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Siamo di fronte a una crisi della riproducibilità scientifica? - Matt Anticole

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    Nel 2011, un team di fisici rivelò
    un scoperta stupefacente:
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    i neutrini viaggiavano
    60 miliardesimi di secondo
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    più velocemente
    rispetto alla velocità della luce
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    durante il loro viaggio di 730 chilometri
    da Ginevra ad un ricevitore italiano.
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    Nonostante 6 mesi di controlli ripetuti,
    la curiosa scoperta non veniva smentita.
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    Ma invece di festeggiare
    una rivoluzione nella fisica
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    i ricercatori pubblicarono
    un cauto articolo
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    proponendo di proseguire le ricerche,
    per poter giustificare l'anomalia emersa.
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    Con il tempo, l'errore fu ricondotto
    ad un cavo di fibra ottica mal collegato.
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    Questo esempio ci ricorda che
    la vera scienza va oltre i libri di testo.
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    Invece, ricercatori di tutto il mondo
    pubblicano continuamente
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    le loro più recenti scoperte
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    ed ogni articolo contribuisce
    al dibattito scientifico.
  • 0:55 - 0:57
    Gli studi pubblicati
    possono promuovere la ricerca,
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    ispirare la creazione di prodotti,
  • 0:59 - 1:01
    e guidare le politiche di amministrazione.
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    È quindi importante avere fiducia
    nei risultati pubblicati.
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    Se le conclusioni sono errate,
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    mettiamo a rischio tempo,
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    risorse,
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    ed anche la nostra salute,
    all'inseguimento di false piste.
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    Se le conclusioni sono rilevanti,
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    sono spesso verificate
    da altri ricercatori,
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    attraverso la rianalisi dei dati
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    oppure ripetendo l'intero esperimento.
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    Per esempio, sono state necessarie
    diverse analisi dei dati del CERN
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    prima che l'errore di tempistica
    fosse rilevato.
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    Purtroppo, al momento non esistono
    risorse e incentivi professionali
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    per revisionare l'oltre 1 milione di
    articoli scientifici pubblicati ogni anno.
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    Anche quando gli articoli sono contestati,
    i risultati non sono rassicuranti.
  • 1:43 - 1:46
    Recenti studi relativi alla pubblicazione
    di diversi articoli farmaceutici
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    sono riusciti a replicare i risultati
    di meno del 25% di essi.
  • 1:51 - 1:55
    Simili risultati sono stati riscontrati
    in altre discipline scientifiche.
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    I risultati irriproducibili possono
    avere varie fonti.
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    Gli errori potrebbero celarsi nella
    struttura, procedura o analisi dei dati.
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    Fattori ignoti,
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    come condizioni non rivelate da pazienti
    in uno studio di natura medica,
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    possono dare risultati non riproducibili
    in nuovi soggetti esaminati.
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    A volte, il secondo gruppo di ricerca
    non può riprodurre i risultati originali
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    semplicemente perchè non sa
    come il gruppo originale abbia proceduto.
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    Tuttavia, alcuni problemi potrebbero
    derivare da decisioni sistematiche
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    legate al nostro modo
    di approcciare la scienza.
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    I ricercatori,
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    gli enti che li assumono,
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    e le riviste scientifiche
    che pubblicano i risultati
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    sono chiamate ad ottenere
    risultati importanti con grande frequenza.
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    Articoli importanti permettono
    di fare carriera,
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    creano interesse
    da parte dei media,
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    e garantiscono i finanziamenti necessari,
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    quindi i ricercatori non hanno motivo di
    mettere in dubbio gli eccitanti risultati.
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    Inoltre, non si hanno grandi incentivi
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    nel pubblicare esiti che non supportano
    l'ipotesi prevista.
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    Questo dà luogo ad una grande concordanza
    tra ciò che era stato previsto
  • 2:55 - 2:57
    e ciò che è stato scoperto.
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    In rare occasioni, questo può portare
    anche a false montature volontarie,
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    come nel 2013, quando un ricercatore
    aggiunse sangue umano a sangue di coniglio
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    per fornire false prove che attestassero
    l'efficacia del suo vaccino contro l'HIV.
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    La logica del "pubblicare o morire"
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    può anche compromettere i processi di
    peer-review delle riviste accademiche,
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    cioè controlli di sicurezza
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    in cui esperti esaminano articoli inviati
    ricercando eventuali imprecisioni.
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    Il sistema attuale,
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    che potrebbe coinvolgere
    solo uno o due revisori,
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    può essere tristemente inefficace.
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    Ciò è stato dimostrato
    in uno studio del 1998
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    in cui otto punti di debolezza furono
    deliberatamente inseriti negli articoli,
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    ma solo circa il 25% furono colti
    durante la revisione.
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    Molti scienziati stanno lavorando per
    migliorare la riproducibilità nei propri campi.
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    C'è una tendenza a divulgare
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    le procedure sperimentali,
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    le tecniche analitiche
    e i dati grezzi dei ricercatori
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    allo scopo di
    facilitare gli sforzi di riproduzione.
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    Il processo di peer review
    si può anche potenziare
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    così da liberarsi più efficacemente di
    lavori scadenti prima della pubblicazione.
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    Potremmo mitigare la pressione
    ad ottenere grandi risultati
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    pubblicando più articoli che non riescono
    a confermare l'ipotesi iniziale,
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    il che avviene molto più spesso di quanto
    l'attuale letteratura scientifica mostri.
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    La scienza si è sempre imbattuta
    e sempre si imbatterà in false partenze
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    in quanto parte della collettiva
    acquisizione di nuovi saperi.
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    Trovare vie per migliorare
    la riproducibilità dei risultati
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    può aiutarci ad eliminare
    queste false partenze più efficacemente
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    mantenendoci in movimento verso nuove
    ed emozionanti scoperte.
Title:
Siamo di fronte a una crisi della riproducibilità scientifica? - Matt Anticole
Description:

Per la lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/is-there-a-reproducibility-crisis-in-science-matt-anticole

Gli studi scientifici pubblicati possono incoraggiare la ricerca, ispirare la creazione di nuovi prodotti e guidare le politiche di amministrazione. Tuttavia, alcuni studi recenti effettuati su dozzine di articoli farmaceutici pubblicati sono riusciti a replicare i risultati di meno del 25% di essi - e risultati simili sono stati riscontrati in altre discipline scientifiche. Come possiamo contrastare questa crisi di irriproducibilità scientifica? Matt Anticole lo spiega.

Lezione di Matt Anticole, animazione di Brett Underhill.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
04:47

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