Lo sport che ci trasforma | Mauro Berruto | TEDxTorino
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0:18 - 0:21Sono le 5:30 del mattino.
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0:22 - 0:25Londra, 12 agosto 2012.
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0:26 - 0:32Spengo la sveglia, anche se quella notte,
in realtà, non ho dormito parecchio, -
0:32 - 0:34perché fra un'ora c'è un pullman
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0:34 - 0:38che mi porterà a giocare la partita
più importante della mia carriera. -
0:38 - 0:41La partita che vale una medaglia olimpica.
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0:41 - 0:44Ora, serve una premessa.
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0:45 - 0:47Come avete intuito
quando sono entrato sul palco -
0:47 - 0:52io non sono stato un grande atleta
che è diventato allenatore di pallavolo, -
0:53 - 0:57che è un po' lo stereotipo classico
del mondo dello sport. -
0:57 - 1:01Mi piacerebbe raccontarvi,
come fa qualche mio collega, -
1:01 - 1:03che ero molto bravo,
avevo talento, -
1:03 - 1:05poi mi sono fatto male
e ho dovuto iniziare ad allenare. -
1:06 - 1:09No; ero sano come un pesce.
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1:09 - 1:12Semplicemente non avevo talento
a sufficienza per diventare un atleta, -
1:12 - 1:15cosa che mi sarebbe piaciuta moltissimo.
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1:16 - 1:19Matteo vi ha raccontato del mio giro,
che è stato un po' lungo. -
1:19 - 1:24Ho incominciato ad allenare
in questa città, che è la mia città, -
1:24 - 1:28in un oratorio di questa città,
di un borgo, si chiama Borgo San Paolo. -
1:30 - 1:34Ho incominciato da lì un percorso
che è passato attraverso -
1:34 - 1:37cinque campionati diversi,
dieci città diverse, -
1:37 - 1:39tre nazioni: l'Italia,
la Grecia e la Finlandia, -
1:39 - 1:45che sono parti del mondo che
mi hanno fatto diventare quel che sono. -
1:46 - 1:49Pensavo un po' a queste cose
quella mattina alle 5:30, -
1:49 - 1:51sapendo che quel pullman
sarebbe partito un'ora dopo -
1:51 - 1:55per portarmi all'Hell's Court,
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1:55 - 1:59il posto, il luogo dove la nostra squadra
avrebbe giocato quella partita. -
1:59 - 2:03L'Hell's Court è una
di quelle architetture resistenti -
2:03 - 2:06che sono state capaci di cambiare
nel corso della storia -
2:06 - 2:09la loro destinazione d'uso.
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2:09 - 2:15Alla fine dell'800 c'era la sede europea
del "Buffalo Bill's Wild West Show", -
2:16 - 2:18pensate quanti sogni
sono transitati di lì. -
2:18 - 2:23Poi, all'interno di quella struttura,
pensata per i grandi eventi musicali, -
2:24 - 2:28nel 1973 David Bowie fece un concerto
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2:28 - 2:31che siglò il record storico
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2:31 - 2:36di persone che erano andate
ad assistere a un concerto rock indoor. -
2:36 - 2:39Nel 1992 un nuovo edificio,
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2:39 - 2:43tanto per essere coerente
con questo luogo di produzione di sogni, -
2:43 - 2:46venne inaugurato
da una principessa, Lady Diana. -
2:46 - 2:53Poi in occasione della trentesima edizione
dei giochi olimpici, Londra 2012, -
2:53 - 2:58quel posto era stato scelto
per disputare le partite di pallavolo. -
2:59 - 3:03Quello era, in quel giorno,
il teatro dei miei sogni. -
3:03 - 3:07Purtroppo era lontanissimo
da dove stavamo noi, -
3:07 - 3:12era a più di un'ora di tragitto
in condizioni normali, -
3:12 - 3:17però quel giorno, tanto per complicare
le cose, c'erano due fatti: -
3:17 - 3:22il primo: era l'ultimo giorno dei giochi,
il giorno in cui si corre la maratona. -
3:22 - 3:30La maratona arrivava nel centro di Londra,
che quindi era completamente paralizzato. -
3:30 - 3:36Il secondo fatto era che la nostra partita
aveva un orario d'inizio particolare: -
3:36 - 3:38le 8:30 del mattino.
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3:39 - 3:42La pallavolo è uno sport
di forza esplosiva -
3:42 - 3:46non è un capriccio, non è questione
di allenamento o di abitudine. -
3:46 - 3:50È molto difficile essere performanti
a quell'ora del mattino, -
3:50 - 3:52è un fatto biologico.
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3:54 - 3:59Nessuno dei miei atleti aveva mai giocato
una partita che incominciasse a quell'ora. -
4:00 - 4:03Era tutto completamente nuovo,
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4:03 - 4:07era una situazione, una sensazione
completamente sconosciuta. -
4:08 - 4:11Era tutto meravigliosamente inallenabile.
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4:11 - 4:12Nessuno dei nostri protocolli,
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4:12 - 4:15tutte quelle cose che nello sport
si fanno con grande precisione -
4:15 - 4:18e con grande attenzione ai dettagli,
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4:18 - 4:21sembrava essere utile
quel giorno; nessuna. -
4:22 - 4:24Forse una sì,
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4:24 - 4:26perché su quel pullman,
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4:26 - 4:29che mi avrebbe portato
al teatro dei miei sogni, -
4:29 - 4:34io incominciavo a realizzare
che quello che mi stava capitando - -
4:34 - 4:37lì, seduto, con il mio sacchettino
con la colazione dentro, -
4:37 - 4:40un panino e un succo di frutta,
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4:40 - 4:42così come si fa nelle gite scolastiche -
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4:42 - 4:48quella sensazione era molto vicina
a quello che avevo fatto 25 anni prima -
4:48 - 4:51quando in questa città allenavo
i ragazzini dell'oratorio. -
4:51 - 4:54Dovevo calcolare bene
i tempi degli spostamenti, -
4:54 - 4:57trovare la pizzeria giusta
per arrivare a mangiare, -
4:57 - 5:02insomma in modo che fosse né troppo presto
né troppo tardi, rispetto alla partita. -
5:02 - 5:04Paradossalmente,
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5:04 - 5:08era tutto diverso da ciò che avevo fatto
negli ultimi anni della mia carriera -
5:08 - 5:12in serie A, agli Europei, ai Mondiali,
nelle World League. -
5:12 - 5:14E altrettanto paradossalmente,
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5:14 - 5:20quel giro lungo, iniziato dall'oratorio,
mi stava riportando al suo inizio. -
5:23 - 5:26Grazie alla solerzia
degli organizzatori locali -
5:26 - 5:29arrivammo al campo di gioco
con un anticipo pazzesco. -
5:30 - 5:32Chiudete un attimo gli occhi,
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5:32 - 5:34immaginate di essere un atleta
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5:34 - 5:39che deve andare in campo
a giocare per una medaglia olimpica. -
5:39 - 5:42Provate a pensarvi a guardare
il soffitto dello spogliatoio -
5:42 - 5:45dovendo aspettare più di un'ora
l'inizio della gara. -
5:46 - 5:48Riuscite ad immaginare
la tensione, il nervosismo, -
5:48 - 5:50quell'energia nervosa che si brucia
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5:50 - 5:55e che, però, sapete che presto
vi servirà dannatamente. -
5:55 - 6:01La mia fortuna fu quella di percepire
quello stato d'animo collettivo. -
6:02 - 6:07Chiamai la squadra intorno a me
e feci un discorso di poche parole. -
6:08 - 6:15Dissi: "Voglio raccontarvi la storia di
un saltatore in alto, un atleta come voi -
6:15 - 6:19che ha avuto lo stesso sogno vostro,
per tutta la sua vita, fin da bambino: -
6:19 - 6:21vincere una medaglia olimpica.
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6:22 - 6:26Immaginate che quell'atleta abbia,
insieme al suo staff di allenatori, -
6:26 - 6:30studiato in maniera meticolosa
le condizioni in cui dovrà competere -
6:30 - 6:33il 12 agosto del 2012, a Londra.
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6:33 - 6:41Sa ed è consapevole che il 12 agosto
a Londra normalmente ci sono 24 gradi, -
6:41 - 6:44c'è il 70% di tasso d'umidità,
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6:44 - 6:49c'è una leggera brezza di 4/5 nodi
che soffia da sud-est a favore di rincorsa -
6:50 - 6:54e ha ricreato quelle condizioni
e si è allenato in quelle condizioni -
6:54 - 6:57ogni singolo giorno
degli ultimi quattro anni. -
6:57 - 7:02È perfetto, si sente pronto,
si sente imbattibile. -
7:03 - 7:05Poi arriva il 12 agosto 2012.
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7:06 - 7:10E quando quell'atleta entra nella pista
di atletica dello stadio olimpico -
7:10 - 7:13succede che piove.
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7:14 - 7:20Piove, fa freddo, la pedana
è scivolosa, c'è un vento forte. -
7:21 - 7:23Quali sono le due scelte?
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7:23 - 7:26La medaglia verrà
comunque assegnata quel giorno, -
7:26 - 7:29la vincerà chi sarà più agile.
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7:30 - 7:37E questo concetto di agilità ha a che fare
con la fisicità, che serve agli sportivi, -
7:37 - 7:39però è un concetto
anche molto intellettuale. -
7:40 - 7:44È una sorta di leggerezza,
di capacità di muoversi in modo efficace -
7:44 - 7:46di interpretare qualche dettaglio
-
7:46 - 7:51e di rimettere insieme dei pezzi
che sembrano scomporsi tra le tue mani. -
7:52 - 7:53Io dissi:
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7:55 - 8:01"Sono certo che siate consapevoli che
tutto quello che avete fatto fino ad oggi -
8:01 - 8:03è stato importante,
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8:04 - 8:06perché se voi non aveste avuto
quell'attenzione ai dettagli, -
8:06 - 8:10quella cura del particolare,
quella ricerca del protocollo, -
8:10 - 8:13oggi voi non sareste seduti
in questo spogliatoio, -
8:13 - 8:15ci sarebbe qualcun altro al posto vostro.
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8:15 - 8:21Però, oggi, voi dovete sbarazzarvi
di quello che vi siete portati fino a qui. -
8:21 - 8:23Dovete togliervi questo zaino
-
8:23 - 8:27che è troppo pesante e che oggi
non servirà, anzi, sarà di ostacolo. -
8:28 - 8:32Chiusi questo piccolo discorso
dicendo una cosa molto semplice -
8:32 - 8:35che però sentivo davvero in quel momento
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8:35 - 8:36e dissi semplicemente:
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8:36 - 8:41"Voglio che sappiate che sono
dannatamente orgoglioso di essere qui -
8:41 - 8:44con ciascuno di voi,
oggi, sotto questa pioggia. -
8:45 - 8:49Cacciai letteralmente gli atleti
dallo spogliatoio, -
8:49 - 8:52chiesi loro di andare
a fare colazione, fuori. -
8:52 - 8:54Immaginatevi la scena
con gli addetti alla sicurezza -
8:54 - 8:58che rincorrevano gli atleti
che andavano a prendere un caffè. -
8:58 - 9:01Ci demmo appuntamento
mezz'ora dopo, nello stesso spogliatoio, -
9:02 - 9:04dove io non parlai quasi più.
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9:04 - 9:05Feci solo un gesto.
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9:06 - 9:08Appesi in quello spogliatoio
una maglia azzurra, -
9:08 - 9:13la maglia numero 16
di Vigor Bovolenta, -
9:13 - 9:19un atleta che aveva vestito quella maglia
197 volte fino alle olimpiadi di Pechino -
9:19 - 9:22e che cinque mesi prima di quella partita
-
9:22 - 9:26era tragicamente scomparso
per un problema cardiaco, -
9:26 - 9:28giocando a pallavolo.
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9:28 - 9:32Appesi quella maglia insieme alle altre
e dissi semplicemente - -
9:33 - 9:40ricordai semplicemente l'importanza
di non lasciarsi cose non dette, non fatte -
9:40 - 9:43dicendo che in qualche modo,
in qualche forma, quel giorno, -
9:43 - 9:46avremmo potuto contare
su un giocatore in più. -
9:47 - 9:49Non avrei certo immaginato
che quattro anni dopo -
9:49 - 9:53sarei stato chiamato a raccontare
di queste vicende a un TED. -
9:53 - 9:57Però credo, in quel momento,
di aver pensato esattamente: -
9:57 - 10:01"This must be the place",
questo dev'essere il posto, -
10:01 - 10:04dev'essere il posto dove io, dove noi
realizzeremo i nostri sogni -
10:04 - 10:08anche se completamente diverso
da quello che ci saremmo aspettati. -
10:09 - 10:11Sta a noi renderlo tale, oggi.
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10:12 - 10:17Mi venne in mente il luogo
da dove i nostri sogni erano iniziati: -
10:18 - 10:21il Foro Italico,
lo Stadio dei Marmi, a Roma, -
10:21 - 10:25da lì la delegazione olimpica
si muove simbolicamente -
10:25 - 10:29per andare a ricevere la bandiera olimpica
dal presidente della Repubblica. -
10:29 - 10:33Pensai a quel luogo
con un riferimento alla leggerezza, -
10:33 - 10:36proprio quella di Italo Calvino,
nelle "Lezioni americane" -
10:36 - 10:40perché anche il Foro Italico è un luogo
che ha saputo trasformare clamorosamente -
10:40 - 10:43la destinazione
per la quale era stato pensato. -
10:43 - 10:44Perché quel luogo era stato pensato
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10:44 - 10:49per celebrare la pesantezza
e l'orrore dell'apologia fascista. -
10:50 - 10:54Era stato pensato per dividere il mondo
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10:54 - 10:58ed era stato capace di trasformarsi,
ospitando nel 1960 -
10:58 - 11:02l'edizione forse più bella
dei giochi olimpici, quella di Roma, -
11:02 - 11:06quella di Abebe Bikila,
della sua corsa leggera a piedi scalzi, -
11:06 - 11:09la maratona vinta
sotto l'arco di Costantino, -
11:09 - 11:12i giochi di Cassius Cley,
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11:12 - 11:13i giochi di Nino Benvenuti,
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11:13 - 11:16i giochi di Wilma Rudolph,
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11:16 - 11:21i giochi di un ragazzo torinese che
Wilma Rudolph guardava con tenerezza, -
11:21 - 11:25si chiamava Livio Berruti
e vinse i 200 metri -
11:25 - 11:30con un'immagine meravigliosamente
romantica, quella di un volo di colombe -
11:30 - 11:34che accompagnavano la sua curva
prima della dirittura d'arrivo, -
11:34 - 11:40che sottolineavano quella leggerezza,
che aveva trasformato anche quel luogo -
11:40 - 11:45nato per un obiettivo completamente
diverso, nato per dividere il mondo, -
11:45 - 11:50in un luogo dove il mondo, quel giorno,
trovava la sua sintesi più bella. -
11:51 - 11:54[Musica di sottofondo]
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11:55 - 12:00Non ricordo quasi nulla della partita
che ci ha assegnato la medaglia. -
12:01 - 12:03Ricordo la tensione,
le difficoltà da superare, -
12:03 - 12:05il senso di far parte
di qualcosa di grande, -
12:05 - 12:09ricordo che ci fu, però, con chiarezza
in tutti noi una sensazione, -
12:09 - 12:13non pensammo mai, neanche per un istante,
che non avremmo vinto quella partita. -
12:13 - 12:16Ripensai tante volte
a quello che era successo, -
12:17 - 12:22ricordo l'ultimo punto, quello che segnò
la fine di quel percorso -
12:22 - 12:27e ricordo che dopo quell'ultimo punto,
sul podio olimpico, -
12:27 - 12:33ricomparve quella maglia
che avevamo appeso negli spogliatoi -
12:33 - 12:37con un gesto di una bellezza straordinaria
che fece il giro del mondo -
12:37 - 12:40e che è ancora la mia medaglia,
perché, non so se sapete, -
12:40 - 12:44con grande crudeltà ai giochi olimpici
la medaglia agli allenatori non la danno. -
12:44 - 12:47La medaglia... va solo agli atleti.
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12:47 - 12:49[Applausi]
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12:56 - 12:57Poco dopo -
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12:57 - 12:58[Applausi]
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12:59 - 13:03Poco dopo ripensai a Calvino,
guardando ai miei atleti sul podio. -
13:04 - 13:07Una sensazione che
vi raccontano tanti atleti, -
13:08 - 13:12una specie di passaggio schizofrenico
fra la gioia assoluta e la melanconia -
13:12 - 13:16sono sorrisi che si spengono,
occhi che si abbassano. -
13:17 - 13:22Come diceva Calvino, la melanconia
è tristezza che diventa leggera. -
13:22 - 13:24Come se lì, sul podio,
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13:24 - 13:30tu scoprissi che il viaggio
che ti ha portato fino a lì è finito -
13:30 - 13:32e quell'isola di utopia
che hai ricercato per tanti anni -
13:32 - 13:37si dissolve sotto tuoi piedi appena
tu ci hai messo il primo passo sopra. -
13:37 - 13:41Ricordo anche la sera
dopo quella medaglia, -
13:42 - 13:47passeggiavo nel villaggio olimpico,
l'ultimo giorno dei giochi, -
13:47 - 13:52ripetendomi in maniera ossessiva
che quel sogno che io avevo da bambino, -
13:52 - 13:54che era stato possibile raggiungere
-
13:54 - 13:58mi dimostrava che
non esistono sogni impossibili. -
13:59 - 14:00E mi ripetevo questa cosa
-
14:00 - 14:04immaginando e sentendo che io avevo
in quel momento un solo desiderio, -
14:04 - 14:08una nuova idea:
essere a Rio, quattro anni dopo. -
14:08 - 14:12In quel momento incominciai
a tratteggiare un nuovo viaggio, -
14:12 - 14:15verso un'altra isola di utopia.
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14:15 - 14:19Pensai qualcosa del genere:
"Rio must be the place". -
14:20 - 14:24Io però a Rio non ci sono arrivato,
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14:24 - 14:28perché mi sono fermato un mese prima
delle qualificazioni per quelle olimpiadi, -
14:29 - 14:32rassegnando le mie dimissioni,
il 29 luglio del 2015, -
14:33 - 14:37in relazione a un fatto che non voglio
raccontare, perché non è importante. -
14:37 - 14:42È importante che avesse a che fare
col rispetto delle persone e dei valori, -
14:42 - 14:47cosa che a mio giudizio non erano,
non sono e non saranno mai negoziabili. -
14:49 - 14:51Non voglio giocare a fare l'eroe.
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14:52 - 14:57Se voi mi chiedeste: "Lo rifaresti?"
Io non vi saprei rispondere. -
14:57 - 15:01Quella scelta mi ha procurato
un dolore immenso, gigantesco. -
15:02 - 15:05Guardare alla televisione,
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15:05 - 15:09otto atleti che con me,
sui 12 presenti a Rio, -
15:09 - 15:11giocavano una finale olimpica,
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15:11 - 15:15è una sensazione che difficilmente
riuscirei a descrivere -
15:15 - 15:17quindi non ci provo neanche.
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15:17 - 15:19Voglio solo mettervi in guardia:
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15:20 - 15:22"the place" non esiste.
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15:23 - 15:28O almeno, non esiste per quanto voi
vi sforziate di definirne i dettagli, -
15:28 - 15:30non esiste come lo pensate voi.
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15:30 - 15:34L'isola che non c'è, appunto, non c'è.
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15:34 - 15:36"The place" è un viaggio.
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15:38 - 15:42La cosa bella è che ogni nostro viaggio
possa essere il più lungo possibile -
15:42 - 15:46pieno di ricchezze, di persone
da incontrare nel cammino, sulla strada, -
15:46 - 15:49pieno di posti dove farsi contaminare.
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15:49 - 15:53Proprio come succede nel viaggio
più famoso della storia della letteratura, -
15:53 - 15:54quello di Ulisse.
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15:54 - 15:59C'è, nel libro quinto dell'Odissea,
un momento in cui Ulisse -
15:59 - 16:03è sull'isola della Ninfa Calipso,
la donna più bella del mondo -
16:03 - 16:07che gli ha promesso l'immortalità,
se lui resterà lì con lei. -
16:07 - 16:08Ora, ditemi voi.
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16:08 - 16:10La donna più bella del mondo
e l'immortalità -
16:10 - 16:13sono due poste in palio
abbastanza significative, -
16:13 - 16:16eppure, Calipso trova Ulisse
seduto sulla spiaggia -
16:16 - 16:19che guarda il mare
con gli occhi rigati di lacrime -
16:19 - 16:24per questo desiderio, per la nostalgia
di ritornare alla sua isola. -
16:25 - 16:29Il desiderio e la nostalgia
sono un motore dalla forza inesauribile. -
16:30 - 16:32Siate consapevoli
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16:32 - 16:37che ci sarà sempre un luogo
verso il quale desideriamo ritornare. -
16:37 - 16:40Ma che ogni volta che ci arriveremo
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16:40 - 16:43ce ne sarà un altro
di cui sentiremo la mancanza. -
16:44 - 16:50C'è una poesia che racconta
di quel viaggio straordinario, -
16:50 - 16:56che è anche una meravigliosa e struggente
metafora sul senso della vita. -
16:56 - 17:02L'ha scritta Costantino Kavafis
nel 1911 e s'intitola "Itaca". -
17:03 - 17:04(Musica)
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17:06 - 17:11"Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga, -
17:12 - 17:15fertile in avventure e in esperienze.
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17:15 - 17:20I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere, -
17:21 - 17:24non sarà questo il genere di incontri
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17:24 - 17:27se il pensiero resta alto
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17:27 - 17:31e un sentimento fermo
guida il tuo spirito e il tuo corpo. -
17:32 - 17:35In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
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17:35 - 17:39né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro -
17:40 - 17:42se l'anima non te li mette contro.
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17:44 - 17:46Devi augurarti che la strada sia lunga.
-
17:46 - 17:49Che i mattini d'estate siano tanti
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17:49 - 17:53quando nei porti,
finalmente e con che gioia -
17:53 - 17:56toccherai terra tu, per la prima volta.
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17:57 - 18:02Negli empori fenici indugia e acquista
madreperle, coralli, ebano e ambre -
18:02 - 18:06tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; -
18:06 - 18:12più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie, -
18:12 - 18:14Impara una quantità di cose dai dotti.
-
18:15 - 18:20Sempre devi avere in mente Itaca,
raggiungerla sia il tuo pensiero costante. -
18:21 - 18:27Tuttavia, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, -
18:27 - 18:29e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, -
18:29 - 18:34ricco dei tesori accumulati per strada,
senza aspettarti ricchezze da Itaca. -
18:35 - 18:39Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza lei
mai ti saresti messo sulla strada. -
18:39 - 18:41Che cos'altro ti aspetti?
-
18:41 - 18:46E se la trovi povera,
non per questo Itaca ti avrà deluso. -
18:46 - 18:50Fatto ormai savio,
con tutta la tua esperienza addosso -
18:51 - 18:56già tu avrai capito
che cosa un'Itaca vuole significare". -
18:57 - 18:59Qualunque sia la vostra Itaca,
-
18:59 - 19:01buon viaggio!
-
19:01 - 19:02Grazie
-
19:02 - 19:03Applausi
- Title:
- Lo sport che ci trasforma | Mauro Berruto | TEDxTorino
- Description:
-
Un motore inesauribile, una forza travolgente: è quella dello sport, strumento capace di cambiare la destinazione per cui i luoghi sono stati pensati, trasformare opere in muratura in architetture resistenti, cambiare le città, le persone e, quindi, come sosteneva Nelson Mandela, il mondo.
Da dove scaturisce questa sconfinata energia? Da un sentimento: quello che ci rende consapevoli del fatto che ci sarà sempre un luogo dove desideriamo ritornare. E ci sarà sempre un altro luogo di cui sentiremo la mancanza. Lo sport è un viaggio che racconta questa mancanza, trasformandola in ricchezza.Mauro Berruto, oggi Amministratore Delegato della Scuola Holden – Storytelling & Performing Arts di Torino, è stato il CT della nazionale maschile italiana di pallavolo dal 2010 al 2015. Laureato in Filosofia presso l’Università di Torino (con una ricerca antropologica sul campo in Madagascar) dopo dodici anni di attività come Head Coach in serie A1 (Italia e Grecia), diventa dal 2005 al 2010 CT della nazionale finlandese (storico 4° posto agli Europei del 2007). Poi, alla guida dell’Italia dal 2011, conquista 6 medaglie consecutive nei più importanti tornei internazionali, tra le quali il bronzo ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Apprezzatissimo keynote speaker, è autore e opinionista per RaiSport (2015/16 La Domenica Sportiva a Rai2, 2016/17 Dribbling a Rai2), editorialista per il quotidiano “Avvenire”, esperto di human performance, autore di due romanzi tra cui il recente “Independiente Sporting” per Baldini&Castoldi, diventato anche uno spettacolo teatrale dal titolo “Sporting”.
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
- Video Language:
- Italian
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 19:06
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