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Perché un buon libro è una porta segreta

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    Salve a tutti. Mi chiamo Mac.
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    Il mio lavoro è mentire ai bambini.
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    Ma sono bugie oneste.
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    Scrivo libri per bambini.
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    C'è una citazione di Picasso:
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    "Sappiamo tutti che l'Arte
    non è la verità.
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    L'Arte è una menzogna
    che ci fa capire la verità
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    o almeno la verità
    che ci è dato comprendere.
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    L'artista deve conoscere il modo
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    in cui convincere gli altri
    della veridicità delle sue bugie."
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    L'ho sentito per la prima volta
    da bambino,
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    e mi piacque moltissimo,
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    ma non avevo idea
    di che cosa significasse.
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    (Risate)
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    Perciò, vedete, è per questo
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    che sono qui oggi, per parlarvi
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    di verità e bugie, finzione e realtà.
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    Allora, come districare
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    quest'insieme di frasi contorte?
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    Mi sono detto, ho PowerPoint.
    Faccio un diagramma di Venn.
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    ["Verità. Bugie."]
    (Risate)
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    Eccolo qua, boom.
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    Ci sono verità e bugie
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    e poi c'è lo spazio,
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    l'intersezione, nel centro.
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    Quello spazio di confine, quella è l'arte.
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    D'accordo. Diagramma di Venn.
    (Risate) (Applausi)
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    Ma in realtà,
    neanche questo è di grande aiuto.
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    La cosa che mi ha fatto capire
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    quella citazione, e anche cos'era l'arte,
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    almeno l'arte della finzione narrativa,
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    è stata lavorare coi bambini.
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    Ho fatto l'animatore ai campi estivi.
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    Lo facevo l'estate
    negli anni dell'università,
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    e mi piaceva moltissimo.
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    Si trattava di un campo sportivo
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    per bambini dai quattro ai sei anni.
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    Io dovevo occuparmi
    dei bambini di quattro anni,
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    il che era un bene, perché
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    i bambini di 4 anni non sanno
    fare sport, e nemmeno io.
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    (Risate)
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    Faccio sport come un bambino
    di quattro anni,
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    quindi succedeva che i bambini
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    correvano intorno a qualche cono,
    si accaldavano,
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    e poi andavano a sedersi
    sotto l'albero
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    dove io ero già seduto --
    (Risate) --
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    e io inventavo delle storie
    e giele raccontavo
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    e raccontavo storie sulla mia vita.
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    Dicevo loro che, nei fine settimana,
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    tornavo a casa e facevo la spia
    per la Regina d'Inghilterra.
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    E presto, altri bambini
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    che non erano neanche
    nel mio gruppo,
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    venivano da me
    e mi dicevano:
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    "Tu sei Mac Barnett, vero?
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    Tu sei quello che fa la spia
    per la Regina d'Inghilterra."
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    Ed era una vita che aspettavo
    che degli sconosciuti
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    venissero a chiedermelo.
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    Nelle mie fantasie
    erano slanciate donne russe,
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    ma, sapete, bambini di quattro anni...
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    a Berkley, in California,
    bisogna accontentarsi.
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    E mi sono reso conto
    che le storie che raccontavo
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    erano in un certo senso reali
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    e molto emozionanti.
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    Penso che il massimo --
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    non lo dimenticherò mai --
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    fu una bambina di nome Riley.
    Era minuta,
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    e tirava sempre fuori il suo pranzo
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    e gettava via la frutta.
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    Prendeva la frutta,
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    sua madre le dava
    un melone al giorno,
  • 2:56 - 2:58
    e lei lo gettava tra l'edera
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    e poi mangiava merendine e budini
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    e io le dicevo: "Riley,
  • 3:03 - 3:06
    non si fa, devi mangiare la frutta."
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    E lei mi rispondeva: "Perché?"
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    Io: "Se getti la frutta nell'edera,
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    presto ci saranno meloni
    da tutte le parti,"
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    ecco perché penso di essere finito
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    a raccontare storie ai bambini
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    invece di fare il nutrizionista
    per i bambini.
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    E così Riley mi diceva:
    "Non accadrà mai.
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    Non succederà."
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    E così, l'ultimo giorno del campo,
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    mi alzai presto,
    e comprai
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    un grande melone
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    dal negozio di alimentari
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    e lo nascosi nell'edera,
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    e all'ora di pranzo, le dissi:
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    "Riley, vai laggiù
    a vedere che cos'hai combinato!"
  • 3:38 - 3:41
    E -- (Risate) --
  • 3:41 - 3:43
    e riluttante andò verso l'edera,
    e sgranò gli occhi
  • 3:43 - 3:46
    e indicò il melone
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    che era più grande della sua testa!
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    Poi tutti i bambini accorsero da lei
  • 3:51 - 3:52
    e uno di loro disse: "Ehi,
  • 3:52 - 3:54
    perché c'è un adesivo sul melone?"
  • 3:54 - 3:57
    (Risate)
  • 3:57 - 4:00
    E io: "Ecco perché vi dico
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    di non gettare neanche
    gli adesivi nell'edera.
  • 4:03 - 4:08
    Buttateli nel cestino.
    Altrimenti danneggiate la natura."
  • 4:08 - 4:14
    E Riley si portò in giro quel melone
    tutto il giorno,
  • 4:14 - 4:16
    e ne andava tanto fiera.
  • 4:16 - 4:21
    E Riley sapeva di non aver coltivato
    un melone in sette giorni,
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    ma sapeva anche di averlo fatto,
  • 4:23 - 4:26
    ed è una situazione strana,
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    ma non solo i bambini
    ci si possono trovare.
  • 4:28 - 4:32
    È un luogo... dove
    l'arte ci può portare.
  • 4:32 - 4:34
    Lei si trovava lì, al centro,
  • 4:34 - 4:37
    in quel posto che si può chiamare
    arte, o finzione.
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    Io lo chiamerò meraviglia.
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    È ciò che Coleridge chiamava
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    volontaria sospensione dell'incredulità
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    o fede poetica,
  • 4:44 - 4:45
    Quei momenti in cui una storia
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    per quanto strana,
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    ha qualche verosimiglianza,
  • 4:48 - 4:50
    e allora ci si può credere.
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    Non sono solo i bambini
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    che ci possono arrivare.
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    Anche gli adulti possono,
    lo facciamo leggendo
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    È il motivo per cui
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    tra due giorni c'è gente
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    che andrà a Dublino
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    per fare il Bloomsday tour a piedi
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    per vedere quello
    che è successo nell'"Ulisse"
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    sebbene niente di tutto ciò
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    sia mai capitato realmente.
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    O chi va a Londra
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    a Baker Street a vedere
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    l'appartamento di Sherlock Holmes,
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    sebbene il 221B sia solo un numero
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    su un edificio che in realtà
    non ha mai avuto quell'indirizzo.
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    Sappiamo che questi personaggi
    non sono reali,
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    ma proviamo sentimenti veri
    per loro
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    e siamo in grado di farlo.
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    Sappiamo che quei personaggi
    non sono reali
  • 5:25 - 5:28
    eppure sappiamo anche che lo sono.
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    I bambini ci arrivano
    molto più facilmente degli adulti,
  • 5:31 - 5:34
    ed ecco perché amo scrivere
    per i bambini.
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    Penso che i bambini siano
    il miglior pubblico
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    per la narrativa letteraria seria.
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    Da bambino,
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    io ero ossessionato dai romanzi
    con porte segrete,
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    cose tipo "Narnia",
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    dove si apre un armadio
    e si entra in una terra magica.
  • 5:50 - 5:52
    Ed ero convinto che porte segrete
    esistessero davvero
  • 5:52 - 5:54
    e io le cercavo
    e cercavo di attraversarle.
  • 5:54 - 5:58
    Volevo partire e atterrare
    in quel mondo immaginario,
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    così aprivo gli armadi della gente.
    (Risate)
  • 6:04 - 6:07
    Frugavo nell'armadio dei fidanzati
    di mia madre,
  • 6:07 - 6:09
    ma là non c'erano
    mondi magici e segreti.
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    C'erano altre cose strane
    che pensavo
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    mia madre avrebbe
    dovuto sapere.
  • 6:11 - 6:13
    (Risate)
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    E io ero felice di raccontargliele.
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    Dopo l'università, il mio primo impiego
  • 6:24 - 6:26
    fu lavorare
    dietro una di queste porte segrete.
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    Questo posto si chiama Valencia 826.
  • 6:28 - 6:30
    Si trova a 826 Valencia Street.
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    nel distretto Mission a San Francisco,
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    e quando lavoravo là,
    c'era una casa editrice
  • 6:36 - 6:37
    chiamata McSweeney's,
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    e un centro non-profit per scrittori
    chiamato 826 Valencia,
  • 6:41 - 6:44
    ma all'entrata
    c'era uno strano negozio.
  • 6:44 - 6:46
    Vedete, era una zona commerciale
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    e a San Francisco non permettevano
    un uso diverso
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    e così lo scrittore che lo fondò,
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    che si chiamava Dave Eggers,
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    per seguire la legge,
    disse: "Bene,
  • 6:54 - 6:59
    costruirò un negozio
    di articoli per pirati."
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    Ed è quello che fece.
    (Risate)
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    Ed è bellissimo. È tutto di legno.
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    Ci sono cassetti che si estraggono
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    e contengono agrumi
    contro lo scorbuto.
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    Ci sono le bende per gli occhi
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    in tanti colori,
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    perché quando è primavera,
    i pirati vogliono scatenarsi.
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    Il nero è noioso.
    Colori pastello.
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    O gli occhi, anche questi
    in tanti colori diversi
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    solo occhi di vetro,
  • 7:22 - 7:25
    a seconda di come vuoi
    affrontare la situazione.
  • 7:25 - 7:28
    E il negozio, stranamente,
  • 7:28 - 7:32
    la gente veniva e comprava,
  • 7:32 - 7:34
    e finì per pagare l'affitto
  • 7:34 - 7:37
    per il nostro centro di tutoraggio
    che era dietro al negozio.
  • 7:37 - 7:39
    Ma per me, la cosa più importante
  • 7:39 - 7:42
    era l'effetto sulla qualità
    del nostro lavoro.
  • 7:42 - 7:44
    i bambini venivano a imparare
    come scrivere,
  • 7:44 - 7:48
    e quando devi passare attraverso
    questo spazio liminale, fittizio,
  • 7:48 - 7:52
    per andare a scrivere,
    questo influenza il tipo di lavoro che fai.
  • 7:52 - 7:55
    È una porta segreta
    che si può oltrepassare.
  • 7:55 - 7:57
    Così gestivo l'826 a Los Angeles,
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    e il mio compito era
    mettere in piedi il negozio.
  • 8:01 - 8:04
    Qui c'è l'Echo Park "Time Travel Mart".
  • 8:04 - 8:07
    Il nostro motto è:
    "In qualsiasi momento vi trovate
  • 8:07 - 8:11
    - noi ci siamo già".
    (Risate)
  • 8:13 - 8:16
    Si trova sulla Sunset Boulevard
    a Los Angeles.
  • 8:16 - 8:18
    Il nostro amichevole staff
    è lì per assistervi.
  • 8:18 - 8:20
    Vengono da tutte le epoche,
  • 8:20 - 8:24
    tra cui gli anni '80,
    il tizio in fondo,
  • 8:24 - 8:26
    viene da un passato molto recente.
  • 8:26 - 8:28
    Ecco i nostri impiegati
    del mese,
  • 8:28 - 8:31
    tra cui Gengis Kahn,
    Charles Dickens.
  • 8:31 - 8:34
    Ci sono grandi personaggi
    che hanno scalato i nostri ranghi.
  • 8:34 - 8:36
    Questo è il nostro reparto farmacia.
  • 8:36 - 8:37
    Abbiamo dei farmaci da banco,
  • 8:37 - 8:40
    vasi canopi per gli organi,
  • 8:40 - 8:41
    sapone comunista che dice:
  • 8:41 - 8:46
    "Il tuo sapone per tutto l'anno".
    (Risate)
  • 8:46 - 8:48
    La macchina per le granite
    si era rotta
  • 8:48 - 8:51
    la sera dell'inaugurazione
    e non sapevamo cosa fare.
  • 8:51 - 8:53
    Il nostro progettista era ricoperto
    di sciroppo rosso.
  • 8:53 - 8:55
    Sembrava che avesse appena
  • 8:55 - 8:56
    assassinato qualcuno,
  • 8:56 - 8:57
    il che non era da escludere
  • 8:57 - 8:59
    per un soggetto del genere,
  • 8:59 - 9:01
    e non sapevamo cosa fare.
  • 9:01 - 9:01
    Doveva essere il punto forte
  • 9:01 - 9:02
    del nostro negozio.
  • 9:02 - 9:04
    Così ci abbiamo messo
    un cartello:
  • 9:04 - 9:07
    "Fuori servizio.
    Tornate ieri." (Risate)
  • 9:07 - 9:11
    E la battuta finì per essere
    più apprezzata delle granite
  • 9:11 - 9:14
    così lo abbiamo lasciato lì.
    Per sempre.
  • 9:14 - 9:18
    Pezzi di mammut. Queste robe pesano
    circa 3 kg ciascuno.
  • 9:18 - 9:20
    Repellente per i barbari.
    È pieno di insalata
  • 9:20 - 9:25
    e potpourri-- il tipo di cose
    che i barbari odiano.
  • 9:25 - 9:27
    Lingue morte.
  • 9:27 - 9:29
    (Risate)
  • 9:29 - 9:32
    Sanguisughe, i piccoli dottori
    della natura.
  • 9:32 - 9:36
    E deodorante per Vichinghi,
    per cui ci sono diverse fragranze:
  • 9:36 - 9:40
    unghie dei piedi, sudore e verdure marce,
    ceneri di pire.
  • 9:40 - 9:42
    Perché crediamo
    che l'Axe Body Spray
  • 9:42 - 9:45
    è qualcosa che si dovrebbe trovare
    solo sul campo di battaglia,
  • 9:45 - 9:47
    non sotto le braccia.
    (Risate)
  • 9:48 - 9:50
    E questi sono chip emotivi per robot,
  • 9:50 - 9:52
    così i robot possono provare
    amore o paura.
  • 9:52 - 9:53
    L'articolo che vendiamo di più
  • 9:53 - 9:54
    è lo Schadenfreude,
  • 9:54 - 9:55
    e non ce lo aspettavamo.
  • 9:55 - 9:56
    (Risate)
  • 9:56 - 9:58
    Non pensavamo che sarebbe accaduto.
  • 9:58 - 10:01
    Ma c'è un'associazione non-profit
    dietro questa attività,
  • 10:01 - 10:03
    e i bambini passano da una porta
    con scritto "Solo personale"
  • 10:03 - 10:04
    e finiscono in questo spazio
  • 10:04 - 10:07
    dove fanno i compiti e scrivono storie
    e girano film.
  • 10:07 - 10:09
    Questa è una festa
    per la pubblicazione di un libro
  • 10:09 - 10:11
    dove sono i bambini a leggere.
  • 10:11 - 10:13
    C'è una rivista trimestrale pubblicata
    solo con articoli
  • 10:13 - 10:15
    dei bambini che vengono
    ogni giorno dopo la scuola.
  • 10:15 - 10:16
    Facciamo party per i lanci:
  • 10:16 - 10:19
    mangiano la torta,
    leggono per i loro genitori
  • 10:19 - 10:22
    e bevono latte da bicchieri
    di champagne.
  • 10:22 - 10:27
    È un posto molto speciale,
    perché c'è uno strano negozio davanti.
  • 10:28 - 10:31
    Dove scherzare non è uno scherzo.
  • 10:31 - 10:34
    Non si possono trovare i confini
    dell'immaginazione.
  • 10:34 - 10:36
    È una cosa che adoro.
  • 10:36 - 10:40
    È un briciolo di immaginazione
    che ha colonizzato il mondo reale.
  • 10:40 - 10:44
    Lo vedo come una specie di libro
    in tre dimensioni.
  • 10:44 - 10:46
    C'è un termine, la "metanarrazione".
  • 10:46 - 10:50
    Sono storie che parlano di storie,
  • 10:50 - 10:52
    e ciò che è "meta"
    adesso va molto di moda.
  • 10:52 - 10:55
    Il suo ultimo momento di fama
    è stato forse negli anni '60
  • 10:55 - 10:57
    con gente come John Barth
    e William Gaddis.
  • 10:57 - 11:01
    Ma è sempre esistito, quasi da tanto
    quanto la narrativa stessa.
  • 11:01 - 11:04
    Una tecnica metanarrativa
  • 11:04 - 11:06
    consiste nel "rompere la quarta parete".
  • 11:06 - 11:09
    È quando un attore
    si rivolge al pubblico
  • 11:09 - 11:10
    e dice: "Io sono un attore,
  • 11:10 - 11:13
    queste sono solo travi."
  • 11:13 - 11:15
    E anche quel momento
    apparentemente onesto,
  • 11:15 - 11:17
    direi, è al servizio di una bugia,
  • 11:17 - 11:20
    ma dovrebbe evidenziare
    l'artificiosità
  • 11:20 - 11:21
    della finzione.
  • 11:21 - 11:23
    Io preferisco l'opposto.
  • 11:23 - 11:26
    Se devo rompere la quarta parete,
  • 11:26 - 11:28
    voglio che la finzione sfugga
  • 11:28 - 11:30
    e diventi realtà nel mondo reale.
  • 11:30 - 11:35
    Voglio che un libro sia
    una porta segreta che si apre
  • 11:35 - 11:37
    e fa uscire le storie
    nella nostra realtà.
  • 11:37 - 11:40
    E così provo a farlo nei miei libri.
  • 11:40 - 11:42
    Ecco un esempio.
  • 11:42 - 11:44
    Questo è il primo libro
    che ho scritto.
  • 11:44 - 11:47
    "Billy Twitters e il problema
    della balenottera azzurra".
  • 11:47 - 11:49
    E parla di un bambino che riceve
    in regalo una balenottera azzurra
  • 11:49 - 11:52
    ma è una punizione
    e gli rovina la vita.
  • 11:53 - 11:56
    Gli viene consegnata
    di notte da FedUp
  • 11:56 - 11:58
    (Risate)
  • 11:58 - 12:00
    E deve portarsela a scuola.
  • 12:00 - 12:01
    Vive a San Francisco --
  • 12:01 - 12:04
    una città dove è molto difficile
    tenere una balena blu.
  • 12:04 - 12:08
    Tante colline, case costosissime.
  • 12:08 - 12:11
    Questo mercato è pazzesco, gente.
  • 12:11 - 12:15
    Ma sotto la copertina c'è un inserto.
  • 12:15 - 12:19
    Ecco come è fatto
    l'inserto sotto la copertina.
  • 12:19 - 12:20
    C'è una pubblicità
  • 12:20 - 12:24
    che offre gratis,
    per un periodo di prova di 30 giorni
  • 12:24 - 12:25
    una balenottera azzurra.
  • 12:26 - 12:30
    Basta inviare una busta
    pre-affrancata con il proprio indirizzo
  • 12:30 - 12:32
    e vi mandiamo una balena.
  • 12:32 - 12:37
    E i bambini ci scrivono.
  • 12:37 - 12:40
    Ecco una lettera.
    Dice: "Care persone,
  • 12:40 - 12:42
    scommetto 10 dollari
  • 12:42 - 12:44
    che non mi manderete
    una balenottera azzurra.
  • 12:44 - 12:46
    Eliot Gannon (6 anni)."
  • 12:46 - 12:49
    (Risate)
    (Applausi)
  • 12:51 - 12:55
    Eliot e gli altri bambini
    che ci spediscono queste lettere
  • 12:55 - 12:58
    ricevono una lettera scritta
    a caratteri molto piccoli
  • 12:58 - 13:00
    da uno studio legale norvegese,
  • 13:00 - 13:02
    (Risate) --
  • 13:02 - 13:06
    che dice che a causa di un cambiamento
    delle regole doganali,
  • 13:06 - 13:08
    la loro balena è stata trattenuta
    a Sognefjord,
  • 13:08 - 13:10
    che è un fiordo davvero bellissimo,
  • 13:10 - 13:12
    e poi parla un po' di Sognefjord
    e del cibo norvegese.
  • 13:12 - 13:13
    Va fuori tema.
  • 13:13 - 13:15
    (Risate)
  • 13:17 - 13:19
    Ma conclude dicendo
  • 13:19 - 13:21
    che alla vostra balena farebbe piacere
    avere vostre notizie.
  • 13:21 - 13:23
    Ha un numero di telefono,
  • 13:23 - 13:28
    e si può chiamare
    e lasciare un messaggio.
  • 13:28 - 13:30
    E quando chiamate
    per lasciare un messaggio,
  • 13:30 - 13:32
    c'è un messaggio registrato
  • 13:32 - 13:37
    c'è un suono di balena
    e poi un beep,
  • 13:37 - 13:41
    che in realtà sembra proprio
    il suono che fa una balena.
  • 13:41 - 13:43
    E ricevono anche la foto
    della loro balena.
  • 13:43 - 13:45
    Ecco Randolph,
  • 13:45 - 13:49
    e Randolph appartiene
    a un bambino di nome Nico
  • 13:49 - 13:53
    che fu uno dei primi a chiamare.
  • 13:53 - 13:55
    Ora vi faccio sentire
    alcuni messaggi di Nico.
  • 13:55 - 14:00
    Ecco il primo messaggio
    che ho ricevuto da Nico.
  • 14:00 - 14:02
    (Audio) "Ciao, sono Nico.
  • 14:02 - 14:06
    Sono il tuo proprietario, Randolph.
    Ciao.
  • 14:06 - 14:09
    È la prima volta che posso parlarti,
  • 14:09 - 14:16
    e forse ti parlerò presto
    un altro giorno. Ciao."
  • 14:16 - 14:18
    Nico ha richiamato,
    tipo, un'ora dopo.
  • 14:18 - 14:20
    (Risate)
  • 14:20 - 14:24
    Ed ecco un altro dei suoi messaggi.
  • 14:24 - 14:28
    (Audio) "Ciao Randolph,
    sono Nico.
  • 14:28 - 14:33
    Non parlo con te da molto tempo,
  • 14:33 - 14:38
    ma ti ho parlato sabato o domenica,
  • 14:38 - 14:40
    sì, sabato o domenica,
  • 14:40 - 14:43
    perciò adesso ti richiamo
  • 14:43 - 14:48
    per salutarti e mi chiedo
    cosa stai facendo,
  • 14:48 - 14:51
    e forse ti chiamerò ancora
  • 14:51 - 14:53
    domani o oggi.
  • 14:53 - 14:57
    Ci sentiamo più tardi. Ciao."
  • 14:57 - 15:01
    E lo ha fatto, ha richiamato
    ancora quel giorno.
  • 15:01 - 15:05
    Ha lasciato più di 25 messaggi
    per Randolph
  • 15:05 - 15:08
    in quattro anni.
  • 15:08 - 15:10
    Si viene a sapere tutto su di lui
  • 15:10 - 15:12
    e la nonna che ama
  • 15:12 - 15:14
    e la nonna che gli piace
    un po' di meno --
  • 15:14 - 15:16
    (Risate) --
  • 15:16 - 15:19
    e i cruciverba che fa,
  • 15:19 - 15:23
    e questo -- vi faccio sentire
    un altro messaggio di Nico.
  • 15:23 - 15:26
    È il suo messaggio di Natale.
  • 15:26 - 15:28
    [Beep] (Audio) "Ciao Randolph,
  • 15:28 - 15:32
    scusa se non mi faccio sentire da un po'.
  • 15:32 - 15:34
    È solo che sono stato molto occupato
  • 15:34 - 15:37
    perché è iniziata la scuola,
  • 15:37 - 15:40
    come forse non saprai,
  • 15:40 - 15:44
    dato che sei una balena, non lo sai,
  • 15:44 - 15:48
    e ti chiamo per dirti,
  • 15:48 - 15:52
    per augurarti buon Natale.
  • 15:52 - 15:57
    Buon Natale,
  • 15:57 - 16:04
    e ciao ciao Randolph. Ciao."
  • 16:04 - 16:05
    Nico si è fatto risentire,
  • 16:05 - 16:08
    non lo sentivo da 18 mesi,
  • 16:08 - 16:12
    e ha appena lasciato un messaggio
    due giorni fa.
  • 16:12 - 16:15
    La sua voce
    è completamente diversa,
  • 16:15 - 16:18
    ma mette la babysitter al telefono,
  • 16:18 - 16:22
    e anche lei è stata molto gentile
    con Randolph.
  • 16:22 - 16:27
    Ma Nico è il miglior lettore
    che io possa mai sperare di avere.
  • 16:27 - 16:30
    Vorrei che tutti quelli
    per cui scrivo
  • 16:30 - 16:32
    si trovassero in quel luogo
    emotivamente,
  • 16:32 - 16:35
    con le cose che creo.
  • 16:35 - 16:38
    Mi sento fortunato. I bambini
    come Nico sono i lettori migliori,
  • 16:38 - 16:42
    e meritano le storie migliori
    che possiamo raccontar loro.
  • 16:42 - 16:44
    Grazie mille.
  • 16:44 - 16:47
    (Applausi)
Title:
Perché un buon libro è una porta segreta
Speaker:
Mac Barnett
Description:

L'infanzia è surreale. Perché non dovrebbero esserlo anche i libri per bambini? In questo intervento stravagante, il pluripremiato scrittore Mac Barnett parla della scrittura che va oltre la pagina stampata, dell'arte come passaggio verso la meraviglia... e di quello che i bambini veri dicono a una balena immaginaria.

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English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:59
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