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i nani sulle spalle dei giganti non dovrebbero guardarsi l'ombelico | Lele Rozza | TEDxTorino

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    [musica]
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    [applausi]
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    Siamo sicuri
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    che quella cosa che chiamiamo cambiamento
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    sia un cambiamento davvero?
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    E che l'innovazione innovi?
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    Io sono nato a Vigevano,
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    Vigevano è un paese che è stato raccontato
    da Gianni Brera
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    come il posto delle mille fabbriche
    e nessuna libreria.
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    Negli anni '70, mia madre mi portò
    al mercato,
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    più di una volta in realtà,
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    ma quella volta me la ricordo
    perché lei mi disse
  • 0:49 - 0:52
    "a 14 anni papà ti comprerà
    un motorino,
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    a 18 anni un automobile,
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    poi ti iscriverai all'università,
    ti farai una famiglia,
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    troverai un lavoro e andrà tutto liscio."
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    Mia madre, che era figlia della
    borghesia di provincia
  • 1:06 - 1:11
    mi raccontò quella storia perché era
    l'unica storia che si poteva raccontare
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    perché era un tempo in cui sembrava che
    tutto dovesse filare liscio così.
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    Che le storie si potessero riproporre
    così com'erano.
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    Ma alla fine, non è andata così.
  • 1:22 - 1:28
    Erano i tempi in cui avevamo eserciti
    di persone poco scolarizzate,
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    che facevano lavori magari faticosi,
    entravano in fabbrica,
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    ci passavano magari tutta la vita.
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    Ed erano i tempi delle tutele,
    delle garanzie,
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    avevamo la pensione, avevamo tante cose
    che adesso sembrano strane.
  • 1:41 - 1:45
    Quella roba lì, era un puzzle.
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    Il puzzle ha questa caratteristica
    di essere molto rigido,
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    e molto fragile.
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    Basta poco per rompere un puzzle.
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    Bene, quel puzzle si è rotto.
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    Si è rotto e noi siamo diventati
    una società a progetto.
  • 2:01 - 2:05
    Una società in cui tutte le cose
    improvvisamente vanno molto più veloci.
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    Basta che pensiamo, per esempio,
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    a quanti modelli di cellulari
    abbiamo avuto in tasca negli ultimi anni
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    e ce ne facciamo un'idea.
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    Una società in cui quella fabbricà là,
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    quella che era dietro casa
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    e bastava fare una scuola di avviamento
    e ti spalancava le porte
  • 2:22 - 2:24
    beh, quella fabbrica lì non c'è più.
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    Siamo in un tempo in cui, addirittura,
  • 2:27 - 2:31
    facciamo fatica a raccontare chi siamo
    e che cosa facciamo.
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    Sono tanti quelli che hanno il problema
    di raccontare alla mamma o alla nonna
  • 2:35 - 2:36
    qual è il proprio lavoro.
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    Però.
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    Però ci possiamo permettere cose che,
    per quelli che ci hanno preceduto,
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    erano del tutto impensabili.
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    Quattro soldi e giriamo il mondo.
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    Montiamo su un volo low cost
    e andiamo dove vogliamo.
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    Una volta che siamo arrivati dove vogliamo
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    con altri quattro soldi, affittiamo
    appartamenti meravigliosi nelle capitali.
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    Internet ha azzerato le distanze.
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    Addirittura, la malattia endemica
    del XXI secolo è l'obesità.
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    Non dovete ridere.
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    [risate]
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    Avete riso.
  • 3:17 - 3:18
    [risate]
  • 3:18 - 3:20
    Non sta bene.
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    Mia madre, non tanto tempo fa,
    mi raccontava che le persone avevano fame.
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    Ma quindi,
  • 3:32 - 3:34
    se stiamo meglio,
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    come facciamo a raccontare l'innovazione
    in questa nostra società a progetto?
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    Per questa cosa io chiedo aiuto
    a un signore che si chiama Watzlawick.
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    E' uno psicologo, ed è uno che
    con un nome così,
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    come minimo doveva occuparsi
    di semplificazione.
  • 3:49 - 3:52
    (risate)
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    Watzlawick ci propone questo gioco.
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    Watzlawick ci dice: è necessario, con
    4 tratti di penna,
  • 4:02 - 4:05
    e senza staccare la penna dal foglio,
  • 4:05 - 4:08
    coprire tutti questi 9 punti.
  • 4:08 - 4:14
    Qualcuno di voi lo conoscerà probabilmente
    e non abbiamo il tempo di provarlo,
  • 4:14 - 4:16
    vi faccio vedere
    qual è la soluzione.
  • 4:16 - 4:19
    E la soluzione è questa,
    quella che vediamo qui.
  • 4:22 - 4:24
    Voi mi direte : "vabbè, ma di cosa
    ci stai parlando?
  • 4:24 - 4:27
    Questa è una banalità, una cosa ovvia"
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    E' un po' vero, e un po' no.
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    La lezione che noi traiamo
    da questo piccolo test,
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    è che si può, o forse si deve, provare
    a ragionare un po' fuori dagli schemi.
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    Soluzione banale ma fuori dagli schemi.
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    Schemi che per noi sono del tutto
    fondamentali, perché fuori dagli schemi
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    sembra che ci siano solo
    orrore e raccapriccio, paura e timore.
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    Ma se noi ci accontentiamo di riproporre
    schemi superati,
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    probabilmente non riusciamo a fare
    la cosa più importante
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    che dovremmo fare, e cioè :
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    provare a progettare un mondo
    che ci assomiglia.
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    La nostra società,
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    che non è più un puzzle,
    perché il puzzle si è rotto,
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    potremmo dire che è un mosaico.
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    Un mosaico che, a differenza del puzzle,
    non prevede una situazione rigida,
  • 5:14 - 5:16
    non è più fragile.
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    Ma soprattutto
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    è necessario che, per fare un mosaico,
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    ci siano degli artisti, degli artigiani,
    degli scalpellini.
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    Persone che, insieme, contribuiscono
    a costruire una bellissima cattedrale.
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    Vi racconto il mio mosaico.
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    Un progetto che sto seguendo.
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    Questo progetto si chiama
    "Change, l'opificio della cultura"
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    ed è una rigenerazione urbana
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    che stiamo facendo a Bricherasio,
    vicino Pinerolo, a due passi da qui.
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    Stiamo riaprendo una fabbrica
    che produrrà cultura e servizi
  • 5:50 - 5:55
    perché crediamo che cultura e servizi
    siano la manifattura del XXI secolo.
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    Dentro questa fabbrica
    noi ci mettiamo una foresteria
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    dove possano venire giovani europei
    per i programmi di scambio
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    dove ci possano essere
    residenze artistiche.
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    Insieme alla foresteria, noi ci mettiamo
    un servizio per bambini e famiglie
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    un po' perché è necessario che
    ci siano questi servizi
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    e un po' perché crediamo che
    questa contaminazione
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    rappresenti un elemento di crescita,
  • 6:17 - 6:20
    una possibilità importante
    per la socialità.
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    A Bricherasio ci mettiamo un coworking
    e un servizio di mentoring.
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    Convinti che la periferia
  • 6:29 - 6:32
    sia una roba che sta negli schemi,
    quelli vecchi,
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    e invece l'innovazione vada fatta
    laddove ci sono le opportunità.
  • 6:36 - 6:40
    A Bricherasio, noi ci mettiamo
    un centro medico polispecialistico privato
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    che si occuperà anche
    di medicina di comunità
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    e accanto ci mettiamo un ristorante
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    un po' perché crediamo che sia necessaria
    la sostenibilità economica
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    di un progetto del genere
  • 6:52 - 6:54
    un po' perché crediamo che
    medicina consapevole e socialità
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    vadano bene insieme,
    siano una bella provocazione.
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    Un mosaico, quindi.
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    Un mosaico che ci deve servire
  • 7:05 - 7:08
    perché altrimenti
    noi moderni,
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    che siamo montati sulle spalle
    di quelli che ci hanno preceduto,
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    i proverbiali giganti,
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    non guardiamo più in alto o più lontano
    come dovremmo,
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    ma appunto, ci guardiamo l'ombelico.
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    Con il rischio di clonare un mondo
    che è finito già da qualche tempo.
  • 7:23 - 7:24
    Grazie.
  • 7:24 - 7:30
    [applausi]
Title:
i nani sulle spalle dei giganti non dovrebbero guardarsi l'ombelico | Lele Rozza | TEDxTorino
Description:

Che differenza c’è tra un puzzle e un mosaico? Il puzzle è composto da un numero
finito di tessere, le tessere sono rigide (hanno un unico posto e non possono essere spostate) e il risultato è molto molto fragile.
Il mosaico è composto da un numero di tessere variabile, non è predefinito; un buon artigiano può aggiustare, limare sistemare. Un artista può costruire immagini a seconda della propria sensibilità, opportunità, possibilità. Per tanti tanti anni abbiamo vissuto in una società che era un puzzle, poi, quel puzzle lì si è rotto. Adesso siamo alle prese con la necessità di costruire un mosaico, che è più difficile (mancano certezze ed elementi preordinati) ma è tanto più affascinante, e ci permette di fare cose inimmaginabili fino a non molto tempo fa.

Fiilosofo della storia che gestisce aziende e insegna comunicazione. Pedala pervicacemente su e giù per le colline dell'Oltrepò nella speranza di perdere peso, poi finisce sempre per fare merenda.
Ha diretto aziende, soprattutto no profit.
Consulente, ghost writer, ha lavorato vicino alla politica, ha fatto il lobbista, e ha scritto progetti di legge.
Coordina il corso di laurea specialistica in Relazioni Internazionali della Civica Scuola Altiero Spinelli presso Fondazione Milano, dove insegna Strategia della Comunicazione.
Dirige il gruppo ProVitaMed.

This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at http://ted.com/tedx

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
07:31

Italian subtitles

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