Verso l'ignoto: i miei inverni sul Nanga Parbat | Daniele Nardi | TEDxTrento
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0:15 - 0:17Questa corda mi ha salvato la vita.
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0:17 - 0:18Ero a circa
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0:18 - 0:226.000 metri sul Nanga Parbat,
questa montagna altissima -
0:22 - 0:24di 8.125 metri,
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0:24 - 0:26che si trova in Pakistan.
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0:26 - 0:28Stavo scalando,
quando, in pieno inverno, -
0:28 - 0:31a quelle altitudini,
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0:31 - 0:34un ancoraggio ha ceduto
e sono caduto nel vuoto. -
0:34 - 0:37Vedete, oggi sono qui a raccontarvi
questa storia, -
0:37 - 0:38proprio perché
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0:38 - 0:41una corda molto simile a questa
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0:41 - 0:42ha tenuto il mio volo.
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0:42 - 0:46E quindi posso raccontarvi la mia storia
su questa montagna incredibile, -
0:46 - 0:48dove sono stato per ben
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0:48 - 0:494 anni.
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0:49 - 0:53Ero sulla via Kinshofer, in questo
versante gigantesco della montagna, -
0:53 - 0:54in inverno,
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0:54 - 0:57a 30, 40, 50 gradi sotto zero.
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0:57 - 1:03Ma il mio sogno in realtà non era salire
la via Kinshofer, ma riuscire a risalire -
1:03 - 1:06al centro di questa montagna,
all'inviolato sperone Mummery. -
1:06 - 1:08Uno sperone fatto
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1:08 - 1:11di pareti rocciose, di pareti di ghiaccio.
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1:11 - 1:16Una via elegante, diretta e stupefacente,
che sale quasi come una spada -
1:17 - 1:19in vetta al Nanga Parbat.
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1:20 - 1:20Vedete,
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1:20 - 1:23affrontare uno sperone inviolato
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1:23 - 1:26vuol dire non soltanto essere preparati
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1:26 - 1:27tecnicamente
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1:27 - 1:28e fisicamente,
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1:29 - 1:31ma vuol dire anche
avere il coraggio -
1:31 - 1:34di affrontare l'ignoto,
cioè ciò che non si conosce. -
1:35 - 1:38Su montagne di questo tipo,
affrontare l'ignoto vuol dire proprio -
1:38 - 1:41avere il coraggio
di sopportare quella pressione -
1:41 - 1:44che ti fanno i luoghi
che non sono mai stati calpestati. -
1:46 - 1:50Questa zona della montagna è stata
la meta di un grandissimo sognatore, -
1:50 - 1:52Albert Frederick Mummery.
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1:52 - 1:53Immaginate.
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1:53 - 1:56Nel 1895 quest'uomo,
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1:56 - 2:0060 anni prima che una montagna
di 8.000 metri fosse scalata, -
2:00 - 2:04parte dall'Europa e ha il coraggio
di affrontare mesi di viaggio per arrivare -
2:04 - 2:06in Pakistan
e poi ai piedi di questa montagna. -
2:06 - 2:09E per primo individua questo sperone,
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2:09 - 2:12che dalla vetta scende
fino alla base della montagna. -
2:14 - 2:16Mummery fu un uomo
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2:16 - 2:19così coraggioso --per il quale--
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2:19 - 2:22questo tentativo che lui fece
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2:22 - 2:25di arrivare alla montagna,
passò alla storia. -
2:25 - 2:29Fu riconosciuto come il primo che ebbe
il coraggio di affrontare queste montagne -
2:29 - 2:30con mezzi leali,
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2:30 - 2:33con le proprie forze
e le forze dei suoi compagni. -
2:33 - 2:34Senza mezzi artificiali,
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2:34 - 2:37senza corde fisse, senza portatori,
senza ossigeno. -
2:38 - 2:40E da quel momento
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2:40 - 2:44fu individuato come colui
che mise le basi dello stile alpino. -
2:44 - 2:46Questo stile che prevede
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2:46 - 2:48la scalata di queste montagne
in velocità -
2:48 - 2:51e con poca attrezzatura.
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2:51 - 2:54Uno stile molto puro
di scalare le montagne. -
2:54 - 2:55Vedete,
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2:55 - 2:59A un certo punto,
mi sono ritrovato a 5.700 metri. -
3:01 - 3:03Ho scalato questo sperone
ben due volte, -
3:03 - 3:05una volta in compagnia
e una volta in solitaria. -
3:05 - 3:08Quella volta ero da solo,
ero nella tenda -
3:08 - 3:12e affascinato da questa storia incredibile
di Albert Frederick Mummery, -
3:12 - 3:15a un certo punto ho percepito,
come se fosse vero, -
3:15 - 3:16fuori dalla tenda,
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3:16 - 3:19con lo sperone sopra di me,
con le mie paure --ero lì da solo-- -
3:19 - 3:22È come se avessi percepito realmente
la presenza di quest'uomo, -
3:22 - 3:24che faceva scricchiolare la neve
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3:24 - 3:27e quasi mi accompagnava,
nel desiderio -
3:27 - 3:28di
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3:28 - 3:31ripercorrere le sue orme, ma continuare
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3:31 - 3:33ed andare su.
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3:33 - 3:35Ho scalato lo sperone,
però non sono riuscito -
3:35 - 3:36ad arrivare su quel plateau finale,
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3:36 - 3:38per poi arrivare in vetta, ma--
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3:39 - 3:40Veramente,
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3:40 - 3:42qui c'è il vero motivo
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3:42 - 3:44di essere andato in inverno
al Nanga Parbat. -
3:44 - 3:47Il fatto di poter onorare
quella figura audace -
3:47 - 3:48di Albert Frederick Mummery
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3:48 - 3:51e usare lo stile alpino,
in inverno, su una via nuova, -
3:51 - 3:53per cercare di fare,
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3:53 - 3:55anche da solo,
ciò che non era mai stato fatto -
3:55 - 3:58nella storia dell'alpinismo.
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3:58 - 4:01A quel punto però, sceso dallo sperone,
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4:02 - 4:04una sfida incredibile e difficilissima--
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4:04 - 4:09Decido di cambiare rotta
e di tornare sulla via Kinshofer. -
4:09 - 4:13La via Kinshofer è una via percorsa
d'estate più di 300 volte -
4:13 - 4:15da tanti alpinisti di tutto il mondo,
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4:15 - 4:16tra cui
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4:16 - 4:18anche la mia scalata,
che avvenne nel 2008, -
4:18 - 4:21ma in piena estate.
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4:21 - 4:23Nessuno è mai riuscito
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4:23 - 4:26a scalare lo sperone Mummery
in inverno, né tantomeno in estate. -
4:26 - 4:30Ma la via Kinshofer invece è una via
che è stata percorsa tante volte -
4:30 - 4:32ed è il motivo per cui
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4:32 - 4:35ci sono alcune agevolazioni,
facilitazioni, sulla montagna, -
4:35 - 4:38perché gli alpinisti a forza di salire
e scendere dalla montagna -
4:38 - 4:41lasciano degli ancoraggi sulla parete,
ed alcune corde, -
4:41 - 4:45tra le quali anche quella che,
come vi dicevo all'inizio di questo racconto, -
4:45 - 4:49ha ceduto
e mi ha lasciato cadere nel vuoto. -
4:49 - 4:50Vedete,
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4:50 - 4:51al primo tentativo
-
4:51 - 4:56sulla via Kinshofer, in realtà, arrivo
molto vicino alla vetta della montagna, -
4:56 - 5:00circa 7.800 metri,
solo 300 metri dalla vetta. -
5:00 - 5:05A quel punto, uno dei miei due compagni
ha degli evidenti sintomi -
5:05 - 5:08del male acuto di montagna.
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5:08 - 5:11Un male che nell'arco di pochi minuti
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5:11 - 5:13ti fa morire.
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5:13 - 5:16E in quel momento senza nessun dubbio
abbiamo deciso di scendere dalla montagna -
5:16 - 5:20e quindi andare verso il campo
base e fermarci lì. -
5:20 - 5:21Vedete, in quel momento ho capito
-
5:21 - 5:22una cosa
molto importante. -
5:22 - 5:25Abbiamo provato a fare questo volo,
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5:25 - 5:26verso la vetta della montagna,
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5:26 - 5:31ma a volte succede che la brama
di arrivare in vetta, oppure il desiderio -
5:31 - 5:34di salire sempre più in alto
può essere così -
5:34 - 5:36incantatore, che può
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5:36 - 5:39farci dimenticare
quali sono i veri valori della vita, -
5:39 - 5:42la vita stessa.
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5:42 - 5:43Sapete,
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5:43 - 5:44io scalo da una vita,
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5:44 - 5:46sin da quando ero bambino,
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5:46 - 5:48e vivo a Latina, in pianura Pontina.
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5:48 - 5:51E potete immaginare
che le montagne lì, proprio -
5:51 - 5:53non sono il paesaggio naturale.
-
5:53 - 5:56Pensate che,
quando ho detto a degli amici -
5:56 - 5:59che avrei voluto scalare
a 8.000 metri, -
5:59 - 6:00si son messi a sorridere,
eppure, -
6:00 - 6:05partendo dai miei monti di 1.500 metri
ho avuto la forza e il coraggio di salire -
6:05 - 6:07le Dolomiti, sulle Alpi,
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6:07 - 6:09e poi ancora affrontare le montagne
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6:09 - 6:13di 8.000 metri della Terra,
quelle più alte, più affascinanti. -
6:13 - 6:15Eppure in questo percorso
ho fatto tanti voli, -
6:15 - 6:17non solo quelli sul Nanga Parbat.
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6:17 - 6:19E mi sono accorto
che, a volte, i voli -
6:19 - 6:21non sono solo il fatto
di cadere dalla montagna -
6:21 - 6:24e avere un pezzo di corda
che trattiene il tuo volo. -
6:24 - 6:25Ma può voler dire anche
-
6:25 - 6:27avere il coraggio di affrontare le sfide,
-
6:27 - 6:31di fare un passo in là,
dove magari c'è quella linea di ignoto -
6:31 - 6:33dove possiamo
andare a conoscere qualcosa -
6:33 - 6:35di diverso.
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6:35 - 6:38E ritornando sempre a questa corda,
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6:38 - 6:41c'è stato un momento,
proprio nell'inverno scorso, -
6:41 - 6:43quando c'è stato anche il primo volo--
-
6:43 - 6:47In realtà ero lì sulla montagna
a scalare, a cercare di fissare queste corde -
6:47 - 6:50non in stile alpino,
ma con uno stile classico -
6:50 - 6:53con un alpinista incredibile,
un polacco, Adam Bialeti. -
6:53 - 6:54A un certo punto
-
6:54 - 6:58anche lui, mentre fissa un ancoraggio
sulla parete, scivola -
6:58 - 7:02e cade verso il basso,
metro dopo metro, per 80 metri. -
7:02 - 7:03Ero lì,
-
7:03 - 7:04sulla parete,
-
7:04 - 7:07con un solo ancoraggio fra me e lui.
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7:07 - 7:09Potevo scegliere,
per una questione razionale, -
7:09 - 7:11o di sopravvivenza,
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7:11 - 7:14di sganciare la corda dal mio imbrago
e lasciarlo cadere, -
7:14 - 7:15giù, verso il basso,
-
7:15 - 7:17oppure, magari bloccare la sua corda,
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7:18 - 7:20su quell'ancoraggio lì.
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7:20 - 7:23Perché a volte gli alpinisti
fanno un tacito accordo. -
7:24 - 7:26È quasi preferibile
-
7:26 - 7:29che vada via uno solo,
piuttosto che entrambi. -
7:29 - 7:31Ma io ed Adam non eravamo così,
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7:31 - 7:32non siamo così.
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7:32 - 7:36Abbiamo scelto di fare una scalata
insieme, di legare quel nodo -
7:36 - 7:37e di salire insieme.
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7:37 - 7:39Ho tenuto l'ancoraggio.
-
7:39 - 7:42Lui ha dato un urto molto violento
sulla mia corda, ma il mio peso -
7:42 - 7:44ha ammortizzato questo urto.
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7:44 - 7:46E sbattendo sulla parete
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7:46 - 7:47l'ancoraggio ha tenuto,
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7:47 - 7:49e noi siamo sopravvissuti.
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7:49 - 7:54Lui oggi è dai suoi figli
e io sono potuto tornare a casa. -
7:55 - 7:56Ho imparato
-
7:56 - 7:57veramente tanto
-
7:57 - 7:59dalla montagna.
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7:59 - 8:01Ma dopo tutti questi incidenti,
-
8:01 - 8:04e scelte che possono far differenza,
se tenere una corda, -
8:04 - 8:07oppure lasciare
e andar via alle prime difficoltà, -
8:07 - 8:10o a qualsiasi difficoltà
che si incontra, -
8:10 - 8:12mi son chiesto in profondità
-
8:12 - 8:13che senso avesse per me
-
8:13 - 8:15continuare a scalare le montagne
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8:15 - 8:16e andare sempre più in alto,
-
8:16 - 8:19ad affrontare tutte le difficoltà
che ci sono. -
8:19 - 8:20In fondo,
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8:20 - 8:22all'epoca di Mummery nel 1895,
-
8:22 - 8:26quando lui, tra l'altro,
non fece ritorno dalla spedizione, -
8:26 - 8:30l'obiettivo primario dell'alpinismo
era semplicemente vedere se l'uomo -
8:30 - 8:33fosse in grado veramente di arrivare
sulle alte vette. -
8:33 - 8:36Una volta che queste erano state salite
-
8:36 - 8:39e quindi che l'uomo aveva dimostrato
che poteva andare lì su, -
8:39 - 8:40in realtà l'alpinismo
si è spostato -
8:40 - 8:41su un altro campo,
-
8:41 - 8:43cioè sulla qualità della salita,
-
8:43 - 8:49la capacità di utilizzare uno stile veloce,
su pareti sempre più difficili. -
8:49 - 8:52Ma adesso qual è il significato,
a questo punto -
8:52 - 8:55di affrontare queste montagne,
soprattutto quando -
8:55 - 8:56su in alta quota
-
8:56 - 8:57si è come dentro un congelatore.
-
8:57 - 8:59Il vento ci sferza
-
8:59 - 9:05e siamo lontani dalle comodità
che abbiamo giornalmente a casa. -
9:05 - 9:08E soprattutto, quando scaliamo
in alta quota, sappiamo per certo -
9:09 - 9:11che quando superiamo
i 7.000-8.000 metri, -
9:11 - 9:15in realtà cominciamo a morire
un po' alla volta. -
9:15 - 9:20E se io prendessi uno di voi e lo portassi
veramente, in uno schioccar di dita, -
9:20 - 9:22a 8.000 metri,
morirebbe di asfissia -
9:22 - 9:24nell'arco di pochi minuti.
-
9:24 - 9:26Noi alpinisti possiamo
-
9:26 - 9:29essere qui, perché saliamo e scendiamo
dalla montagna più volte -
9:29 - 9:33proprio per far sì che il nostro corpo
si adatti all'alta quota -
9:33 - 9:35e quindi che i globuli rossi aumentino.
-
9:35 - 9:37E possiamo fare questa attività
sportiva. -
9:37 - 9:42Però capite bene che siamo molto lontani
dalla situazione normale di agiatezza -
9:42 - 9:45che possiamo avere nella società.
-
9:47 - 9:48Io credo
-
9:48 - 9:50che l'alpinismo
-
9:50 - 9:52sia un mezzo incredibile,
-
9:52 - 9:55lontano dai condizionamenti,
sociali e civili, -
9:55 - 9:58di affrontare un argomento
che è sempre molto ostico. -
9:58 - 10:02Quello, in qualche modo,
di scendere dentro noi stessi -
10:02 - 10:04e dentro la natura dell'uomo
-
10:04 - 10:06e cercare di capire se effettivamente
-
10:06 - 10:09siamo fatti solo di carne, ossa, neuroni
-
10:09 - 10:10e molecole.
-
10:10 - 10:11Oppure se dentro di noi c'è
-
10:11 - 10:13una forza vitale,
-
10:13 - 10:15se siamo fatti di una forza vitale,
-
10:15 - 10:17che ci permette di decidere, a volte,
-
10:17 - 10:19se rimanere in cordata
con i nostri amici, -
10:19 - 10:22se continuare a sfidare la vita,
a perseverare, -
10:22 - 10:25oppure se abbandonare
a qualsiasi difficoltà. -
10:29 - 10:30A quel punto,
-
10:30 - 10:32credo che
-
10:32 - 10:35c'è una magia nella scalata.
-
10:35 - 10:36Vedete,
-
10:36 - 10:39su questo capo di corda,
-
10:39 - 10:41a un lato di questo capo,
-
10:41 - 10:44ci sono legato io,
potrebbe esserci legato uno di voi. -
10:45 - 10:46Però,
-
10:46 - 10:47non è finita qui.
-
10:47 - 10:50All'altro capo c'è una donna o un uomo,
-
10:50 - 10:53che hanno deciso di legarsi
alla vostra corda. -
10:53 - 10:55Vedete, ogni
volta che si vola, -
10:56 - 10:58questa corda potrebbe fare ben poco,
-
10:58 - 11:01se non ci fosse all'altro capo
-
11:01 - 11:02qualcuno,
-
11:02 - 11:07che abbia deciso di tenere quella corda
e quindi trattenere il vostro volo. -
11:09 - 11:10E
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11:10 - 11:14Io credo che, in 22 anni di alpinismo
estremo, fra le tante cose che ho imparato -
11:14 - 11:16ce ne sono due in particolare
-
11:16 - 11:17che
-
11:17 - 11:19sento mie.
-
11:19 - 11:23La prima è che, secondo me, l'uomo
ha proprio questa forza vitale. -
11:23 - 11:26Forse è una forza vitale
-
11:26 - 11:27con la quale riesce
-
11:27 - 11:28ad affrontare le difficoltà,
-
11:28 - 11:32anche quando queste difficoltà
sembrano insuperabili. -
11:32 - 11:34D'altro canto, però,
-
11:34 - 11:37bisogna stare veramente attenti
a scegliere quelle persone -
11:37 - 11:39che all'altro capo della corda
-
11:39 - 11:42decideranno di rimanere
in cordata con noi. -
11:42 - 11:45E continuare a perseverare,
fino a superare le difficoltà. -
11:46 - 11:50Credo che questa sia una lezione
che avrei potuto comprendere -
11:50 - 11:52sin da bambino.
-
11:52 - 11:55Se ci pensate, quando noi nasciamo,
in qualche modo -
11:56 - 11:58voliamo nella vita,
cerchiamo di decollare. -
11:58 - 12:02E c'è qualcuno che sorregge i nostri voli
e in qualche maniera ci fa sicurezza. -
12:03 - 12:08Solo che spesso, man mano
che cresciamo, che andiamo verso la vita, -
12:08 - 12:10non ci rendiamo conto esattamente
-
12:10 - 12:12di questa cosa.
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12:12 - 12:15A me c'è voluto un po' per impararla.
-
12:15 - 12:17Però devo ammettere,
-
12:17 - 12:19e lo dico con un po' d'ironia,
-
12:19 - 12:22che se fossi stato
un pochettino più sveglio, -
12:22 - 12:24forse lo avrei potuto capire
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12:24 - 12:28molto prima di passare
quattro inverni interi della mia vita -
12:28 - 12:31a prender freddo al Nanga Parbat.
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12:31 - 12:32Grazie.
-
12:32 - 12:33(Applausi)
- Title:
- Verso l'ignoto: i miei inverni sul Nanga Parbat | Daniele Nardi | TEDxTrento
- Description:
-
Fare un passo oltre ciò che è conosciuto: in pieno inverno con piccozza e ramponi, su speroni di roccia e ghiaccio a 50 gradi sotto zero su terreno ignoto. Come si sopravvive al sogno visionario di percorrere nuove strade verticali?
Se si può risolvere il disordine maneggiando l’universo fisico, un’idea visionaria può essere combattuta solamente con un’altra idea ancora più folle.Daniele Nardi, nato a Sezze, è il primo alpinista, al di sotto del Po, ad aver scalato l’Everest e il K2. Nel 2002 tocca gli 8.000 sul Cho Oyu, e quindi negli anni successivi scala l’Aconcagua in solitaria e realizza in velocità la salita Middle dello Shisha Pangma e il concatenamento del Broad Peak con il Nanga Parbat. Apre nuovi tracciati e innova l'alpinismo d'alta quota con la scalata invernale dello sperone Mummery al Nanga Parbat. Daniele si dedica alla fotografia, alla scrittura, senza dimenticare il suo impegno come Ambasciatore per i diritti umani nel mondo
This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at http://ted.com/tedx
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