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Come è nata la Russia? - Alex Gendler

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    Come è nata la Russia,
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    perché è così grande,
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    e cosa la differenzia dai suoi vicini?
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    Le risposte risiedono
    in una storia epica di guerrieri del mare,
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    invasori nomadi,
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    e nell'ascesa e caduta dello
    stato medievale noto come Rus' di Kiev.
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    Nel primo millennio,
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    un vasto gruppo di tribù si diffuse
    lungo le fitte foreste dell'Est Europa.
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    Poiché non avevano
    un sistema di scrittura,
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    gran parte di ciò che sappiamo
    di loro proviene da tre fonti principali:
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    testimonianze archeologiche,
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    resoconti di letterati
    dell'Impero Romano e del Medio Oriente,
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    e, infine, una storia epica
    chiamata la Cronaca di Nestore
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    redatta nel XII secolo
    da un monaco di nome Nestore.
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    È così che sappiamo che queste tribù
    che condividevano una lingua slava
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    e una religione politeista
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    entro il VII secolo si erano divise
    ramificandosi a ovest, sud ed est,
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    le ultime si estesero dal Fiume Nistro
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    sino al Volga e al Mar Baltico.
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    Secondo la storia di Nestore,
    dopo il dominio dei Vichinghi del Nord,
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    che, tra l'altro, non indossavano
    gli elmi con le corna in battaglia,
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    le tribù del luogo insorsero
    e respinsero gli Uomini del Nord,
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    ma abbandonate a se stesse,
    si rivoltarono le une contro le altre.
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    Il caos che seguì
    fu tale che, ironicamente,
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    le tribù si rivolsero
    agli stranieri appena espulsi,
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    invitandoli a ritornare
    e a stabilire l'ordine.
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    I Vichinghi accettarono, mandando
    il principe Rurik e i suoi due fratelli.
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    Con Oleg, figlio di Rurik,
    che espanse il regno verso sud,
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    e trasferì la capitale a Kiev,
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    un ex avamposto dell'Impero Cazaro,
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    nacque la Rus' di Kiev,
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    "Rus" deriva dal norvegese antico
    e significa "gli uomini che remano".
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    Il nuovo principato aveva
    rapporti complicati con i vicini,
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    alternando alleanza e guerra
    con gli imperi Cazaro e Bizantino,
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    e con le tribù vicine.
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    La religione giocò
    un ruolo importante nella politica,
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    e come narra la leggenda, nel 987,
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    il principe Vladimir I decise
    di abbandonare il paganesimo slavo,
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    e mandò degli emissari
    a indagare sulla fede dei vicini.
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    Scoraggiato dal proibizionismo islamico
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    e dall'espulsione
    degli ebrei dalla Terra Santa,
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    il sovrano optò
    per il Cristianesimo ortodosso
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    dopo aver sentito racconti
    singolari sulle sue cerimonie.
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    Con la conversione di Vladimir e l'unione
    con la sorella dell'imperatore bizantino,
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    e il continuo commercio lungo il Volga,
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    il rapporto tra le due civiltà
    si intensificò.
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    I missionari bizantini crearono
    un alfabeto per le lingue slave
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    basato su caratteri greci modificati,
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    mentre i guerrieri Vichinghi facevano da
    guardia scelta all'imperatore bizantino.
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    Per diverse generazioni,
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    la Rus' di Kiev fiorì grazie
    alle sue risorse e al commercio.
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    I nobili e le nobildonne
    sposarono sovrani europei di spicco,
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    mentre in alcune città
    gli abitanti godevano di grande cultura,
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    alfabetismo e libertà
    democratiche insolite per quel periodo.
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    Ma niente dura per sempre.
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    Le dispute fratricide per la successione
    iniziarono a intaccare il potere centrale
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    e, sotto principi rivali, città
    sempre più autonome lottavano tra loro.
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    La Quarta Crociata
    e la caduta di Costantinopoli
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    devastarono il commercio, fondamento
    della ricchezza e del potere della Rus',
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    mentre i crociati teutonici
    minacciavano i territori del nord.
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    Il colpo finale, tuttavia,
    sarebbe arrivato dall'est.
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    Sfiniti dalle controversie,
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    i principi della Rus'
    prestarono poca attenzione alle voci
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    su una misteriosa orda inarrestabile,
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    fino al 1237, quando 35 000
    arcieri a cavallo guidati da Batu Khan
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    invasero le città della Rus',
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    saccheggiando Kiev, per poi
    proseguire in Ungheria e Polonia.
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    L'era della Rus' di Kiev
    era finita, la sua gente ora divisa.
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    A est, zona che rimase
    sotto il dominio mongolo,
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    un remoto luogo
    di smercio, conosciuto come Mosca,
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    sarebbe arrivato a
    sfidare il potere dei Khan,
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    conquistando parti
    del loro impero frammentato,
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    in molti casi con successo.
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    Man mano che assorbiva
    altri territori della Rus' orientale,
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    rivendicava l'antico nome
    nella sua forma greca, Ruscia.
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    Intanto, le regioni occidentali
    i cui leader avevano evitato il crollo
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    con manovre politiche
    sino alla ritirata dell'orda,
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    passarono sotto l'influenza
    della Polonia e della Lituania.
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    Nei secoli a venire,
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    le vecchie terre della Rus' di Kiev
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    popolate dagli Slavi,
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    governate dai Vichinghi,
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    istruite dai Greci,
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    e divise dai Mongoli
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    avrebbero sviluppato differenze nella
    società, nella cultura e nella lingua
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    che permangono fino ai giorni nostri.
Title:
Come è nata la Russia? - Alex Gendler
Description:

Guarda la lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/where-did-russia-come-from-alex-gendler

La Russia è la nazione più grande del mondo e copre un ottavo della superficie terrestre. Ma dove ebbe inizio tutto questo? Alex Gendler analizza la storia epica della Rus' di Kiev, dove personaggi che vanno dai razziatori vichinghi e crociati occidentali ai missionari bizantini e orde mongole, giocarono tutti un ruolo nella creazione di un'unica civiltà che si colloca al crocevia di cultura e geografia.

Lezione di Alex Gendler, animazione di Draško Ivezić.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
05:20

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