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Le piante dei soldi | Gionata Gatto e Giovanni Innella | TEDxNapoli

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    [Giovanni Innella]: Oggi, per raccontarvi
    la storia del nostro progetto
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    partiamo da un'altra storia.
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    È la storia di una terra,
    era terra di boschi.
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    Poi, seguendo l'economia
    di quella regione,
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    i boschi si sono trasformati
    in campi agricoli.
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    Non è passato molto tempo
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    e anche i campi agricoli
    si sono trasformati,
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    e hanno fatto posto a fabbriche.
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    Era l'avvento dell'industria.
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    Erano fabbriche automobilistiche,
    di prodotti elettronici, del tessile…
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    E così, queste fabbriche hanno definito
    il paesaggio e l’economia di quell'area.
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    Fino a quando anche quella economia
    è andata in crisi,
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    e le fabbriche hanno chiuso.
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    È una storia triste.
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    Vedete, il problema,
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    il problema delle fabbriche che chiudono
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    non è solo il problema, grave,
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    degli operai che rimangono senza lavoro
    e degli edifici che restano vuoti.
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    C'è un problema forse meno visibile,
    ma forse anche più profondo.
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    Ed è il problema dei terreni,
    dei terreni contaminati.
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    Ovvero, i metalli pesanti utilizzati
    durante le lavorazioni industriali
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    penetrano nel terreno e lo inquinano,
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    per molti anni.
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    Questa è la storia di quella terra,
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    ma è anche una storia
    di terre che conosciamo bene:
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    è la storia di Genk, in Belgio;
    la storia della Ruhr, in Germania;
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    la storia di Bagnoli, proprio qui vicino.
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    Come le terre che ho appena citato,
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    anche la terra della nostra storia
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    non poteva produrre
    frutta e verdura commestibile.
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    Avrebbe prodotto
    frutta e verdura contaminata,
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    se fosse stata coltivata
    in maniera tradizionale.
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    [Gionata Gatto]: A meno che
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    non si provasse a ripensare
    all'agricoltura di quella regione.
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    Noi siamo Gionata Gatto
    e Giovanni Innella,
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    e come vedete siamo molto
    affezionati alle piante.
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    Scherzi a parte, io e Giovanni
    siamo due progettisti
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    impegnati, per quanto mi riguarda,
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    nella progettazione sul campo
    dell'intelligenza delle piante,
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    mentre nel caso di Giovanni è una ricerca
  • 2:48 - 2:51
    che riguarda il concetto di valore
    nella nostra economia.
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    Insieme, io e Giovanni abbiamo provato
    a progettare nuove modalità
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    per provare a coinvolgere le piante
    in modo attivo nei nostri progetti.
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    Ci siamo dedicati a progettare
    scenari e paesaggi futuribili.
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    Provo a spiegarmi un po' meglio.
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    Come immagino che già sappiate,
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    le piante, tutte le piante,
    assorbono minerali dal terreno.
  • 3:15 - 3:17
    In realtà però, ci sono
    alcuni tipi di piante
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    che nel corso degli anni si sono evolute
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    assorbendo specifici tipi
    di metallo pesante
  • 3:23 - 3:25
    dal terreno in cui vivono.
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    Queste piante, tramite
    le radici e la loro linfa,
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    trasportano il metallo
    dal terreno su fino alle foglie.
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    Queste piante si chiamano
    iper-accumulatrici, o iper-accumulatori.
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    Come succede molto spesso in natura,
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    anche gli iper-accumulatori
    hanno un motivo ben preciso
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    per riuscire a performare
    questa attività.
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    Queste piante, che normalmente
    sono incapaci di sopravvivere
  • 3:52 - 3:54
    in terreni che non sono contaminati,
  • 3:54 - 3:57
    hanno imparato a sfruttare
    la tossicità del metallo
  • 3:57 - 4:00
    per difendersi dagli erbivori
    e dai parassiti.
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    E quindi, potenzialmente,
    per vivere più a lungo.
  • 4:08 - 4:11
    G.I.: Ecco, questo processo
    si chiama fito-estrazione,
  • 4:12 - 4:18
    ovvero le piante assorbono i metalli
    e li portano dalle radici sulle foglie.
  • 4:18 - 4:21
    Noi poi possiamo bruciare le foglie
    e recuperare i metalli.
  • 4:23 - 4:26
    GeoMerce, che è il progetto
    che vi stiamo presentando,
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    fa proprio questo:
  • 4:29 - 4:33
    monitora e visualizza
    l'attività di fito-estrazione,
  • 4:33 - 4:35
    di assorbimento dei metalli.
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    E poi fa un passaggio in più:
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    si chiede che tipo di interazioni
    e che tipo di dinamiche economiche
  • 4:44 - 4:48
    potrebbero scaturire
    da una collaborazione tra uomo e pianta.
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    Quindi abbiamo scelto
    tre piante iper-accumulatrici
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    e abbiamo posto le loro radici
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    in soluzioni acquose
    che diluiscono metalli pesanti.
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    Queste soluzioni acquose
    simulano i nostri terreni inquinati.
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    G.G.: E che piante abbiamo scelto?
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    Be', abbiamo scelto l’Helianthus Annuus.
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    Questa è una pianta che voi
    conoscete meglio come girasole,
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    è una pianta che assorbe
    molto bene lo zinco.
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    Poi abbiamo l’Eichornia Crassipes,
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    questa la conoscete
    come giacinto d'acqua,
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    è una iper-accumulatrice di rame.
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    Poi abbiamo un'altra pianta
    che si chiama Noccaea Caerulescens,
  • 5:32 - 5:35
    questa pianta è una piccola Ferrari
    dell’iper-accumulo,
  • 5:35 - 5:37
    nel senso che riesce ad assorbire
    enormi quantità di nickel
  • 5:37 - 5:39
    dal terreno in cui vive.
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    Insieme a un’azienda in Svizzera
  • 5:43 - 5:47
    e a tre Università, due in Italia
    e una a Wageningen in Olanda,
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    abbiamo sviluppato e testato
    una tecnologia basata su dei sensori
  • 5:51 - 5:54
    che ci permette di monitorare
    proprio in tempo reale
  • 5:54 - 5:58
    questo processo di assorbimento
    del metallo da parte della pianta.
  • 5:58 - 6:00
    E ogni due minuti,
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    a visualizzare quanto metallo
    questi gruppi di piante hanno assorbito.
  • 6:07 - 6:12
    La pianta è l'elemento hi-tech
    alla base di questo progetto.
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    Ma a pensarci bene,
  • 6:14 - 6:18
    la pianta è quasi un elemento hi-tech
    del mondo in cui viviamo.
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    Provate a rifletterci:
    le piante sono strumenti
  • 6:22 - 6:26
    che riescono a convertire
    anidride carbonica in ossigeno,
  • 6:26 - 6:28
    concime in cibo,
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    e vari sali minerali in materie prime
    come legname, resine o lattice.
  • 6:35 - 6:38
    Riuscite ad immaginare
    un'altra tecnologia
  • 6:38 - 6:40
    che ci permetta di fare tutto questo?
  • 6:42 - 6:45
    G.I: Stai aspettando che dicano no?
    G.G: (Ride)
  • 6:45 - 6:47
    G.I.: Durante le prove
    voi dicevate no, qui.
  • 6:47 - 6:50
    Dite no. (Risate)
  • 6:51 - 6:55
    G.G.: Il modo in cui abbiamo utilizzato
    le piante fino a oggi
  • 6:55 - 6:58
    ha davvero quasi definito
    il paesaggio che abbiamo intorno.
  • 6:59 - 7:01
    Sempre di più riusciamo a renderci conto
  • 7:01 - 7:04
    di come il nostro paesaggio
    sia il prodotto di tre fattori:
  • 7:04 - 7:07
    scienza, tecnologia ed economia.
  • 7:08 - 7:09
    Io e Giovanni abbiamo provato
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    a progettare utilizzando
    questi tre fattori.
  • 7:12 - 7:15
    Abbiamo quasi provato ad assecondare
    il comportamento della pianta
  • 7:15 - 7:20
    per re-immaginare un futuro
    di collaborazione tra piante e persone.
  • 7:30 - 7:34
    Per molto tempo, questo spazio
    è stato occupato da una fabbrica.
  • 7:40 - 7:42
    Questa fabbrica produceva componenti
  • 7:42 - 7:45
    per l'industria dell'automobile,
    dell'elettronica e dell'abbigliamento.
  • 7:45 - 7:48
    Però non è sopravvissuta
    alla crisi e ha chiuso,
  • 7:52 - 7:55
    lasciando dietro di sé una terra
    contaminata dai metalli pesanti.
  • 7:59 - 8:02
    Le persone si sono appropriate
    di questa terra.
  • 8:02 - 8:06
    E ignare del passato,
    hanno iniziato a coltivare vegetali.
  • 8:08 - 8:11
    Ma i prodotti di questa terra
    non erano sicuri,
  • 8:11 - 8:13
    e perciò non si potevano
    consumare o scambiare.
  • 8:17 - 8:18
    I coltivatori hanno capito
  • 8:18 - 8:21
    che i metalli nel suolo
    rappresentano un capitale,
  • 8:21 - 8:22
    una risorsa da sfruttare.
  • 8:26 - 8:29
    La piante possono estrarre questi metalli.
  • 8:29 - 8:32
    I metalli sono trasportati
    dalle radici alle foglie.
  • 8:35 - 8:39
    Le foglie si possono raccogliere
    e bruciare, per raccogliere i metalli.
  • 8:40 - 8:43
    Il processo si chiama fito-estrazione.
  • 9:00 - 9:03
    Così torna in auge l'antica pratica
    della rotazione delle terre,
  • 9:03 - 9:06
    ma ispirata ad altri criteri.
  • 9:15 - 9:19
    A volte, i coltivatori hanno seguito
    i trend della finanza.
  • 9:28 - 9:30
    Usando iper-accumulatori,
  • 9:30 - 9:35
    che estraggono ogni anno, per ettaro,
    oltre 2 quintali di metalli pesanti.
  • 9:39 - 9:44
    Testando incroci per creare specie
    con più biomassa e migliore accumulo,
  • 9:46 - 9:50
    che possano produrre iper-accumulatori
    di nuova generazione per metalli preziosi.
  • 9:50 - 9:52
    A poco a poco, potremmo passare
  • 9:52 - 9:56
    da un prato di metalli
    a un albero, o addirittura una foresta.
  • 10:12 - 10:20
    G.I.: Voi probabilmente pensate
    a metalli preziosi come l’oro o l'argento
  • 10:21 - 10:23
    come merci il cui valore
    fluttua in continuazione
  • 10:23 - 10:25
    seguendo le leggi di mercato.
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    La stessa cosa succede
  • 10:27 - 10:31
    per molti altri metalli
    meno nobili, meno preziosi
  • 10:31 - 10:35
    come il rame, lo zinco, il nickel.
  • 10:36 - 10:40
    Anche questi metalli seguono
    la leggi della domanda e dell'offerta.
  • 10:41 - 10:45
    Ma anche di speculazione
    finanziaria e industriale.
  • 10:47 - 10:50
    In GeoMerce abbiamo incrociato
  • 10:50 - 10:55
    i dati relativi all’assorbimento
    dei metalli da parte delle piante
  • 10:55 - 11:01
    con l'andamento, i cambiamenti
    di valore di questi metalli,
  • 11:02 - 11:04
    secondo il London Metal Exchange,
  • 11:04 - 11:07
    che offre delle quotazioni
    ogni due minuti.
  • 11:07 - 11:09
    Abbiamo fatto questo in tempo reale.
  • 11:11 - 11:14
    Quindi le nostre piante
    sono diventate un capitale,
  • 11:15 - 11:18
    un capitale finanziario
    il cui valore cambia continuamente.
  • 11:21 - 11:26
    Voi dovete immaginare le piante
    come dei minatori silenziosi e laboriosi,
  • 11:26 - 11:30
    e i campi agricoli
    come dei grandi caveaux
  • 11:30 - 11:33
    che contengono metallo di valore.
  • 11:36 - 11:42
    G.G.: L’associazione di questi due dati,
    nel nostro progetto, produce un grafico.
  • 11:42 - 11:46
    Guardate, questo grafico
    ha delle linee verticali.
  • 11:46 - 11:48
    Queste linee, che vedete qui,
  • 11:48 - 11:52
    rappresentano la quantità
    di metallo, in tempo reale,
  • 11:52 - 11:54
    estratta da ogni gruppo di piante.
  • 11:55 - 11:58
    Poi c'è un'altra linea,
    lì in alto più spezzettata:
  • 11:58 - 12:00
    quella linea rappresenta
  • 12:00 - 12:04
    la fluttuazione del valore
    del metallo estratto dalla pianta
  • 12:04 - 12:05
    nel London Metal Exchange.
  • 12:06 - 12:09
    Poi osservate: c'è un altro numero
    in alto, più piccolo.
  • 12:09 - 12:10
    Ci sono vari numeri, vedete?
  • 12:11 - 12:15
    Be', quei numeri sono molto importanti,
    perché in questo grafico
  • 12:15 - 12:20
    ci raccontano il potenziale valore
    di un ettaro di terreno contaminato
  • 12:20 - 12:21
    coltivato con iper-accumulatori.
  • 12:22 - 12:27
    Come potete immaginare,
    questo valore cambia di continuo.
  • 12:27 - 12:29
    Perché?
  • 12:29 - 12:33
    Be', perché è gestito
    per una metà dalla pianta
  • 12:33 - 12:34
    e per l'altra metà
  • 12:34 - 12:37
    dal valore finanziario
    del metallo estratto.
  • 12:41 - 12:45
    Questi grafici li abbiamo immaginati
    stampati da macchine
  • 12:45 - 12:48
    che poi nel nostro progetto
    sono diventati dei plotter,
  • 12:48 - 12:51
    plotter che funzionano in modo circolare.
  • 12:57 - 12:59
    Con GeoMerce,
  • 12:59 - 13:04
    più che spiegarci come si bonificano
    i territori contaminati
  • 13:04 - 13:10
    ci fa riflettere sul concetto di valore,
    che secondo noi è il valore del tempo.
  • 13:12 - 13:14
    Il fatto che in GeoMerce tutto,
  • 13:14 - 13:16
    tutta l’installazione
    funzioni in tempo reale,
  • 13:17 - 13:22
    ci fa capire che le piante
    sono vive, che si muovono,
  • 13:22 - 13:25
    e che in qualche modo
    possono lavorare insieme a noi.
  • 13:26 - 13:31
    Questi plotter circolari
    che sono un po' come degli orologi
  • 13:31 - 13:36
    e che richiamano visivamente
    le sezioni dei tronchi degli alberi,
  • 13:36 - 13:39
    ci raccontano che le regole della natura
  • 13:39 - 13:43
    hanno tempi che sono estremamente diversi
    da quelli imposti dall'uomo.
  • 13:46 - 13:48
    Noi possiamo farci aiutare delle piante,
  • 13:49 - 13:52
    le piante possono addirittura arrivare
    ad acquisire un valore finanziario,
  • 13:52 - 13:57
    ma con tempi che le appartengono,
    che sono propri alla pianta.
  • 14:02 - 14:08
    G.I: Pensare all'agricoltura
    come investimento a breve termine
  • 14:09 - 14:13
    che possa creare profitti
    nell'immediato è ingenuo.
  • 14:14 - 14:16
    GeoMerce,
  • 14:16 - 14:21
    inseguendo l'illusione della finanza
    di dare un valore monetario a tutto,
  • 14:22 - 14:23
    ci lascia un monito:
  • 14:24 - 14:29
    ci dice che il rapporto
    tra agricoltura ed economia
  • 14:29 - 14:30
    non può essere di 1 a 1.
  • 14:31 - 14:38
    E che non basta piantare soldi,
    intendo dire investire denari,
  • 14:39 - 14:41
    per creare valore,
  • 14:41 - 14:44
    ma ci sono dei tempi e dei modi
    che bisogna rispettare.
  • 14:45 - 14:47
    G.G.: E questi sono i tempi
    e i modi della natura.
  • 14:49 - 14:51
    Grazie.
  • 14:51 - 14:53
    (Applausi)
Title:
Le piante dei soldi | Gionata Gatto e Giovanni Innella | TEDxNapoli
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Utilizzando piante che accumulano i metalli pesanti, Gionata Gatto e Giovanni Innella hanno immaginato uno scenario in cui i campi coltivati possano diventare capitali finanziari che rispondono alle leggi dell’economia e a quelle della natura.

Gionata e Giovanni raccontano la loro ricerca tra biologia e finanza, tra realtà e speculazione.

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
15:01

Italian subtitles

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