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Un ritratto neurale della mente umana

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    Oggi voglio raccontarvi
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    di un progetto attualmente condotto
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    da scienziati in tutto il mondo
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    per rappresentare un ritratto neurale
    della mente umana.
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    L'idea principale di questo progetto
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    è che la mente, il cervello umano
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    non è un unico processore
    con un solo scopo generale,
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    ma un insieme di componenti
    altamente specializzati,
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    ciascuno destinato alla risoluzione
    di uno specifico problema,
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    che però collettivamente determinano
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    chi siamo come esseri umani
    e come pensatori.
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    Per darvi un'idea del concetto,
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    immaginatevi questa scena:
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    Entrate nell'asilo di vostra figlia.
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    Come al solito,
    c'è una dozzina di bambini
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    che aspettano i loro genitori,
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    ma questa volta,
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    tutti i volti dei bambini
    sono stranamente simili,
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    e non riuscite a capire
    quale bambino sia il vostro.
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    Avete bisogno di nuovi occhiali?
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    Forse state perdendo la testa?
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    Mentalmente fate una rapida
    lista di possibilità.
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    No, sembra che siate ancora lucidi,
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    e la vostra vista è perfettamente nitida.
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    Tutto sembra normale
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    eccetto i volti dei bambini.
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    Riuscite a vedere le loro facce,
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    ma non riuscite a distinguerle,
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    e nessuna vi sembra familiare,
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    ma è solo grazie a un nastro
    per capelli arancione
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    che trovate finalmente vostra figlia.
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    Questa improvvisa perdita della capacità
    di riconoscere i volti
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    capita davvero alle persone.
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    Si chiama 'prosopagnosia',
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    dovuta al danneggiamento
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    di una parte specifica del cervello.
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    La cosa più impressionante
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    è che solo il riconoscimento
    dei visi é compromesso;
  • 1:26 - 1:28
    tutto il resto funziona benissimo.
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    La prosopagnosia è soltanto
    uno dei tanti specifici deficit mentali
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    che possono svilupparsi
    in seguito a danni cerebrali.
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    Insieme, queste sindromi
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    indicano da tempo
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    che la mente è divisa
    in distinti elementi,
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    ma lo sforzo impiegato per scoprirli
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    ha fatto passi da gigante
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    con l'invenzione dell'imaging cerebrale,
  • 1:51 - 1:54
    in particolare
    della risonanza magnetica (MRI).
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    La risonanza magnetica permette
    di osservare l'anatomia interna
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    ad alta risoluzione,
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    fra un attimo vi mostrerò
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    una serie di immagini di risonanze
    magnetiche in sezione trasversale
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    di un oggetto ordinario,
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    passandole veloce
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    e voi proverete a indovinare
    che oggetto è.
  • 2:08 - 2:10
    Cominciamo.
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    Non è così semplice.
    È un carciofo.
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    Okay, proviamo con un'altra,
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    iniziando dal basso e andando
    verso l'alto.
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    Broccoli! È un cespo di broccoli.
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    È bellissimo, no? Io lo adoro.
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    Okay, eccone un altro.
    È un cervello, ovviamente.
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    Il mio cervello, in effetti.
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    Stiamo affettando la mia testa così.
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    Quello è il mio naso a destra, ed ora
  • 2:31 - 2:35
    ci stiamo spostando qui, proprio lì.
  • 2:35 - 2:39
    È una bella foto,
    se mi permettete di dirlo,
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    ma mostra solo l'anatomia.
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    Il progresso più grade
    dell'MRI funzionale è stato
  • 2:44 - 2:45
    quando si è scoperto come creare
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    immagini che mostrano non solo
    l'anatomia ma anche l'attività,
  • 2:49 - 2:51
    ovvero, dove i neuroni stanno sparando.
  • 2:51 - 2:53
    Ecco come funziona.
  • 2:53 - 2:54
    I cervelli sono come muscoli.
  • 2:54 - 2:56
    Quando si attivano, necessitano
  • 2:56 - 2:58
    un flusso costante di sangue
    che alimenti la loro attività,
  • 2:58 - 3:02
    e per fortuna, il controllo del flusso
    verso il cervello avviene localmente,
  • 3:02 - 3:04
    perciò se un gruppo di neuroni,
    ad esempio, qui
  • 3:04 - 3:06
    si attiva ed inizia a sparare,
  • 3:06 - 3:08
    allora il flusso di sangue aumenta
    solamente qui.
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    L'MRI funzionale riconosce l'aumento
    del flusso sanguigno,
  • 3:12 - 3:14
    generando una reazione MRI più alta
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    nel punto in cui l'attività
    neurale aumenta.
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    Per darvi un'idea concreta
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    di come si svolge un esperimento
    di MRI funzionale
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    e di cosa può insegnarci,
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    e cosa invece no,
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    voglio descrivervi uno dei primi
    esperimenti che ho condotto.
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    Volevamo sapere se esistesse una data zona
    cerebrale per il riconoscimento facciale
  • 3:32 - 3:35
    e avevamo ragione
    di pensare che esistesse
  • 3:35 - 3:36
    proprio a causa della prosopagnosia
  • 3:36 - 3:39
    di cui vi ho parlato poco fa,
  • 3:39 - 3:41
    ma nessuno aveva mai visto
    quella zona cerebrale
  • 3:41 - 3:43
    in una persona normale,
  • 3:43 - 3:45
    perciò ci mettemmo a cercarla.
  • 3:45 - 3:47
    Ed io ero la prima cavia.
  • 3:47 - 3:49
    Sono entrata nello scanner, supina,
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    mantenendo la mia testa
    il più immobile possibile
  • 3:52 - 3:57
    mentre fissavo immagini
    di volti come questi
  • 3:57 - 3:59
    e di oggetti come questi
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    e volti e oggetti per ore ed ore.
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    Dopo essere stata vicinissima
    a battere il record mondiale
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    per numero consecutivo di ore
    trascorse in uno scanner per MRI,
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    posso dire che uno dei talenti
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    più importanti nella ricerca
    tramite risonanza magnetica
  • 4:14 - 4:16
    è il controllo della vescica.
  • 4:16 - 4:18
    (Risate)
  • 4:18 - 4:19
    Quando sono uscita dallo scanner
  • 4:19 - 4:22
    ho fatto un'analisi veloce dei dati,
  • 4:22 - 4:23
    cercando ogni mia zona cerebrale
  • 4:23 - 4:26
    che avesse reagito di più
    mentre guardavo visi
  • 4:26 - 4:28
    piuttosto che mentre guardavo oggetti,
  • 4:28 - 4:30
    e questo è ciò che ho visto.
  • 4:30 - 4:34
    Questa immagine è orrenda,
    secondo gli standard di oggi,
  • 4:34 - 4:37
    ma a quei tempi
    mi sembrava bellissima.
  • 4:37 - 4:39
    Ci mostra che quella regione laggiù,
  • 4:39 - 4:40
    quel piccolo grumo,
  • 4:40 - 4:42
    ha circa le dimensioni di un'oliva
  • 4:42 - 4:44
    e si trova sul fondo del mio cervello
  • 4:44 - 4:47
    a circa 2-3 cm di profondità
    da questo punto qui.
  • 4:47 - 4:50
    E ciò che quel punto del mio cervello
    sta facendo
  • 4:50 - 4:53
    è produrre una risposta alla
    risonanza magnetica più alta,
  • 4:53 - 4:54
    cioè un'attività cerebrale più alta,
  • 4:54 - 4:56
    quando guardavo i volti
  • 4:56 - 4:58
    rispetto a quando guardavo oggetti.
  • 4:58 - 4:59
    È interessante,
  • 4:59 - 5:02
    ma come facciamo a sapere
    che non è un caso?
  • 5:02 - 5:03
    Beh, il modo più facile
  • 5:03 - 5:05
    è ripetere l'esperimento di nuovo.
  • 5:05 - 5:07
    Sono quindi tornata nello scanner,
  • 5:07 - 5:09
    ho guardato più volti e più oggetti
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    ed è riapparso un grumo simile,
  • 5:12 - 5:13
    quindi l'ho fatto un'altra volta
  • 5:13 - 5:15
    e un'altra ancora
  • 5:15 - 5:18
    e ancora e ancora,
  • 5:18 - 5:19
    e a quel punto
  • 5:19 - 5:22
    ho deciso di credere che fosse vero.
  • 5:22 - 5:26
    Però, forse c'è qualcosa di strano
    nel mio cervello
  • 5:26 - 5:29
    e nessun altro ha una cosa
    del genere,
  • 5:29 - 5:31
    per capirlo, abbiamo scansionato
    anche altre persone
  • 5:31 - 5:34
    e scoperto che praticamente tutti
  • 5:34 - 5:36
    hanno quell'area per riconoscere i visi
  • 5:36 - 5:38
    in una zona simile del cervello.
  • 5:38 - 5:40
    La domanda successiva era quindi,
  • 5:40 - 5:42
    cosa fa veramente questa cosa?
  • 5:42 - 5:46
    È veramente specializzata solo
    nel riconoscimento facciale?
  • 5:46 - 5:47
    Beh, forse no, giusto?
  • 5:47 - 5:49
    Forse non risponde solo ai volti
  • 5:49 - 5:51
    ma ad ogni parte del corpo.
  • 5:51 - 5:53
    Forse risponde a tutto ciò che è umano
  • 5:53 - 5:55
    o tutto ciò che è vivo
  • 5:55 - 5:56
    o tutto quel che è tondo.
  • 5:58 - 5:59
    L'unico modo per assicurarsi
    che quel punto
  • 5:59 - 6:01
    è specializzato in riconoscimento facciale
  • 6:01 - 6:04
    è escludere tutte le altre ipotesi.
  • 6:04 - 6:07
    Abbiamo quindi passato buona parte
    dei successivi due anni
  • 6:07 - 6:08
    scansionando soggetti che guardavano
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    un sacco di immagini diverse,
  • 6:10 - 6:12
    dimostrando che quella parte del cervello
  • 6:12 - 6:14
    reagisce molto quando si guardano
  • 6:14 - 6:17
    immagini con volti di ogni tipo,
  • 6:17 - 6:19
    ma reagisce molto meno
  • 6:19 - 6:22
    ad altre immagini che non siano
    quelle di visi,
  • 6:22 - 6:24
    come queste.
  • 6:24 - 6:26
    Abbiamo quindi tolto ogni dubbio
  • 6:26 - 6:29
    che quest'area serve
    al riconoscimento facciale?
  • 6:29 - 6:31
    No.
  • 6:31 - 6:32
    L'imaging cerebrale non riesce a dirci
  • 6:32 - 6:35
    se un'area è necessaria per qualcosa.
  • 6:35 - 6:36
    Tutto quello che può fare
  • 6:36 - 6:38
    è vedere zone accendersi e spegnersi
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    a seconda dei pensieri delle persone.
  • 6:40 - 6:42
    Per sapere se una parte del cervello
  • 6:42 - 6:44
    è necessaria ad una determinata funzione
  • 6:44 - 6:46
    dovresti metterci le mani e vedere
    cosa succede,
  • 6:46 - 6:49
    e di solito non possiamo farlo.
  • 6:49 - 6:51
    Ma un'opportunità straordinaria
    si è presentata
  • 6:51 - 6:54
    di recente, quando un coppia
    di miei colleghi
  • 6:54 - 6:57
    fece un test su quest'uomo con l'epilessia
  • 6:57 - 7:00
    e che vedete qui nel suo letto d'ospedale
  • 7:00 - 7:01
    con degli elettrodi posti
  • 7:01 - 7:03
    sulla superficie del cervello
  • 7:03 - 7:06
    per identificare la causa degli attacchi.
  • 7:06 - 7:08
    Per puro caso si è scoperto
  • 7:08 - 7:10
    che due degli elettrodi
  • 7:10 - 7:13
    si trovavano esattamente sulla zona
    che reagisce ai volti.
  • 7:13 - 7:16
    Con il consenso del paziente,
  • 7:16 - 7:18
    i dottori gli hanno chiesto cosa sentiva
  • 7:18 - 7:22
    quando gli stimolavano elettricamente
    quella parte del cervello.
  • 7:22 - 7:24
    Il paziente non sa
  • 7:24 - 7:25
    dove si trovano gli elettrodi
  • 7:25 - 7:28
    e non ha mai sentito parlare
    di zona facciale.
  • 7:28 - 7:30
    Vediamo cosa succede.
  • 7:30 - 7:32
    Inizierà con una fase di riferimento
  • 7:32 - 7:34
    indicata con "Sham" quasi invisibile
  • 7:34 - 7:36
    in rosso in basso a sinistra,
  • 7:36 - 7:38
    per quando non c'è passaggio di corrente
  • 7:38 - 7:42
    e sentirete il neurologo parlare
    al paziente prima. Guardiamo.
  • 7:42 - 7:44
    (Video) Neurologo: Ok, guarda il mio viso
  • 7:44 - 7:47
    e dimmi cosa succede quando faccio così.
  • 7:47 - 7:48
    Va bene?
  • 7:48 - 7:51
    Paziente: Ok.
  • 7:51 - 7:55
    Uno, due, tre.
  • 7:55 - 7:58
    Paziente: Nulla.
    Neurologo: Nulla? Ok.
  • 7:58 - 8:01
    Lo farò un'altra volta.
  • 8:01 - 8:04
    Guarda il mio viso.
  • 8:04 - 8:08
    Uno, due, tre.
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    Sei appena diventato qualcun altro.
  • 8:11 - 8:13
    Il tuo viso si è trasformato.
  • 8:13 - 8:16
    Il tuo naso è diventato floscio,
    si è spostato a sinistra.
  • 8:16 - 8:20
    Assomigliavi quasi a qualcuno
    che ho già visto prima,
  • 8:20 - 8:22
    ma qualcun altro.
  • 8:22 - 8:25
    È stato un bel trip.
  • 8:25 - 8:28
    (Risate)
  • 8:28 - 8:29
    Perciò questo esperimento...
  • 8:29 - 8:33
    (Applausi)
  • 8:33 - 8:36
    questo esperimento toglie ogni dubbio
  • 8:36 - 8:38
    che questa zona del cervello non solo
  • 8:38 - 8:40
    reagisce selettivamente ai volti
  • 8:40 - 8:43
    ma è anche coinvolta in modo causale
    nel riconoscimento facciale.
  • 8:43 - 8:45
    Vi ho quindi elencato tutti quei dettagli
  • 8:45 - 8:48
    sulla zona facciale
    che spiegano cosa serve
  • 8:48 - 8:50
    per stabilire con certezza
    che un'area del cervello
  • 8:50 - 8:53
    è selettivamente coinvolta
    in un preciso processo mentale.
  • 8:53 - 8:55
    Ora, elencherò più velocemente
  • 8:55 - 8:58
    alcune altre regioni specializzate
    del cervello
  • 8:58 - 9:00
    che noi ed altri abbiamo scoperto.
  • 9:00 - 9:02
    Per fare ciò, ho passato parecchio tempo
  • 9:02 - 9:04
    nello scanner durante l'ultimo mese
  • 9:04 - 9:06
    per mostrarvi queste cose
    nel mio cervello.
  • 9:06 - 9:10
    Cominciamo quindi.
    Questo è il mio emisfero destro.
  • 9:10 - 9:12
    Siamo orientati così.
    Guardatemi la testa da questa parte.
  • 9:12 - 9:13
    Togliete il cranio
  • 9:13 - 9:16
    e guardate la superficie
    del cervello così.
  • 9:16 - 9:17
    Ok, come potete vedere,
  • 9:17 - 9:19
    la superficie è tutta ripiegata.
  • 9:19 - 9:21
    Non va bene.
    Rimangono nascoste delle cose.
  • 9:21 - 9:22
    Vogliamo vedere tutto quanto,
  • 9:22 - 9:25
    quindi gonfiamolo per vedere tutto.
  • 9:25 - 9:28
    Poi, troviamo quell'area facciale
    di cui parlavo
  • 9:28 - 9:30
    che reagisce a immagini come queste.
  • 9:30 - 9:32
    Per capire, ruotiamo il cervello
  • 9:32 - 9:34
    e guardiamo la superficie
    interna sul fondo
  • 9:34 - 9:36
    ed eccola lì, quella è la mia
    zona facciale.
  • 9:36 - 9:39
    Sulla destra c'è un'altra regione
  • 9:39 - 9:41
    evidenziata in viola
  • 9:41 - 9:44
    che reagisce quando si analizzano
    informazioni a colori,
  • 9:44 - 9:46
    e lì vicino ci sono altre regioni
  • 9:46 - 9:49
    coinvolte nella percezione dei luoghi,
  • 9:49 - 9:52
    come ora, sto vedendo questo
    spazio intorno a me
  • 9:52 - 9:53
    e quelle regioni in verde
  • 9:53 - 9:55
    sono molto attive.
  • 9:55 - 9:57
    C'è un'altra zona sulla superficie esterna
  • 9:57 - 10:00
    dove si trova un'altra coppia
    di zone facciali.
  • 10:00 - 10:02
    E qui vicino
  • 10:02 - 10:04
    c'è una regione coinvolta
  • 10:04 - 10:06
    nell'analisi visuale dei movimenti,
  • 10:06 - 10:07
    come questi puntini qui,
  • 10:07 - 10:10
    ed è quella gialla in basso,
  • 10:10 - 10:13
    e lì vicino c'è una regione che reagisce
  • 10:13 - 10:16
    quando guardiamo immagini di corpi
    e zone del corpo
  • 10:16 - 10:19
    come questi, e la regione
    è evidenziata in verde
  • 10:19 - 10:21
    sul fondo del cervello.
  • 10:21 - 10:23
    Tutte le regioni che vi ho mostrato finora
  • 10:23 - 10:28
    sono coinvolte in specifici aspetti
    della percezione visiva.
  • 10:28 - 10:30
    Abbiamo anche zone
    dell'encefalo specializzate
  • 10:30 - 10:33
    per altri sensi, come l'udito?
  • 10:33 - 10:36
    Sì, certo. Se ruotiamo il cervello di poco
  • 10:36 - 10:38
    c'è un'area in blu scuro
  • 10:38 - 10:41
    che abbiamo segnalato solo
    un paio di mesi fa
  • 10:41 - 10:42
    e che reagisce notevolmente
  • 10:42 - 10:46
    quando sentiamo suoni
    con toni precisi, come questi.
  • 10:46 - 10:48
    (Sirene)
  • 10:48 - 10:50
    (Musica di violino)
  • 10:50 - 10:52
    (Campanello di una porta)
  • 10:52 - 10:55
    Al contrario, quella stessa regione
    non reagisce in modo così forte
  • 10:55 - 10:57
    quando sentiamo suoni familiari
  • 10:57 - 10:59
    senza un tono preciso, come questi.
  • 10:59 - 11:02
    (Sgranocchio)
  • 11:02 - 11:04
    (Rullo di tamburi)
  • 11:04 - 11:07
    (Sciacquone)
  • 11:07 - 11:09
    Ok. Vicino alla regione dei toni
  • 11:09 - 11:12
    c'è un'altra serie di regioni
    che reagiscono
  • 11:12 - 11:14
    quando sentiamo
    il suono di voci umane.
  • 11:14 - 11:16
    Ok, ora riguardiamo tutte le aree.
  • 11:16 - 11:19
    Nel mio emisfero sinistro,
    sono poste in modo simile
  • 11:19 - 11:20
    non identico, ma simile
  • 11:20 - 11:22
    e la maggior parte è presente,
  • 11:22 - 11:24
    anche se in dimensioni diverse.
  • 11:24 - 11:26
    Tutto quello che vi ho mostrato finora
  • 11:26 - 11:29
    sono regioni coinvolte
    in diversi aspetti della percezione,
  • 11:29 - 11:31
    la vista e l'udito.
  • 11:31 - 11:33
    Abbiamo anche zone specializzate
  • 11:33 - 11:36
    per complessi, affascinanti,
    processi mentali?
  • 11:36 - 11:38
    Sì, le abbiamo.
  • 11:38 - 11:41
    Qui in rosa vedete
    le mie aree del linguaggio.
  • 11:41 - 11:43
    Sappiamo già da molto tempo
  • 11:43 - 11:45
    che quella parte del cervello
  • 11:45 - 11:47
    è legata all'elaborazione del linguaggio,
  • 11:47 - 11:49
    ma abbiamo mostrato solo di recente
  • 11:49 - 11:50
    che quelle zone rosa
  • 11:50 - 11:53
    reagiscono in modo estremamente selettivo.
  • 11:53 - 11:55
    Reagiscono quando capiamo
    il significato di una frase,
  • 11:55 - 11:58
    ma non quando svolgiamo
    altre attività complesse
  • 11:58 - 12:00
    come il calcolo a mente
  • 12:00 - 12:03
    o ricordarsi delle informazioni
  • 12:03 - 12:05
    o apprezzare la struttura complessa
  • 12:05 - 12:08
    di un brano musicale.
  • 12:10 - 12:13
    L'area più sorprendente scoperta finora
  • 12:13 - 12:16
    è quella qui indicata in turchese.
  • 12:16 - 12:18
    Questa regione reagisce
  • 12:18 - 12:22
    quando pensiamo a cosa
    sta pensando un'altra persona.
  • 12:22 - 12:24
    Può sembrare assurdo,
  • 12:24 - 12:28
    ma in realtà, noi umani
    lo facciamo continuamente.
  • 12:28 - 12:30
    Lo si fa quando ci si accorge
  • 12:30 - 12:32
    che il partner si preoccuperà
  • 12:32 - 12:34
    se non si chiama casa per dire
    che si è in ritardo.
  • 12:34 - 12:38
    Lo sto facendo proprio ora
    con quella parte di cervello
  • 12:38 - 12:40
    quando mi accorgo che voi
  • 12:40 - 12:42
    probabilmente vi state chiedendo
  • 12:42 - 12:44
    di quel territorio
    grigio e inesplorato del cervello,
  • 12:44 - 12:46
    che succede lì?
  • 12:46 - 12:48
    Beh, me lo chiedo anch'io,
  • 12:48 - 12:50
    stiamo conducendo molti test
    nel mio laboratorio
  • 12:50 - 12:52
    per trovare una serie di altre
  • 12:52 - 12:54
    possibili specializzazioni cerebrali
  • 12:54 - 12:58
    per altre funzioni mentali
    molto specifiche.
  • 12:58 - 13:00
    La cosa importante però,
    è che non credo che abbiamo
  • 13:00 - 13:02
    zone cerebrali specializzate
  • 13:02 - 13:04
    per ogni processo mentale importante,
  • 13:04 - 13:08
    persino processi essenziali
    alla sopravvivenza.
  • 13:08 - 13:10
    In realtà, qualche anno fa,
  • 13:10 - 13:11
    un mio scienziato
  • 13:11 - 13:12
    si convinse
  • 13:12 - 13:14
    di aver trovato una zona cerebrale
  • 13:14 - 13:16
    per riconoscere il cibo,
  • 13:16 - 13:18
    poiché reagiva molto nello scanner
  • 13:18 - 13:21
    quando le persone guardavano
    immagini come questa.
  • 13:21 - 13:24
    Non solo, trovò una reazione simile
  • 13:24 - 13:26
    più o meno nella stessa zona
  • 13:26 - 13:28
    in 10 soggetti su 12.
  • 13:28 - 13:30
    Andò quindi su di giri,
  • 13:30 - 13:31
    correndo per il laboratorio
  • 13:31 - 13:33
    dicendo a tutti che sarebbe
    andato da "Oprah"
  • 13:33 - 13:35
    grazie alla sua grande scoperta.
  • 13:35 - 13:38
    Ma poi escogitò il fatidico test:
  • 13:38 - 13:41
    mostrò ai suoi soggetti delle immagini
    di cibo come questa
  • 13:41 - 13:44
    confrontandole con immagini molto simili
  • 13:44 - 13:48
    in colore e forma, ma che non erano cibi,
    come queste.
  • 13:48 - 13:50
    E quella regione reagiva allo stesso modo
  • 13:50 - 13:52
    per entrambi i gruppi di immagini.
  • 13:52 - 13:53
    Non era un'area "del cibo"
  • 13:53 - 13:56
    ma solo una regione a cui piacciono
    colori e forme.
  • 13:56 - 13:59
    Niente più "Oprah".
  • 14:00 - 14:03
    Ma allora la domanda, ovviamente, è
  • 14:03 - 14:05
    come elaboriamo tutte quelle altre cose
  • 14:05 - 14:08
    per cui non abbiamo regioni specializzate?
  • 14:08 - 14:10
    Beh, penso che la risposta sia che oltre
  • 14:10 - 14:13
    a queste componenti altamente
    specializzate che ho descritto,
  • 14:13 - 14:17
    abbiamo anche un sacco di meccanismi
    per scopi generici nelle nostre teste
  • 14:17 - 14:18
    che ci permettono di affrontare
  • 14:18 - 14:20
    ogni problema che si presenti.
  • 14:20 - 14:23
    Infatti, abbiamo recentemente dimostrato
  • 14:23 - 14:25
    che queste regioni qui in bianco
  • 14:25 - 14:28
    reagiscono ogni volta che si compie
    una difficile attività mentale
  • 14:28 - 14:29
    qualunque —
  • 14:29 - 14:33
    o meglio, una delle sette
    che abbiamo testato.
  • 14:33 - 14:35
    Quindi ognuna delle zone cerebrali
  • 14:35 - 14:37
    che oggi vi ho descritto
  • 14:37 - 14:39
    si trova pressoché nella stessa posizione
  • 14:39 - 14:41
    in ogni soggetto normale.
  • 14:41 - 14:42
    Potrei scegliere chiunque,
  • 14:42 - 14:43
    buttarlo nello scanner,
  • 14:43 - 14:46
    e ritrovare ciascuna delle zone
    nel suo cervello,
  • 14:46 - 14:48
    e assomiglierebbe molto al mio cervello
  • 14:48 - 14:50
    anche se alcune zone sarebbero
    un po' diverse
  • 14:50 - 14:53
    in posizione e dimensioni esatte.
  • 14:53 - 14:56
    Quello che per me è importante
    di questo lavoro
  • 14:56 - 14:59
    non è la posizione esatta
    delle zone cerebrali
  • 14:59 - 15:01
    ma il semplice fatto
    che tanto per cominciare
  • 15:01 - 15:04
    abbiamo componenti
    specifiche, selettive,
  • 15:04 - 15:05
    di mente e cervello.
  • 15:05 - 15:07
    Potrebbe essere diversamente.
  • 15:07 - 15:10
    Il cervello avrebbe potuto
    essere un singolo
  • 15:10 - 15:11
    processore per tutti gli usi,
  • 15:11 - 15:13
    più come un coltello da cucina
  • 15:13 - 15:15
    che come un coltellino svizzero.
  • 15:15 - 15:18
    Invece, quello che l'imaging cerebrale
    ci ha fornito
  • 15:18 - 15:22
    è un ricco e interessante ritratto
    della mente umana.
  • 15:22 - 15:24
    Quindi abbiamo quest'idea
    di un apparato dallo scopo
  • 15:24 - 15:25
    molto generico
  • 15:25 - 15:27
    in aggiunta ad una sorprendente gamma
  • 15:27 - 15:31
    di componenti super specializzati.
  • 15:32 - 15:35
    Siamo agli inizi di questa impresa.
  • 15:35 - 15:38
    Abbiamo solo dato le prime pennellate
  • 15:38 - 15:40
    del nostro ritratto neurale
    della mente umana.
  • 15:40 - 15:44
    Le domande fondamentali
    sono ancora senza risposta.
  • 15:44 - 15:47
    Per esempio, cosa fa esattamente
    ognuna di queste regioni?
  • 15:47 - 15:49
    Perché ci servono tre aree facciali
  • 15:49 - 15:51
    e tree aree per i luoghi,
  • 15:51 - 15:54
    e come si suddividono i compiti tra loro?
  • 15:54 - 15:56
    Secondo, come sono connesse
    tutte queste cose
  • 15:56 - 15:58
    all'interno del cervello?
  • 15:58 - 16:00
    Con l'MRI a tensore di diffusione
  • 16:00 - 16:02
    si possono tracciare fasci di neuroni
  • 16:02 - 16:04
    che connettono le diverse zone cerebrali,
  • 16:04 - 16:05
    e con il metodo che vedete qui,
  • 16:05 - 16:09
    si possono tracciare le connessioni
    di singoli neuroni nel cervello,
  • 16:09 - 16:12
    che in teoria un giorno potrebbero
    mostrarci un diagramma
  • 16:12 - 16:15
    dell'intero cervello umano.
  • 16:15 - 16:17
    Terzo, come può essersi formata
  • 16:17 - 16:20
    tutta questa struttura così sistematica,
  • 16:20 - 16:23
    sia durante lo sviluppo infantile
  • 16:23 - 16:26
    che durante l'evoluzione
    della nostra specie?
  • 16:26 - 16:28
    Per rispondere a questo
    tipo di domande
  • 16:28 - 16:30
    gli scienziati stanno ora scansionando
  • 16:30 - 16:32
    altre specie di animali,
  • 16:32 - 16:36
    a anche dei bambini.
  • 16:37 - 16:42
    Molte persone giustificano i costi elevati
    della ricerca neuroscientifica
  • 16:42 - 16:45
    sottolineando che un giorno
    potrebbe aiutarci
  • 16:45 - 16:48
    a curare disturbi cerebrali come
    l'Alzheimer e l'autismo.
  • 16:48 - 16:50
    È un obiettivo decisamente importante,
  • 16:50 - 16:53
    e sarei entusiasta se il mio lavoro
    vi contribuisse,
  • 16:53 - 16:56
    ma riparare ai mali del mondo
  • 16:56 - 16:59
    non è l'unica cosa a cui valga
    la pena dedicarsi.
  • 16:59 - 17:02
    Lo sforzo di capire la mente
    e il cervello umani
  • 17:02 - 17:05
    sarebbe utile anche se
    non conducesse alla cura
  • 17:05 - 17:07
    di una singola malattia.
  • 17:07 - 17:09
    Quello che sarebbe
    ancora più eccitante
  • 17:09 - 17:12
    che capire i meccanismi fondamentali
  • 17:12 - 17:14
    alla base dell'esperienza umana,
  • 17:14 - 17:17
    è capire, in sostanza, chi siamo?
  • 17:17 - 17:21
    È questa, credo, la più grande
    ricerca scientifica
  • 17:21 - 17:23
    di tutti i tempi.
  • 17:23 - 17:28
    (Applausi)
Title:
Un ritratto neurale della mente umana
Speaker:
Nancy Kanwisher
Description:

La pioniera dell'imaging cerebrale Nancy Kanwisher, che utilizza la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per catturare immagini delle attività di alcune aree cerebrali (spesso le sue), condivide quello che lei e i suoi colleghi hanno imparato: il cervello è composto sia da parti altamente specializzate che da parti dallo scopo generico. Un'altra sorpresa: c'è ancora moltissimo da imparare!

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Project:
TEDTalks
Duration:
17:42
Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
Anna Cristiana Minoli edited Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
Anna Cristiana Minoli approved Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
Martina Romanelli edited Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
Martina Romanelli edited Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
Martina Romanelli accepted Italian subtitles for A neural portrait of the human mind
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