Come si formano i tornado? - James Spann

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I tornado sono le tempeste più violente del pianeta, con venti che superano i 300 km all'ora. Come si formano questi terrificanti cicloni? Il meteorologo James Spann spiega la vita dei tornado, dalla formazione di grandi temporali definiti supercelle fino alle terribili trombe d'aria, prima di dissolversi di nuovo in aria sottile.

Lezione di James Spann, animazione di Província Studio.

Mi chiamano l'acchiappa-tornado.

Quando si alza il vento
e ci sono le giuste condizioni,

salgo in macchina e rincorro
tempeste violente.

Mi date del pazzo? Forse, ma io inseguo
questi mostri celesti per studiarli.

Voglio condividere con voi quello che so.

I tornado sono colonne di aria che girano
velocemente, si formano dentro le tempeste

e si collegano al terreno attraverso
un imbuto di nuvole.

Quando ciò accade,
si scatenano a gran velocità sul suolo,

e rappresentano una grande minaccia
per la vita e le proprietà.

Ecco perché ci sono molte ricerche
su questi fenomeni,

ma in verità sappiamo ancora poco
su come si formano i tornado.

Certe condizioni
che possono dare origine a un tornado

non è detto che ne causino un altro.

Ma da quando abbiamo iniziato a filmare
i tornado, abbiamo imparato molto,

ad esempio come riconoscere i segnali
di un tornado in formazione in cielo.

Venite a fare un giro con me?

I tornado cominciano con un temporale,
ma non un temporale qualunque.

Ce ne sono di veramente forti, potenti,
che vengono chiamati supercelle.

Possono superare i 15000 metri di altezza,
e portano con sé venti molto forti,

chicchi di grandine giganteschi,
talvolta alluvioni ed enormi fulmini.

Questi sono i tipi di temporali
che danno vita ai tornado,

ma solo in presenza di condizioni
molto specifiche in loco,

indizi che possiamo misurare e cercare
quando cerchiamo di prevedere un tornado.

Il primo ingrediente necessario
affinché si sviluppi un tornado

è lo spostamento d'aria verso l'alto.

Qualsiasi temporale si forma
in presenza di condensazione,

effetto secondario delle nuvole.

La condensazione rilascia calore,

e il calore diventa energia che spinge
verso l'alto le masse d'aria.

Maggiore è la condensazione
e più grandi solo le nuvole che si formano,

più potenti diventano
le correnti ascensionali.

Nelle supercelle, questa massa d'aria
ascendente è particolarmente potente.

E mentre sale, l'aria può cambiare direzione
e cominciare e muoversi più velocemente.

Infine, alla base del temporale,
se c'è molta umidità,

si sviluppa un grande cumulo
che può alimentare

il tornado più tardi,
se riesce a raggiungerla.

Quando sono presenti tutti questi elementi,
si può sviluppare un vortice nella tempesta

e un lungo, grande imbuto di aria
che gira e che viene spinto verso l'alto.

Viene definito mesociclone.

All'esterno, aria fredda e secca
discendente

comincia ad avvolgere il lato posteriore
di questo mesociclone,

formando correnti discendenti.

Questo insolito scenario
crea un brusco sbalzo di temperatura

tra l'aria all'interno del mesociclone
e l'aria all'esterno di esso,

dando origine a un grado di instabilità
tale da mettere in moto il tornado.

Poi la parte inferiore del mesociclone
comincia a ispessirsi,

e così aumenta la velocità del vento.

Se, ed è un grande se, questo imbuto
di aria si muove verso il basso

dentro la nuvola di umidità
alla base della perturbazione madre,

la risucchia e la trasforma
in un muro roteante di nuvole,

formando così un collegamento

tra la perturbazione che l'ha creata
e il suolo.

Nell'attimo in cui quell'imbuto
di nuvole roteanti tocca il suolo,

si ottiene un tornado.

La maggior parte dei tornado
è di piccole dimensioni e dura poco,

e origina venti che viaggiano
a 100-170 chilometri orari,

ma altri possono durare anche un'ora,
producendo venti con velocità di 300 km/ora.

Sono bellissimi ma spaventosi,

specialmente se voi o la vostra città
siete sul loro tragitto.

In quel caso, nessuno, nemmeno
i cacciatori di tornado come me,

si divertono a vedere lo spettacolo.

Come tutte le cose, comunque,
anche i tornado hanno una fine.

Quando la differenza
di temperatura scompare

e le condizioni si fanno più stabili,

o l'umidità dell'aria diminuisce,

la perturbazione madre perde energia
e riassorbe il tornado al suo interno.

Anche in quel caso, i metereologi
e gli acchiappa-tornado come me

rimarranno in guardia,

con gli occhi sempre aperti per vedere

se il temporale cala di nuovo
la sua lunga corda.