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Jessica Green: Siamo coperti di germi. Progettiamo di conseguenza.

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    Tutto è ricoperto da ecosistemi invisibili
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    fatti di forme di vita microscopiche: batteri, virus e funghi.
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    Le nostre scrivanie, i nostri computer, i nostri edifici, le nostre matite
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    tutto è ricettacolo di paesaggi microbici.
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    Quando progettiamo questi oggetti, dovremmo pensare
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    a ideare questi mondi invisibili
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    e pensare anche a come interagiscono
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    con i nostri ecosistemi personali.
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    I nostri corpi ospitano mille miliardi di microbi
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    e queste creature determinano ciò che siamo.
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    I microbi nell'intestino possono influenzare il nostro peso e umore
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    I microbi sulla pelle possono aiutare a rinforzare il nostro sistema immunitario.
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    I microbi nella bocca possono rinfrescarci l'alito
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    o meno;
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    la cosa fondamentale è che i nostri ecosistemi personali
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    interagiscono con gli ecosistemi presenti su tutto ciò che tocchiamo.
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    Per esempio, quando tocchiamo una matita
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    si verifica uno scambio microbico.
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    Se riuscissimo a progettare gli ecosistemi invisibili nello spazio circostante,
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    si aprirebbe la strada per influenzare
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    la nostra salute in un modo senza precedenti.
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    La gente mi domanda di continuo:
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    "È davvero possibile progettare ecosistemi microbici?"
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    Credo di sì.
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    Penso che lo stiamo già facendo adesso
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    anche se in modo inconsapevole.
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    Vorrei condividere con voi i dati
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    relativi a uno degli aspetti della mia ricerca incentrata sull'architettura
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    che dimostra come,
    sia attraverso una progettazione consapevole
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    che inconsapevole,
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    influenziamo in modo evidente questi mondi invisibili.
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    Questo è il Lillis Business Complex all'Università dell'Oregon;
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    ho lavorato con un team di architetti e biologi
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    per campionare più di 300 stanze in questo edificio.
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    Volevamo ottenere una specie di registro dei fossili dell'edificio
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    e per farlo abbiamo preso dei campioni di polvere.
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    Dalla polvere, abbiamo estratto cellule batteriche,
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    le abbiamo separate
    e abbiamo confrontato le loro sequenze genetiche.
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    Ciò significa che i componenti del mio gruppo
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    hanno usato parecchio l'aspirapolvere durante il progetto.
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    Questa è una foto di Tim, che
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    proprio quando ho scattato la foto, mi ha ricordato,
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    "Jessica, nell'ultimo gruppo di ricerca in cui ho lavorato,
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    facevo ricerche sul campo nella foresta pluviale del Costa Rica:
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    le cose sono decisamente cambiate per me."
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    Adesso per prima cosa vi mostrerò ciò che abbiamo trovato negli uffici
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    e analizzeremo i dati attraverso uno strumento di visualizzazione
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    su cui ho lavorato in collaborazione con Autodesk.
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    Per guardare questi dati, dovete
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    prima di tutto dare un'occhiata all'esterno del cerchio.
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    Potete vedere ampi gruppi batterici
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    e se osservate la forma di questo lobo rosa
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    vi dirà qualcosa sulla quantità relativa di ciascun gruppo.
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    Alle ore 12, potete vedere che negli uffici ci sono parecchi
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    alfa-proteobatteri, mentre all'una
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    potete vedere che i bacilli sono relativamente rari.
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    Osserviamo quello che succede
    in altri tipi di ambiente di questo edificio.
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    Se guardate nei bagni,
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    hanno tutti degli ecosistemi davvero simili
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    e se guardate nelle aule,
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    anche quelle hanno ecosistemi simili.
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    Ma se confrontate questi tipi di ambiente,
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    potete vedere che sono fondamentalmente diversi
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    gli uni dagli altri.
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    Mi piace pensare ai bagni come a una foresta pluviale tropicale.
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    Ho detto a Tim: "Se tu potessi vedere solo i microbi,
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    sarebbe un po' come essere in Costa Rica. O quasi."
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    Mi piace anche pensare agli uffici come a una prateria temperata.
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    Questa prospettiva è davvero importante per i progettisti
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    perché si possono mettere in atto i principi dell'ecologia
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    e un principio davvero importante dell'ecologia è la disseminazione,
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    il modo con cui gli organismi si diffondono.
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    Sappiamo che i microbi vendono diffusi dalle persone
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    e dall'aria.
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    Quindi la prima cosa in assoluto che volevamo fare in questo edificio
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    era osservare il sistema di aerazione.
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    Gli ingegneri meccanici progettano le unità di trattamento dell'aria
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    in modo da essere certi che le persone siano a proprio agio,
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    che il flusso d'aria e la temperatura siano proprio quelli giusti.
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    Lo fanno usando dei principi della fisica e della chimica
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    ma potrebbero anche utilizzare la biologia.
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    Se osservate i microbi
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    presenti in una delle unità di trattamento dell'aria in questo edificio
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    vedrete sono tutti molto simili gli uni agli altri.
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    E se confrontate questo ai microbi
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    presenti in un' altra unità di trattamento dell'aria,
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    vedrete che sono radicalmente diversi.
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    Le stanze in questo edificio sono come isole in un arcipelago
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    e ciò significa che gli ingegneri meccanici
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    sono una specie di eco-ingegneri e che hanno la capacità
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    di progettare come vogliono i biomi in questo edificio.
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    L'altro modo di diffondersi dei microbi sono le persone,
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    e i progettisti spesso raggruppano le stanze
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    per facilitare l'interazione tra la gente,
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    o la condivisione di idee, come nei laboratori o negli uffici.
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    Dato che i microbi vanno in giro insieme alle persone
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    vi potreste aspettare di vedere stanze vicine
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    avere biomi molto simili.
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    E questo è esattamente quello che abbiamo trovato.
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    Se osservate le aule esattamente adiacenti
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    vedete che hanno ecosistemi molto simili,
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    ma se andate in un ufficio
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    che si trova poco più lontano,
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    l'ecosistema è fondamentalmente diverso.
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    Quando mi sono resa conto del potere che ha la disseminazione
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    su questi modelli biogeografici,
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    mi ha fatto pensare che è possibile
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    affrontare problemi molto impegnativi,
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    come le infezioni ospedaliere.
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    Credo che questo debba essere, in parte,
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    un problema di ecologia della costruzione.
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    Bene, vi racconterò ancora un'altra storia su questo edificio.
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    Al momento collaboro con Charlie Brown.
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    È un architetto.
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    Inoltre Charlie è profondamente preoccupato per il cambiamento climatico globale.
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    Ha dedicato la sua vita alla progettazione sostenibile.
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    Quando mi ha incontrata e si è reso conto che gli era possibile
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    studiare quantitativamente
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    come le sue scelte di progettazione hanno avuto un impatto
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    sull'ecologia e la biologia di questo edificio
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    si è davvero entusiasmato, perché ciò ha aggiunto una nuova dimensione a quello che ha fatto.
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    È passato dal pensare solo all'energia
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    all'iniziare anche a pensare alla salute umana.
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    Ha aiutato a progettare alcuni dei sistemi di trattamento dell'aria
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    in questo edificio e la sua ventilazione.
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    Per prima cosa ciò che vi mostrerò è
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    l'aria che abbiamo campionato all'esterno dell'edificio.
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    Quella che vedete è la rappresentazione grafica delle colonie batteriche
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    nell'aria esterna e la loro variazione nel tempo.
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    Adesso vi farò vedere cosa è successo
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    quando abbiamo manipolato in via sperimentale le aule.
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    Le abbiamo isolate durante la notte
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    in modo che non fossero ventilate.
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    Parecchi edifici sono gestiti così,
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    forse dove lavorate,
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    molte società lo fanno per risparmiare sulla bolletta dell'energia elettrica.
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    Abbiamo scoperto che l'aria in queste stanze era rimasta relativamente stagnante
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    fino al sabato, quando abbiamo aperto di nuovo le prese d'aria.
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    Entrando, quelle stanze
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    emanavano davvero un cattivo odore
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    e i nostri dati indicano che aveva a che fare con
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    il brodo batterico a diffusione aerea che avevano lasciato
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    dalle persone il giorno prima.
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    Confrontiamo questo con le stanze
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    che sono state progettate usando una strategia di progettazione passiva sostenibile
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    in cui l'aria entrava dall'esterno attraverso feritoie di ventilazione.
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    In queste stanze, l'aria attingeva da quella estrena relativamente bene
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    e quando Charlie l'ha visto, ne è stato davvero entusiasta.
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    Gli è sembrato di aver scelto bene
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    nel processo di progettazione
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    perché la soluzione era efficiente dal punto di vista energetico
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    e portava via il paesaggio microbico presente all'interno dell'edificio.
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    Gli esempi che vi ho appena fatto riguardano l'architettura
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    ma sono rilevanti per la progettazione di qualsiasi cosa.
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    Immaginiamo di dover progettare i tipi di microbi che vorremmo
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    su un aereo
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    o su un telefono.
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    Esiste un nuovo microbo, l'ho appena scoperto.
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    Si chiama BLIS ed è stato dimostrato che può
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    sia tenere lontano gli agenti patogeni
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    che dare un alito buono.
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    Non sarebbe fantastico se tutti avessimo del BLIS sui nostri telefoni?
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    Un approccio consapevole alla progettazione,
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    lo chiamo progettazione bio-consapevole
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    e credo che sia possibile.
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    Grazie.
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    (Applausi)
Title:
Jessica Green: Siamo coperti di germi. Progettiamo di conseguenza.
Speaker:
Jessica Green
Description:

I nostri corpi e le nostre case sono ricoperti di microbi, alcuni benefici, alcuni nocivi. Mentre impariamo di più sui germi e i microbi che condividono i nostri spazi di vita, Jessica Green, un membro di TED, si chiede: possiamo progettare edifici che favoriscano ambienti microbici salubri e vantaggiosi?

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
08:43

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