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La scienza del latte - Jonathan J. O'Sullivan

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    Perché gli esseri umani
    bevono così tanto latte?
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    E dato che tutti i mammiferi
    producono latte,
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    perché preferiamo certi tipi di latte
    rispetto ad altri?
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    Il latte è la prima cosa che beviamo
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    e grazie agli sviluppi della produzione
    e della varietà dei latticini,
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    può assumere infinite forme per il nostro
    benessere alimentare e sensoriale.
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    Il latte è una fonte completa
    di nutrimento per i neonati.
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    Poiché contiene tutti i nutrienti vitali
    per lo sviluppo e la crescita,
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    proteine,
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    carboidrati,
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    grassi,
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    vitamine e minerali
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    e acqua,
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    il latte è addirittura l'unica cosa
    di cui un neonato ha bisogno
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    nei primi sei mesi di vita.
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    La composizione unica del latte varia
    a seconda di fattori come la specie,
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    l'alimentazione
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    e la zona geografica.
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    La renna del circolo polare artico,
    per esempio,
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    produce del latte molto energetico,
    con circa il 20% di grassi,
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    circa cinque volte più calorico
    del latte umano o della mucca,
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    per aiutare i suoi piccoli a sopravvivere
    al rigido clima glaciale.
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    Dunque, come viene prodotto il latte?
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    Nel processo di lattazione,
    esclusivo dei mammiferi,
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    una categoria speciale di cellule
    che secernono il latte, o lobuli mammari,
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    è allineata in un unico strato attorno
    ad alveoli a forma di pera.
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    Queste cellule assorbono
    tutte le componenti del latte,
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    poi sintetizzano piccole goccioline
    di grasso
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    su una struttura chiamata
    reticolo endoplasmatico liscio.
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    Le goccioline si mescolano fra loro
    e con altre molecole
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    e poi vengono espulse e immagazzinate
    in spazi intracellulari.
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    Le ghiandole mammarie alla fine
    secernono il latte attraverso le mammelle,
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    o, nel caso raro dell'ornitorinco,
    attraverso dei dotti nell'addome.
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    Sebbene questo processo
    sia tipicamente svolto dalle femmine,
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    in alcune specie,
    come i pipistrelli della frutta Dayak,
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    le capre
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    e persino i gatti,
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    anche i maschi possono produrre latte.
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    Lattofagi di tutto il mondo
    consumano latticini di bisonte,
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    di capra,
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    di pecora,
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    di cammello,
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    di yak,
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    di cavallo
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    e di mucca.
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    Quasi tutte queste specie sono ruminanti,
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    un tipo di mammifero con stomaci
    formati da quattro cavità,
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    che produce grandi quantità di latte.
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    Fra questi, le mucche sono le più facili
    da addomesticare
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    e producono un tipo di latte che si può
    separare facilmente in panna e liquido
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    e che contiene una quantità di grassi
    simile al latte umano.
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    Nel loro ambiente naturale,
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    i mammiferi secernono latte per il consumo
    immediato dei loro cuccioli.
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    Ma per via delle richieste
    di consumatori assetati,
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    l'industria casearia ha adottato
    dei metodi per incrementare la produzione,
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    la durata di conservazione,
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    e fornire prodotti caseari diversificati.
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    Nel caseificio, le centrifughe
    fanno girare il latte ad alte velocità,
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    cosicché i grassi meno densi
    si separano dal liquido e risalgono.
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    Dopo essere stato scremato,
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    questo grasso, detto grasso butirrico,
    può essere usato nei prodotti caseari
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    come il burro,
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    la panna
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    e il formaggio.
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    Oppure può essere riaggiunto
    al liquido in proporzioni variabili
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    per produrre tipi di latte
    con diverso contenuto di grassi.
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    Il latte grasso, detto anche latte intero,
    contiene il 3,25% di grassi aggiunti,
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    rispetto al 1-2% del latte a basso
    e ridotto contenuto di grassi
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    e allo 0,5% del latte scremato.
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    Per fermare la riseparazione del grasso
    dall'acqua, la scrematura,
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    la miscela è sottoposta a un processo
    di omogeneizzazione ad alta pressione.
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    Prima che il latte arrivi sugli scaffali,
    subisce inoltre un trattamento termico,
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    per ridurre i livelli di microbi,
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    un processo approvato dal governo
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    che gli amanti del latte crudo sostengono
    possa ridurne i valori nutritivi.
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    Il deterioramento del latte
    parte dai microbi,
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    che consumano e scompongono
    le sostanze nutritive del latte.
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    Questo processo provoca l'aggrumarsi
    del grasso butirrico,
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    generando un prodotto poco attraente.
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    E i sottoprodotti del consumo dei microbi
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    sono composti che hanno un sapore
    e un odore sgradevoli.
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    Ma il problema più grande
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    è che il latte crudo contiene microbi
    che sono causa di malattie mortali,
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    perciò, per eliminarne il più possibile,
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    e mantenere il latte fresco più a lungo,
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    si utilizza la tecnica
    della pastorizzazione.
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    Una modalità di questo processo
    comporta l'esposizione del latte
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    per circa 30 secondi ad alte temperature.
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    Un'altra modalità, il trattamento
    a temperatura ultra elevata,
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    o ultrapastorizzazione,
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    sottopone il latte ad altissime
    temperature solo per pochi secondi.
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    Il latte UHT ha una durata
    di conservazione più lunga,
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    fino a 12 mesi fuori dal frigorifero,
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    rispetto a quella del latte pastorizzato,
    ovvero due settimane in frigo.
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    Questo perché le temperature più alte
    del trattamento UHT
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    inibiscono molti più microbi.
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    Tuttavia, queste stesse temperature
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    possono nuocere alle qualità
    nutritive e sensoriali del latte.
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    Alla fine, la scelta dipende
    dal gusto del consumatore
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    e da esigenze di convenienza.
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    Fortunatamente, ci sono
    molte scelte possibili
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    in un'industria che produce più di 840
    milioni di tonnellate di prodotti all'anno.
Title:
La scienza del latte - Jonathan J. O'Sullivan
Description:

Guarda la lezione intera su: http://ed.ted.com/lessons/the-science-of-milk-jonathan-j-o-sullivan

L'industria del latte produce ogni anno un eccesso di 840 milioni di tonnellate di prodotti. Perché noi esseri umani beviamo tanto latte? E, dato che tutti i mammiferi lo producono, perché preferiamo certi tipi di latte ad altri? Jonathan J. O'Sullivan ci spiega com'è prodotto il latte.

Lezione di Jonathan J. O'Sullivan, animazione di TED-Ed

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
05:24

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