Squali che si illuminano al buio e altre straordinarie creature marine

Solo pochi metri al di sotto delle onde, il biologo marino e fotografo esploratore David Gruber ha scoperto un qualcosa di straordinario - una nuova, incredibile serie di creature marine che risplendono di tanti colori nella luce fioca dell'oceano. Unitevi al suo viaggio alla ricerca di squali, cavallucci marini, tartarughe marine e altre creature biofluorescenti, e scoprite come queste possano far luce sulla comprensione dei nostri cervelli.

Sono un biologo marino
e un fotografo esploratore

del National Geographic

e voglio svelarvi un segreto.

Quest'immagine è completamente sbagliata,

del tutto errata.

Ci sono un paio di persone
in lacrime là dietro,

devo avergli rovinato
la loro idea di sirene.

La sirena è sicuramente vera,

ma chiunque abbia fatto
almeno un'immersione

saprà che l'oceano
ha un aspetto più simile a questo.

Questo perché l'oceano
è un gigantesco filtro

e subito dopo l'immersione

si iniziano a perdere i colori

e tutto diventa rapidamente
scuro e blu.

Ma noi siamo umani,
mammiferi terrestri.

Abbiamo una visione tricromatica,

cioè vediamo in rosso, verde e blu,

e siamo completamente
dipendenti dai colori.

Amiamo i colori molto accesi

e cerchiamo di portare questi colori

con noi, sott'acqua.

Infatti abbiamo una lunga e sordida
storia nel portare i colori sott'acqua

che comincia 88 anni fa,
con Bill Longley e Charles Martin

i quali tentarono di scattare
la prima fotografia subacquea a colori.

Sono lì, con le loro
mute da sub vecchio stile

mentre gli viene pompata
dell'aria da sopra,

e hanno un pontone carico di
polvere di magnesio altamente esplosiva,

e i poveretti in superficie
non sanno esattamente

quando devono tirare la corda
o quando avranno la cornice a fuoco,

e - bum! - mezzo chilo di esplosivo
sarebbe saltato in aria

per poter avere
un po' di luce sott'acqua

e catturare qualcosa come
questa bellissima scorpena.

Un'immagine bellissima, certo,
ma non reale.

Si crea un ambiente artificiale

per soddisfare la nostra
dipendenza dal colore.

Abbiamo considerato le cose
da un altro punto di vista

e invece di portare il colore
con noi sott'acqua

abbiamo guardato l'oceano blu,

che è un crogiolo di blu,

e abbiamo scoperto che gli animali
che ci vivono da milioni di anni

hanno evoluto tantissimi meccanismi
per prendere quella luce blu

ed emettere altri colori.

Vi mostrerò solo una piccola parte
di come appare questo mondo segreto.

È uno spettacolo luminoso sottomarino.

(Musica)

Di nuovo, qui vediamo della luce blu
che colpisce quest'immagine.

Questi animali assorbono la luce blu

e la trasformano immediatamente.

Se ci pensate, l'oceano
costituisce il 71% del pianeta

e la luce blu può arrivare
fino a 1.000 metri di profondità.

Procedendo sott'acqua,

dopo circa dieci metri,
il rosso scompare.

Perciò se vedete qualcosa di rosso
sott'acqua oltre i dieci metri

è un animale che trasforma la luce
e crea il suo rosso.

Questo è il più grande ambiente blu
monocromatico del pianeta.

Il mio viaggio in questo
mondo biofluorescente inizia dai coralli.

Voglio fare una conferenza TED
solo sui coralli

e su quanto sono forti.

Una cosa che fanno

- una delle loro
miracolose caratteristiche -

è produrre molte di queste
proteine fluorescenti.

E questo corallo può produrre
fino al 14% della sua massa corporea

di questa proteina fluorescente.

Non creerebbero il 14% di muscolo
senza usarlo,

perciò è probabile che abbia
una funzione precisa.

Negli ultimi 10-15 anni
tutto ciò mi è stato molto a cuore

perché questa molecola si è rivelata
uno degli strumenti più rivoluzionari

nel campo della scienza biomedica

e ci sta permettendo di vedere meglio
come siamo fatti all'interno.

Ma come la studio?

Per studiare la biofluorescenza
nuotiamo di notte.

E quando iniziai

usavo solo questi filtri blu
attaccati col nastro isolante sulle luci,

così ero sicuro di vedere
solo la luce

che veniva trasformata
da questi animali.

Stavamo preparando un'esposizione
per il Museo di Storia Naturale

e cercavamo di mostrare quanto fossero
forti i coralli sulla barriera corallina

e successe qualcosa di incredibile:

questo.

In mezzo ai nostri coralli

c'era questo pesce verde fluorescente.

Era la prima volta che vedevamo
un pesce verde fluorescente

o un qualsiasi vertebrato
con questa proprietà.

Stavamo sgranando gli occhi,
controllando i filtri,

pensando che forse qualcuno stesse
facendo uno scherzo

con la macchina fotografica,

ma l'anguilla era reale.

Era la prima anguilla verde fosforescente
che trovavamo

e questo cambiò completamente
i miei obiettivi.

Misi da parte i coralli
e iniziai a collaborare

con un esperto di pesci, John Sparks,

e iniziai a fare ricerche
in tutto il mondo

per vedere quanto questo fenomeno
fosse comune.

E i pesci sono molto
più interessanti dei coralli

perché hanno una vista molto avanzata,

e alcuni dei pesci hanno anche

- da quel che vedevo
nelle foto che gli scattavo -

hanno delle lenti negli occhi
che incrementano la fluorescenza.

Quindi volevo studiare di più
questo fenomeno.

Progettammo un nuovo set
di strumenti

e andammo sui fondali
di tutto il mondo,

alla ricerca di
vita fluorescente.

È un po' come "E.T. telefono casa".

Nuotavamo là fuori
con questa luce blu,

cercando una risposta,

degli animali che assorbissero la luce
e la ritrasmettessero a noi.

E alla fine trovammo questa
incredibile anguilla

appartenente al genere Kaupichphys.

È molto timida e solitaria,
non sappiamo quasi niente su di lei.

Sono grandi circa come il mio dito

e passano circa il 99,9% del tempo
nascoste sotto una roccia.

Ma queste anguille escono dal nascondiglio
per riprodursi nelle notti di luna piena,

e la luna piena rende blu
il mondo sottomarino.

Forse usano questa strategia
per riconoscersi,

incontrarsi, riprodursi rapidamente

e tornare velocemente
nel loro nascondiglio

per il resto del tempo.

Ma poi abbiamo iniziato a trovare
altre forme di vita marina fluorescente

come questo pesce
verde fluorescente

con delle strisce fluorescenti
lungo la testa e la nuca

che fa sì che sia quasi mimetizzato
poiché l'intensità della fluorescenza

è pari a quella di questo
corallo fluorescente.

Dopo questo primo pesce,

trovammo questo scorfano
rosso fluorescente

coperto e nascosto da questa roccia.

L'unica volta che abbiamo visto questo
è stato su un'alga rossa fluorescente

o su un corallo rosso fluorescente.

Poi abbiamo trovato questo furtivo
pesce verde fluorescente.

Questi pesci esistono
in molte varietà

e sembrano quasi uguali
sotto una luce bianca.

Ma se li si guarda
con una luce fluorescente,

è possibile vedere pattern diversi

e molte differenze tra di loro.

E in totale - l'abbiamo riportato
giusto l'anno scorso -

abbiamo trovato più di 200 specie
di pesci biofluorescenti.

Uno dei miei modelli è l'artista francese
e biologo Jean Painlevé.

Lui è riuscito a catturare questo spirito
creativo e imprenditoriale in biologia.

Lui assemblava i suoi strumenti,
preparava le sue macchine fotografiche

e era affascinato dal cavalluccio marino,
Hippocampus erectus,

e riuscì per la prima volta
a filmarne il parto.

Questo è il maschio
del cavalluccio marino.

È uno dei primi pesci che iniziò
a nuotare eretto,

con la testa protesa verso l'alto.

Il maschio partorisce,

è una creatura fenomenale.

Painlevé rimase sveglio per giorni.

Si era messo perfino un visore elettrico
sulla testa che gli dava delle scosse

per poter catturare
questo momento.

Vorrei aver potuto mostrare
a Painlevé

il momento in cui trovammo
cavallucci marini biofluorescenti

della stessa specie
che lui stava studiando.

E questo è il nostro video.

(Musica)

Sono i pesci più mimetici.

Potresti nuotare sopra di loro
e non accorgerti della loro presenza.

Possono mimetizzarsi tra le alghe,
anch'esse rosso fluorescente,

ma hanno un'ottima vista

e un lungo
rituale di accoppiamento,

e forse la usano
con questo fine.

Ma le cose divennero interessanti

quando trovammo
razze verde fluorescente,

perchè le razze appartengono
alla classe degli Elasmobranchii

che include...

gli squali.

Quindi io sono, diciamo,
un biologo dei coralli.

Qualcuno doveva andare sott'acqua a vedere
se gli squali erano fluorescenti.

Ed eccomi qua.

(Risate)

Stavo pensando: "Forse
dovrei tornare a studiare i coralli".

(Risate)

Abbiamo scoperto che
questi squali non sono fluorescenti.

Ma poi abbiamo trovato questo.

In un canyon scuro e profondo,
al largo della California,

abbiamo trovato i primi
squali fluorescenti.

giusto al di sotto dei surfisti.

Eccolo qua.

Sono lunghi circa un metro
e il loro nome comune è "squalo palla".

Sono chiamati così
perché se vengono minacciati

possono inghiottire acqua
e gonfiarsi come una camera d'aria

raddoppiando la loro stazza

e incunearsi sotto una roccia, così da
non esser mangiati da un predatore.

E questo è il nostro primo video
sugli squali biofluorescenti.

Sono magnifici -
mostrano questi pattern distinti,

ci sono zone che sono fluorescenti
e zone che non lo sono,

ma hanno anche questi
puntini brillanti

che sono molto più luminosi
di altre parti dello squalo.

È splendido da guardare.

Ero stupefatto dalla loro bellezza.

Ma cosa significa per lo squalo?

Possono vederlo?

Cercammo nella letteratura

ma non si sapeva nulla
sulla vista di questi squali.

Così portai questo squalo
da uno specialista della vista,

Ellis Loew alla Cornell University,

e scoprimmo che vede abbastanza bene

nell'interfaccia verde-blu,

probabilmente 100 volte meglio
di quanto vediamo noi al buio,

ma solo nel verde-blu.

Quindi ciò che fanno è
prendere questo mondo blu

e assorbire la luce blu,
creando luce verde.

Creano dei contrasti
che loro possono vedere.

Abbiamo un modello

che mostra come possano
vedere tutti questi pattern.

Inoltre stiamo scoprendo
che maschi e femmine

sono caratterizzzati
da pattern diversi.

Ma la nostra ultima scoperta arriva
solo da un paio di miglia di distanza

dal punto in cui ci troviamo ora:
dalle isole Salomone.

Nuotando di notte mi imbattei nella prima
tartaruga marina biofluorescente.

Quindi ora si passa
dai pesci e dagli squali ai rettili.

Questa scoperta
risale a un mese fa,

ma dimostra
che conosciamo davvero poco

sulla vista di questa tartaruga embricata.

E mi fa pensare a quanto ci sia
ancora da conoscere.

Qui alle isole Salomone

sono rimaste solo circa mille femmine
di questa specie in grado di riprodursi,

e questo è uno dei loro punti caldi.

Questo dimostra quanto
dobbiamo impegnarci

per la protezione di questi animali

mentre sono ancora qui,
e capirli.

Pensando alla biofluorescenza,

volevo sapere
fino a che profondità arriva.

È presente a tutte le profondità,
fino al fondale oceanico?

Abbiamo iniziato a usare sottomarini
e ad equipaggiarli

con speciali luci blu
sulla parte anteriore.

Li abbiamo mandati
in profondità,

e abbiamo notato una cosa importante -

che quando si arriva
a 1.000 metri di profondità

la biofluorescenza diminuisce.

Non c'è vita marina biofluorescente
al di sotto di 1.000 m di profondità -

quasi niente, solo buio.

Quindi è principalmente
un fenomeno superficiale.

Sotto i 1.000 metri

abbiamo trovato
la zona bioluminescente,

nella quale 9 animali su 10
emettevano le loro luci

e lampeggiavano.

Mentre cercavo di andare
più a fondo

- questa è una tuta sottomarina
per una persona,

alcune persone la chiamano il mio momento
"Jacques Cousteau incontra Woody Allen".

(Risate)

Mentre esploravamo là sotto

stavo pensando: "Come possiamo
interagire delicatamente

con la vita sottomarina?"

Perché stiamo entrando in una
nuova era di esplorazione

che implica l'avere una grande cautela

e la creazione di esempi
su come esplorare.

Ho iniziato a collaborare con l'esperto
di robotica Rob Wood ad Harvard,

col quale stiamo progettando
dita robotiche morbide

che possano interagire delicatamente
con la vita sottomarina.

La maggior parte della tecnologia
per le esplorazioni oceaniche

deriva dall'industria
energetica e militare,

che - lo sapete - non sono note
per essere delicate.

Alcuni coralli possono avere 1.000 anni.

Non vogliamo andar là e
distruggere tutto con un grosso artiglio.

Il mio sogno è una cosa del genere.

Di notte, sono in un sottomarino,

ho dei guanti
con diverse intensità di forza

e posso montare un laboratorio
davanti al mio sottomarino

nel quale i miei morbidi guanti robotici

riescono a raccogliere delicatamente
campioni e metterli dentro a vasetti

per poter realizzare le nostre ricerche.

Tornando alle possibili applicazioni.

Qui vedete un cervello vivo

che sta usando il DNA
di creature marine fluorescenti,

quello di meduse e coralli,

per illuminare il cervello
e vedere le sue connessioni.

È divertente il fatto che
usiamo il modello RGB

semplicemente per soddisfare
le nostre intuizioni umane,

per poter vedere meglio
il nostro cervello.

E ancora più sorprendente

è Vincent Pieribone,
un mio stretto collaboratore di Yale,

che sta creando una proteina
fluorescente

che risponde al voltaggio.

In questo modo può vedere
quando un singolo neurone è attivato.

State in pratica guardando un portale
che da' sulla coscienza

creato da creature marine.

Questo mi riporta indietro
alla prospettiva e alle relazioni.

Dallo spazio profondo

il nostro universo sembra
una cellula del cervello umano,

e qui, nell'oceano profondo,

stiamo trovando
creature marine e cellule

che possono illuminare la mente umana.

La mia speranza
è che con menti illuminate

potremmo meditare sulle interconnessioni
tra tutte le forme di vita

e capire quante altre cose
potremo scoprire

se ci prenderemo cura dei nostri oceani.

Grazie.

(Applausi)