Return to Video

La comunicazione tra cervelli è arrivata. Come abbiamo fatto

  • 0:00 - 0:07
    Il 12 giugno 2014,
    precisamente alle 3:33
  • 0:07 - 0:11
    in un tiepido pomeriggio invernale
    a San Paolo, Brasile,
  • 0:11 - 0:15
    un tipico pomeriggio invernale
    in Sud America,
  • 0:15 - 0:18
    questo ragazzo, questo giovane
    che vedete esultare qui
  • 0:18 - 0:19
    come se avesse fatto goal,
  • 0:19 - 0:25
    Juliano Pinto, 29 anni, ha fatto
    qualcosa di straordinario.
  • 0:26 - 0:28
    Nonostante fosse paralizzato
  • 0:28 - 0:33
    e privo di percezioni sensoriali
    dalla vita alla punta dei piedi
  • 0:33 - 0:38
    dopo un incidente d'auto di sei anni fa
    che ha ucciso il fratello
  • 0:38 - 0:45
    e causato una lesione del midollo
    che l'ha ridotto in sedia a rotelle,
  • 0:45 - 0:50
    Juliano si è messo alla prova
    e quel giorno ha fatto qualcosa
  • 0:50 - 0:56
    che quasi tutti quelli che l'hanno visto
    in questi sei anni credevano impossibile.
  • 0:57 - 1:02
    Juliano Pinto ha dato il calcio d'inizio
  • 1:02 - 1:08
    ai Mondiali di Calcio Brasile 2014
  • 1:08 - 1:10
    solo pensandolo.
  • 1:11 - 1:13
    Non poteva muovere il corpo,
  • 1:13 - 1:18
    ma poteva immaginare i movimenti
    necessari a calciare una palla.
  • 1:18 - 1:21
    Era uno sportivo prima della lesione.
    Ora è un paratleta.
  • 1:21 - 1:24
    Partecipirà ai giochi paralimpici,
    spero, tra un paio d'anni.
  • 1:24 - 1:29
    Ma quel che la lesione al midollo
    non ha tolto a Juliano
  • 1:29 - 1:32
    è stata la capacità di sognare.
  • 1:32 - 1:38
    E ha sognato quel giorno, di uno stadio
    di circa 75 000 persone
  • 1:38 - 1:42
    e un pubblico di quasi un miliardo
    davanti alla tv.
  • 1:42 - 1:49
    E quel calcio è stato il coronamento
    di 30 anni di ricerca
  • 1:49 - 1:51
    a studiare il cervello,
  • 1:51 - 1:55
    quest'universo meraviglioso
    che abbiamo fra le orecchie,
  • 1:55 - 1:59
    che si può paragonare solo all'universo
    che abbiamo sopra la testa,
  • 1:59 - 2:02
    perché ha circa 100 miliardi di elementi
  • 2:02 - 2:04
    che si parlano
    attraverso tempeste elettriche cerebrali.
  • 2:04 - 2:10
    Sono serviti 30 anni per immaginare
    quello che Juliano ha compiuto
  • 2:10 - 2:12
    e circa 15 anni per progettarlo.
  • 2:12 - 2:17
    Quando io e John Chapin, 15 anni fa,
    abbiamo proposto in un saggio
  • 2:17 - 2:22
    che avremmo costruito qualcosa che
    chiamavamo interfaccia cervello-macchina,
  • 2:22 - 2:25
    ovvero collegare un cervello
    a degli strumenti
  • 2:25 - 2:28
    che potessero essere mossi
    da animali e persone,
  • 2:28 - 2:30
    non importa quanto lontani
    dai loro corpi,
  • 2:30 - 2:33
    solo immaginando cosa volevano fare,
  • 2:33 - 2:37
    i nostri colleghi ci dissero che avevamo
    bisogno di un aiuto professionale,
  • 2:37 - 2:40
    un aiuto psichiatrico.
  • 2:40 - 2:45
    Ma nonostante ciò, uno scozzese
    e un brasiliano hanno perseverato,
  • 2:45 - 2:50
    perché è così che ci hanno cresciuti
    nei nostri rispettivi paesi,
  • 2:50 - 2:53
    e per 12, 15 anni,
  • 2:53 - 2:57
    abbiamo fatto continue dimostrazioni
    per dire che era possibile.
  • 2:57 - 2:59
    E un interfaccia cervello-macchina
    non è chissà che,
  • 2:59 - 3:01
    è solo ricerca neurale.
  • 3:01 - 3:04
    Si tratta solo di usare sensori
  • 3:04 - 3:08
    per leggere le scariche elettriche
    che un cervello produce
  • 3:08 - 3:10
    per generare comandi di movimento
  • 3:10 - 3:12
    che vanno scaricati sul midollo spinale,
  • 3:12 - 3:15
    quindi abbiamo progettato sensori
    che potessero leggere
  • 3:15 - 3:18
    centinaia e ora migliaia di queste
    cellule cerebrali simultaneamente,
  • 3:18 - 3:21
    ed estraessero dai segnali elettrici
  • 3:21 - 3:24
    il disegno motorio generato dal cervello
  • 3:24 - 3:27
    per farci muovere davvero nello spazio.
  • 3:27 - 3:31
    E facendo ciò, abbiamo convertito
    i segnali in comandi digitali
  • 3:31 - 3:36
    che ogni mezzo meccanico, elettronico
    o persino virtuale può capire
  • 3:36 - 3:42
    quindi il soggetto può immaginare
    cosa vuole far muovere,
  • 3:42 - 3:46
    e lo strumento obbedisce
    all'ordine del cervello.
  • 3:46 - 3:50
    Mettendo diversi tipi di sensori
    su questi strumenti,
  • 3:50 - 3:52
    come state per vedere adesso,
  • 3:52 - 3:55
    abbiamo rimandato messaggi
    al cervello per confermare
  • 3:55 - 3:59
    che l'azione motoria volontaria
    veniva messa in atto, non importa dove -
  • 3:59 - 4:04
    vicino al soggetto, nella stanza accanto,
    o dall'altra parte del globo.
  • 4:04 - 4:08
    E quando il messaggio
    dava un riscontro al cervello,
  • 4:08 - 4:12
    il cervello realizzava il suo obiettivo:
    farci muovere.
  • 4:12 - 4:15
    Questo è solo un esperimento
    che abbiamo pubblicato alcuni anni fa,
  • 4:15 - 4:18
    dove una scimmia,
    senza muovere il corpo,
  • 4:18 - 4:22
    ha imparato a controllare i movimenti
    di un braccio avatar,
  • 4:22 - 4:24
    un braccio virtuale che non esiste.
  • 4:24 - 4:27
    Quel che sentite è il suono
    del cervello della scimmia
  • 4:27 - 4:31
    che esplora tre diverse sfere virtuali
    visivamente identiche
  • 4:31 - 4:33
    nello spazio virtuale.
  • 4:33 - 4:37
    E per ricevere la ricompensa, un goccio
    d'aranciata che la scimmia adora,
  • 4:37 - 4:41
    l'animale deve trovare,
    selezionare uno di questi oggetti
  • 4:41 - 4:43
    toccandolo,
  • 4:43 - 4:44
    non vedendolo, ma toccandolo,
  • 4:44 - 4:47
    perché ogni volta che la mano virtuale
    tocca uno degli oggetti,
  • 4:47 - 4:50
    un impulso elettronico torna
    al cervello dell'animale
  • 4:50 - 4:55
    descrivendo la trama precisa
    sulla superficie dell'oggetto,
  • 4:55 - 4:59
    così l'animale può decidere qual è
    quello giusto da prendere,
  • 4:59 - 5:04
    e se lo fa, viene premiato
    senza muovere un muscolo.
  • 5:04 - 5:06
    Il pranzo brasiliano perfetto:
  • 5:06 - 5:10
    non muovi un muscolo
    ed ecco la tua aranciata.
  • 5:10 - 5:13
    Quando abbiamo visto che succedeva,
  • 5:13 - 5:18
    ci siamo fatti avanti e abbiamo proposto
    l'idea pubblicata 15 anni fa.
  • 5:18 - 5:20
    Abbiamo ricostruito il saggio.
  • 5:20 - 5:22
    L'abbiamo tirato fuori dai cassetti
  • 5:22 - 5:26
    e abbiamo suggerito si potesse
    portare un essere umano paralizzato
  • 5:26 - 5:30
    a usare un'interfaccia cervello-macchina
    per riacquistare mobilità.
  • 5:30 - 5:32
    L'idea era che se hai sofferto --
  • 5:32 - 5:35
    e può succedere a chiunque di noi.
  • 5:35 - 5:37
    Lasciate che ve lo dica, è improvviso.
  • 5:37 - 5:38
    Una collisione di un millisecondo,
  • 5:38 - 5:42
    un incidente d'auto che trasforma
    completamente la tua vita.
  • 5:42 - 5:45
    Se avete una lesione totale
    del midollo spinale,
  • 5:45 - 5:48
    non potete muovervi perché l'impulso
    del cervello non raggiunge i muscoli.
  • 5:48 - 5:52
    Però, gli impulsi continuano
    a essere generati nella testa.
  • 5:52 - 5:56
    Pazienti paraplegici, tetraplegici,
    sognano di muoversi ogni notte.
  • 5:56 - 5:58
    Ce l'hanno nella testa.
  • 5:58 - 6:02
    Il problema è come estrarre il codice
  • 6:02 - 6:05
    e creare di nuovo il movimento.
  • 6:05 - 6:08
    Quindi quel che abbiamo proposto
    è stato creare un corpo nuovo.
  • 6:08 - 6:10
    Creiamo un'intelaiatura robotica.
  • 6:10 - 6:14
    Ed è proprio così che Juliano è riuscito
    a calciare quella palla con il pensiero,
  • 6:14 - 6:19
    perché indossava la prima intelaiatura
    robotica a controllo cerebrale
  • 6:19 - 6:22
    utilizzabile da pazienti paraplegici,
    tetraplegici per muoversi
  • 6:22 - 6:24
    e ricevere feedback.
  • 6:24 - 6:27
    Era l'idea originaria, 15 anni fa.
  • 6:27 - 6:32
    Quel che sto per mostrarvi è come
    156 persone di 25 Paesi,
  • 6:32 - 6:35
    nei cinque continenti
    di questa meravigliosa Terra
  • 6:35 - 6:38
    hanno mollato le loro vite,
    mollato i brevetti,
  • 6:38 - 6:42
    mollato cani, mogli, figli,
    scuola, lavoro
  • 6:42 - 6:48
    e si sono unite in Brasile per 18 mesi
    per costruire davvero questa cosa.
  • 6:48 - 6:52
    Perché un paio d'anni dopo
    l'assegnazione dei mondiali al Brasile,
  • 6:52 - 6:55
    abbiamo saputo che il governo brasiliano
    voleva fare qualcosa d'importante
  • 6:55 - 6:57
    durante la cerimonia di apertura
  • 6:57 - 7:01
    nel paese che ha reinventato
    e perfezionato il calcio
  • 7:01 - 7:03
    finché non abbiamo incontrato la Germania.
  • 7:03 - 7:04
    (Risate)
  • 7:04 - 7:06
    Ma quello è un altro argomento,
  • 7:06 - 7:10
    e deve parlarne un altro neuroscienziato.
  • 7:10 - 7:12
    Ma quello che il Brasile voleva
    era mostrare
  • 7:12 - 7:14
    un paese completamente diverso,
  • 7:14 - 7:17
    un paese che dà valore alla scienza
    e alla tecnologia,
  • 7:17 - 7:21
    e che può fare un regalo a milioni,
    25 milioni di persone nel mondo
  • 7:21 - 7:24
    che non possono più muoversi
    a causa di danni al midollo.
  • 7:24 - 7:27
    Siamo andati dal governo brasiliano
    e dalla FIFA e abbiamo proposto:
  • 7:27 - 7:30
    di far dare il calcio d'inizio
    dei mondiali 2014
  • 7:30 - 7:33
    a un paraplegico brasiliano
  • 7:33 - 7:38
    con un esoscheletro a controllo cerebrale
    che gli permette di colpire la palla
  • 7:38 - 7:40
    e sentire il contatto con la palla.
  • 7:40 - 7:43
    Ci hanno guardato, pensando
    che fossimo matti da legare,
  • 7:43 - 7:45
    e hanno detto: "Ok, proviamo".
  • 7:45 - 7:50
    Abbiamo avuto 18 mesi per fare tutto
    da zero, dal principio.
  • 7:50 - 7:53
    Non avevamo esoscheletro,
    non avevamo pazienti,
  • 7:53 - 7:54
    non avevamo nulla.
  • 7:54 - 7:57
    Queste persone si sono riunite
  • 7:57 - 8:01
    e in 18 mesi abbiamo avuto otto pazienti
    in un ciclo ci allenamento
  • 8:01 - 8:05
    e costruito cosa dal niente questa cosa
  • 8:05 - 8:08
    che chiamiamo Bra-Santos Dumont 1.
  • 8:09 - 8:13
    Il primo esoscheletro
    a controllo cerebrale costruito
  • 8:13 - 8:17
    ha preso nome dal più famoso
    scienziato brasiliano di sempre,
  • 8:17 - 8:19
    Alberto Santos Dumont,
  • 8:19 - 8:25
    che, il 19 ottobre 1901, costruì
    e pilotò lui stesso
  • 8:25 - 8:32
    il primo dirigibile controllato in aria
    a Parigi davanti a un milione di persone.
  • 8:32 - 8:34
    Scusate, amici americani,
  • 8:34 - 8:35
    vivo in North Carolina,
  • 8:35 - 8:40
    ma è stato due anni prima
    che i fratelli Wright prendessero il volo
  • 8:40 - 8:42
    sulla costa del North Carolina.
  • 8:42 - 8:45
    (Applausi)
  • 8:45 - 8:50
    L'egemonia sul volo è brasiliana.
    (Risate)
  • 8:50 - 8:53
    Quindi ci siamo riuniti
    con questi ragazzi
  • 8:53 - 8:56
    e abbiamo messo insieme
    questo esoscheletro,
  • 8:56 - 9:00
    15 gradi di libertà,
    macchina idraulica
  • 9:00 - 9:03
    che può essere comandata
    dai segnali cerebrali
  • 9:03 - 9:07
    registrati da una tecnologia non invasiva
    chiamata elettroencefalografia
  • 9:07 - 9:10
    che in pratica permette al paziente
    di immaginare i movimenti
  • 9:10 - 9:14
    e dare gli ordini ai controlli, i motori,
  • 9:14 - 9:16
    ed eseguirli.
  • 9:16 - 9:19
    L'esoscheletro è stato ricoperto
    con una pelle artificiale
  • 9:19 - 9:23
    inventata da Gordon Cheng,
    uno dei miei più grandi amici, a Monaco,
  • 9:23 - 9:27
    per far sentire il movimento delle
    articolazioni e del piede che tocca il terreno
  • 9:27 - 9:32
    così che siano percepiti dal paziente
    attraverso una tunica, una camicia.
  • 9:32 - 9:35
    Una camicia intelligente
    con elementi micro-vibranti
  • 9:35 - 9:40
    che comunicano il feedback
    e ingannano il cervello del paziente
  • 9:40 - 9:43
    creando la sensazione che non sia
    una macchina a trasportarlo,
  • 9:43 - 9:46
    ma lui che cammina di nuovo.
  • 9:46 - 9:49
    Abbiamo avviato questa cosa
    e quel che vedete qui
  • 9:49 - 9:54
    è la prima volta che uno dei pazienti,
    Bruno, ha camminato davvero.
  • 9:54 - 9:57
    Ci vuole qualche secondo
    perché stiamo programmando tutto
  • 9:57 - 10:00
    e vedrete una luce blu apparire
    sul davanti dell'elmetto
  • 10:00 - 10:04
    perché Bruno immaginerà il movimento
    che deve compiere,
  • 10:04 - 10:08
    il computer lo analizzerà,
    Bruno lo certificherà
  • 10:08 - 10:09
    e una volta certificato,
  • 10:09 - 10:11
    l'apparecchio inizia a muoversi
  • 10:11 - 10:12
    comandato dal cervello di Bruno.
  • 10:12 - 10:17
    E ci è appena riuscito,
    e inizia a camminare.
  • 10:17 - 10:19
    Dopo nove anni
    senza potersi muovere,
  • 10:19 - 10:23
    cammina da solo.
  • 10:23 - 10:23
    E non solo --
  • 10:23 - 10:26
    (Applausi)
  • 10:28 - 10:29
    non solo cammina,
  • 10:30 - 10:32
    percepisce il terreno,
  • 10:32 - 10:34
    e se la velocità dell'eso aumenta,
  • 10:35 - 10:38
    ci dice che cammina
    sulla sabbia di Santos,
  • 10:38 - 10:42
    il complesso balneare dove andava
    prima dell'incidente.
  • 10:42 - 10:46
    Questo perché il cervello sta creando
    una nuova sensazione nella testa di Bruno.
  • 10:46 - 10:49
    Cammina, e alla fine della camminata --
    ho quasi finito il tempo --
  • 10:49 - 10:52
    dice: "Sapete ragazzi,
  • 10:52 - 10:55
    devo prendere in prestito questa cosa
    quando mi sposo,
  • 10:55 - 10:57
    perché voglio camminare
    verso il prete
  • 10:57 - 11:01
    e vedere la mia sposa
    e essere lì anch'io."
  • 11:01 - 11:04
    Ovviamente, l'avrà
    ogni volta che vorrà.
  • 11:04 - 11:08
    Questo volevamo mostrare
    durante i Mondiali e non abbiamo potuto,
  • 11:08 - 11:13
    perché per ragioni misteriose,
    la FIFA ha spezzato in due le riprese.
  • 11:14 - 11:21
    Quel che vedrete molto in fretta
    è Juliano Pinto nell'eso che dà il calcio
  • 11:21 - 11:23
    pochi minuti prima
    che entrassimo in campo
  • 11:23 - 11:26
    e lo facessimo davvero
    davanti a tutta la folla
  • 11:26 - 11:30
    e le luci che vedrete
    descrivono semplicemente l'operazione.
  • 11:30 - 11:33
    Le luci blu che lampeggiano indicano
    che l'eso è pronto a partire.
  • 11:33 - 11:38
    Può ricevere pensieri
    e dare feedback,
  • 11:38 - 11:40
    e quando Juliano decide
    di dare il calcio alla palla,
  • 11:40 - 11:43
    vedrete due fasci di luce
    verde e gialla
  • 11:43 - 11:46
    che partono dall'elmetto
    e arrivano alle gambe,
  • 11:46 - 11:50
    che rappresentano
    i comandi mentali ricevuti
  • 11:50 - 11:53
    per farlo succedere davvero.
  • 11:53 - 11:55
    E praticamente in 13 secondi,
  • 11:55 - 11:57
    Juliano l'ha fatto.
  • 11:57 - 11:59
    Vedete i comandi.
  • 11:59 - 12:01
    Si prepara, palla
    posizione, calcia.
  • 12:03 - 12:05
    E la cosa più straordinaria è che
  • 12:05 - 12:07
    10 secondi dopo,
    ha guardato noi in campo,
  • 12:08 - 12:11
    ci ha detto, esultando come avete visto,
  • 12:11 - 12:13
    "Ho sentito la palla".
  • 12:14 - 12:15
    E questo non ha prezzo.
  • 12:16 - 12:18
    (Applausi)
  • 12:18 - 12:19
    Quindi in che direzione andiamo?
  • 12:19 - 12:21
    Ho due minuti per dirvi
  • 12:21 - 12:24
    che ci spingiamo ai confini
    della vostra immaginazione.
  • 12:24 - 12:27
    La tecnologia ad attivazione cerebrale
    è qui.
  • 12:27 - 12:29
    Questo è l'ultima novità:
    resa pubblica un anno fa,
  • 12:29 - 12:32
    la prima interfaccia cervello-cervello
  • 12:32 - 12:35
    che permette a due animali
    di scambiarsi messaggi mentali.
  • 12:35 - 12:39
    Quindi un animale che vede qualcosa
    venire dall'ambiente
  • 12:39 - 12:42
    può mandare un sms mentale,
    un torpedo neurofisiologico,
  • 12:43 - 12:45
    al secondo animale
  • 12:45 - 12:50
    e il secondo animale
    esegue l'azione necessaria
  • 12:50 - 12:54
    senza nemmeno sapere cosa l'ambiente
    mandava come messaggio,
  • 12:54 - 12:57
    perché il messaggio è venuto
    dal cervello del primo animale.
  • 12:57 - 13:00
    Questa è la prima demo.
  • 13:00 - 13:03
    Sarò veloce
    perché voglio mostrarvi l'ultima.
  • 13:03 - 13:07
    Ma quel che vedete
    è il primo ratto informato
  • 13:07 - 13:13
    da una luce che apparirà
    a sinistra della gabbia
  • 13:13 - 13:16
    che deve premere la gabbia sinistra
    per ricevere un premio.
  • 13:16 - 13:18
    Va lì e lo fa.
  • 13:18 - 13:20
    Allo stesso tempo,
    comunica mentalmente
  • 13:20 - 13:23
    al secondo ratto,
    che non ha visto nessuna luce,
  • 13:23 - 13:26
    e il secondo ratto,
    il 70 percento delle volte
  • 13:26 - 13:29
    premerà la leva a sinistra
    e riceverà il premio
  • 13:29 - 13:33
    senza avere mai visto
    la luce sulla retina.
  • 13:34 - 13:38
    Abbiamo alzato la posta
    a limiti un po' più elevati
  • 13:38 - 13:42
    facendo collaborare mentalmente
    delle scimmie in una rete cerebrale,
  • 13:42 - 13:45
    in pratica per comunicare
    la loro attività cerebrale
  • 13:45 - 13:48
    e combinarla per muovere il braccio
    meccanico che vi ho mostrato prima
  • 13:48 - 13:53
    e quel che vedete qui è la prima volta
    che le scimmie uniscono i cervelli,
  • 13:53 - 13:57
    sincronizzano i cervelli alla perfezione
    per far muovere il braccio virtuale.
  • 13:57 - 14:00
    Una scimmia controlla la dimensione x,
  • 14:00 - 14:03
    l'altra scimmia controlla la dimensione y.
  • 14:03 - 14:07
    Ma diventa un po' più interessante
    quando mettete tre scimmie
  • 14:07 - 14:11
    e chiedete a una di controllare x e y,
  • 14:11 - 14:14
    all'altra di controllare y e z,
  • 14:14 - 14:17
    e alla terza di controllare x e z
  • 14:17 - 14:18
    e le fate giocare tutte e tre insieme,
  • 14:18 - 14:24
    spostando il braccio in 3D per avere
    la famosa aranciata brasiliana.
  • 14:24 - 14:27
    E lo fanno davvero.
  • 14:27 - 14:30
    Il punto nero è la media
    di tutti i cervelli al lavoro,
  • 14:30 - 14:34
    in parallelo, in tempo reale.
  • 14:34 - 14:37
    È la definizione
    di un computer biologico,
  • 14:37 - 14:41
    che interagisce tramite attività cerebrale
    e raggiunge un obiettivo motorio.
  • 14:42 - 14:44
    Dove andremo a finire?
  • 14:44 - 14:46
    Non ne abbiamo idea.
  • 14:46 - 14:48
    Siamo solo scienziati.
  • 14:48 - 14:49
    (Risate)
  • 14:49 - 14:51
    Ci pagano per essere bambini,
  • 14:51 - 14:56
    per arrivare ai limiti
    e scoprire cosa c'è là fuori.
  • 14:56 - 14:58
    Ma una cosa la so:
  • 14:58 - 15:00
    un giorno, tra qualche decennio,
  • 15:00 - 15:03
    quando i nostri nipoti
    navigheranno in rete con il pensiero,
  • 15:03 - 15:07
    o una madre donerà la vista
    a un bimbo autistico che non ci vede,
  • 15:07 - 15:11
    o qualcuno parlerà
    grazie a un bypass cervello-cervello,
  • 15:11 - 15:17
    qualcuno ricorderà che tutto
    è iniziato in un pomeriggio d'inverno,
  • 15:17 - 15:20
    in un campo da calcio brasiliano
    con un calcio impossibile.
  • 15:20 - 15:24
    Grazie.
  • 15:24 - 15:28
    (Applausi)
  • 15:32 - 15:34
    Grazie.
  • 15:47 - 15:51
    Bruno Giussani: Miguel,
    grazie per avere rispettato i tempi.
  • 15:51 - 15:53
    In realtà ti avrei dato
    un altro paio di minuti,
  • 15:53 - 15:57
    perché ci sono un paio di punti che
    vogliamo approfondire, e, naturalmente,
  • 15:57 - 16:01
    sembra che ci serviranno cervelli connessi
    per indovinare dove andremo a finire.
  • 16:01 - 16:03
    Quindi colleghiamoli tutti assieme.
  • 16:03 - 16:05
    Se ho ben capito,
  • 16:05 - 16:07
    una delle scimmie riceve un segnale
  • 16:07 - 16:10
    e l'altra scimmia reagisce al segnale
  • 16:10 - 16:14
    solo perché la prima lo riceve
    e trasmette l'impulso neurologico.
  • 16:14 - 16:16
    Miguel Nicolelis: No, è un po' diverso.
  • 16:16 - 16:19
    Nessuna scimmia sa
    dell'esistenza delle altre due.
  • 16:19 - 16:21
    Ricevono un feedback visivo in 2D,
  • 16:21 - 16:24
    ma il compito che devono svolgere
    è in 3D.
  • 16:24 - 16:27
    Devono muovere un braccio
    in tre dimensioni.
  • 16:27 - 16:30
    Ma ogni scimmia riceve solo segnali
    in due dimensioni sul monitor
  • 16:30 - 16:33
    che controlla.
  • 16:33 - 16:35
    E per compiere l'azione,
  • 16:35 - 16:38
    bisogna che almeno due scimmie
    sincronizzino i cervelli,
  • 16:38 - 16:39
    ma l'ideale è tre.
  • 16:39 - 16:43
    Quel che abbiamo scoperto è che
    quando una scimmia resta indietro,
  • 16:43 - 16:46
    le altre due intensificano l'azione
  • 16:46 - 16:49
    per farla tornare in pari,
  • 16:49 - 16:51
    ci si aggiusta dinamicamente,
  • 16:51 - 16:54
    ma la sincronia globale rimane la stessa.
  • 16:54 - 16:57
    Ora, se cambi senza dirlo alla scimmia
  • 16:57 - 17:00
    le dimensioni che ciascun cervello
    deve controllare,
  • 17:00 - 17:02
    tipo quella che controlla x e y,
  • 17:02 - 17:04
    ora deve controllare y e z,
  • 17:04 - 17:09
    subito, il cervello dell'animale
    dimentica le vecchie dimensioni
  • 17:09 - 17:11
    e si concentra sulle nuove.
  • 17:11 - 17:14
    Quel che devo dire è che
    nessuna macchina di Turing,
  • 17:14 - 17:17
    nessun computer può prevedere
    quel che farà una rete cerebrale.
  • 17:17 - 17:21
    Tutti assorbiamo la tecnologia
    come parte di noi.
  • 17:21 - 17:24
    La tecnologia non ci assorbirà mai.
  • 17:24 - 17:26
    È semplicemente impossibile.
  • 17:26 - 17:29
    BG: Quante volte l'avete testato?
  • 17:29 - 17:32
    E quanti successi
    in confronto ai fallimenti?
  • 17:32 - 17:35
    MN: Oh, decine di volte.
  • 17:35 - 17:37
    Con le tre scimmie?
    Oh, molte volte.
  • 17:37 - 17:41
    Non potrei parlarne qui
    se non l'avessi fatto un po' di volte.
  • 17:41 - 17:44
    E mi sono dimenticato di dire,
    per via del tempo,
  • 17:44 - 17:48
    che appena tre settimane fa,
    un gruppo europeo
  • 17:48 - 17:52
    ha dimostrato la prima connessione umana
    cervello a cervello.
  • 17:52 - 17:54
    BG: E come funziona?
  • 17:54 - 17:59
    MN: un bit d'informazione --
    le grandi idee iniziano in modo umile --
  • 17:59 - 18:05
    ma in pratica l'attività cerebrale
    di un soggetto
  • 18:05 - 18:09
    è stata trasmessa a un secondo oggetto,
    tutta tecnologia non invasiva.
  • 18:09 - 18:14
    Il primo ha ricevuto un messaggio visivo,
    come i nostri ratti,
  • 18:14 - 18:17
    e l'ha trasmesso al secondo soggetto.
  • 18:17 - 18:21
    Il secondo ha ricevuto un impulso
    magnetico nella corteggia visuale,
  • 18:21 - 18:24
    o un diverso impulso,
    due impulsi diversi.
  • 18:24 - 18:27
    In uno, il soggetto ha visto qualcosa.
  • 18:27 - 18:30
    Nell'altro, ha visto qualcosa di diverso.
  • 18:30 - 18:32
    Ed è riuscito a indicare verbalmente
  • 18:32 - 18:34
    qual era il messaggio mandato
    dal primo soggetto
  • 18:34 - 18:36
    attraverso internet e i continenti.
  • 18:36 - 18:39
    Moderatore: Wow. Ok,
    ecco dove stiamo andando.
  • 18:39 - 18:42
    Sarà il prossimo intervento
    a una conferenza TED.
  • 18:42 - 18:45
    Miguel Nicolelis, grazie.
    MN: Grazie a te Bruno. Grazie
Title:
La comunicazione tra cervelli è arrivata. Come abbiamo fatto
Speaker:
Miguel Nicolelis
Description:

Forse vi ricordate del neuroscienziato Miguel Nicolelis: ha costruito l'esoscheletro a controllo cerebrale che ha permesso a un uomo paralizzato di calciare il primo pallone ai Mondiali 2014. Su cosa sta lavorando adesso? Costruire sistemi in cui due menti (ratti e scimmie, per ora) possono mandarsi messaggi da cervello a cervello. Guardate fino alla fine per un esperimento che, come dice lui, si spingerà "ai limiti della vostra immaginazione".

more » « less
Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
18:57

Italian subtitles

Revisions