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Lettera a Papa Francesco | FARIAN SABAHI | TEDxMilano

  • 0:20 - 0:24
    Santo Padre,
    ho iniziato a scriverti due anni fa.
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    Una mattina di primavera avanzata,
    in un paese delle Langhe,
  • 0:27 - 0:30
    con le strade di ciottoli che salgono
    a spirale fino alla piazza.
  • 0:30 - 0:33
    Sulla piazza un castello
    e una chiesa antica
  • 0:33 - 0:35
    come ce ne sono tante, in Piemonte.
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    Da quella piazza,
    la valle si apre a perdifiato,
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    in fondo, le colline coperte di boschi:
    castagni e noccioli,
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    in basso, le vigne
    e i campi di granoturco.
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    La bellezza delle Langhe,
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    lì la bellezza straordinaria
    del paesaggio convive
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    con l'orrore di certe famiglie,
  • 0:55 - 0:59
    la mia: borghese,
    nell'indifferenza di tanti.
  • 1:01 - 1:05
    Santo Padre, mi chiamo Ginevra,
    ho 40 anni, sono originaria di Torino
  • 1:05 - 1:07
    sono cresciuta lì
    e ho frequentato il liceo.
  • 1:07 - 1:10
    Dopo ho conosciuto l'uomo
    che sarebbe diventato mio marito,
  • 1:10 - 1:12
    era autunno.
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    Veniva dalle Langhe, Cuneo,
    un giovane smilzo, dalle belle maniere.
  • 1:16 - 1:20
    S'era appena iscritto a Medicina
    a Torino, Corso Massimo d'Azeglio.
  • 1:21 - 1:24
    Quel giorno le nebbie del Po
    salivano nel parco,
  • 1:24 - 1:28
    l'aria ci ubriacava,
    ci guardavamo ed eravamo felici.
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    Un sogno rimasto nel sangue.
  • 1:32 - 1:34
    Si è laureato, specializzato,
  • 1:34 - 1:36
    sposati, un matrimonio sontuoso.
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    Mi sono trasferita nel suo paese.
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    Primo figlio: Matteo, dono di Dio.
  • 1:43 - 1:45
    Poi Pietro e Luca, i gemelli.
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    Pietro è la pietra su cui Gesù
    fonda la sua Chiesa,
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    Luca è la luce,
    il preferito della Madonna,
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    San Luca è il patrono dei medici.
  • 1:54 - 2:00
    Franscesca: occhi verdi e riccioli biondi,
    sgardo sfuggente... mi somiglia.
  • 2:00 - 2:02
    Sono belli i miei figli.
  • 2:02 - 2:04
    Hanno quel colorito sano
    di chi vive in campagna.
  • 2:04 - 2:10
    Ai piedi delle Langhe, alla confluenza di
    due fiumi, 300 metri sul livello del mare.
  • 2:10 - 2:14
    Un tempo, tappa
    per viandanti e pellegrini
  • 2:14 - 2:18
    sull'antica via del sale
    che collegava Albenga ad Alba.
  • 2:18 - 2:21
    Viviamo in una grande cascina,
  • 2:21 - 2:24
    di giorno, i bambini giocano scalzi
    nell'erba e saltano di gioia,
  • 2:24 - 2:26
    la notte cantano i grilli.
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    Andrea è l'erede di una famiglia ricca,
  • 2:28 - 2:32
    padroni di un palazzo in città
    e di una bella villa al mare a San Remo.
  • 2:32 - 2:36
    La famiglia di lui è conosciuta
    nella nostra borgata,
  • 2:36 - 2:38
    fa molte donazioni alla chiesa,
  • 2:38 - 2:40
    e la domenica lui
    si fa sempre vedere a Messa
  • 2:40 - 2:44
    nel banco di legno in prima fila
    con su scritto il nome di famiglia.
  • 2:44 - 2:48
    Da giovane si è preso
    il tempo per viaggiare,
  • 2:48 - 2:50
    ma anziché sposare
    una ragazza di paese,
  • 2:50 - 2:53
    una fanciulla abituata
    alla vita di campagna,
  • 2:53 - 2:55
    ha scelto me.
  • 2:55 - 2:58
    Torinese, straniera in quel di Cuneo,
  • 2:58 - 3:02
    esile e bionda come certe altre
    che aveva incontrato nel mondo.
  • 3:04 - 3:08
    Purtroppo, la nostra storia bella
    finisce qui.
  • 3:08 - 3:10
    Mio marito non ha
    le virtù morali di Re Artù,
  • 3:10 - 3:13
    quando è tornato a vivere al paese
    è cambiato.
  • 3:14 - 3:18
    Sarà la cultura contadina, maschilista,
    saranno gli amici al bar,
  • 3:18 - 3:22
    per loro le donne non contano,
    son fatte per servirli.
  • 3:23 - 3:26
    Fatto sta che Andrea è diventato violento
    mi picchia da dodici anni,
  • 3:26 - 3:28
    ora usa violenza anche sui bambini.
  • 3:29 - 3:32
    Nei dintorni non si aggira
    nessun Lancillotto in grado di salvarci,
  • 3:32 - 3:37
    la nostra non è una situazione degradata,
    come certe periferie: tutt'altro.
  • 3:38 - 3:41
    Andrea è primario, guadagna bene.
  • 3:41 - 3:44
    Certo, con me non è generoso:
    mi dà pochi euro la volta,
  • 3:44 - 3:47
    la sera reclama
    gli scontrini del droghiere,
  • 3:47 - 3:49
    dal macellaio passa lui
    alla fine del mese,
  • 3:49 - 3:52
    però, in fondo, i soldi ci sono.
  • 3:54 - 3:56
    L'altra notte Andrea mi ha preso a calci,
  • 3:56 - 3:59
    ero troppo stanca, non ho resistito
    al dolore, ho gridato.
  • 3:59 - 4:02
    La bambina si è svegliata di soprassalto
    si è insinuata sulle scale
  • 4:02 - 4:05
    e mi ha vista a terra
    mentre il padre mi colpiva.
  • 4:05 - 4:07
    Il mattino dopo, a scuola,
    è scoppiata a piangere,
  • 4:07 - 4:10
    la maestra l'ha abbracciata,
    s'è fatta raccontare tutto,
  • 4:10 - 4:13
    era sorpresa:
    conosce Andrea da sempre.
  • 4:13 - 4:16
    Mai si sarebbe aspettata fosse violento.
  • 4:16 - 4:19
    Ma i bambini non dicono bugie.
  • 4:19 - 4:22
    La maestra mi ha convocata,
    ha detto che gli avrebbe parlato lei.
  • 4:22 - 4:26
    L'ho implorata di non farlo, rischiamo
    di essere ammazzate, io e la bambina.
  • 4:28 - 4:33
    Per ora, non me la sento di ribellarmi,
    non posso lasciare questa bella casa,
  • 4:33 - 4:37
    per trasferirmi con i miei quattro figli
    in un piccolo appartamento.
  • 4:37 - 4:40
    E poi mio marito è cattolico,
    non vuole separarsi.
  • 4:40 - 4:43
    Anche i miei genitori
    sono cattolici, praticanti.
  • 4:43 - 4:46
    Abitano in città, non li vedo spesso.
  • 4:46 - 4:48
    Mia madre ha intuito qualcosa,
  • 4:48 - 4:50
    ma non la voglio rattristare
    con i miei problemi,
  • 4:50 - 4:54
    so già che una figlia divorziata
    non le piacerebbe.
  • 4:55 - 4:58
    In realtà non voglio lasciare Andrea,
    non voglio andare dai Carabinieri,
  • 4:58 - 5:02
    come mi consiglia un'amica,
    una compagna di liceo,
    l'unica che sento ogni tanto.
  • 5:02 - 5:05
    Sarebbe come tradirlo.
  • 5:05 - 5:08
    Forse sbaglio qualcosa,
    mi sembra tutto così strano.
  • 5:08 - 5:11
    Quando l'ho conosciuto,
    Andrea era gentile, lo è anche adesso:
  • 5:11 - 5:16
    mi riempie di botte, poi mi abbraccia,
    dice di amarmi. Succede spesso.
  • 5:16 - 5:18
    Se sanguino, ovviamente
    la medicazione la fa lui,
  • 5:18 - 5:22
    non vuole vada al Pronto Soccorso,
    lì lo conoscono tutti.
  • 5:23 - 5:26
    Sovente la famiglia, anziché essere
    l'immagine dell'amore,
  • 5:26 - 5:29
    diventa luogo di tranquilla crudeltà.
  • 5:29 - 5:33
    L'altro giorno sono tornata a casa,
    mi sono trovata davanti
    la madre di Andrea
  • 5:33 - 5:36
    da giovane era manesca,
    picchiava il marito, i figli,
  • 5:36 - 5:40
    in casa lei non parla italiano,
    adopera il dialetto.
  • 5:40 - 5:44
    In quel linguaggio scabro,
    qualche sera fa
    ha incitato Andrea a picchiarmi.
  • 5:44 - 5:47
    Poi è stata lei, mia suocera,
    a mandarmi via, via di casa,
  • 5:47 - 5:49
    i bambini guardavano, attoniti.
  • 5:50 - 5:54
    Forse è perché qui buoi e persone
    sono tutta una razza,
  • 5:54 - 5:57
    io sono di Torino,
    sono di una famiglia per bene, borghese.
  • 5:57 - 6:01
    Lei avrebbe preferito una ragazza
    di qua, di quelle che stanno in casa
  • 6:01 - 6:03
    e non dicono nulla.
  • 6:05 - 6:06
    Domenica sono andata a confessarmi,

  • 6:06 - 6:09
    Don Paolo dice
    che devo avere pazienza, sopportare.
  • 6:09 - 6:12
    Le persone provate
    dalle più grandi sofferenze
  • 6:12 - 6:14
    sono predilette da Dio, disse Gesù.
  • 6:14 - 6:16
    Non mi devo lamentare,
  • 6:16 - 6:19
    la famiglia è sacra,
    non si può smembrare.
  • 6:19 - 6:21
    Certo è difficile restare uniti,
  • 6:21 - 6:24
    se non si è tutti rispettosi
    l'uno dell'altro,
  • 6:24 - 6:29
    ma qui in ballo non c'è solo il rispetto,
    c'è violenza, la violenza recide l'amore.
  • 6:29 - 6:32
    Dopo avermi picchiato,
    Andrea va a confessarsi,
  • 6:32 - 6:35
    si pente e il prete
    gli concede il perdono.
  • 6:35 - 6:40
    Poi ci ricasca, torna a picchiarmi
    e don Paolo lo perdona ancora.
  • 6:40 - 6:42
    È un prete di campagna,
  • 6:42 - 6:46
    mia suocera gli porta polli e conigli,
    storie d'altri tempi.
  • 6:47 - 6:49
    Andrea vuol dire "uomo".
  • 6:50 - 6:52
    Santo Padre, nella Messa
    di inizio pontificato
  • 6:52 - 6:57
    Lei ha detto che ogni uomo deve essere
    custode di se stesso e degli altri.
  • 6:57 - 7:00
    Andrea stava guardando la Messa,
    in tv, poi è bastato un pretesto
  • 7:00 - 7:02
    perché mi picchiasse di nuovo,
    davanti ai bambini:
  • 7:02 - 7:06
    è diventata cosa normale, anche per me.
  • 7:06 - 7:10
    Resto in silenzio,
    fissando stravolta il mio uomo.
  • 7:10 - 7:13
    Ho fatto quattro figli,
    ma qui le donne sono come allora:
  • 7:13 - 7:16
    fanno bambini, e non contano nulla.
  • 7:16 - 7:20
    Sono piena di lividi, nascondo
    la ferita allo zigomo con un po' di trucco
  • 7:20 - 7:22
    Devo fare qualcosa
    per loro, per i miei figli,
  • 7:22 - 7:25
    il maggiore ha iniziato
    ad alzare le mani.
  • 7:25 - 7:29
    Santo Padre, L'ho sentita alla radio,
    mentre parlava delle prime credenti,
  • 7:29 - 7:31
    vorrei chiederle aiuto.
  • 7:31 - 7:34
    Forse basterebbe una sua parola
    per mettere fine a tanta violenza,
  • 7:34 - 7:38
    violenza travestita da amore,
    ho sentito dire.
  • 7:38 - 7:39
    Ma forse non servirebbe.
  • 7:39 - 7:43
    Che cosa si può dire
    che già non sia stato detto?
  • 7:43 - 7:46
    A meno che Lei, Santo Padre,
    non decida di parlare ai preti,
  • 7:46 - 7:48
    a quelli come Don Paolo,
  • 7:48 - 7:52
    perché non concedano con tanta facilità
    il perdono a uomini come mio marito.
  • 7:53 - 7:57
    La Chiesa perdoni, lì dove sente
    il pentimento sincero
  • 7:58 - 8:03
    perché un pentimento solo formale
    serve a tornare ai sacramenti
  • 8:03 - 8:05
    ma anche alla solita violenza.
  • 8:05 - 8:09
    Bisogna dimostrare pentimento,
    provare a correggersi.
  • 8:09 - 8:15
    Davanti alla finzione il prete
    non può, e non deve assolvere.
  • 8:22 - 8:24
    Santo Padre, ti ho già scritto
    un paio d'anni fa
  • 8:24 - 8:26
    ma eri appena salito
    al soglio pontificio,
  • 8:26 - 8:28
    era il momento sbagliato.
  • 8:28 - 8:30
    Già lo sai, mi chiamo Ginevra,
    sono piemontese
  • 8:30 - 8:33
    come tuo nonno Giovanni
    e il tuo bisnonno Francesco.
  • 8:33 - 8:35
    Vivo a Torino, bella, antica,
  • 8:35 - 8:38
    quando la sera diventa stella
    davanti un grande coro di persone.
  • 8:38 - 8:40
    Torino vuol dire Napoli
    che va in montagna,
  • 8:40 - 8:44
    Torino: strade dritte,
    è l'altra faccia della stessa Roma,
  • 8:44 - 8:48
    Torino, città malata di malinconia,
    così la canta Venditti.
  • 8:49 - 8:52
    Abitiamo in un condominio
    di Corso Francia, un rettilineo:
  • 8:52 - 8:56
    parte da Piazza Statuto, Porta Susa
    e porta in Francia, a Chambéry.
  • 8:56 - 9:01
    L'aveva voluto Vittorio Amedeo II
    di Savoia nel 1711,
  • 9:01 - 9:05
    collegava Palazzo Reale
    con la residenza di Rivoli.
  • 9:05 - 9:08
    Durante la Seconda Guerra Mondiale,
  • 9:08 - 9:10
    quando l'Italia entra in guerra
    contro la Francia,
  • 9:10 - 9:14
    le autorità cittadine cambiano il nome,
    in corso Gabriele D'Annunzio.
  • 9:14 - 9:17
    Dopo la guerra torna
    ad essere Corso Francia
  • 9:17 - 9:21
    Oggi sotto ci passa
    la metropolitana: nove fermate.
  • 9:21 - 9:25
    All'inizio di Corso Francia
    ci sono tante belle ville,
  • 9:25 - 9:27
    stile Liberty, inizio Novecento.
  • 9:28 - 9:31
    Noi abitiamo un po' più in là,
    verso Rivoli, periferia di Torino.
  • 9:32 - 9:37
    Nel mio condominio abitano
    gli impiegati. Al mattino presto
    corrono al lavoro.
  • 9:37 - 9:40
    Quella dove vivo non è casa mia.
  • 9:40 - 9:43
    È la casa dove sono cresciuta,
    quella dei miei genitori.
  • 9:43 - 9:47
    Sono anziani, mi hanno lasciato
    il loro appartamento arredato
  • 9:47 - 9:49
    e si sono trasferiti in campagna.
  • 9:51 - 9:54
    Ora, lascia ti racconti come
    ho trovato il coraggio
  • 9:54 - 9:56
    per andare dai Carabinieri
    e denunciare Andrea.
  • 9:56 - 9:58
    Lì per lì non volevo.
  • 9:58 - 10:00
    Francesca era in quarta elementare
  • 10:00 - 10:02
    quando suo padre
    mi ha presa a calci sul tappeto.
  • 10:02 - 10:04
    La mattina dopo,
    ha raccontato tutto alla maestra.
  • 10:04 - 10:08
    Preoccupata, l'insegnante
    voleva andare da Andrea, a parlargli.
  • 10:08 - 10:12
    Non stava bene che la bambina
    raccontasse quelle cose in giro.
  • 10:12 - 10:15
    L'ho implorata di non dire nulla,
    ci avrebbe ammazzate di botte,
  • 10:15 - 10:16
    me e la bambina.
  • 10:16 - 10:19
    Avevo preso la mia decisione.
  • 10:19 - 10:21
    Per Francesca.
    Oggi è in prima media.
  • 10:23 - 10:26
    Dopo aver parlato con la maestra
    sono andata dai Carabinieri
  • 10:26 - 10:28
    e al Pronto Soccorso.
    Hanno accertato i lividi,
  • 10:28 - 10:32
    non era stata la volta peggiore,
    ero stata menata ben peggio.
  • 10:32 - 10:34
    Ma è bastato a sporgere denuncia.
  • 10:34 - 10:37
    Qualche settimana dopo
    son andata in uno studio legale, a Torino
  • 10:37 - 10:39
    mi sono affidata a un avvocato
    per la causa penale,
  • 10:39 - 10:42
    a un altro per la causa civile.
  • 10:42 - 10:46
    Il patrocinio di Stato non l'ho chiesto,
    volevo una persona di fiducia.
  • 10:46 - 10:50
    Ho speso tutto quel che avevo
    in avvocati. Un sacrificio enorme.
  • 10:51 - 10:55
    Ora Andrea mi passa 500 euro al mese
    per ognuno dei nostri figli.
  • 10:55 - 11:00
    Avrebbe dovuto darmi di più,
    è ricco, ma le proprietà sono intestate
    alla madre.
  • 11:01 - 11:02
    A lui non importa,
  • 11:02 - 11:05
    se i figli non hanno più
    le stesse opportunità di prima.
  • 11:05 - 11:09
    Non gli importa dei sacrifici che faccio
    per pagare il corso d'inglese, violino.
  • 11:09 - 11:13
    I ragazzi hanno cambiato vita,
  • 11:13 - 11:16
    rinunciano a tante cose,
    frequentano la scuola pubblica,
  • 11:16 - 11:18
    eppure non si lamentano.
  • 11:18 - 11:21
    Non hanno mai detto
    di voler tornare al paese, dal padre.
  • 11:21 - 11:27
    Non rimpiangono quel vecchio casale,
    con i soffitti a volta, affrescati,
  • 11:27 - 11:31
    la terrazza, quelle belle arcate.
  • 11:32 - 11:36
    Lavoro part-time, segretaria,
    in un museo, 900 euro al mese.
  • 11:36 - 11:39
    Insomma, le spese sono tante, anche se
    ai miei pago solo 500 euro d'affitto,
  • 11:39 - 11:43
    una cifra simbolica, sono insegnanti
    in pensione, qualche problema di salute,
  • 11:43 - 11:47
    se la cavano,
    ma non posso pretendere di più.
  • 11:47 - 11:51
    Già fanno tanto, e comunque
    non hanno grandi disponibilità.
  • 11:51 - 11:54
    Sono cattolici, praticanti,
    e dopo le tante riserve
  • 11:54 - 11:55
    finalmente hanno accettato
  • 11:55 - 11:58
    che io abbia lasciato mio marito
    e chiesto la separazione.
  • 11:58 - 12:01
    E pensare che due anni fa
    mi dicevano di essere paziente,
  • 12:01 - 12:03
    porgere l'altra guancia.
  • 12:03 - 12:07
    I miei fratelli, invece, proprio
    non riescono ad accettare la mia scelta.
  • 12:07 - 12:11
    Vivono fuori Torino, li vedo di rado.
  • 12:11 - 12:14
    So che il tempo a mia disposizione
    sta per terminare, Santo Padre,
  • 12:14 - 12:18
    Lascia che ti racconti le reazioni
    di Andrea e della sua famiglia:
  • 12:18 - 12:21
    quando me ne sono andata
    c'è rimasto malissimo.
  • 12:21 - 12:24
    Ora fa la parte del signorotto
    tradito nell'onore,
  • 12:24 - 12:27
    e io passo per pazza.
  • 12:27 - 12:29
    La settimana è in camice bianco
    al Pronto Soccorso,
  • 12:29 - 12:34
    il sabato volontario alla Croce Verde
    e ogni tanto con gli anziani.
  • 12:34 - 12:36
    La domenica in chiesa.
  • 12:36 - 12:40
    Io sono quella che s'è inventata tutto.
  • 12:40 - 12:44
    Mi ha querelato.
    In tribunale cinque cause aperte.
  • 12:45 - 12:49
    Ad averla presa peggio è mia suocera:
    una fiera, ferita nell'orgoglio,
  • 12:49 - 12:51
    pensava che l'omertà
    avrebbe protetto tutti.
  • 12:51 - 12:55
    Per lei sono una strega,
    da mandare in manicomio:
  • 12:55 - 12:57
    non capisce
    come abbia potuto alzare la testa,
  • 12:57 - 13:00
    rinunciare alla mia vita da signora
  • 13:00 - 13:04
    per vivere in un appartamento
    di periferia non ristrutturato.
  • 13:04 - 13:07
    Ho solo dato il bianco, si è tenuta tutto.
  • 13:07 - 13:11
    Pochi vestiti, di gioielli non ne avevo,
    lui non me ne ha mai regalati.
  • 13:12 - 13:13
    Il giro di perle?
  • 13:13 - 13:17
    Dono di mia mamma per i diciott'anni,
    in Piemonte usa così.
  • 13:18 - 13:21
    In paese non sono più tornata,
    è territorio di Andrea.
  • 13:21 - 13:25
    In quella casa non posso entrare
    nemmeno per prendere le mie cose
  • 13:25 - 13:27
    Sono andata via di corsa,
  • 13:27 - 13:30
    due anni fa, era giugno,
    le scuole stavano per finire,
  • 13:30 - 13:33
    ho fatto giusto in tempo
    a ritirare le pagelle.
  • 13:33 - 13:37
    Una sera Andrea era di guardia
    in ospedale. Ho preso i bambini
    e ce ne siamo andati,
  • 13:37 - 13:40
    a Torino, 80km sulla vecchia auto
  • 13:40 - 13:45
    che Andrea si è fatto restituire,
    qualche mese dopo tramite avvocati.
  • 13:45 - 13:49
    Al paese non abbiamo lasciato amici,
    né io né i ragazzi:
  • 13:49 - 13:53
    erano isolati, il padre
    non voleva mai nessuno per casa.
  • 13:53 - 13:58
    Non è stato facile ma ce l'ho fatta,
    ce l'abbiamo fatta.
  • 13:59 - 14:03
    Santo Padre, non ti chiedo niente,
    volevo solo raccontarti com'è andata,
    tutto qui.
  • 14:04 - 14:07
    In Chiesa? Ci vado,
    tutte le domeniche, porto i miei figli
  • 14:07 - 14:11
    Erano abituati
    a quella bella chiesa antica:
  • 14:11 - 14:14
    dopo la Messa, mentre le campane
    suonavano a festa,
  • 14:14 - 14:17
    uscivamo sulla piazza,
    lo sguardo sulle Langhe.
  • 14:17 - 14:21
    Ora andiamo nella parrocchia
    di quartiere, a Corso Francia.
  • 14:22 - 14:26
    Non è la stessa cosa, ma va bene così.
  • 14:26 - 14:30
    Di queste mie vicende
    ho parlato con un sacerdote,
  • 14:30 - 14:34
    l'ho incontrato per caso, in treno
    ha lasciato un segno.
  • 14:34 - 14:38
    Si chiamava Padre Carlo Caroglio,
    diceva che non bisogna subire violenza
  • 14:38 - 14:40
    era un prete di città, moderno,
  • 14:40 - 14:44
    originario di Alessandria,
    aveva vissuto a lungo a Novara,
  • 14:44 - 14:48
    prima di farsi prete aveva studiato
    da perito chimico, come hai fatto tu.
  • 14:50 - 14:55
    Don Carlo era diverso dal prete
    del paese, quello che ad Andrea
    dice ancora:
  • 14:55 - 14:58
    "Non ti devi sentire in colpa
    se tua moglie ti ha lasciato,
  • 14:58 - 15:01
    una moglie che t'abbandona
    non ti vuole bene,
  • 15:01 - 15:04
    è lei che si deve vergognare,
    non è degna di te."
  • 15:06 - 15:08
    Andrea mi prendeva a botte,
  • 15:08 - 15:09
    poi andava dal prete,
  • 15:09 - 15:11
    diceva di essere pentito,
  • 15:11 - 15:13
    e il prete lo assolveva.
  • 15:13 - 15:17
    Per questo, Andrea si sente
    dalla parte del giusto.
  • 15:17 - 15:20
    Santità non ho altro da dirti,
    non c'è più tempo.
  • 15:20 - 15:24
    Confido nella tua bontà e comprensione.
  • 15:24 - 15:27
    Ti chiedo solo una cosa:
  • 15:27 - 15:31
    fa' in modo che i sacerdoti
    non assolvano sempre e comunque
  • 15:31 - 15:34
    gli uomini violenti.
  • 15:34 - 15:37
    I miei più sentiti saluti,
    Ginevra.
  • 15:38 - 15:42
    (Applausi)
Title:
Lettera a Papa Francesco | FARIAN SABAHI | TEDxMilano
Description:

Questo intervento si è svolto durante un evento TEDx, utilizzando il format delle TED Conferences ma organizzato in modo indipendente.

Farian Sabahi è una scrittrice, una giornalista, una docente universitaria e un'esperta di Medio Oriente. Insegna "Storia dei Paesi islamici" all'Università di Torino e ha insegnato anche all'Università di Ginevra e alla Bocconi.
Scrive sull'Islam per le pagine culturali del "Sole 24 Ore", è editorialista sui temi mediorientali per "Il Corriere della Sera", scrive per l'inserto "Io Donna" e collabora con Radio Rai e Radio Popolare. Sabahi è autrice di diversi libri, tra cui "Storia dell'Iran", "Islam: l'identità inquieta d'Europa", "Noi donne di Tehran."

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
15:47

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