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Robot con "un'anima"

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    Il mio lavoro consiste nel progettare,
    costruire e studiare
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    robot che comunicano con le persone.
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    Ma la storia non inizia affatto con la robotica,
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    inizia con l'animazione.
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    Quando vidi per la prima volta "Luxo Jr." della Pixar,
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    rimasi meravigliato da quanta emozione
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    si potesse mettere in qualcosa
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    di così leggero quanto una lampada da tavolo.
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    Voglio dire, guardarteli, alla fine di questo film,
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    provate qualcosa per due oggetti di arredamento.
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    (Risate)
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    E mi dissi che dovevo imparare a farlo.
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    Quindi presi una pessima decisione per la mia carriera.
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    Questa è la faccia di mia mamma all'epoca.
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    (Risate)
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    Lasciai un comodo lavoro
    nel settore tecnologia in Israele
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    in una simpatica azienda di software
    e mi trasferii a New York
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    per studiare animazione.
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    Lì vivevo
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    con dei coinquilini, ad Harlem,
    in un edificio con appartamenti in rovina.
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    Non uso questa frase metaforicamente,
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    il soffitto un giorno crollò veramente
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    nel soggiorno.
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    Ogni volta che facevano un servizio
    sugli abusi edilizi a New York,
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    lo riprendevano davanti al nostro palazzo.
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    Come una specie di sfondo per mostrare
    quante le cose fossero brutte.
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    Comunque, durante il giorno
    andavo a scuola, e di sera
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    disegnavo un riquadro dopo l'altro
    di animazioni.
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    E imparai due lezioni sorprendenti --
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    una era che
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    quando si vuole suscitare emozioni,
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    non importa l'aspetto delle cose,
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    sta tutto nel movimento, nei tempi
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    di come si muovono le cose.
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    E la seconda, era una cosa
    che ci disse uno degli insegnanti.
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    Colui che ha disegnato il bradipo
    ne L'Era Glaciale.
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    E disse:
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    "In quanto animatore,
    non sei regista, sei un attore."
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    Quindi se vuoi trovare
    il movimento giusto di un personaggio,
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    non ci pensare, usa il tuo corpo e scoprilo,
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    mettiti davanti allo specchio, interpretalo
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    davanti alla telecamera, qualunque cosa serva.
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    E poi mettilo nel personaggio.
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    Un anno dopo mi ritrovai al MIT
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    nel gruppo di robotica, era uno dei primi gruppi
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    che si occupava di ricerca sulle relazioni
    tra uomo e robot.
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    Avevo ancora quel sogno di realizzare
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    una lampada Luxo Jr in carne e ossa.
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    Ma scoprii che i robot non si muovono affatto
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    in questo modo così coinvolgente
    a cui ero abituato
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    negli studi di animazione.
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    Invece, erano tutti --
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    come posso dire, erano tutti robotici.
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    (Risate)
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    E pensai se prendere tutto quello
    che avevo imparato alla scuola di animazione
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    e usarlo per progettare
    la mia lampada da scrivania robotica.
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    Quindi mi misi a disegnarla riquadro per riquadro
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    per cercare di rendere questo robot
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    il più grazioso e coinvolgente possibile.
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    Qui vedete il robot che interagisce con me
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    su una scrivania.
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    Sto riprogettando il robot, quindi,
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    aiutandomi,
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    si sta scavando la fossa a sua insaputa.
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    (Risate)
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    Volevo che fosse meno una struttura meccanica
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    che illumina,
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    e più una specie di apprendista tranquillo, collaborativo
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    sempre presente, ma che non interferisce.
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    Per esempio, quando cerco una batteria
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    che non riesco a trovare
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    mi mostri dov'è, in modo discreto.
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    Quindi vedete la mia confusione.
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    Non sono un attore.
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    Fate caso a quanto
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    la stessa struttura meccanica a un certo punto,
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    solo con il modo di muoversi
    sembri dolce e amorevole --
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    e in altri casi, violenta e aggressiva.
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    È la stessa struttura,
    solo il movimento è diverso.
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    Attore: "Vuoi sapere una cosa?
    Vuoi sapere una cosa?
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    Era già morto!
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    Giaceva lì, con gli occhi sbarrati!"
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    (Risate)
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    Ma il movimento grazioso era solo uno
    degli elementi di tutta la struttura
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    chiamata interazione uomo-robot.
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    All'epoca facevo il dottorato,
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    lavoravo in team di umani e robot,
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    gruppi di umani e robot che lavorano insieme.
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    Studiavo l'ingegneria,
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    la psicologia, la filosofia del lavoro di gruppo.
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    E nello stesso tempo mi ritrovai
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    in una situazione di lavoro di gruppo tutta mia
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    con un amico che è qui presente.
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    In quella situazione
    si possono facilmente immaginare robot
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    nel prossimo futuro là con noi.
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    Era dopo la Pasqua Ebraica.
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    Stavamo ripiegando un sacco di sedie,
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    e mi impressionò quanto rapidamente
    trovammo il nostro ritmo.
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    Ognuno faceva la sua parte.
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    Non dovevamo dividerci i compiti.
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    Non dovevamo comunicare verbalmente.
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    Accadeva e basta.
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    Pensai,
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    gli uomini e i robot non sembrano affatto così.
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    Quando gli uomini interagiscono con i robot,
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    assomiglia di più ad un gioco di scacchi.
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    L'uomo fa una cosa,
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    il robot analizza qualunque cosa faccia l'uomo,
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    il robot decide cosa fare dopo,
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    lo pianifica e lo fa.
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    Poi l'uomo aspetta il suo turno successivo.
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    È molto più come un gioco di scacchi
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    ed ha senso
    perché il gioco degli scacchi è fantastico
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    per i matematici e gli informatici.
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    È solo questione di analizzare informazioni,
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    prendere decisioni e pianificare.
  • 4:22 - 4:25
    Ma volevo che il mio robot fosse
    meno un giocatore di scacchi,
  • 4:25 - 4:27
    e più un esecutore
  • 4:27 - 4:29
    che reagisce e collabora.
  • 4:29 - 4:33
    Quindi feci la mia seconda
    terribile scelta di carriera:
  • 4:33 - 4:35
    decisi di studiare recitazione per un semestre.
  • 4:35 - 4:38
    Abbandonai il mio dottorato
    e presi lezioni di recitazione.
  • 4:38 - 4:41
    Partecipai a uno spettacolo,
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    spero non ci siano video in giro.
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    Presi qualunque libro sulla recitazione trovassi,
  • 4:46 - 4:48
    compreso uno del 19esimo secolo
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    trovato in biblioteca.
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    Mi stupì perché il mio nome
    era il secondo della lista --
  • 4:52 - 4:55
    quello precedente era del 1889.
    (Risate)
  • 4:55 - 4:57
    Quel libro aspettava da 100 anni
  • 4:57 - 5:00
    di essere riscoperto per la robotica.
  • 5:00 - 5:02
    Questo libro mostra agli attori
  • 5:02 - 5:04
    come muovere ogni singolo muscolo del corpo
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    per far corrispondere ogni tipo di emozione
    che vogliono esprimere.
  • 5:07 - 5:09
    Ma la vera rivelazione fu
  • 5:09 - 5:10
    imparare il metodo di recitazione.
  • 5:10 - 5:12
    Diventò molto popolare nel 20esimo secolo.
  • 5:12 - 5:15
    Il metodo dice che
    non si deve pianificare ogni muscolo del corpo.
  • 5:15 - 5:18
    Bisogna invece usare il corpo
    per trovare il movimento giusto.
  • 5:18 - 5:20
    Bisogna usare le memoria dei sensi
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    per ricostruire le emozioni
    e in un certo senso
  • 5:22 - 5:24
    pensare con il corpo
    per trovare l'espressione giusta.
  • 5:24 - 5:26
    Improvvisare,
    sfidare il proprio compagno di scena.
  • 5:26 - 5:30
    Questo successe nello stesso momento
    in cui leggevo di questo trend
  • 5:30 - 5:33
    della psicologia cognitiva
    chiamato filosofia del corpo.
  • 5:33 - 5:34
    Parla delle stesse idee.
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    Usiamo il corpo per pensare,
  • 5:36 - 5:38
    non pensiamo solo con il cervello
    e usiamo il corpo per muoverci.
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    I nostri corpi si interfacciano con il nostro cervello
  • 5:41 - 5:43
    per generare il modo di comportarsi.
  • 5:43 - 5:44
    Fu come un fulmine a ciel sereno.
  • 5:44 - 5:46
    Tornai in ufficio.
  • 5:46 - 5:48
    Scrissi questo articolo, che non pubblicai mai
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    intitolato
    "Lezioni di Recitazione per l'Intelligenza Artificiale."
  • 5:51 - 5:52
    Presi anche un altro mese
  • 5:52 - 5:55
    per fare quello che fu il primo spettacolo teatrale
  • 5:55 - 5:57
    con un uomo e un robot che recitano insieme.
  • 5:57 - 6:00
    Che è quello che vedevate prima con gli attori.
  • 6:00 - 6:02
    E pensai:
  • 6:02 - 6:05
    come possiamo fare
    un modello di intelligenza artificiale --
  • 6:05 - 6:06
    un computer, un modello di calcolo --
  • 6:06 - 6:09
    che rappresenti alcune di queste idee
    di improvvisazione,
  • 6:09 - 6:11
    di presa di rischio,
  • 6:11 - 6:13
    anche del fare errori.
  • 6:13 - 6:15
    Magari può trasformare un robot
    in un compagno migliore.
  • 6:15 - 6:18
    Lavorai parecchio tempo su questi modelli
  • 6:18 - 6:20
    e li implementai su un certo numero di robot.
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    Qui vedete uno dei primi esempi
  • 6:22 - 6:26
    con i robot che cercano di usare
    questa intelligenza artificiale incorporata,
  • 6:26 - 6:29
    per far corrispondere il più possibile
    i miei movimenti,
  • 6:29 - 6:30
    come se fosse un gioco.
  • 6:30 - 6:32
    Guardate.
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    Vedete quando lo intimidisco, rimane fregato.
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    È un po' quello che potreste vedere negli attori
  • 6:42 - 6:44
    quando cercano di riflettersi l'un l'altro
  • 6:44 - 6:46
    per cercare la giusta sincronizzazione tra di loro.
  • 6:46 - 6:48
    Poi feci un altro esperimento,
  • 6:48 - 6:52
    presi persone dalla strada,
    perché usassero la lampada da scrivania,
  • 6:52 - 6:56
    per provare questa idea
    di intelligenza artificiale incorporata.
  • 6:56 - 7:01
    Usai due tipi di cervello per lo stesso robot.
  • 7:01 - 7:02
    Il robot è la stessa lampada che avete visto,
  • 7:02 - 7:04
    misi dentro due cervelli.
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    Per una metà delle persone,
  • 7:06 - 7:08
    misi un cervello di tipo tradizionale,
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    un cervello robotico calcolatore.
  • 7:10 - 7:12
    Aspetta il suo turno,
    analizza tutto, pianifica.
  • 7:12 - 7:14
    Chiamiamolo cervello calcolatore.
  • 7:14 - 7:18
    L'altro aveva più dell'attore da palcoscenico,
    un cervello che prende rischi.
  • 7:18 - 7:20
    Chiamiamolo cervello avventuroso.
  • 7:20 - 7:23
    Talvolta agisce senza sapere
    tutto quello che deve sapere.
  • 7:23 - 7:25
    Talvolta fa errori e li corregge.
  • 7:25 - 7:27
    Feci fare a loro questo compito noioso
  • 7:27 - 7:29
    che durava circa 20 minuti,
  • 7:29 - 7:30
    dovevano lavorare insieme.
  • 7:30 - 7:33
    In qualche modo simulavano
    un lavoro in fabbrica
  • 7:33 - 7:35
    ripetitivo.
  • 7:35 - 7:37
    Scoprii che alla gente piace
  • 7:37 - 7:39
    il robot avventuroso.
  • 7:39 - 7:40
    Pensavano fosse più intelligente,
  • 7:40 - 7:42
    più impegnato,
    un migliore membro del gruppo,
  • 7:42 - 7:44
    che contribuiva di più al successo del team.
  • 7:44 - 7:46
    Lo chiamavano addirittura 'lui' o 'lei',
  • 7:46 - 7:49
    cosa che non faceva
    il gruppo del cervello calcolatore.
  • 7:49 - 7:52
    Nessuno lo chiamò mai 'lui' o 'lei'.
  • 7:52 - 7:53
    Parlandone dopo il compito
  • 7:53 - 7:55
    con il cervello avventuroso,
  • 7:55 - 7:59
    dicevano, "Alla fine, eravamo amici
    e mentalmente sintonizzati."
  • 7:59 - 8:01
    Qualunque cosa significhi.
  • 8:01 - 8:04
    (Risate)
    Sembra doloroso.
  • 8:04 - 8:07
    Mentre le persone con il cervello calcolatore
  • 8:07 - 8:09
    dicevano che era un apprendista pigro.
  • 8:09 - 8:12
    Faceva solo quello
    che gli era stato detto e niente di più.
  • 8:12 - 8:14
    È quello che la gente si aspetta dai robot,
  • 8:14 - 8:17
    mi sorprese quindi il fatto
    che la gente avesse maggiori aspettative
  • 8:17 - 8:22
    dai robot, di chiunque in robotica
    si aspettasse da un robot.
  • 8:22 - 8:24
    In un certo senso,
    pensai che fosse il momento --
  • 8:24 - 8:27
    così come il metodo di recitazione cambiò
  • 8:27 - 8:28
    il modo di pensare
    alla recitazione nel 19esimo secolo,
  • 8:28 - 8:30
    di passare dal comportamento
  • 8:30 - 8:32
    calcolatore e pianificato,
  • 8:32 - 8:35
    a un comportamento più intuitivo,
    di rischio, impersonificato.
  • 8:35 - 8:37
    Magari è giunto il momento per i robot
  • 8:37 - 8:40
    di passare allo stesso tipo di rivoluzione.
  • 8:40 - 8:41
    Qualche anno dopo,
  • 8:41 - 8:43
    ero al mio lavoro successivo
    alla Georgia Tech a Atlanta,
  • 8:43 - 8:45
    lavoravo in un gruppo
  • 8:45 - 8:46
    che aveva a che fare con robot musicisti.
  • 8:46 - 8:49
    Pensai che la musica
    fosse l'ambiente perfetto
  • 8:49 - 8:51
    per osservare il lavoro di squadra,
    il coordinamento,
  • 8:51 - 8:53
    il tempismo, l'improvvisazione --
  • 8:53 - 8:55
    avevamo appena ricevuto questo robot
    che suonava la marimba.
  • 8:55 - 8:57
    La marimba, per chiunque come me,
  • 8:57 - 9:00
    era un enorme xilofono di legno.
  • 9:00 - 9:03
    Osservandolo
  • 9:03 - 9:06
    notai altre improvvisazioni uomo-robot --
  • 9:06 - 9:08
    sì, ci sono altre improvvisazioni uomo-robot --
  • 9:08 - 9:10
    ed erano anche queste
    un po' come un gioco di scacchi.
  • 9:10 - 9:11
    L'uomo suona,
  • 9:11 - 9:14
    il robot lo analizza
  • 9:14 - 9:16
    e improvvisa la propria parte.
  • 9:16 - 9:18
    Questo è quello che i musicisti chiamano
  • 9:18 - 9:19
    un'interazione chiamata e risposta,
  • 9:19 - 9:23
    e si adatta anche molto bene
    con i robot e l'intelligenza artificiale.
  • 9:23 - 9:25
    Ma pensai che usando le stesse idee usate
  • 9:25 - 9:28
    a teatro e negli studi sui lavori di gruppo,
  • 9:28 - 9:31
    magari potevo far suonare i robot insieme
  • 9:31 - 9:32
    come una band.
  • 9:32 - 9:36
    Tutti ripetono il motivo,
    nessuno si ferma per un attimo.
  • 9:36 - 9:39
    Così provai a fare la stessa cosa,
    questa volta con la musica,
  • 9:39 - 9:40
    in cui il robot non sa bene
  • 9:40 - 9:41
    cosa sta per suonare.
  • 9:41 - 9:43
    Muove in qualche modo il corpo
  • 9:43 - 9:45
    e sfrutta le opportunità per suonare,
  • 9:45 - 9:47
    Fa quello che mi insegnò a 17 anni
    la mia professoressa di jazz.
  • 9:47 - 9:49
    Disse che quando si improvvisa,
  • 9:49 - 9:50
    qualche volta non si sa
    quello che si sta facendo
  • 9:50 - 9:51
    eppure lo si fa.
  • 9:51 - 9:53
    Così provai a fare un robot
  • 9:53 - 9:55
    che non sa quello che fa,
    ma lo fa lo stesso.
  • 9:55 - 9:58
    Vediamo qualche secondo di questa performance.
  • 9:58 - 10:01
    in cui il robot ascolta il musicista umano
  • 10:01 - 10:02
    e improvvisa.
  • 10:02 - 10:05
    E poi, guardate come il musicista umano
  • 10:05 - 10:07
    reagisce a quello che fa il robot,
    e prende spunto
  • 10:07 - 10:09
    dal suo comportamento.
  • 10:09 - 10:14
    Ad un certo punto si fa anche sorprendere
    da quello che fa il robot.
  • 10:14 - 11:00
    (Musica)
  • 11:00 - 11:05
    (Applausi)
  • 11:05 - 11:07
    Essere musicista non vuol dire solo suonare note,
  • 11:07 - 11:09
    altrimenti nessuno andrebbe
    a vedere uno spettacolo dal vivo.
  • 11:09 - 11:11
    I musicisti comunicano anche con il corpo,
  • 11:11 - 11:13
    con altri membri del gruppo, con il pubblico,
  • 11:13 - 11:15
    usano il loro corpo per esprimere la musica.
  • 11:15 - 11:18
    E pensai, abbiamo già un musicista sul palco,
  • 11:18 - 11:21
    perché non farne un musicista vero e proprio.
  • 11:21 - 11:23
    Cominciai a progettare
    una testa socialmente espressiva
  • 11:23 - 11:25
    per il robot.
  • 11:25 - 11:27
    La testa non tocca la marimba,
  • 11:27 - 11:28
    esprime solo la musica.
  • 11:28 - 11:31
    Ho qualche schizzo fatto su tovaglioli
    in un bar di Atlanta
  • 11:31 - 11:34
    pericolosamente posizionato esattamente a metà strada
  • 11:34 - 11:36
    tra il mio laboratorio e casa mia.
    (Risate)
  • 11:36 - 11:37
    Passai lì in media
  • 11:37 - 11:40
    dalle tre alla quattro ore al giorno.
  • 11:40 - 11:43
    Credo.
    (Risate)
  • 11:43 - 11:46
    Tornai ai miei strumenti di animazione
    e cercai di capire
  • 11:46 - 11:48
    come sarebbe un musicista robot,
  • 11:48 - 11:51
    ma soprattutto come si muoverebbe.
  • 11:51 - 11:54
    Mostra che non gli piace quello che
    la persona sta suonando --
  • 11:54 - 11:56
    e magari esprime qualunque ritmo stia ascoltando
  • 11:56 - 11:58
    in quel momento.
  • 11:58 - 12:03
    Così abbiamo ottenuto i soldi per costruire il robot,
    che non era male.
  • 12:03 - 12:05
    Vi mostro ora lo stesso tipo di interpretazione,
  • 12:05 - 12:07
    questa volta con una testa socialmente espressiva.
  • 12:07 - 12:09
    E notate una cosa --
  • 12:09 - 12:11
    come il robot ci mostra
  • 12:11 - 12:13
    il ritmo che prende dall'uomo.
  • 12:13 - 12:17
    Diamo anche all'uomo la sensazione di sapere
    che il robot sa quello che sta facendo.
  • 12:17 - 12:18
    Anche come cambia il modo di muoversi
  • 12:18 - 12:21
    non appena inizia il suo assolo.
  • 12:21 - 12:25
    (Musica)
  • 12:25 - 12:28
    Ora mi guarda per assicurarsi che sto ascoltando.
  • 12:28 - 12:49
    (Musica)
  • 12:49 - 12:52
    Ora osservate di nuovo l'ultimo accordo,
  • 12:52 - 12:55
    e questa volta il robot comunica con il corpo
  • 12:55 - 12:57
    quando è impegnato nel fare le sue cose.
  • 12:57 - 12:59
    E quando è pronto
  • 12:59 - 13:02
    per sincronizzare l'accordo finale con me.
  • 13:02 - 13:15
    (Musica)
  • 13:15 - 13:21
    (Applausi)
  • 13:21 - 13:25
    Grazie. Spero che vediate come --
  • 13:25 - 13:28
    come questa parte del corpo
    che non tocca lo strumento
  • 13:28 - 13:31
    aiuti l'esecuzione del pezzo.
  • 13:31 - 13:35
    A un certo punto, ad Atlanta,
    ovviamente qualche rapper
  • 13:35 - 13:36
    verrà al nostro laboratorio.
  • 13:36 - 13:39
    È venuto questo rapper
  • 13:39 - 13:41
    a fare qualche improvvisazione con il robot.
  • 13:41 - 13:44
    Qui vedete il robot
  • 13:44 - 13:45
    che reagisce al ritmo
  • 13:45 - 13:48
    e notate due cose.
    Primo, quanto sia irresistibile
  • 13:48 - 13:51
    unirsi al robot quando muove la testa.
  • 13:50 - 13:52
    Viene voglia di muovere la testa con lui.
  • 13:52 - 13:56
    E secondo, anche se il rapper
    è concentrato sul suo iPhone,
  • 13:56 - 13:59
    non appena il robot si gira verso di lui, gli dà retta.
  • 13:59 - 14:01
    Quindi anche se è nella sua visione periferica,
  • 14:01 - 14:04
    visibile con la coda dell'occhio,
    è molto potente.
  • 14:04 - 14:06
    Il motivo è che non possiamo ignorare
  • 14:06 - 14:08
    gli oggetti fisici che si muovono
    nell'ambiente circostante.
  • 14:08 - 14:09
    Siamo predisposti per questo.
  • 14:09 - 14:13
    Quindi se avete un problema con il vostro partner
  • 14:13 - 14:15
    che guarda troppo l'iPhone o lo smartphone,
  • 14:15 - 14:17
    potreste volere un robot accanto
  • 14:17 - 14:19
    per catturare la sua attenzione.
    (Risate)
  • 14:19 - 14:38
    (Musica)
  • 14:38 - 14:45
    (Applausi)
  • 14:45 - 14:47
    Voglio solo presentarvi l'ultimo robot
  • 14:47 - 14:50
    su cui abbiamo lavorato,
  • 14:50 - 14:52
    uscito da una cosa sorprendente
    che abbiamo scoperto:
  • 14:52 - 14:55
    a un certo punto alla gente non importava più
    del robot così intelligente,
  • 14:55 - 14:56
    che improvvisa e ascolta,
  • 14:56 - 15:01
    e fa tutte queste cose intelligente
    che ho passato anni a sviluppare.
  • 15:01 - 15:04
    Piaceva il fatto che il robot apprezzasse la musica.
    (Risate)
  • 15:04 - 15:07
    Non vedevano il robot che si muoveva con la musica,
  • 15:07 - 15:08
    dicevano che il robot si godeva la musica.
  • 15:08 - 15:11
    Abbiamo pensato:
    perché non prendere questa idea,
  • 15:11 - 15:14
    e ho progettato
    un nuovo oggetto di arredamento.
  • 15:14 - 15:16
    Questa volta non era una lampada,
    era uno speaker.
  • 15:16 - 15:19
    Era una di quelle cose
    a cui si attacca lo smartphone.
  • 15:19 - 15:21
    Mi sono chiesto cosa sarebbe successo
  • 15:21 - 15:23
    se lo speaker non solo facesse musica,
  • 15:23 - 15:26
    ma gli piacesse anche.
    (Risate)
  • 15:26 - 15:27
    Ecco ancora qualche test di animazione
  • 15:27 - 15:32
    delle prime fasi. (Risate)
  • 15:32 - 15:36
    Ecco come è venuto il prodotto finale.
  • 15:47 - 16:09
    ("Drop It Like It's Hot")
  • 16:09 - 16:12
    È una testa che annuisce.
  • 16:12 - 16:15
    (Applausi)
  • 16:15 - 16:17
    Tante teste che annuiscono tra il pubblico,
  • 16:17 - 16:20
    si vede ancora l'influenza dei robot sulle persone.
  • 16:20 - 16:23
    Non è solo gioco e divertimento.
  • 16:23 - 16:25
    Credo che uno dei motivi per cui
    mi interesso veramente
  • 16:25 - 16:27
    di robot che usano il corpo per comunicare
  • 16:27 - 16:29
    e usano il corpo per muoversi --
  • 16:29 - 16:33
    e vi dirò un piccolo segreto di noi esperti di robot --
  • 16:33 - 16:35
    tutti voi un giorno o l'altro
  • 16:35 - 16:37
    vivrete con un robot.
  • 16:37 - 16:40
    A un certo punto nel futuro
    ci sarà un robot nella vostra vita.
  • 16:40 - 16:42
    Se non nella vostra,
    ci sarà in quella dei vostri figli.
  • 16:42 - 16:43
    Voglio che questi robot siano --
  • 16:43 - 16:47
    più fluidi, più coinvolgenti, più graziosi
  • 16:47 - 16:49
    di quello che sono adesso.
  • 16:49 - 16:51
    E per questo penso che forse i robot
  • 16:51 - 16:52
    devono essere meno dei giocatori di scacchi
  • 16:52 - 16:55
    e più come degli attori e dei musicisti.
  • 16:55 - 16:58
    Magari dovrebbero essere in grado
    di correre rischi e improvvisare.
  • 16:58 - 17:00
    E magari dovrebbero essere in grado
    di anticipare quello che state per fare.
  • 17:00 - 17:03
    Dovrebbero essere in grado di fare errori
  • 17:03 - 17:04
    e correggersi
  • 17:04 - 17:06
    perché alla fine siamo umani.
  • 17:06 - 17:09
    E magari in quanto umani,
    i robot che non sono del tutto perfetti
  • 17:09 - 17:11
    sono invece perfetti per noi.
  • 17:11 - 17:13
    Grazie.
  • 17:13 - 17:16
    (Applausi)
Title:
Robot con "un'anima"
Speaker:
Guy Hoffman
Description:

Che tipo di robot realizza un animatore, musicista jazz, robot, esperto di robotica? Giocosi, reattivi e curiosi. Guy Hoffman mostra un video della sua raccolta di robot insoliti, compresi due robot musicisti a cui piace improvvisare con gli umani. (Filmato a TEDxJaffa)

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English
Team:
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TEDTalks
Duration:
17:38
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  • Revision 9 Edited (legacy editor)
    Anna Cristiana Minoli