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La ricerca di pianeti oltre il nostro sistema solare.

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    Sono qui per parlarvi della
    vera ricerca di vita aliena.
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    Non parlo di verdi umanoidi
    a bordo di scintillanti UFO,
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    anche se mi piacerebbe farlo.
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    Ma vi parlerò della ricerca di pianeti
    orbitanti attorno a stelle molto lontane.
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    Ogni stella nel nostro cielo è un sole
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    e se il nostro sole ha dei pianeti:
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    Mercurio, Venere, la Terra, Marte, ecc.
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    anche le altre stelle
    potrebbero avere dei pianeti,
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    e ne hanno.
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    Negli ultimi due decenni
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    gli astronomi hanno trovato
    migliaia di esopianeti
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    Il cielo notturno pullula
    letteralmente di esopianeti.
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    Dal punto di vista statistico,
    sappiamo
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    che ogni stella ha almeno un pianeta.
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    E nella ricerca di pianeti,
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    e nel futuro,
    pianeti possibilmente simili alla Terra,
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    saremo in grado di rispondere
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    ad alcune delle più straordinarie
    e misteriose domande
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    che l'umanità si è posta per secoli.
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    Perché siamo qui?
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    Perché l'universo esiste?
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    Come si è formata ed evoluta la Terra?
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    Come e perché è nata la vita
    che ha popolato il nostro pianeta?
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    La seconda domande
    che spesso ci poniamo è:
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    Siamo soli?
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    C'è vita là fuori?
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    C'è qualcuno?
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    Questa domanda circola
    da migliaia di anni,
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    almeno sin dai tempi
    dei filosofi Greci.
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    Ma io sono qui per dirvi
    su quanto siamo vicini
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    a dare una risposta
    a questa domanda.
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    È la prima volta nella storia dell'umanità
    che ci siamo davvero vicini.
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    Quando penso alla possibilità
    di vita nell'universo,
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    penso al fatto che il nostro sole sia
    solo una delle tante stelle che ci sono.
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    Questa è la foto di una vera galassia;
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    noi crediamo che la Via Lattea
    sia simile a questa galassia.
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    È un agglomerato di stelle.
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    Ma il nostro [sole] è una stella
    tra altre centinaia di miliardi
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    e la nostra galassia è una tra
    centinaia di miliardi di galassie.
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    Sapendo che i pianeti piccoli
    sono molto comuni,
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    il calcolo è presto fatto.
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    E ci sono talmente tante stelle
    e pianeti là fuori,
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    che ci deve sicuramente essere vita
    da qualche parte.
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    Devo dire che i biologi s'infuriano
    con me se mi sentono dire questo
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    perché non possediamo ancora alcuna prova
    della vita extraterrestre.
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    Ma se fossimo in grado di guardare
    la nostra galassia dall'esterno,
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    zoomando sull'area
    dove si trova il sole,
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    vedremmo una vera mappa delle stelle.
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    E le stelle evidenziate
    sono quelle con esopianeti conosciuti.
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    Questa è solo la punta dell'iceberg.
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    In questa animazione ci avviciniamo
    al nostro sistema solare.
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    Potrete vedere i pianeti
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    e alcune navicelle spaziali
    che orbitano attorno al sole.
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    Ora, immaginando di andare
    verso la costa ovest del nord America
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    e di guardare in alto,
    verso il cielo notturno,
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    in una notte di primavera
    ecco cosa vedremmo.
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    Come vedete,
    le costellazioni si sovrappongono
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    e ci sono tantissime stelle
    con i loro pianeti.
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    C'è una zona particolare del cielo,
    dove ci sono migliaia di pianeti.
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    Qui, il telescopio spaziale Kepler
    si è concentrato per diversi anni.
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    Ora avviciniamoci e guardiamo
    uno dei nostri esopianeti preferiti
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    Questa stella di chiama [Kepler-186].
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    E' un sistema
    formato da circa 5 esopianeti
  • 3:05 - 3:09
    dei quali, fra l'altro,
    sappiamo abbastanza poco.
  • 3:09 - 3:12
    Ne conosciamo le dimensioni, l'orbita
    e cose del genere,
  • 3:12 - 3:16
    ma ce n'è uno davvero molto speciale,
    che si chiama Kepler-186f.
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    Questo pianeta si trova in una zona
    non troppo distante dalla stella,
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    tanto che la sua temperatura
    potrebbe essere idonea per la vita.
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    L'intenzione del video è quella di
    continuare a zoomare
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    per mostrare il possibile aspetto
    del pianeta.
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    Molte persone hanno un'idea
    piuttosto romantica degli astronomi,
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    in marcia verso il telescopio
    sulla cima solitaria di un monte,
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    per osservare, attraverso l'obiettivo,
    lo spettacolo del cielo notturno.
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    In realtà, lavoriamo semplicemente
    al computer come chiunque altro,
  • 3:48 - 3:51
    e riceviamo i dati via email
    o li scarichiamo da un database.
  • 3:51 - 3:53
    Quindi invece di venire qui a parlarvi
  • 3:53 - 3:57
    di dati noiosi, della loro analisi
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    e dei complessi modelli informatici che
    sviluppiamo,
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    cercherò di spiegarvi
    in modo diverso
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    alcune cose che pensiamo
    in merito agli esopianeti.
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    Qui il poster del nostro viaggio:
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    "Kepler-186f:
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    dove l'erba del vicino
    è sempre più rossa".
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    Questo perché Kepler-186f
    orbita attorno ad una stella rossa,
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    e sembra giusto ipotizzare
    che forse lì le piante,
  • 4:17 - 4:19
    ammesso che ci sia vegetazione
    dotata di fotosintesi,
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    abbiano una diversa pigmentazione
    di colore rosso.
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    "Godetevi la gravità su HD 40307g,
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    la Super Terra".
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    Questo pianeta ha una massa
    molto più grande della Terra
  • 4:30 - 4:32
    e ha una gravità superficiale maggiore.
  • 4:32 - 4:35
    "Rilassatevi su Kepler-16b,
  • 4:35 - 4:38
    dove la vostra ombra è sempre in
    buona compagnia".
  • 4:38 - 4:39
    (Risate)
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    Conosciamo una dozzina di pianeti
    che orbitano attorno a due stelle,
  • 4:43 - 4:45
    e ce ne sono di certo molti altri.
  • 4:45 - 4:47
    Se potessimo visitarne uno,
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    vedremmo letteralmente due tramonti
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    e avremmo due ombre.
  • 4:51 - 4:54
    La fantascienza potrebbe avere
    ragione su alcune cose.
  • 4:54 - 4:56
    Come Tatooine di Guerre Stellari.
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    C'è un altro paio dei miei
    esopianeti preferiti
  • 4:58 - 5:00
    di cui vorrei parlarvi.
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    Questo è Kepler-10b,
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    un pianeta molto, molto caldo.
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    L'orbita che percorre
    attorno alla sua stella
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    è un 50esimo di quella della Terra
    attorno al nostro sole.
  • 5:09 - 5:10
    E fa talmente caldo,
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    che non è possibile visitare
    questi pianeti, ma se lo fosse,
  • 5:13 - 5:15
    scioglieremmo prima ancora
    di toccare la superficie.
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    La superficie è così calda
    da sciogliere la pietra
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    e ha laghi di lava liquida.
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    Gliese 1214b.
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    Di questo pianeta conosciamo la massa
    e la grandezza
  • 5:23 - 5:25
    e ha una densità abbastanza bassa.
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    E' piuttosto caldo.
  • 5:26 - 5:29
    In realtà non sappiamo molto
    di questo pianeta,
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    ma c'è la possibilità che
    abbia l'acqua,
  • 5:31 - 5:35
    una versione in piccolo di una delle
    lune ghiacciate di Giove
  • 5:35 - 5:37
    la cui massa potrebbe essere
    al 50% di ghiaccio.
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    E in questo caso, avrebbe un'atmosfera
    di vapore denso
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    sopra un oceano,
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    non di acqua allo stato liquido,
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    ma di un tipo "esotico"
    d'acqua, un superfluido -
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    non proprio un gas ma nemmeno un liquido.
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    E al di sotto non ci sarebbe roccia,
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    ma uno strato di ghiaccio
    ad alta pressione,
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    come il ghiaccio IX.
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    Quindi tra tutti i pianeti che ci sono,
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    la cui varietà è semplicemente
    sorprendente,
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    ci concentriamo sulla ricerca dei pianeti
    "Riccioli d'oro", come li chiamiamo noi.
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    Non troppo grandi, non troppo piccoli,
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    non troppo caldi, non troppo freddi -
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    proprio giusti per la vita.
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    Ma per fare ciò,
    dovremmo poter di osservare
  • 6:13 - 6:14
    l'atmosfera del pianeta,
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    perché l'atmosfera agisce come
    una coperta e trattiene il caldo -
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    l'effetto serra.
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    Dobbiamo poter determinare i gas serra
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    sugli altri pianeti.
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    Bene, la fantascienza ha
    commesso degli errori.
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    L'Enterprise di Star Trek
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    doveva percorrere enormi distanze
    ad altissima velocità
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    per orbitare attorno ai pianeti
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    così che il comandante Spock
    potesse analizzarne l'atmosfera
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    e verificare se il pianeta fosse abitabile
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    o se ci fossero forme di vita.
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    Non abbiamo bisogno
    di viaggiare a velocità di curvatura
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    per osservare le atmosfere
    degli altri pianeti,
  • 6:45 - 6:48
    anche se non voglio scoraggiare
    i nostri giovani ingegneri
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    dal capire come riuscirsi.
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    In realtà noi possiamo già studiare le
    atmosfere dei pianeti
  • 6:53 - 6:54
    da qui, dall'orbita della Terra.
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    Questa è un'immagine, una foto
    del telescopio spaziale Hubble
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    fatta dallo shuttle Atlantis
    alla sua partenza
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    al termine dell'ultimo volo
    spaziale umano ad Hubble.
  • 7:03 - 7:05
    Infatti, hanno installato
    una nuova fotocamera,
  • 7:05 - 7:07
    usata per le atmosfere degli esopianeti.
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    E finora, siamo stati in grado di studiare
    dozzine di atmosfere di esopianeti,
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    di cui circa sei nel dettaglio.
  • 7:13 - 7:16
    Ma questi non sono pianeti piccoli
    come la Terra.
  • 7:16 - 7:18
    Sono grandi pianeti caldi
    di facile osservazione.
  • 7:18 - 7:19
    Non siamo ancora pronti,
  • 7:19 - 7:24
    non abbiamo ancora la tecnologia adatta
    allo studio degli esopianeti più piccoli.
  • 7:24 - 7:25
    Non di meno,
  • 7:25 - 7:29
    ho voluto cercare di spiegarvi
    come studiamo le atmosfere degli esopianeti.
  • 7:29 - 7:32
    Vorrei che immaginaste,
    per un momento, un arcobaleno.
  • 7:33 - 7:35
    E se potessimo guardare
    l'arcobaleno da vicino,
  • 7:35 - 7:38
    potremmo vedere che alcune linee
    scure non ci sono.
  • 7:39 - 7:40
    Ed ecco il nostro sole,
  • 7:40 - 7:42
    la luce bianca del sole suddivisa,
  • 7:42 - 7:45
    non dalle gocce di pioggia, ma da uno
    spettrografo.
  • 7:45 - 7:47
    Qui potete notare tante
    linee scure e verticali.
  • 7:47 - 7:49
    Alcune molto sottili, altre spesse,
  • 7:49 - 7:50
    alcune sfumate alle estremità.
  • 7:50 - 7:54
    Ecco in pratica come gli astronomi
    abbiano studiato gli oggetti celesti,
  • 7:54 - 7:56
    letteralmente, per oltre un secolo.
  • 7:56 - 7:58
    Quindi qui, ogni singolo atomo e molecola
  • 7:58 - 8:00
    ha uno speciale set di linee,
  • 8:00 - 8:01
    come dire un'impronta digitale.
  • 8:01 - 8:04
    E così studiamo le atmosfere
    degli esopianeti.
  • 8:04 - 8:06
    Non dimenticherò mai
    quando iniziai a lavorare
  • 8:06 - 8:08
    alle atmosfere di esopianeti 20 anni fa,
  • 8:08 - 8:09
    quante persone mi dissero,
  • 8:09 - 8:11
    "Non accadrà mai.
  • 8:11 - 8:13
    Non saremo mai in grado di studiarli.
    Chi te lo fa fare?"
  • 8:13 - 8:17
    Questo è il motivo per cui sono felice
    di raccontavi di quanto fatto sin ora,
  • 8:17 - 8:19
    ed è ormai un campo di studio a se stante.
  • 8:19 - 8:22
    Quindi quanto parliamo di altri pianeti,
    altre Terre,
  • 8:22 - 8:24
    nel futuro quando potremmo osservarli,
  • 8:24 - 8:26
    che tipo di gas andremo a cercare?
  • 8:26 - 8:29
    Bene, sapete, la nostra Terra ha
    ossigeno nell'atmosfera
  • 8:29 - 8:31
    per 20 per cento del volume.
  • 8:31 - 8:33
    Questo è un sacco di ossigeno.
  • 8:33 - 8:36
    Ma senza le piante e la fotosintesi,
  • 8:36 - 8:38
    non ci sarebbe ossigeno,
  • 8:38 - 8:40
    in pratica niente ossigeno
    nella nostra atmosfera.
  • 8:40 - 8:42
    Quindi l'ossigeno c'è per via della vita.
  • 8:42 - 8:46
    Il nostro obiettivo è di cercare gas
    nelle atmosfere di altri pianeti,
  • 8:46 - 8:48
    gas che non dovrebbero essere lì,
  • 8:48 - 8:51
    che potremmo attribuire alla
    presenza di vita.
  • 8:51 - 8:53
    Ma quali molecole dovremmo cercare?
  • 8:53 - 8:55
    Vi ho già detto quanto gli
    esopianeti siano diversi.
  • 8:55 - 8:57
    Ci aspettiamo che continui cosi in futuro
  • 8:57 - 8:59
    fin quando troveremo altre Terre.
  • 8:59 - 9:01
    Una delle tante cose
    su cui sto lavorando ora,
  • 9:01 - 9:02
    ho una teoria in merito.
  • 9:03 - 9:05
    Ciò mi ricorda che quasi ogni giorno,
  • 9:05 - 9:08
    ricevo almeno una o più email
  • 9:08 - 9:11
    da qualcuno con una pazza teoria
    sulla fisica della gravità
  • 9:11 - 9:13
    o sulla cosmologia o altro.
  • 9:13 - 9:17
    Quindi, vi prego, non scrivetemi un'email
    con le vostre pazze teorie.
  • 9:17 - 9:18
    (Risate)
  • 9:18 - 9:20
    Bene, io ho già la mia pazza teoria.
  • 9:20 - 9:22
    Ma a chi scrive un professore dell'MIT?
  • 9:23 - 9:27
    Bene, io ho scritto a un premio Nobel
    in Fisiologia o Medicina
  • 9:27 - 9:29
    e lui mi ha detto:
    "Certo, vieni a parlarmene".
  • 9:29 - 9:31
    Ho portato con me due amici biochimici
  • 9:31 - 9:33
    e sono andato ad esporgli la mia
    pazza teoria.
  • 9:33 - 9:37
    E la teoria era che la vita produca
    tante piccole molecole,
  • 9:37 - 9:38
    molte molte molecole.
  • 9:38 - 9:41
    Tutte quelle a cui potessi pensare,
    pur non essendo un chimico.
  • 9:41 - 9:43
    Pensateci:
  • 9:43 - 9:45
    anidride carbonica, monossido di carbonio,
  • 9:45 - 9:47
    idrogeno molecolare, azoto molecolare,
  • 9:47 - 9:48
    metano, cloruro di metile -
  • 9:48 - 9:49
    proprio tanti gas.
  • 9:49 - 9:51
    Questi esistono anche per altre ragioni,
  • 9:51 - 9:53
    ma solo la vita produce anche l'ozono.
  • 9:53 - 9:55
    Andiamo a parlargli di questa cosa,
  • 9:55 - 9:57
    e immediatamente cassò la teoria.
  • 9:57 - 9:59
    Trovò un esempio che ciò non esistesse.
  • 10:00 - 10:02
    Quindi tornammo al tavolo di lavoro
  • 10:02 - 10:05
    pensiamo di aver trovato qualcosa
    di molto interessante in un altro campo.
  • 10:05 - 10:07
    Ma tornando agli esopianeti,
  • 10:07 - 10:10
    il fatto è che solo la vita produce
    così tanti gas,
  • 10:10 - 10:12
    letteralmente migliaia di gas.
  • 10:12 - 10:15
    Quindi quello che stiamo facendo ora
    è cercare di capire
  • 10:15 - 10:16
    su quali tipi di esopianeti,
  • 10:16 - 10:20
    quali gas siano attribuibili alla vita.
  • 10:22 - 10:24
    Così quando tali gas vengono trovati
  • 10:24 - 10:26
    nelle atmosfere degli esopianeti
  • 10:26 - 10:28
    non sappiamo se siano prodotti
  • 10:28 - 10:31
    da alieni intelligenti o da alberi,
  • 10:31 - 10:32
    o da una palude,
  • 10:32 - 10:35
    o semplicemente da una forma di vita
    unicellulare microbica.
  • 10:36 - 10:37
    Quindi lavorando sui modelli
  • 10:37 - 10:39
    e tenendo a mente la biochimica,
  • 10:39 - 10:40
    va tutto a gonfie e vele.
  • 10:40 - 10:43
    Ma la vera sfida che abbiamo è: "Come?"
  • 10:43 - 10:45
    Come riusciremo a trovare questi pianeti?
  • 10:45 - 10:47
    Ci sono tanti modi per trovare pianeti,
  • 10:47 - 10:49
    molti modi diversi.
  • 10:49 - 10:53
    Ma mi sto concentrando sul
    come si possa aprire quella porta
  • 10:53 - 10:54
    che in futuro
  • 10:54 - 10:56
    possa far scoprire centinaia di Terre.
  • 10:56 - 10:58
    Abbiamo una chance concreta
    di trovare segni di vita.
  • 10:58 - 11:01
    E ho appena finito di condurre
    un progetto di 2 anni
  • 11:01 - 11:03
    proprio in questa speciale fase
  • 11:03 - 11:06
    di un concept che chiamiamo Starshade.
  • 11:06 - 11:09
    Lo Starshade è uno schermo
    dalla forma speciale
  • 11:09 - 11:11
    e l'obiettivo è di farlo volare
  • 11:11 - 11:14
    così da bloccare la luce di una stella
  • 11:14 - 11:17
    per far sì che il telescopio possa
    osservare il pianeta direttamente.
  • 11:17 - 11:20
    Qui, vedete me e due membri del team
  • 11:20 - 11:22
    che reggiamo un piccolo pezzo
    dello Starshade.
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    Ha la forma di un fiore gigante,
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    è questo è il prototipo di uno dei petali.
  • 11:27 - 11:31
    L'idea è che uno starshade
    e un telescopio siano lanciati assieme,
  • 11:31 - 11:34
    con i petali che si aprano
    dallo posizione ripiegata.
  • 11:35 - 11:37
    La parte centrale che si espande,
  • 11:37 - 11:40
    con i petali che si mettono in posizione.
  • 11:40 - 11:42
    Cio' deve avvenire in modo molto preciso,
  • 11:42 - 11:44
    davvero, è una questione di micron
  • 11:44 - 11:47
    e devono dispiegarsi
    con precisione millimetrica.
  • 11:47 - 11:49
    Questa intera struttura deve poter volare
  • 11:49 - 11:52
    per decine di migliaia di chilometri
    di distanza dal telescopio.
  • 11:52 - 11:54
    Ha un diametro di qualche decina di metri.
  • 11:55 - 12:00
    L'obiettivo è di bloccare
    la luce della stella con grande precisione
  • 12:00 - 12:02
    così che il pianeta sia visibile
    direttamente
  • 12:03 - 12:05
    E deve avere una forma molto speciale,
  • 12:05 - 12:07
    per via della fisica della diffrazione.
  • 12:07 - 12:10
    Questo è un progetto reale
    al quale abbiamo lavorato,
  • 12:10 - 12:12
    e non potete credere quanto sia difficile.
  • 12:12 - 12:15
    Tanto per farvi capire la cosa
    non solo come se fosse un film,
  • 12:15 - 12:17
    questa è una foto reale
  • 12:17 - 12:22
    di test di secondo livello in laboratorio
    sulla dislocazione dello Starshade.
  • 12:22 - 12:24
    E in questo caso, vorrei solo che sappiate
  • 12:24 - 12:26
    che la parte centrale ha ancora delle parti
  • 12:26 - 12:29
    che derivano da grandi dispiegamenti radio
    nello spazio
  • 12:29 - 12:31
    Quindi dopo tanto duro lavoro
  • 12:31 - 12:35
    per pensare a tutti i strani gas che
    possano essere lì fuori,
  • 12:35 - 12:38
    a la costruzione di un telescopio
    spaziale così complesso
  • 12:38 - 12:39
    che possa stare lì fuori,
  • 12:39 - 12:40
    cosa andremo a scoprire?
  • 12:41 - 12:42
    Bene, nella migliore delle ipotesi,
  • 12:43 - 12:45
    troveremo un'immagine di
    un'altra eso-Terra.
  • 12:46 - 12:49
    Ecco la Terra come un piccolo puntino blu.
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    E questa è una vera fotografia della Terra
  • 12:51 - 12:53
    fatta dalle navicella Voyager 1,
  • 12:53 - 12:55
    a distanza di quattro miliardi di miglia.
  • 12:55 - 12:59
    E la luce rossa è solo luce diffusa
    nell'ottica della macchina fotografica.
  • 12:59 - 13:02
    Ciò che è straordinario da considerare
  • 13:02 - 13:05
    è che se ci sono alieni intelligenti
  • 13:05 - 13:09
    in orbita su un pianeta
    attorno ad una stella vicina a noi
  • 13:09 - 13:11
    e loro costruiscono complicati
    telescopi spaziali
  • 13:11 - 13:13
    del tipo che noi stiamo cercando di costruire,
  • 13:13 - 13:16
    tutto ciò che che vedranno è questo
    pallido puntino blu,
  • 13:16 - 13:17
    una punta di spillo di luce.
  • 13:17 - 13:21
    Talvolta, quando mi soffermo a pensare
  • 13:21 - 13:25
    circa le mie difficoltà professionali
    e grandi ambizioni,
  • 13:25 - 13:27
    è dura pensare che sia così
  • 13:27 - 13:29
    in contrasto con la vastità dell'universo.
  • 13:30 - 13:34
    Nondimeno, ho dedicato
    il resto della mia vita
  • 13:34 - 13:36
    alla ricerca di un'altra Terra.
  • 13:36 - 13:38
    E posso assicurare
  • 13:38 - 13:41
    che nella prossima generazione
    di telescopi spaziali,
  • 13:41 - 13:42
    nella seconda generazione,
  • 13:43 - 13:48
    avremmo la capacità
    di trovare ed identificare altre Terre.
  • 13:48 - 13:51
    E la capacità di
    isolare la luce della stessa
  • 13:51 - 13:52
    in modo da poter cercare i gas
  • 13:52 - 13:56
    e determinare i gas serra
    nell'atmosfera,
  • 13:56 - 13:57
    stimare la temperatura superficiale,
  • 13:57 - 13:59
    e cercare segni di vita.
  • 14:00 - 14:01
    Ma c'è di più.
  • 14:01 - 14:05
    In questa ricerca di
    altri pianeti come la Terra,
  • 14:05 - 14:07
    stiamo realizzando un nuovo tipo di mappa
  • 14:07 - 14:10
    delle stelle vicine
    e dei pianeti che vi orbitano attorno,
  • 14:10 - 14:14
    inclusi quelli che potrebbero essere
    abitati da essere umani.
  • 14:15 - 14:17
    Prevedo che le prossime generazioni,
  • 14:17 - 14:19
    tra centinaia di anni,
  • 14:19 - 14:22
    si imbarcheranno in un viaggio
    interstellare verso altri mondi.
  • 14:23 - 14:26
    E ripenseranno a noi
  • 14:26 - 14:29
    come alla generazione che per prima
    trovò altri mondi come la Terra.
  • 14:30 - 14:31
    Grazie.
  • 14:31 - 14:38
    (Applausi)
  • 14:38 - 14:40
    June Cohen: E ora, per una domanda,
  • 14:40 - 14:42
    il responsabile della missione Rosetta:
    Fred Jansen,
  • 14:42 - 14:44
    FJ: Hai menzionato più o meno
    a metà discorso
  • 14:44 - 14:48
    che la tecnologia per realmente
    vedere lo spettro
  • 14:48 - 14:50
    di un esopianeta come la terra
    non esiste ancora.
  • 14:50 - 14:52
    Quando penso che sarà disponibile,
  • 14:52 - 14:54
    e che cosa serve ancora?
  • 14:54 - 14:58
    Sara Seager: Quello che aspettiamo è
    quello che chiamiamo il prossimo-Hubble.
  • 14:59 - 15:01
    Questo si chiama James Webb
    Space Telescope,
  • 15:01 - 15:03
    che verrà lanciato nel 2018,
  • 15:03 - 15:04
    e questo è quello che faremo,
  • 15:04 - 15:07
    ricercheremo un particolare tipo di pianeti
  • 15:07 - 15:08
    chiamati esopianeti in transito,
  • 15:08 - 15:11
    e questo sarà il nostro primo tentativo
    di studio di piccoli pianeti
  • 15:11 - 15:15
    alla ricerca di gas che ne indichino
    l'abitabilità.
  • 15:15 - 15:18
    JC: Ti farò anche io una domanda, Sara,
  • 15:18 - 15:20
    da generalista.
  • 15:20 - 15:23
    Sono molto colpita dall'idea
    che nella tua carriera
  • 15:23 - 15:24
    abbia incontrato così tanti ostacoli,
  • 15:24 - 15:26
    quando iniziasti a pensare
    agli esopianeti,
  • 15:26 - 15:29
    c'era molto scetticismo
    nella comunità scientifica
  • 15:29 - 15:30
    in merito alla loro esistenza,
  • 15:30 - 15:31
    e tu hai provato che si sbagliavano.
  • 15:31 - 15:33
    Come sei riuscita a farcela?
  • 15:33 - 15:35
    SS: Bene, il fatto è che come scienziati,
  • 15:35 - 15:37
    noi dobbiamo essere scettici,
  • 15:37 - 15:40
    perché il nostro compito è quello
    di assicurarci che quello che l'altro dice
  • 15:40 - 15:41
    abbia senso o meno.
  • 15:42 - 15:44
    L'essere scienziato,
  • 15:44 - 15:47
    penso, te ne sia resa conto dalla sessione,
  • 15:47 - 15:48
    è come essere un esploratore.
  • 15:48 - 15:50
    Hai questa immensa curiosità,
  • 15:50 - 15:52
    questa testardaggine,
  • 15:52 - 15:54
    questa risolutezza che ti manda avanti
  • 15:54 - 15:56
    indipendentemente da quello che gli altri dicano.
  • 15:56 - 15:58
    JC: Bellissimo. Grazie mille, Sara.
  • 15:58 - 16:01
    (Applausi)
Title:
La ricerca di pianeti oltre il nostro sistema solare.
Speaker:
Sara Seager
Description:

Ogni stella che vediamo in cielo ha almeno un pianeta che le orbita attorno, dice l'astronomo Sara Seager. Quindi cosa sappiamo di questi esopianeti e come possiamo saperne di più? Seager ci presenta i suoi esopianeti preferiti e mostra nuove tecnologie che possono essere di aiuto nel reperire informazioni su di essi - e anche nell'aiutarci a trovare esopianeti che ospitano la vita.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
16:14

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