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Perchè ci affascinano le tragedie - David E. Rivas

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    La storia è più o meno questa:
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    un individuo nobile, ricco o virtuoso,
    e per il resto molto simile a noi,
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    commette un errore che porta la sua vita,
    e le vite di coloro che lo circondano,
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    in una spirale di rovina.
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    Vi sembra familiare?
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    Questa è la classica struttura
    della tragedia greca.
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    Per centinaia di anni,
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    abbiamo ideato storie affascinanti
    con questo schema,
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    e i moderni raccontastorie del mondo
    continuano a fare così.
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    Tre elementi essenziali della storia
    influenzati dalla "Poetica" di Aristotele,
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    ci aiutano a capirne il fascino.
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    Per prima cosa, l'eroe tragico deve essere
    superiore in rango e capacità,
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    ma bisogna anche potersi identificare
    in lui.
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    Magari un re, o straordinario
    in un altro modo.
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    Ma dato che nè io nè te siamo
    eccezionalmente buoni
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    o eccezionalmente cattivi,
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    così non lo è neppure l'eroe.
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    Ed ha un particolare difetto tragico,
    chiamato "hamartia",
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    qualcosa tipo ambizione, tirannia,
    ostinazione o eccesso di orgoglio
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    che lo porta a commettere
    un grave errore.
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    E da quell'errore nascono
    il disastro e la caduta.
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    Come esempio di questi elementi
    in azione,
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    pensiamo all'"Edipo Re" di Sofocle,
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    su di un uomo che non sa
    di essere stato adottato,
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    ed è avvertito da un oracolo che è
    destinato ad uccidere suo padre
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    e sposare sua madre.
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    Nel tentativo di fuggire al suo destino,
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    uccide un uomo che non lo lascia
    passare ad un incrocio.
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    Poi risponde con astuzia all'indovinello
    della mostruosa Sfinge,
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    liberando dalla peste
    il Regno di Tebe.
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    Sposa la regina, vedova,
    e diventa re.
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    Ma, quando scopre che l'uomo da lui
    ucciso era suo padre,
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    e che la regina che ha sposato
    è sua madre,
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    Edipo si strappa gli occhi
    e si rifugia nella natura.
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    All'inizio della sua storia,
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    Edipo possiede nobili doti
    ed è di famiglia nobile.
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    Non è né troppo malvagio
    né un santo.
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    Ci si può identificare in lui.
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    Notate l'altezza della caduta.
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    Prima re, ora senza casa e cieco.
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    Dopotutto è più tragico che un re
    cada dal suo trono
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    che un giullare cada dal suo sgabello.
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    Il tragico difetto di Edipo
    è l'ubris, o l'eccesso di orgoglio,
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    e lo porta a cercare di evitare
    il fato che gli hanno predetto,
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    che è esattamente ciò
    che lo porta a compiersi.
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    è un'anima particolarmente sfortunata,
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    perché l'errore di uccidere il padre
    e sposare la madre
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    è fatto nella completa ignoranza.
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    Ovviamente, questi principi narrativi
    trascedono la classica tragedia greca.
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    Nel canone shakespeariano,
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    l'indecisione di Amleto lo porta
    a una serie di decisioni sbagliate,
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    o forse di non-decisioni,
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    che culminano con la morte di quasi
    tutti i personaggi dell'opera,
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    e l'ambizione di Macbeth
    lo catapulta in cima
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    per poi gettarlo nella sua tomba.
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    Anche alla base della cultura pop
    moderna, come "Il trono di Spade"
    e "Il Cavaliere Oscuro"
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    riecheggiano i tropi identificati
    da Aristotele oltre 2000 anni fa.
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    Quindi qual è il punto
    di tutta questa sofferenza?
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    Secondo Aristotele,
    e molti studiosi dopo di lui,
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    una buona tragedia può evocare paura
    e pietà nel pubblico:
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    Paura di essere vittime della stessa
    catastrofe o di una simile,
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    e pietà per l'altezza
    della caduta dell'eroe.
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    Idealmente, dopo aver visto
    lo svolgersi di questi tragici eventi,
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    avvertiamo una catarsi,
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    una sensazione di sollievo
    e purificazione emotiva.
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    Non tutti sono d'accordo
    sul perchè avviene.
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    Potrebbe essere che
    empatizzando con l'eroe
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    riusciamo a provare e a rilasciare
    forti emozioni che teniamo represse,
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    o forse ci dimentichiamo semplicemente
    dei nostri problemi per un po'.
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    Ma comunque vi sentiate
    quando guardate il povero Edipo,
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    non c'è mai stato
    promemoria più efficace
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    che per quanto le cose
    vadano male,
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    almeno non avete ucciso vostro padre
    e sposato vostra madre.
Title:
Perchè ci affascinano le tragedie - David E. Rivas
Description:

Per la lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/why-tragedies-are-alluring-david-e-rivas

La storia va più o meno così: un individuo nobile, ricco o virtuoso - e per altri versi molto simile a noi - fa un errore e spedisce la propria vita in un vortice rovinoso. Si tratta della classica struttura della tragedia greca che amiamo così tanto da continuarla ad usarla ancora oggi. David E. Rivas condivide tre componenti essenziali per la struttura della storia, influenzate dalla Poetica di Aristotele che ci aiutano a spiegare il perchè del loro fascino.

Lezione di David E. Rivas, animazione di Globzico.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
04:26

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