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La Migrazione fa parte della vita; invece di temerla organizziamola | Zrinka Bralo | TEDxThessaloniki

  • 0:14 - 0:16
    Vi siete mai chiesti
  • 0:16 - 0:19
    se la paura dei
    migranti e dei rifugiati
  • 0:19 - 0:21
    si basi su fatti,
  • 0:21 - 0:24
    oppure tali paure sono
    un prodotto dei media?
  • 0:24 - 0:27
    Voglio condividere con voi
    alcune esperienze personali
  • 0:27 - 0:31
    sui media, sulle migrazioni
    e sulla paura.
  • 0:31 - 0:33
    Da adolescente i miei
    genitori si trasferirono
  • 0:33 - 0:35
    e non ne fui contenta.
  • 0:35 - 0:39
    Mi sono isolata,
    stavo sempre a casa a leggere.
  • 0:40 - 0:43
    I miei genitori, preoccupati, mi spinsero
    a candidarmi per un lavoro
  • 0:43 - 0:46
    di speaker per una radio.
  • 0:47 - 0:52
    Mi sono candidata, ho ottenuto il lavoro
    e i mie genitori se ne sono pentiti
  • 0:52 - 0:54
    perché da allora
    non ho più smesso di parlare
  • 0:54 - 0:56
    (Risate)
  • 0:56 - 1:00
    Essere in onda in diretta
    alla tenera età di 18 anni
  • 1:00 - 1:02
    era terrificante.
  • 1:02 - 1:06
    Ho compiuto così tanti dei miei errori
    in pubblico.
  • 1:07 - 1:11
    Ma ha anche formato il mio carattere
    ed è stata un'esperienza esilarante.
  • 1:11 - 1:14
    Ho instaurato amicizie per la vita
    e imparato molto.
  • 1:15 - 1:19
    Il mio direttore mi ha insegnato
    l'importanza dell'integrità
  • 1:19 - 1:23
    non solo come giornalista
    ma anche come essere umano.
  • 1:24 - 1:27
    Amavo fare la giornalista radiofonica.
  • 1:28 - 1:33
    Quasi esattamente cinque anni dopo,
    durante una bellissima giornata d'Aprile,
  • 1:34 - 1:39
    Un solitario colpo da cecchino
    si trasformò rapidamente in spari,
  • 1:40 - 1:44
    che presto divennero
    pesanti bombardamenti.
  • 1:44 - 1:48
    In pochi giorni non c'era modo
    di entrare e di lasciare Sarajevo.
  • 1:49 - 1:54
    L'assedio è durato 1425 giorni.
  • 1:54 - 1:59
    E' il più lungo nel suo genere
    nella storia della guerra moderna.
  • 2:01 - 2:07
    11.541 dei mie concittadini sarajevesi
  • 2:07 - 2:10
    sono morti in quel periodo.
  • 2:11 - 2:13
    La mia vita era inutile
  • 2:13 - 2:16
    per i serbi nazionalisti sulle montagne
  • 2:16 - 2:19
    che sparavano sulla mia città.
  • 2:20 - 2:24
    Divenni per loro un pericolo immaginario
  • 2:25 - 2:32
    e decisero, per la salvezza
    del loro folle nazionalismo,
  • 2:33 - 2:37
    che io e la mia città
  • 2:37 - 2:40
    non saremmo dovuti più esistere.
  • 2:40 - 2:45
    E' molto difficile per me descrivervi
  • 2:45 - 2:48
    che cosa sia la paura di una vita
    sotto assedio,
  • 2:50 - 2:54
    costantemente sotto il fuoco dei cecchini
    o dei bombardamenti pesanti,
  • 2:54 - 2:58
    senza cibo, acqua e elettricità.
  • 2:58 - 3:03
    Ad ogni nuovo giorno di assedio
    diventavo inoltre meno umana
  • 3:03 - 3:07
    con le persone con cui andavo a scuola,
  • 3:08 - 3:12
    con i colleghi,
    con coloro di cui mi ero innamorata.
  • 3:13 - 3:17
    La paura che provavo
    era molto molto diversa
  • 3:17 - 3:20
    perché non esiste uno spazio sicuro.
  • 3:20 - 3:24
    Così, quando non hai paura per te stesso,
  • 3:24 - 3:29
    hai paura per gli amici e la famiglia.
  • 3:31 - 3:35
    Centinaia di migliaia di persone
    sono morte nella guerra in Bosnia.
  • 3:35 - 3:41
    Molte altre sono state ferite
    stuprate e torturate.
  • 3:43 - 3:49
    E la metà del mio Paese è finita
    in esilio o sfollata.
  • 3:52 - 3:55
    Poco dopo l'inizio della guerra,
  • 3:55 - 3:57
    siccome ero una giornalista
    e parlavo inglese,
  • 3:57 - 4:02
    iniziai a lavorare come
    corrispondente di guerra internazionale.
  • 4:02 - 4:06
    Credevo fermamente che se
    avessimo riportato la nostro guerra,
  • 4:06 - 4:09
    ciò vi avrebbe messo fine.
  • 4:10 - 4:13
    18 mesi in quell'inferno,
  • 4:13 - 4:16
    mi hanno aiutato a fuggire
    dall'assedio di Sarajevo.
  • 4:16 - 4:19
    Mi sono ritrovata a Londra.
  • 4:20 - 4:22
    Ero una rifugiata.
  • 4:24 - 4:26
    E sono sopravvissuta.
  • 4:27 - 4:32
    Ma tutta la mia vita e la mia identità
    mi sono state tolte
  • 4:33 - 4:37
    Gradualmente ho iniziato
    a ricostruire la mia vita e a riprendermi.
  • 4:38 - 4:44
    Ma anche in una metropoli così
    multiculturale come Londra,
  • 4:44 - 4:47
    le persone mi dicevano che
    io non sembravo una rifugiata,
  • 4:47 - 4:49
    persone molto cortesi.
  • 4:50 - 4:54
    Ed io in maniera educata chiedevo,
    "Com'è un rifugiato?"
  • 4:54 - 4:59
    Erano un po' imbarazzati
    nel dirmi che non lo sapevano.
  • 4:59 - 5:03
    Com'è un rifugiato?
  • 5:03 - 5:07
    Esiste per caso
    un particolare aspetto da rifugiato?
  • 5:08 - 5:10
    Se avete incontrato un rifugiato
    o un migrante di persona,
  • 5:10 - 5:14
    tale esperienza
    approfondirà le vostre opinioni
  • 5:14 - 5:17
    in modo positivo,
    o in modo negativo.
  • 5:17 - 5:21
    Sì, non tutti i rifugiati e i migranti
    sono persone per bene,
  • 5:21 - 5:24
    non è una gara di personalità.
  • 5:24 - 5:31
    Tuttavia, se non ne avete incontrato
    alcuno di persona,
  • 5:31 - 5:35
    e se fate affidamento esclusivamente
    su immagini riportate,
  • 5:35 - 5:39
    questo è quello a cui siete esposti:
  • 5:41 - 5:47
    Ogni giorno i media ci espongono
    ad una miriade di immagini negative
  • 5:47 - 5:50
    di un'inondazione che diventa una marea
  • 5:50 - 5:54
    di rifugiati e migranti
    che vengono qui per rubarci il lavoro,
  • 5:54 - 5:57
    per occupare i nostri letti d'ospedale.
  • 5:57 - 6:00
    Oh mio Dio!
    I nostri confini sono fuori controllo!
  • 6:00 - 6:02
    Vengono a prenderci!
  • 6:03 - 6:06
    E questo non è un fenomeno inedito.
  • 6:07 - 6:13
    L'Osservatorio sull'Immigrazione di Oxford
    ha analizzato 58.000 articoli di giornale,
  • 6:13 - 6:15
    pubblicati nell'arco di due anni.
  • 6:15 - 6:17
    Si tratta di 43 milioni di parole.
  • 6:17 - 6:19
    Quello che hanno scoperto
  • 6:19 - 6:24
    è che la parola più comunemente associata
    con il termine immigrato
  • 6:24 - 6:26
    è illegale.
  • 6:27 - 6:30
    Nel 2003, questa era una notizia
    da prima pagina:
  • 6:32 - 6:36
    "I richiedenti asilo hanno mangiano
    i cigni di sua maestà".
  • 6:36 - 6:39
    Questa storia non aveva testimoni oculari
  • 6:39 - 6:41
    né rapporti della polizia,
  • 6:41 - 6:47
    quello che più sconcertava era il come
    avessero inventato tale storia.
  • 6:47 - 6:52
    Tuttavia, siccome la stampa
    è così scarsamente regolata,
  • 6:52 - 6:56
    lamentarsi di queste bugie
    non sistema la faccenda.
  • 6:56 - 6:59
    Così dopo un lungo processo di reclamo,
  • 6:59 - 7:02
    il giornale non ha dovuto scusarsi
  • 7:02 - 7:05
    ha solo dovuto ristampare una correzione
  • 7:05 - 7:10
    in un angolino di pagina 41.
  • 7:11 - 7:13
    La storia dei cigni è molto popolare.
  • 7:13 - 7:16
    Ritorna all'attenzione ogni qualche anno.
  • 7:16 - 7:20
    Nel 2010,
    i richiedenti asilo sono stati rimpiazzati
  • 7:20 - 7:24
    dai migranti dell'est Europa.
  • 7:24 - 7:28
    Questo genere di stereotipi negativi
  • 7:28 - 7:32
    sono presenti nella vita
    di tutti i giorni sempre,
  • 7:32 - 7:34
    non sono contestati,
  • 7:34 - 7:40
    e le voci dei rifugiati e dei migranti
    non vengono quasi mai ascoltate,
  • 7:40 - 7:44
    e ciò crea questo clima di paura,
  • 7:44 - 7:50
    il motivo per cui incolpiamo gli immigrati
    di tutti i mali della nostra società.
  • 7:52 - 7:55
    Non c'è da stupirsi che il pubblico
    tema l'immigrazione.
  • 7:55 - 7:59
    Sondaggi su sondaggi mostrano che
    il pubblico britannico
  • 7:59 - 8:07
    sovrastimi il numero e l'impatto che gli
    immigrati hanno nella nostra società.
  • 8:08 - 8:12
    Ovviamente, poi, i politici
    devono reagire
  • 8:13 - 8:17
    a questa paura che le persone provano.
  • 8:17 - 8:23
    Sfortunatamente, non forniscono
    al pubblico
  • 8:23 - 8:26
    né rassicurazioni né fatti.
  • 8:26 - 8:33
    Al contrario, le loro risposte e azioni
    rafforzano tali paure.
  • 8:33 - 8:37
    Così parlano di controlli ai confini,
  • 8:37 - 8:40
    di ridurre i numeri,
  • 8:40 - 8:44
    agiscono limitando
    i diritti delle persone,
  • 8:44 - 8:49
    inoltre limitano l'accesso ai servizi.
  • 8:49 - 8:50
    Tutto ciò comporta
  • 8:50 - 8:55
    solamente un rafforzamento della paura
    che diventa sempre maggiore.
  • 8:55 - 8:59
    Il danno arrecato a tutti noi
  • 8:59 - 9:05
    è riassunto al meglio dalle parole
    del mio Maestro Jedi preferito Yoda:
  • 9:07 - 9:10
    "La paura è la via per il Lato Oscuro.
  • 9:10 - 9:14
    La paura conduce all'ira, l'ira all'odio.
  • 9:14 - 9:17
    L'odio conduce alla sofferenza"
  • 9:18 - 9:20
    Questo è preoccupante.
  • 9:21 - 9:26
    E mi fa sentire di nuovo
    un po' meno umana.
  • 9:26 - 9:30
    Mi preoccupa che
    quando attivisti e sostenitori,
  • 9:30 - 9:32
    come me,
  • 9:32 - 9:35
    nel provare a parlare di fatti
  • 9:35 - 9:40
    e fornire un contesto
    sul perché le persone migrano,
  • 9:41 - 9:48
    vengano accusati di essere politicamente
    corretti, ingenui e emotivi.
  • 9:49 - 9:55
    E in un attacco preventivo
    ci viene spesso detto
  • 9:55 - 9:59
    che parlare di immigrazione
    non è razzista.
  • 9:59 - 10:01
    Per una volta concordo.
  • 10:01 - 10:04
    Non è razzista
    parlare di immigrazione.
  • 10:04 - 10:06
    Io ne parlo continuamente.
  • 10:07 - 10:11
    E' il come parliamo di
    rifugiati e migranti
  • 10:11 - 10:14
    che fa la differenza.
  • 10:14 - 10:22
    Ad Aprile dell'anno scorso, subito dopo
    l'annegamento di massa nel Mediterraneo,
  • 10:23 - 10:28
    l'editorialista del Sun,
    oltre a altri commenti dispregiativi,
  • 10:28 - 10:33
    definì questi esseri umani "scarafaggi".
  • 10:35 - 10:39
    Perché dovremmo preoccuparci
    di questo tipo di linguaggio?
  • 10:40 - 10:44
    Non è quello su cui si basa
    la libertà di parola?
  • 10:44 - 10:48
    Consentire che ogni punto di vista
    sia espresso e dibattuto?
  • 10:49 - 10:52
    Beh questo mi preoccupa,
    perché la disumanizzazione
  • 10:52 - 10:56
    corrisponde alla terza fase delle otto
    relative al genocidio
  • 10:56 - 11:02
    come classificato dal Prof. Gregory
    Stanton , fondatore di Genocide Watch.
  • 11:03 - 11:06
    La prima fase è la classificazione:
  • 11:06 - 11:11
    ci dividiamo tra "noi" e "loro".
  • 11:11 - 11:15
    La seconda è la simbolizzazione:
  • 11:15 - 11:18
    attribuiamo nomi e altri simboli
    a gruppi differenti.
  • 11:18 - 11:24
    Ci chiamiamo a vicenda ebrei e tedeschi
    tutsi e hutu, serbi e bosniaci.
  • 11:25 - 11:31
    Classificazione e simbolizzazione
    non portano necessariamente al genocidio,
  • 11:32 - 11:38
    a meno che non sfocino
    nella disumanizzazione.
  • 11:39 - 11:43
    Cosa significa quindi questo allarmismo,
  • 11:43 - 11:45
    non solo per i rifugiati e i migranti,
  • 11:45 - 11:47
    ma per tutti noi?
  • 11:48 - 11:51
    Quali sono queste cose
    di cui non parliamo,
  • 11:51 - 11:55
    mentre ci concentriamo
    su queste paure immaginarie?
  • 11:56 - 12:00
    Quali sono le conseguenze di
    questi silenzi per la nostra democrazia?
  • 12:02 - 12:05
    Solitamente non parlo molto di fatti,
  • 12:05 - 12:08
    ma lasciate che lo faccia adesso.
  • 12:08 - 12:09
    Guardiamo alcuni di quesi fatti
  • 12:09 - 12:12
    che abbiamo a disposizione adesso,
  • 12:12 - 12:15
    come i giornalisti, sui nostri telefoni.
  • 12:16 - 12:22
    Il fatto è che nel 2015,
    244 milioni di persone
  • 12:22 - 12:26
    o solamente 3,3%
    della popolazione mondiale,
  • 12:26 - 12:29
    vive al di fuori
    del proprio Paese d'origine.
  • 12:29 - 12:34
    C'è stato un aumento del 2,6% dal 1995.
  • 12:35 - 12:41
    Il fatto è che nessun paese è sopraffatto
    o ha perso il controllo sull'immigrazione,
  • 12:41 - 12:47
    incluso il Qatar, dove al momento l'88%
    della sua popolazione sono immigrati.
  • 12:47 - 12:50
    Il fatto è che ci sono
    60 milioni di sfollati
  • 12:50 - 12:52
    nel mondo in questo momento,
  • 12:52 - 12:56
    e sono loro a vivere nella paura.
  • 12:56 - 12:58
    Il fatto è che i Paesi in via di sviluppo
  • 12:58 - 13:03
    accolgono più dell'86%
    dei rifugiati di tutto il mondo.
  • 13:03 - 13:09
    Il fatto è che più della metà di loro
    hanno meno di 18 anni.
  • 13:09 - 13:17
    Il fatto è che oggi, circa due terzi
    vivono da più di 5 anni
  • 13:17 - 13:21
    in esilio,
    senza alcuna prospettiva di ritorno.
  • 13:21 - 13:28
    Sfortunatamente, un altro fatto importante
    è che i fatti sono noiosi,
  • 13:30 - 13:32
    soprattutto per i media:
  • 13:32 - 13:36
    non c'è dramma,
    e le storie positive non vendono.
  • 13:37 - 13:40
    Lasciatemi essere una giornalista
    per un altro momento.
  • 13:40 - 13:43
    Possiamo semplicemente incolpare i media?
  • 13:43 - 13:46
    La nostra storia recente è piena di esempi
  • 13:46 - 13:50
    di come odio, esclusione
    e disumanizzazione
  • 13:50 - 13:54
    hanno portato alle peggiori atrocità
    possibili immaginabili:
  • 13:54 - 13:59
    L'olocausto.
    I genocidi in Bosnia e Ruanda.
  • 14:01 - 14:04
    Scavando più indietro nel nostro passato,
  • 14:04 - 14:07
    uno degli esempi interessanti
  • 14:07 - 14:10
    è qualcosa che fu trovato
  • 14:10 - 14:15
    in uno dei rarissimi documenti
  • 14:15 - 14:17
    scritti a mano da Shakespeare.
  • 14:17 - 14:21
    Di recente è stato esibito a Londra.
  • 14:21 - 14:24
    In una delle sue opere,
    Shakespeare scrisse un discorso
  • 14:24 - 14:27
    nel quale lanciava un appello appassionato
  • 14:27 - 14:30
    per un trattamento umano
    per i richiedenti asilo
  • 14:30 - 14:34
    che erano stati accusati
    di aver rubato il lavoro ai londinesi.
  • 14:34 - 14:39
    Questo era il periodo
    in cui gli Ugonotti francesi
  • 14:39 - 14:42
    arrivavano in cerca di protezione
    nella capitale.
  • 14:42 - 14:43
    1600.
  • 14:43 - 14:47
    Quello che mi colpisce di questa storia
  • 14:47 - 14:51
    non è solo la grandezza di Shakespeare,
  • 14:51 - 14:54
    e il fatto che sia dalla mia parte,
  • 14:54 - 14:58
    ma anche che a quel tempo l'opera
    non fu mai messa in scena,
  • 14:58 - 15:02
    per la paura
    che avrebbe potuto causare disordini.
  • 15:03 - 15:08
    Più recentemente, in Germania,
    "Der Spiegel" è stato attaccato
  • 15:08 - 15:11
    perché alcuni dei suoi lettori,
  • 15:12 - 15:16
    senza alcuna prova,
    li hanno accusati di inventare
  • 15:16 - 15:19
    storie positive su i rifugiati.
  • 15:19 - 15:25
    Così i sondaggisti hanno scoperto
    che solo un quarto dei tedeschi
  • 15:25 - 15:29
    credono che i media
    ritraggano un'immagina accurata
  • 15:29 - 15:32
    del livello di istruzione
    e del numero di donne e bambini
  • 15:32 - 15:35
    tra i rifugiati in arrivo.
  • 15:35 - 15:39
    Dunque, siamo passati al lato oscuro?
  • 15:41 - 15:43
    Cosa possiamo fare?
  • 15:43 - 15:46
    Bene, Io faccio quello che faccio
    perché ho speranza,
  • 15:46 - 15:51
    e la fonte della mia speranza
    non è una fede cieca nell'umanità.
  • 15:51 - 15:55
    Fonte della mia speranza sono le
    persone stupende che incontro ogni giorno,
  • 15:55 - 15:57
    rifugiati e migranti come anche cittadini,
  • 15:57 - 16:00
    i cui piccoli atti di gentilezza
  • 16:00 - 16:04
    fanno un'enorme differenza
    per queste persone.
  • 16:05 - 16:10
    Da una parte, non potevo convincere
    i media a cambiare il modo di riportare,
  • 16:10 - 16:15
    dall'altra, non potevo continuare a vivere
    con il fatto che i fatti non funzionano.
  • 16:15 - 16:18
    Così ho deciso di provare qualcosa
    di diverso:
  • 16:18 - 16:24
    con i miei colleghi, ho fondato
    "Women on the Move Awards".
  • 16:24 - 16:27
    Così ogni anno al Royal Festival Hall,
  • 16:27 - 16:32
    celebriamo le grandi leader
    rifugiare e migranti,
  • 16:32 - 16:35
    creiamo uno spazio dove
    possano raccontare le loro storie,
  • 16:35 - 16:40
    e per celebrare e riconoscere
    il contributo che apportano.
  • 16:41 - 16:46
    Invitiamo altre donne potenti che
    condividano il loro potere e le supportino
  • 16:46 - 16:48
    e amplifichino le loro voci.
  • 16:48 - 16:51
    Celebriamo i giornalisti
    che svolgono il loro lavoro con integrità,
  • 16:51 - 16:55
    e riportano le storie e i fatti
    di esseri umani.
  • 16:55 - 16:59
    Celebriamo anche i campioni,
    persone straordinarie,
  • 16:59 - 17:04
    i cui piccoli gesti di gentilezza rendono
    l'integrazione efficace nel quotidiano.
  • 17:04 - 17:08
    Così, quest'anno questi campioni
    hanno raccolto una sfida.
  • 17:09 - 17:14
    Hanno deciso che
    avrebbero potuto pensare diversamente
  • 17:14 - 17:18
    riguardo i doveri e la responsabilità
    nell'accogliere i rifugiati.
  • 17:18 - 17:23
    Hanno deciso che in realtà
    possiedono il potere di proteggere,
  • 17:23 - 17:27
    e hanno il diritto
    di accogliere le persone.
  • 17:28 - 17:33
    In ogni parte del Paese
    stanno raccogliendo soldi
  • 17:33 - 17:38
    per sponsorizzare
    e accogliere più rifugiati in modo sicuro.
  • 17:38 - 17:43
    Quindi ritornando alla mia domanda:
  • 17:43 - 17:46
    pensiamo che la nostra conoscenza
  • 17:46 - 17:50
    sui migranti e i rifugiati
    si basi su fatti?
  • 17:51 - 17:55
    Il mio invito non è solo
    quello di guardare ai fatti,
  • 17:55 - 18:01
    ma di vedere i rifugiati e i migranti
    come essere umani, in cammino,
  • 18:01 - 18:06
    come strenui sopravvissuti,
    come futuri cittadini.
  • 18:06 - 18:09
    il mio invito è di vedere voi stessi
  • 18:09 - 18:12
    come cittadini in grado di proteggere,
  • 18:12 - 18:15
    aventi il diritto di accoglierli.
  • 18:15 - 18:22
    Quando lo facciamo, quando la migrazione
    diventa un fatto della vita,
  • 18:22 - 18:24
    smetteremo di temerla
  • 18:24 - 18:28
    e avremo la sicurezza per organizzarla.
  • 18:28 - 18:30
    Grazie.
  • 18:30 - 18:32
    (Applausi)
Title:
La Migrazione fa parte della vita; invece di temerla organizziamola | Zrinka Bralo | TEDxThessaloniki
Description:

Zrinka Bralo condivide una toccante esperienza: cosa si prova a vivere in una zona di guerra, essere un rifugiato in un paese straniero, ma anche, aiutare altri rifugiati nel paese di accoglienza. Nel suo discorso porta alcuni esempi di come i media contribuiscano a definire un’immagine negativa dei rifugiati e presenta il suo progetto di aiuto per le immigrate. Ci chiede di considerarci dei cittadini che hanno il potere di accettare e proteggere i rifugiati per superare la paura.

Zrinka Bralo è l’amministratore delegato di Migrants Organise, una comunità che organizza un programma per migranti e rifugiati. Lei stessa è una rifugiata da Sarajevo (Bosnia), dove svolgeva l’attività di giornalista e lavorare con i massimi corrispondeti di guerra durante l’assedio negli anni ‘90. Zrinka è una dei fondatori del premio “Women on the Move”. Nel 2011 è stata vincitrice del premio “Voices of Courage” della Commissione per le Donne Rifugiate (WRC) di New York diventandone membro del consiglio nel 2012. Ha portato aventi con successo una campagna per abolire la detenzione di bambini immigrati e svolge al momento una campagna per porre fine alla detenzione indefinita degli immigrati. Nel 2015 è diventata presidente fondatore del National Refugee Welcome Board. Inoltre è una degli amministratori fondatori del Bridge of Peace, un’organizzazione benefica a scopo di riconciliazione che aiuta i giovani impegnati a lavorare per la pace nella Bosnia settentrionale, nelle città in cui durante la guerra negli anni ‘90 furono scoperti dei famigerati campi di concentramento. Zrinkaha possiede una laurea specialistica in Media e Comunicazione ottenuta alla London School of Economics e nel 2014 ha vinto la Churchill Memorial Fellowship.

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
18:36

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