
    ad apprezzare il momento
  • 56:04 - 56:05
    qualsiasi momento
  • 56:05 - 56:06
    della tua vita
  • 56:06 - 56:08
    perché non sai mai cosa
  • 56:08 - 56:11
    può succedere il giorno dopo
  • 56:11 - 56:15
    da vero newyorkese volevo fare qualcosa
  • 56:15 - 56:20
    non volevo fare solo panini
  • 56:20 - 56:22
    per i volontari
  • 56:22 - 56:26
    e salutarli quando entravano in Ground Zero
  • 56:26 - 56:29
    volevo aiutare davvero
  • 56:29 - 56:34
    ma non c'era nessun modo
  • 56:34 - 56:35
    d'essere d'aiuto
  • 56:35 - 56:37
    e un pomeriggio
  • 56:37 - 56:40
    quando ero vicino al perimetro
  • 56:40 - 56:42
    al World Trade Center
  • 56:42 - 56:45
    che era coperto da transenne
  • 56:45 - 56:48
    e teloni cerati
  • 56:48 - 56:53
    ero in mezzo ad altra gente
  • 56:53 - 56:56
    e alzai la mia Leica
  • 56:56 - 56:58
    e quando lo feci
  • 56:58 - 57:00
    una poliziotta
  • 57:00 - 57:02
    mi tocco la spalla
  • 57:02 - 57:04
    mi girai e mi disse
  • 57:04 - 57:08
    nessuna foto, amico
  • 57:08 - 57:10
    questa è una scena del crimine
  • 57:10 - 57:15
    come vero newyorkese
  • 57:15 - 57:19
    non prendi merda da un poliziotto
  • 57:19 - 57:22
    Non so come la pensate voi
  • 57:22 - 57:23
    sulle autorità
  • 57:23 - 57:25
    specialmente quando hanno una
  • 57:25 - 57:28
    piuma sul cappello
  • 57:28 - 57:29
    ma io dissi
  • 57:29 - 57:31
    di cosa sta parlando
  • 57:31 - 57:33
    questa è la strada
  • 57:33 - 57:34
    la scena del crimine è lì dentro
  • 57:34 - 57:36
    io sono un cittadino
  • 57:36 - 57:38
    e posso fare le foto
  • 57:38 - 57:41
    avvicinò il suo viso al mio
  • 57:41 - 57:41
    e mi disse
  • 57:41 - 57:43
    ti strappo la macchina dalle mani
  • 57:43 - 57:45
    il Sindaco Giuliani
  • 57:45 - 57:46
    ha detto
  • 57:46 - 57:50
    che non è permesso fotografare
  • 57:50 - 57:52
    Quando ho sentito questo
  • 57:52 - 57:55
    volevo baciarla
  • 57:55 - 57:56
    perché quando ha detto
  • 57:56 - 57:58
    non è permesso fare nessuna foto
  • 57:58 - 58:00
    ho avuto un'idea
  • 58:00 - 58:03
    avete presente un lampo di genio?
  • 58:03 - 58:07
    Se nessuna foto è permessa
  • 58:07 - 58:11
    allora significa niente storia
  • 58:11 - 58:13
    e questo NON può accadere
  • 58:13 - 58:17
    non si può tenere alla larga la storia
  • 58:17 - 58:19
    e ho pensato subito
  • 58:19 - 58:20
    che era quello che avrei fatto
  • 58:20 - 58:22
    sarei entrato in Ground Zero
  • 58:22 - 58:24
    in qualche modo
  • 58:24 - 58:29
    per creare un archivio
  • 58:29 - 58:31
    una foto che racconti la storia
  • 58:31 - 58:34
    del lavoro che c'è lì dentro
  • 58:34 - 58:38
    ma ovviamente il capitano mi disse
  • 58:38 - 58:39
    di no
  • 58:39 - 58:40
    e mi spinse via
  • 58:40 - 58:43
    e sapete cosa ho imparato?
  • 58:43 - 58:44
    puoi combattere
  • 58:44 - 58:47
    puoi far accadere qualcosa
  • 58:47 - 58:50
    e così feci io
  • 58:50 - 58:51
    ho fatto e sbrigato
  • 58:51 - 58:53
    finché ho trovato un posto
  • 58:53 - 58:54
    da cui entrare
  • 58:54 - 58:57
    e sono entrato in Ground Zero
  • 58:57 - 58:59
    e ci sono rimasto
  • 58:59 - 59:02
    per nove mesi
  • 59:02 - 59:04
    e c'era un gruppetto di
  • 59:04 - 59:04
    detective
  • 59:04 - 59:06
    detective newyorkesi
  • 59:06 - 59:08
    che mi proteggevano
  • 59:08 - 59:10
    ogni giorno
  • 59:10 - 59:11
    perché non credevano che
  • 59:11 - 59:12
    il Sindaco avesse il diritto
  • 59:12 - 59:15
    di cancellare la storia
  • 59:15 - 59:17
    e questi ragazzi
  • 59:17 - 59:19
    andarono contro la legge
  • 59:19 - 59:22
    e se la presero presonalmente
  • 59:22 - 59:23
    dicendo
  • 59:23 - 59:27
    "fanculo al Sindaco"
  • 59:27 - 59:28
    ti ci portiamo noi
  • 59:28 - 59:31
    cose come queste
  • 59:31 - 59:32
    accadono se
  • 59:32 - 59:34
    spingi abbastanza forte
  • 59:34 - 59:36
    perché ognuno di noi
  • 59:36 - 59:40
    quando le Autorità fanno repressione
  • 59:40 - 59:41
    dice
  • 59:41 - 59:42
    vado a casa
  • 59:42 - 59:45
    e farò la rivoluzione per conto mio
  • 59:45 - 59:48
    ma il fatto è che abbiamo
  • 59:48 - 59:49
    una voce
  • 59:49 - 59:51
    che sia qui o in America
  • 59:51 - 59:53
    abbiamo una voce
  • 59:53 - 59:54
    e dobbiamo farci sentire
  • 59:54 - 59:57
    se crediamo in quello che facciamo
  • 59:57 - 60:01
    l'economia in rottami in cui stiamo vivendo
  • 60:01 - 60:06
    dimenticatela
  • 60:16 - 60:18
    le grandi nazioni
  • 60:18 - 60:20
    le grandi nazioni
  • 60:20 - 60:21
    industriali
  • 60:21 - 60:22
    possono in grado di fare qualsiasi cosa
  • 60:22 - 60:24
    e sono umiliate dalla crisi economica
  • 60:24 - 60:26
    è già di per sé tragico
  • 60:26 - 60:28
    da vedere
  • 60:28 - 60:31
    così per nove mesi lavorai
  • 60:31 - 60:32
    a Ground Zero
  • 60:32 - 60:35
    e ho affrontato
  • 60:35 - 60:40
    ogni tipo di emozione
  • 60:40 - 60:44
    guardando i corpi di gente
  • 60:44 - 60:46
    che erano smembrati
  • 60:46 - 60:47
    o inceneriti
  • 60:47 - 60:54
    erano belle giornate ma io ero conscio che
  • 60:54 - 60:56
    stavo guardando un cimitero
  • 60:56 - 60:58
    con tremila persone
  • 60:58 - 61:00
    ma la giornata era bella
  • 61:00 - 61:06
    era un giorno più o meno come oggi
  • 61:06 - 61:07
    a fine ottobre
  • 61:07 - 61:09
    e ricordo che
  • 61:09 - 61:13
    ero fermo lì
  • 61:13 - 61:14
    e pensavo
  • 61:14 - 61:16
    devo scattare queste foto?
  • 61:16 - 61:18
    c'è gente morta
  • 61:18 - 61:20
    perché mi sento così bene
  • 61:20 - 61:21
    proprio ora
  • 61:21 - 61:23
    il sole mi scaldava la schiena
  • 61:23 - 61:26
    sentivo la luminosità del giorno
  • 61:26 - 61:28
    e pensai DEVO
  • 61:28 - 61:30
    devo scattare queste foto
  • 61:30 - 61:33
    perché è ciò che la natura
  • 61:33 - 61:35
    e il tempo
  • 61:35 - 61:38
    faranno per noi
  • 61:38 - 61:39
    la natura e il tempo
  • 61:39 - 61:42
    spingono gli eventi
  • 61:42 - 61:44
    i tragici eventi
  • 61:44 - 61:47
    ulteriormente lontano
  • 61:47 - 61:48
    ogni giorno
  • 61:48 - 61:50
    diventano sempre più piccoli
  • 61:50 - 61:56
    e quando uno lo capisce
  • 61:56 - 62:00
    diventa un omaggio alla natura
  • 62:00 - 62:03
    grazie per darci un giorno in cui
  • 62:03 - 62:05
    star meglio
  • 62:05 - 62:07
    un giorno per farci sentire bene
  • 62:07 - 62:09
    farci sentire ancora vivi
  • 62:15 - 62:16
    grazie
  • 62:22 - 62:23
    qui sotto
  • 62:24 - 62:26
    questo gruppetto di persone
  • 62:26 - 62:29
    i detective di New York
  • 62:29 - 62:30
    sono quelli che mi hanno
  • 62:30 - 62:31
    protetto
  • 62:31 - 62:34
    per 50 giorni
  • 62:34 - 62:35
    ogni giorno
  • 62:35 - 62:36
    si sono presi cura di me
  • 62:36 - 62:38
    e tenuto in gioco
  • 62:38 - 62:41
    e sono ancora in contatto con alcuni di loro
  • 62:41 - 62:42
    e tutti loro
  • 62:42 - 62:44
    si sono ammalati
  • 62:44 - 62:45
    ciascuno di loro
  • 62:45 - 62:49
    ha problemi pomonari
  • 62:49 - 62:52
    per aver respirato la polvere
  • 62:59 - 63:02
    cerco di raccontarvi una storia
  • 63:02 - 63:05
    oh, avete ancora tempo?
  • 63:05 - 63:07
    siamo in ritardo?
  • 63:07 - 63:10
    bene, ancora cinque minuti
  • 63:12 - 63:16
    noi eravamo sotto la torre sud
  • 63:17 - 63:21
    e qui nel centro
  • 63:21 - 63:23
    c'era uno spazio
  • 63:23 - 63:27
    dove si sono piegate i piloni
  • 63:27 - 63:32
    qui c'era una scala
  • 63:32 - 63:34
    dal World Trade Center
  • 63:34 - 63:36
    e in quel posto
  • 63:36 - 63:37
    hanno trovato
  • 63:37 - 63:41
    cinque corpi di pompieri
  • 63:41 - 63:43
    intatti
  • 63:43 - 63:44
    vestiti
  • 63:44 - 63:46
    le giacche
  • 63:46 - 63:49
    le bombole, tutto era intatto
  • 63:49 - 63:52
    e un uomo venne fuori
  • 63:52 - 63:55
    da quel posto
  • 63:55 - 63:58
    e disse
  • 63:59 - 64:00
    a tutti i presenti
  • 64:00 - 64:05
    che la scala era della torre nord
  • 64:05 - 64:08
    e noi eravamo nella torre sud
  • 64:08 - 64:11
    e tutti quegli uomini
  • 64:11 - 64:14
    tutti
  • 64:14 - 64:16
    tutti assieme, fecero "ooohh"
  • 64:16 - 64:21
    come se potessero vedere
  • 64:21 - 64:24
    la torre cadere
  • 64:24 - 64:26
    e questi cinque uomini
  • 64:26 - 64:28
    sulla scala
  • 64:28 - 64:31
    volare centinaia di metri
  • 64:31 - 64:34
    incontro alla morte
  • 64:34 - 64:36
    tutti questi pompieri
  • 64:36 - 64:37
    potevano immaginare
  • 64:37 - 64:40
    la fine della loro vita
  • 64:40 - 64:44
    e questa è stata un'esperienza incredibile
  • 64:44 - 64:46
    essere con questi uomini
  • 64:46 - 64:48
    quando hanno avuto
  • 64:48 - 64:50
    questa ondata di emozione
  • 65:06 - 65:11
    Questo mi ricordava molto l'Italia
  • 65:11 - 65:13
    come i Bagni di Caracalla
  • 65:13 - 65:18
    Qualcosa delle sue rovine
  • 65:23 - 65:24
    sapete
  • 65:24 - 65:26
    una delle cose che
  • 65:26 - 65:27
    le persone non sanno
  • 65:27 - 65:30
    di Ground Zero
  • 65:30 - 65:34
    è che c'erano centinaia di alberi
  • 65:34 - 65:38
    ai lati delle strade intorno alle torri
  • 65:38 - 65:42
    e di lampioni
  • 65:42 - 65:45
    fermate di autobus
  • 65:45 - 65:47
    e quando i palazzi crollarono
  • 65:50 - 65:52
    enormi travi di acciaio
  • 65:55 - 65:58
    caddero in strada come lame
  • 65:58 - 66:00
    in un frullatore
  • 66:01 - 66:06
    e tagliarono tutto ciò che c'era
  • 66:06 - 66:08
    pensiline
  • 66:08 - 66:09
    alberi
  • 66:09 - 66:12
    lampioni
  • 66:12 - 66:15
    cabine del telefono
  • 66:15 - 66:17
    tutto è stato falciato
  • 66:17 - 66:19
    e anche le persone
  • 66:19 - 66:21
    che stavano scappando
  • 66:21 - 66:23
    sono state spazzate via
  • 66:23 - 66:26
    dall'acciaio che cadeva dal cielo
  • 66:26 - 66:28
    e questo albero umiliato
  • 66:28 - 66:36
    mi ricorda che nello stesso istante
  • 66:36 - 66:39
    in cui stavo lavorando dentro Ground Zero
  • 66:39 - 66:42
    avevo ricevuto la richiesta
  • 66:42 - 66:44
    di un editore di fare un libro
  • 66:44 - 66:47
    sulla Toscana
  • 66:47 - 66:49
    e mi diedero un anticipo
  • 66:49 - 66:53
    di venticinque mila dollari
  • 66:53 - 66:56
    e li spesi anticipatamente su Ground Zero
  • 66:56 - 66:58
    per fare il mio lavoro
  • 66:58 - 67:01
    a un certo punto l'editore mi chiamò
  • 67:03 - 67:04
    e mi chiese
  • 67:04 - 67:06
    come procede il libro?
  • 67:06 - 67:10
    e gli dissi
  • 67:10 - 67:10
    non c'è
  • 67:10 - 67:14
    ho speso i soldi a Ground Zero
  • 67:15 - 67:15
    e lui disse
  • 67:15 - 67:16
    Joel
  • 67:16 - 67:18
    devi andare in Toscana
  • 67:18 - 67:21
    Così quando le cose si calmarono un po'
  • 67:21 - 67:25
    nel gennaio del 2002
  • 67:25 - 67:28
    andai alla chetichella
  • 67:28 - 67:30
    in Toscana
  • 67:30 - 67:32
    in Val d'Orcia e in val D'Arbia
  • 67:32 - 67:33
    sotto Siena
  • 67:33 - 67:37
    e lavori per due o tre settimane
  • 67:37 - 67:39
    e poi tornai
  • 67:39 - 67:41
    ad ogni stagione per tutto l'anno
  • 67:41 - 67:43
    ma la Toscana
  • 67:43 - 67:45
    mi diede
  • 67:45 - 67:48
    una nuova prospettiva
  • 67:48 - 67:51
    perché vivere a Ground Zero
  • 67:51 - 67:52
    ogni giorno
  • 67:52 - 67:55
    e pensare al terrorismo
  • 67:55 - 67:58
    che era una realtà per tutti noi
  • 67:58 - 68:01
    era facile dimenticare che
  • 68:01 - 68:04
    in alcuni posti nel mondo
  • 68:04 - 68:06
    tutte le tradizioni
  • 68:06 - 68:08
    i ritmi
  • 68:08 - 68:10
    sono ancora vivi
  • 68:10 - 68:13
    e venire in Toscana
  • 68:13 - 68:16
    e sentire il sistema
  • 68:16 - 68:22
    la cura della terra
  • 68:22 - 68:25
    mi diede un senso di benessere
  • 68:25 - 68:28
    che il mondo era ancora
  • 68:28 - 68:29
    un bel posto
  • 68:29 - 68:30
    ed era importante
  • 68:30 - 68:33
    fare un libro
  • 68:33 - 68:35
    che mostrasse
  • 68:35 - 68:36
    che questo era una qualità
  • 68:36 - 68:39
    che avevamo ancora tutti
  • 68:39 - 68:41
    nelle nostre vite
  • 68:42 - 68:44
    era l'antidoto
  • 68:44 - 68:45
    al terrore
  • 68:45 - 68:46
    alla tragedia
  • 68:46 - 68:49
    e al caos
  • 68:49 - 68:51
    e intendo davvero
  • 68:51 - 68:52
    da questo a quello
  • 68:52 - 68:56
    Tutte e due in pieno sole
  • 68:56 - 69:00
    ma al posto degli alberi
  • 69:00 - 69:04
    avevo queste cose
  • 69:04 - 69:08
    Loro usavano questi per portare fuori le macerie
  • 69:08 - 69:10
    c'erano 75 di questi
  • 69:10 - 69:11
    bulldozer
  • 69:11 - 69:16
    nello spazio di quattro quartieri di New York
  • 69:16 - 69:18
    probabilmente
  • 69:18 - 69:23
    4 ettari
  • 69:23 - 69:26
    75 di questi macchinari
  • 69:26 - 69:28
    e ogni volta che usciva un bulldozer
  • 69:28 - 69:32
    c'era un' esplosione
  • 69:32 - 69:37
    perché sotto il fuoco infuriava
  • 69:37 - 69:40
    ogni cosa che volava bruciava
  • 69:40 - 69:42
    sul fondo si era depositato
  • 69:42 - 69:44
    il carburante degli aerei che
  • 69:44 - 69:46
    faceva da combustibile
  • 69:46 - 69:49
    e l'area si ossigenava
  • 69:49 - 69:50
    e alimentava questi bastoni
  • 69:50 - 69:54
    queste cose le chiamano bastoni
  • 69:54 - 69:57
    Pam! Pam!
  • 70:05 - 70:11
    Nel momento in cui sono arrivati in fondo
  • 70:11 - 70:16
    Che era sette "storie" sotto il livello zero
  • 70:16 - 70:18
    per arrivare alla crosta terrestre
  • 70:18 - 70:21
    Portavano via queste macerie
  • 70:21 - 70:26
    e ogni giorno grattavano nelle macerie
  • 70:26 - 70:30
    in cerca di un osso, di un dente
  • 70:30 - 70:34
    qualsiasi cosa da cui si potesse
  • 70:34 - 70:38
    ricavare il DNA di qualcuno morto lì
  • 70:38 - 70:44
    ed era quasi un compito
  • 70:44 - 70:46
    incredibilmente tenero
  • 70:46 - 70:48
    quello di quegli uomini con i rastrelli
  • 70:48 - 70:49
    stavano proprio rastrellando il terreno
  • 70:49 - 70:52
    Quando tornai in Toscana
  • 70:52 - 70:56
    e vidi il terreno e sentii
  • 70:56 - 70:59
    questa comunione con esso
  • 70:59 - 71:01
    questa connessione con il terreno
  • 71:01 - 71:04
    e infatti questo lavoro
  • 71:04 - 71:06
    è ciò che io chiamo
  • 71:06 - 71:10
    fotografia muta
  • 71:10 - 71:18
    non c'è arte. E' solo sporco, gelido
  • 71:18 - 71:21
    ..la brina (*in italiano)
  • 71:21 - 71:24
    sembra quasi buono
  • 71:24 - 71:27
    gelato (*in italiano)
  • 71:27 - 71:29
    fango gelato (*in italiano)
  • 71:29 - 71:35
    ma questo lavoro
  • 71:35 - 71:37
    tre o quattro anni dopo
  • 71:37 - 71:40
    da questo scaturì un nuovo lavoro
  • 71:40 - 71:46
    gli elementi: terra, fuoco, aria e acqua
  • 71:46 - 71:51
    nel quale ho prodotto foto come questa
  • 71:51 - 71:55
    nessun orizzonte, niente spazio: tutto piatto
  • 71:55 - 71:58
    non credo di averne qui
  • 71:58 - 72:01
    ma vi mostra una cosa che
  • 72:01 - 72:04
    anticipa ciò che viene dopo
  • 72:15 - 72:19
    Questo ragazzo è uscito di prigione
  • 72:19 - 72:26
    due giorni prima. Sing Sing.
  • 72:28 - 72:33
    e aveva un lavoro a Ground Zero
  • 72:33 - 72:35
    Siamo entrati in confidenza
  • 72:35 - 72:38
    e gli chiesi:
  • 72:38 - 72:41
    "sei appena uscito di prigione
  • 72:41 - 72:43
    come hai ottenuto un lavoro?"
  • 72:43 - 72:44
    MI rispose così:
  • 72:44 - 72:48
    Avevo degli amici di famiglia
  • 72:48 - 72:49
    sai cosa intendo dire...
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    mi hanno aiutato"
  • 72:51 - 72:54
    Era un ragazzo della magia
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    da Jersey
  • 72:55 - 72:58
    e loro gli hanno dato un lavoro
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    Come una compagnia di balletto
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    QUesto è un osso pelvico
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    hanno trovato l'osso
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    quando rastrellavano
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    E infine
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    Nel 2002, alla fine di maggio
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    Hanno pulito il sito
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    Questo è il giorno prima che venisse
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    chiuso il sito
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    e ancora alcuni uomini
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    a carponi su mani e ginocchia
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    stavano cercando gli
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    ultimi frammenti di esseri umani
  • 73:51 - 73:53
    che potessero essere identificati
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    c'era una sorta di tenera devozione
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    all'interno di Ground Zero
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    che non avevo mai riscontrato
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    in tutta la mia vita
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    Gente che passò 9 mesi
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    nella ricerca di sconosciuti
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    Per me questo è stata la migliore
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    qualità dell'idea americana
  • 74:18 - 74:24
    il senso dell'individuo che vale qualcosa
  • 74:24 - 74:27
    e persone che fanno di tutto
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    per aiutare
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    in questo caso identificare i deceduti
  • 74:32 - 74:34
    A me è sembrato qualcosa
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    di incredibilmente innato e buono
  • 74:40 - 74:44
    nella natura umana americana
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    non so se lo pensate anche voi
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    e questa è l'ultima foto
  • 74:54 - 74:58
    L'ultimo giorno, quando
  • 74:58 - 75:00
    hanno chiuso il sito
  • 75:00 - 75:03
    stavo facendo un giro
  • 75:03 - 75:05
    e c'era la rotaia di un treno
  • 75:05 - 75:07
    sotto Ground Zero
  • 75:07 - 75:09
    Che andava sotto il fiume Hudson
  • 75:09 - 75:13
    che portava i pendolari
  • 75:13 - 75:14
    avanti e indietro
  • 75:14 - 75:16
    dal New Jersy a New York
  • 75:16 - 75:20
    e camminando ho visto
  • 75:20 - 75:24
    dei ciuffi d'erba che crescevano
  • 75:24 - 75:29
    e ho pensato che per 35 anni
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    questi semi sono stati
  • 75:33 - 75:35
    nel buio di un tunnel
  • 75:35 - 75:39
    e ora la luce del sole
  • 75:39 - 75:42
    e la pioggia
  • 75:42 - 75:44
    e il tepore
  • 75:44 - 75:47
    quest'erba ha ricominciato a crescere
  • 75:47 - 75:50
    dopo 35 anni nel buio
  • 75:50 - 75:52
    e questo mi ha dato
  • 75:52 - 75:54
    una sorta di speranza
  • 75:54 - 75:57
    che le cose buone ci sono
  • 75:57 - 76:00
    e e lo spazio verrà ripulito
  • 76:00 - 76:03
    e verranno eretti nuovi palazzi
  • 76:03 - 76:05
    e ci sarà un parco
  • 76:05 - 76:07
    e monumenti al posto dei morti
  • 76:07 - 76:09
    e la vita andrà avanti
  • 76:09 - 76:11
    e forse le cose un giorno
  • 76:11 - 76:13
    andranno di nuovo bene
  • 76:28 - 76:31
    grazie
  • 76:33 - 76:55
    grazie a tutti
Title:
Incontro con il fotografo: Joel Meyerowitz - Milano 28/10/2013
Description:

Auditorium San Fedele, Milano 26 ottobre 2013, ore 17.30:
Lectio Magistralis di Joel Meyerowitz.

Joel Meyerowitz ha scoperto la fotografia come destino a New York nell'incontro con Robert Frank. Nelle vie della metropoli, emblema del nuovo mondo costruito dall'uomo, Meyerowitz ha voluto essere un testimone della commedia umana nei gesti degli affetti quotidiani. Da subito, accanto al bianco e nero, in cui speranza e disperazione s'intrecciano, ha utilizzato la forma del colore come rivelazione della forma dei sentimenti. Così, quando nel 1978 decide di passare alla rappresentazione del mondo in grande formato, la commedia dell'uomo si trasforma nello stupore di fronte alla meraviglia del colore, che nell'ora del tempo si rivela come respiro di una vita senza fine: luce che ti chiama per nome. Nello studio di Cézanne, Meyerowitz scopre che le pareti della stanza in cui il pittore dipingeva erano grigie e che solo in quell'assenza della luce il colore si poteva rivelare come forma che genera l'esistenza di ogni cosa nel mondo. Le nature morte di Meyerowitz, realizzate nello studio di Cézanne, rivelano così che le immagini di questo grande fotografo americano si pongono come paesaggi interni e interiori dello spirito umano. Nel Cielo sopra Berlino di Wim Wenders, il sole tra le nubi si trasfigura nell'occhio dell'angelo che ascolta il cuore degli uomini, cercando di volgere al bene i loro pensieri e le loro decisioni, consolando le loro sofferenze e il loro transito attraverso la morte. Immune dal dramma del corpo, per Wim Wenders la visione dell'angelo è in bianco e nero, fino a quando il desiderio di comprendere fino in fondo l'avventura dell'umanità lo spinge ad assumere la finitezza della morte nella carne e nel sangue. Il colore a quel punto del film diventa la forma della vita nel mondo e l'angelo, diventato uomo per amore della donna nel compimento del proprio destino, si pone come figura della misericordia divina che per redimere il mondo ne assume la materia del corpo. Giovanni Chiaramonte

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Video Language:
English
Duration:
01:16:56

Italian subtitles

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