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Cosa possiamo imparare dalle scorciatoie?

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    Quando ideiamo dei nuovi prodotti,
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    servizi o affari,
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    il solo momento in cui si sa
    se valgono,
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    se i progetti sono buoni,
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    è quando vedi come sono utilizzati
    nel mondo reale, in un contesto.
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    Me ne rendo conto ogni volta
    che passo davanti a Highbury Fields
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    nel nord di Londra.
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    È assolutamente bellissimo.
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    C'è un grande spazio verde aperto.
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    Costruzioni georgiane lo costeggiano.
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    Ma poi c'è questa trappola di fango
    che taglia nel mezzo.
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    Chiaramente la gente
    non vuole girarci attorno.
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    Al contrario,
    vogliono fare una via più breve,
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    e quella via più breve si consolida.
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    Ora, questa via più breve
    è chiamata scorciatoia,
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    ed è spesso la via più facile.
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    Le trovo affascinanti,
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    perché sono spesso il punto di divergenza
    tra il design e l'esperienza quotidiana.
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    A questo punto, dovrei chiedervi scusa
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    perché signori miei adesso
    incomincerete a vederle ovunque.
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    Ma oggi ne sceglierò tre
    che trovo affascinanti
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    e vi dirò cosa mi ricordano
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    sul lancio di nuovi prodotti e servizi.
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    La prima è nella capitale
    del Brasile: Brasilia.
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    Mi ricorda che qualche volta
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    ci si deve concentrare
    sulla progettazione per un bisogno reale
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    a bassa resistenza.
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    Brasilia è affascinante.
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    Fu progettata da Niemeyer negli anni '50.
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    Era l'età d'oro del volo,
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    così la disegnò come un aeroplano,
    come si può vedere lì.
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    In modo un po' inquietante,
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    mise i palazzi del governo
    più importanti nella cabina di pilotaggio.
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    Ma se ci avviciniamo,
    proprio nel centro di Brasilia,
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    dove c'è il punto,
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    si vede che è pieno di scorciatoie.
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    Sono ovunque.
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    Pensavano che questo progetto
    fosse a prova di futuro.
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    Pensavano che nel futuro
    non avremmo dovuto camminare ovunque --
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    avremmo guidato --
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    quindi non sarebbero serviti
    sentieri e marciapiedi.
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    Ma come vedete,
    ce n'è un bisogno reale.
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    Ci sono scorciatoie molto pericolose.
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    Se ne prendiamo una nel mezzo,
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    si vede che attraversa
    15 corsie di traffico.
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    Non vi sorprenderà il fatto
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    che gli incidenti con pedoni
    a Brasilia sono cinque volte
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    quelli di in una città media
    degli Stati Uniti.
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    La gente è piena di risorse.
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    Troverà sempre la via più conveniente,
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    per risparmiare denaro,
    per risparmiare tempo.
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    Non tutte queste scorciatoie
    sono pericolose.
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    Mi ricordai di questa situazione
    quand'ero a Heathrow.
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    Molti di noi si innervosiscono
    quando affrontiamo
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    il percorso obbligatorio
    attraverso i duty-free.
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    Era sorprendente per me
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    quanta gente si rifiutava di prendere
    il lungo sentiero tortuoso a sinistra,
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    e tagliava semplicemente a destra,
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    faceva la scorciatoia.
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    La domanda interessante è:
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    cosa pensano i designer
    quando vedono il nostro modo di fare?
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    Pensano che siamo stupidi?
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    Pensano che siamo pigri?
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    O accettano che questa sia la sola verità?
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    Questo è il loro prodotto.
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    Di fatto aiutiamo
    a progettare il loro prodotto.
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    Quindi il nostro lavoro è progettare
    per i bisogni reali a bassa resistenza,
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    perché altrimenti,
    il cliente lo farà comunque.
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    La seconda scorciatoia
    che voglio farvi vedere
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    è all'Università di California.
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    Mi ricorda
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    che alle volte il modo migliore
    per fare un grande progetto
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    è semplicemente lanciarlo.
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    I campus universitari sono fantastici
    per trovare scorciatoie.
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    Penso sia perché gli studenti
    sono svegli e sempre in ritardo.
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    Corrono alle lezioni.
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    Trovano sempre una scorciatoia.
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    E qui i designer lo sapevano.
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    Quindi costruirono gli edifici
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    e aspettarono alcuni mesi
    che si formassero i sentieri.
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    Li pavimentarono dopo.
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    (Risate)
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    Approccio veramente brillante.
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    Infatti,spesso, lanciare semplicemente
    l'idea di un servizio
  • 3:46 - 3:48
    può indicarvi
    cosa vuole realmente la gente.
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    Per esempio, Ayr Muir a Boston
    sapeva di voler aprire un ristorante.
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    Ma dove avrebbe dovuto aprirlo?
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    Che menù avrebbe dovuto avere?
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    Ha lanciato il servizio,
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    in questo furgone attrezzato,
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    e cambiava posto ogni giorno.
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    Ha scritto un menù diverso
    con il pennarello sulla lavagna
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    per capire cosa voleva la gente.
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    Adesso ha una catena di ristoranti.
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    Può essere incredibilmente efficiente
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    lanciare qualcosa
    per individuare la scorciatoia.
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    La terza e ultima scorciatoia
    di cui voglio parlarvi
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    è l'Istituto Nazionale di Sanità.
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    Mi ricorda che il mondo
    è in continuo mutamento,
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    e noi dobbiamo
    rispondere a quei cambiamenti.
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    Come immaginate, questo è un ospedale.
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    Ho segnato per voi sulla sinistra
    il reparto di oncologia.
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    I pazienti di solito alloggiano
    negli hotel in basso a destra.
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    Era un'organizzazione
    centrata sui pazienti,
  • 4:40 - 4:43
    così misero a disposizione
    delle auto per i pazienti.
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    Ma si resero conto che,
    quando iniziavano la chemioterapia,
  • 4:47 - 4:50
    i pazienti raramente
    volevano salire su un'auto.
  • 4:50 - 4:54
    Erano troppo nauseati,
    preferivano tornare a piedi ai loro hotel.
  • 4:54 - 4:57
    E si è formata la scorciatoia diagonale
    che potete vedere.
  • 4:58 - 5:00
    I pazienti la chiamavano
    "Il Sentiero della Chemio".
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    All'inizio, quando l'ospedale lo vide,
  • 5:03 - 5:06
    provarono a coprirlo
    con un tappeto erboso, ignorandolo.
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    Ma dopo un po' realizzarono
    che era un bisogno importante
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    da soddisfare per i loro pazienti,
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    e lo lastricarono.
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    Credo che il nostro lavoro spesso sia
    pavimentare queste scorciatoie.
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    Se torniamo a quella a nord di Londra,
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    quella scorciatoia non è sempre stata lì.
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    La ragione per cui è comparsa
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    è che la gente andava
    verso l'imponente stadio dell'Arsenal
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    nei giorni delle partite,
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    dalla stazione della metro
    che vedete in basso a destra.
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    Vedete la scorciatoia.
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    Se torniamo indietro di pochi anni,
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    quando lo stadio era in costruzione,
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    non c'è scorciatoia.
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    Il nostro compito quindi è guardare
    le scorciatoie che affiorano,
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    e, quando appropriato, pavimentarle,
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    come qualcuno ha fatto qui.
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    Qualcuno ha messo una sbarra,
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    la gente ha iniziato a girarci attorno
    come vedete,
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    e l'hanno pavimentato.
  • 5:59 - 6:00
    (Risate)
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    Ma credo che questo
    sia un bellissimo promemoria
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    del fatto che il mondo cambia.
  • 6:04 - 6:06
    Cambia costantemente,
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    perché se guardate in alto nell'immagine,
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    si sta formando già un'altra scorciatoia.
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    Queste tre scorciatoie mi ricordano
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    che dobbiamo progettare
    per i reali bisogni umani.
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    Credo che l'empatia
    per ciò che vogliono i consumatori
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    sia probabilmente l'indicatore migliore
    per il successo di un'impresa.
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    Progettare per i bisogni reali
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    e progettarli a bassa resistenza,
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    perché se non si offrono
    a bassa resistenza
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    qualcun altro lo farà,
    spesso il consumatore stesso.
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    Inoltre, spesso il modo migliore
    per capire cosa vuole la gente
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    è lanciare il servizio.
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    La risposta si vede raramente
    dall'interno.
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    Uscite e osservate cosa vuole la gente.
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    Infine, anche a causa della tecnologia,
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    il mondo è incredibilmente fluido
    al momento.
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    Cambia costantemente.
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    La scorciatoie spunteranno
    più velocemente che mai.
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    Il nostro compito è cogliere
    quelle appropriate
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    e pavimentarle.
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    Grazie mille.
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    (Applausi)
Title:
Cosa possiamo imparare dalle scorciatoie?
Speaker:
Tom Hulme
Description:

Come possiamo costruire un prodotto che la gente vuole veramente? Lasciamo che i consumatori siano parte del processo. "L'empatia per ciò che vogliono i consumatori è probabilmente il miglior indicatore del successo di un'impresa" dice il designer Tom Hulme. In questo breve intervento, Hulme espone tre brillanti esempi del punto d'incontro tra il design e l'esperienza dell'utente, dove la gente ha creato per necessità le proprie scorciatoie. Una volta che si è imparato a riconoscerle, si inizia a vederle ovunque.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
07:20
Alessandra Tadiotto approved Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Alessandra Tadiotto edited Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Alessandra Carota accepted Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Alessandra Carota edited Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Silvia Fornasiero edited Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Silvia Fornasiero edited Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Silvia Fornasiero edited Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
Silvia Fornasiero edited Italian subtitles for What can we learn from shortcuts?
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