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Una breve storia dei graffiti - kelly Wall

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    Vagoni della metro dipinti
    con lo spray,
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    ponti taggati,
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    muri ricoperti da murales.
  • 0:13 - 0:16
    I graffiti saltano fuori prepotentemente
    nelle nostre città.
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    Possono comunicare identità, arte,
    legittimazione e politica,
  • 0:21 - 0:24
    e allo stesso tempo sono associati
    alla distruzione.
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    In realtà, non c'è niente di nuovo.
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    I graffiti, o l'atto di scrivere o
    scarabocchiare sulla proprietà pubblica,
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    è in voga da migliaia di anni.
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    Lungo questo lasso di tempo,
  • 0:36 - 0:38
    ha sollevato lo stesso dilemma
    di cui dibattiamo oggi:
  • 0:38 - 0:40
    è arte?
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    È vandalismo?
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    Nel primo secolo a.C., i Romani scrivevano
    regolarmente sui muri pubblici,
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    mentre oceani lontano da qui,
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    i Maya tracciavano copiosamente
    disegni sulle loro superfici.
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    E non sempre era un atto sovversivo.
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    A Pompei, i cittadini scrivevano,
    sui muri pubblici, formule magiche,
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    prose su amori non corrisposti
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    slogan di campagne politiche,
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    e persino messaggi per tifare
    i loro gladiatori preferiti.
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    Alcuni, incluso il filosofo greco
    Plutarco, li respingeva,
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    ritenendo i graffiti ridicoli
    e senza senso.
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    Ma non fu prima del quinto secolo
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    che le radici del concetto moderno
    di vandalismo furono impiantate.
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    All'epoca, una tribù barbara conosciuta
    come i Vandali spazzò via Roma,
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    saccheggiando e distruggendo la città.
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    Ci vollero alcuni secoli perché il termine
    vandalismo fosse coniato davvero
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    in un grido di protesta
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    contro la deturpazione dell'arte
    durante la Rivoluzione Francese.
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    I graffiti vennero sempre più associati
  • 1:42 - 1:44
    a ribellioni deliberate e provocatorie,
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    e si assunsero l'etichetta
    di atti vandalici.
  • 1:48 - 1:52
    Ecco perché, in parte, molti graffitari
    oggi sono clandestini.
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    Alcuni assumono identità alternative
    per evitare sanzioni,
  • 1:55 - 2:00
    mentre altri lo fanno per stabilire
    cameratismo e rivendicare il territorio.
  • 2:00 - 2:02
    Cominciando dalle sigle degli anni '60,
  • 2:02 - 2:05
    una nuova sovrapposizione
    di celebrità e anonimi
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    colpisce le strade di New York
    e Philadelphia.
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    I graffitari usavano etichette codificate
    per tracciare i loro movimenti in città
  • 2:12 - 2:15
    spesso alludendo alle loro origini.
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    Proprio l'illegalità di fare i graffiti,
    che li ha costretti all'ombra,
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    ha anche aggiunto intrigo
    e un crescente zoccolo duro di seguaci.
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    Il problema di spazio e possesso
    è centrale nella storia dei graffiti.
  • 2:27 - 2:32
    La sua evoluzione contemporanea è andata
    di pari passo con la controcultura.
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    Mentre questi movimenti sollevavano
    le loro voci anti istituzionali,
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    i graffitari, anch'essi in discussione,
  • 2:37 - 2:40
    stabilivano
    i confini della proprietà pubblica.
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    Rivendicarono i vagoni
    della metropolitana,
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    cartelloni,
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    arrivando una volta a pitturare
    un elefante dello zoo cittadino.
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    Anche i movimenti politici
  • 2:48 - 2:51
    hanno usato le scritte sui muri
    per diffondere i loro messaggi.
  • 2:51 - 2:55
    Durante la seconda guerra mondiale,
    sia il partito nazista che la resistenza
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    coprivano i muri di propaganda.
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    I graffiti su un lato del muro di Berlino
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    possono essere visti come uno
    stridente simbolo di repressione
  • 3:04 - 3:07
    contro un accesso pubblico
    relativamente illimitato.
  • 3:07 - 3:08
    Quando i movimenti controculturali
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    associati ai graffiti
    diventano convenzionali,
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    vengono accettati anche i graffiti?
  • 3:15 - 3:19
    Dalla creazione dei cosiddetti sindacati
    dei graffiti negli anni '70
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    e l'ammissione di artisti selezionati
    nelle gallerie d'arte un decennio dopo,
  • 3:23 - 3:29
    i graffiti sono a cavallo tra l'essere
    fuori e dentro il convenzionale.
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    L'appropriazione degli stili dei graffiti
    ad opera di marketing e tipografi
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    ha reso la sua definizione
    ancora più confusa.
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    L'improbabile collaborazione
    dei graffitari
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    con i musei e marchi tradizionali,
  • 3:40 - 3:43
    ha portato questi artisti fuori
    dall'anonimato
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    e sotto i riflettori.
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    Malgrado i graffiti siano legati
    alla distruzione,
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    sono anche un mezzo
    di espressione artistica illimitata.
  • 3:51 - 3:53
    Oggi, il dibattito sui confini
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    tra deturpare e abbellire continua.
  • 3:55 - 4:00
    Intanto i graffitari sfidano il consenso
    comune sul valore dell'arte
  • 4:00 - 4:03
    e su quanto ogni spazio può
    essere di proprietà.
  • 4:03 - 4:05
    Siano essi con lo spray, scarabocchiati
    o dipinti,
  • 4:05 - 4:09
    i graffiti riportano i dubbi su
    proprietà, arte e accettabilità
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    in superficie.
Title:
Una breve storia dei graffiti - kelly Wall
Description:

Vedi la lezione intera: http://ed.ted.com/lessons/a-brief-history-of-graffiti-kelly-wall

Vagoni della metro dipinti con la bomboletta spray, ponti ricoperti di scritte, murales - i graffiti saltano fuori prepotentemente nelle nostre città. E non c'è niente di nuovo. I graffiti sono in circolazione da migliaia di anni. In questo lasso di tempo, hanno sollevato lo stesso dubbio che dibattiamo ora: è arte? È vandalismo?
Kelly Wall descrive la storia dei graffiti.

Lezione di Kelly Wall, animazione di Tomás Pichardo Espaillat.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
04:32

Italian subtitles

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