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Nuovi occhi per volare | Francesca Folda | TEDxTrento

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    C'è una cosa che io faccio sempre,
    quando prendo un aereo,
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    grande o piccolo come questo.
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    All'atterraggio e al decollo
    io guardo fuori dal finestrino.
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    Probabilmente lo fate anche voi,
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    anche quando si decolla dalla propria
    città che si conosce benissimo,
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    o si atterra in un posto
    dove si è arrivati già tante volte.
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    Perché in realtà,
    una delle cose che ci piace del volare,
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    è che ci consente di vedere le cose
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    con una prospettiva nuova.
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    Gli astronauti quando sono nello spazio
    per la prima volta
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    vedono la terra da lassù,
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    provano una sensazione così unica
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    che gli è stato dato un nome:
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    "Overview Effect".
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    È quando si rendono conto,
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    guardando la Terra,
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    che ci sono confini,
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    fisici e mentali,
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    che sono solo costruzioni artificiali,
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    perché
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    noi abbiamo due occhi,
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    solo davanti,
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    e due piedi,
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    solo per terra,
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    e ci abituiamo
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    a pensare a tutto
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    con questa prospettiva unica,
    delle cose che si svolgono davanti a noi.
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    Non è così.
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    Da bambini, neonati,
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    ci rotoliamo di più,
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    i neonati adorano
    essere lanciati in aria dai papà.
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    E quando finalmente imparano
    a stare sulle loro gambe,
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    adorano passare
    un sacco di tempo così.
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    È un modo per costruirsi
    una visione diversa del mondo.
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    E poi crescono un po' e vogliono andare
    sulle giostre fino a farsi girare la testa.
  • 1:30 - 1:33
    Poi arriva il momento
    in cui si rotolano nei prati,
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    poi si cresce ancora,
    si va sulle montagne russe,
  • 1:36 - 1:38
    di nuovo in alto,
    di nuovo a testa in giù.
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    Poi però diventiamo adulti
  • 1:41 - 1:43
    e avere i piedi per terra
    diventa sinonimo
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    di maturità.
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    Siamo così convinti
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    che la vita è quella che si svolge
    davanti a noi all'altezza del nostro naso,
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    che perdiamo il senso
    delle altre prospettive.
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    Ci facciamo l'illusione
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    che comprensione
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    significhi semplicità,
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    ma nella semplicità
    perdiamo la ricchezza e le emozioni
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    delle cose più complesse.
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    Se per esempio io vi chiedessi,
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    adesso, di disegnare un albero,
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    io son sicura
    non vi tirereste indietro.
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    Che ci vuole?
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    Il tronco,
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    la chioma.
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    Facile no?
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    Ma se è troppo semplice,
  • 2:22 - 2:23
    è più povero
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    Se è sempre uguale
    non ci emoziona più.
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    Per questo motivo in televisione
    quando raccontano una partita di calcio
  • 2:30 - 2:32
    o un grande show,
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    usano mille inquadrature diverse.
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    E la prima volta che io ho usato
    Google Earth, forse anche voi,
  • 2:38 - 2:40
    sono andata a cercare
    la mia casa dall'alto,
  • 2:40 - 2:42
    il posto che mi è più familiare,
  • 2:42 - 2:44
    volevo vederlo con occhi nuovi.
  • 2:44 - 2:47
    Ed è anche per questo che, probabilmente,
    la realtà aumentata
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    è una delle tecnologie
  • 2:49 - 2:51
    che impatterà di più le nostre vite,
  • 2:52 - 2:55
    perché quando ci abituiamo
    a vedere le cose con prospettive nuove,
  • 2:55 - 2:58
    quando siamo arricchiti
    da prospettive diverse,
  • 2:58 - 3:00
    nulla è più come prima.
  • 3:03 - 3:05
    Io negli ultimi due anni ho avuto
  • 3:05 - 3:06
    la possibilità di fare
  • 3:06 - 3:09
    quest'esperienza,
    di arricchirmi di nuove prospettive.
  • 3:09 - 3:10
    E ho imparato,
  • 3:10 - 3:12
    che per avere nuovi occhi,
  • 3:12 - 3:14
    non solo davanti,
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    che per lasciarmi incuriosire
    anche dalle cose che mi sono più vicine,
  • 3:16 - 3:18
    per guardarle
  • 3:18 - 3:19
    con una prospettiva nuova,
  • 3:19 - 3:23
    non è necessario comprare
    costosi biglietti aerei
  • 3:23 - 3:25
    o avere sofisticate tecnologie
  • 3:25 - 3:28
    e neanche fare salti nel vuoto
    con ali di cera.
  • 3:30 - 3:32
    La mia prima lezione di volo,
    se posso chiamarla così,
  • 3:32 - 3:36
    l'ho presa il giorno
    in cui mi sono dimessa.
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    Ero direttore di un giornale,
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    venivo da anni molto intensi;
    sedici ore al giorno di lavoro,
  • 3:41 - 3:43
    sempre attaccata al cellulare,
  • 3:43 - 3:45
    sempre a rincorrere
    quelle che
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    mi sembravano
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    costanti emergenze.
  • 3:47 - 3:49
    Mi sono dimessa perché volevo
  • 3:49 - 3:51
    un po' esplorare il mondo
  • 3:51 - 3:53
    e un po' esplorare me stessa.
  • 3:53 - 3:56
    E così quando l'ho deciso
  • 3:56 - 3:57
    ho venduto la macchina, prima,
  • 3:57 - 4:01
    ho disdetto il contratto di affitto
    di una casa in montagna,
  • 4:02 - 4:04
    ho lasciato andare un sacco di cose.
  • 4:04 - 4:06
    Ho rassegnato le dimissioni
    e ho comprato un biglietto
  • 4:06 - 4:09
    di sola andata per la Nuova Zelanda.
  • 4:09 - 4:11
    Prima di partire, però,
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    mi son trovata a Milano,
  • 4:13 - 4:16
    nella città, nel quartiere,
    dove vivevo da vent'anni.
  • 4:16 - 4:19
    Per la prima volta, senza un lavoro,
    senza impegni,
  • 4:19 - 4:20
    senza fretta,
  • 4:20 - 4:22
    senza auto.
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    Ecco, se
  • 4:23 - 4:25
    volare vuol dire cambiare prospettiva,
  • 4:25 - 4:27
    io ho cominciato a volare il giorno
  • 4:27 - 4:30
    in cui ho ricominciato ad andare a piedi.
  • 4:30 - 4:33
    Ho scoperto un quartiere di botteghe
    senza parcheggio,
  • 4:33 - 4:35
    di stradine a senso unico
    che non corrispondevano
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    al senso di marcia da e per il lavoro.
  • 4:39 - 4:40
    Ho scoperto bar
    dove alle 6 del pomeriggio
  • 4:40 - 4:41
    non c'è aperitivo,
  • 4:41 - 4:46
    ma si chiude, perché alle 5 del mattino
    la macchina del caffè è già calda.
  • 4:47 - 4:49
    Ho scoperto quanti anziani
    ci sono a Milano,
  • 4:49 - 4:51
    tra le dieci e mezzogiorno,
  • 4:51 - 4:52
    prima non li vedevo.
  • 4:52 - 4:53
    Ho cominciato a guardarli,
  • 4:53 - 4:56
    li ho visti attraversare la strada piano.
  • 4:56 - 4:58
    Sporgono una mano come a difendersi
  • 4:58 - 4:59
    dalla fretta degli altri.
  • 4:59 - 5:03
    Fanno due passi
    per ogni striscia pedonale.
  • 5:03 - 5:05
    Li ho seguiti,
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    li ho visti andare al mercato,
    dove compravano una mela alla volta.
  • 5:08 - 5:11
    E mi sono detta:
    anch'io voglio fare così!
  • 5:11 - 5:12
    E ho cominciato a comprare gli ingredienti
  • 5:12 - 5:14
    per il pranzo e per la cena
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    ogni giorno.
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    Non più quella spesa quindicinale,
    a volte mensile, sempre uguale.
  • 5:19 - 5:21
    Non so se l'avete provata anche voi.
  • 5:21 - 5:23
    I primi giorni mangi
  • 5:23 - 5:24
    carne e verdura fresca,
  • 5:24 - 5:26
    poi formaggi,
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    poi pasta,
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    poi surgelati,
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    finisci con la scatoletta di tonno.
  • 5:32 - 5:33
    Ecco,
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    per cambiare prospettiva
    a volte non devi alzarti da terra,
  • 5:36 - 5:38
    non devi cambiare percorso,
  • 5:38 - 5:39
    basta cambiare ritmo.
  • 5:39 - 5:43
    Chi ha detto che per volare
    devi prendere la rincorsa?
  • 5:43 - 5:45
    A volte devi rallentare,
  • 5:45 - 5:46
    scegliere,
  • 5:46 - 5:49
    selezionare.
  • 5:50 - 5:51
    Con quelle
  • 5:51 - 5:52
    camminate,
  • 5:52 - 5:54
    con quei percorsi
  • 5:55 - 5:57
    io ho anche scoperto che
  • 5:57 - 5:59
    a volte devi lasciar andare,
  • 5:59 - 6:02
    anche delle cose buone,
  • 6:02 - 6:06
    per poterti concentrare
    su quelle migliori e più importanti.
  • 6:08 - 6:10
    La mia seconda lezione di volo
    l'ho presa
  • 6:10 - 6:12
    appena atterrata in Nuova Zelanda.
  • 6:13 - 6:14
    Cercavo una cartina di Auckland,
  • 6:14 - 6:16
    per orientarmi,
  • 6:16 - 6:19
    e così sono entrata in un negozio
    di souvenir del centro.
  • 6:19 - 6:22
    Ma invece di una mappa della città
    ho trovato un planisfero.
  • 6:22 - 6:26
    Da allora quel planisfero ha guidato
    tutte le tappe del mio viaggio successivo,
  • 6:26 - 6:27
    attraverso anche l'Australia,
  • 6:27 - 6:28
    l'Asia,
  • 6:28 - 6:31
    gli Stati Uniti, infine l'Africa.
  • 6:31 - 6:36
    Voi direte: perché un planisfero
    per visitare città e parchi naturali?
  • 6:37 - 6:38
    Provo a spiegarvelo,
  • 6:38 - 6:40
    però ho bisogno del vostro aiuto.
  • 6:40 - 6:42
    Chiudete gli occhi.
  • 6:42 - 6:44
    Provate a visualizzare il planisfero,
    una mappa del mondo.
  • 6:44 - 6:46
    Le Americhe lì a sinistra,
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    L'Asia a destra, l'Europa al centro,
  • 6:49 - 6:51
    l'Italia allungata nel Mediterraneo.
  • 6:51 - 6:52
    La vedete?
  • 6:52 - 6:55
    Adesso aprite gli occhi.
  • 6:55 - 6:57
    Questo è il mondo,
    è un altro mondo possibile.
  • 6:57 - 6:59
    'Down under',
    dicono in Nuova Zelanda,
  • 6:59 - 7:00
    sottosopra.
  • 7:00 - 7:04
    Ma non è solo sottosopra,
    l'Europa non è più al centro.
  • 7:04 - 7:07
    L'avete trovata l'Italia?
  • 7:09 - 7:14
    Ecco da allora io ho viaggiato
    costantemente cercando nuovi centri,
  • 7:14 - 7:16
    e ha trovato nuovi valori.
  • 7:16 - 7:19
    L'ho fatto anche nella mia vita
    personale, nella mia vita privata.
  • 7:19 - 7:24
    Ho ridimensionato, rivalutato,
    relazioni, rapporti con familiari e amici.
  • 7:24 - 7:26
    Ho cercato di
  • 7:26 - 7:30
    aver ben presente il mio punto di vista,
    l'ho anche difeso,
  • 7:30 - 7:33
    ma ho trovato il modo
    di includere quello degli altri.
  • 7:33 - 7:35
    Il sud sta sotto,
  • 7:35 - 7:38
    o sta sopra?
  • 7:38 - 7:43
    Abbiamo ragione entrambi se pensiamo
    in termini di relazioni.
  • 7:46 - 7:48
    E c'è di più.
  • 7:49 - 7:51
    Ho spostato il focus
  • 7:51 - 7:53
    tra cosa è centro e cosa è casa.
  • 7:53 - 7:55
    Ovvero,
  • 7:55 - 7:57
    che cosa è semplicemente abitudine
    e sta sempre lì,
  • 7:57 - 7:59
    ci ruotiamo attorno,
  • 7:59 - 8:02
    e cosa invece è davvero importante.
  • 8:02 - 8:05
    Che cosa ci fa sentire felici,
    a nostro agio davvero.
  • 8:05 - 8:07
    E allora ho scoperto che casa
  • 8:07 - 8:10
    può essere il movimento.
  • 8:10 - 8:14
    Perché il mondo là fuori si muove
    velocemente, che noi vogliamo o meno.
  • 8:14 - 8:16
    E allora la stabilità non è stare fermi,
  • 8:16 - 8:19
    ma è tenere il ritmo.
  • 8:22 - 8:24
    È un po'
  • 8:24 - 8:27
    rendersi conto del movimento
    che succede,
  • 8:27 - 8:30
    del cambiamento che succede,
    seguirlo, anticiparlo.
  • 8:30 - 8:32
    È come una danza.
  • 8:32 - 8:36
    Forse per questo si dice che bisogna
    abbracciare il cambiamento.
  • 8:39 - 8:40
    Io l'ho
  • 8:40 - 8:44
    abbracciato anche decidendo
    di andare a vivere in un paese emergente.
  • 8:44 - 8:46
    Volevo vedere come fosse,
  • 8:46 - 8:49
    e così mi sono trasferita
    a Nairobi, in Kenya.
  • 8:49 - 8:52
    E da lì ho fatto un'altra cosa,
    ho girato un po' il mappamondo.
  • 8:52 - 8:53
    Così.
  • 8:54 - 8:56
    E ho scoperto quanto è grande l'Africa.
  • 8:56 - 8:59
    Non è il modo
    in cui siamo abituati a vederla.
  • 8:59 - 9:01
    L'Africa è un continente immenso,
  • 9:01 - 9:05
    una popolazione che cresce
    di 42 milioni di persone ogni anno,
  • 9:05 - 9:07
    80 al minuto.
  • 9:07 - 9:10
    È un Paese, è un continente
    in cui l'età media
  • 9:10 - 9:13
    è 20 anni, contro i 43 dell'Europa.
  • 9:13 - 9:16
    In Kenya, nel paese in cui ho vissuto,
  • 9:16 - 9:19
    ho trovato questa popolazione giovane,
  • 9:19 - 9:20
    curiosa,
  • 9:20 - 9:22
    intraprendente e con voglia di fare.
  • 9:22 - 9:25
    Ho studiato e lavorato nell'ambito
    della 'social innovation',
  • 9:25 - 9:27
    dell'innovazione per il sociale.
  • 9:27 - 9:29
    E ho visto giovani che
  • 9:29 - 9:30
    non avevano paura di sbagliare,
  • 9:30 - 9:31
    provavano.
  • 9:31 - 9:33
    Se sbagli, avrai imparato
    qualcosa di nuovo.
  • 9:35 - 9:38
    Ho visto un paese in cui le nuove
    tecnologie non sono usate
  • 9:38 - 9:41
    per dare una rinfrescata
    alle cose già come sono,
  • 9:41 - 9:44
    ma per far cose completamente nuove.
  • 9:44 - 9:46
    Per esempio in Kenya
    non c'era il sistema bancario.
  • 9:46 - 9:50
    Hanno inventato Impesa,
    che è il sistema di pagamenti mobile,
  • 9:50 - 9:52
    più avanzato al mondo.
  • 9:52 - 9:54
    Non c'è la rete elettrica in Kenya,
  • 9:54 - 9:57
    ma i pannelli solari si stanno diffondendo
  • 9:57 - 9:59
    a ritmo esponenziale.
  • 9:59 - 10:01
    Dalle città alle campagne,
  • 10:01 - 10:05
    persino nella savana dove alimentano
    i pozzi che portano l'acqua
  • 10:05 - 10:08
    laddove la rete idrica non c'è.
  • 10:08 - 10:10
    Ecco la mia lezione di volo.
  • 10:10 - 10:13
    l'innovazione è di per sé senza rete,
  • 10:13 - 10:16
    non si può fare nulla di nuovo
    se si vuole sentirsi
  • 10:16 - 10:18
    protetti, strutturati.
  • 10:18 - 10:19
    Bisogna osare.
  • 10:19 - 10:20
    In fondo,
  • 10:20 - 10:24
    si vola solo fuori dalle gabbie, no?
  • 10:25 - 10:26
    Ma
  • 10:26 - 10:29
    la mia lezione più importante,
  • 10:29 - 10:33
    quella che mi porto dentro,
    anche con un po' d'emozione,
  • 10:34 - 10:38
    me l'hanno data delle donne
    che non sono mai andate a scuola.
  • 10:38 - 10:41
    Sono le donne della tribù
  • 10:41 - 10:42
    Samburu,
  • 10:42 - 10:46
    una tribù semi-nomade
    che vive nel nord del Kenya.
  • 10:46 - 10:47
    Le ho incontrate
  • 10:47 - 10:51
    in un villaggio, si chiama Kiltamani,
    ed è dietro una collina,
  • 10:51 - 10:52
    quasi nascosto,
  • 10:52 - 10:54
    nel bel mezzo di un parco naturale,
  • 10:54 - 10:55
    dove si va per vedere
  • 10:55 - 10:58
    leoni, elefanti, giraffe, zebre, leopardi.
  • 10:58 - 11:00
    Loro sono lì
    e sono le madri di bambini
  • 11:00 - 11:02
    che la prima volta che li ho incontrati
  • 11:02 - 11:05
    non avevano il coraggio di avvicinarsi,
    erano un po' intimoriti.
  • 11:05 - 11:08
    Io tendevo le mani
    e loro non si avvicinavano.
  • 11:08 - 11:10
    Mi sono accucciata
    per stare alla loro altezza,
  • 11:10 - 11:11
    ma ancora niente.
  • 11:11 - 11:12
    Fino a che uno,
  • 11:12 - 11:15
    più piccolino, ha avuto coraggio,
    è corso verso di me
  • 11:15 - 11:19
    e ha grattato via qualcosa
    dalle mie mani vuote.
  • 11:19 - 11:23
    Non avevano mai visto un uomo bianco,
    un 'muzungu' come dicono lì.
  • 11:25 - 11:26
    Questa tribù
  • 11:26 - 11:30
    non parla né inglese né swahili
    ma parlano il 'maa', la lingua dei Masai.
  • 11:30 - 11:33
    È un dialetto antichissimo
    ed è una lingua solo orale.
  • 11:33 - 11:36
    La ricchezza nel villaggio si misura
    in mucche e capre.
  • 11:36 - 11:39
    Più che commercio,
    c'è una forma di baratto.
  • 11:39 - 11:42
    La strada asfaltata più vicina
  • 11:42 - 11:46
    a 30 km di distanza, quindi non ci sono
    né cartelli stradali, né insegne.
  • 11:46 - 11:48
    Non c'è nulla da leggere.
  • 11:48 - 11:51
    Eppure, se chiedete a queste donne
  • 11:51 - 11:53
    che cosa vogliono per i loro figli
  • 11:53 - 11:57
    loro vi rispondono senza esitazione,
    senza pensarci un attimo.
  • 11:57 - 11:58
    Limu:
  • 11:58 - 12:00
    vuol dire 'istruzione'.
  • 12:00 - 12:02
    A Kiltamani una scuola c'è,
  • 12:02 - 12:04
    ci vanno 170 bambini.
  • 12:04 - 12:07
    Ci sono 8 classi,
    l'equivalente delle nostre elementari
  • 12:07 - 12:08
    e delle nostre medie.
  • 12:08 - 12:11
    Ma ci sono solo cinque insegnanti,
  • 12:11 - 12:14
    perché nessuno vuole andare
    in un posto così di frontiera.
  • 12:14 - 12:16
    Allora con un'impresa sociale keniota
  • 12:16 - 12:19
    che ho avuto la fortuna
    di conoscere a Nairobi,
  • 12:19 - 12:21
    abbiamo pensato di portare un kit
  • 12:21 - 12:24
    con 40 tablet, che contengono
    il programma di scuola ufficiale,
  • 12:24 - 12:27
    della scuola keniota.
  • 12:27 - 12:30
    Inglese, swahili, matematica, storia,
    scienze e religione.
  • 12:30 - 12:35
    Abbiamo portato questo kit,
    spiegato agli insegnanti come utilizzarlo
  • 12:35 - 12:38
    e abbiamo spiegato a ragazzi e bambini
    che così potevano imparare
  • 12:38 - 12:41
    anche quando l'insegnante non c'è.
  • 12:41 - 12:42
    Poi per prova,
  • 12:42 - 12:43
    senza rete,
  • 12:43 - 12:45
    per fare innovazione,
  • 12:45 - 12:47
    ne abbiamo dato uno anche alle donne.
  • 12:47 - 12:49
    Lo abbiamo consegnato a una ragazza
  • 12:49 - 12:51
    che parlava quel po' di inglese
    che le serviva
  • 12:51 - 12:53
    a capire i primi messaggi,
  • 12:53 - 12:55
    come accendere, come spegnere
  • 12:55 - 12:58
    e come andare avanti nelle pagine.
  • 12:58 - 12:59
    Dopo appena due mesi,
  • 12:59 - 13:01
    sono tornata,
  • 13:01 - 13:04
    e 48 donne si sono messe in fila
  • 13:04 - 13:07
    per mostrarmi che sapevano scrivere
    il loro nome.
  • 13:07 - 13:09
    In quei pochi--
  • 13:09 - 13:12
    in quelle poche settimane avevano
    riempito dozzine di quaderni,
  • 13:12 - 13:13
    come questo,
  • 13:13 - 13:16
    di lettere AAA, BBB.
  • 13:16 - 13:19
    Vi ricordate quando lo facevamo noi,
    da bambini?
  • 13:19 - 13:21
    E hanno imparato a leggere e a scrivere.
  • 13:21 - 13:23
    Adesso è passato un po' più di un anno.
  • 13:23 - 13:25
    Leggono, scrivono,
  • 13:25 - 13:28
    fanno anche esercizi di matematica.
  • 13:31 - 13:34
    Mi chiedono anche di imparare altro,
  • 13:34 - 13:35
    ci chiedono qualcosa in più,
  • 13:35 - 13:39
    che parli di scienze,
    del corpo umano.
  • 13:40 - 13:42
    E io mi sono chiesta
    e forse ve lo chiedete anche voi:
  • 13:42 - 13:43
    ma che gli serve,
  • 13:43 - 13:45
    con tutti i problemi che hanno laggiù,
  • 13:45 - 13:47
    imparare a leggere e scrivere
    in inglese, swahili?
  • 13:47 - 13:50
    Non è neanche la loro lingua.
  • 13:50 - 13:53
    E allora se parliamo di volo
    e di prospettive,
  • 13:53 - 13:56
    la risposta che mi sono data
    è che queste donne
  • 13:56 - 13:57
    volano.
  • 13:57 - 13:58
    Volano altissimo,
  • 13:58 - 13:59
    volano avanti,
  • 13:59 - 14:04
    volano là dove vivranno i loro figli,
    anche se non è loro mondo.
  • 14:04 - 14:07
    E non solo hanno fatto
    un cambio di prospettiva
  • 14:07 - 14:10
    sulle cose del presente,
    ma anche un cambio di prospettiva
  • 14:10 - 14:14
    nel senso del tempo, loro guardano
    il presente con gli occhi del futuro.
  • 14:14 - 14:17
    Ve le voglio far conoscere un po' meglio
  • 14:17 - 14:18
    e vi mostro un video
  • 14:18 - 14:20
    del giorno in cui siamo arrivate,
  • 14:20 - 14:21
    due mesi e mezzo fa
  • 14:21 - 14:24
    e abbiamo portato qualche altro tablet,
  • 14:24 - 14:25
    solo per le donne.
  • 14:25 - 14:27
    Così loro per la prima volta,
    lavorando in gruppi
  • 14:27 - 14:29
    hanno potuto usarli.
  • 14:29 - 14:33
    E lo usavano per giocare con un'app
    che fa fare esercizi di matematica
  • 14:33 - 14:34
    e misura il tempo.
  • 14:34 - 14:36
    Una sorta di gara.
  • 14:36 - 14:37
    Ve le faccio vedere.
  • 15:30 - 15:31
    Ridono,
  • 15:31 - 15:32
    provano,
  • 15:33 - 15:34
    non si vergognano,
  • 15:37 - 15:38
    insistono,
  • 15:40 - 15:43
    contano con le dita della mano.
  • 15:43 - 15:57
    (Voci)
  • 15:57 - 16:03
    (Applausi)
  • 16:10 - 16:13
    Sono meravigliose,
    se lo meritano questo applauso.
  • 16:16 - 16:21
    Cambiare prospettiva, volare,
    può voler dire qualche volta rallentare,
  • 16:21 - 16:23
    qualche volta rotolare,
  • 16:23 - 16:27
    anche cadendo, rialzandosi.
  • 16:27 - 16:29
    Ma come mi hanno insegnato loro,
  • 16:29 - 16:32
    vuol dire, più di tutto,
    essere orgogliosi,
  • 16:32 - 16:34
    divertiti, felici,
  • 16:34 - 16:36
    non di saper fare,
  • 16:36 - 16:39
    ma di voler imparare
    cose nuove.
  • 16:39 - 16:42
    Per me volare
  • 16:42 - 16:44
    è più di tutto guardare
    al mondo là fuori
  • 16:44 - 16:46
    e anche a noi stessi,
  • 16:46 - 16:47
    con gli occhi delle possibilità.
  • 16:47 - 16:48
    Grazie.
  • 16:48 - 16:52
    (Applausi)
Title:
Nuovi occhi per volare | Francesca Folda | TEDxTrento
Description:

E se volare significasse soprattutto cambiare prospettiva? Se fosse un modo per accorgersi che ci sono confini, fisici e mentali, che sono solo costruzioni artificiali? Ecco facili lezioni di volo per sfidare abitudini, vertigini, pregiudizi, e per riscoprire il valore della complessità.

Per dieci anni giornalista investigativa, ha mantenuto curiosità e passione esplorando diversi media e nuovi linguaggi, ha assunto via, via ruoli manageriali nel mondo editoriale, fino alla direzione di Focus. All’apice della carriera, si è dimessa per viaggiare e riconnettersi con i propri valori. Ha fatto il giro del mondo, ha preso un diploma in Social Innovation con l’Università per la Pace delle Nazioni Unite e ha lavorato con l'Amani Institute a Nairobi, in Kenya, una organizzazione non profit globale che si occupa di sviluppare talenti per il terzo settore. In Italia è tornata convinta che connettere persone e idee, allineando messaggi e valori, sia uno strumento per cambiare le cose.

This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at http://ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
17:03

Italian subtitles

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