Lezioni dai condannati a morte | David R. Dow | TEDxAustin

Cosa succede prima di un omicidio? Cercando nuovi metodi per ridurre i casi di pena di morte, David R.Dow realizzò che un numero sorprendente di condannati a morte aveva biografie simili. In questo discorso propone un piano coraggioso, che punti soprattutto alla prevenzione degli omicidi.

Buongiorno a tutti!

Due settimane fa,

ero seduto al tavolo della cucina
con mia moglie Katya,

e stavamo discutendo
di ciò che avrei detto oggi.

Abbiamo un figlio di 11 anni,
si chiama Lincoln.

Era seduto al tavolo con noi,
facendo i compiti di matematica.

Durante una pausa, mentre
parlavo con Katya,

ho guardato Lincoln,

e sono stato folgorato dal ricordo
di un mio cliente.

Il mio cliente era un ragazzo di nome
Will.

Veniva dal North Texas.

Non aveva mai conosciuto suo padre

perché aveva abbandonato
sua madre quando lei era incinta di lui.

Fu, quindi, destinato ad essere cresciuto
da una madre single,

che avrebbe potuto funzionare,

se non fosse stato che sua madre
era affetta da schizofrenia paranoide.

E quando Will aveva 5 anni

lei provò ad ucciderlo
con un coltello da macellaio.

Venne portata via dalle autorità
e ricoverata in un ospedale psichiatrico.

Così, negli anni successivi,
Will visse con suo fratello maggiore,

fino a quando il fratello si suicidò
sparandosi un colpo al cuore.

In seguito, fu trasferito da
un familiare all'altro,

fino a quando, all'età di 9 anni,
si ritrovò a vivere completamente da solo.

Quella mattina, mentre ero
seduto al tavolo con Katya e Lincoln,

ho guardato mio figlio e ho realizzato
che quando Will aveva la sua età,

erano già due anni che viveva solo.

In seguito Will si unì ad una gang,

commise una serie di crimini molto seri,

tra cui, il più grave di tutti,

un orribile e tragico omicidio.

Poi Will venne giustiziato
per aver commesso quel crimine.

Ma oggi non voglio parlare della
moralità della pena capitale.

Penso sicuramente che il mio cliente
non meritasse di essere giustiziato,

tuttavia quello che
vorrei fare oggi invece

è parlare della pena di morte
come non ho mai fatto prima.

Vorrei parlare della pena di morte

in un modo assolutamente indiscusso.

Penso che questo sia possibile

perché c'è un tema del
dibattito sulla pena di morte,

forse il tema più importante,

sul quale sono tutti d'accordo,

sul quale anche i più feroci sostenitori
della pena di morte

e i più espliciti abolizionisti
concordano.

Questo è tema di cui vorrei parlare.

Prima di fare questo,
vorrei spendere qualche parole,

parlandovi di come si svolge
la pena capitale,

e poi vorrei darvi due lezioni

che ho appreso negli ultimi 20 anni
come avvocato dei condannati a morte,

assistendo al modo in cui si svolti
più di cento di questi casi.

Potete pensare ad un caso di pena capitale
come un racconto diviso in 4 capitoli.

Il primo capitolo è sempre lo stesso
per ogni caso, ed è tragico.

Inizia con l'omicidio
di un persona innocente.

Segue un processo in cui l'omicida
viene condannato al braccio della morte,

in seguito questa sentenza
viene confermata della Corte d'Appello.

Il secondo capitolo consiste in
una complessa procedura legale,

nota come appello Habeas Corpus.

Il terzo capitolo è un processo legale
ancora più complicato

noto come
procedimento federale Habeas Corpus.

Arriviamo così all'ultimo capitolo
dove possono succedere diverse cose:

gli avvocati possono chiedere
la clemenza,

possono iniziare un contenzioso
ancora più complesso

o semplicemente non fare nulla.

In ogni caso, il quarto capitolo
finisce sempre con un'esecuzione.

Quando ho iniziato a rappresentare
i condannati a morte più di 20 anni fa,

i detenuti non avevano diritto
ad un avvocato

sia nel secondo che nel quarto capitolo
della storia.

Erano lasciati soli.

Infatti, fu solo alla fine degli anni '80

che ottennero il diritto ad un avvocato
durante il terzo capitolo del racconto.

Tutto ciò su cui questi detenuti
potevano contare erano avvocati volontari,

in grado di gestire i loro processi.

Il problema è che c'erano molte più
persone nel braccio della morte

rispetto avvocati che avessero
sia interesse che esperienza,

per lavorare su questi casi.

E quindi, inevitabilmente,

gli avvocati puntavano ai casi
già arrivati al quarto capitolo.

E questo ha senso in quanto

quelli erano i casi più urgenti,

quelli erano i detenuti
più vicini all'esecuzione.

Alcuni avvocati ebbero successo

riuscendo a riaprire il caso
dei loro clienti.

Alcuni di loro riuscirono ad allungare
le vite dei loro clienti,

alcune volte di qualche anno,
alcune volte di qualche mese.

Ma quello che non successe

fu un serio e sostenuto declino

nel numero di esecuzioni annuali in Texas.

Infatti, come si può vedere dal grafico,

da quando l'apparato esecutore del Texas
divenne efficiente,

tra la metà e la fine degli anni '90,

ci sono stati solo un paio di anni

durante i quali si sono registrate
meno di venti esecuzioni all'anno.

In un anno normale in Texas,

abbiamo una media di due persone al mese.

Altri anni, sono state giustiziate
quasi 40 persone in Texas,

e questo numero non è mai sceso
significativamente negli ultimi 15 anni.

Eppure, anche se vengono giustiziate

circa lo stesso numero di persone
ogni anno,

il numero di persone condannate a morte,
in un anno,

si è abbassato precipitosamente.

Abbiamo quindi questo paradosso,

dove il numero delle esecuzioni annuali
è rimasto elevato

ma il numero delle
nuove condanne a morte è sceso.

Come è possibile?

Non si può attribuire ad un declino
nel tasso di omicidi,

perchè il tasso di omicidi
non si è abbassato così tanto,

come si può vedere dall'andamento
dalla linea rossa nel grafico.

Quello che invece è successo

è che le giurie hanno cominciato
a condannare sempre più persone

all'ergastolo senza possibilità
di libertà condizionale,

invece di mandarli alla camera
di esecuzione.

Perchè è successo questo?

Non è sicuramente dovuto a un declino
del sostegno popolare alla pena di morte.

Gli oppositori della pena di morte
si consolano con il fatto

che il supporto popolare in Texas
è al minimo storico.

Sapete cosa vuol dire questo in Texas?

Significa che è più basso del 60%.

È un'ottima percentuale paragonata
alla metà degli anni '80,

quando superava l'80%.

Non possiamo però attribuire il calo
delle condanne capitali

e l'aumento degli ergastoli
senza libertà condizionale,

ad un calo di popolarità
della pena di morte

perchè le persone ancora la sostengono.

Cosa ha potuto causare questo fenomeno?

La causa sta nel fatto che gli avvocati
dei detenuti nel braccio della morte

hanno cominciato a concentrarsi di più sui
primi capitoli del racconto.

25 anni fa l'attenzione
era posta sul quarto capitolo,

poi dal quarto capitolo,
alla fine degli anni '80,

l'attenzione passò al terzo,

e dal terzo capitolo a fine anni '80,

si passò al secondo capitolo
a metà degli anni '90,

e dalla seconda metà degli anni '90

si cominciò a concentrarsi
sul primo capitolo della storia.

Ora potete pensare che questo calo
di condanne a morte

con questo aumento nel numero
degli ergastoli

sia positivo o negativo.

Non voglio parlare di questo oggi.

Quello che voglio dirvi è che
questo è accaduto perchè

gli avvocati hanno capito

che prima si interviene,

più alta è la probabilità di salvare
la vita al tuo cliente.

Questa è la prima cosa che ho imparato.

La seconda cosa che ho imparato:

il mio cliente Will non era un'eccezione
alla regola.

Lui era la regola.

Qualche volta dico che se mi dite il nome
di un condannato a morte,

non importa quale sia la sua condizione,

o se l'abbia già incontrato prima,

io vi scriverò la sua biografia.

E 8 volte su 10 i dettagli di quella
biografia saranno più o meno accurati,

perché l'80% dei condannati a morte

sono persone che vengono dallo stesso tipo
di famiglia anormale come quella di Will.

L'80% dei condannati a morte

sono persone che sono passate
per il sistema giudiziario minorile.

Questa è la seconda lezione.

Ora ci troviamo sull'orlo di quell'angolo,

dove tutti saranno d'accordo.

Voi potrete non essere d'accordo

sul fatto che Will avrebbe dovuto
essere giustiziato.

Penso però che tutti possiate concordare

sul fatto che la miglior versione
possibile della sua storia

sarebbe una storia senza omicidio.

Come si fa?

Quando nostro figlio Lincoln lavorava su
quel problema matematico due settimane fa,

era un problema abbastanza difficile.

E stava imparando che, quando si ha
un problema difficile,

la soluzione sia meglio dividerlo
in piccoli problemi.

Così facciamo con molti problemi.

Dividiamo la matematica,
la fisica e anche la politica sociale,

in problemi più piccoli e gestibili.

Anche se alcune volte,
come diceva Dwight Eisenhower,

per risolvere un problema
bisogna renderlo più grande.

Per risolvere questo problema,

bisogna ingrandire il tema
della pena di morte.

Dobbiamo dire: ok, abbiamo 4 capitoli
della storia sulla pena di morte.

Ma cosa è accaduto prima di quella storia?

Come possiamo intervenire nella vita
di un assassino

prima che diventi un assassino?

Quali opzioni abbiamo per salvare
quella persona da un percorso

che lo sta portando
ad un risultato che tutti,

sia sostenitori che oppositori
della pena di morte,

concordano che sia un pessimo risultato:

l'uccisione di un essere umano innocente.

Alcune volte le persone dicono
che qualcosa non è "astrofisica".

E con questo intendono che l'astrofisica
è una cosa molto complicata,

e che il problema del quale stiamo
parlando oggi è molto semplice.

Questa che vedete è astrofisica.

Questa è l'espressione matematica
della propulsione creata da un razzo.

Ciò di cui stiamo parlando oggi
è allo stesso modo complicato.

Anche ciò di cui
stiamo parlando oggi è astrofisica.

Il mio cliente Will, come l'80%
delle persone nel braccio della morte,

hanno vissuto 5 capitoli della loro vita

precedenti ai 4 capitoli del racconto
sulla pena di morte.

Penso a questi 5 capitoli come
punti di intervento,

momenti nelle loro vite

in cui la nostra società
avrebbe potuto intervenire

e toglierli dalla cattiva strada
che stavano percorrendo

e che li ha portati a conseguenze
ritenute da tutti,

sostenitori e non della pena capitale,

delle pessime conseguenze.

Durante ciascuna di questi 5 fasi:

quando la madre di Will era incinta;

durante la sua prima infanzia;

durante la scuola elementare;

negli anni delle medie e del liceo;

e durante il sistema
di giustizia giovanile,

in ciascuna di queste 5 fasi,

la società avrebbe potuto attuare
una vasta gamma di interventi.

Infatti, se solo immaginiamo

che ci sono 5 modalità di intervento
diverse,

modi con i quali la società avrebbe potuto
intervenire in quesi 5 capitoli,

e che possiamo gestire come vogliamo,

abbiamo più di 3000 strategie diverse

che potremmo sfruttare

nel tentativo di togliere ragazzi come
Will dalla cattiva strada.

Oggi non vi presento la soluzione,

bensì il fatto che abbiamo
ancora molto da imparare,

e ciò non significa che non
sappiamo già molto sull'argomento.

Sappiamo per esperienza in altri stati

che c'è una gamma di modalità
di interventi,

che potrebbero essere attuati in Texas

o in qualsiasi altro stato
che non li sta attuando,

per prevenire le conseguenze che
sappiamo essere sbagliate.

Ne menzionerò alcuni.

Non intendo parlare di
una riforma del sistema legale.

Questo sarebbe più adatto

in una sala di avvocati e giudici.

Vorrei parlare invece delle modalità di
di intervento

che possiamo aiutare ad attuare,

perché si tratta di modalità d'intervento
che si attueranno

quando legislatori e decisori politici,
o contribuenti e cittadini,

concorderanno che sia una cosa da fare

e che sia una cosa per la quale
valga la pena spendere i nostri soldi.

Potremmo fornire attenzioni precoci

a bambini svantaggiati o emarginati,

e potremmo farlo gratuitamente,

togliendo dalla cattiva strada
ragazzi come Will.

Alcuni stati lo fanno, noi no.

Potremmo fornire scuole speciali,

sia scuole medie che licei,

e persino scuole materne,

adatte a bambini svantaggiati,
non solo economicamente,

e in particolare bambini già esposti al
sistema giudiziario minorile.

Ci sono molti stati che già lo fanno,

ma il Texas no.

C'è un'altra cosa che potremmo fare, beh,
ci molte altre cose che potremmo fare.

C'è una altra cosa che vorrei menzionare

e che sarà l'unica cosa
controversa che dirò oggi.

Potremmo intervenire più aggressivamente

in famiglie pericolosamente anormali

e togliere i bambini da lì,

prima che la madre prenda in mano un
coltello e minacci di ucciderli.

Se dovessimo farlo,
ci servirebbe un posto dove metterli.

Anche se facessimo queste cose, ci saranno
sempre dei ragazzi che sfuggiranno,

che finiranno nell'ultimo capitolo,

e prima che avvenga l'omicidio passeranno
per il sistema giudiziario giovanile.

E anche se questo dovesse succedere,
non è ancora troppo tardi.

C'è ancora tempo per reindirizzarli,

se pensassimo a rieducarli invece che a
punirli solamente.

Ci sono due professori nel Northeast,

uno di Yale e uno del Maryland,

che hanno costruito una scuola attaccata
ad un carcere minorile.

E i bambini in prigione vanno a scuola

dalle 8 del mattino fino
alle 4 del pomeriggio.

Fu logisticamente difficile.

Dovettero assumere insegnanti che
volessero lavorare in prigione,

stabilendo una stretta separazione

tra le persone che lavorano a scuola e
le autorità della prigione.

La cosa più scoraggiante fu che dovettero
pensare a un nuovo programma, perché?

Perché le persone non vanno e vengono
dal carcere in un semestre.

(risata)

Ma hanno fatto tutte queste cose.

Ora, che cosa hanno in comune
tutte queste cose?

Queste cose hanno in comune
il fatto che costano soldi.

Alcune persone di una certa età
in questa sala

si ricorderanno del ragazzo della
vecchia pubblicità del filtro dell'olio,

che diceva: "Puoi pagarmi adesso o
puoi pagarmi più tardi".

Quello che faremo nel sistema
di pena capitale

è che pagheremo più tardi.

Il fatto è che ogni 15000 dollari,

che spendiamo intervenendo

nella vita di questi bambini svantaggiati,
non solo economicamente,

in quei primi capitoli della sua vita,

salveremo 80000 dollari sui costi relativi
ai crimini che avverranno in futuro.

Anche se non siete d'accordo
che questo sia un obbligo morale,

ha senso almeno economicamente.

Vorrei parlarvi dell'ultima conversazione
che ho avuto con Will.

Era il giorno nel quale sarebbe stato
giustiziato.

E stavamo semplicemente parlando,

non c'era ormai più nulla da fare
per il suo caso.

E stavamo parlando della sua vita.

Parlò prima di suo padre che conosceva
a malapena e che era morto,

e poi di sua madre che conosceva e che
era ancora viva.

E gli ho detto:

"Conosco già la storia,

ho letto il rapporto,

so che ha tentato di ucciderti".

Ho detto: "Mi sono sempre chiesto

se in realtà ti ricordi di questo"

Ho detto: "Io non ricordo nulla
di quando avevo 5 anni,

forse ricordi solo qualcuno
che te l'ha detto"

E lui mi guardo piegandosi in avanti,

e mi disse: "Professore"

mi conosceva da 12 anni e ancora mi
chiamava professore,

disse, "Professore, non vorrei mancarle
di rispetto,

ma quando tua madre impugna un
coltello da macellaio

che sembra più grande di te

e ti rincorre per casa urlandoti che ti
ucciderà,

e ti devi chiudere in bagno

appoggiandoti alla porta,

e gridare aiuto fino
all'arrivo della polizia",

mi guardò e disse,

"Questo è qualcosa che non dimentichi".

Spero che di una cosa voi non vi
dimenticherete:

Tra il vostro arrivo qui questa mattina

e la pausa pranzo,

sono avvenuti 4 omicidi negli Stati Uniti.

Impiegheremo importanti risorse sociali

per punire coloro
che hanno commesso questi crimini,

e questo è giusto perché

bisogno punire le persone
che fanno cose cattive.

Ma 3 di questi crimini sono prevenibili.

Se ingrandiremo l'immagine

e dedicheremo la nostra attenzione
ai primi capitoli,

non dovremmo più scrivere
la prima frase che inizia

con la storia sulla pena capitale.

Grazie.

(Applausi)