Tracy Chevalier: Scoprire una storia dentro a un quadro
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0:01 - 0:05Vi parlerò di un disturbo di cui soffro.
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0:05 - 0:07E ho l'impressione che non siano pochi
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0:07 - 0:09quelli che tra voi ne soffrono.
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0:09 - 0:11Quando sono in una galleria d’arte,
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0:11 - 0:13e passo tra le innumerevoli stanze piene di quadri,
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0:13 - 0:18dopo circa 15-20 minuti,
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0:18 - 0:20mi rendo conto di non pensare più ai quadri.
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0:20 - 0:21Non sono in simbiosi con loro.
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0:21 - 0:24Piuttosto penso a quella tazza di caffè
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0:24 - 0:27di cui ho un disperato bisogno per svegliarmi.
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0:27 - 0:30Soffro di stanchezza da galleria.
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0:30 - 0:32Quanti di voi ne soffrono --
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0:32 - 0:34bene. Ah ha, ha ha!
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0:34 - 0:36Può anche darsi che riusciate a resistere
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0:36 - 0:39per più di 20 minuti, o anche meno,
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0:39 - 0:41ma temo che tutti ne soffriamo.
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0:41 - 0:43Vi prende anche quel senso di colpa?
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0:43 - 0:46Io guardo i quadri sulla parete
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0:46 - 0:49e penso: qualcuno deve aver deciso di piazzarli là,
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0:49 - 0:51penserà che ne valga la pena,
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0:51 - 0:53ma per me non sempre è così.
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0:53 - 0:55Direi che per me la maggior parte delle volte non è così,
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0:55 - 0:59e me ne vado sentendomi davvero infelice.
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0:59 - 1:03Mi sento colpevole e insoddisfatta con me stessa,
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1:03 - 1:05e invece di pensare che ci sia qualcosa che non va nel quadro,
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1:05 - 1:06penso che ci sia qualcosa di sbagliato in me.
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1:06 - 1:09Uscire dalla galleria con quello stato d’animo non è piacevole.
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1:09 - 1:10(Risate)
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1:10 - 1:13Credo che dovremmo darci una tregua.
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1:13 - 1:15Pensate a quando andate al ristorante,
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1:15 - 1:19quando guardate il menu, vi si chiede forse
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1:19 - 1:21di ordinare ogni singola pietanza?
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1:21 - 1:23No di certo. Scegliete.
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1:23 - 1:26Se entrate in un grande magazzino per comprare una T-shirt,
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1:26 - 1:29le provate forse tutte una a una,
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1:29 - 1:30e le volete tutte?
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1:30 - 1:34Certo che no. Potete scegliere. Funziona così.
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1:34 - 1:37Ma perché allora non si può
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1:37 - 1:40essere selettivi in una galleria d’arte?
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1:40 - 1:43Perché dobbiamo essere in simbiosi con ogni singolo quadro?
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1:43 - 1:46Beh, il mio è un approccio diverso.
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1:46 - 1:47Sono due le cose che faccio.
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1:47 - 1:52In una galleria, prima faccio un giro veloce,
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1:52 - 1:56guardo tutto, e individuo quelli che mi fanno rallentare
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1:56 - 1:59per un motivo o l 'altro.
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1:59 - 2:02Non so nemmeno perché mi fanno rallentare,
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2:02 - 2:04ma qualcosa mi attrae come una calamita,
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2:04 - 2:07così ignoro tutti gli altri, e vado dritta verso quel quadro.
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2:07 - 2:10È la prima cosa che faccio, mi trasformo in curatore.
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2:10 - 2:13Scelgo un quadro. Anche uno solo su 50.
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2:13 - 2:17La seconda cosa che faccio è mettermi davanti al quadro,
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2:17 - 2:20e crearci intorno una storia.
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2:20 - 2:23Perché una storia? Beh, penso che siamo “cablati” così,
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2:23 - 2:27che il nostro DNA ci porti a raccontare storie.
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2:27 - 2:29Stiamo sempre a raccontarci storie su tutto,
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2:29 - 2:35e credo che sia perché il mondo è un posto bizzarro, caotico,
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2:35 - 2:39e, a volte, le storie cercano di dare un po’ di senso al mondo,
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2:39 - 2:41cercando di riportare un po’ di ordine.
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2:41 - 2:45Perché non farlo anche quando guardiamo un quadro?
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2:45 - 2:48Quindi, ora ho una sorta di menù
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2:48 - 2:52quando visito le gallerie d’arte.
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2:52 - 2:55Ora vi mostrerò tre quadri
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2:55 - 2:58che mi hanno fatto soffermare nel mio percorso,
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2:58 - 3:00e vi racconterò una storia su ognuno.
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3:00 - 3:04Il primo ha bisogno di poche presentazioni --
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3:04 - 3:07“Ragazza con l’orecchino di perla” di Johannes Vermeer,
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3:07 - 3:09pittore olandese del XVII secolo.
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3:09 - 3:12Questo è il suo capolavoro.
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3:12 - 3:14L’ho visto per la prima volta a 19 anni,
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3:14 - 3:16e sono subito uscita a comprare il poster,
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3:16 - 3:20e difatti ce l’ho ancora quel poster, 30 anni dopo, appeso a casa.
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3:20 - 3:23Mi ha accompagnato ovunque,
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3:23 - 3:26non mi stanco mai di guardarla.
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3:26 - 3:30Ciò che mi fece fermare davanti a lei, prima di tutto,
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3:30 - 3:32furono gli straordinari colori usati
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3:32 - 3:34e la luce che le ricade sul viso.
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3:34 - 3:37Ma credo che ciò che mi fatto ritornare da lei,
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3:37 - 3:40anno dopo anno, è un’altra cosa,
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3:40 - 3:44ovvero lo sguardo sul suo volto, il suo sguardo ambiguo.
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3:44 - 3:46Non capisco se è felice o triste,
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3:46 - 3:49e cambio idea ogni volta.
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3:49 - 3:53Per questo ci torno spesso.
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3:53 - 3:57Un giorno, 16 anni dopo aver appeso il poster alla parete,
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3:57 - 3:59mi stesi sul letto e la fissai,
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3:59 - 4:02e all’improvviso pensai: mi chiedo cosa
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4:02 - 4:06le abbia fatto il pittore per farle avere quello sguardo.
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4:06 - 4:09Fu la prima volta che pensai
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4:09 - 4:11che l’espressione sul volto riflette veramente
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4:11 - 4:14i suoi sentimenti nei confronti di lui.
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4:14 - 4:17Prima l’avevo sempre visto come il ritratto di una ragazza.
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4:17 - 4:22Da allora iniziai a vederlo come il ritratto di una relazione.
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4:22 - 4:24E mi chiesi, come sarà quella relazione?
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4:24 - 4:28Mi misi a indagare. Feci delle ricerche,
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4:28 - 4:30e scoprii che non si sapeva chi fosse.
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4:30 - 4:32In effetti, non sappiamo chi sia nessuno dei modelli
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4:32 - 4:35ritratti da Vermeer nei suoi quadri,
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4:35 - 4:37e sappiamo ben poco anche di lui.
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4:37 - 4:40Il che mi fa fatto esultare di gioia.
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4:40 - 4:44Posso fare quello che voglio, posso raccontare la storia che voglio.
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4:44 - 4:47Ecco come nacque la storia.
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4:47 - 4:49Per prima cosa, pensai,
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4:49 - 4:51devo farla entrare in casa.
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4:51 - 4:53Come fa a conoscerla Vermeer?
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4:53 - 4:55Beh, c’è chi dice
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4:55 - 4:59che sia sua figlia dodicenne.
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4:59 - 5:01La figlia aveva 12 anni quando Vermeer dipinse il quadro.
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5:01 - 5:04Poi pensai, no, è uno sguardo molto intimo,
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5:04 - 5:06ma non uno sguardo che una figlia rivolge al proprio padre.
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5:06 - 5:08Non ci sono dubbi, nella pittura olandese dell’epoca,
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5:08 - 5:12la bocca di una donna, socchiusa, indica un atteggiamento sensuale.
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5:12 - 5:14Non sarebbe stato opportuno per Vermeer
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5:14 - 5:16dipingere la figlia in quel modo.
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5:16 - 5:17Quindi non è sua figlia, ma qualcuno
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5:17 - 5:20che gli sta vicino fisicamente.
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5:20 - 5:22Chi altro poteva stare in casa?
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5:22 - 5:25Una domestica, un’amabile domestica.
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5:25 - 5:27Quindi, la ragazza vive nella casa.
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5:27 - 5:30Come la facciamo entrare nello studio?
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5:30 - 5:32Non sappiamo un granché di Vermeer,
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5:32 - 5:34ma per quel poco che ne sappiamo,
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5:34 - 5:37era sposato con una donna cattolica, vivevano con la madre
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5:37 - 5:39in una casa dove il pittore aveva la sua stanza,
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5:39 - 5:43voglio dire, il suo studio. Aveva anche 11 figli.
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5:43 - 5:46Sarà stata una casa chiassosa, caotica.
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5:46 - 5:49E se avete già visto dei quadri di Vermeer,
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5:49 - 5:53sapete che emanano una calma e una quiete incredibili.
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5:53 - 5:57Come fa un pittore a dipingere una calma e una quiete simili con 11 bambini attorno?
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5:57 - 5:59Beh, mette dei paletti.
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5:59 - 6:03Entra nello studio e dice: “Qui non entra nessuno.
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6:03 - 6:08Niente moglie, né figli. OK, la domestica può entrare a pulire.”
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6:08 - 6:15Lei è nello studio. C'è anche lui: sono insieme.
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6:15 - 6:17E decide di dipingerla.
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6:17 - 6:19Le fa indossare abiti molto semplici.
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6:19 - 6:23Ora, tutte le donne, o gran parte delle donne negli altri quadri di Vermeer,
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6:23 - 6:29indossavano seta, pellicce, tessuti molto ricchi.
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6:29 - 6:31È tutto molto semplice; l’unica cosa che non lo è,
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6:31 - 6:33è l’orecchino di perla.
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6:33 - 6:37Ora, se è una domestica, è impossibile che si possa permettere
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6:37 - 6:39un paio di orecchini di perla.
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6:39 - 6:42E se non sono i suoi orecchini, di chi sono allora?
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6:42 - 6:47Noi siamo a conoscenza di un elenco dei vestiti di Catharina, la moglie.
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6:47 - 6:51Tra essi, un cappotto giallo con una pelliccia bianca,
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6:51 - 6:52un panciotto giallo e nero,
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6:52 - 6:56e questi abiti li ritrovate in molti altri quadri,
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6:56 - 6:59che ritraggono donne diverse.
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6:59 - 7:04Evidentemente i vestiti che lei indossava furono prestati a molte altre donne.
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7:04 - 7:06Non ci vuole poi molto per credere
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7:06 - 7:10che quell’orecchino di perla sia in realtà della moglie.
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7:10 - 7:13Ecco tutti gli elementi della nostra storia.
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7:13 - 7:15Lei trascorre molto tempo nello studio con lui.
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7:15 - 7:17Ci vuole molto tempo per dipingere questi quadri.
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7:17 - 7:20E durante tutto quel tempo, erano soli.
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7:20 - 7:22Lei indossa l’orecchino di perla della moglie.
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7:22 - 7:25Lei è bellissima, e naturalmente è innamorata di lui. È combattuta.
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7:25 - 7:28La moglie lo sa? Forse no.
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7:28 - 7:31E se non lo sa, allora --
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7:31 - 7:33ecco la storia.
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7:33 - 7:35(Risate)
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7:35 - 7:38Il prossimo quadro su cui mi soffermerò
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7:38 - 7:41s’intitola “Castello di carte”, di Chardin,
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7:41 - 7:46un pittore francese del XVIII secolo, noto per le nature morte,
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7:46 - 7:48ma che ha fatto anche qualche ritratto.
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7:48 - 7:52E in effetti, ha fatto quattro versioni di questo stesso quadro,
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7:52 - 7:56con soggetti diversi che costruiscono, con grande concentrazione, castelli di carte.
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7:56 - 8:00Mi piace di più questa versione, perché alcuni soggetti
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8:00 - 8:03sono più vecchi e altri più giovani, e per me, questa versione,
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8:03 - 8:06come la zuppa di Riccioli d’oro, è perfetta.
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8:06 - 8:10Non è proprio un bimbo, e non è ancora un uomo.
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8:10 - 8:15È in bilico perfetto tra innocenza ed esperienza,
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8:15 - 8:19ed è proprio questo che mi ha fatto soffermare davanti al quadro.
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8:19 - 8:23Guardo il suo volto. Assomiglia a un quadro di Vermeer.
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8:23 - 8:26La luce penetra da sinistra, il volto è inondato
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8:26 - 8:28di questa luce brillante, proprio al centro della scena,
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8:28 - 8:31e mentre tenevo gli occhi fissi sul dipinto mi sono ritrovata,
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8:31 - 8:32proprio davanti a lui, a dirgli:
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8:32 - 8:35“Guardami. Per favore guardami.”
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8:35 - 8:38Ma non mi guardava. Lui continuava a guardare le carte,
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8:38 - 8:40e questo è proprio uno degli aspetti seducenti del quadro:
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8:40 - 8:45è così concentrato su ciò che sta facendo che non ci vede.
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8:45 - 8:49E per me, questo è il segno di un capolavoro,
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8:49 - 8:53di un quadro in cui manca la risoluzione.
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8:53 - 8:54Non mi guarderà mai.
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8:54 - 8:56Quindi pensavo a una storia, in cui,
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8:56 - 8:59se io mi trovassi in questa posizione, chi potrebbe star lì a guardarmi?
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8:59 - 9:01Non il pittore, non mi interessa il pittore.
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9:01 - 9:04Penso a una versione più anziana di me stesso.
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9:04 - 9:10È un uomo, un domestico, un anziano domestico che guarda un giovane domestico,
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9:10 - 9:12e dice: “Guardami. Voglio metterti in guardia
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9:12 - 9:15su quello che ti aspetta. Ti prego guardami.”
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9:15 - 9:16Ma lui non lo fa.
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9:16 - 9:20E quella mancanza di risoluzione, la stessa presente nel quadro della ragazza con l’orecchino --
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9:20 - 9:22non sappiamo se sia felice o triste.
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9:22 - 9:24Ho scritto un intero romanzo su di lei,
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9:24 - 9:26ma ancora non so se sia felice o triste.
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9:26 - 9:28Di continuo, torno davanti al quadro,
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9:28 - 9:33alla ricerca di una risposta, sperando che la storia possa colmare quel vuoto.
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9:33 - 9:36Possiamo creare una storia, che ci soddisfi momentaneamente.
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9:36 - 9:42ma non del tutto, e ci torniamo sopra di continuo.
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9:42 - 9:44L’ultimo quadro di cui vi parlerò
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9:44 - 9:49s’intitola “Anonimo” ed è di un anonimo. (Risate)
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9:49 - 9:52È un ritratto dell’epoca Tudor comprato dalla National Portrait Gallery.
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9:52 - 9:55Pensarono fosse un uomo di nome sir Thomas Overbury,
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9:55 - 9:58e scoprirono poi che non era lui,
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9:58 - 9:59e non hanno idea di chi sia.
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9:59 - 10:01Ora, alla National Portrait Gallery,
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10:01 - 10:03se non conosci la biografia di un quadro,
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10:03 - 10:05diventa inutile.
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10:05 - 10:07Non possono appenderlo, perché non sanno chi sia.
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10:07 - 10:12Quindi, sfortunatamente, questo orfano passa molto tempo in magazzino,
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10:12 - 10:14assieme a molti altri orfani,
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10:14 - 10:17alcuni dei quali sono straordinari.
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10:17 - 10:22Mi sono fermata davanti a questo quadro per tre motivi.
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10:22 - 10:25Uno è la disarmonia tra la bocca
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10:25 - 10:27che sorride e gli occhi tristi.
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10:27 - 10:30Non è felice, e perché?
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10:30 - 10:34La seconda cosa che mi ha davvero colpito
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10:34 - 10:36sono state le sue guance rosse.
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10:36 - 10:39Sta arrossendo. Arrossisce per il ritratto che gli stanno facendo!
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10:39 - 10:42Deve essere un ragazzo che arrossisce spesso.
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10:42 - 10:44A cosa sta pensando per arrossire così?
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10:44 - 10:48La terza cosa che mi ha fatto soffermare
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10:48 - 10:51è il suo farsetto assolutamente stupendo.
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10:51 - 10:55Di seta, grigio, con dei bottoni stupendi.
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10:55 - 10:56E sapete a cosa penso,
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10:56 - 11:01è un po’ aderente e rigonfio; come un piumino disteso sul letto.
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11:01 - 11:04Continuavo a pensare a letti e guance rosse,
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11:04 - 11:06e, naturalmente, pensavo al sesso quando lo guardavo,
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11:06 - 11:09e ho pensato, è forse quello a cui sta pensando lui?
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11:09 - 11:11Pensai, se ne faccio una storia,
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11:11 - 11:13qual è l’ultima cosa che ci infilo dentro?
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11:13 - 11:17Beh, di cosa si preoccuperebbe un gentiluomo Tudor?
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11:17 - 11:19Allora ho pensato a Enrico VIII.
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11:19 - 11:23Si preoccuperebbe della sua eredità, del suo erede.
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11:23 - 11:27Chi erediterà il suo nome e la sua fortuna?
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11:27 - 11:31Mettete tutto assieme, e avrete una storia
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11:31 - 11:34per colmare quel vuoto che vi farà tornare sempre indietro.
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11:34 - 11:39Ecco la storia.
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11:39 - 11:42È breve.
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11:42 - 11:44“Rosy”
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11:44 - 11:48Indosso ancora il farsetto di broccato bianco che Caroline mi ha donato.
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11:48 - 11:53Ha un collo semplice, maniche staccabili
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11:53 - 11:56e bottoni fittamente decorati di filo di seta intrecciato,
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11:56 - 11:59avvicinati in modo che la vestibilità sia aderente.
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11:59 - 12:02Il farsetto mi fa pensare a un copriletto sull’enorme letto.
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12:02 - 12:06Forse era proprio quella l’intenzione.
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12:06 - 12:11Lo indossai la prima volta a una cena che i suoi tennero in nostro onore.
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12:11 - 12:13Sapevo ancor prima di alzarmi in piedi per parlare
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12:13 - 12:15che le mie guance erano in fiamme.
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12:15 - 12:19Arrossisco sempre con tanta facilità: per lo sforzo fisico,
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12:19 - 12:21per il vino, per le emozioni forti.
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12:21 - 12:26Da ragazzo, venivo deriso dalle mie sorelle e dai compagni di scuola,
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12:26 - 12:28ma non da George.
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12:28 - 12:31Solo George mi poteva chiamare Rosy.
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12:31 - 12:34Non lo consentivo a nessun altro.
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12:34 - 12:38Lui riuscì ad addolcire la parola.
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12:38 - 12:41Quando feci l’annuncio,
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12:41 - 12:44George non arrossì, ma impallidì come il mio farsetto.
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12:44 - 12:46Non avrebbe dovuto sorprendersi.
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12:46 - 12:47Tutti sapevano
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12:47 - 12:51che un giorno avrei sposato sua cugina.
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12:51 - 12:54Ma è difficile ascoltare le parole dette ad alta voce.
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12:54 - 12:57Lo so, riuscii a malapena a pronunciarle.
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12:57 - 13:01Poi, trovai George sulla terrazza che dava sul giardino della cucina.
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13:01 - 13:07Nonostante avesse bevuto senza sosta tutto il pomeriggio, era ancora pallido.
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13:07 - 13:11Restammo insieme a guardare le cameriere che tagliavano la lattuga.
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13:11 - 13:13“Che ne pensi del mio farsetto?” gli chiesi.
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13:13 - 13:19Mi lanciò un’occhiata. “Quel collo pare ti stia strozzando.”
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13:19 - 13:21“Ci vedremo ancora”, insistetti.
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13:21 - 13:24“Possiamo ancora cacciare e giocare a carte e vederci a corte.
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13:24 - 13:26Non cambierà nulla.”
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13:26 - 13:29George non disse nulla.
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13:29 - 13:33“Ho 23 anni. Per me è giunto il momento di convolare a nozze
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13:33 - 13:37e di avere un erede. Fa parte dei miei doveri.”
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13:37 - 13:40George bevve un altro bicchiere di chiaretto e si voltò verso di me.
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13:40 - 13:44“Congratulazioni James per le tue prossime nozze.
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13:44 - 13:49Sono certo che sarete felici insieme.”
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13:49 - 13:53Non usò mai più il mio soprannome.
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13:53 - 13:54Grazie.
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13:54 - 13:58(Applausi)
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13:58 - 13:59Grazie.
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13:59 - 14:01(Applausi)
- Title:
- Tracy Chevalier: Scoprire una storia dentro a un quadro
- Speaker:
- Tracy Chevalier
- Description:
-
Quando Tracy Chevalier guarda un quadro, immagina le storie che si celano dietro ai personaggi. Come ha conosciuto la sua modella il pittore? Come spiegare quello sguardo? Perché quel giovane arrossisce? La Chevalier condivide con noi tre storie ispirate a tre ritratti, compresa quella che la portò a scrivere il suo libro più venduto, "La ragazza con l’orecchino di perla".
- Video Language:
- English
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDTalks
- Duration:
- 14:21
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