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Juan Enriquez: I nostri figli apparterranno a una specie diversa?

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    Bene. Dunque, come tutte le belle storie,
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    questa comincia tanto, tanto tempo fa,
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    quando in pratica non esisteva nulla.
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    Qui vedete un'immagine dell'intero universo,
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    di com'era circa 14 miliardi di anni fa.
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    Tutta l'energia è concentrata in un unico punto.
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    Per qualche motivo si scatena un'esplosione,
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    e si cominciano ad avere oggetti come questi.
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    Ora sono passati circa 14 miliardi di anni.
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    E questi oggetti si espandono sempre più
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    fino a diventare galassie,
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    e ce ne sono trilioni e trilioni.
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    E in queste galassie si trovano
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    queste enormi nuvole di polvere.
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    Facciamo particolare attenzione
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    a quelle tre piccole protuberanze
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    al centro dell'immagine.
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    Se le osservate da vicino,
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    questo è il loro aspetto.
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    Sono colonne di polvere, in un luogo in cui
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    non si trova tanta polvere --
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    a proposito, la loro altezza è di circa un trilione di miglia --
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    e succede che tutta la polvere esistente
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    si accorpa e si fonde,
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    e dà inizio a una reazione termonucleare.
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    Quello che state vedendo
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    è la nascita delle stelle.
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    Lassù stanno nascendo delle stelle.
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    Quando ci sono abbastanza stelle
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    si forma una galassia.
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    Questa è una galassia particolarmente importante,
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    perché è quella in cui viviamo.
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    (Risate)
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    Se guardate la galassia da vicino
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    noterete una stella relativamente normale,
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    non particolarmente interessante.
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    A proposito, stiamo a circa due terzi della storia.
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    Dunque questa stella non appare
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    che quando sono passati due terzi di questa storia.
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    E quello che accade dopo
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    è che è rimasta abbastanza polvere
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    che non riesce a dar vita a una stella,
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    bensì a un pianeta.
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    Questo succedeva un po' più di quattro miliardi di anni fa.
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    E di lì a poco
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    c'era abbastanza materiale avanzato
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    per creare un brodo primordiale,
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    quello che crea la vita.
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    E la vita comincia a espandersi sempre di più,
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    finché non scompare.
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    (Risate)
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    Ora la cosa veramente strana
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    è che la vita termina non una, non due,
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    bensì cinque volte.
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    Così quasi tutte le forme di vita sulla Terra
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    sono state spazzate via cinque volte.
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    E nel frattempo
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    il grado di complessità va aumentando,
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    e ci sarà sempre più materiale
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    per costruire cose nuove.
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    L'uomo compare solamente
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    quando questa storia arriva al 99.96%,
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    tanto per mettere in prospettiva noi e i nostri antenati.
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    In questo contesto, esistono due teorie del caso
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    sul perché noi ci troviamo qui.
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    La prima teoria del caso
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    è tutto quello che ha scritto.
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    Secondo questa teoria,
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    noi rappresentiamo il fulcro
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    di tutta la creazione.
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    E la ragione di tutti questi trilioni di galassie
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    e dei sestilioni di pianeti,
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    è la creazione di qualcosa di questo tipo
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    e anche di questo tipo.
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    Ed è questo lo scopo dell'universo;
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    e poi linea piatta,
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    e non ci sono miglioramenti.
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    (Risate)
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    L'unica domanda che potreste porvi è la seguente,
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    forse siamo lievemente arroganti?
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    E se lo siamo --
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    specialmente considerando il fatto che stavamo rischiando l'estinzione.
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    Della nostra specie erano rimasti solo circa 2000 individui.
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    Ancora poche settimane senza pioggia
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    e non avremmo mai visto nessuno di costoro.
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    (Risate)
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    (Applausi)
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    Ma forse vorrete rifarvi con la seconda teoria,
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    se la prima non vi è piaciuta tanto.
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    E la seconda teoria recita: Possiamo evolverci?
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    (Risate)
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    Beh, perché ci dovremo porre questa domanda?
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    Perché finora ci sono state almeno 29 evoluzioni
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    di umanoidi.
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    Dunque è certo che ci siamo evoluti.
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    Ci siamo evoluti in continuazione.
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    E continuiamo a trovare tracce di queste evoluzioni.
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    Lo scorso anno abbiamo trovato questa.
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    Quest'altra il mese passato.
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    E mentre ci state riflettendo,
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    potreste anche farvi questa domanda:
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    Allora perché una singola specie umana?
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    Non sarebbe davvero strano
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    se andaste in Africa e in Asia e nell'Antartide
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    e trovaste esattamente lo stesso tipo di uccello --
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    specialmente considerato che coesisteva
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    con almeno otto altre specie di umanoidi
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    nello stesso periodo sul pianeta?
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    Dunque la prassi vincente
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    è non limitarsi ad avere un solo Homo Sapiens;
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    la normalità
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    è avere varie versioni di umani in giro per la Terra.
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    E se questa è la normalità,
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    allora vi potreste chiedere,
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    bene, così se vogliamo creare qualche altra cosa
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    quanto dovrebbe essere grande una mutazione?
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    Beh, Svante Paabo ci dà la risposta.
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    La differenza tra noi e i Neanderthal
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    è lo 0,004% del codice genetico.
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    Ecco quanto differiscono le specie
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    l'una dall'altra.
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    Questo spiega tanti dibattiti politici di oggigiorno.
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    (Risate)
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    Ma mentre fate le vostre considerazioni,
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    una delle cose interessanti da sapere
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    è quanto minime siano le mutazioni e dove avvengono.
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    La differenza tra umani e Neanderthal
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    sta nello sperma e nei testicoli,
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    nell'odore e nella pelle.
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    E quelli sono i geni specifici
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    che differiscono uno dall'altro.
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    Dunque dei piccoli cambiamenti possono avere un grande impatto.
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    E mentre state elaborando queste informazioni
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    state continuando a mutare.
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    Circa 10 000 anni fa nella zona del Mar Nero
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    c'è stata una mutazione di un gene
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    che ha portato agli occhi azzurri.
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    E queste mutazioni avvengono in continuazione.
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    E mentre continuano,
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    uno degli avvenimenti di quest'anno sarà
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    che stiamo per svelare i primi 10 000 genomi umani,
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    perché fare sequenze geniche è sempre più abbordabile.
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    E una volta ottenute le sequenze
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    potremo trovare le varie differenze.
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    E a proposito, non ci stiamo preparando per un dibattito,
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    perché abbiamo davvero abusato della scienza in questo senso.
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    Negli anni '20 pensavamo che le varie popolazioni presentassero notevoli differenze tra loro.
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    In parte influenzati dalle opere di Francis Galton.
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    Era il cugino di Darwin.
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    Ma negli Stati Uniti il Carnegie Institute,
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    Stanford, l'American Neurological Association
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    le hanno elaborate.
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    Le hanno esportate e se ne è abusato.
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    Di fatto condussero a degli orrendi
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    maltrattamenti di esseri umani.
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    Dunque fin dal 1940 noi stiamo ripetendo che non esistono differenze,
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    che siamo tutti identici.
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    A fine anno sapremo se questa affermazione è vera.
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    E mentre ci stiamo pensando,
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    stiamo effettivamente trovando cose del genere:
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    hai un gene ACE?
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    Perché dovrebbe importare?
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    Perché nessuno ha mai scalato un 8000 metri senza ossigeno
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    senza avere nel suo corredo genetico il gene ACE.
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    Per essere più specifici,
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    che ne dite di un genotipo 577R?
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    Bene, sembra che ogni atleta maschio olimpionico
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    porti con sé almeno una di queste varianti.
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    Se questo è vero,
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    ci troveremo ad affrontare delle domande molto complicate
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    per le Olimpiadi di Londra.
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    Tre opzioni:
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    Volete che le Olimpiadi siano una vetrina
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    di mutanti ultra attivi?
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    (Risate)
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    Opzione numero due:
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    Perché non si potrebbe fare come per il golf o per la vela?
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    Dato che uno ce l'ha e un altro invece no,
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    ti darò un vantaggio di un decimo di secondo.
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    Versione numero tre:
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    Dato che questo gene è ricorrente in natura,
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    e tu ce l'hai e tu invece non ti sei scelto i genitori giusti,
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    tu hai diritto alla mutazione.
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    Tre opzioni differenti.
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    Se queste variazioni fanno la differenza
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    tra una medaglia olimpica e una non olimpica.
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    E sembra che a noi umani, mentre scopriamo queste cose,
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    il cambiamento piaccia davvero,
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    il nostro aspetto, il modo di comportarci,
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    ciò che fa il nostro corpo.
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    Negli USA ci sono stati circa 10,2 milioni di interventi di chirurgia plastica,
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    e con le tecnologie che stanno spuntando oggi,
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    le correzioni, le ablazioni,
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    gli aumenti e i miglioramenti
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    sembreranno un gioco da ragazzi.
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    Voi avete già visto il lavoro di Tony Atala su TED,
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    ma questa capacità di riempire
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    oggetti somiglianti a cartucce da inchiostro con delle cellule,
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    ci permetterà di stampare pelle, organi,
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    e tutta una serie di parti anatomiche.
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    E man mano che la tecnologia migliora,
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    continuate ad assistere al ripetersi di queste cose --
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    anno 2000, la sequenza del genoma umano --
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    e sembra che non stia accadendo niente,
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    finché succede.
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    E il prossimo avvenimento potrebbe essere vicino.
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    E poi, questi due ragazzi
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    che nel 2000 stavano lavorando al genoma,
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    e il Public Project per il sequenziamento del genoma umano nel 2000,
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    non c'è stato molto altro,
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    finché sentiamo di questo esperimento in Cina, lo scorso anno,
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    dove prendono delle cellule da un topolino,
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    ci aggiungono quattro elementi chimici,
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    le fanno diventare cellule staminali,
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    le fanno crescere
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    e creano una copia identica del topolino.
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    E' un fatto eclatante.
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    Perché essenzialmente
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    vuol dire che potete prendere una cellula,
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    una cellula staminale pluripotente,
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    che è come uno sciatore in cima a una montagna,
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    e questi due sciatori diventano cellule staminali pluripotenti,
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    4, 8, 16 volte,
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    e poi ce ne sono talmente tante
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    dopo 16 divisioni
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    che quelle cellule devono differenziarsi.
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    Così scendono da un pendio della montagna,
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    e poi da un altro.
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    E andando da quella parte
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    diventano osso,
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    poi vanno su un'altra pista e diventano piastrine,
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    e poi diventano macrofagi,
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    e poi celle T.
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    Ma quando si scia è davvero difficile
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    risalire.
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    A meno che, naturalmente, non disponiate di uno skilift.
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    Ciò che fanno i 4 elementi chimici
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    è prendere le cellule
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    e farle risalire su per la montagna
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    così che possano trasformarsi in altri tipi di cellule.
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    E questo
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    significa che potenzialmente
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    si può ricostruire l'intero corpo
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    di qualsiasi organismo
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    partendo da una qualsiasi di queste cellule.
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    Si tratta di un fatto notevole,
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    perché ora si possono prelevare non solo delle cellule di topo,
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    ma anche di epidermide umana
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    e trasformarle in staminali umane.
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    E' quello che hanno fatto a ottobre:
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    hanno preso cellule di pelle umana, le hanno rese staminali,
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    e le hanno trasformate in cellule epatiche.
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    Dunque in teoria
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    si potrebbe generare qualsiasi organo partendo da una cellula qualsiasi.
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    Ed ecco un altro esperimento:
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    Se foste in grado di fotocopiare il vostro corpo,
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    magari vorreste farlo anche con il cervello.
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    Uno dei personaggi che avete visto a TED
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    circa un anno e mezzo fa
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    era questo tizio.
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    Ha tenuto un meraviglioso discorso tecnico.
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    Insegna al MIT.
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    In sostanza affermava che
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    si possono individuare i retrovirus
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    all'interno delle cellule cerebrali dei topi.
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    Vi si possono attaccare delle proteine
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    che si accendono quando vengono illuminate.
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    E così è possibile tracciare le mappe
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    di quando il topo vede, sente, tocca,
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    ricorda, ama.
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    E poi si può prendere un cavo a fibre ottiche
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    e illuminare alcune di queste cose.
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    E facendolo
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    potete immaginarle in due colori,
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    il che significa che le informazioni si possono
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    scaricare su un pc in forma di codice binario.
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    Ma dove si vuole arrivare?
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    Beh, non è del tutto inconcepibile
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    che un giorno si potrà scaricare la propria memoria,
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    magari in un corpo nuovo.
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    E forse si potrà caricare la memoria anche di altre persone.
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    Cosa che potrebbe comportare un paio
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    di piccole implicazioni etiche, politiche, morali.
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    (Risate)
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    Solo un pensiero.
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    Ecco il tipo di domande
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    che possono suscitare l'interesse
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    di filosofi, governanti,
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    economisti, scienziati.
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    Perché queste tecnologie stanno progredendo velocemente.
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    Mentre vi lascio con questi pensieri,
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    vorrei concludere con un esempio sul cervello.
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    Il primo luogo in cui vi attendereste oggi
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    un'enorme pressione evoluzionistica,
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    sia per via delle sollecitazioni,
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    che diventano via via più intense,
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    che della plasticità dell'organo,
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    è il cervello.
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    Abbiamo delle prove che tutto questo stia già succedendo?
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    Bene, consideriamo l'incidenza dei casi di autismo ogni 1000 persone.
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    Questa è la situazione nel 2000.
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    Qui vediamo il 2002,
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    il 2006, il 2008.
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    Ecco l'incremento dei casi in meno di un decennio.
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    E ancora non sappiamo perché stia accadendo.
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    Ciò che sappiamo, potenzialmente,
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    è che il cervello reagisce
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    in modo iperattivo e iperplastico,
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    e crea individui di questo tipo.
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    E questa è una sola delle condizioni.
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    Ci sono anche persone estremamente intelligenti,
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    che riescono a ricordare tutto quello che hanno visto nella vita,
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    persone affette da sinestesia,
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    da schizofrenia.
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    Stanno succedendo un sacco di cose,
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    e ancora non riusciamo a capire
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    come e perché stiano accadendo.
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    Ma una domanda che potreste farvi è
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    se stiamo assistendo a una rapida evoluzione del cervello
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    e al suo modo di elaborare i dati.
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    Perché se pensate alla quantità di dati che analizza il nostro cervello,
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    oggi, in un giorno, riceviamo la stessa quantità di dati
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    che una volta si accumulava in un anno.
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    E mentre fate le vostre considerazioni,
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    ci sono 4 teorie che provano a dare una spiegazione,
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    e tutta una serie di altre teorie.
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    Io non ho una risposta definitiva.
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    Occorre veramente fare ancora più ricerche.
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    La prima teoria è quella del fast food.
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    Cominciano a esserci dati sul fatto che
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    obesità e dieta alimentare
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    abbiano a che fare
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    con le modificazioni genetiche,
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    che potrebbero avere o non avere un impatto
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    sul funzionamento del cervello di un bambino.
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    La seconda teoria è quella dello smanettone sexy.
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    Condizioni alquanto rare.
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    (Risata)
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    (Applausi)
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    Sta succedendo che,
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    dato che questi geni del pc tendono a concentrarsi in gruppi,
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    perché sono altamente qualificati per la programmazione,
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    che è un lavoro molto remunerativo,
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    e per compiti molto dettagliati,
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    e si concentrano in determinate aree geografiche,
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    cosicché tendono ad accoppiarsi con i loro simili.
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    Si tratta dell'ipotesi dell'accoppiamento assortativo,
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    ossia geni che si rafforzano a vicenda
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    all'interno di queste strutture.
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    La terza teoria, abbiamo troppe informazioni?
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    Cerchiamo di elaborare talmente tante informazioni
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    che alcune persone diventano sinestetiche
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    e acquisiscono la capacità di ricordare tutto.
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    Altre diventano ipersensibili alla quantità di informazioni.
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    Altre ancora reagiscono con varie condizioni psicologiche
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    o di altro tipo, alle informazioni.
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    O forse si tratta di chimica.
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    Ma quando si assiste a un tale
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    incremento di magnitudine in una condizione,
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    allora o non lo si sta misurando correttamente
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    oppure c'è qualcosa che sta accadendo molto in fretta,
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    e si potrebbe trattare di evoluzione in tempo reale.
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    Ecco dove volevo arrivare.
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    Ciò che ritengo stia accadendo
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    è una transizione verso una nuova specie.
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    E non lo pensavo quando ho cominciato a scrivere assieme a Steve Gullans.
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    Credo che ci stiamo evolvendo in Homo evolutus
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    che, nel bene o nel male,
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    non è un ominide che è meramente consapevole dell'ambiente circostante,
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    ma un ominide che sta cominciando direttamente e deliberatamente
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    a controllare l'evoluzione della propria specie,
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    e di quella di batteri, piante, animali.
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    Credo che si tratti di un cambiamento di tale ampiezza
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    che i vostri nipoti e pronipoti potrebbero diventare
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    una specie molto diversa dalla vostra.
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    Molte grazie.
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    (Applausi)
Title:
Juan Enriquez: I nostri figli apparterranno a una specie diversa?
Speaker:
Juan Enriquez
Description:

Nel corso dell'evoluzione umana sono coesistite diverse versioni di umani. Potremmo trovarci nel corso di una mutazione, adesso? Al TEDxSummit, Juan Enriquez ci porta a spasso per il tempo fino a giungere ai nostri giorni -- e ci mostra come la tecnologia stia rilevando dei dati che suggeriscono che una rapida evoluzione stia accadendo proprio ora.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:48

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