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Messaggiare uccide la lingua. SKE!!!

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    Sentiamo sempre dire che i messaggini sono una piaga.
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    L'idea è che messaggiare sancisce il declino e la caduta
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    di una qualunque serietà letteraria, o perlomeno della capacità di scrivere,
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    tra i giovani negli Stati Uniti
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    e in tutto il mondo in generale.
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    La realtà dei fatti è che non è proprio così
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    ed è facile pensare che sia vero,
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    ma per poterlo vedere in altro modo,
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    per osservare che messaggiare in realtà è strumento potente,
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    non solo vigoroso, ma miracoloso,
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    una specie di complessità emergente
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    che vediamo accadere proprio ora,
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    dobbiamo osservare un po' più da lontano
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    e vedere che tipo di linguaggio è veramente,
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    nel qual caso, una cosa che vediamo
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    è che messaggiare non vuol dire assolutamente scrivere.
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    Cosa voglio dire?
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    In sostanza, se pensiamo alle lingue,
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    le lingue esistono probabilmente da 150 000 anni,
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    almeno 80 000 anni,
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    e sono nate come lingue parlate. Le persone parlavano.
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    Probabilmente è quello per cui siamo geneticamente predisposti.
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    È così che usiamo più spesso la lingua.
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    Scrivere è una cosa che è venuta molto dopo,
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    e come abbiamo visto nell'ultimo discorso,
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    c'è un po' di controversia su quando sia realmente accaduto,
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    ma secondo le stime tradizionali,
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    se l'umanità fosse esistita per 24 ore,
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    la scrittura sarebbe arrivata solo alle 23:07.
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    La scrittura è una cosa dell'ultimo minuto.
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    Quindi prima c'è il linguaggio parlato, e poi è arrivata la scrittura
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    come una sorta di stratagemma.
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    Non mi fraintendete, scrivere ha i suoi vantaggi.
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    Scrivendo, dato che è un processo consapevole,
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    e dato che si può guardare indietro,
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    con la lingua scritta si possono fare cose che sono meno fattibili
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    con la lingua parlata.
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    Per esempio, immaginate un passaggio di Edward Gibbon
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    dal "Declino e Caduta dell'Impero Romano":
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    "L'intero assedio duro più di dodici ore,
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    finché il graduale ritiro dei Persiani non si trasformò
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    in una fuga disordinata, il cui vergognoso esempio
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    fu dato dai capi e dai Surena stessi."
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    È bellissimo, ma siamo onesti, nessuno parla in questo modo.
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    O almeno nessuno dovrebbe se è interessato
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    a riprodursi. Questo...
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    (Risate)
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    non è il modo in cui un essere umano parla in maniera informale.
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    Il discorso informale è una cosa abbastanza diversa.
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    I linguisti hanno mostrato
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    che quando parliamo in maniera informale in modo non controllato,
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    tendiamo a parlare a pacchetti di parole
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    che vanno dalle 7 alle 10 parole.
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    Lo noterete se avrete mai occasione di registrarvi
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    o registrare un gruppo di persone che parlano.
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    Ecco come sono i discorsi.
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    Il discorso è molto più sciolto. È molto più telegrafico.
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    È molto meno riflessivo -- molto diverso dallo scritto.
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    Abbiamo tendenza a pensare, visto che vediamo così spesso
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    la lingua scritta, che quella sia la lingua,
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    ma in realtà la lingua è quella parlata. Sono due cose diverse.
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    Certo, con l'andare del tempo,
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    è naturale che ci sia stata una certa dose di scollamento
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    tra il parlare e lo scrivre.
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    Per esempio, in un periodo molto lontano,
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    nel fare un discorso era normale
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    parlare come si scriveva.
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    Intendo quel tipo di discorso che vedete fare
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    nei vecchi film in cui l'oratore si schiarisce la voce e dice,
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    "Signore e signori," e poi parlano
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    in un modo che non ha niente a che vedere con un discorso informale.
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    È formale. Usa lunghe frasi come quella di Gibbon.
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    È parlare nello stesso modo in cui si scrive e quindi, per esempio,
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    in questo periodo pensiamo molto a Lincoln
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    a causa del film.
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    Il Discorso di Gettysburg non è stato il fulcro dell'evento.
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    Le due ore precedenti, Edward Everett parlò
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    di un argomento che francamente oggi non ci coinvolge molto
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    e allora lo faceva a malapena.
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    Il punto era ascoltarlo parlare
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    come se scrivesse.
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    La gente comune restava lì ad ascoltare per due ore.
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    Era assolutamente naturale.
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    All'epoca si faceva così, si parlava come si scriveva,
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    Bene, se si può parlare come si scrive
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    logicamente ne consegue che talvolta si possa anche volere
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    scrivere come se si parlasse.
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    Il problema era appunto che nel senso proprio,
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    e meccanico, all'epoca era più difficile
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    per il semplice motivo che gli strumenti non erano predisposti.
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    È quasi impossibile farlo a mano
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    tranne con la stenografia, e comunque la comunicazione è limitata.
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    Su una macchina da scrivere manuale era molto difficile,
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    e anche quando arrivarono le macchine da scrivere elettriche,
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    o successivamente le tastiere dei computer, il fatto è
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    che anche se si può digitare abbastanza facilmente
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    da tenere il passo con la parola, più o meno, ci deve essere
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    qualcuno che riesce a ricevere il messaggio rapidamente.
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    Una volta che avete un oggetto in tasca che può ricevere quel messaggio,
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    allora ci sono le condizione che permettono
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    di scrivere nello stesso modo in cui parliamo.
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    A questo punto entrano in scena i messaggi.
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    I messaggi sono molto sciolti nella loro struttura.
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    Nessuno pensa alle maiuscole e alla punteggiatura nei messaggi,
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    ma ancora una volta, pensate a queste cose quando parlate?
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    No, e quindi perché dovreste farlo messaggiando?
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    Nonostante il fatto che coinvolga
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    il meccanismo brutale di quello che chiamiamo scrivere,
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    messaggiare è come fare un discorso con le dita. Ecco cos'è.
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    Ora possiamo scrivere come parliamo.
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    Ed è molto interessante, ma nonostante ciò
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    è facile pensare che rappresenti lo stesso un certo declino.
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    Vediamo il generale allentamento della struttura,
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    la mancanza di interesse nelle regole a cui eravamo abituati
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    nell'imparare alla lavagna, e quindi pensiamo
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    che qualcosa non vada.
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    È una reazione molto naturale.
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    Ma il fatto è che quello che sta succedendo
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    è una specie di complessità emergente.
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    Questo è quello che vediamo in questo discorso con le dita.
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    Per poterlo capire, quello che vogliamo vedere
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    è come in questo nuovo tipo di linguaggio
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    stia emergendo una nuova struttura.
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    E quindi per esempio, nei messaggi c'è una convenzione
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    che si chiama LOL.
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    Associamo di solito a LOL
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    il significato di "ridere a crepapelle".
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    Certo, è teoricamente corretto,
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    e se osservate testi più vecchi, la gente lo usava
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    effettivamente per indicare ridere a crepapelle.
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    Ma se messaggiate oggi, o se siete il tipo che
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    conosce il substrato dei messaggi, come si è trasformato,
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    noterete che LOL
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    non significa più ridere a crepapelle.
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    Si è evoluto in qualcosa di molto più sottile.
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    Questo è un testo reale
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    di una donna di circa 20 anni
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    non molto tempo fa.
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    "ap, mi piace il font che usi"
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    Julie: "lol grazie gmail è lento in questo momento"
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    Se ci pensate, non è divertente.
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    Nessuno sta ridendo. (Risate)
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    Eppure, eccolo lì, si presuppone
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    che ci sia stato un qualche tipo di intoppo.
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    Poi Susan dice, "lol, lo so,"
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    una risata ancor più fragorosa di quella a cui siamo abituati
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    quando si parla di questi inconvenienti.
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    Quindi Julie dice, "Ti ho appena mandato una mail."
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    Susan: "lol, la vedo."
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    Che persone divertenti, se questo è il significato di LOL.
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    Julie dice, "Cosa succede?"
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    Susan: "lol, devo scrivere un articolo di 10 pagine."
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    Non è divertita. Pensateci.
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    LOL si usa in un modo molto particolare.
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    È un segnale di empatia. È un segnale di accordo.
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    Noi linguisti chiamiamo cose come questa particelle pragmatiche.
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    Qualunque lingua parlata in uso, ce le ha.
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    Se parlate giapponese, pensate
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    a quella piccola parola "ne" che è usata tanto alla fine delle frasi.
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    Se ascoltate come parlano oggi i giovani di colore,
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    pensate all'uso della parola "yo".
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    Ci si potrebbero scrivere intere dissertazioni,
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    e probabilmente le si stanno già scrivendo.
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    Una particella pragmatica: ecco cos'è diventato LOL gradualmente.
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    È un modo di usare la lingua tra la gente di oggi.
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    Un altro esempio è "slash".
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    Possiamo usare lo slash nel modo in cui siamo abituati,
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    del tipo,
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    "Ci divertiremo - slash - socializzeremo."
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    Siamo a questi livelli.
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    Lo slash viene usato in modo molto diverso
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    nei messaggi tra i giovani.
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    Viene usato per cambiare scenario.
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    Per esempio, questa Sally dice,
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    "Devo trovare gente con cui rilassarmi"
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    e Jake dice, "Haha" --
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    si potrebbe scrivere una dissertazione anche su "Haha", ma ora non abbiamo tempo --
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    "Haha quindi vai da sola? Perché?"
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    Sally: "Per il programma estivo alla NYU."
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    Jake: "Haha. Slash sto guardando quel video con i giocatori dei suns
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    che cercano di tirare con un occhio solo."
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    Lo slash è interessante.
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    Non so neanche di cosa sta parlando Jake dopo lo slash,
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    ma notate che cambia argomento.
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    Sembra un po' banale,
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    ma pensate come nella vita vera,
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    se vogliamo fare conversazione e vogliamo cambiare argomento,
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    ci sono modi per farlo con eleganza.
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    Non si cambia all'improvviso.
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    Tamburellate sulle gambe e guardate lontano,
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    o dite qualcosa come, "Hmm, mi fa pensare che --"
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    anche se non è vero, ma quello che state facendo --
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    (Risate) --
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    quello che state cercando di fare è cambiare argomento.
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    Non lo si può fare nei messaggi,
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    quindi si sviluppano modi per farlo tramite questo strumento.
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    Tutte le lingue parlate hanno quello che i linguisti chiamano
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    un indicatore informativo -- o due, o tre.
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    Messaggiare ne ha sviluppato uno con questo slash.
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    Ci sono tutta una serie di nuove costruzioni
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    che si sviluppano, eppure è facile pensare
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    che c'è ancora qualcosa di sbagliato.
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    Manca una struttura di qualche tipo.
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    Non è sofisticato
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    come il linguaggio del The Wall Street Journal.
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    Il fatto è che,
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    guardate questa persona nel 1956,
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    quando messaggiare non esisteva,
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    "I Love Lucy" è ancora nell'aria.
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    "Molti non conoscono l'alfabeto o le tabelline,
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    non sanno scrivere in modo grammaticalmente corretto --"
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    Le abbiamo già sentite queste cose,
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    non solo nel 1956. 1917, insegnante del Connecticut.
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    1917. Questa è l'epoca in cui tutti supponiamo
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    che in termini di scrittura fosse tutto perfetto
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    perché la gente di "Downton Abbey" è eloquente,
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    o qualcosa del genere.
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    Quindi, "Tutte le università del paese lanciano l'appello,
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    'I nostri studenti non sanno scrivere, non sanno usare la punteggiatura.'"
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    E così via. Si può anche tornare più indietro.
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    È il preside di Harvard. È il 1871.
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    Non c'è elettricità. La gente ha tre nomi.
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    "Pessima ortografia,
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    scrittura sgrammaticata e non elegante."
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    E sta parlando di gente che altrimenti
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    sarebbe pronta per gli studi universitari.
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    Si può andare anche più indietro.
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    1841, un certo preside scolastico, assente da tempo, è arrabbiato
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    perché ormai da tempo "ha notato con rammarico
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    il quasi totale abbandono dell'originale..." bla bla bla bla bla.
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    O si può risalire al 63 d.C. -- (Risate) --
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    a questo pover'uomo non piace il modo
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    in cui la gente parla latino.
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    All'epoca, stava parlando di quello che poi è diventato il francese.
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    Quindi ci sono sempre -- (Risate) (Applausi) --
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    ci sono sempre persone che si preoccupano di queste cose
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    e il pianeta in qualche modo sembra continuare a girare.
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    Io vedo il messaggiare del giorno d'oggi
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    come un modo di scrivere completamente nuovo
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    che i giovani stanno sviluppando,
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    che usano insieme alle loro normali capacità di scrittura,
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    e questo significa che sono capaci di fare due cose.
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    Le prove dimostrano sempre di più che essere bilingue
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    è un beneficio cognitivo.
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    Lo stesso vale per l'essere bidialettali.
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    È sicuramente vero per l'essere bidialettali in termini di scrittura.
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    Quindi messaggiare è la prova di un atto di equilibrio
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    che i giovani usano oggi, inconsciamente ovviamente,
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    ma è un'espansione del loro repertorio linguistico.
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    È molto semplice.
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    Se qualcuno dal 1973 guardasse
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    quello che c'è scritto sulla bacheca di un dormitorio del 1993,
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    il gergo sarebbe cambiato un po'
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    dall'era di "Love Story",
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    ma capirebbe quello che c'è scritto su quella bacheca.
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    Prendete quella persona del 1993 -- non è molto tempo fa,
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    sono quelli di "Bill and Ted's Excellent Adventure" -- quella gente lì.
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    Prendete quella gente e fatele leggere
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    un tipico testo scritto da un ventenne di oggi.
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    Spesso non hanno la minima idea di quello che significa
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    perché si è sviluppata una lingua tutta nuova
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    tra i giovani che fanno cose che a noi sembrano banali
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    come digitare
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    sui loro piccoli apparecchi.
  • 12:37 - 12:41
    Per chiudere, se potessi andare nel futuro,
  • 12:41 - 12:45
    se potessi andare nel 2033,
  • 12:45 - 12:48
    la prima cosa che chiederei è se David Simon
  • 12:48 - 12:52
    ha fatto un sequel di "The Wire". Vorrei saperlo.
  • 12:52 - 12:55
    E -- lo chiederei veramente --
  • 12:55 - 12:58
    e poi vorrei sapere cosa è successo su "Downton Abbey".
  • 12:58 - 13:00
    Questa sarebbe la seconda cosa.
  • 13:00 - 13:02
    E la terza cosa sarebbe,
  • 13:02 - 13:06
    per favore fatemi vedere un po' di testi
  • 13:06 - 13:07
    scritti da una sedicenne,
  • 13:07 - 13:10
    perché vorrei sapere come si è evoluto questo linguaggio
  • 13:10 - 13:12
    dalla nostra epoca,
  • 13:12 - 13:16
    e idealmente lo rimanderei a voi e all' io di oggi
  • 13:16 - 13:18
    in modo da potere esaminare questo miracolo linguistico
  • 13:18 - 13:20
    che si sta verificando sotto il nostro naso.
  • 13:20 - 13:22
    Grazie.
  • 13:22 - 13:27
    (Applausi)
  • 13:27 - 13:31
    Grazie. (Applausi)
Title:
Messaggiare uccide la lingua. SKE!!!
Speaker:
John McWhorter
Description:

I messaggi sono la morte della capacità di scrivere bene? John McWhorter suggerisce che significano molto di più di quello che sembrano, linguisticamente e culturalmente. E sono buone notizie.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
13:48
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Revisions

  • Revision 8 Edited (legacy editor)
    Anna Cristiana Minoli