Come possiamo rimettere in moto le relazioni israelo-palestinesi | Mazen Faraj e Niv Sarig
-
0:13 - 0:15Mazen Faraj: Mi chiamo Mazen Faraj.
-
0:15 - 0:18Vengo dal campo profughi
di Dheisheh, vicino Betlemme. -
0:19 - 0:23Sono palestinese, sono arabo,
sono musulmano, ma prima di ogni cosa: -
0:24 - 0:26sono un essere umano.
-
0:26 - 0:32Questa sera, io e Niv condivideremo
con voi le nostre storie personali -
0:32 - 0:38sul lutto, sulla violenza,
sulla guerra, sul conflitto, -
0:39 - 0:42ma la cosa più importante
è ciò che ci è accaduto -
0:42 - 0:45dopo tutto, ciò che ci è accaduto.
-
0:46 - 0:49Sono nato e cresciuto
nel campo profughi di Dheisheh. -
0:49 - 0:53Nel momento in cui ho aperto gli occhi,
come essere umano, come bambino, -
0:53 - 0:55ho iniziato a farmi la domanda
-
0:55 - 0:58che mi trovo davanti
ogni giorno della mia vita. -
0:58 - 1:02La vita di tutti i giorni, la famiglia,
la scuola, l'acqua, l'elettricità. -
1:02 - 1:06Ogni aspetto della mia vita
porta con sé una storia complicata. -
1:06 - 1:10Eravamo più di 75 studenti
nella stessa classe. -
1:11 - 1:15In quanto studenti palestinesi,
il più delle volte -
1:15 - 1:17d'estate rimanevamo senz'acqua,
-
1:17 - 1:21e spesso non avevamo
accesso all'elettricità d'inverno. -
1:21 - 1:25Questo e altro
a causa di una sola ragione, -
1:25 - 1:30la ragione è la nostra Nakba,
la nostra catastrofe come palestinesi. -
1:30 - 1:31È stato allora,
-
1:31 - 1:36quando aveva sei anni,
che mio padre è fuggito dal suo villaggio, -
1:36 - 1:40scappando dalla guerra,
dalla violenza e dalla morte. -
1:40 - 1:43Si è ritrovato nel campo
profughi di Dheisheh -
1:43 - 1:46con l'aiuto dell'UNRWA, le Nazioni Unite.
-
1:47 - 1:50Gli dissero che sarebbe stato per poco,
-
1:50 - 1:55ma quel poco si trasformò in 70 anni
dalla nostra Nakba palestinese. -
1:56 - 2:00Stiamo ancora aspettando
giustizia, diritti, libertà. -
2:01 - 2:02E, cosa più importante,
-
2:02 - 2:05di praticare la nostra umanità
in quanto esseri umani. -
2:05 - 2:10Non abbiamo mai scelto niente
nella nostra vita -
2:10 - 2:13e non abbiamo mai potuto decidere nulla.
-
2:14 - 2:16Ogni giorno ci svegliamo,
-
2:16 - 2:19e non sappiamo quanto tempo
-
2:19 - 2:21e quanti metri ci saranno
tra casa e scuola, -
2:21 - 2:26né la distanza e il tempo
tra casa nostra e il nostro lavoro. -
2:26 - 2:30Non è perché l'abbiamo scelto,
né perché l'abbiamo deciso, -
2:30 - 2:32è a causa dei posti di blocco
-
2:32 - 2:34dell'esercito israeliano
e della sua occupazione. -
2:34 - 2:38Soprattutto non c'è uno Stato
e non c'è libertà. -
2:38 - 2:42Non c'è libertà di movimento
per gli esseri umani. -
2:42 - 2:44Questo è il modo
in cui sono cresciuto come persona. -
2:44 - 2:48Questo è il modo in cui sono cresciuto
e in cui la mia vita va avanti oggi. -
2:48 - 2:52Sono cresciuto con questa storia difficile
e con questo discorso pesante. -
2:52 - 2:53Non so cosa farmene.
-
2:53 - 2:58Mi sono unito alla prima Intifada
quando avevo 15 anni. -
2:58 - 3:03Dopo non molto sono stato arrestato
dall'esercito israeliano. -
3:03 - 3:08Per la prima volta in vita mia
ero in prigione, un ragazzino, -
3:08 - 3:09avevo 15 anni.
-
3:09 - 3:10Provate a immaginare
-
3:10 - 3:13cosa si prova a stare al buio,
-
3:13 - 3:16in un posto sconosciuto,
durante un viaggio diverso, -
3:16 - 3:18con un dolore diverso
e una sofferenza diversa. -
3:18 - 3:21Provate a immaginare
cosa significhi essere un ragazzino -
3:21 - 3:24durante un duro interrogatorio israeliano.
-
3:24 - 3:29Più di tutto, immaginate un ragazzino
lontano dalla sua famiglia -
3:29 - 3:31e lontano dal suo futuro.
-
3:31 - 3:33O dal potersi costruire
un futuro migliore, -
3:33 - 3:36lontano dalla scuola
e lontano dalla propria vita. -
3:37 - 3:41Ho passato più di tre anni e mezzo
in una prigione israeliana. -
3:41 - 3:43Ho perso la mia istruzione, la mia scuola.
-
3:43 - 3:45E credetemi,
-
3:45 - 3:49a volte mi sveglio ancora a notte fonda
-
3:49 - 3:50urlando,
-
3:50 - 3:54a causa di questa terribile esperienza
in una prigione israeliana. -
3:54 - 3:57Sono andato avanti, sono vivo,
-
3:57 - 3:58ma non dimentico.
-
3:58 - 4:04È stato 14 anni dopo,
-
4:05 - 4:09nel 2002, che ho ricevuto una chiamata,
-
4:09 - 4:13in cui mi comunicavano che mio padre,
o il suo corpo, erano in ospedale. -
4:13 - 4:15Non sapevamo cosa fare,
-
4:15 - 4:17così siamo andati tutti
dall'esercito israeliano -
4:17 - 4:23a chiedere di poter andare in ospedale
per vedere nostro padre, o il suo corpo, -
4:23 - 4:24un'ultima volta.
-
4:24 - 4:27Dissero solo che non era permesso,
-
4:27 - 4:29che avremmo dovuto aspettare la mattina.
-
4:29 - 4:30Non riesco a immaginare
-
4:30 - 4:33qualcuno che possa aspettare così tanto,
-
4:33 - 4:34otto lunghe ore,
-
4:34 - 4:36ma è questo che intendiamo
con "occupazione". -
4:36 - 4:38Non potete né scegliere né decidere,
-
4:38 - 4:42mentre cercano di inculcarvi
-
4:42 - 4:44la cultura del "non è permesso".
-
4:44 - 4:47Proibito. Ogni cosa è proibita per voi.
-
4:47 - 4:50La libertà è proibita,
essere umani è proibito. -
4:50 - 4:52La cosa più importante è
-
4:52 - 4:56che non vi è permesso esistere
come persone con un'identità palestinese. -
4:57 - 4:59Abbiamo aspettato tutta la notte.
-
4:59 - 5:02Mio padre stava tornando
da Gerusalemme a Betlemme, -
5:02 - 5:06tornava dal lavoro
e l'esercito israeliano gli ha sparato, -
5:06 - 5:09e l'ha ucciso senza una ragione.
-
5:09 - 5:12Ma forse le ragioni ci sono
e sono migliaia. -
5:12 - 5:15Sono l'occupazione, il conflitto,
la violenza, la guerra. -
5:15 - 5:19Perché è così che lo chiamiamo,
vivere all'interno di un conflitto -
5:19 - 5:22per una vita intera.
-
5:22 - 5:26Tre giorni dopo quello
che era successo a mio padre, -
5:26 - 5:30secondo la tradizione musulmana,
avremmo dovuto svegliarci -
5:30 - 5:32e continuare con una vita normale.
-
5:32 - 5:35Ma fidatevi,
non c'era più nulla di normale -
5:35 - 5:36e non c'è più stato.
-
5:36 - 5:40Non sapevamo cosa fare, soprattutto io.
-
5:40 - 5:43Mio padre era padre e madre, insieme.
-
5:43 - 5:45Non sapevo cosa fare con me stesso.
-
5:45 - 5:47Non sapevo cosa fare della mia rabbia,
-
5:47 - 5:50né come continuare la mia vita.
-
5:51 - 5:55Per più di due anni,
mi sono rinchiuso in me stesso. -
5:55 - 5:59Ero tormentato da domande troppo grandi:
Cosa posso fare come essere umano? -
5:59 - 6:02Tutti noi, quando ci succede qualcosa,
-
6:02 - 6:05pensiamo subito alla vendetta,
-
6:05 - 6:08a reagire, a porre rimedio.
-
6:08 - 6:10Ma non ho mai pensato alla vendetta,
-
6:10 - 6:14perché la nostra causa come palestinesi
riguarda la giustizia, i diritti, -
6:14 - 6:15la libertà.
-
6:15 - 6:18Non si tratta di vendetta né di violenza.
-
6:18 - 6:20Alcune persone
-
6:20 - 6:22si lasciano morire con i loro ricordi,
-
6:22 - 6:23senza fare nulla.
-
6:23 - 6:26Altre persone scelgono strade diverse
-
6:26 - 6:27e percorsi diversi.
-
6:27 - 6:31Quando ho incontrato per la prima volta
Rami Elhanan, un israeliano, -
6:31 - 6:35ho saputo che aveva perso
sua figlia Smadar nel 1997 -
6:35 - 6:38e ho scoperto l'umanità del mio nemico.
-
6:38 - 6:41Ho trovato l'umanità dall'altro lato,
-
6:41 - 6:44come non l'avevo mai vista prima.
-
6:44 - 6:47Nel corso della mia vita da palestinese
avevo considerato gli israeliani -
6:47 - 6:51come colonizzatori, soldati, persone
che ci maltrattavano nelle carceri. -
6:51 - 6:54Non li avevo mai conosciuti
come esseri umani. -
6:54 - 6:59Nel 2005, per la prima volta,
incontrai Israele nella sua umanità, -
6:59 - 7:05o forse mi creai una nuova immagine
della società israeliana. -
7:06 - 7:09Per la prima volta, c'era un israeliano
che mi rispettava -
7:09 - 7:13come essere umano e come palestinese.
-
7:13 - 7:16Per la prima volta un israeliano mi diceva
-
7:16 - 7:20che ci sarebbe stata libertà
per quest'uomo, per i suoi diritti -
7:20 - 7:23e per tutta la società palestinese.
-
7:23 - 7:28Per la prima volta incontrai
un israeliano contro l'occupazione, -
7:28 - 7:30dopo averlo cercato una vita:
-
7:30 - 7:34per avere un alleato,
per un'alleanza con Israele. -
7:34 - 7:36Oggi, dieci anni dopo,
-
7:36 - 7:40posso dirvi che la nuova via
e il nuovo viaggio -
7:40 - 7:42verso la riconciliazione
-
7:42 - 7:46non sono l'oblio e il perdono.
-
7:46 - 7:48Non dimenticherò mai cosa mi è successo.
-
7:48 - 7:52Non ho il diritto di perdonare
quanto è accaduto a mio padre. -
7:52 - 7:55Ma nel mezzo c'è la strada del dialogo,
-
7:55 - 7:59della comprensione,
della mutua conoscenza, -
7:59 - 8:02dell'empatia e soprattutto
-
8:02 - 8:03del rispetto reciproco,
-
8:03 - 8:07ciò che più di tutto manca
nel nostro conflitto, nella nostra terra, -
8:07 - 8:09rispetto e umanità.
-
8:09 - 8:13È possibile trovare il volto umano
di questo conflitto, -
8:13 - 8:14quello di cui a nessuno importa.
-
8:14 - 8:17A tutti i politici e alla gente
di questo mondo -
8:17 - 8:20non importa affatto.
-
8:20 - 8:25A noi, oggi, riuniti nel Parents Circle,
il forum delle famiglie in lutto, sì. -
8:25 - 8:28Siamo quelli che in questo conflitto
pagano il prezzo più caro. -
8:28 - 8:32Possiamo sederci, parlare,
e stare vicini gli uni agli altri. -
8:32 - 8:36Questa è la nostra santa missione,
e lo sarà per sempre. -
8:36 - 8:38Grazie di cuore.
-
8:38 - 8:41(Applausi)
-
8:51 - 8:53Niv Sarig: Salve a tutti.
-
8:54 - 8:55Mi chiamo Niv Sarig.
-
8:55 - 8:58Ho 40 anni. Sono israeliano.
-
8:58 - 9:01Vivo in Israele
con mia moglie e i miei tre figli. -
9:03 - 9:06Voglio raccontarvi qualcosa
sulla mia vita. -
9:07 - 9:10La storia di come è cambiata due volte.
-
9:11 - 9:15La prima volta è stata
quando mio fratello maggiore, Guy, -
9:16 - 9:18un ufficiale di fanteria,
-
9:19 - 9:23è stato ucciso da un proiettile
a Tulkarem, una città palestinese, -
9:23 - 9:27ad appena 15 chilometri
da casa nostra in Israele. -
9:27 - 9:30Sì, perdere Guy ha stravolto la mia vita,
-
9:30 - 9:33e come ci si aspetterebbe,
quella dei miei genitori -
9:33 - 9:35e di mia sorella.
-
9:35 - 9:37Il lutto, il dolore.
-
9:38 - 9:43Personalmente, mi manca
ciò che sarebbe potuto succedere -
9:43 - 9:45se Guy non fosse stato ucciso.
-
9:45 - 9:46Ho tre figli.
-
9:46 - 9:51Anche mia sorella ne ha tre.
-
9:51 - 9:56E di sicuro Guy ne avrebbe due,
due e mezzo, magari tre a questo punto, -
9:56 - 9:59e la nostra famiglia sarebbe
decisamente più grande. -
9:59 - 10:03Mi manca ciò che sarebbe potuto accadere
se Guy non fosse stato ucciso. -
10:04 - 10:07Quello che non mi aspettai
fu come la mia vita -
10:07 - 10:11cambiò ancora e così profondamente
-
10:11 - 10:14quando mi unii
al Parents Circle Family Forum, -
10:15 - 10:19molti, molti anni più tardi,
-
10:19 - 10:21dopo l'assassinio di Guy.
-
10:21 - 10:24Non credo che possiate capire.
-
10:24 - 10:26O meglio, per me è molto importante
-
10:26 - 10:32trasmettere una prospettiva
sul perché questo tipo di cambiamento -
10:34 - 10:38se avviene, avviene così di rado.
-
10:39 - 10:41Dovete capire
-
10:41 - 10:44che in Israele esiste
una grande segregazione -
10:44 - 10:49tra la società ebrea che parla ebraico
e la società araba, -
10:49 - 10:51ed è diventata la normalità.
-
10:52 - 10:58Esistono pochi collegamenti
tra le persone, -
10:59 - 11:03pochi punti di incontro
tra le istituzioni, per dirne una. -
11:03 - 11:06È abitudine guardare dall'altra parte,
-
11:06 - 11:10a tinte cupe, con paura e disperazione.
-
11:10 - 11:12Tra israeliani e palestinesi,
-
11:12 - 11:15in Palestina, non in Israele,
è persino peggio. -
11:15 - 11:19Credo siano pochi gli israeliani
e i palestinesi che si sono incontrati -
11:19 - 11:21senza uno scopo,
-
11:21 - 11:26che fosse uno scopo militare o politico
verso la pace e la riconciliazione. -
11:28 - 11:31Il fatto è che senza conoscere l'altro
-
11:31 - 11:35si finisce per crearsi
una qualche immagine dell'altro, -
11:35 - 11:39che aiuti a vivere la propria vita
così come si è. -
11:39 - 11:44Sono nato nell'inverno del 1977,
-
11:44 - 11:47in un villaggio in Israele
chiamato Kibbutz Zion, -
11:47 - 11:50che tradotto sta per "legato a Sion".
-
11:51 - 11:56Per 19 anni, fino al giorno
in cui Guy è stato ucciso, -
11:56 - 12:00sono cresciuto come qualsiasi altro
israeliano, ebreo e sionista che conosca. -
12:03 - 12:07La sera della Festa dei Tabernacoli
-
12:07 - 12:11ancora oggi, per l'Islam e il Giudaismo,
-
12:11 - 12:13si celebra il nuovo anno.
-
12:13 - 12:15Ci si è uniti quest'anno, tra parentesi.
-
12:15 - 12:21Nel settembre del 1996,
a due settimane dal nuovo anno, -
12:21 - 12:23abbiamo celebrato la Festa dei Tabernacoli
-
12:23 - 12:29ma solo pochi giorni prima
erano scoppiate le rivolte dovute -
12:29 - 12:34alle proteste contro l'apertura
del Tunnel del Muro Occidentale -
12:34 - 12:35in Israele e Palestina,
-
12:35 - 12:38nelle quali 17 israeliani
e più di 100 palestinesi -
12:38 - 12:40hanno trovato la morte.
-
12:40 - 12:44Guy era un ufficiale
in una di quelle "pattuglie congiunte" -
12:44 - 12:46tra Israele e Palestina.
-
12:46 - 12:49Dovete sapere che dopo il '93/94,
-
12:49 - 12:54quando i nuovi accordi di Oslo
entrarono in vigore, -
12:54 - 12:59era iniziata una collaborazione,
di cui queste pattuglie facevano parte. -
13:00 - 13:04Guy era un ufficiale a Tulkarem
e dopo lo scoppio delle rivolte -
13:04 - 13:10è stato colpito in testa da un cecchino
ed è morto sul colpo. -
13:13 - 13:16Come ho già detto,
ha cambiato la mia vita. -
13:19 - 13:23Molti anni dopo, ho seguito i passi
-
13:23 - 13:25dei miei genitori, che anni prima
-
13:25 - 13:28si erano uniti
al Parents Circle Family Forum. -
13:29 - 13:33È stato dopo aver conosciuto Mazen
e gli altri membri palestinesi -
13:33 - 13:38o qualunque altro membro del forum,
che ho trovato una nuova prospettiva. -
13:38 - 13:42Una prospettiva che supera
la paura in cui viviamo. -
13:42 - 13:43Sono in Germania.
-
13:43 - 13:46Come comunità ebraica,
abbiamo una prospettiva: -
13:46 - 13:48passato, presente, futuro.
-
13:48 - 13:51In passato abbiamo affrontato
2000 anni di persecuzione -
13:51 - 13:52in così tanti luoghi del pianeta.
-
13:53 - 13:56Ora come nel passato recente
c'è la mia storia, -
13:56 - 13:57per quanto non sia solo mia,
-
13:57 - 14:01dato che non conosco nessun israeliano
che non sia vicino a qualcuno -
14:01 - 14:04che abbia perso qualcuno
in questo conflitto. -
14:05 - 14:08E per avere un futuro di speranza,
-
14:08 - 14:12quello che facciamo al PCFF,
al Parents Circle Family Forum, -
14:12 - 14:16è andare nelle scuole
e in altre organizzazioni -
14:16 - 14:19a incontrare i ragazzini,
gli studenti o il pubblico generale -
14:19 - 14:21per raccontare la nostra storia.
-
14:21 - 14:24Ogni volta assistiamo a una magia.
-
14:24 - 14:30Qualcosa entra nei cuori e nelle menti
delle persone e le porta ad ascoltare, -
14:30 - 14:32persino ad agire.
-
14:32 - 14:34In Israele e Palestina,
-
14:34 - 14:38credo e sento
-
14:38 - 14:42che questo possa portare speranza.
-
14:44 - 14:47Nella società israeliana,
questa segregazione -
14:47 - 14:50porta con sé molta ignoranza e paura.
-
14:51 - 14:55La nostra paura nasce
dal bisogno di sicurezza. -
14:56 - 15:00E voglio che Mazen venga qui con me.
-
15:00 - 15:04Perché il nostro messaggio
è unico e molto importante. -
15:05 - 15:06Perciò, Mazen, su!
-
15:06 - 15:10MF: Credo e so con certezza
che condividiamo lo stesso obiettivo, -
15:10 - 15:12forse per ragioni diverse.
-
15:13 - 15:15Lui ha perso suo fratello,
io ho perso mio padre. -
15:17 - 15:19E tutti e due rappresentiamo le persone
-
15:19 - 15:22che pagano il prezzo più alto
in questo conflitto. -
15:22 - 15:25Insieme a oltre 600 famiglie
del Parents Circle -
15:25 - 15:28lanciamo un appello a chiunque nel mondo,
-
15:28 - 15:31specialmente ai palestinesi
e agli israeliani, -
15:31 - 15:34affinché conoscano la nostra esperienza
e da questa imparino qualcosa. -
15:35 - 15:38Provate a immaginare cosa significhi
perdere qualcuno in questo conflitto. -
15:39 - 15:41Immaginate con quale fermezza
-
15:41 - 15:47entrambi intraprendiamo questo percorso
di pace, speranza e riconciliazione. -
15:47 - 15:53Non ci sarà sicurezza per gli israeliani
senza la mia libertà. -
15:53 - 15:56Non ci sarà libertà per i palestinesi
-
15:56 - 15:58senza sicurezza per gli israeliani.
-
15:58 - 16:02NS: Sta a noi mostrare
l'umanità dell'altro lato, -
16:02 - 16:08entrare in contatto, comunicare,
guardare gli altri negli occhi -
16:08 - 16:11e comprendere che il dolore è universale,
-
16:12 - 16:18che la perdita è umana
e guardare oltre la paura. -
16:19 - 16:22Cercare la libertà per gli uni
e la sicurezza per gli altri, -
16:22 - 16:23ma farlo insieme.
-
16:23 - 16:26NS: Grazie di cuore.
MF: Grazie. -
16:26 - 16:29(Applausi)
- Title:
- Come possiamo rimettere in moto le relazioni israelo-palestinesi | Mazen Faraj e Niv Sarig
- Description:
-
Mazen Faraj (Palestina) e Niv Sarig (Israele) hanno entrambi perso un membro importante della loro famiglia nel conflitto tra i loro paesi. Oggi lavorano insieme nel Parents Circle Family Forum per cambiare il discorso dell'odio e del conflitto. Credono che l'unico modo per riavviare le relazioni israelo-palestinesi sia riconoscere l'umanità dell'altro lato.
Mazen Farah ha 41 anni ed è padre di tre figli. Vive nel Campo Profughi di Dheisheh, a Betlemme, in Palestina. Il padre di Mazen è stato ucciso da un soldato israeliano che aveva confuso le sue valigie per qualcos'altro. Mazen ha passato gran parte della sua giovinezza in una prigione israeliana. Lì, senza una vera istruzione, ha imparato nozioni di politica, di ebraico e della storia del Medio Oriente.
Niv Sarig viene da Kfar Sava, in Israele, ha 39 anni, è sposato e ha tre figli. Ha un dottorato in Matematica, conseguito presso l'Institute of Science di Weizemann. Suo fratello maggiore, Guy, è stato ucciso a Tul-Karem alla vigilia della Festa dei Tabernacoli nel settembre del 1996, nel corso delle rivolte che sono scoppiate all'apertura dei Tunnel del Muro Occidentale, a due mesi dal congedo di Guy dall'IDF.
Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx che utilizza il format della conferenza TED, ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale. Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx
- Video Language:
- English
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 17:03