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Anatomia di una vignetta del The New Yorker

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    Vi parlerò di creazione dell'umorismo,
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    il che è molto interessante, ma
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    porta a discutere dei limiti
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    e a come in certi contesti l'umorismo è appropriato,
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    in altri non lo è.
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    Io sono di New York
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    e qui l'umorismo dà il 100% di soddisfazione.
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    A dire il vero è ridicolo, perché in quanto a umorismo
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    il 75% è davvero il meglio che si possa desiderare.
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    Nessuno è soddisfatto al 100% dell'umorismo
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    tranne questa donna.
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    (Video)
    Donna: (Risate)
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    Bob Mankoff: Questa è la mia prima moglie.
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    (Risate)
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    Quel periodo della relazione è stato buono.
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    (Risate)
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    Guardiamo questa vignetta.
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    Quello che voglio evidenziare è che
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    le vignette appaiono nel contesto
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    della rivista The New Yorker,
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    quel delizioso carattere Caslon, e sembra
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    una vignetta piuttosto innocua in quel contesto.
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    Scherza sul fatto di diventare vecchi,
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    e alla gente potrebbe piacere.
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    Ma come ho già detto, non si può accontentare tutti.
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    Potrebbe non accontentare quest'uomo.
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    "Un altro scherzo su un vecchio maschio bianco. Ah ah. Lo spirito.
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    "Carino, sono sicuro di essere giovane e sgarbato,
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    ma un giorno sarai vecchio, a meno che tu non crepi come mi auguro."
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    (Risate)
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    Quello di The New Yorker è un ambiente piuttosto sensibile,
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    è molto facile indispettire la gente.
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    Una delle cose che si notano
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    è che si tratta di un ambiente insolito.
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    Qui sono da solo a parlarvi.
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    Voi siete tutti riuniti.
    Sentite gli altri ridere e sapete che stanno ridendo.
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    Nel The New Yorker la platea è più ampia,
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    e guardando questo,
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    nessuno sa di cosa stiano ridendo gli altri,
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    e guardando questo è interessante
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    la soggettività dell'umorismo.
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    Guardiamo questa vignetta.
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    "Dati scoraggianti sugli antidepressivi".
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    (Risate)
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    In effetti, è scoraggiante.
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    Ora, penserete, bene, guarda,
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    molti di voi hanno riso.
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    Vero? L'avete trovato divertente.
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    In generale, questa sembra una vignetta divertente,
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    ma guardiamo al sondaggio che ho fatto online.
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    Generalmente, a circa l'85% della gente è piaciuto.
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    Centonove hanno dato 10, il massimo. Dieci hanno dato uno.
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    Ma guardiamo le risposte individuali.
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    "Mi piacciono gli animali!!!!!" Guardate quanto li amano.
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    (Risate)
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    "Io non voglio ferirli. Non mi sembra molto divertente."
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    Questa persona ha votato due.
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    "Non mi piace vedere gli animali soffrire, nemmeno nelle vignette."
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    Per la gente così, ho fatto notare che usiamo inchiostro anestetico.
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    Altre persone l'hanno trovata divertente.
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    Questa, in realtà, è la vera natura della distribuzione dell'umorismo
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    quando l'umorismo non è contagioso.
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    L'umorismo è un tipo di intrattenimento.
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    Ogni tipo di intrattenimento contiene una piccola dose di pericolo,
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    qualcosa che può essere sbagliato,
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    eppure ci piace quando c'è un senso di protezione.
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    Questo è uno zoo. È pericoloso. Là c'è la tigre.
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    Le sbarre ci proteggono. È divertente, vero?
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    Questo non è un bello zoo.
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    (Risate)
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    È uno zoo politicamente corretto, ma è un pessimo zoo.
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    Ma questo è peggio.
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    (Risate)
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    Quindi nel trattare l'umorismo nel contesto del The New Yorker
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    dove sarà quella tigre?
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    Dove sarà il pericolo?
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    In che modo lo affronterete?
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    Il mio lavoro consiste nel guardare 1000 vignette a settimana.
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    Ma il The New Yorker ne può prendere solo 16 o 17
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    e noi ne abbiamo 1000.
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    Naturalmente, molte vignette dovranno essere respinte.
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    Potremmo inserire più vignette nella rivista
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    se togliessimo gli articoli.
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    (Risate)
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    Ma credo che sarebbe una grossa perdita,
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    ci potrei convivere, ma sarebbe una grande perdita.
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    I vignettisti vengono al giornale ogni settimana.
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    Il tipico vignettista che lavora al giornale
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    ha 10 o 15 idee a settimana.
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    Ma la maggior parte verrà respinta.
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    È la natura di qualunque attività creativa.
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    Molti di loro spariscono. Altri restano.
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    Matt Diffee è uno di loro.
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    Questa è una delle sue vignette.
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    (Risate)
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    Drew Dernavich. "Serata dell'improvvisazione"
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    "Ora è il momento in cui chiediamo al pubblico
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    di gridare numeri a caso".
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    Paul Noth. "Lui è a posto. Solo avrei voluto che fosse un po più pro-Israele".
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    (Risate)
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    Ora capisco tutto del rifiuto
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    perché quando ho lasciato la scuola di psicologia, a dire il vero, sono stato cacciato,
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    e ho deciso di diventare un vignettista, come naturale conseguenza,
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    dal 1974 al 1977 ho inviato 2000 vignette al The New Yorker
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    e 2000 sono state rifiutate dal The New Yorker.
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    Ad un certo punto, questo rifiuto termina, nel 1977 --
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    [Ci dispiace di non poter utilizzare il materiale. Grazie per averci dato l'opportunità di considerarlo.]
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    magicamente si trasforma in questo:
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    [Hey! Ne hai venduta una. Non è uno scherzo! L'hai davvero venduta a quel fottutissimo The New Yorker.]
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    (Risate)
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    Certo, non è quello che è successo,
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    ma questa è la verità emotiva.
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    E ovviamente, non è l'umorismo del The New Yorker.
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    Qual è l'umorismo del The New Yorker?
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    Dopo il 1977, ho fatto breccia nel The New Yorker e ho cominciato a vendere vignette.
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    Finalmente, nel 1980, ho ricevuto il venerato
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    contratto del The New Yorker,
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    di cui ho eliminato alcune parti perché non sono affari vostri.
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    Dal 1980. "Gentile Sig. Mankoff, confermando il seguente contratto
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    di --- "bla bla bla bla -- illeggibile --
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    "per ogni idea disegnata."
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    Per quanto riguarda le idee disegnate, la parola "vignetta"
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    non è menzionata in nessuna parte del contratto.
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    È l'espressione "idea disegnata", ed è la condicio sine qua non delle vignette del The New Yorker.
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    Quindi, cos'è un'idea disegnata? Un'idea disegnata è qualcosa
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    che vi porta a riflettere.
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    Questa non è una vignetta. Ci vuole una riflessione
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    del vignettista e una vostra riflessione
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    per trasformarla in vignetta.
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    (Risate)
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    Eccone alcune, in generale avete colto il genere delle mie vignette.
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    "Non c'è giustizia nel mondo. C'è un po di giustizia nel mondo. Il mondo è giusto."
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    Questo è Quello che credono i Lemmings.
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    (Risate)
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    Io e il The New Yorker, quando commentiamo,
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    la vignetta contiene una certa ambiguità su quello che concretamente rappresenta.
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    Cos'è una vignetta? Riguarda davvero i lemmings?
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    No. Riguarda noi.
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    Sostanzialmente è la mia visione della religione,
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    che il vero conflitto e tutte le battaglie tra le religioni
  • 7:17 - 7:20
    sono su chi ha il miglior amico immaginario.
  • 7:20 - 7:25
    (Risate)
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    E questa è la mia vignetta più famosa.
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    "No, giovedì non è possibile. Che ne dici di "mai" -- "mai" potrebbe andarti bene?
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    È stata ristampata migliaia di volte, presa a prestito ovunque.
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    È stampata persino sugli infradito,
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    ma compressa "Che ne dici di mai, mai ti potrebbe andar bene?"
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    Queste sono forme diverse di umorismo
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    ma sembrano molto simili.
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    In ognuna delle affermazioni, vengono sfidate le nostre aspettative.
  • 7:53 - 7:57
    In tutti i casi, la narrazione sembra cambiare.
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    C'è un'incongruenza e un contrasto.
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    In "No, giovedì è fuori discussione. Che ne direbbe di mai -- mai le può andar bene?"
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    quello che noterete è la sintassi dell'educazione
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    e il messaggio di scortesia.
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    È così che funziona l'umorismo. È una sinergia cognitiva
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    dove uniamo queste due caratteristiche che non vanno insieme
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    e temporaneamente esistono nella nostra mente.
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    È allo stesso tempo educato e sgarbato.
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    Quì, avete le buone maniere del The New Yorker
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    e la volgarità del linguaggio.
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    In sostanza, l'umorismo funziona così.
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    Sono un analista dell'umorismo, direte.
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    E.B. White ha detto, analizzare l'umorismo è come vivisezionare una rana.
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    Non interessa a nessuno, e la rana muore.
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    Ne ucciderò un po', ma senza alcun genocidio.
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    Ma davvero, mi rende...
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    Guardiamo questa immagine.
    Questa è un'immagine interessante,
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    Platea che Ride.
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    Lì ci sono persone che si danno arie,
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    ma tutti quanti ridono, tutti ridono
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    tranne un ragazzo.
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    Questo ragazzo. Chi è? Il critico.
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    È il critico dell'umorismo,
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    e sono davvero obbligato ad essere in quella posizione
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    quando sono al The New Yorker, e corro il rischio
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    di diventare questo ragazzo.
  • 9:12 - 9:15
    Ecco un breve video fatto da Matt Diffee,
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    come immaginano se davvero esagerassimo.
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    (Video) Bob Mankoff: "Oooh, no.
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    Ehhh.
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    Oooh. emm. Troppo divertente.
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    Di solito andrebbe bene ma ora sono in modalità rompiscatole.
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    Me la godo da solo. Forse.
  • 9:40 - 9:44
    No. Nah. No.
  • 9:44 - 9:47
    Esagerata. Non abbastanza esagerata.
  • 9:47 - 9:49
    Esagerata a sufficienza, ma non abbastanza divertente.
  • 9:49 - 9:53
    No. No.
  • 9:53 - 9:56
    Per l'amor di Dio no, mille volte no.
  • 9:56 - 9:59
    (Musica)
  • 9:59 - 10:05
    No. No. No. No. No. [Quattro ore dopo]
  • 10:05 - 10:09
    Ottimo, cosa c'è qui?
  • 10:09 - 10:11
    Impiegato: Ho prosciutto e formaggio su pane di segale?
    BM: No.
  • 10:11 - 10:14
    Impiegato: Ok. Pastrami e pane di lievito naturale?
    BM: No.
  • 10:14 - 10:16
    Impiegato: Tacchino affumicato e pancetta?
    BM: No.
  • 10:16 - 10:18
    Impiegato: Falafel?
    BM: Vediamo.
  • 10:18 - 10:20
    Eh, no.
  • 10:20 - 10:21
    Impiegato: Formaggio alla griglia?
    BM: No.
  • 10:21 - 10:22
    Impiegato: Pancetta, lattuga, pomodoro?
    BM: No.
  • 10:22 - 10:25
    Impiegato: Prosciutto Foresta Nera e mozzarella con mostarda di mela? BM: No.
  • 10:25 - 10:27
    Impiegato: Insalata di fagiolini? BM: No.
  • 10:27 - 10:30
    (Musica)
  • 10:30 - 10:32
    No. No.
  • 10:32 - 10:35
    Assolutamente no. [Diverse ore dopo pranzo]
  • 10:35 - 10:44
    (Sirene)
  • 10:57 - 10:59
    No. Via di qui.
  • 10:59 - 11:01
    (Risate)
  • 11:01 - 11:04
    Questa è un'esagerazione di quello che faccio.
  • 11:04 - 11:07
    Respingiamo molte di queste vignette,
  • 11:07 - 11:10
    talmente tante che ci sono molti libri intitolati
    "La Raccolta dei Respinti."
  • 11:10 - 11:15
    "La Raccolta dei Respinti" non è il tipo di umorismo del The New Yorker.
  • 11:15 - 11:17
    Notate il barbone qui sul marciapiede
  • 11:17 - 11:21
    che si sta sbronzando e il suo ventriloquo che vomita.
  • 11:21 - 11:24
    Questo probabilmente non sarà umorismo da The New Yorker.
  • 11:24 - 11:27
    È stato messo insieme da Matt Diffee, uno dei nostri vignettisti.
  • 11:27 - 11:31
    Vi farò qualche esempio di raccolta dei respinti.
  • 11:31 - 11:34
    "Sto pensando di avere un bambino."
  • 11:34 - 11:39
    (Risate)
  • 11:39 - 11:43
    Eccone una interessante, la risata colpevole,
  • 11:43 - 11:46
    la risata contro il vostro miglior giudizio.
  • 11:46 - 11:49
    (Risate)
  • 11:49 - 11:53
    "Testa di cazzo. Per favore, aiutami."
  • 11:53 - 11:55
    (Risate)
  • 11:55 - 11:59
    Di fatto, nel contesto di questo libro,
  • 11:59 - 12:02
    che dice, "Le vignette che non avete mai visto e mai vedrete
  • 12:02 - 12:04
    nel The New Yorker", un umorismo perfetto.
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    Vi spiegherò perché.
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    L'idea è che l'umorismo
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    è una violazione innocua.
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    In altre parole, perché qualcosa sia divertente, dobbiamo pensare
  • 12:12 - 12:15
    che sia sbagliata e vada bene nello stesso tempo.
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    Se pensiamo che sia totalmente sbagliata non è divertente.
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    Se va assolutamente bene non capiamo quale sia la battuta. Ok?
  • 12:22 - 12:27
    Quindi vale per "No, giovedì è fuori discussione. Che ne dici di mai -- mai le può andare bene?"
  • 12:27 - 12:30
    È sgarbata. Il mondo non dovrebbe essere in quel modo.
  • 12:30 - 12:32
    In questo contesto, pensiamo che vada bene.
  • 12:32 - 12:36
    In questo contesto, "Testa di cazzo. Per favore aiutami."
  • 12:36 - 12:38
    è una violazione innocua.
  • 12:38 - 12:42
    Nel contesto del The New Yorker...
  • 12:42 - 12:46
    "L'esercito dei linfociti T: può la reazione immunitaria del corpo
  • 12:46 - 12:50
    aiutare a trattare il cancro?"
    Per carità.
  • 12:50 - 12:53
    Leggete questa roba intelligente,
  • 12:53 - 12:57
    questa analisi intelligente del sistema immunitario.
  • 12:57 - 13:01
    Date un'occhiata a questo e dice,
  • 13:01 - 13:06
    "Testa di cazzo. Per favore aiutami"? Dio.
  • 13:06 - 13:11
    Qui la violazione è nociva. Non funziona.
  • 13:11 - 13:14
    Non c'è niente di divertente.
  • 13:14 - 13:18
    Tutto sta nel contesto e nelle nostre aspettative.
  • 13:18 - 13:21
    Un modo di vederlo è questo.
  • 13:21 - 13:25
    È una specie di teoria meta-motivazionale sul nostro aspetto,
  • 13:25 - 13:27
    una teoria sulla motivazione e sull'umore
  • 13:27 - 13:30
    e come il nostro umore determini le cose che ci piacciono
  • 13:30 - 13:32
    o non ci piacciono.
  • 13:32 - 13:36
    Quando siamo di umore scherzoso, vogliamo emozione.
  • 13:36 - 13:40
    Vogliamo eccitazione. Allora ci sentiamo eccitati.
  • 13:40 - 13:42
    Se siamo di umore risoluto, ci rende ansiosi.
  • 13:42 - 13:48
    "La Raccolta dei Respinti" è assolutamente di questo tipo.
  • 13:48 - 13:50
    Volete essere stimolati. Volete essere eccitati.
  • 13:50 - 13:55
    Volete trasgressione.
  • 13:55 - 13:59
    È così, come un parco divertimenti.
  • 13:59 - 14:08
    Voce: Eccoci qui. (Urla)
  • 14:08 - 14:12
    Ride. È in pericolo e al sicuro nello stesso tempo,
  • 14:12 - 14:15
    incredibilmente eccitato. Non ci sono battute. Non ce n'è bisogno.
  • 14:15 - 14:19
    Se eccitate e stimolate abbastanza la gente,
  • 14:19 - 14:21
    rideranno per molto poco.
  • 14:21 - 14:23
    Questa è un'altra vignetta da "La Raccolta dei Respinti".
  • 14:23 - 14:28
    "Troppo stretto?"
  • 14:28 - 14:30
    È una vignetta sul terrorismo.
  • 14:30 - 14:33
    Il The New Yorker occupa uno spazio molto diverso.
  • 14:33 - 14:37
    È uno spazio di gioco a modo suo e anche con uno scopo,
  • 14:37 - 14:40
    e in quello spazio le vignette sono diverse.
  • 14:40 - 14:43
    Vi mostro vignette del The New Yorker
  • 14:43 - 14:47
    proprio dopo l'11 settembre, un ambito molto sensibile in cui usare umorismo.
  • 14:47 - 14:49
    Come lo affronterebbe il The New Yorker?
  • 14:49 - 14:53
    Non con un uomo con una bomba che dice, "Troppo stretto?"
  • 14:53 - 14:55
    C'era un'altra vignetta che non ho mostrato perché
  • 14:55 - 14:59
    ho pensato che potesse offendere qualcuno.
  • 14:59 - 15:03
    La grande vignetta di Sam Gross,
  • 15:03 - 15:07
    dopo la controversia su Maometto dove c'è Maometto in paradiso,
  • 15:07 - 15:10
    l'attentatore suicida è tutto a pezzettini,
  • 15:10 - 15:12
    e dice all'attentatore suicida,
  • 15:12 - 15:15
    "Avrai le vergini quando troverai il tuo pene."
  • 15:15 - 15:19
    (Risate)
  • 15:19 - 15:23
    Meglio non illustrarlo.
  • 15:23 - 15:25
    La prima settimana in cui non abbiamo fatto vignette.
  • 15:25 - 15:28
    Un buco nero dell'umorismo, e a ragione.
  • 15:28 - 15:31
    Non è appropriato in ogni occasione.
  • 15:31 - 15:35
    Ma la settimana successiva, questa è stata la prima vignetta.
  • 15:35 - 15:39
    "Pensavo che non avrei mai più riso. Poi ho visto la tua giacca."
  • 15:39 - 15:42
    In pratica vuole dire che se fossimo vivi
  • 15:42 - 15:44
    avremmo riso. Avremmo respirato.
  • 15:44 - 15:46
    Saremmo esistiti. Eccone un'altra.
  • 15:46 - 15:52
    "Diciamo che se non prendo un terzo martini, vincono i terroristi."
  • 15:52 - 15:55
    Queste vignette non riguardano loro. Riguardano noi.
  • 15:55 - 15:58
    L'umorismo si riflette su di noi.
  • 15:58 - 16:01
    La cosa più facile da fare con l'umorismo,
    ed è assolutamente legittimo,
  • 16:01 - 16:05
    è un amico che si prende gioco di un nemico.
  • 16:05 - 16:07
    Si chiama umorismo disposizionale.
  • 16:07 - 16:11
    Rappresenta il 95 per cento dell'umorismo.
    Non è il nostro umorismo.
  • 16:11 - 16:13
    Ecco un'altra vignetta.
  • 16:13 - 16:17
    "Mi andrebbe bene vivere in uno stato islamico fondamentalista."
  • 16:17 - 16:21
    (Risate)
  • 16:26 - 16:30
    L'umorismo ha bisogno di un obiettivo.
  • 16:30 - 16:34
    Ma stranamente, nel The New Yorker, l'obiettivo siamo noi.
  • 16:34 - 16:37
    L'obiettivo sono i lettori e chi lo fa.
  • 16:37 - 16:39
    L'umorismo è auto-riflessivo
  • 16:39 - 16:42
    e ci fa riflettere sulle nostre supposizioni.
  • 16:42 - 16:46
    Guardate questa vignetta di Roz Chast, il tizio che legge il necrologio.
  • 16:46 - 16:48
    "Due anni più giovane di te, 12 anni più vecchio di te,
  • 16:48 - 16:51
    minore di tre anni, la tua età sui puntini,
  • 16:51 - 16:54
    esattamente la tua età."
  • 16:54 - 16:57
    È una vignetta molto profonda.
  • 16:57 - 17:02
    E così il The New Yorker cerca anche, in qualche modo,
  • 17:02 - 17:05
    di fare vignette che dicano qualcosa oltre che essere divertenti
  • 17:05 - 17:08
    e che dicano qualcosa di noi. Eccone un'altra.
  • 17:08 - 17:10
    "Sono diventato vegetariano per motivi di salute.
  • 17:10 - 17:13
    Poi è diventata una scelta morale, ora è solo per dare fastidio alla gente."
  • 17:13 - 17:19
    (Risate)
  • 17:19 - 17:22
    "Mi scusi, credo che ci sia qualcosa che non va
  • 17:22 - 17:28
    poco evidente, che solo io posso notare."
  • 17:28 - 17:32
    Si concentra sulle nostre ossessioni, il nostro narcisismo,
  • 17:32 - 17:36
    il nostro antagonismo, le nostre fissazioni, non quelle di altri.
  • 17:36 - 17:38
    Il The New Yorker richiede
  • 17:38 - 17:41
    un lavoro cognitivo da parte vostra,
  • 17:41 - 17:43
    e richiede quello che Arthur Koestler
  • 17:43 - 17:46
    ha scritto ne "L'Atto della Creazione" sulla relazione
  • 17:46 - 17:49
    tra umorismo, arte e scienza,
  • 17:49 - 17:51
    quello che chiama bisociazione.
  • 17:51 - 17:55
    Dovete riunire idee da diversi quadri di riferimento,
  • 17:55 - 17:58
    e dovete farlo rapidamente per capire la vignetta.
  • 17:58 - 18:00
    Se i diversi quadri di riferimento non si collegano
  • 18:00 - 18:02
    in circa 0,5 secondi, non è divertente,
  • 18:02 - 18:04
    ma credo che per voi qui lo saranno.
  • 18:04 - 18:06
    Diversi quadri di riferimento.
  • 18:06 - 18:09
    "Ci sei andato a letto, vero?"
  • 18:09 - 18:15
    (Risate)
  • 18:15 - 18:17
    "Lassie! Vai a chiedere aiuto!"
  • 18:17 - 18:21
    (Risate)
  • 18:21 - 18:24
    Si chiama Coltellino Francese.
  • 18:24 - 18:30
    (Risate)
  • 18:30 - 18:33
    E questo è Einstein a letto. "Per te è stato veloce."
  • 18:33 - 18:40
    (Risate)
  • 18:40 - 18:43
    Alcune vignette sono enigmatiche.
  • 18:43 - 18:47
    Questa vignetta lascerebbe perplesse molte persone.
  • 18:47 - 18:51
    Quanti di voi sanno cosa significhi questa vignetta?
  • 18:51 - 18:56
    Il cane sta segnalando che vuole andare a spasso.
  • 18:56 - 19:02
    Questo è il segnale per un ricevitore di portare il cane a spasso.
  • 19:02 - 19:04
    Ecco perché pubblichiamo ogni anno nel numero delle vignette uno speciale
  • 19:04 - 19:07
    intitolato, "Non la capisco. Il test QI delle vignette del The New Yorker."
  • 19:07 - 19:09
    (Risate)
  • 19:09 - 19:11
    L'altra cosa con cui gioca il The New Yorker
  • 19:11 - 19:14
    è l'incongruenza,
    e l'incongruenza, vi ho mostrato,
  • 19:14 - 19:16
    è un po' la base dell'umorismo.
  • 19:16 - 19:19
    Una cosa assolutamente normale o logica non sarà divertente.
  • 19:19 - 19:23
    Ma l'incongruenza si base sul fatto che l'umorismo basato sull'osservazione
  • 19:23 - 19:25
    è umorismo nel regno del reale.
  • 19:25 - 19:30
    "Il mio capo mi dice sempre cosa fare." Ok?
  • 19:30 - 19:33
    Può succedere. È umorismo nel regno del reale.
  • 19:33 - 19:36
    Qui, cowboy a una mucca:
  • 19:36 - 19:40
    "Impressionante. Ne vorrei trovare altre 5000 come te."
  • 19:40 - 19:44
    Questa la capiamo. È assurda. Ma mettiamole insieme.
  • 19:44 - 19:47
    Qui, nell'ambito del controsenso:
  • 19:47 - 19:52
    "Accidenti, Hopkins, non hai ricevuto il memo di ieri?"
  • 19:52 - 19:57
    È enigmatico vero? Non va insieme.
  • 19:57 - 19:59
    In generale, alla gente a cui piacciono i controsensi,
  • 19:59 - 20:01
    piace di più l'arte astratta,
  • 20:01 - 20:05
    tende a essere liberale, meno conservativa, quel tipo di roba.
  • 20:05 - 20:08
    Ma per noi, e per me, non ha senso confrontarle una con l'altra,
  • 20:08 - 20:11
    cosa che aiuta a ideare l'umorismo
  • 20:11 - 20:15
    È una specie di scelta che rende tutto interessante.
  • 20:15 - 20:20
    Voglio riassumere tutto con una didascalia di una vignetta,
  • 20:20 - 20:23
    e credo che riassuma veramente tutto,
  • 20:23 - 20:25
    delle vignette del The New Yorker.
  • 20:25 - 20:28
    "In qualche modo vi fa fermare a riflettere, vero?"
  • 20:28 - 20:31
    (Risate)
  • 20:31 - 20:34
    E ora, quando vedete le vignette del The New Yorker,
  • 20:34 - 20:36
    voglio che vi fermiate e pensiate un po' di più.
  • 20:36 - 20:37
    Grazie.
  • 20:37 - 20:41
    (Applausi)
  • 20:41 - 20:43
    Grazie. (Applausi)
Title:
Anatomia di una vignetta del The New Yorker
Speaker:
Bob Mankoff
Description:

Il The New Yorker riceve circa 1000 vignette alla settimana; ne pubblica solo circa 17. In questa spassoso, rapido e acuto discorso, il direttore di lunga data delle vignette Bob Mankoff, auto-proclamato "analista dell'umorismo", esamina l'umorismo contenuto in alcune "idee disegnate" pubblicate nella rivista, spiegando cosa funziona, cosa non funziona e perché.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
20:59
Anna Cristiana Minoli approved Italian subtitles for Anatomy of a New Yorker cartoon
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Anna Cristiana Minoli commented on Italian subtitles for Anatomy of a New Yorker cartoon
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Fabio Avino accepted Italian subtitles for Anatomy of a New Yorker cartoon
Fabio Avino edited Italian subtitles for Anatomy of a New Yorker cartoon
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  • Qual è va assolutamente senza apostrofo.
    I termini stranieri che vengono mantenuti in italiano non prendono la s del plurale.

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