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La sorprendente potenza atletica dei Quadcopter

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    Cosa significa per una macchina, essere agile?
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    Vi spiegheremo l'idea di agilità per una macchina
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    e la ricerca che l'ha resa possibile,
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    con l'aiuto di queste macchine volanti chiamate Quadrocopters
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    o, in breve, Quad.
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    I Quad esistono da diverso tempo,
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    ma il motivo che li ha resi così famosi ora
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    è che sono meccanicamente molto semplici.
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    Controllando la velocità di queste quattro eliche,
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    queste macchine possono ruotare lungo gli assi delle tre dimensioni dello spazio e accelerare.
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    Sopra sono integrati una batteria, un computer,
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    vari sensori e trasmettitori radio wireless.
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    I Quad sono estremamente agili, ma questa agilità ha un prezzo.
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    Sono intrinsecamente instabili
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    e hanno bisogno di un controllo a feedback per essere in grado di volare.
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    Come ha fatto?
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    Ci sono delle fotocamere sul soffitto e un computer
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    che assieme funzionano da GPS.
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    In questo modo si riescono a localizzare oggetti nello spazio
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    che hanno dei punti riflettenti.
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    Questi dati sono inviati ad un altro computer
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    che utilizza degli algoritmi di controllo e di stima
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    e uno alla volta restituiscono dei commandi al Quad
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    che a sua volta elabora queste stime.
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    Il grosso del lavoro nella nostra ricerca sta negli algoritmi.
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    È un po' la magia che dà vita a questo tipo di macchine.
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    Ma come può la progettazione di un algoritmo rendere queste macchine così agili?
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    Usiamo una progettazione comunemente chiamata 'model based design'.
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    Con un modello matematico delineiamo il comportamento fisico delle macchine.
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    Poi usiamo un ramo della matematica chiamato 'teoria del controllo' per analizzare questi modelli
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    e sintetizzare in algoritmi in grado di controllarle.
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    Per esempio, è così che riusciamo a far rimanere fermi in volo i Quad.
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    Prima modelliamo la dinamica,
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    con un insieme di equazioni differenziali
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    Poi le elaboriamo grazie alla teoria del controllo
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    per creare algoritmi che lo stabilizzino.
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    Vi dimostro la forza di questo approccio.
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    Immaginiamo non solo di voler tenere fermo in volo il Quad
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    ma di fargli tenere in equilibrio quest'asta.
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    Con un po' di esercizio, è abbastanza semplice farlo per un essere umano
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    Inoltre noi abbiamo il vantaggio di avere due piedi per terra, e un uso molto versatile delle nostre mani.
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    Diventa un po' più difficile quando ho solo un piede per terra e non uso le mani.
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    L'asta ha dei segni riflettenti sulla sommità,
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    il che la rende localizzabile nello spazio.
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    (Applausi)
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    Riuscite a vedere che il Quad sta effettuando una precisa regolazione per tenere l'asta in equilibrio.
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    Come siamo riusciti a progettare un algoritmo in grado di fare questo?
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    Abbiamo aggiunto il modello matematico dell'asta a quello del Quad.
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    Una volta creato il modello del sistema composto da Quad e asta assieme,
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    possiamo creare degli algoritmi in grado di controllarlo.
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    Vedete che è stabile
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    e anche dandogli dei colpetti ritorna in posizione d'equilibrio.
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    Possiamo anche estendere il modello
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    in modo da poter decidere la posizione del Quad nello spazio.
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    Usando questo indicatore, fatto di marcatori riflettenti,
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    posso decidere la direzione nella quale voglio che vada il Quad ad una certa distanza da me.
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    La chiave per queste manovre acrobatiche sono gli algoritmi
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    sviluppati con l'aiuto del modelli matematici e della teoria del controllo.
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    Riportiamo il Quad indietro e lasciamo cadere l'asta.
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    Ora vi dimostrerò l'importanza della comprensione del modello fisico e delle dinamiche del mondo reale.
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    Vedete che il Quad si è abbassato quando ci ho messo sopra il bicchiere d'acqua.
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    In questo caso, a differenza del caso dell'asta,
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    nel modello matematico non ho incluso il bicchiere nel sistema.
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    Infatti il sistema non sa che il bicchiere d'acqua si trova lì.
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    Come prima, uso il puntatore per indicare al Quad dove voglio che vada.
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    (Applausi)
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    Ok, vi dovreste stare chiedendo perché l'acqua non cada fuori dal bicchiere.
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    Ci sono due motivi:
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    il primo è che la gravità agisce su tutti gli oggetti allo stesso modo.
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    Il secondo è che le eliche puntano nella stessa direzione del bicchiere, ossia verso l'alto.
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    Mettete insieme le due cose, e il risultato è che le forze laterali sul bicchiere sono molto piccole
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    e sono principalmente dominate da effetti areodinamici
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    che a queste velocità sono trascurabili.
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    E questo è il motivo per cui non è necessario inserire il bicchiere nel sistema.
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    Non ne esce una goccia qualunque cosa faccia il Quad.
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    (Applausi)
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    Quello che c'è da capire è che alcune prestazioni elevate sono più facili di altre
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    e che capire la fisica che c'è dietro al problema ci dice quali sono facili e quali difficili.
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    In questo caso, portare un bicchiere d'acqua è facile
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    e tenere in equilibrio un'asta è difficile.
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    Tutti abbiamo sentito storie di atleti che hanno compiuto grandi prodezze mentre erano infortunati.
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    E una macchina può fare altrettanto, in caso di danni fisici?
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    La convinzione comune è che abbiamo bisogno di almeno quattro eliche a motore accoppiate assieme per volare
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    e questo perché ci sono quattro gradi di liberta nel controllo
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    ruotare nelle tre dimensioni e accelerare.
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    Gli Hexacopter e gli Octocopter hanno sei e otto eliche
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    che sono più di quelle che servirebbero
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    ma i Quadrocopter sono molto più popolari
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    proprio perché hanno il numero minimo di eliche a motore: quattro.
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    O no?
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    Se analizziamo il modello matematico di queste macchine
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    con solo due eliche funzionanti,
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    scopriamo che utilizzano un modo non convenzionale di volare.
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    Abbiamo perso il controllo attorno all'asse verticale
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    ma lungo gli altri due assi e in accelerazione possono ancora essere controllati
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    con algoritmi che cercano di trarre vantaggio proprio da questa nuova configurazione.
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    I modelli matematici ci dicono esattamente
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    quando e perché questo è possibile
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    In questo caso, saperlo ci permette di creare un'architettura insolita per una macchina
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    o elaborare algoritmi intelligenti che gestiscono con eleganza il danno subito
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    proprio come fa un'atleta,
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    invece di costruire robot con una dotazione eccessiva.
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    Non possiamo fare a meno di trattenere il fiato quando vediamo
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    un tuffo in acqua con salto mortale
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    o quando un ginnasta volteggia nell'aria
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    e si avvicina rapido a terra.
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    Il tuffatore ce la farà a fare un'entrata pulita in acqua?
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    E il ginnasta farà un atterraggio fermo?
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    Proviamo a far eseguire al Quad
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    un salto triplo, tornando nel punto esatto dove ha cominciato.
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    La manovra avverrà in modo talmente veloce
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    che non si può fare feedback per correggerla durante l'esecuzione.
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    Semplicemente non c'è abbastanza tempo per farlo.
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    Invece, quello che il Quad può fare è eseguire la manovra senza controllo esterno
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    e quando ha finito possiamo vedere com'è andata,
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    e usare quest'informazione per migliorare il suo comportamento
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    in modo da migliorare i salti successivi.
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    In modo molto simile al tuffatore e al ginnasta
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    è solo una questione di pratica
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    e la manovra può essere imparata ed eseguita
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    fino ad avere risultati migliori.
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    (Applausi)
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    In molti sport è necessario saper colpire una palla in movimento.
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    Come possiamo far eseguire ad un robot
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    quello che un atleta riesce a fare apparentemente senza sforzo?
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    (Applausi)
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    Il Quad ha una racchetta fissata sulla sommità
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    con il punto ottimale delle dimensioni all'incirca di una mela, quindi non molto grande.
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    Per effettuare la mossa che vediamo ora, l'elaborazione è fatta ogni 20 millisecondi
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    o 50 volte al secondo.
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    Prima cerchiamo di capire dove sta andando la palla.
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    Poi calcoliamo come il Quad dovrebbe colpirla
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    facendolo volare nella direzione dove è stata tirata la palla.
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    Terzo, viene calcolata una traiettoria che porta il Quad
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    dalla sua posizione attuale al punto dell'impatto con la palla.
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    Quarto, abbiamo solo 20 millisecondi in cui è valida questa strategia.
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    Venti millisecondi dopo, l'intero processo viene ripetuto
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    fino a che il Quad batte la palla.
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    (Applausi)
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    Queste macchine non riescono ad eseguire manovre dinamiche soltanto da sole
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    ma riescono a farlo anche assieme ad altre.
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    Questi tre Quad stanno sostenendo questa rete assieme
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    (Applausi)
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    Stanno eseguendo una manovra collettiva ed estremamente dinamica
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    per lanciarmi indietro la palla tutti assieme.
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    Nella loro massima estensione, i Quad si mettono in posizione verticale.
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    (Applausi)
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    Infatti quando la rete è completamente estesa,
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    è più o meno cinque volte quello che sente una persona che pratica bungee jumping alla fine del lancio.
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    Gli algoritmi in grado di fare queste cose sono molto simili
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    a quelli che il Quad usa quando mi rilancia la palla da solo.
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    I modelli matematici riescono ad aggiornare la strategia
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    dei Quad che agiscono cooperativamente 50 volte al secondo.
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    Tutto quello che avete visto finora
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    è reso possibile dalle macchine e dalle loro abilità.
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    Che succede quando associamo l'agilità di queste macchine
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    agli esseri umani?
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    Di fronte a me c'è un comune sensore di movimento
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    usato per riconoscere i gesti durante il videogioco.
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    Può riconoscere diverse parti del corpo in tempo reale.
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    Come per la bacchetta che ho usato prima,
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    possiamo usare il sensore come input del sistema.
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    Così avremo un modo più naturale per far interagire
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    i Quad con i miei movimenti.
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    (Applausi)
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    L'interazione non deve essere per forza virtuale. Può essere fisica.
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    Prendete questo quad, per esempio.
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    Sta cercando di stare in un punto fisso nello spazio.
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    Se provo a spostarlo dalla sua posizione,
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    oppone resistenza e ritorna a stare dove voleva essere.
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    Ma noi siamo in grado di modificare questo comportamento.
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    Possiamo usare dei modelli matematici per calcolare la forza che devo applicare al Quad.
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    Quando conosciamo questa forza, possiamo anche cambiare le leggi della fisica,
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    per quanto riguarda il Quad, ovviamente.
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    Ecco, qui il quad si sta comportando come se fosse in un fluido viscoso.
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    Ora abbiamo un modo intimo di interagire con una macchina.
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    Userò questa nuova funzionalità per posizionare questo Quad che trasporta una videocamera,
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    nella posizione appropriata per le riprese del resto di questa dimostrazione.
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    Così siamo in grado di interagire fisicamente con questi quad e siamo in grado di cambiare le leggi della fisica.
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    Divertiamoci un po' con questo.
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    Per ciò che vedrete tra poco, questi quad inizialmente si comporteranno come se fossero su Plutone.
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    Con lo scorrere del tempo, la gravità verrà aumentata fino a quando non saremo tutti tornati sulla Terra.
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    Ma vi assicuro che non arriveremo lì.
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    Ok, iniziamo.
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    (Risate)
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    (Applausi)
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    Probabilmente adesso starete pensando che questi ragazzi si divertono davvero troppo
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    e probabilmente vi state anche chiedendo, qual è il vero motivo per cui stanno costruendo macchine agili?
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    Alcuni ipotizzano che il ruolo del gioco nel regno animale sia quello di affinare le competenze e sviluppare le capacità.
  • 14:49 - 14:53
    Altri pensano che abbia più un ruolo sociale, usato per creare coesione.
  • 14:53 - 15:01
    In modo analogo, noi sfruttiamo l'analogia fra sport e agilità, per creare nuovi algoritmi per le macchine, con l'intento di spingerle al limite.
  • 15:01 - 15:04
    Quale impatto avrà la velocità delle macchine sul nostro modo di vivere?
  • 15:04 - 15:10
    Come tutte le nostre passate creazioni e innovazioni, potrebbero migliorare le condizioni di vita umane
  • 15:10 - 15:12
    o potrebbero essere usate impropriamente ed abusate.
  • 15:12 - 15:16
    Non ci troviamo di fronte a una scelta tecnica, ma sociale.
  • 15:16 - 15:20
    Facciamo la scelta giusta, la scelta che tira fuori il meglio per il futuro delle macchine,
  • 15:20 - 15:24
    proprio come l'agilità nello sport può tirare fuori il meglio di noi.
  • 15:24 - 15:28
    Lasciate che vi presenti le menti dietro tutto questo.
  • 15:28 - 15:31
    Sono i ricercatori del Flying Machine Arena research team.
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    (Applausi)
  • 15:35 - 15:39
    Federico Augugliaro, Dario Brescianini , Markus Hehn,
  • 15:39 - 15:41
    Sergei Lupashin, Mark Muller e Robin Ritz.
  • 15:41 - 15:43
    Seguiteli. Faranno grandi cose.
  • 15:43 - 15:44
    Grazie.
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    (Applausi)
Title:
La sorprendente potenza atletica dei Quadcopter
Speaker:
Raffaello D'Andrea
Description:

In un laboratorio robotico di TEDGlobal, Raffaello D'Andrea mostra i suoi Quadcopter volanti: dei robot che pensano come atleti, risolvendo problemi di fisica con algoritmi che li aiutano a imparare. In una serie di ingegnose dimostrazioni, D'Andrea mostra droni che giocano a palla, si tengono in equilibrio e prendono delle decisioni di gruppo - e fate attenzione alla demo dei Quad controllati tramite tecnologia Kinect in stile 'lo voglio subito'.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:08
  • Non ho modificato i tempi del video, ma consiglio di evitare timing che comportano tre righe di sottotitolo alla volta. 3 secondi sono una media che può andare bene.

Italian subtitles

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