Scegliere la relazione giusta | Alexandra Redcay | TEDxUpperEastSide

Questo discorso è stato tenuto a un evento TEDx locale, prodotto indipendentemente dalle conferenze TED.

Sei pronto a parlare di relazioni? Alexandra Redcay ti spiega in modo conciso e guida gli spettatori nella complessità dei ripensamenti, delle scelte sbagliate e del ruolo che ha la richiesta delle domande importanti nello scegliere la giusta relazione amorosa.

Voglio che chiudiate gli occhi.

Voglio che immaginiate
di essere innamorati.

Magari siete stati innamorati,

magari sperate di innamorarvi.

Com'era?

Il cuore comincia a battere,

lo stomaco diventa tutto strano.

Chiamate il vostro migliore amico

e gli dite:

"Oddio, penso di aver appena incontrato
l'amore della mia vita!"

In tre settimane...

Lo capiamo così in fretta.

Prendiamo queste decisioni
così velocemente.

Tutte le nostre emozioni
arrivano così in fretta.

Ma poi, cosa succede più avanti?

Realizziamo, "Ma a cosa stavamo pensando?"

Il 50 per cento
dei matrimoni fallisce. Perché?

Due dei miei migliori amici
mi hanno chiamata nella stessa settimana

dicendomi che il loro matrimonio,
dopo più di dieci anni, era finito,

anche se tutti, intorno a loro, sapevano

che già all'epoca non stavano prendendo
la decisione giusta.

Sapete, la mia migliore amica -

io e sua madre sapevamo già dieci anni fa

che quel ragazzo che aveva scelto
era un po' dispotico;

era sprezzante con le donne,

e voleva una donna che stesse a casa,

cucinasse, pulisse e tenesse i bambini.

Ma alla mia amica
non interessava quel tipo di vita

era una cantante jazz a New York City.

Era molto felice di quel tipo di vita,

ma non era ciò che voleva lui.

Però da qualche parte
lungo il cammino

si era innamorata di lui,

così si era sacrificata per la famiglia,

si era sacrificata per quella
che pensava fosse la decisione giusta.

E dieci anni più avanti,

aveva realizzato di non riconoscere più
se stessa

e aveva deciso di andarsene.

Una donna mi ha chiesto, l'altro giorno -

si stava lamentando, a 40 anni, dicendo

che non c'erano più uomini decenti.

E diceva che gli unici rimasti là fuori

erano i Peter Pan.

Gli uomini che, diceva,
non vogliono crescere

non vogliono avere figli,
non vogliono sposarsi,

non vogliono sistemarsi.

E aveva sprecato tempo ed energia
tentando di cambiare questi Peter Pan.

E mi ha chiesto cosa ne pensassi,
come succedesse,

perché non riuscisse a trovare nessuno,
a risolvere la situazione.

Così le ho detto:
"Quanto vuoi che sia onesta?"

E lei "Oh,
sì, molto onesta!

Sono seria. Voglio risolvere
questo problema. Come posso fare?"

E io: "Beh, penso che tu
stia investendo tutta la tua energia

con persone che sono felici.

Stanno già bene così.

Perché dovrebbero sposarsi,
avere figli e sistemarsi?

Non sono loro a volerlo, ma tu."

Quindi, il problema sei tu,
il problema è la tua prospettiva.

Come ci scegliamo i nostri partner?

E perché tentiamo
di costringerli a cambiare?

O, perché ignoriamo come sono loro,

o l'allarme rosso
che abbiamo davanti agli occhi?

Vedo tutti i giorni donne che a 30, 40,
50 anni si lamentano

di non trovare l'uomo dei loro sogni

o la donna dei loro sogni.

Vedo uomini che si lamentano
di venire ignorati

perché sono "i bravi ragazzi",
quelli gentili, gli "amiconi"

e ciò che vedono è

che la gente esce
con quello irraggiungibile,

con il giocatore, il bugiardo patologico,

con quello che è già sposato.

Quindi, prendiamo tutte queste decisioni
sulle nostre relazioni

e finiamo due, tre anni più avanti,

dieci anni più avanti, nella disperazione.

Ci sforziamo di trovare
la relazione che vogliamo,

se può portare al matrimonio
o all'impegno a lungo termine.

Perché ripetiamo questo ciclo
e lo ripetiamo all'infinito?

E la donna che prima mi aveva chiesto -

quella di prima, che mi aveva chiesto
perché questo succedesse

mi dice "Oh no, non esco con i Peter Pan.

Sono quelli che vedo là fuori.

Beh, a parte le mie ultime due relazioni,
uscivo con i Peter Pan."

"Oh, Ok, quindi ci esci.

Ma perché scegli proprio loro?"

Non riusciva proprio a spiegarlo.

E continuava a tornare indietro

e a dire: "No, no, non ci esco."

"Ok, a parte gli ultimi due."

Così si teneva
sulla difensiva nelle conversazioni

e continuava a negare una verità

che chiunque
intorno a lei poteva vedere

- le persone che più la amavano,
i suoi amici, la sua famiglia.

Così mi sono chiesta:

sul sentiero dell'amore,
cosa succede? Cosa facciamo?

Comincia in modo stupendo,
meraviglioso, perfetto.

Ci si innamora di questa persona
in un brevissimo periodo di tempo.

E poi, vediamo un allarme rosso,
ma lo ignoriamo

perché ci diciamo: "No, no, siamo noi.
Siamo pazzi. Siamo troppo esigenti."

Ma il problema è che lo vedono
anche amici e familiari.

E si preoccupano.
Potrebbero dire qualcosa, oppure no.

E allora? Come rispondiamo noi?

Li attacchiamo.

"Beh, non sarete mai felici
se io sono felice."

"Finalmente ho trovato quello giusto
e voi non lo accettate."

"Beh, è perché non lo conoscete.
È diverso quando siamo da soli."

Ce lo diciamo continuamente.

Poi, c'è una serie di allarmi rossi.

E ci diciamo, "Beh, tutte le relazioni
necessitano di un po' di lavoro"

che è vero, ma ce lo diciamo
in un modo sbagliato.

Così i nostri amici e familiari
esprimono la loro preoccupazione.

E cosa facciamo? Li attacchiamo.
Stiamo sulla difensiva.

E poi cominciamo
ad allontanarci da loro.

E loro provano a intervenire,
dicendo:

"Senti, mi preoccupa molto
questa persona con cui stai uscendo.

Vorrei che ci ripensassi.

Prova a uscire con qualcun altro,
o lascialo e basta."

E potremmo anche
ammetterlo a noi stessi:

"Sì, probabilmente dovrei darci un taglio.
So che non è la persona per me."

Ma non lo facciamo.

Perciò, quando succede così -

quando famiglia o amici o chiunque altro,
colleghi, collaboratori,

quando litigano con noi
e ci dicono,

"Senti, qui c'è un problema..."

ci sentiamo imbarazzati,
proviamo vergogna.

Perciò, cosa facciamo?
Ci allontaniamo da loro.

Non andiamo più a casa dell'amico,

perché è sempre lì a lamentarsi.

Poi i familiari si arrabbiano,

e si allontanano da noi.
Smettono di provarci.

E alla fine, realizziamo anche noi

che avevamo torto
e loro avevano ragione.

E non riusciamo a sopportarlo.
Ci fa impazzire.

E allora ci disperiamo.

E ci diciamo, "Troveremo mai qualcuno?"

Avremmo potuto risparmiare
così tanto tempo, energia, disperazione

se avessimo semplicemente ascoltato
le persone intorno a noi

e non fossimo stati così sulla difensiva.

Perché ripetiamo questo ciclo?
Perché lo ripetiamo?

Perché è così,
lo ripetiamo ogni volta.

Il nostro cervello -

Penso che la stessa parte del cervello
che controlla la dipendenza

controlli anche i nostri sentimenti

perché i nostri sentimenti,

quell'intensa connessione
che sentiamo con qualcuno,

che è del tutto irrazionale

- in realtà non li conosciamo bene,

non abbiamo poi
tutte quelle cose in comune

ma vogliamo credere di averle -

è proprio come essere dipendenti
dalla droga o dall'alcool.

È una dipendenza, lo è.

Ma per qualche strana ragione
non riusciamo a rendercene conto.

Non ci riusciamo

perché le nostre emozioni e percezioni,
i nostri sentimenti

controllano il nostro cervello,
la nostra mente,

la nostra corteccia prefrontale,
la parte anteriore del nostro cervello.

La corteccia prefrontale
è quella parte di cervello

che è razionale,
prende decisioni razionali.

Dice alle altre parti del cervello,
"Lascia stare."

Quando vuoi tirare un pugno
e realizzi:

"No, è il mio capo, non posso farlo",
(Risate)

è la corteccia prefrontale
che ti dice, "Lascia perdere".

Ma non permettiamo
alla corteccia prefrontale

di controllare il nostro cuore,
i nostri sentimenti,

è così che poi
ci ritroviamo in queste situazioni.

Può essere colpa della genetica,
di modelli che abbiamo avuto,

magari non conosciamo nessuno
che ha un matrimonio felice

o una relazione felice,
cose così.

Qualcuno ha quest'idea
che siamo attratti dal pericolo.

Perché mai uscire
con quella persona

che sappiamo storicamente
essere infedele e bugiarda?

Ci dicono del loro ultimo partner,
di come l'hanno tradito,

eppure in qualche modo
noi continuiamo a pensare:

"Oh, sarà tutto diverso con noi."

Nel frattempo, la persona giusta è lì,

il "bravo ragazzo", onesto, fedele,
degno di fiducia, che ci ama,

ma noi lo ignoriamo.

Ho un esempio - non ridete.

È la donna single, nubile.

Qualcuno ultimamente ha visto
"The Bachelor-l'uomo dei sogni"?

(Pubbico): Sì.
AR: Ok, una persona, grazie!

A Des, che è nubile,

piacciono tre ragazzi,

due dei quali
perdutamente innamorati di lei.

Perdutamente innamorati.

Glielo dicono, glielo dimostrano,
le scrivono poesie, cantano canzoni,

tutte queste belle cose.

E di chi si innamora lei?

Di quello che non la ama.

E lui glielo dice, le spezza il cuore.

Non so cosa succederà,
manca solo una puntata -

ma penso che sia
una metafora della vita.

Lo facciamo sempre, vediamo i nostri amici
prendere queste decisioni.

L'amore comanda la nostra mente.

Sembra come una dipendenza da droga,

siamo ossessionati, compulsivi;
non riusciamo a dormire.

Sia che mangiamo, sia che non mangiamo,
quel cheeseburger ha un sapore così buono!

Perché ora siamo innamorati
e tutto è amplificato.

Questa è la mia citazione preferita.

Mi ricorda di quella donna
che voleva cambiare i "Peter Pan"

"Non provare mai a insegnare
a cantare a un maiale,

infastidisce il maiale
e ti fa perdere tempo."

Non sto dicendo che gli uomini
sono dei maiali

e se fossero maiali,

le donne lo sarebbero altrettanto.

Ma perché proviamo di continuo
a cambiare le persone?

Ci infiliamo in queste relazioni...
e i maiali non sanno cantare...

ma no, noi continuiamo a provare
a insegnarglielo, ed è...

sapete, è snervante,
e fa solo sprecare tempo.

Nel frattempo,

sei in questa relazione da ormai due anni,
hai buttato tutto quel tempo,

quando in realtà ci sono
così tante opportunità là fuori per te.

Quindi, come la risolviamo?

Elenco corto, ma fitto.

Dobbiamo aprire i nostri cuori
a una sorta di auto-analisi.

La donna che mi ha chiesto consiglio
era seduta in cerchio, con i suoi amici,

- stavamo chiacchierando nel retro,
durante una grigliata -

e si rifiutava di ascoltare tutti,
ognuno di loro,

che dicevano tutti la stessa cosa.

Dobbiamo aprire il nostro cuore
all'auto-analisi.

Che cosa ci succede?

Cosa stiamo facendo
per contribuire a questa relazione?

Di cosa abbiamo timore?
Pensiamo di non meritarcelo?

Pensiamo di doverci accontentare
per questa persona?

Dobbiamo guarire,

e sul sentiero della guarigione
dobbiamo conoscere noi stessi.

Non so neanche dirvi quante persone -

Ecco, vanno a un appuntamento e pensano:

"Oh, spero di piacergli."

E io dico: "Cosa?! Io spero
che loro piacciano a te!

A chi importa se tu gli piaci?"

Dovete accertarvi che questa persona

vada bene per voi.

Se per tutto l'appuntamento vi concentrate
sullo "spero di piacergli",

non c'è da meravigliarsi
che poi prendiate cattive decisioni.

E poi c'è quello che dice sempre:

"Allora, mettiamo le cose in chiaro.

Ora ti dirò semplicemente
tutto quello che sto cercando.

Voglio questo tipo di persona
che faccia così, a cui piaccia cosà..."

Beh, una persona senza scrupoli

che voglia semplicemente portarvi a letto

vi dirà esattamente tutto ciò
che le avete appena detto.

Quindi, invece di descrivergli
la persona perfetta per voi

e lasciarli diventare chi volete,
temporaneamente,

per ottenere quello che vogliono,

fate un passo indietro

e cercate di capire quali sono
le cose più importanti per voi.

Pensate a tre domande.

Se davvero volete sposarvi
e avere figli, e avete 35 anni,

beh, questa dovrebbe essere
una delle prime domande da porre:

Hai intenzione di sposarti?

Non dico con me, non dico domani,

ma rientra nei tuoi progetti?

Perché ci sono molte persone là fuori
che diranno:

"Per niente. Sto bene così.
Anche se non mi sposassi, sarei felice."

Dobbiamo essere più audaci.

Dobbiamo sapere cosa vogliamo,

ed impuntarci solo sulle cose
che davvero sono importanti per noi.

Avevo un'amica che diceva

di non voler stare con nessuno

che in passato avesse fatto uso di droghe,
inclusa l'erba.

E io le dicevo, "Beh!

Molte persone hanno assunto droga,
almeno una volta nella vita.

Perciò, non so...
è così importante?"

Capisco, se sono dei "fattoni",
fumano ogni settimana,

e non vanno al lavoro, eccetera..."
Lo capisco,

ma dobbiamo stare attenti
a cosa andiamo ricercando.

Cosa ne dite di
"impuntiamoci sull'onestà"?

e "questa persona, è onesta?";

ecco su cosa dovremmo insistere.

La persona stupida cerca la felicità lontano;

la persona saggia
la cerca sotto i suoi piedi.

Dobbiamo essere soddisfatti di noi stessi,
dobbiamo essere fieri della nostra persona

e sarà la felicità a venire da noi.

Se siamo tristi ora,

allora diventeremo sempre più tristi

quando si tratta
di giudicare la nostra vita.

Dipende tutto dalla nostra prospettiva.

La regola numero uno è --

e molti pensano che sia una follia
ma io ne sono convinta al 100 per cento --

amici e famiglia devono essere d'accordo
con la vostra prospettiva.

Se vi sentite a disagio, sotto pressione

e, "Oh mio dio, penseranno
che sono pazza"

forse c'è un problema.

Potete organizzare una messinscena
(si mette in posa) (Risate)

tipo, "Oh, andiamo in questo ristorante

e oh, guarda! C'è il mio migliore amico!

Ehi, perché non ti unisci a noi per cena?"

Perché loro vi diranno
se quella persona va bene per voi o no,

ma il problema è
che li dobbiamo ascoltare

e lo dobbiamo fare all'inizio,
entro i primi 3 o 5 appuntamenti. Perché?

Perché è quando ci innamoriamo

entro i primi 3, 5 appuntamenti

è quando siamo già in trappola.

Possiamo dire di no, non ammetterlo,
ma sappiamo che è vero;

è lì che rimaniamo in trappola,
in quei primi giorni.

È lì che diventiamo dipendenti
e la nostra vita diventa ingestibile.

Perciò dobbiamo fare retromarcia

e farci una prima impressione di qualcuno
proprio dall'inizio.

E se ti dicono "Scappa",
scappa!

Scappa!

E non prestate attenzione
a quell'unica persona che vi dice:

"Oh, se ti rende felice... Mi fido
della tua capacità di decidere!"

No, no, no. Non dategli retta.

Se tre amici su cinque,
o due su tre, vi dicono:

"Uhm...non lo so. Non vi ci vedo.
Non penso sia quello giusto per te."

Scappa, scappa! Anche se pensi:

"Oh, ma hanno così tanto potenziale!
Abbiamo così tanto in comune."

No, scappa e basta.

Devi fidarti di chi ti conosce,
perché capiscono meglio,

capiscono meglio di noi,
quando noi ci siamo in mezzo.

Chiedete continuamente consiglio.
Chiedete all'amica cattiva.

Quello che è così diretta che tu pensi,
"Oh, non voglio chiedere a lei,

perché so che dirà qualcosa di cattivo."

Ok, è da lei che dovete andare.

Parlate con un professionista,
un consulente, un terapista, chiunque,

basta che parliate con qualcuno
per avere un feedback.

Fate attenzione agli allarmi rossi
tutti i giorni,

e siate abbastanza coraggiosi
da andarvene in fretta.

Siate abbastanza coraggiosi
da andarvene.

Il vero amore è possibile. Lo è.

Anche la relazione in cui vi trovate ora
può migliorare.

Non scoraggiatevi,
non arrabbiatevi.

Credete nella vostra abilità di analisi,
fidatevi di voi stessi, potete farlo.

Non abbiate paura di fare quelle domande.
Non sentitevi minacciati.

Se avete paura di porre
la domanda importante ora,

cosa pensate che succederà tra cinque anni

quando non l'avrete mai posta?

Siate coraggiosi,
potete farcela.

L'azione sconfigge la paura

più lo facciamo, più ci troviamo
a nostro agio nel farlo.

Mia moglie, al nostro primo appuntamento,

mi disse che pensava di essere uscita
con un investigatore dell'FBI

per tutte le domande che le stavo facendo.

Ma guardate cos'è successo.
Ci siamo sposate. Ha passato il mio test.

I miracoli accadono e dovete pensare
che l'amore sia possibile.

È possibile, se seguite questi passi,
se chiedete consiglio,

se ascoltate i vostri amici
e i vostri familiari;

vi amano, davvero,
e vogliono solo il meglio per voi.

Non mentite a voi stessi dicendovi:

"Beh, sono solo gelosi." o
"Non hanno mai avuto una relazione felice."

Ascoltateli, vi amano.
È possibile.

Grazie.

(Applausi)