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Nazionalismo vs Globalismo: la nuova divisione politica

  • 0:01 - 0:05
    Chris Anderson: Salve.
    Benvenuti ai Dialoghi TED.
  • 0:05 - 0:08
    Il primo di una serie
    di incontri che si terranno
  • 0:08 - 0:12
    in risposta agli attuali
    sconvolgimenti politici.
  • 0:12 - 0:13
    Non so voi,
  • 0:13 - 0:17
    ma io sono molto preoccupato riguardo
    alle crescenti spaccature del paese
  • 0:17 - 0:19
    e del mondo.
  • 0:19 - 0:21
    Non ci si ascolta. Vero?
  • 0:22 - 0:23
    Proprio non lo fanno
  • 0:23 - 0:26
    Sembra proprio che abbiamo bisogno
    di un diverso metodo di comunicare,
  • 0:27 - 0:32
    un metodo basato su - non so,
    spiegazione, ascolto, comprensione,
  • 0:32 - 0:34
    in un contesto più ampio.
  • 0:35 - 0:38
    Almeno è quello che cercheremo di fare
    in questi Dialoghi TED,
  • 0:38 - 0:39
    a partire da oggi.
  • 0:39 - 0:42
    E non potevamo avere ospite
  • 0:42 - 0:45
    migliore per iniziare alla grande.
  • 0:45 - 0:48
    Abbiamo qui una mente capace di pensare
    come più o meno nessun altro sul pianeta,
  • 0:48 - 0:50
    ci terrei a precisare.
  • 0:50 - 0:51
    Dico sul serio.
  • 0:51 - 0:53
    (Yuval Noah Harari ride)
  • 0:53 - 0:54
    Davvero.
  • 0:54 - 0:59
    È in grado di sintetizzare la storia
    con delle idee di base
  • 0:59 - 1:01
    in un modo che lascia
    piuttosto senza fiato.
  • 1:01 - 1:05
    Dunque, penso che alcuni di voi
    conoscano questo libro, "Sapiens"
  • 1:05 - 1:06
    C'è qualcuno che lo ha letto?
  • 1:06 - 1:07
    (Applausi)
  • 1:08 - 1:11
    Non riuscivo a chiuderlo.
  • 1:11 - 1:15
    Il modo in cui riesce a raccontare
    la storia del genere umano
  • 1:15 - 1:18
    attraverso alcune idee grandiose
    che ti fanno pensare in modo diverso--
  • 1:18 - 1:20
    è semplicemente fantastico.
  • 1:20 - 1:21
    E qui abbiamo il seguito,
  • 1:21 - 1:24
    che penso verrà pubblicato
    la prossima settimana negli USA
  • 1:25 - 1:26
    YNH: Sì, la settimana prossima.
  • 1:26 - 1:27
    CA:"Homo Deus"
  • 1:27 - 1:30
    Dunque, questa dovrebbe essere
    la storia del prossimo secolo.
  • 1:31 - 1:32
    Ho avuto l'occasione di leggerlo.
  • 1:32 - 1:35
    È estremamente drammatico,
  • 1:35 - 1:39
    e, oserei dire, per alcune persone,
    piuttosto allarmante.
  • 1:40 - 1:41
    Assolutamente da leggere.
  • 1:41 - 1:46
    E, sinceramente non avremmo potuto avere
    con noi nessuno di meglio per aiutarci
  • 1:46 - 1:50
    a capire che cosa diavolo
    sta accadendo nel mondo ora.
  • 1:50 - 1:55
    Perciò diamo un caloroso benvenuto
    a Yuval Noah Harari.
  • 1:55 - 2:03
    (Applausi)
  • 2:03 - 2:07
    È grandioso avere qui con noi anche
    gli amici di Facebook e tutto il Web.
  • 2:07 - 2:08
    Ciao Facebook!
  • 2:08 - 2:12
    E tutti voi, non appena inizio
    a intervistare Yuval,
  • 2:12 - 2:14
    intervenite con le vostre domande,
  • 2:14 - 2:17
    non per forza riguardanti
    lo scandalo politico di ora,
  • 2:17 - 2:21
    ma riguardanti la più ampia comprensione
    della domanda: "Dove andremo a finire?"
  • 2:23 - 2:24
    Pronti? Ok, iniziamo.
  • 2:24 - 2:26
    Eccoci, Yuval:
  • 2:26 - 2:29
    New York City, 2017,
    nuovo presidente in carica
  • 2:29 - 2:32
    e ondate di shock che si diffondono
    in tutto il mondo.
  • 2:32 - 2:34
    Cosa diamine sta succedendo?
  • 2:35 - 2:37
    YNH: Penso che sia semplicemente successo
  • 2:37 - 2:40
    che abbiamo perso la nostra storia.
  • 2:40 - 2:43
    Gli umani ragionano in storie
  • 2:43 - 2:46
    e cerchiamo di dare un senso al mondo
    raccontando delle storie.
  • 2:46 - 2:48
    E negli ultimi decenni
  • 2:48 - 2:51
    abbiamo raccontato una storia
    molto semplice e affascinante
  • 2:51 - 2:52
    riguardo a cosa accadesse nel mondo.
  • 2:52 - 2:56
    E questa storia diceva
    "beh ciò che sta succedendo è
  • 2:56 - 2:58
    che si sta globalizzando l'economia,
  • 2:58 - 3:00
    liberalizzando la politica,
  • 3:00 - 3:04
    e questa combinazione
    creerà il paradiso in Terra",
  • 3:04 - 3:08
    diceva che dobbiamo solo
    continuare a globalizzare l'economia
  • 3:08 - 3:09
    e liberalizzare il sistema politico
  • 3:09 - 3:11
    e così tutto sarà meraviglioso.
  • 3:11 - 3:14
    E nel 2016 è arrivato il momento
  • 3:14 - 3:18
    in cui una larga parte della popolazione,
    persino del mondo occidentale,
  • 3:18 - 3:20
    ha smesso di credere in questa storia.
  • 3:21 - 3:23
    Per buone ragioni o meno -
    non ha importanza.
  • 3:23 - 3:25
    La gente non crede più in questa storia,
  • 3:25 - 3:29
    e quando non hai una storia,
    non capisci più cosa sta succedendo.
  • 3:29 - 3:33
    CA: Una parte di te crede che quella
    fosse una storia realmente efficace.
  • 3:33 - 3:34
    Che ha funzionato.
  • 3:34 - 3:36
    YNH: In un certo senso, sì.
  • 3:36 - 3:38
    Secondo alcune statistiche,
  • 3:38 - 3:41
    questo è il miglior momento di sempre
  • 3:41 - 3:42
    per il genere umano.
  • 3:42 - 3:45
    Oggi, per la prima volta nella storia,
  • 3:45 - 3:49
    la gente muore più perché mangia troppo
    che perché mangia troppo poco,
  • 3:49 - 3:51
    il che è una conquista fenomenale.
  • 3:51 - 3:53
    (Il pubblico ride)
  • 3:53 - 3:55
    Per la prima volta nella storia,
  • 3:55 - 3:59
    muoiono più persone per vecchiaia
    che per le malattie infettive,
  • 3:59 - 4:02
    e anche il tasso di violenza è diminuito.
  • 4:02 - 4:04
    Per la prima volta nella storia
  • 4:04 - 4:09
    le persone che muoiono per suicidio
    sono più di quelle uccise da criminalità,
  • 4:09 - 4:11
    terrorismo e guerra messi insieme.
  • 4:11 - 4:15
    Statisticamente, tu sei il
    tuo peggior nemico.
  • 4:15 - 4:17
    O almeno, fra tutte le persone al mondo,
  • 4:17 - 4:20
    è più probabile
    che venga ucciso da te stesso -
  • 4:20 - 4:21
    (Il pubblico ride)
  • 4:21 - 4:25
    il che, di nuovo, è proprio
    una bella notizia se confrontata -
  • 4:25 - 4:26
    (Il pubblico ride)
  • 4:26 - 4:31
    se confrontata al livello di violenza
    che abbiamo visto nelle epoche precedenti.
  • 4:31 - 4:33
    CA: Ma questo processo
    di connessione del mondo
  • 4:33 - 4:37
    è finito col far sì che un ampio numero
    di persone si sentisse tagliato fuori,
  • 4:37 - 4:38
    e questo gruppo ha reagito.
  • 4:38 - 4:40
    E quindi ora abbiamo questa bomba
  • 4:40 - 4:43
    che sta più o meno
    lacerando l'intero sistema.
  • 4:43 - 4:46
    Voglio dire, cosa ne deduci
    da ciò che è accaduto?
  • 4:46 - 4:49
    Sembra che il vecchio modo
    di pensare la politica,
  • 4:49 - 4:52
    destra contro sinistra,
    sia stato spazzato via e sostituito.
  • 4:52 - 4:54
    Come la dovremmo pensare?
  • 4:54 - 4:58
    YNH: Sì, il vecchio modello politico
    del XX secolo, con destra contro sinistra
  • 4:58 - 5:00
    ora è per lo più irrilevante,
  • 5:00 - 5:05
    mentre la vera divisione oggi è
    fra globale e nazionale,
  • 5:05 - 5:06
    globale e locale.
  • 5:06 - 5:09
    E puoi vedere in tutto il mondo
  • 5:09 - 5:11
    che questa ora è la lotta principale.
  • 5:11 - 5:15
    Probabilmente abbiamo bisogno di
    modelli politici totalmente nuovi
  • 5:15 - 5:20
    e metodi totalmente nuovi
    di pensare la politica.
  • 5:20 - 5:26
    In sostanza, si potrebbe dire
    che ora noi abbiamo un'ecologia globale,
  • 5:26 - 5:30
    un'economia globale,
    ma una politica nazionale,
  • 5:30 - 5:32
    e queste cose non vanno insieme.
  • 5:32 - 5:34
    Ciò rende il sistema politico inefficace,
  • 5:34 - 5:38
    perché non riesce a controllare le forze
    che modellano la nostra vita.
  • 5:38 - 5:41
    E abbiamo fondamentalmente solo
    due soluzioni per questo squilibrio:
  • 5:41 - 5:45
    o de-globalizzare l'economia e
    riportarla ad un'economia nazionale,
  • 5:45 - 5:48
    oppure globalizzare il sistema politico.
  • 5:49 - 5:54
    CA: Dunque, penso che alcuni,
    o meglio, molti liberali là fuori
  • 5:54 - 6:00
    vedono irrimediabilmente male
    Trump e il suo governo,
  • 6:00 - 6:03
    lo vedono terribile a tutti gli effetti.
  • 6:03 - 6:09
    Vedi qualche linea narrativa o
    filosofia politica di fondo
  • 6:09 - 6:11
    che valga almeno la pena comprendere?
  • 6:11 - 6:13
    Come articoleresti questa filosofia?
  • 6:13 - 6:15
    O è solo la filosofia del nazionalismo?
  • 6:16 - 6:22
    YNH: Penso che la sensazione
    o l'idea di base sia
  • 6:22 - 6:26
    che il sistema politico -
    che qualcosa si sia rotto lì.
  • 6:26 - 6:30
    Non è più in grado di dare
    potere alla persona comune.
  • 6:30 - 6:33
    Non si cura più della persona comune,
  • 6:34 - 6:38
    e penso che questa diagnosi del male
    della politica sia corretta.
  • 6:38 - 6:42
    Per quanto riguarda le risposte,
    invece, sono molto più incerto.
  • 6:42 - 6:45
    Penso che quella che stiamo vedendo
    sia l'immediata reazione umana:
  • 6:45 - 6:48
    se qualcosa non funziona,
    torniamo indietro.
  • 6:48 - 6:49
    E questo si vede dovunque,
  • 6:49 - 6:54
    che all'interno del sistema
    politico di oggi quasi nessuno
  • 6:54 - 6:58
    possiede alcun genere di visione
    orientata al futuro del destino dell'uomo.
  • 6:58 - 7:01
    Praticamente in tutto il mondo,
    si vede una visione retrograda:
  • 7:01 - 7:03
    "Rendiamo di nuovo grande l'America",
  • 7:03 - 7:07
    come se sia stata grande - non so -
    negli anni '50, '80, un tempo,
  • 7:07 - 7:08
    beh,torniamo lì.
  • 7:08 - 7:13
    E se vai in Russia
    un secolo dopo Lenin,
  • 7:13 - 7:15
    la visione di Putin per il futuro
  • 7:15 - 7:18
    è basata, fondamentalmente,
    sul ritorno all'era zarista.
  • 7:18 - 7:20
    E in Israele, da dove vengo,
  • 7:20 - 7:23
    la visione politica più popolare
    del momento è:
  • 7:23 - 7:25
    "Costruiamo di nuovo il tempio."
  • 7:25 - 7:28
    Ovvero, torniamo indietro di 2000 anni.
  • 7:28 - 7:33
    Quindi le persone pensano
    ad un tempo perduto nel passato
  • 7:33 - 7:37
    e quando accade è come
    perdersi in una grande città
  • 7:37 - 7:40
    e dire "Ok, torniamo indietro
    fino al punto in cui ero sicuro
  • 7:40 - 7:41
    e iniziamo da capo."
  • 7:42 - 7:43
    Io non penso che questo funzioni,
  • 7:43 - 7:46
    ma un sacco di gente, beh
    questo è il loro istinto primario.
  • 7:46 - 7:48
    CA: Ma perché non funzionerebbe?
  • 7:48 - 7:51
    "L'America, prima di tutto" è in vari modi
    uno slogan molto accattivante.
  • 7:51 - 7:55
    Il Patriottismo è, per molti aspetti,
    un ideale molto nobile.
  • 7:55 - 7:58
    Ha giocato un ruolo chiave nel
    promuovere la cooperazione
  • 7:58 - 8:00
    tra numerose persone.
  • 8:00 - 8:04
    Perché non possiamo avere
    un mondo organizzato in Stati,
  • 8:04 - 8:06
    ognuno dei quali mette prima se stesso?
  • 8:07 - 8:11
    YNH: Per molti secoli,
    direi persino millenni,
  • 8:11 - 8:13
    il Patriottismo ha funzionato
    piuttosto bene.
  • 8:14 - 8:15
    Certo, ha causato molte guerre,
  • 8:15 - 8:18
    ma non ci dovremmo concentrare
    troppo sugli aspetti negativi.
  • 8:18 - 8:22
    Ci sono anche moltissimi aspetti
    positivi riguardanti il Patriottismo
  • 8:22 - 8:26
    e la capacità di avere
    un gran numero di persone
  • 8:26 - 8:27
    che si comprendono a vicenda
  • 8:27 - 8:29
    e si interessano l'una dell'altra
  • 8:29 - 8:32
    e che si uniscono
    per un'azione collettiva.
  • 8:32 - 8:35
    Se torniamo indietro alle prime nazioni,
  • 8:35 - 8:37
    per esempio, migliaia di anni fa,
  • 8:37 - 8:40
    le popolazioni che vivevano
    lungo il Fiume Giallo in Cina -
  • 8:40 - 8:42
    erano divise in tante tribù diverse
  • 8:43 - 8:47
    e dipendevano tutte dal fiume
    per sopravvivere e prosperare,
  • 8:47 - 8:51
    ma, allo stesso tempo, tutte venivano
    piegate da periodiche alluvioni
  • 8:51 - 8:53
    e periodiche siccità.
  • 8:53 - 8:56
    E nessuna tribù poteva
    farci molto in reltà,
  • 8:56 - 9:00
    perché ciascuna di esse controllava
    solo una piccola sezione del fiume.
  • 9:00 - 9:03
    Ma in seguito ad un processo
    lungo e complicato,
  • 9:03 - 9:07
    le tribù si sono unite insieme
    formando la Nazione cinese,
  • 9:07 - 9:09
    che ha preso il controllo
    dell'intero Fiume Giallo
  • 9:10 - 9:15
    ed è riuscita a mettere insieme
    centinaia di migliaia di persone
  • 9:15 - 9:19
    per disciplinare il fiume
    costruendo dighe e canali,
  • 9:19 - 9:22
    per prevenire così le peggiori
    inondazioni e siccità
  • 9:22 - 9:26
    ed elevare il livello
    di prosperità per tutti.
  • 9:26 - 9:28
    E questo ha funzionato in molti
    posti intorno al mondo.
  • 9:28 - 9:31
    Ma ora che siamo nel XXI secolo,
  • 9:31 - 9:35
    la tecnologia sta cambiando tutto
    in modo fondamentale.
  • 9:35 - 9:38
    Stiamo vivendo - tutte le persone
    del mondo
  • 9:38 - 9:41
    stanno vivendo lungo lo stesso
    cyber-fiume,
  • 9:41 - 9:47
    e nessuna nazione da sola
    è in grado di disciplinarlo.
  • 9:47 - 9:51
    Viviamo tutti insieme
    su un singolo pianeta,
  • 9:51 - 9:54
    che è minacciato dalle
    nostre stesse azioni.
  • 9:54 - 9:58
    E se non c'è alcun tipo
    di cooperazione globale,
  • 9:58 - 10:03
    il Nazionalismo non è proprio la tattica
    giusta per affrontare i problemi,
  • 10:03 - 10:07
    sia che si parli di cambiamento climatico,
    o di sconvolgimenti tecnologici.
  • 10:08 - 10:10
    Perciò era una bella idea
  • 10:10 - 10:14
    in un mondo in cui le azioni,
    la maggior parte delle questioni
  • 10:14 - 10:16
    si presentavano su scala nazionale,
  • 10:16 - 10:19
    ma il tuo punto è che le questioni
    che oggi contano di più
  • 10:19 - 10:22
    non sono più quelle su scala nazionale,
    ma quelle su scala globale.
  • 10:22 - 10:26
    YNH: Esatto. Tutte le principali
    problematiche del mondo di oggi
  • 10:26 - 10:29
    sono essenzialmente globali,
  • 10:29 - 10:30
    e non si possono risolvere
  • 10:30 - 10:34
    se non con un qualche tipo
    di cooperazione globale.
  • 10:34 - 10:36
    Non riguarda solo il clima,
  • 10:36 - 10:39
    che è l'esempio più ovvio che la gente fa.
  • 10:39 - 10:42
    Io penso più in termini di
    sconvolgimento tecnologico.
  • 10:42 - 10:45
    Se, per esempio, pensiamo
    all'intelligenza Artificiale (IA),
  • 10:45 - 10:48
    che, nei prossimi 20-30 anni,
  • 10:48 - 10:52
    spingerà centinaia di milioni di persone
    fuori dal mercato del lavoro -
  • 10:52 - 10:55
    beh, questo è un problema
    su scala globale.
  • 10:55 - 10:58
    Perturberà l'economia di tutte le nazioni.
  • 10:58 - 11:02
    E ugualmente, se pensiamo,
    diciamo, alla bioingegneria
  • 11:02 - 11:05
    e alle persone che hanno paura
    di fare esperimenti di ricerca
  • 11:05 - 11:07
    non so, di ingegneria genetica
    sugli esseri umani,
  • 11:07 - 11:13
    non servirà a niente se un solo paese,
    per esempio gli USA,
  • 11:13 - 11:16
    dichiara fuori legge tutti
    gli esperimenti sugli umani,
  • 11:16 - 11:20
    ma la Cina o il Nord Corea
    continuano a farli.
  • 11:20 - 11:22
    Perciò gli USA non possono risolvere
    il problema da soli,
  • 11:22 - 11:27
    e, molto presto, riceveranno immense
    pressioni affinché facciano lo stesso
  • 11:27 - 11:32
    perché parliamo di tecnologie
    ad alto rischio, ma ad alto guadagno.
  • 11:32 - 11:37
    Se qualcun altro lo sta già facendo, non
    mi posso permettere di rimanere indietro.
  • 11:37 - 11:43
    L'unica maniera per avere delle regole,
    una regolamentazione efficace,
  • 11:43 - 11:45
    su cose come l'ingegneria genetica
  • 11:45 - 11:47
    è avere una regolamentazione globale.
  • 11:47 - 11:52
    Se tu hai solo delle regole nazionali,
    nessuno le seguirà.
  • 11:52 - 11:54
    CA: Questo è molto interessante.
  • 11:54 - 11:56
    Questa potrebbe essere una chiave
  • 11:56 - 11:59
    per stimolare almeno una
    conversazione costruttiva
  • 11:59 - 12:01
    tra le diverse parti,
  • 12:01 - 12:04
    perché penso concordiate tutti
    sul fatto che il motivo scatenante
  • 12:04 - 12:07
    di gran parte della rabbia che
    ci ha condotti fin qui
  • 12:07 - 12:10
    sono le legittime preoccupazioni
    per la perdita del lavoro.
  • 12:10 - 12:13
    Il lavoro non c'è più, non esiste più
    un modello di vita tradizionale,
  • 12:13 - 12:17
    e non sorprende che le persone
    siano infuriate per questo.
  • 12:17 - 12:21
    E in linea generale, hanno dato la colpa
    al globalismo e alle élite globali
  • 12:21 - 12:24
    per causare tutto ciò senza neanche
    chiedere il permesso,
  • 12:24 - 12:26
    e sembra una lamentela
    piuttosto legittima.
  • 12:26 - 12:30
    Ma quello che sento da te è che -
    dunque, una questione chiave è:
  • 12:30 - 12:35
    Quale è la vera causa della perdita
    del lavoro, ora e nel futuro?
  • 12:35 - 12:38
    Nella misura in cui sia il globalismo,
  • 12:38 - 12:42
    allora sì, la giusta risposta
    sarebbe di aprire i confini
  • 12:42 - 12:46
    e lasciare che le persone escano
    e cambino gli accordi commerciali, etc.
  • 12:46 - 12:47
    Ma ciò che tu dici, penso,
  • 12:47 - 12:52
    è che in realtà questa non sarà affatto la
    principale causa della perdita del lavoro.
  • 12:52 - 12:56
    Probabilmente saranno le questioni
    tecnologiche a causarla,
  • 12:56 - 12:58
    e non abbiamo nessuna chance
    di risolverla
  • 12:58 - 13:00
    a meno che non operiamo
    come mondo connesso.
  • 13:00 - 13:02
    YNH: Sì, penso che,
  • 13:02 - 13:05
    non so riguardo al presente,
    ma guardando al futuro,
  • 13:05 - 13:08
    non saranno i Messicani o i Cinesi
    che porteranno via il lavoro
  • 13:08 - 13:10
    alla gente in Pennsylvania,
  • 13:10 - 13:11
    ma saranno i robot e gli algoritmi.
  • 13:11 - 13:16
    Quindi, a meno che non progettiamo di
    isolare la California con un grosso muro -
  • 13:16 - 13:17
    (Risate)
  • 13:17 - 13:20
    il muro al confine con il Messico
    sarà del tutto inefficace.
  • 13:20 - 13:27
    E quello che mi ha colpito guardando
    i dibattiti prima delle elezioni,
  • 13:27 - 13:33
    è che di certo Trump non ha neanche
    cercato di spaventare la gente
  • 13:33 - 13:35
    dicendo che i robot porteranno
    via il loro lavoro.
  • 13:35 - 13:37
    Se questo non sia vero, poi,
    non ha importanza.
  • 13:38 - 13:41
    Sarebbe potuto essere un modo estremamente
    efficace per spaventare la gente
  • 13:41 - 13:42
    (Risate)
  • 13:42 - 13:43
    e galvanizzarla:
  • 13:43 - 13:45
    "Un robot vi prenderà il lavoro!"
  • 13:45 - 13:46
    Invece nessuno l'ha usata.
  • 13:46 - 13:49
    E questo mi ha spaventato,
  • 13:49 - 13:53
    perché significa
    che qualsiasi cosa accada
  • 13:53 - 13:55
    nelle università o nei laboratori,
  • 13:55 - 13:58
    in cui è già in corso un acceso dibattito,
  • 13:58 - 14:02
    ma solo nell'ordinario sistema politico
    e tra l'opinione pubblica,
  • 14:02 - 14:04
    la gente è semplicemente inconsapevole
  • 14:04 - 14:09
    del fatto che si potrebbe verificare
    un'enorme sconvolgimento tecnologico -
  • 14:09 - 14:13
    non fra 200 anni, ma fra 10, 20, 30 anni -
  • 14:13 - 14:16
    e dobbiamo fare qualcosa a riguardo oggi,
  • 14:16 - 14:22
    anche perché la maggior parte di ciò che
    insegniamo ora ai ragazzi
  • 14:22 - 14:28
    si rivelerà del tutto inefficace
    per il mondo del lavoro nel 2040-50.
  • 14:28 - 14:31
    Perciò è qualcosa a cui non
    possiamo pensare nel 2040.
  • 14:31 - 14:35
    Dobbiamo pensarci oggi a cosa
    insegnare alle nuove generazioni.
  • 14:35 - 14:38
    CA: Sì, assolutamente.
  • 14:39 - 14:43
    Spesso nei tuoi scritti hai parlato
    di alcuni momenti della storia
  • 14:43 - 14:49
    in cui il genere umano è entrato
    involontariamente in una nuova era.
  • 14:50 - 14:53
    Sono state prese nuove decisioni,
    sviluppate nuove tecnologie
  • 14:53 - 14:55
    e improvvisamente il mondo è cambiato,
  • 14:55 - 14:58
    forse decisamente in peggio per tutti.
  • 14:58 - 15:00
    Un esempio che tu fai nel tuo "Sapiens"
  • 15:00 - 15:02
    è la questione della rivoluzione agricola,
  • 15:02 - 15:05
    che, per le persone che
    realmente coltivano la terra,
  • 15:05 - 15:09
    beh, loro hanno scelto di spaccarsi
    la schiena per 12 ore di lavoro
  • 15:09 - 15:15
    piuttosto che passare 6 ore nella giungla
    e avere una vita molto più interessante.
  • 15:15 - 15:16
    (Risate)
  • 15:16 - 15:19
    Quindi è possibile che siamo giunti
    ad un nuovo cambiamento di fase,
  • 15:19 - 15:24
    in cui ci dirigiamo sonnambuli verso
    un futuro che forse nessuno di noi vuole?
  • 15:24 - 15:27
    YNH: Sì, proprio così.
  • 15:27 - 15:29
    Durante la rivoluzione agricola,
  • 15:29 - 15:33
    ciò che è successo è che questa immensa
    rivoluzione tecnologica ed economica
  • 15:33 - 15:36
    ha dato potere alla collettività umana,
  • 15:36 - 15:39
    ma se dai uno sguardo alle vite
    dei singoli individui,
  • 15:39 - 15:42
    è migliorata solo la vita di
    una élite molto ristretta,
  • 15:43 - 15:47
    mentre la vita della maggior parte
    delle persone è di gran lunga peggiorata.
  • 15:47 - 15:49
    E questo può accadere di nuovo
    nel XXI secolo.
  • 15:49 - 15:54
    Non c'è dubbio che le nuove tecnologie
    daranno potere alla collettività umana.
  • 15:54 - 15:57
    Ma potremmo finire di nuovo
  • 15:57 - 16:02
    con una piccola élite che si prende tutti
    i benefici, raccoglie tutti i frutti,
  • 16:02 - 16:06
    e masse di popolazioni
    che si trovano a stare peggio
  • 16:06 - 16:07
    di come stavano prima.
  • 16:07 - 16:10
    Di sicuro molto peggio
    di questa piccola élite.
  • 16:11 - 16:13
    CA: E queste élite potrebbero
    persino non essere umane.
  • 16:13 - 16:15
    Potrebbero essere dei cyborg o -
  • 16:15 - 16:17
    YNH: Sì, magari dei
    super-umani potenziati.
  • 16:17 - 16:19
    Potrebbero essere cyborg.
  • 16:19 - 16:21
    Potrebbero essere élite
    totalmente inorganiche.
  • 16:21 - 16:24
    Potrebbero persino essere
    algoritmi inconsci.
  • 16:24 - 16:28
    Quello a cui stiamo assistendo oggi
    nel mondo è un passaggio dell'autorità
  • 16:28 - 16:31
    dagli esseri umani agli algoritmi.
  • 16:31 - 16:34
    Sempre più decisioni -
    riguardanti la vita privata,
  • 16:34 - 16:37
    questioni economiche o politiche -
  • 16:37 - 16:40
    vengono prese effettivamente
    da degli algoritmi.
  • 16:40 - 16:42
    Se chiedi un prestito ad una banca,
  • 16:42 - 16:47
    è molto probabile che un algoritmo
    decida il tuo destino, non un uomo.
  • 16:47 - 16:53
    E l'impressione generale è che forse
    l'Homo Sapiens sia stato sconfitto.
  • 16:53 - 16:58
    Il mondo è così complicato,
    ci sono così tanti dati,
  • 16:58 - 17:00
    le cose stanno cambiando così in fretta,
  • 17:00 - 17:04
    che questa cosa che si è evoluta
    nella savana africana
  • 17:04 - 17:06
    dieci milioni di anni fa -
  • 17:06 - 17:09
    per far fronte ad una ambiente specifico,
  • 17:09 - 17:13
    una specifica quantità
    di dati e informazioni,
  • 17:13 - 17:17
    non sembra proprio in grado di
    gestire la realtà del XXI secolo.
  • 17:17 - 17:20
    E l'unica cosa che forse potrebbe
    essere in grado di gestirla
  • 17:20 - 17:22
    è questa grande quantità di
    dati algoritmici.
  • 17:22 - 17:28
    Perciò non stupiamoci se gli algoritmi ci
    stanno portando via sempre più autorità.
  • 17:29 - 17:33
    CA: Dunque, siamo qui a New York per
    il primo di questa serie di Dialoghi TED
  • 17:33 - 17:35
    con Yuval Harari,
  • 17:35 - 17:39
    e lì c'è il nostro pubblico
    della diretta Facebook.
  • 17:39 - 17:41
    È un piacere avervi con noi.
  • 17:41 - 17:43
    Fra poco arriveremo alle vostre domande
  • 17:43 - 17:44
    e a quelle del pubblico in sala
  • 17:44 - 17:46
    perciò vi invito
  • 17:46 - 17:48
    a continuare a mandarle.
  • 17:48 - 17:52
    Yuval, se dovessimo ragionare
  • 17:52 - 17:58
    sul fatto che abbiamo bisogno di superare
    il nazionalismo a causa dell'imminente,
  • 17:59 - 18:01
    diciamo, minaccia tecnologica
  • 18:01 - 18:03
    causata da tutto ciò che sta accadendo
  • 18:03 - 18:05
    forse dobbiamo davvero
    convertirci al globale.
  • 18:06 - 18:09
    Il problema è che è difficile fare sì
    che la gente si convinca, non so,
  • 18:09 - 18:11
    della minaccia imminente
    della IA e cose così.
  • 18:11 - 18:14
    Le cose a cui le persone,
    o almeno alcune di loro,
  • 18:14 - 18:16
    tengono di più nell'immediato sono, forse,
  • 18:16 - 18:18
    il cambiamento climatico,
  • 18:18 - 18:22
    o altre problematiche come i rifugiati,
    le armi nucleari e via dicendo.
  • 18:22 - 18:28
    Non pensi che al punto
    in cui siamo arrivati -
  • 18:28 - 18:31
    che questi problemi debbano
    essere sistemati?
  • 18:31 - 18:33
    Hai parlato del cambiamento climatico,
  • 18:33 - 18:37
    ma Trump ha detto che lui non ci crede.
  • 18:37 - 18:39
    Perciò in un certo senso, la tua
    tesi più efficace
  • 18:39 - 18:42
    non può essere usata per
    risolvere questo caso.
  • 18:42 - 18:44
    YNH: Già, con il cambiamento climatico -
  • 18:44 - 18:48
    penso sia piuttosto sorprendente
    a prima vista
  • 18:48 - 18:51
    la stretta correlazione che esiste
  • 18:51 - 18:54
    tra nazionalismo e cambiamento climatico.
  • 18:54 - 18:59
    Quasi sempre le persone che negano il
    cambiamento climatico sono nazionalisti.
  • 18:59 - 19:01
    E all'inizio ti viene da pensare: Perché?
  • 19:01 - 19:02
    Quale è il collegamento?
  • 19:02 - 19:05
    Perché non abbiamo socialisti
    che negano il problema?
  • 19:05 - 19:07
    Però, se ci pensi su, è ovvio -
  • 19:07 - 19:11
    perché il nazionalismo non offre soluzioni
    per il cambiamento climatico.
  • 19:11 - 19:14
    Se vuoi essere un nazionalista
    nel XXI secolo,
  • 19:14 - 19:16
    devi negare il problema.
  • 19:16 - 19:20
    Se invece accetti che il problema sia
    reale, allora devi anche accettare
  • 19:21 - 19:23
    che in questo mondo c'è ancora
    spazio per il Patriottismo,
  • 19:23 - 19:27
    c'è ancora spazio per avere
    speciali dedizioni e obblighi
  • 19:27 - 19:32
    verso il tuo stesso popolo,
    verso il tuo stesso paese.
  • 19:32 - 19:36
    Peso che nessuno stia davvero
    pensando di abolire questo.
  • 19:36 - 19:39
    Ma per fronteggiare il
    cambiamento climatico,
  • 19:39 - 19:43
    abbiamo bisogno di ulteriore
    dedizione e impegno,
  • 19:43 - 19:45
    ad un livello che va
    oltre la nazione.
  • 19:45 - 19:48
    E questo non dovrebbe essere impossibile,
  • 19:48 - 19:51
    perché la gente può essere
    fedele a diversi livelli.
  • 19:51 - 19:54
    Puoi essere fedele alla tua famiglia,
  • 19:54 - 19:55
    alla tua comunità,
  • 19:55 - 19:57
    alla tua nazione,
  • 19:57 - 20:00
    perché allora non puoi essere fedele
    anche all'intero genere umano?
  • 20:00 - 20:04
    Certo, in alcune occasioni
    diventa difficile decidere
  • 20:04 - 20:06
    cosa mettere prima,
  • 20:06 - 20:07
    però, sai, la vita è difficile.
  • 20:08 - 20:09
    Accettalo.
  • 20:09 - 20:11
    (Risate)
  • 20:11 - 20:16
    CA: Ok, mi piacerebbe tantissimo avere
    delle domande dal pubblico in sala.
  • 20:16 - 20:18
    Abbiamo un microfono.
  • 20:18 - 20:21
    Potete usare quello. E continuate a
    scrivercele anche su Facebook.
  • 20:21 - 20:24
    Howard Morgan: Una delle cose che di certo
    ha fatto una grande differenza
  • 20:25 - 20:26
    in questo paese e in altri
  • 20:26 - 20:29
    è la disparità della
    distribuzione dei redditi,
  • 20:29 - 20:33
    ovvero il drastico cambiamento
    nella distribuzione del reddito
  • 20:33 - 20:35
    da 50 anni a oggi, negli USA
  • 20:35 - 20:36
    e in tutto il mondo.
  • 20:36 - 20:39
    C'è qualcosa che possiamo
    fare per risolverlo?
  • 20:39 - 20:42
    Perché da questo derivano
    molti dei problemi di fondo.
  • 20:44 - 20:50
    YNH: Dunque, fino ad ora non ho ancora
    sentito una buona idea su come fare,
  • 20:50 - 20:53
    in parte perché, di nuovo, molte delle
    idee rimangono su un livello nazionale,
  • 20:53 - 20:55
    mentre il problema è globale.
  • 20:55 - 20:58
    O meglio, un'idea di cui sentiamo
    spesso parlare ora è quella
  • 20:58 - 21:00
    del reddito universale di base.
  • 21:00 - 21:01
    Ma questo è un problema.
  • 21:01 - 21:03
    Cioè, è un buon inizio,
  • 21:03 - 21:07
    ma è un'idea problematica perché
    non è chiaro cosa significhi "universale"
  • 21:07 - 21:08
    e neanche "di base".
  • 21:08 - 21:12
    Molte persone quando parlano
    di reddito universale di base,
  • 21:12 - 21:15
    in realtà intendono reddito
    nazionale di base.
  • 21:15 - 21:16
    Mentre il problema è globale.
  • 21:16 - 21:22
    Mettiamo che hai stampanti 3D e AI che
    portano via milioni di posti di lavoro
  • 21:22 - 21:23
    in Bangladesh,
  • 21:23 - 21:27
    fra tutti i posti in cui vengono
    prodotte le mie maglie e scarpe.
  • 21:27 - 21:28
    Perciò cosa accadrà?
  • 21:28 - 21:34
    Il governo USA imporrà delle tasse
    su Google e Apple in California
  • 21:34 - 21:39
    e le userà per pagare un reddito
    base ai bangladesi disoccupati?
  • 21:39 - 21:42
    Se ci credi beh, puoi credere anche
  • 21:42 - 21:45
    che Babbo Natale
    risolverà tutti i problemi.
  • 21:45 - 21:51
    Perciò a meno che non abbiamo un reddito
    di base universale e non nazionale,
  • 21:51 - 21:54
    i problemi di fondo non si
    potranno risolvere.
  • 21:54 - 21:56
    E inoltre non è chiaro che
    cosa significhi "di base",
  • 21:57 - 21:59
    perché quali sono i bisogni umani di base?
  • 21:59 - 22:02
    Millle anni fa, solo il cibo
    e un riparo erano sufficienti.
  • 22:02 - 22:06
    Ma ora la gente direbbe che anche
    l'istruzione è un diritto umano di base,
  • 22:06 - 22:07
    dovrebbe far parte del pacchetto.
  • 22:07 - 22:11
    Ma per quanti anni? 6? 12?
    Fino al Dottorato?
  • 22:11 - 22:13
    Allo stesso modo, per la sanità.
  • 22:13 - 22:16
    Diciamo che fra 20, 30, 40 anni,
  • 22:16 - 22:19
    avremo dei trattamenti costosissimi
    che riusciranno ad allungare la vita umana
  • 22:19 - 22:21
    fino a, non so, 120 anni.
  • 22:21 - 22:27
    Faranno parte anche questi del
    pacchetto del reddito base o no?
  • 22:27 - 22:28
    È un problema assai complicato
  • 22:28 - 22:34
    perché, in un mondo dove le persone
    perdono la capacità di essere impiegati,
  • 22:34 - 22:38
    l'unica cosa che otterranno
    sarà questo reddito di base.
  • 22:38 - 22:43
    Perciò pensare a cosa ne debba far parte
    diventa una questione etica molto spinosa.
  • 22:43 - 22:46
    CA: Ci sono anche un po' di domande
    su come il mondo, o meglio,
  • 22:46 - 22:48
    chi debba pagare.
  • 22:48 - 22:50
    Qui abbiamo una domanda di
    Facebook da Lisa Larson:
  • 22:50 - 22:53
    "Come è il nazionalismo degli USA di oggi
  • 22:53 - 22:56
    se paragonato a quello tra la Prima
    e la Seconda Guerra Mondiale
  • 22:56 - 22:58
    nel secolo scorso?
  • 22:58 - 23:02
    YNH: La buona notizia è che, per quanto
    riguarda i pericoli del nazionalismo,
  • 23:02 - 23:06
    beh, siamo messi molto meglio
    rispetto ad un secolo fa.
  • 23:06 - 23:09
    Cent'anni fa, nel 1917,
  • 23:09 - 23:12
    milioni di Europei si
    uccidevano a vicenda.
  • 23:12 - 23:16
    Nel 2016, con la Brexit,
    se non ricordo male,
  • 23:17 - 23:22
    una sola persona ha perso la vita, un
    parlamentare ammazzato da un estremista.
  • 23:22 - 23:23
    Una sola persona.
  • 23:23 - 23:26
    Cioè, se la Brexit riguardasse
    l'indipendenza britannica,
  • 23:26 - 23:31
    questa sarebbe la guerra d'indipendenza
    più pacifica nella storia dell'uomo.
  • 23:31 - 23:37
    E poniamo che ora la Scozia scelga
    di lasciare il Regno Unito
  • 23:37 - 23:39
    dopo la Brexit.
  • 23:39 - 23:41
    Nel XVIII secolo,
  • 23:41 - 23:44
    se la Scozia avesse provato - e
    lo hanno tentato più volte -
  • 23:44 - 23:48
    a liberarsi dal controllo di Londra,
  • 23:48 - 23:52
    la reazione del governo di Londra sarebbe
    stata di mandare un esercito al Nord
  • 23:52 - 23:55
    per dare alle fiamme Edimburgo
    e massacrare le tribù degli altopiani.
  • 23:55 - 24:01
    La mia idea è che se, nel 2018,
    la Scozia votasse per l'indipendenza,
  • 24:01 - 24:04
    il governo di Londra non manderebbe
    un esercito su al Nord
  • 24:04 - 24:06
    per dare alle fiamme Edimburgo.
  • 24:06 - 24:10
    Sono davvero poche le persone che ora
    ucciderebbero o si farebbero uccidere
  • 24:10 - 24:13
    per l'indipendenza britannica o scozzese.
  • 24:13 - 24:18
    Quindi, per quanto riguarda
    l'ascesa del nazionalismo,
  • 24:18 - 24:20
    rispetto agli anni '30,
  • 24:20 - 24:24
    o al XIX secolo, almeno in Occidente,
  • 24:24 - 24:31
    il potere dei sentimenti nazionalisti
    oggi è decisamente inferiore
  • 24:31 - 24:32
    rispetto ad un secolo fa.
  • 24:32 - 24:36
    CA: Tuttavia ora si sentono molte persone
    che si preoccupano pubblicamente
  • 24:36 - 24:39
    sul fatto che questo potrebbe
    drammaticamente cambiare,
  • 24:39 - 24:42
    che potrebbero verificarsi degli
    episodi di violenza negli USA
  • 24:42 - 24:45
    in base a come si evolvono le cose.
  • 24:45 - 24:46
    Dovremmo preoccuparci di questo?
  • 24:46 - 24:48
    O pensi davvero che
    le cose siano cambiate?
  • 24:49 - 24:50
    YNH: Sì, dovremmo preoccuparci.
  • 24:50 - 24:52
    Dovremmo tenere a mente due cose.
  • 24:52 - 24:53
    Prima di tutto, evitare l'isteria.
  • 24:53 - 24:57
    Non siamo ancora tornati
    alla Prima Guerra Mondiale.
  • 24:57 - 25:00
    Ma, d'altra parte, non dobbiamo
    neanche essere compiacenti.
  • 25:00 - 25:05
    Dal 1917 siamo arrivati al 2017
  • 25:05 - 25:07
    non per qualche miracolo divino,
  • 25:07 - 25:09
    ma solo attraverso
    le decisioni dell'uomo.
  • 25:09 - 25:12
    E se ora iniziamo a prendere
    delle decisioni sbagliate,
  • 25:12 - 25:17
    in pochi anni potremmo tornare
    ad una situazione analoga
  • 25:17 - 25:18
    a quella del 1917.
  • 25:18 - 25:20
    Una cosa che, da storico, so di per certo
  • 25:20 - 25:24
    è che non bisogna mai sottovalutare
    la stupidità umana.
  • 25:24 - 25:27
    (Risate)
  • 25:27 - 25:30
    È una delle forze più
    potenti nella storia,
  • 25:30 - 25:33
    la stupidità umana e la violenza umana.
  • 25:33 - 25:37
    Gli umani fanno delle cose talmente
    assurde senza motivi apparenti,
  • 25:37 - 25:38
    ma di nuovo, allo stesso tempo,
  • 25:38 - 25:42
    una forza molto potente nella storia
    dell'uomo è la saggezza umana.
  • 25:42 - 25:43
    Le abbiamo entrambe.
  • 25:43 - 25:46
    CA: Abbiamo qui con noi lo
    psicologo morale Jonathan Haidt,
  • 25:46 - 25:48
    che penso abbia una domanda.
  • 25:49 - 25:50
    Jonathan Haidt: Grazie, Yuval.
  • 25:50 - 25:53
    Sembra che tu sia un fan
    della governance globale,
  • 25:53 - 25:56
    ma se dai uno sguardo alla cartina del
    mondo di Transparency International,
  • 25:56 - 26:00
    che classifica il livello di corruzione
    delle istituzioni politiche,
  • 26:00 - 26:03
    vedi un mare di rosso con dei
    puntini gialli sparsi qua e là
  • 26:03 - 26:04
    per quelli con buone istituzioni.
  • 26:05 - 26:07
    Perciò avendo un qualche
    tipo di governance globale,
  • 26:07 - 26:10
    come fai a dire che alla fine
    saremo più come la Danimarca
  • 26:10 - 26:12
    piuttosto che come
    la Russia o l'Honduras?
  • 26:12 - 26:13
    Non ci sono altre alternative,
  • 26:13 - 26:16
    come il Fondo Comune per i Prodotti
    di Base?
  • 26:16 - 26:19
    C'è un modo per risolvere problemi
    globali con governi nazionali.
  • 26:19 - 26:21
    Ma come sarebbe in pratica
    questo governo,
  • 26:21 - 26:23
    e perché pensi che funzionerebbe?
  • 26:23 - 26:26
    YNH: Beh, non so come
    dovrebbe essere fatto.
  • 26:26 - 26:30
    Nessuno ancora ha un modello.
  • 26:30 - 26:32
    Il motivo principale per cui
    ne abbiamo bisogno
  • 26:32 - 26:37
    è perché molte di queste situazioni
    sono esempi di io perdo-tu perdi.
  • 26:37 - 26:39
    Quando hai una situazione io vinco-tu
    vinci come il commercio,
  • 26:39 - 26:42
    entrambe le parti beneficiano
    di un accordo commerciale,
  • 26:42 - 26:45
    perciò questo è qualcosa
    che può funzionare.
  • 26:45 - 26:47
    Anche senza alcun tipo di
    governo globale,
  • 26:47 - 26:50
    ciascun governo nazionale
    è interessato a farlo.
  • 26:50 - 26:54
    Ma quando hai un caso io perdo-tu perdi,
    come per il cambiamento climatico,
  • 26:54 - 26:56
    è molto più difficile
  • 26:56 - 27:00
    senza una sorta di autorità
    reale che stia sopra le parti.
  • 27:00 - 27:03
    Ora, come arrivarci e come sarebbe,
  • 27:03 - 27:05
    proprio non so.
  • 27:05 - 27:08
    E di sicuro non c'è nessuna
    ovvia ragione per cui pensare
  • 27:08 - 27:11
    che sarebbe come la Danimarca,
  • 27:11 - 27:12
    o che sarebbe una democrazia.
  • 27:12 - 27:15
    Anzi, è molto più probabile il contrario.
  • 27:15 - 27:21
    Non abbiamo modelli di
    democrazia che funzionerebbero
  • 27:21 - 27:23
    per un governo globale.
  • 27:23 - 27:26
    Perciò potrebbe essere più
    simile all'antica Cina, piuttosto
  • 27:26 - 27:28
    che alla moderna Danimarca.
  • 27:28 - 27:33
    Eppure, visti i pericoli con cui
    stiamo avendo a che fare,
  • 27:33 - 27:38
    penso che l'imperativo di avere una
    qualche forza che sia effettivamente
  • 27:38 - 27:42
    capace di prendere decisioni
    difficli anche a livello globale
  • 27:42 - 27:47
    abbia la priorità su tutto praticamente.
  • 27:48 - 27:50
    CA: Abbiamo una domanda da Facebook,
  • 27:50 - 27:52
    e poi passiamo il microfono a Andrew.
  • 27:52 - 27:54
    Ok, Kat Hebron, su Facebook,
  • 27:54 - 27:56
    che ci scrive da Vail:
  • 27:56 - 28:00
    "Come potrebbero le nazioni sviluppate
    gestire milioni di migranti ambientali?"
  • 28:01 - 28:03
    YNH: Non lo so.
  • 28:03 - 28:05
    CA: Questa è la riposta, Kat. (Risate)
  • 28:05 - 28:07
    YNH: E penso che neanche
    loro lo sappiano.
  • 28:07 - 28:09
    Forse negherebbero
    solo il problema.
  • 28:09 - 28:12
    Però, in generale, l'immigrazione
    è un altro esempio di problema
  • 28:12 - 28:15
    molto difficile da risolvere
    nazione per nazione.
  • 28:15 - 28:16
    Uno stato può chiudere le porte,
  • 28:16 - 28:19
    ma ciò può riservare dei
    problemi per il futuro.
  • 28:19 - 28:22
    YNH: Sì, cioè - questo
    è un altro ottimo esempio,
  • 28:22 - 28:25
    soprattutto perché è molto più semplice
  • 28:25 - 28:27
    emigrare oggi piuttosto che
  • 28:27 - 28:30
    nel Medioevo o nell'antichità.
  • 28:30 - 28:35
    CA: Yuval, fra molti tecnologi
    è diffusa la convinzione
  • 28:35 - 28:37
    che molte preoccupazioni
    politiche siano esagerate
  • 28:37 - 28:41
    e che, in realtà, i leader politici
    non hanno tutta questa influenza
  • 28:41 - 28:42
    nel mondo.
  • 28:42 - 28:46
    Mentre invece a questo punto l'umanità
    è determinata solo dalla scienza,
  • 28:46 - 28:48
    dalle invenzioni, dalle imprese,
  • 28:48 - 28:52
    da molte cose che non riguardano
    per niente i leader politici.
  • 28:52 - 28:54
    E, anzi, i leader non
    possono fare molto,
  • 28:54 - 28:57
    perciò non c'è niente di cui preoccuparsi.
  • 28:58 - 29:00
    YNH: Beh, prima di tutto
    dovremmo sottolineare
  • 29:00 - 29:05
    che è vero che la capacità dei leader di
    fare qualcosa di buono è molto limitata,
  • 29:05 - 29:08
    ma la loro capacità di fare
    del male è illimitata.
  • 29:08 - 29:11
    C'è proprio uno squilibrio basilare qui.
  • 29:11 - 29:15
    Perché hanno la capacità di far saltare
    tutti per aria premendo un bottone.
  • 29:15 - 29:16
    Hanno questo tipo di capacità.
  • 29:16 - 29:20
    Invece, per esempio, se vuoi
    ridurre le diseguaglianze,
  • 29:20 - 29:22
    è molto, molto più difficile.
  • 29:22 - 29:23
    Mentre iniziare una guerra,
  • 29:23 - 29:25
    lo puoi fare con molta più facilità.
  • 29:25 - 29:29
    Questo perché esiste uno squilibrio
    intrinseco al sistema politico
  • 29:29 - 29:30
    che è molto frustrante,
  • 29:30 - 29:35
    soprattutto quando potresti fare un sacco
    di bene, ma anche un sacco di male.
  • 29:35 - 29:39
    Ed è questo che rende il sistema
    politico una seria preoccupazione.
  • 29:40 - 29:42
    CA: Se guardi ciò che sta
    accadendo oggi,
  • 29:42 - 29:44
    vestendo i tuoi panni di storico,
  • 29:44 - 29:47
    riesci a vedere un momento nella storia
    in cui tutto andava alla grande
  • 29:47 - 29:53
    e un singolo leader politico ha fatto
    retrocedere il mondo o il suo paese?
  • 29:53 - 29:56
    YNH: Alcuni esempi ci sarebbero, ma
  • 29:56 - 29:59
    dovrei sottolineare che non si tratta
    mai di un solo leader.
  • 29:59 - 30:00
    Cioè, qualcuno lo ha messo lì,
  • 30:00 - 30:04
    gli ha permesso di continuare a stare lì.
  • 30:04 - 30:08
    Perciò non è mai colpa
    di un singolo individuo.
  • 30:08 - 30:12
    Ci sono molte persone dietro
    ciascuno di questi individui.
  • 30:13 - 30:16
    CA: Possiamo passare il
    microfono ad Andrew, qui?
  • 30:19 - 30:23
    Andrew Solomon: Hai parlato a lungo
    del globale contro il nazionale,
  • 30:23 - 30:24
    ma a me sembra sempre più che
  • 30:24 - 30:27
    le sorti del mondo siano in mano
    dei gruppi identitari.
  • 30:27 - 30:29
    Pensiamo per esempio
    alle persone che negli USA
  • 30:29 - 30:31
    sono state reclutate dall'ISIS.
  • 30:31 - 30:33
    O tutti questi altri gruppi
    che si sono formati
  • 30:33 - 30:35
    e che vanno oltre i confini nazionali
  • 30:35 - 30:37
    ma che rappresentano
    autorità significative.
  • 30:37 - 30:40
    Come possono essere
    integrate nel sistema
  • 30:40 - 30:44
    e come può una tale diversità di
    identità essere resa coerente
  • 30:44 - 30:46
    sotto una guida,
    nazionale o globale che sia?
  • 30:47 - 30:51
    YNH: Beh, il problema di una
    tale varietà di identità
  • 30:51 - 30:53
    deriva sempre dal nazionalismo.
  • 30:53 - 30:58
    Il nazionalismo crede infatti in una
    singola, monolitica identità,
  • 30:58 - 31:02
    e, per lo meno le forme più
    estreme di nazionalismo,
  • 31:02 - 31:05
    credono nella fedeltà esclusiva
    ad una singola identità.
  • 31:05 - 31:08
    Per questo motivo il nazionalismo
    ha avuto molti problemi
  • 31:08 - 31:11
    con le persone che vogliono
    dividere le loro identità
  • 31:11 - 31:13
    tra vari gruppi.
  • 31:13 - 31:18
    Perciò diciamo che non si tratta solo
    di un problema per una visione globale.
  • 31:19 - 31:22
    E ancora, penso che la storia dimostri
  • 31:22 - 31:29
    che non si debba sempre necessariamente
    pensare in termini così esclusivi.
  • 31:29 - 31:32
    Se pensi che una persona
    possa avere una sola identità,
  • 31:32 - 31:37
    "Io sono solo X, non posso essere
    più cose, posso essere solo questo,"
  • 31:37 - 31:39
    qui ha inizio il problema.
  • 31:39 - 31:42
    Abbiamo religioni, nazioni
  • 31:42 - 31:45
    che spesso pretendono fedeltà esclusiva,
  • 31:45 - 31:47
    ma non è l'unica opzione.
  • 31:47 - 31:49
    Ci sono anche molte religioni e nazioni
  • 31:49 - 31:53
    che permettono di avere
    diverse identità insieme.
  • 31:53 - 31:58
    CA: Ma è una spiegazione di ciò
    che è accaduto lo scorso anno
  • 31:58 - 32:03
    quando un gruppo di persone
    si è stufato, diciamo,
  • 32:03 - 32:06
    dell'élite liberale, per
    dirla in parole povere,
  • 32:06 - 32:10
    ossessionata dalle più diverse
    identità e loro che invece dicevano:
  • 32:10 - 32:14
    "E la nostra identità? Ci sentiamo
    completamente ignorati qui.
  • 32:14 - 32:17
    E tra l'altro, non dovremmo
    essere noi la maggioranza?"
  • 32:17 - 32:20
    E questo ha suscitato parecchia rabbia.
  • 32:21 - 32:24
    YNH: Sì, la questione dell'identità
    è sempre problematica,
  • 32:24 - 32:28
    perché si basa sempre
    su storie immaginarie
  • 32:28 - 32:31
    che prima o poi collidono con la realtà.
  • 32:32 - 32:33
    Quasi tutte le identità,
  • 32:33 - 32:37
    almeno quelle che vanno
    oltre la comunità di base
  • 32:37 - 32:38
    di alcune decine di persone,
  • 32:38 - 32:40
    sono basate su storie immaginarie.
  • 32:40 - 32:42
    Non sono vere.
  • 32:42 - 32:43
    Non sono la realtà.
  • 32:43 - 32:46
    È solo una storia che la gente
    inventa e si tramanda
  • 32:46 - 32:48
    finendo poi col crederci.
  • 32:48 - 32:53
    E di conseguenza tutte le identità
    sono estremamente instabili.
  • 32:53 - 32:56
    Non sono una realtà biologica.
  • 32:56 - 32:58
    A volte i nazionalisti, per esempio,
  • 32:58 - 33:01
    pensano che la nazione
    sia un'entità biologica,
  • 33:01 - 33:04
    che derivi dalla combinazione di
    terra e sangue, che, insieme,
  • 33:04 - 33:06
    creano la nazione.
  • 33:06 - 33:09
    Ma questa è solo una storia immaginaria.
  • 33:09 - 33:12
    CA: Terra e sangue creano
    un pantano appiccicoso.
  • 33:12 - 33:14
    (Risate)
  • 33:14 - 33:17
    YNH: Esatto, e in più ti si
    incasina il cervello
  • 33:17 - 33:22
    quando pensi troppo al fatto che io
    sia una combinazione di terra e sangue.
  • 33:22 - 33:24
    Se lo guardiamo da una
    prospettiva biologica,
  • 33:24 - 33:28
    5000 anni fa non esisteva
    nessuna delle nazioni
  • 33:28 - 33:30
    esistenti oggi.
  • 33:30 - 33:34
    L'Homo Sapiens è un animale
    sociale, questo è certo.
  • 33:34 - 33:37
    Ma per milioni di anni,
  • 33:37 - 33:41
    l'Homo Sapiens e i nostri antenati
    ominidi hanno vissuto in piccole comunità
  • 33:41 - 33:44
    di poche decine di persone.
  • 33:44 - 33:46
    Tutti conoscevano tutti.
  • 33:46 - 33:50
    Al contrario, le nazioni moderne
    sono delle comunità immaginarie,
  • 33:50 - 33:52
    nel senso che non conosco
    nemmeno tutta questa gente.
  • 33:52 - 33:55
    Io vengo da una nazione
    relativamente piccola, Israele,
  • 33:55 - 33:57
    e non ho mai conosciuto la maggior parte
  • 33:57 - 33:59
    degli 8 milioni di loro.
  • 33:59 - 34:02
    Non incontrerò mai
    la maggior parte di loro.
  • 34:02 - 34:04
    Loro esistono fondamentalmente
    nella mi testa.
  • 34:04 - 34:07
    CA: Ma in termini di identità,
  • 34:07 - 34:13
    questo gruppo che si sente tagliato
    fuori e forse privato del lavoro,
  • 34:13 - 34:15
    cioè, nel libro "Homo Deus",
  • 34:15 - 34:18
    tu parli di questo gruppo
    ampliando, diciamo,
  • 34:18 - 34:22
    il fatto che molte persone
    verranno private del lavoro
  • 34:22 - 34:26
    dalla tecnologia e che in un
    certo senso potremmo finire
  • 34:26 - 34:29
    con una categoria - penso
    che tu la chiami "inutile"-
  • 34:29 - 34:31
    una categoria in cui,
  • 34:31 - 34:34
    secondo gli occhi dell'economia,
    le persone sono inutili.
  • 34:34 - 34:35
    YNH: Sì.
  • 34:35 - 34:38
    CA: Qual è la probabilità che ciò accada?
  • 34:38 - 34:41
    È un qualcosa di cui
    dovremmo essere terrorizzati?
  • 34:41 - 34:44
    E come ci possiamo approcciare?
  • 34:44 - 34:46
    YNH: Dovremmo pensarci
    molto attentamente.
  • 34:46 - 34:49
    Cioè, nessuno sa come sarà
    il mercato del lavoro
  • 34:49 - 34:51
    nel 2040, 50.
  • 34:51 - 34:53
    C'è la possibilità che
    compaiano nuovi lavori,
  • 34:53 - 34:55
    ma non è certo.
  • 34:55 - 34:57
    E anche se dovessero
    comparire nuovi lavori,
  • 34:58 - 34:59
    potrebbe comunque non essere facile
  • 35:00 - 35:03
    per un camionista cinquantenne
  • 35:03 - 35:06
    reso disoccupato da camion
    che si guidano da soli,
  • 35:06 - 35:09
    per lui potrebbe essere difficile
  • 35:09 - 35:14
    reinventarsi come designer
    di mondi virtuali.
  • 35:14 - 35:18
    Precedentemente, se guardi la
    traiettoria della rivoluzione industriale,
  • 35:18 - 35:22
    quando le macchine rimpiazzavano
    gli umani in un tipo di lavoro,
  • 35:22 - 35:27
    la soluzione arrivava da un
    lavoro a scarse competenze
  • 35:27 - 35:29
    in una nuova linea di affari.
  • 35:29 - 35:33
    Quindi non si ebbe più bisogno
    dei lavoratori agricoli,
  • 35:33 - 35:38
    che perciò si spostarono per cercare
    lavori industriali di manovalanza.
  • 35:38 - 35:42
    E quando anche questi furono portati via
    da macchine sempre più numerose,
  • 35:42 - 35:45
    la gente è andata verso lavori
    impiegatizi di bassa qualifica.
  • 35:45 - 35:48
    Ora, quando la gente dice che ci
    saranno dei nuovi lavori nel futuro,
  • 35:48 - 35:51
    che gli uomini possono
    fare meglio della IA,
  • 35:51 - 35:52
    meglio dei robot, in genere
  • 35:52 - 35:55
    si riferiscono a lavori che
    richiedono alte competenze,
  • 35:55 - 35:59
    come gli ingegneri programmatori
    di software e mondi virtuali.
  • 35:59 - 36:04
    Ora, però, io non vedo come
    un cassiere disoccupato di Wal-Mart
  • 36:04 - 36:09
    possa reinventarsi a 50 anni come
    progettatore di mondi virtuali,
  • 36:09 - 36:11
    e di certo non vedo
  • 36:11 - 36:14
    come potrebbero farlo
    milioni di lavoratori tessili
  • 36:14 - 36:16
    bangladesi disoccupati.
  • 36:16 - 36:17
    Voglio dire, se dovranno farlo,
  • 36:17 - 36:21
    sarebbe meglio iniziare
    a insegnarglielo ora come
  • 36:21 - 36:23
    diventare programmatori di software,
  • 36:23 - 36:24
    e non lo stiamo facendo.
  • 36:24 - 36:26
    Quindi cosa faranno tra 20 anni?
  • 36:26 - 36:30
    CA: Sembra proprio che tu stia
    evidenziando una domanda
  • 36:30 - 36:34
    che negli ultimi mesi mi tormenta
    sempre e sempre di più.
  • 36:35 - 36:37
    È quasi difficile da
    chiedere in pubblico,
  • 36:37 - 36:41
    ma quale migliore mente se non la
    tua per offrire un po' di saggezza?
  • 36:41 - 36:42
    Perciò ecco la domanda:
  • 36:42 - 36:44
    A che cosa servono gli uomini?
  • 36:45 - 36:47
    YNH: Per quanto ne sappia, a niente.
  • 36:47 - 36:49
    (Risate)
  • 36:49 - 36:54
    Voglio dire, non esiste nessun grande
    scenario o progetto cosmico
  • 36:54 - 36:57
    in cui abbiamo un ruolo da interpretare.
  • 36:57 - 37:00
    E abbiamo solo bisogno di
    scoprire quale sia il nostro ruolo
  • 37:00 - 37:03
    e poi interpretarlo al meglio.
  • 37:03 - 37:08
    Fino ad ora questa è stata la storia
    di molte religioni e ideologie,
  • 37:08 - 37:12
    ma da scienziato, la cosa migliore che
    possa dire è che non è vero.
  • 37:12 - 37:17
    Non esiste alcun teatro universale
    in cui l'Homo Sapiens abbia un ruolo.
  • 37:17 - 37:19
    Perciò -
  • 37:19 - 37:21
    CA: Ti interromperò un minuto
  • 37:22 - 37:23
    sulle tue stesse parole,
  • 37:23 - 37:24
    perché in "Homo Deus"
  • 37:24 - 37:29
    dai una delle più coerenti e
    comprensibili spiegazoni
  • 37:29 - 37:31
    riguardo alla senzienza, la coscienza,
  • 37:31 - 37:34
    quella che è una sorta di
    capacità unicamente umana.
  • 37:34 - 37:37
    Tu ci fai notare che è
    diversa dall'intelligenza,
  • 37:37 - 37:39
    quella che stiamo
    impiantando nelle macchine,
  • 37:39 - 37:43
    e che è ancora parecchio
    avvolta nel mistero.
  • 37:43 - 37:46
    Come puoi essere certo che
    non abbia alcuna utilità,
  • 37:46 - 37:50
    se non riusciamo nemmeno a capire
    che cosa sia questa senzienza?
  • 37:50 - 37:53
    Tu non pensi che ci sia
    anche solo una possibilità
  • 37:53 - 37:57
    che l'unico scopo degli umani è quello di
    essere le entità senzienti dell'universo,
  • 37:57 - 38:01
    il centro della gioia, dell'amore,
    della felicità e della speranza?
  • 38:01 - 38:04
    E forse possiamo costruire macchine
    che amplifichino tutto ciò,
  • 38:04 - 38:07
    pur non diventando degli esseri
    senzienti esse stesse?
  • 38:07 - 38:08
    È troppo assurdo?
  • 38:08 - 38:11
    In realtà leggendo il tuo libro mi
    sono trovato a sperare questo.
  • 38:11 - 38:15
    YNH: Beh, di certo io penso che oggi
    le domande più interessanti della scienza
  • 38:15 - 38:18
    riguardino la coscienza e la mente.
  • 38:18 - 38:21
    Stiamo migliorando sempre di più
    nel conoscere il cervello
  • 38:21 - 38:22
    e l'intelligenza,
  • 38:22 - 38:25
    ma non stiamo facendo altrettanto
  • 38:25 - 38:27
    nel comprendere la mente e la coscienza.
  • 38:27 - 38:31
    La gente spesso confonde
    l'intelligenza con la coscienza,
  • 38:31 - 38:33
    soprattutto in posti
    come la Silicon Valley,
  • 38:33 - 38:37
    il che è comprensibile dato che
    negli uomini vanno insieme.
  • 38:37 - 38:40
    Cioè, l'intelligenza è fondamentalmente
    la capacità di risolvere i problemi.
  • 38:40 - 38:43
    La coscienza invece è la
    capacità di sentire le cose,
  • 38:43 - 38:48
    di provare gioia, tristezza,
    noia, dolore e così via.
  • 38:48 - 38:52
    Nell'Homo Sapiens e anche in tutti gli
    altri mammiferi - non solo gli uomini -
  • 38:52 - 38:55
    e anche negli uccelli e in altri animali,
  • 38:55 - 38:58
    l'intelligenza va insieme alla coscienza.
  • 38:58 - 39:01
    Noi spesso risolviamo i problemi
    con la nostra capacità di sentire.
  • 39:01 - 39:03
    Perciò tendiamo a confonderle.
  • 39:03 - 39:04
    Ma sono due cose diverse.
  • 39:04 - 39:07
    Quello che sta accadendo oggi
    in posti come la Silicon Valley
  • 39:07 - 39:11
    è che stiamo creando
    delle intelligenze artificiali,
  • 39:11 - 39:13
    ma non delle coscienze artificiali.
  • 39:13 - 39:16
    Negli ultimi 50 anni c'è stato un
    notevole sviluppo nel campo
  • 39:16 - 39:18
    dell'intelligenza dei computer,
  • 39:18 - 39:22
    ma assolutamente nessuno sviluppo
    in quello della coscienza dei computer,
  • 39:22 - 39:26
    e non c'è niente che ci faccia pensare
    che, presto, anche i computer
  • 39:26 - 39:28
    diventino coscienziosi.
  • 39:28 - 39:34
    Perciò, innanzitutto, se esiste una sorta
    di regola cosmica della coscienza,
  • 39:34 - 39:36
    non è solo circoscritta all'Homo Sapiens.
  • 39:36 - 39:38
    La mucche hanno una coscienza, i maiali,
  • 39:38 - 39:41
    gli scimpanzé e anche i polli,
  • 39:41 - 39:45
    perciò se prendiamo questa via, dovremmo
    prima ampliare i nostri orizzonti
  • 39:45 - 39:50
    e tenere bene a mente che noi non siamo
    gli unici esseri senzienti sulla Terra.
  • 39:50 - 39:52
    E quando si parla di senzienza -
  • 39:52 - 39:55
    beh, quando si parla di intelligenza,
    ci sono buone ragioni per credere
  • 39:55 - 39:58
    che noi siamo i più intelligenti.
  • 39:58 - 40:01
    Ma quando si parla di senzienza,
  • 40:01 - 40:04
    dire che gli umani sono più
    senzienti delle balene,
  • 40:04 - 40:08
    o più senzienti dei
    babbuini, o dei gatti,
  • 40:08 - 40:11
    non vedo nessuna prova per questo.
  • 40:11 - 40:14
    Perciò il primo passo da fare, rimanendo
    su questa via, è espandere.
  • 40:14 - 40:18
    E poi, per la seconda domanda,
    a che cosa serva,
  • 40:18 - 40:20
    io la rovescerei
  • 40:20 - 40:24
    e direi che non penso che la
    senzienza serva a qualcosa.
  • 40:24 - 40:29
    Penso che non abbiamo bisogno
    di trovare il nostro ruolo nell'universo.
  • 40:29 - 40:34
    La cosa importante da fare è
    liberarci dalla sofferenza.
  • 40:34 - 40:37
    Ciò che contraddistingue
    gli esseri senzienti,
  • 40:37 - 40:40
    al contrario dei robot e delle pietre,
  • 40:40 - 40:41
    o altre cose così,
  • 40:41 - 40:45
    è che gli esseri senzienti
    sono capaci di soffrire,
  • 40:45 - 40:48
    e ciò su cui dovrebbero concentrarsi
  • 40:48 - 40:52
    non è trovare il proprio ruolo in un
    qualche misterioso dramma cosmico.
  • 40:52 - 40:56
    Dovrebbero concentrarsi sul
    capire cosa sia la sofferenza,
  • 40:56 - 40:59
    che cosa la causi e come liberarsene.
  • 41:00 - 41:03
    CA: So che questo è molto importante per
    te e sei stato molto eloquente.
  • 41:03 - 41:06
    Di sicuro avremo una valanga di
    domande dal pubblico in sala
  • 41:07 - 41:08
    e forse anche da Facebook.
  • 41:08 - 41:10
    E anche alcuni commenti.
  • 41:10 - 41:12
    Quindi procediamo in fretta.
  • 41:12 - 41:13
    Ce n'è un proprio qui.
  • 41:15 - 41:18
    Tenete le mani alzate là in
    fondo se volete il microfono,
  • 41:18 - 41:19
    e lo facciamo arrivare lì.
  • 41:19 - 41:22
    Domanda: Nella tua opera, parli
    spesso delle storie immaginarie
  • 41:22 - 41:24
    che accettiamo come verità,
  • 41:24 - 41:26
    secondo cui viviamo le nostre vite.
  • 41:26 - 41:28
    Come individuo, in che misura
    sapere questo
  • 41:28 - 41:32
    influisce sulle storie per cui
    scegli di vivere la tua vita,
  • 41:32 - 41:36
    e ti capita di confonderle con
    la realtà, come tutti noi?
  • 41:36 - 41:37
    YNH: Cerco di non farlo.
  • 41:37 - 41:40
    Forse, per me, la questione
    più importante,
  • 41:40 - 41:43
    sia come scienziato che come persona,
  • 41:43 - 41:47
    è come riconoscere la differenza
    tra finzione e realtà,
  • 41:47 - 41:49
    perché la realtà è lì.
  • 41:49 - 41:51
    Non dico che tutto sia una finzione.
  • 41:51 - 41:54
    È solo che per gli uomini è
    difficile riconoscere la differenza
  • 41:54 - 41:56
    tra finzione e realtà.
  • 41:56 - 42:01
    E nel corso della storia è
    diventato sempre più difficile,
  • 42:01 - 42:04
    perché le finzioni che abbiamo creato -
  • 42:04 - 42:07
    le nazioni, gli dei,
    i soldi e le corporazioni -
  • 42:07 - 42:08
    ora controllano il mondo.
  • 42:08 - 42:09
    Perciò già solo pensare
  • 42:09 - 42:13
    "Queste entità che abbiamo creato
    sono tutte finte",
  • 42:13 - 42:14
    è molto difficile.
  • 42:14 - 42:16
    Ma la realtà è lì.
  • 42:17 - 42:19
    Secondo me la cosa migliore...
  • 42:19 - 42:21
    Esistono diversi test
  • 42:21 - 42:24
    per riconoscere la differenza
    tra finzione e realtà.
  • 42:24 - 42:27
    Il migliore che posso descrivere in breve
  • 42:27 - 42:29
    è il test della sofferenza.
  • 42:29 - 42:31
    Se può soffrire, è reale.
  • 42:31 - 42:33
    Se non può soffrire, non lo è.
  • 42:33 - 42:34
    Una nazione non può soffrire.
  • 42:34 - 42:36
    Questo è molto, molto chiaro.
  • 42:36 - 42:38
    Persino se una nazione perde una guerra,
  • 42:38 - 42:42
    noi diciamo "la Germania ha sofferto
    la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale",
  • 42:42 - 42:43
    ma è una metafora.
  • 42:43 - 42:46
    La Germania non può soffrire,
    non ha una mente.
  • 42:46 - 42:47
    La Germania non ha coscienza.
  • 42:47 - 42:51
    I tedeschi possono soffrire, sì,
    ma non la Germania.
  • 42:51 - 42:54
    Allo stesso modo, quando
    una banca fallisce,
  • 42:54 - 42:56
    la banca non soffre.
  • 42:56 - 42:59
    Quando il dollaro perde il suo valore,
    il dollaro non soffre.
  • 42:59 - 43:02
    La gente soffre, gli animali
    possono soffrire.
  • 43:02 - 43:03
    Questo è reale.
  • 43:03 - 43:07
    Perciò, se vuoi veramente
    vedere la realtà, io inizierei
  • 43:07 - 43:09
    ad immergermi nella sofferenza.
  • 43:09 - 43:12
    se riesci realmente a comprendere
    cosa vuol dire soffrire,
  • 43:12 - 43:15
    questo ti offre anche la chiave
  • 43:15 - 43:17
    per capire cosa sia la realtà.
  • 43:17 - 43:20
    CA: C'è una domanda da Facebook
    che si ricollega a questo,
  • 43:20 - 43:23
    da qualcuno nel mondo in una
    lingua che non riesco a leggere.
  • 43:23 - 43:25
    YNH: Oh, è in ebraico!
    CA: Ebraico, ecco qui.
  • 43:25 - 43:26
    (Risate)
  • 43:26 - 43:27
    Puoi leggere il nome?
  • 43:27 - 43:29
    YNH: Or Lauterbach Goren.
  • 43:29 - 43:31
    CA: Beh, grazie per averci scritto.
  • 43:31 - 43:35
    La domanda è: " L'era post-verità si può
    considerare davvero come la nuova era,
  • 43:35 - 43:40
    o è giusto un climax o momento
    di un andamento che non ha fine?"
  • 43:41 - 43:44
    YNH: Personalmente non mi ritrovo
    in questa idea della post-verità.
  • 43:44 - 43:47
    La mia reazione come storico è:
  • 43:47 - 43:51
    se questa è l'era post-verità, quando
    diavolo c'è stata l'era della verità?
  • 43:51 - 43:52
    CA: Giusto.
  • 43:52 - 43:53
    (Risate)
  • 43:53 - 43:58
    YNH: È stata negli anni '80,
    negli anni '50, o nel Medioevo?
  • 43:58 - 44:02
    Voglio dire, abbiamo sempre vissuto in una
    era della post-verità, in un certo senso.
  • 44:03 - 44:05
    CA: Ma vorrei tornare indietro su questo,
  • 44:05 - 44:08
    perché penso che ciò
    che dice la gente è che
  • 44:08 - 44:15
    c'è stato un mondo in cui c'erano
    meno sfoghi giornalistici,
  • 44:15 - 44:19
    in cui c'erano più tradizioni
    e i fatti venivano sempre provati.
  • 44:19 - 44:23
    Il fatto che la verità contasse
    era incorporato nel carattere
  • 44:23 - 44:25
    di quelle organizzazioni.
  • 44:25 - 44:26
    Perciò se credi in una realtà,
  • 44:27 - 44:29
    allora quello che scrivi è informazione.
  • 44:29 - 44:33
    Prima si pensava che quella informazione
    dovesse essere correlata alla realtà,
  • 44:33 - 44:36
    e se scrivevi un titolo, era un serio,
    coscienzioso tentativo
  • 44:36 - 44:38
    di rispecchiare qualcosa che
    era davvero accaduto
  • 44:38 - 44:40
    E la gente non sempre lo ha capito.
  • 44:40 - 44:42
    Ma ciò che preoccupa
    ora è che abbiamo
  • 44:42 - 44:44
    un sistema tecnologico
    incredibilmente potente
  • 44:44 - 44:48
    che, almeno per un po', ha massivamente
    amplificato tutto senza accertarsi
  • 44:48 - 44:51
    che fosse in qualche modo
    connesso con la realtà,
  • 44:51 - 44:54
    ma solo che fosse connesso
    ai click e all'attenzione e che
  • 44:54 - 44:56
    fosse presumibilmente tossico.
  • 44:56 - 44:58
    È una preoccupazione ragionevole, no?
  • 44:58 - 45:01
    YNH: Sì, lo è. Cioè,
    la tecnologia cambia,
  • 45:01 - 45:06
    e ora è più facile diffondere sia la
    verità che la finzione e la falsità.
  • 45:06 - 45:08
    Va in entrambi i versi.
  • 45:08 - 45:13
    Anche diffondere la verità è più facile
    di quanto non lo sia mai stato prima.
  • 45:13 - 45:16
    Ma penso che non ci sia
    essenzialmente niente di nuovo
  • 45:16 - 45:21
    nel diffondere finzioni ed errori.
  • 45:21 - 45:25
    Non c'è niente che - non so -
    Joseph Goebbels non sapeva
  • 45:25 - 45:31
    riguardo a tutta questa idea della
    post-verità e delle notizie false.
  • 45:31 - 45:34
    Lui è famoso per aver detto che se ripeti
    una bugia abbastanza spesso,
  • 45:34 - 45:36
    la gente crederà che è la verità.
  • 45:36 - 45:39
    E più è grande è la bugia, meglio è,
  • 45:39 - 45:45
    perché la gente non penserà mai che una
    cosa così grande possa essere una bugia.
  • 45:45 - 45:50
    Penso che abbiamo convissuto con
    notizie false per milioni di anni.
  • 45:50 - 45:52
    Pensate solo alla Bibbia.
  • 45:52 - 45:54
    (Risate)
  • 45:54 - 45:55
    CA: Ma ci si preoccupa
  • 45:55 - 45:59
    sul fatto che le notizie false siano
    un'avvisaglia dei regimi tirannici,
  • 45:59 - 46:02
    e quando vedi le notizie false aumentare
  • 46:02 - 46:06
    è chiaro come l'acqua
    che sono in arrivo tempi bui.
  • 46:08 - 46:15
    YNH: Sì, cioè, l'uso intenzionale di
    notizie false è un segno allarmante.
  • 46:16 - 46:20
    Ma non sto dicendo che non sia un
    male, solamente che non è una novità.
  • 46:21 - 46:24
    CA: C'è un sacco d'interesse su
    Facebook su questa domanda
  • 46:24 - 46:29
    che riguarda la governance
    globale contro il nazionalismo.
  • 46:29 - 46:31
    Una domanda qui da Phil Dennis:
  • 46:31 - 46:34
    "In che modo si può ottenere che la gente,
    i governi rinuncino al potere?
  • 46:34 - 46:38
    È - è - in realtà il testo è troppo lungo
  • 46:38 - 46:40
    non posso leggerla tutta.
  • 46:40 - 46:41
    Ma è necessario?
  • 46:41 - 46:44
    Dobbiamo per forza usare
    la guerra per arrivarci?
  • 46:44 - 46:48
    Mi spiace Phil - Ti ho storpiato
    la domanda, ma è colpa del testo.
  • 46:48 - 46:50
    YNH: Un'opzione di cui
    alcuni parlano
  • 46:50 - 46:55
    è che solo una catastrofe
    può scuotere il genere umano
  • 46:55 - 47:00
    e aprire la strada ad un reale
    sistema di governance globale.
  • 47:00 - 47:04
    Dicono che non possiamo fare
    nulla prima della catastrofe,
  • 47:04 - 47:07
    ma possiamo solo
    iniziare a porre le basi,
  • 47:07 - 47:09
    così che quando la calamità colpisce,
  • 47:09 - 47:12
    possiamo reagire velocemente.
  • 47:12 - 47:16
    Ma semplicemente la gente non
    avrà la motivazione per fare ciò
  • 47:16 - 47:18
    prima che la sciagura colpisca.
  • 47:18 - 47:20
    Un'altra cosa che vorrei rimarcare
  • 47:20 - 47:25
    è che chiunque sia realmente
    interessato ad una governance globale
  • 47:25 - 47:28
    dovrebbe sempre essere molto, molto chiaro
  • 47:28 - 47:35
    sul fatto che non sostituisce o abolisce
    le identità o comunità locali.
  • 47:35 - 47:38
    Questo sarebbe -
  • 47:38 - 47:41
    dovrebbe essere sottinteso.
  • 47:41 - 47:44
    CA: Voglio saperne di più su questo,
  • 47:44 - 47:47
    perché sembra proprio che le due
    parole "governance globale"
  • 47:47 - 47:52
    siano quasi il paradigma del male
    nel pensiero di molte persone
  • 47:52 - 47:53
    della Destra alternativa.
  • 47:53 - 47:56
    È un'idea spaventosa, remota,
    distante e li ha delusi,
  • 47:56 - 48:00
    perciò "globalisti, governance
    globale - no, vai via!"
  • 48:00 - 48:04
    E molti vedono l'elezione
    come il massimo smacco
  • 48:04 - 48:06
    per chiunque ci creda.
  • 48:06 - 48:09
    Perciò qual è il modo di raccontarlo
  • 48:09 - 48:12
    affinché non sembri una cosa tanto
    spaventosa e remota?
  • 48:12 - 48:15
    Parlaci un po' dell'idea che
    il globalismo sia compatibile
  • 48:15 - 48:18
    con le identità, le comunità locali.
  • 48:18 - 48:20
    YNH: Beh, penso che
    dovremmo iniziare di nuovo
  • 48:20 - 48:23
    con le realtà biologiche
  • 48:23 - 48:25
    dell'Homo Sapiens.
  • 48:26 - 48:30
    E la biologia ci dice due cose
    riguardo all'Homo Sapiens
  • 48:30 - 48:32
    che sono molto pertinenti
    a questa questione:
  • 48:32 - 48:35
    prima di tutto, che dipendiamo
    totalmente dal sistema ecologico
  • 48:35 - 48:38
    che ci circonda
  • 48:38 - 48:41
    e che oggi parliamo di sistema globale,
  • 48:41 - 48:42
    da qui non si sfugge.
  • 48:42 - 48:46
    E allo stesso tempo, la biologia
    riguardo all'Homo Sapiens dice
  • 48:46 - 48:48
    che siamo animali sociali,
  • 48:48 - 48:53
    ma che siamo sociali ad un
    livello molto, molto locale.
  • 48:53 - 48:57
    È un semplice dato di fatto dell'umanità,
  • 48:57 - 49:01
    che non possiamo avere
    un'intima familiarità
  • 49:01 - 49:05
    con più di circa 150 individui.
  • 49:05 - 49:10
    La dimensione del gruppo naturale,
  • 49:10 - 49:13
    della comunità naturale dell'Homo Sapiens,
  • 49:13 - 49:16
    non supera i 150 individui.
  • 49:16 - 49:23
    E tutto ciò che va oltre è in realtà
    basato su tutte quelle storie immaginarie
  • 49:23 - 49:25
    e istituzioni su larga scala.
  • 49:25 - 49:29
    Penso che possiamo trovare un modo,
  • 49:29 - 49:34
    di nuovo, basato su una comprensione
    biologica della nostra specie,
  • 49:34 - 49:36
    per intrecciare insieme le due cose
  • 49:36 - 49:39
    e capire che oggi, nel XXI secolo,
  • 49:39 - 49:44
    abbiamo bisogno sia del livello
    globale, sia della comunità locale.
  • 49:44 - 49:46
    E mi spingerei ancora più in là
  • 49:46 - 49:50
    dicendo che inizia tutto
    con il corpo stesso.
  • 49:50 - 49:55
    Le sensazioni di alienazione e solitudine
  • 49:55 - 49:58
    e di non trovare il proprio posto
    nel mondo che la gente oggi prova,
  • 49:58 - 50:04
    penso che il problema principale
    non sia il capitalismo globale.
  • 50:04 - 50:07
    Il problema principale è che nel
    corso degli ultimi cent'anni
  • 50:07 - 50:11
    la gente si è scorporizzata,
  • 50:11 - 50:14
    si è distanziata dal proprio corpo.
  • 50:14 - 50:17
    Sia come cacciatore-raccoglitore
    che come contadino,
  • 50:17 - 50:21
    per sopravvivere, devi stare in costante
    contatto con il tuo corpo
  • 50:21 - 50:24
    e i tuoi sensi,
  • 50:24 - 50:25
    in qualsiasi momento.
  • 50:25 - 50:27
    Se vai nel bosco a cercare funghi
  • 50:27 - 50:29
    e non presti attenzione a cosa senti,
  • 50:29 - 50:31
    agli odori, ai sapori,
  • 50:31 - 50:32
    sei morto.
  • 50:32 - 50:35
    Perciò devi rimanere ben in contatto.
  • 50:35 - 50:39
    Nell'ultimo centinaio di anni, la gente
    ha perso sempre più la capacità
  • 50:39 - 50:42
    di stare in contatto con
    il proprio corpo e i propri sensi,
  • 50:42 - 50:44
    sentire suoni e odori, provare qualcosa.
  • 50:44 - 50:47
    Sempre più attenzione va agli schermi,
  • 50:47 - 50:49
    a cosa accade altrove,
  • 50:49 - 50:50
    in un altro momento.
  • 50:50 - 50:53
    Questa, penso, è la ragione profonda
  • 50:53 - 50:57
    dei sentimenti di alienazione,
    solitudine e via dicendo
  • 50:57 - 50:59
    e perciò parte della soluzione
  • 50:59 - 51:03
    non è riportare indietro
    il nazionalismo di massa,
  • 51:03 - 51:08
    quanto piuttosto riconnetterci
    ai nostri corpi.
  • 51:08 - 51:11
    E se torniamo in contatto
    con il nostro corpo,
  • 51:11 - 51:14
    ci sentiremo anche molto
    più a casa nel mondo.
  • 51:14 - 51:18
    CA: Beh, a seconda di come vadano le
    cose, potremmo ritornare tutti nel bosco.
  • 51:18 - 51:20
    Abbiamo tempo per un'altra
    domanda dal pubblico
  • 51:20 - 51:22
    e un'altra da Facebook.
  • 51:22 - 51:25
    Ama Adi-Dako: Salve, vengo dal Ghana,
    Africa occidentale, ecco la domanda:
  • 51:25 - 51:30
    come presenteresti e giustificheresti
    l'idea di governance globale
  • 51:30 - 51:33
    ai paesi che sono stati storicamente
    privati dei propri diritti
  • 51:33 - 51:35
    per effetto della globalizzazione.
  • 51:35 - 51:38
    Inoltre, se parliamo
    di governance globale,
  • 51:38 - 51:41
    mi sembra proprio che deriverà
    da un'idea molto occidentalizzata
  • 51:41 - 51:43
    di cosa si dovrebbe definire "globale".
  • 51:43 - 51:47
    Perciò come possiamo presentare
    e giustificare un'idea di globalismo
  • 51:47 - 51:50
    contro nazionalismo
  • 51:50 - 51:53
    a persone che vengono da paesi
    come il Ghana, la Nigeria, Togo
  • 51:53 - 51:55
    e molti altri? Grazie.
  • 51:56 - 52:03
    YNH: Inizierei dicendo che la storia
    è estremamente ingiusta
  • 52:03 - 52:06
    e che dovremmo essere
    consapevoli di questo.
  • 52:07 - 52:10
    Molti dei paesi che negli ultimi 200 anni
  • 52:10 - 52:14
    sono stati più penalizzati
    da globalizzazione,
  • 52:14 - 52:16
    imperialismo e industrializzazione
  • 52:16 - 52:22
    sono esattamente quelli che con più
    probabilità verranno penalizzati
  • 52:22 - 52:25
    dalla prossima ondata.
  • 52:25 - 52:29
    Questo dovremmo metterlo in chiaro.
  • 52:29 - 52:33
    Senza una governance globale,
  • 52:33 - 52:36
    e con i problemi relativi al
    cambiamento climatico
  • 52:36 - 52:38
    e agli sconvolgimenti
    della tecnologia,
  • 52:38 - 52:42
    la sofferenza maggiore non sarà negli USA.
  • 52:42 - 52:47
    La sofferenza peggiore sarà
    in Ghana, in Sudan, in Siria,
  • 52:47 - 52:50
    in Bangladesh, in tutti quei paesi.
  • 52:50 - 52:56
    Perciò penso che quei paesi
    siano ancor più incentivati
  • 52:56 - 53:00
    a far qualcosa riguardo alla prossima
    ondata di sconvolgimenti,
  • 53:00 - 53:03
    siano essi ecologici o tecnologici.
  • 53:03 - 53:06
    E, ancora, se pensate agli
    sconvolgimenti tecnologici,
  • 53:06 - 53:10
    cioè, se le IA, le stampanti 3D
    e i robot porteranno via il lavoro
  • 53:10 - 53:13
    a miliardi di persone,
  • 53:13 - 53:16
    io non mi preoccupo
    molto per Svedesi,
  • 53:16 - 53:20
    mi preoccupo di più per la gente
    che abita In Ghana, o nel Bangladesh.
  • 53:20 - 53:25
    Quindi, poiché la storia è
    estremamente ingiusta,
  • 53:25 - 53:29
    e poiché i danni di una calamità
  • 53:29 - 53:32
    non saranno mai distribuiti
    equamente fra tutti,
  • 53:32 - 53:36
    i ricchi riusciranno come
    al solito a sfuggire
  • 53:36 - 53:40
    alle peggiori conseguenze del
    cambiamento climatico,
  • 53:40 - 53:42
    in un modo in cui i poveri
    non riusciranno mai.
  • 53:43 - 53:47
    CA: Abbiamo un'ottima domanda
    da Cameron Taylor su Facebook:
  • 53:47 - 53:49
    "Alla fine di 'Sapiens'
  • 53:49 - 53:51
    tu hai detto che dovremmo
    farci la domanda
  • 53:51 - 53:53
    'Cosa vogliamo desiderare?'
  • 53:53 - 53:56
    Beh, cosa pensi che dovremmo
    voler desiderare?"
  • 53:56 - 54:00
    YNH: Penso che dovremmo
    desiderare di conoscere la verità,
  • 54:00 - 54:03
    per comprendere la realtà.
  • 54:03 - 54:08
    Noi desideriamo soprattutto
    di cambiare la realtà,
  • 54:08 - 54:12
    per adattarla alle nostre volontà,
    ai nostri desideri,
  • 54:12 - 54:16
    e penso che dovremmo prima
    desiderare di comprenderla.
  • 54:16 - 54:20
    Se segui la lunga traiettoria della storia
  • 54:20 - 54:22
    ciò che vedi è che per
    migliaia di anni
  • 54:22 - 54:26
    noi umani abbiamo ottenuto il
    controllo del mondo intorno a noi
  • 54:26 - 54:29
    e abbiamo cercato di dargli una forma
    che si adattasse ai nostri bisogni.
  • 54:29 - 54:32
    Abbiamo guadagnato il
    controllo sugli altri animali,
  • 54:32 - 54:34
    sui fiumi, sulle foreste
  • 54:34 - 54:38
    e dato loro una forma completamente nuova,
  • 54:38 - 54:41
    distruggendo l'ecosistema,
  • 54:41 - 54:44
    senza neanche essere soddisfatti.
  • 54:44 - 54:48
    Perciò il prossimo passo
    da fare è guardare dentro noi stessi
  • 54:48 - 54:53
    e dire "Ok, prendere il controllo
    del mondo che ci circonda
  • 54:53 - 54:54
    non ci ha reso soddisfatti.
  • 54:54 - 54:57
    Proviamo a riprendere il controllo
    del mondo dentro di noi."
  • 54:57 - 54:59
    Questo è il grande progetto
  • 54:59 - 55:04
    della scienza, della tecnologia e
    dell'industria nel XXI secolo -
  • 55:04 - 55:07
    cercare di ottenere il controllo
    del mondo dentro di noi,
  • 55:07 - 55:12
    imparare come progettare e
    produrre corpi, cervelli e menti.
  • 55:12 - 55:17
    È probabile che questi siano i beni più
    importanti dell'economia del XXI secolo.
  • 55:17 - 55:21
    Quando la gente pensa al futuro,
    in genere lo fa in termini di,
  • 55:21 - 55:25
    "Oh, voglio prendere il controllo
    del mio corpo e del mio cervello".
  • 55:25 - 55:27
    E penso questo sia molto pericoloso.
  • 55:27 - 55:31
    Se c'è qualcosa che ho imparato
    dal nostro passato
  • 55:31 - 55:35
    è che, sì, avremmo pur guadagnato
    il potere di manipolare,
  • 55:35 - 55:37
    ma poiché non abbiamo compreso
    davvero la complessità
  • 55:37 - 55:39
    dell'ecosistema,
  • 55:39 - 55:43
    ora stiamo assistendo al suo crollo.
  • 55:43 - 55:48
    E se ora cerchiamo di ricreare
    il mondo dentro di noi
  • 55:48 - 55:51
    senza comprenderlo realmente,
  • 55:51 - 55:55
    in particolare senza comprendere la
    complessità del nostro sistema mentale,
  • 55:55 - 56:00
    potremmo causare una sorta di
    disastro ecologico interno.
  • 56:00 - 56:03
    E ci troveremo ad affrontare una
    specie di crollo mentale dentro di noi.
  • 56:04 - 56:07
    CA: Cercando di rimettere
    insieme tutti i pezzi -
  • 56:07 - 56:09
    le politiche attuali,
    l'imminente tecnologia,
  • 56:09 - 56:12
    preoccupazioni come quella
    che hai descritto -
  • 56:12 - 56:15
    cioè, mi sembra che tu stesso
    abbia una visione del futuro
  • 56:15 - 56:16
    piuttosto desolante.
  • 56:16 - 56:18
    Ti preoccupa parecchio.
  • 56:18 - 56:19
    Giusto?
  • 56:19 - 56:26
    E se ci fosse anche solo un motivo
    di speranza, quale sarebbe per te?
  • 56:26 - 56:30
    YNH: Mi concentro sulle
    eventualità più catastrofiche
  • 56:30 - 56:33
    in parte perché questo fa parte
    del mio lavoro o responsabilità
  • 56:33 - 56:35
    come storico o critico sociale.
  • 56:35 - 56:40
    Voglio dire, l'industria si concentra
    soprattutto sui lati positivi,
  • 56:40 - 56:43
    quindi è compito degli storici,
    dei filosofi e dei sociologi
  • 56:43 - 56:48
    evidenziare il potenziale più pericoloso
    di tutte queste nuove tecnologie.
  • 56:48 - 56:50
    Penso che niente sia inevitabile.
  • 56:50 - 56:53
    La tecnologia non è mai deterministica.
  • 56:53 - 56:55
    La stessa tecnologia si può usare
  • 56:55 - 56:58
    per creare tipologie molto
    diverse di società.
  • 56:58 - 57:00
    Se pensiamo al XX secolo,
  • 57:00 - 57:03
    cioè, alle tecnologie della
    rivoluzione industriale,
  • 57:03 - 57:06
    i treni e l'elettricità e tutto quello,
  • 57:06 - 57:09
    potevano essere usate per creare
    una dittatura comunista,
  • 57:09 - 57:12
    o un regime fascista o una
    democrazia liberale.
  • 57:12 - 57:14
    Non hanno deciso i treni
    cosa fare con loro stessi.
  • 57:14 - 57:19
    Allo stesso modo, ora, l'intelligenza
    artificiale, le bioingegnerie, etc. -
  • 57:19 - 57:22
    non sono in grado di predeterminare
    un singolo risultato.
  • 57:23 - 57:26
    Solo l'umanità può raccogliere la sfida,
  • 57:26 - 57:28
    e il miglior esempio che abbiamo
  • 57:28 - 57:32
    dell'umanità che risponde alle sfide
    della nuova tecnologia
  • 57:32 - 57:33
    sono le armi nucleari.
  • 57:33 - 57:36
    Alla fine degli anni '40, '50,
  • 57:36 - 57:38
    molte persone erano convinte
  • 57:39 - 57:43
    che prima o poi la Guerra Fredda
    sarebbe finita in catastrofe nucleare,
  • 57:43 - 57:45
    distruggendo la civiltà umana.
  • 57:45 - 57:46
    E questo non è accaduto.
  • 57:46 - 57:53
    Anzi, le armi nucleari hanno spinto
    gli uomini di tutto il mondo
  • 57:53 - 57:57
    a cambiare la gestione delle
    politiche internazionali
  • 57:57 - 58:00
    e a ridurre la violenza.
  • 58:00 - 58:03
    Molti paesi hanno praticamente
    eliminato la guerra
  • 58:03 - 58:05
    dalla loro agenda politica.
  • 58:05 - 58:09
    Non hanno più cercato di perseguire i
    loro interessi attraverso il conflitto.
  • 58:10 - 58:13
    Non tutti i paesi lo hanno fatto,
    ma molti sì.
  • 58:13 - 58:17
    E questo è forse il motivo
    più importante per cui
  • 58:17 - 58:23
    la violenza internazionale è
    drasticamente diminuita dal 1945,
  • 58:23 - 58:26
    e oggi, come ho detto, sono più le
    persone che commettono suicidio
  • 58:26 - 58:29
    di quelle uccise in guerra.
  • 58:29 - 58:33
    Questo, penso, può essere un buon esempio
  • 58:33 - 58:37
    di come anche con la
    tecnologia più spaventosa,
  • 58:37 - 58:40
    gli uomini possono rispondere alla sfida
  • 58:40 - 58:43
    e di fatto creare qualcosa
    di buono da questa.
  • 58:43 - 58:47
    Il problema è che abbiamo un
    margine di errore molto piccolo.
  • 58:47 - 58:49
    Se non agiamo correttamente,
  • 58:49 - 58:53
    potremmo non avere
    una seconda possibilità.
  • 58:54 - 58:56
    CA: Questa sì che è
    una nota forte
  • 58:56 - 58:59
    su cui penso sia meglio
    avviarci alla conclusione.
  • 58:59 - 59:02
    Prima di concludere vorrei solo
    dire una cosa al pubblico in sala
  • 59:02 - 59:07
    e alla comunità globale di TED,
    a chiunque ci guardi online:
  • 59:07 - 59:10
    aiutateci con questi dialoghi.
  • 59:10 - 59:13
    Se credete, come noi,
  • 59:13 - 59:16
    che abbiamo bisogno di trovare
    un modo diverso di comunicare,
  • 59:16 - 59:18
    ora più che mai, vi prego
    di aiutarci a farlo.
  • 59:18 - 59:20
    Mettetevi in comunicazione con altra gente
  • 59:21 - 59:24
    e cercate di avere una
    conversazione e comprendere
  • 59:24 - 59:25
    chi la vede diversamente.
  • 59:25 - 59:27
    Mettete insieme i pezzi
  • 59:27 - 59:31
    e aiutateci a capire in che modo
    possiamo fare un passo avanti
  • 59:31 - 59:33
    per contribuire realmente
  • 59:33 - 59:36
    a ciò che accade nel mondo oggi.
  • 59:36 - 59:39
    Penso che ognuno si senta più vivo,
  • 59:39 - 59:41
    più interessato, più impegnato
  • 59:41 - 59:44
    con le politiche del momento.
  • 59:44 - 59:46
    La posta in gioco è piuttosto alta,
  • 59:46 - 59:51
    perciò aiutateci ad essere all'altezza
    nel modo più saggio.
  • 59:51 - 59:53
    Yuval Harari, grazie.
  • 59:53 - 59:56
    (Applausi)
Title:
Nazionalismo vs Globalismo: la nuova divisione politica
Speaker:
Yuval Noah Harari
Description:

Come dare un senso alle divisioni politiche di oggi? In una conversazione ad ampio spettro e ricca di spunti, lo storico Yuval Harari analizza i tumulti dei giorni nostri da un punto di vista molto più ampio, che va dai continui sconvolgimenti della tecnologia, del clima, dei media fino alla nostra stessa nozione di umanità. Questo è il primo di una serie di Dialoghi TED, che mira a dare una risposta accurata all'intensificarsi delle tensioni politiche. Prenditi del tempo (più o meno un'ora) per questa interessante conversazione fra Harari e il moderatore TED Chris Anderson.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
01:00:08

Italian subtitles

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