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James B. Glattfelder: Chi controlla il mondo?

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    "Quando arrivò la crisi,
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    le serie limitazioni dei modelli economici
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    e finanziari esistenti divennero immediatamente apparenti."
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    "C'è anche la forte convinzione, che condivido,
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    che politiche economiche sbagliate o
    troppo semplicistiche o presuntuose,
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    hanno contribuito a creare la crisi."
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    Avete probabilmente sentito tutti parlare di simili critiche
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    da parte di persone scettiche riguardo al capitalismo.
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    Ma questa volta è diverso.
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    Questa volta la critica viene dal cuore della finanza.
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    La prima citazione è di Jean-Claude Trichet
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    quand'era presidente della Banca Centrale Europea.
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    La seconda citazione è del vertice
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    dell'Autorità di vigilanza finanziaria del Regno Unito.
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    Queste persone stanno forse insinuando
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    che non capiamo davvero i sistemi economici
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    che guidano le società moderne?
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    Ancora peggio.
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    "Spendiamo miliardi di dollari
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    per cercare di capire le origini dell'universo
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    mentre ancora non capiamo le condizioni necessarie
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    per una società stabile, un'economia funzionante
    o la pace."
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    Cosa succede? Com'è possibile?
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    Sappiamo veramente di più dell'essenza della realtà
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    rispetto alla trama
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    che emerge dalle nostre interazioni umane?
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    Purtroppo, la risposta è sì.
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    Ma c'è una soluzione intrigante che proviene
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    da ciò che viene chiamata "scienza della complessità".
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    Per spiegare ciò che significa e di cosa si tratta,
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    fatemi fare un paio di passi indietro.
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    Ho iniziato a occuparmi di fisica per caso.
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    È stato un incontro casuale quand'ero giovane,
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    e da allora, mi ha sempre meravigliato
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    il formidabile successo della fisica
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    nel descrivere la realtà in cui ci svegliamo ogni giorno.
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    In sostanza, potete pensare alla fisica in questo modo.
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    Prendete un pezzo di realtà che volete capire
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    e lo traducete in matematica.
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    Lo codificate in equazioni.
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    Poi si possono fare previsioni e testarle.
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    È davvero una fortuna che questo funzioni,
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    perché nessuno sa veramente perché i pensieri nella nostra testa
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    dovrebbero avere qualche relazione con
    il funzionamento fondamentale dell'universo.
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    Nonostante il suo successo, la fisica ha i suoi limiti.
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    Come sottolinea Dirk Helbing nell'ultima citazione,
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    non capiamo veramente la complessità
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    che ci riguarda, che ci circonda.
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    Questo paradosso è quello che mi ha spinto
    a interessarmi ai sistemi complessi.
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    Si tratta di sistemi costituiti
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    da molte parti interconnesse o che interagiscono:
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    stormi di uccelli o banchi di pesci, colonie di formiche,
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    ecosistemi, cervelli, mercati finanziari.
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    Sono solo alcuni esempi.
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    È interessante notare che i sistemi complessi
    sono molto difficili da mappare
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    in equazioni matematiche,
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    quindi l'approccio standard della fisica qui non funziona.
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    Cosa sappiamo dei sistemi complessi?
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    Be', a quanto pare, quello che da fuori sembra
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    un comportamento complesso è in realtà il risultato
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    di alcune semplici regole di interazione.
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    Ciò significa che potete dimenticarvi le equazioni
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    e cominciare a capire il sistema
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    osservando le interazioni,
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    quindi potete dimenticarvi le equazioni
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    e cominciare a guardare le interazioni.
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    E la cosa si fa ancora più interessante,
    perché molti sistemi complessi
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    hanno questa straordinaria proprietà chiamata emergenza.
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    Ciò significa che il sistema nel suo insieme
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    improvvisamente comincia a mostrare un comportamento
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    che non può essere compreso o previsto
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    osservando i componenti del sistema.
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    Quindi il tutto è letteralmente più della somma delle sue parti.
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    E tutto questo significa anche che potete dimenticarvi
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    le singole parti del sistema e la loro complessità.
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    Quindi, che si tratti di una cellula
    o di una termite o di un uccello,
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    basta concentrarsi sulle regole di interazione.
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    Di conseguenza, le reti sono rappresentazioni ideali
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    di sistemi complessi.
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    I nodi della rete
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    sono i componenti del sistema
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    e i collegamenti sono dati dalle interazioni.
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    Quindi quello che le equazioni sono per la fisica,
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    le reti complesse lo sono per lo studio di sistemi complessi.
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    Questo approccio è stato applicato con grande successo
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    a molti sistemi complessi in fisica, biologia,
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    informatica, scienze sociali.
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    E invece in economia?
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    Dove sono le reti economiche?
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    È una lacuna sorprendente e di rilievo nella letteratura.
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    Lo studio che abbiamo pubblicato l'anno scorso intitolato
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    "La rete globale del controllo societario"
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    è stata la prima analisi dettagliata delle reti economiche.
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    Lo studio si è diffuso su Internet
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    e ha attirato molto l'attenzione dei media internazionali.
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    È una cosa notevole perché, di nuovo,
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    perché nessuno aveva mai fatto questa analisi prima?
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    Dati simili erano disponibili da parecchio tempo.
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    Quello che abbiamo analizzato nei dettagli
    sono le reti di proprietà.
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    Qui i nodi sono le aziende, la gente, i governi,
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    le fondazioni, e così via.
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    E i collegamenti rappresentano le relazioni di partecipazione,
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    quindi l'azionista A ha una quota nell'azienda B.
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    E assegnamo anche un valore all'azienda
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    dato dal reddito operativo.
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    La proprietà delle reti rivela gli schemi
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    delle relazioni tra azionisti.
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    In questo piccolo esempio, vedete
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    alcune istituzioni finanziarie
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    con alcuni dei molti collegamenti evidenziati.
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    Ora potreste pensare che nessuno abbia mai fatto questo tipo di analisi
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    perché le reti di proprietà
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    sono molto, molto noiose da studiare.
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    Be', visto che la proprietà è legata al controllo,
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    come spiegherò dopo,
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    analizzare le reti di proprietà
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    può dare risposte a domande come:
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    chi sono gli attori chiave?
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    Come sono organizzati? Sono isolati?
  • 6:25 - 6:27
    Sono interconnessi?
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    E qual è la distribuzione complessiva del controllo?
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    In altre parole, chi controlla il mondo?
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    Credo sia una domanda interessante.
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    E ha delle implicazioni per il rischio sistemico.
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    È una misura di quanto è vulnerabile il sistema nel complesso.
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    Un alto livello di interconnessioni
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    può essere pessimo per la stabilità,
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    perché poi la tensione si può diffondere nel sistema
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    come un'epidemia.
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    Gli scienziati hanno talvolta criticato gli economisti
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    che credono che le idee e i concetti
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    siano più importanti dei dati empirici,
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    perché una linea guida fondamentale nella scienza è:
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    lasciate parlare i dati.
    Ok. Facciamolo.
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    Abbiamo cominciato con un database contenente
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    13 milioni di relazioni di proprietà nel 2007.
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    Sono molti dati, e siccome volevamo scoprire
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    chi controlla il mondo,
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    abbiamo deciso di concentrarci su società multinazionali,
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    o TNC in breve.
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    Sono aziende che operano in più di un paese,
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    e ne abbiamo trovate 43 000.
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    Nella fase successiva abbiamo costruito la rete intorno a queste aziende,
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    quindi abbiamo preso tutti gli azionisti di queste TNC,
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    e gli azionisti degli azionisti, e così via,
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    risalendo verso l'alto, l'abbiamo fatto anche verso il basso
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    e alla fine avevamo una rete contenente 600 000 nodi
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    e un milione di collegamenti.
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    Questa è la rete delle TNC che abbiamo analizzato.
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    E risulta strutturata in questo modo.
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    C'è una periferia e c'è un centro
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    che contiene circa il 75 per cento di tutti gli attori,
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    e al centro c'è questo nucleo minuscolo ma dominante
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    fatto di aziende altamente interconnesse.
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    Per darvi un'idea,
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    pensate alle aree metropolitane.
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    Avete la zona residenziale e la periferia,
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    avete un centro come un distretto finanziario,
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    mentre il nucleo sarà una cosa come
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    l'edificio più alto del centro.
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    E vediamo già segni di un'organizzazione che si forma.
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    36 per cento delle TNC sono nel nucleo,
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    ma rappresentano il 95 per cento del reddito operativo
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    di tutte le TNC.
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    Ok, ora che abbiamo analizzato la struttura,
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    come si collega al controllo?
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    La proprietà dà diritti di voto agli azionisti.
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    Questa è la classica nozione di controllo.
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    E ci sono diversi modelli che permettono di calcolare
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    il controllo che si ottiene dalla proprietà.
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    Se avete più del 50 per cento di quote in una società,
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    avete il controllo,
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    ma di solito dipende dalla distribuzione relative delle quote.
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    E la rete è molto importante.
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    Circa 10 anni fa, Tronchetti Provera
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    aveva la proprietà e il controllo di una piccola azienda,
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    che a sua volta controllava un'azienda più grossa.
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    Avete capito il concetto.
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    In questo modo ha finito per avere il controllo di Telecom Italia
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    con una leva finanziaria del 26.
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    Questo significa che per ogni euro investito
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    era in grado di spostare 26 euro di valore di mercato
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    attraverso la catena di relazioni di proprietà.
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    Quello che abbiamo calcolato nel nostro studio
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    era il controllo sul valore delle TNC.
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    Questo ci ha permesso di assegnare un grado di influenza
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    a ogni azionista.
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    Questo va nella direzione dell'idea
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    di Max Weber sul potere potenziale,
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    che è la probabilità di imporre la propria volontà
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    nonostante l'opposizione degli altri.
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    Se volete calcolare il flusso in una rete di proprietà,
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    questo è quello che dovete fare.
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    In realtà non è così difficile da capire.
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    Ve lo spiego con un'analogia.
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    Pensate all'acqua che scorre in tubature
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    che hanno spessori diversi.
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    Allo stesso modo, il controllo scorre nella rete di proprietà
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    e si accumula nei nodi.
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    Cosa scopriamo dopo aver calcolato il controllo della rete?
  • 10:43 - 10:48
    Be', il risultato è che i principali 737 azionisti
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    hanno il potenziale di controllare nell'insieme
  • 10:51 - 10:55
    l'80 per cento del valore delle TNC.
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    Ricordate, abbiamo cominciato con 600 000 nodi,
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    quindi questi 737 attori principali
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    rappresentano poco più dello 0,1 per cento.
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    Sono principalmente istituzioni finanziarie negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
  • 11:11 - 11:14
    E la situazione è ancora più estrema.
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    Ci sono 146 attori principali nel nucleo centrale,
  • 11:18 - 11:22
    e insieme hanno il potenziale di controllare
  • 11:22 - 11:27
    il 40 per cento del valore delle TNC.
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    Qual è la lezione da imparare da tutto questo?
  • 11:30 - 11:34
    L'elevato livello di controllo che avete visto
  • 11:34 - 11:39
    è molto estremo secondo qualunque standard.
  • 11:39 - 11:41
    L'elevato livello di interconnessioni
  • 11:41 - 11:44
    degli attori principali nel nucleo centrale
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    può rappresentare un grave rischio sistemico per l'economica globale
  • 11:49 - 11:52
    e potremmo facilmente riprodurre la rete di TNC
  • 11:52 - 11:54
    con poche semplici regole.
  • 11:54 - 11:57
    Questo significa che la sua struttura è probabilmente il risultato
  • 11:57 - 11:59
    di un'auto-organizzazione.
  • 11:59 - 12:02
    È una proprietà emergente che dipende
  • 12:02 - 12:05
    dalle regole di interazione nel sistema,
  • 12:05 - 12:08
    quindi probabilmente non è il risultato di un approccio dall'alto verso il basso
  • 12:08 - 12:12
    come un complotto globale.
  • 12:12 - 12:15
    Il nostro studio
    "è una rappresentazione della superficie della luna.
  • 12:15 - 12:16
    Non è una mappa stradale."
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    Dovreste quindi prendere con le pinze
  • 12:18 - 12:20
    i numeri del nostro studio,
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    eppure "ci ha offerto uno scorcio affascinante
  • 12:23 - 12:28
    del coraggioso nuovo mondo della finanza."
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    Speriamo di avere aperto la strada ad altre ricerche in questa direzione,
  • 12:32 - 12:37
    in modo che il resto del terreno sconosciuto venga mappato in futuro.
  • 12:37 - 12:38
    E questo sta iniziando a succedere, pian piano.
  • 12:38 - 12:41
    Vediamo emergere programmi a lungo termine
  • 12:41 - 12:45
    e con forti finanziamenti che puntano a capire
  • 12:45 - 12:50
    il nostro mondo connesso dal punto di vista della complessità.
  • 12:50 - 12:52
    Ma questo viaggio è appena iniziato,
  • 12:52 - 12:57
    quindi dovremo aspettare per vedere i primi risultati.
  • 12:57 - 13:01
    Ora, c'è ancora un grosso problema, a mio parere.
  • 13:01 - 13:06
    Le idee collegate alla finanza, all'economia, alla politica,
  • 13:06 - 13:09
    alla società sono spesso corrotte
  • 13:09 - 13:13
    dalle ideologie personali delle persone.
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    Spero veramente che questa prospettiva della complessità
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    permetta di trovare un terreno comune.
  • 13:22 - 13:25
    Sarebbe fantastico se avesse il potere
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    di sbloccare lo stallo creato da idee in conflitto
  • 13:30 - 13:35
    che sembra paralizzare il nostro mondo globalizzato.
  • 13:35 - 13:40
    La realtà è così complessa che dobbiamo allontanarci dal dogma.
  • 13:40 - 13:43
    Ma questa è solo la mia ideologia personale.
  • 13:43 - 13:45
    Grazie.
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    (Applausi)
Title:
James B. Glattfelder: Chi controlla il mondo?
Speaker:
James B. Glattfelder
Description:

James Glattfelder studia la complessità: come un sistema interconnesso -- ad esempio, uno stormo di uccelli -- sia più della somma delle sue parti. E la teoria della complessità, si scopre, può rivelare molto sul funzionamento dell'economia. Glattfelder condivide uno studio rivoluzionario su come il controllo scorra nell'economia globale, e come la concentrazione di potere nelle mani di pochi ci renda tutti vulnerabili. (Filmato a TEDxZurich.)

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English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
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14:10
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