-
E se ci servisse un'ulteriore indicazione
dal Libro I che è ora che Telemaco
-
cresca un filino, questa ci viene
dalla bocca di Atena,
-
nel suo travestimento.
Sta accanto a lui a pagina 87 e dice:
-
"Non ti devi più aggrappare all'infanzia,
"è ora che tu cresca e diventi un uomo."
-
Così Telemaco capisce che è ora di
cambiare, qualcosa deve cedere.
-
Lo spinge a quel tentativo fallito di
provocare i proci
-
all'inizio del libro II.
E allora si prepara
-
a salpare per questa spedizione
guidato da Mentore, Atena.
-
E quando parte per questa spedizione,
vi imparerà delle cose.
-
Il viaggio gli serve ad acquisire
conoscenze, e nel girare per le grandi
-
capitali, ai Libri III e IV, Telemaco
compierà in realtà un percorso
-
nel passato.
E questo passato è già qualcosa
-
con un ché di grandioso.
Vedrà Pylos e
-
quella magnifica, ricca cittadella
-
che vediamo, con Nestore, poi andremo
a Sparta e vedremo Menelao e la verace
-
Elena di Troia.
Vedremo personaggi imponenti
-
già di dimensione mitica, secondo il modo
in cui Telemaco conduce la conversazione
-
con loro.
Per l'esplorazione di questo
-
passato grandioso, come la vedremo ai
Libri III e IV, ho pensato di buttare qui
-
una foto di una famosa, probabilmente
della più famosa cittadella di allora,
-
quella di Micene, il palazzo di Agamennone.
Questa è la cosiddetta Porta dei Leoni e ha
-
un aria maestosa. Ripensando
all'epoca in cui è stata costruita
-
in tempi antichissimi,
tutto all'inizio del primo
-
millennio AEV e anche prima, queste
cittadelle sono emerse per così dire
-
dalla pianura intorno a noi e in un tempo
in cui c'erano
-
semplici contadini nella maggior
parte del mondo, c'erano
-
queste cittadelle grandiose e
nella memoria del tempo,
-
quando queste cittadelle invecchiarono
e la storia è cresciuta intorno ad esse, e
-
sono state implicate in eventi, la gente ha iniziato
a pensare "Cavoli, come hanno costruito
-
"queste cose, tanti tanti secoli fa?"
E allora
-
gli uomini si sono messi a immaginare che
i loro antenati erano più grandi
-
di loro. Hanno persino chiamato queste
pietre 'ciclopiche' perché
-
secondo gli umani non le avrebbero potuto
muovere, ma soltanto da un ciclope.
-
Perciò i greci avevano una specie di
orientamento mitico
-
verso il loro passato
profondo, già ai tempi di Omero.
-
Questa tendenza a vedere gli antenati
-
come molto più grandi di sé ci porta
alla prima legge universale
-
di questo corso.
Vi insegnerò alcune leggi universali
-
durante il corso, con universalità
garantita - garantia contro rimborso
-
-- e quanti soldi paghiamo per Coursera,
comunque? --
-
Comunque, le leggi universali sono
garantite contro rimborso.
-
Legge universale numero uno: la nostalgia
è la più potente forza dell'universo.
-
Quando la gente guarda il passato,
immagina sempre che deve essere stato
-
migliore.
Sembra che questo atteggiamento
-
attraversi il tempo e i Greci, certamente,
provano questa forma di nostalgia.
-
Quindi Telemaco ha ricevuto il segnale:
è ora di partire,
-
e lui parte.
Visiterà due luoghi strabilianti
-
Atena lo guiderà,
vedrà la città costiera di Nestore,
-
e per questo, partirà dalla punta
della sua isola, Itaca,
-
e navigherà fino a Pylos.
Ricordatevi: quando la sua nave giunge
-
a Pylos, cosa vede sulla riva?
-
Ci sono nove divisioni,
ciascuna di 500 persone.
-
Perciò abbiamo già 4'500 persone su una
spiaggia: questo già attrarrà
-
la vostra attenzione.
E se non abbiamo la vostra attenzione,
-
ciascuno di questi gruppi di 500,
ciascuno di questi nove gruppi di 500
-
sta macellando nove tori.
Perciò sono 81 tori che vengono macellati
-
simultaneamente su una spiaggia.
Se questo non attrae la vostra attenzione,
-
vi serve probabilmente una sniffata di
sal volatile. Quel che Telemaco vede lì
-
gli risulta assolutamente straordinario.
La maestosità di questa scena è una cosa
-
strabiliante.
E l'ostentazione di ricchezza, la cospicua
-
ostentazione di ricchezza:
ai tempi di Telemaco, 81 tori erano
-
una fortuna bastante -- l'equivalente di
una fortuna che poteva bastare per una
-
grande fetta di vita.
Però qui, i tori vengono spesi soltanto
-
in questo unico evento sulla riva,
mentre vi passa.
-
Perciò sappiamo che stiamo entrando
in un mondo maestoso.
-
E tenendo in mente che questo è
un mondo maestoso, ricorderemo sempre,
-
anche se a Telemaco stesso ci vorrà
un po' di tempo per ricordarlo,
-
che questo genere di maestosità dovrebbe
anche caratterizzare casa sua,
-
mentre invece quei vagabondi
vi si scatenano dappertutto.
-
Poi da Pylos ci spostiamo per terra
fino a Sparta.
-
E a quel punto incontreremo Menelao,
il fratello stesso di Agamennone, e
-
Elena di Troia, quella "faccia
che fece salpare mille navi"
-
Avremo un incontro privato con lei:
tramite gli occhi di Telemaco,
-
vedremo Elena.
Attraverso questo viaggio,
-
che Telemaco compierà,
lui acquisirà conoscenze
-
e nel contempo, sta rispecchiando,
in più piccolo e in modo più controllato,
-
il tipo di avventure che suo padre compie.
Per ciascuna, la conoscenza
-
sperimentale acquisita grazie al viaggio
è una cosa profonda, potente,
-
che cambia la loro vita e dà loro
strumenti, e consente loro di
-
progredire nelle loro vite. Il viaggio è
uno strumento profondamente potente
-
secondo la loro scala di valori.
Perciò mentre si prepara al viaggio,
-
prende contatti, allestisce la nave,
carica le scorte, naviga verso
-
Pylos, vede questa maestosità, si siede
e ha un'udienza con Nestore.
-
Quando giunge a Sparta, si siede
e ha un'udienza con Menelao
-
e con Elena.
Ogni volta gli anziani si rilassano
-
ed ascoltano la versione che dà Telemaco
degli avvenimenti. Per prima cosa, quando
-
sentono cosa sta succedendo, reagiscono
nel modo in cui, si suppone, ci hanno
-
insegnato a reagire: non hanno soltanto
pietà di Telemaco, non gli fanno una
-
carezzina in testa dandogli i fazzoletti
di carta: si arrabbiano.
-
Si arrabbiano. Dopo ogni volta che Telemaco
racconta questa storia,
-
i più anziani di lui esprimono
la propria ira.
-
Lo vediamo più volte mentre la storia
viene narrata.
-
Atena si è già arrabbiata a pagina 85,
come Mentes-Mentor; è scandalizzata
-
e dice quant'è vergognosa
questa esibizione.
-
A pagina 134, sentiamo da Menelao,
sentiamo anche da Nestore quanto
-
è vergognoso quel che sta accadendo.
L'ira cresce in loro quando sentono questo.
-
Il periplo è in parte per Telemaco
un'educazione a come
-
le emozioni dovrebbero funzionare.
Deve calibrare le proprie emozioni,
-
modificarle.
Spesso, credo, pensiamo che le emozioni
-
siano soltanto una reazione naturale
alle cose e che è naturale
-
provare cose come l'imbarazzo,
l'ira, la gioia o checchessia.
-
Però l'atteggiamento di Omero, qui
nell'Odissea, è un po' diverso.
-
Sembra che a Telemaco serva proprio
un po' di formazione in questo.
-
Deve acculturarsi per imparare
che adesso è proprio giusto
-
provare ira.
È il tipo di reazione emotiva che
-
dovrebbe avere.
Ogni persona con chi parla esprime
-
ira.
E ogni volta, sentiamo
-
nominare un nome particolare.
Quando parliamo con Nestore a pagina 113,
-
viene fuori il nome di Oreste.
Atena, travestita da Mentore a pagina 115,
-
parla di Oreste.
Menelao, a pagina 141,
-
dopo aver sentito la storia di cosa sta
succedendo a casa di Telemaco,
-
parla di Oreste. E di fatto, se torniamo
con la mente per un secondo al Libro I,
-
Zeus, nelle sue prime osservazioni proprio
all'inizio, parla di Oreste,
-
proprio a pagina 78 della traduzione.
Ogni volta, la persona che
-
menziona Oreste è una figura autorevole più
anziana: reagiscono a questa espressione
-
di impotenza.
Nel caso di Zeus, è l'idea che la gente
-
rinuncia semplicemente e le sembra
che tutto svanisce ed è
-
colpa degli dèi.
Invece, agite come ha fatto Oreste.
-
Mentore, Nestore e Menealo, dopo che
-
sentono la storia narrata da Telemaco,
e la sua impotenza patetica in questa
-
situazione, dicono ognuno: "Oh, hai
sentito la storia di Oreste?"
-
A cosa si riferiscono? Qual'è la situazione
dove Oreste è coinvolto?
-
Si dà il caso che una delle più famose
storie di ritorno a casa
-
sta già venendo fuori
sullo sfondo dell'Odissea di Omero.
-
Quando Agamennone, famosamente, torna
a casa, vi giunge piuttosto rapidamente.
-
Non deve faticare per ottenere una nave
che lo riporti alla sua cittadella.
-
Però quando arriva, vede sua moglie:
"Ciao, sono tornato."
-
Non capisce che sua moglie ha una tresca
con un amante e che i due
-
uccidono Agamennone poco dopo
il suo arrivo.
-
Questa è una cosa tremenda: Clitennestra,
la moglie di Agamennone, e il suo amante
-
uccidono il capofamiglia, Agamennone, suo
sposo. Ora si dà il caso che nel
-
codice etico greco, se qualcuno uccide tuo
padre, come figlio o figlia, è adesso
-
tuo dovere uccidere il suo uccisore.
Ora, cosa succede nella famiglia di
-
Agamennone?
Spetta ora al figlio e alla figlia di
-
Agamennone vendicarsi di questo uccisore,
il ché significa per loro, uccidere
-
la propria madre.
È una cosa odiosa,
-
una cosa brutta, tremenda.
nella versione di Omero, la parte
-
che viene veramente sottolineata è quella
dell'amante, Egisto.
-
Viene presentato come il principale
responsabile della morte di Agamennone.
-
Perciò Oreste prende le cose in mano
ed uccide Egisto.
-
Però è una storia confusa.
Era già confusa ai tempi di Omero
-
e diventerà ancora più confusa quando ci
concentreremo su di essa: nelle prossime
-
settimane del corso, dopo essere passati
alla tragedia ateniese classica,
-
vedremo la storia di Agamennone come viene
narrata nell'ottica di Eschilo.
-
Dio buono, questo vi farà rizzare
i capelli.
-
Però quando Omero si concentra su di essa,
vuol sottolineare che Oreste, in una situazione
-
molto brutta e molto odiosa, ha avuto il
coraggio di fare quel che andava fatto,
-
persino in una situazione molto, molto
odiosa, Oreste ha fatto quel che
-
andava fatto.
Oreste e la storia intorno
-
ad Agamennone tornano più volte
nell'Odissea di Omero.
-
E in rapporto con Telemaco, tornano sempre
come una specie di postilla,
-
alla fine di un momento in cui Telemaco
si compiange, e la postilla arriva
-
da una persona più vecchia, con più
esperienza, che dice: "La sai una cosa?
-
"Persino in quella situazione odiosa che
"Oreste ha dovuto affrontare, la sua casa
-
"era un caos ed Oreste è arrivato e
"ha preso le cose in mano."
-
Così, quando Telemaco viene formato a
come reagire appropriatamente al mondo,
-
viene introdotto in generale nel mondo
grandioso ed aristocratico che gli spetta
-
per nascita, che dovrebbe rivendicare
sull'isola di Itaca,
-
viene introdotto a una reazione emotiva,
-
viene acculturato alla reazione emotiva
corretta.
-
L'ira è quella che uno dovrebbe provare
quando qualcosa di così odioso come quel
-
che sta avvenendo nella tua casa avviene.
Non l'auto-compiangimento,
-
non l'impotenza.
Riceve anche un'educazione
-
storica quando gli dicono:
"Guarda, se sei in questa
-
"situazione, ti sembra di esser sfortunato;
"ma non ignorare quel che è successo
-
"in una situazione simile, certamente
"altrettanto brutta della tua, e
-
"probabilmente molto peggiore.
"Oreste ha preso le cose in mano
-
"nella sua situazione, e tu, come
"figlio di un padre
-
"che viene scartato da gente che ti stanno
"mangiando la casa, ti spetterà,"
-
"suggeriscono, "agire tu stesso.
-
"Avanti, sii l'Oreste della tua propria
storia ed agisci."
-
Ora, nell Libro IV, c'è una scena stupenda
sulla cosa voglio soffermarmi per un po'.
-
Giungiamo al punto, dopo che abbiamo
incontrato Nestore e il suo
-
strabiliante sfoggio di ricchezza, abbiamo
l'opportunità di vedere cosa sta sucedendo
-
a casa di Menelao.
Ci è anche dato di vedere quella donna
-
bellissima, Elena di Troia, in persona.
Entra e viene a far parte della storia.
-
Ci è dato di sentirla, e di sentire la sua
-
storia.
Quando balza dentro la storia,
-
ci sono cose interessanti che possiamo
riconoscere.
-
Anzitutto, la sua bellezza,
la sua forza di seduzione,
-
è straordinaria,
è chiaramente travolgente.
-
Lei è davvero "la faccia che fece salpare
mille navi."
-
Quando l'andiamo a trovare, lei porta una
bella coppa da farci bere dentro,
-
che calmerà i nostri dolori,
una bevanda alcolica,
-
però vi aggiunge qualcosa di più,
qualcosa di speciale.
-
Sono droghe speciali che ha riportato
dall'Egitto, dov'è stata con Menelao
-
quando sono stati dirottati dai venti.
E queste droghe adesso le può mischiare
-
con il vino, in una pozione meravigliosa,
che rende insensibile a qualsiasi dolore
-
chiunque l'abbia bevuta.
L'effetto narcotico del vino è un'altra
-
cosa che sembra librarsi intorno all'aura
che è Elena. (check)
-
Perciò nel caso di Elena, abbiamo la
bellezza, abbiamo il potere magico
-
abbiamo l'ebbrezza.
Anche un po' di pericolo, perché
-
vi può fare uscire da questo mondo.
Tutte queste cose riunite nel
-
personaggio Elena sono una costellazione
di idee che vedremo venir visitata
-
regolarmente nell'epopea omerica:
donne potenti
-
il cui potere ha una dimensione erotica
molto chiara,
-
che sono anche associate
all'idea di magia,
-
di una bellezza strabiliante
e che, quando entrano in una stanza
-
fanno girare tante teste.
C'è un tremendo potere che Omero vede
-
in questa costellazione di idee e lo
vedremo rappresentato in tanti luoghi
-
mentre la nostra storia progredisce:
Soprattutto, quando lasceremo la nostra
-
storia di Telemaco nei primi quattro
Libri dell'Odissea e andremo incontro
-
al nostro eroe, l'uomo stesso, l'uomo
di cui le Muse stanno cantando: Odisseo.
-
Apparirà nella nostra prossima lezione.