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Perché dovremmo tener conto di ciò che pensano e sentono gli animali | Carl Safina | TEDxMidAtlantic

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    Partiremo da una semplice domanda:
  • 0:22 - 0:27
    "Il mio animale domestico mi ama davvero
    o solamente perché vuole un premio?"
  • 0:27 - 0:28
    (Risate)
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    Ovviamente ci vuole bene davvero.
  • 0:32 - 0:33
    Ovviamente. Giusto?
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    (Risate)
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    Come facciamo a sapere cosa frulla
    nella loro piccola testa pelosa?
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    Di certo qualcosa accade.
  • 0:42 - 0:46
    Ma perché ci chiediamo sempre
    se ci amano veramente
  • 0:46 - 0:50
    ponendo sempre l'accento su di noi?
    Perché siamo così narcisisti?
  • 0:50 - 0:51
    (Risate)
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    Io la metterei su un altro piano.
  • 0:56 - 0:58
    "Chi siete voi?"
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    Credo sia una domanda migliore
    dalla prospettiva animale.
  • 1:01 - 1:05
    Pensiamo che esistano
  • 1:06 - 1:09
    abilità esclusive dell'essere umano.
  • 1:10 - 1:13
    No invece!
    Là fuori ci sono altri cervelli,
  • 1:13 - 1:15
    qualcuno anche molto grande.
  • 1:15 - 1:17
    A che serve un cervello
    così grande negli animali?
  • 1:18 - 1:21
    Sono capaci di pensare e di percepire?
  • 1:21 - 1:26
    Come possiamo rispondere?
  • 1:26 - 1:28
    Beh, ecco delle alternative:
  • 1:28 - 1:31
    possiamo considerarne il cervello,
    la loro evoluzione
  • 1:31 - 1:33
    o i loro comportamenti.
  • 1:34 - 1:39
    Innanzi tutto dovete sapere
    che il nostro cervello l'abbiamo ereditato,
  • 1:39 - 1:42
    proviene da qualche altra parte.
  • 1:42 - 1:44
    Sono le meduse ad aver avuto
    una prima rete nervosa.
  • 1:45 - 1:48
    Dai primi nervi si è poi passati
    al primo midollo spinale,
  • 1:48 - 1:51
    che a sua volta ha portato
    ai primi vertebrati.
  • 1:51 - 1:55
    I vertebrati sono emersi dall'oceano
    iniziando a creare un sacco di problemi.
  • 1:56 - 2:01
    È appurato che le cellule nervose
    di un pesce, di un cane o di una persona
  • 2:01 - 2:04
    sono essenzialmente le stesse,
  • 2:04 - 2:06
    ma la loro organizzazione è diversa.
  • 2:06 - 2:10
    Se le cellule nervose sono le stesse,
    allora cosa dobbiamo dire
  • 2:10 - 2:13
    sulla possibilità di esperienze mentali?
  • 2:13 - 2:16
    Prendiamo il gambero d'acqua dolce.
  • 2:16 - 2:21
    Possiamo procurare al gambero
    disturbi d'ansia
  • 2:21 - 2:23
    provocandogli piccole scosse elettriche
  • 2:23 - 2:25
    ogni volta che cerca
    di venire fuori dalla sua tana,
  • 2:25 - 2:32
    ma se gli somministriamo lo stesso rimedio
    per trattare i disturbi d'ansia nell'uomo
  • 2:32 - 2:37
    il gambero si rilassa, si tranquillizza,
    e riparte in esplorazione.
  • 2:37 - 2:40
    Lo stesso accade ai cani
    con disturbi ossessivo-compulsivi:
  • 2:40 - 2:43
    le medicine usate dagli umani
    per quell'apposito disturbo
  • 2:43 - 2:45
    funzionano anche su di loro.
  • 2:45 - 2:50
    Cosa possiamo dire
    sulla similarità dei nostri cervelli?
  • 2:50 - 2:53
    Ci mettiamo forse a celebrare
    l'ansia dei gamberi?
  • 2:53 - 2:55
    No, li cuciniamo.
  • 2:55 - 2:56
    (Risate)
  • 2:56 - 3:01
    I polpi sanno usare gli strumenti
    proprio come le scimmie
  • 3:01 - 3:04
    e riconoscono i volti umani.
  • 3:04 - 3:08
    Celebriamo forse le abilità
    scimmiesche dei polpi?
  • 3:08 - 3:10
    No, li facciamo lessi.
  • 3:12 - 3:17
    Quando una cernia va a caccia
    di una preda tra le fessure del corallo,
  • 3:17 - 3:21
    si recherà prima da una murena
    che dorme nel suo rifugio,
  • 3:21 - 3:24
    e le segnalerà di seguirla.
  • 3:24 - 3:27
    Allora la murena parte,
    strisciando per la fessura.
  • 3:27 - 3:29
    A volte è la murena ad avere la meglio,
  • 3:29 - 3:33
    altre volte la preda fugge di corsa,
    e sarà la cernia a catturarla.
  • 3:33 - 3:35
    Collaborano.
  • 3:35 - 3:39
    Come onoriamo la cooperazione
    tra cernie e murene?
  • 3:39 - 3:41
    Friggendole.
  • 3:41 - 3:43
    (Risate)
  • 3:46 - 3:48
    Le lontre marine usano
    strumenti in pietra,
  • 3:48 - 3:53
    e dedicano parte del proprio tempo
  • 3:53 - 3:56
    per insegnare ai loro piccoli cosa fare.
  • 3:56 - 4:01
    Anche gli scimpanzé utilizzano strumenti,
    ma non si dedicano all'insegnamento.
  • 4:02 - 4:06
    Le orche invece insegnano,
    e condividono il proprio cibo.
  • 4:07 - 4:09
    Se osserviamo i cervelli umani,
  • 4:09 - 4:14
    si nota che sono il prodotto
    dello sviluppo di cervelli precedenti,
  • 4:14 - 4:18
    sviluppo che è avvenuto
    durante il lungo corso evolutivo.
  • 4:18 - 4:22
    Confrontando il cervello umano
    con quello di uno scimpanzé,
  • 4:22 - 4:24
    vedrete che il primo è sostanzialmente
  • 4:24 - 4:27
    un cervello dello scimpanzé,
    ma più grande.
  • 4:27 - 4:30
    Almeno è grande, così possiamo
    aggrapparci
  • 4:30 - 4:33
    a un dubbio senso di superiorità,
  • 4:33 - 4:36
    la cosa che sembra contare di più per noi.
  • 4:36 - 4:39
    Oh-oh, c'è anche il cervello del delfino,
  • 4:39 - 4:41
    più grande e con più circonvoluzioni.
  • 4:41 - 4:43
    Che cosa fa, con quel cervello?
  • 4:44 - 4:49
    Possiamo vedere i cervelli,
    ma non le menti.
  • 4:49 - 4:55
    Il prodotto della mente si deduce
    dalle logiche comportamentali.
  • 4:58 - 5:00
    Gli elefanti di questa famiglia
  • 5:00 - 5:04
    hanno trovato, sotto le palme,
    una piccola zona ombreggiata.
  • 5:04 - 5:08
    È un buon posto
    per far dormire i piccoli.
  • 5:08 - 5:10
    Anche gli adulti si riposano,
    ma in dormiveglia,
  • 5:10 - 5:13
    rimanendo vigili per tutto il tempo.
  • 5:13 - 5:19
    Riusciamo a comprenderlo,
    perché percepiamo il mondo similmente.
  • 5:19 - 5:22
    Sembrano rilassati perché sono rilassati.
  • 5:22 - 5:23
    Hanno scelto l'ombra
  • 5:23 - 5:26
    per la stessa ragione
    per cui l'avremmo scelta noi.
  • 5:27 - 5:29
    Questi elefanti non appaiono rilassati.
  • 5:29 - 5:32
    Nessuno affermermerebbe il contrario:
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    sembrano allarmati, anzi sono allarmati.
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    C'è un pericolo incombente:
  • 5:37 - 5:39
    delle persone che cercano
    di fargli del male.
  • 5:39 - 5:43
    Se registrate le conversazioni dei turisti
  • 5:43 - 5:47
    e le conversazioni dei mandriani
  • 5:47 - 5:49
    che a volte feriscono gli elefanti,
  • 5:49 - 5:51
    e le fate partire
    con un altoparlante nascosto,
  • 5:51 - 5:54
    gli elefanti ignoreranno i turisti,
  • 5:54 - 6:00
    ma si aggregheranno e scapperanno
    alle parole dei mandriani.
  • 6:00 - 6:04
    Sono capaci di distinguere
    gli umani in categorie.
  • 6:04 - 6:06
    Sanno quello che succede.
  • 6:06 - 6:09
    Sanno chi sono i loro amici
    e chi i loro nemici,
  • 6:09 - 6:11
    sanno chi sono i membri
    della loro famiglia,
  • 6:11 - 6:15
    hanno lo stesso senso del dovere
    che abbiamo noi.
  • 6:15 - 6:20
    Sulla terraferma o nel mare
    nulla cambia: sopravvivere,
  • 6:20 - 6:23
    far sopravvivere i cuccioli,
    e lasciare che la vita continui.
  • 6:23 - 6:29
    Notiamo e comprendiamo la disponibilità
    e la curiosità dei piccoli.
  • 6:30 - 6:33
    Riconosciamo i vincoli famigliari,
  • 6:35 - 6:39
    l'affetto per quello che è
  • 6:41 - 6:43
    e il corteggiamento come corteggiamento.
  • 6:46 - 6:50
    Alcuni ancora si chiedono:
    "Ma se ne rendono conto?"
  • 6:50 - 6:54
    Se sei sotto anestesia totale
    cadi in uno stato d'incoscienza
  • 6:54 - 6:57
    e significa che tutti gli input sensoriali
    si bloccano.
  • 6:57 - 7:00
    Non hai più percezione
    del mondo intorno a te.
  • 7:00 - 7:01
    Non sei conscio.
  • 7:01 - 7:04
    Quando invece percepisci
    l'ambiente circostante,
  • 7:04 - 7:05
    allora sei conscio.
  • 7:05 - 7:07
    La coscienza si estende ad ampio raggio.
  • 7:08 - 7:12
    Alcuni credono che l'empatia
    sia una cosa speciale,
  • 7:12 - 7:14
    propria solamente agli esseri umani,
  • 7:14 - 7:19
    ma è semplicemente la capacità
    di unirsi allo stato d'animo dei compagni.
  • 7:19 - 7:22
    È utile e molto importante.
  • 7:22 - 7:24
    Devi sapere
    quello che ti succede intorno,
  • 7:24 - 7:25
    quello che fanno gli altri.
  • 7:25 - 7:29
    La più antica forma d'empatia
    è chiamata "paura contagiosa".
  • 7:29 - 7:34
    Se sei con il tuo gruppo e d'improvviso
    gli altri fuggono spaventati,
  • 7:34 - 7:36
    non è bene che tu stia lì a dire:
  • 7:36 - 7:39
    "Hey, perché tutti se ne stanno andando?"
  • 7:39 - 7:40
    (Risate)
  • 7:41 - 7:45
    Attraverso l'evoluzione,
    anche l'empatia si è potenziata.
  • 7:46 - 7:49
    Credo ci siano tre stadi d'empatia.
  • 7:49 - 7:53
    Condividere le sensazioni con l'altro:
    vederti felice mi rende felice
  • 7:53 - 7:55
    e vederti triste mi rende triste.
  • 7:55 - 7:59
    Poi c'è la partecipazione: mi dispiace
    che tua nonna sia scomparsa.
  • 8:00 - 8:04
    Non provo le tue stesse sensazioni,
    ma sono solidale con te.
  • 8:04 - 8:06
    Infine c'è quella che io chiamo
    compassione,
  • 8:06 - 8:10
    ovvero il mettersi nei panni dell'altro.
  • 8:13 - 8:15
    Lontano dall'essere una cosa speciale
  • 8:15 - 8:16
    che solo l'uomo possiede,
  • 8:16 - 8:19
    l'empatia non ci rende perfetti.
  • 8:19 - 8:24
    Bracchiamo animali empatici
    e li uccidiamo per mangiarli.
  • 8:24 - 8:27
    Uno potrebbe dire:
    "Si tratta solo di predazione,
  • 8:27 - 8:28
    è una specie diversa".
  • 8:28 - 8:31
    Noi umani siamo predatori,
  • 8:31 - 8:35
    ma non ci comportiamo molto bene
    nemmeno con i nostri simili.
  • 8:35 - 8:39
    La gente che sa anche una sola cosa
    sul comportamento animale
  • 8:39 - 8:41
    conosce questa parola,
  • 8:41 - 8:43
    e sa che non dobbiamo mai
  • 8:43 - 8:46
    "proiettare emozioni
    e sentimenti umani sugli animali".
  • 8:46 - 8:47
    [Antropomorfizzare]
  • 8:47 - 8:49
    Ma sono qui per dirvi
  • 8:49 - 8:53
    che proiettare emozioni e pensieri
    su altri animali
  • 8:53 - 8:58
    è la strada migliore per comprendere
    ciò che fanno e perché agiscono così.
  • 8:58 - 9:01
    Dopotutto, non mi sembra
    assolutamente scientifico
  • 9:01 - 9:04
    dire che sono affamati
    quando stanno mangiando,
  • 9:04 - 9:07
    che sono stanchi quando
    la loro lingua penzola dalla bocca,
  • 9:07 - 9:10
    mentre quando giocano
    e appaiono contenti
  • 9:10 - 9:15
    diciamo: "Non sappiamo
    cos'hanno in mente".
  • 9:15 - 9:16
    Recentemente,
  • 9:16 - 9:20
    ho conversato con un giornalista,
    che ha detto:
  • 9:20 - 9:24
    "Va bene, mi hai quasi convinto,
    ma come si fa veramente a sapere
  • 9:24 - 9:27
    se gli animali sentono e pensano?"
  • 9:27 - 9:31
    Ho ripensato a tutti
    i riferimenti scientifici letti
  • 9:31 - 9:33
    durante la stesura del mio libro,
  • 9:33 - 9:37
    ma mi resi conto che la risposta
    era proprio lì con me nella stanza:
  • 9:37 - 9:41
    quando il mio cucciolo abbandona
    il tappeto e viene da me,
  • 9:41 - 9:44
    si rigira sulla schiena
    mostrandomi la pancia
  • 9:44 - 9:48
    è perché di sicuro pensa: "
    Vorrei che mi accarezzassero pancia".
  • 9:48 - 9:53
    Lei sa che può venire da me,
    e non dal divano,
  • 9:53 - 9:59
    che io capisco le sue richieste
    e che posso svolgere il compito.
  • 9:59 - 10:04
    Riesce ad anticipare il piacere
    della sua pancia accarezzata:
  • 10:04 - 10:06
    dunque può pensare e sentire.
  • 10:06 - 10:09
    Non è poi così complicato.
  • 10:09 - 10:13
    Quando vediamo gli animali
    spesso diciamo: "Guarda! Gli elefanti!"
  • 10:13 - 10:15
    o "Ecco le orche!"
    o qualunque altro animale sia.
  • 10:15 - 10:18
    Ma quegli animali
    sanno esattamente chi sono.
  • 10:18 - 10:20
    Questa non è solamente un'orca,
  • 10:20 - 10:23
    quella con la pinna enorme,
    quel maschio lì,
  • 10:23 - 10:26
    è L 41 e ha 36 anni.
  • 10:26 - 10:29
    Alla sua destra c'è sua sorella,
  • 10:29 - 10:33
    è L 44 e ha 42 anni.
  • 10:33 - 10:37
    Sono insieme da decenni,
    e sanno esattamente chi sono.
  • 10:37 - 10:40
    Questo è l'elefante Philo,
  • 10:41 - 10:43
    e questo è l'elefante Philo 4 giorni dopo.
  • 10:44 - 10:49
    Gli esseri umani
    non solo provano dolore, lo provocano.
  • 10:50 - 10:55
    Vogliamo tagliargli le zanne.
    Perché non aspettiamo che muoiano?
  • 10:56 - 10:58
    Gli elefanti spaziavano
    dalle coste del Mediterraneo
  • 10:58 - 11:01
    al Capo di Buona Speranza in Africa.
  • 11:01 - 11:05
    Nel 1980 l'Africa centro-orientale
    era ancora una vasta roccaforte per loro,
  • 11:05 - 11:09
    ma gli spazi in cui si spostavano
    sono stati suddivisi, frammentati.
  • 11:09 - 11:12
    Questa è la geografia
    di una creatura meravigliosa
  • 11:12 - 11:15
    in via di estinzione a causa nostra.
  • 11:17 - 11:21
    Nei nostri parchi nazionali statunitensi
    sappiamo fare anche di meglio:
  • 11:22 - 11:25
    abbiamo ucciso ogni lupo
    nel Parco di Yellowstone.
  • 11:26 - 11:27
    Poi, 60 anni dopo,
  • 11:27 - 11:31
    li abbiamo reintrodotti
    perché i cervi erano in sovrannumero.
  • 11:33 - 11:36
    Migliaia di persone
    spendevano milioni di dollari
  • 11:36 - 11:39
    per venire al parco a vedere
    i lupi più famosi del mondo.
  • 11:40 - 11:44
    Questo è il trio alfa
    di un branco stabile:
  • 11:45 - 11:49
    a destra c'è il maschio da riproduzione,
  • 11:49 - 11:52
    con la sua compagna a sinistra,
  • 11:52 - 11:54
    l'altro lupo è suo fratello.
  • 11:54 - 11:58
    Poi, ad un tratto, i lupi vennero esclusi
    dall'Endangered Species Act.
  • 11:58 - 12:00
    Il Congresso li eliminò dalla lista.
  • 12:00 - 12:02
    I lupi si spostarono a margine del parco.
  • 12:03 - 12:05
    Questi due sono stati uccisi,
  • 12:05 - 12:08
    e la stabilità del branco,
    così forte fino a quel momento
  • 12:08 - 12:13
    venne meno per conflitti
    e divisioni intestine.
  • 12:13 - 12:16
    Il maschio alfa del branco più famoso
    e più stabile di Yellowstone
  • 12:16 - 12:20
    perse tutti i compagni, il suo territorio
    e tutta la sua famiglia.
  • 12:20 - 12:22
    Gli abbiamo causato un dolore immane.
  • 12:22 - 12:27
    Non si spiega perché loro
    non facciano del male noi.
  • 12:27 - 12:30
    Nessuna orca libera ha mai fatto
    del male a un essere umano.
  • 12:30 - 12:33
    Questa ha appena finito di mangiare
    parte di una balena grigia
  • 12:33 - 12:35
    cacciata insieme ai familiari,
  • 12:35 - 12:37
    ma le persone nella barca
    non avevano nulla da temere.
  • 12:37 - 12:42
    Questa ha appena mangiato una foca
    che peserà quanto tutta la gente a bordo
  • 12:42 - 12:45
    che però non aveva niente da temere.
  • 12:45 - 12:47
    Le orche mangiano le foche.
  • 12:48 - 12:50
    Perché non mangiano noi?
  • 12:51 - 12:54
    Perché possiamo fidarci di loro
    con i nostri bambini?
  • 12:55 - 13:00
    Perché, in più di un'occasione,
    le orche hanno ricondotto a casa
  • 13:00 - 13:04
    i ricercatori dispersi tra i banchi
    di nebbia, per miglia e miglia?
  • 13:07 - 13:08
    Alle Bahamas,
  • 13:09 - 13:12
    i delfini che avevano familiarità
    con Denise Herzing,
  • 13:12 - 13:15
    una ricercatrice
    con cui interagivano molto,
  • 13:15 - 13:17
    diventarono all'improvviso iperattivi.
  • 13:17 - 13:18
    Cos'era accaduto?
  • 13:18 - 13:23
    Qualcuno si accorse che una persona
    a bordo della barca era morta
  • 13:23 - 13:24
    nella propria cuccetta durante il sonno.
  • 13:24 - 13:29
    Come avevano fatto quei delfini
    a rilevare l'arresto di un cuore umano?
  • 13:29 - 13:31
    E perché si sarebbero spaventati?
  • 13:31 - 13:34
    Mistero delle altrui menti.
  • 13:35 - 13:39
    In un acquario del Sudafrica,
    c'era un delfino tursiope.
  • 13:39 - 13:40
    Si chiamava Dolly.
  • 13:40 - 13:43
    Uno dei custodi era in pausa
    con la sigaretta accesa,
  • 13:43 - 13:46
    al di quà del vetro della vasca.
  • 13:46 - 13:50
    Dolly lo guardava fumare,
    poi andò a cercare la madre.
  • 13:50 - 13:54
    Succhiò rapidamente un po' di latte,
    e tornata in prossimità del vetro
  • 13:54 - 13:57
    rilasciò una nuvola di latte
    che le avvolgeva la testa
  • 13:57 - 13:59
    proprio come una nuvola di fumo.
  • 13:59 - 14:00
    (Risate)
  • 14:01 - 14:07
    Aveva avuto l'idea di usare del latte
    per rappresentare quel fumo.
  • 14:07 - 14:12
    Si dice 'Arte' il servirsi di una cosa
    per rappresentarne un'altra.
  • 14:13 - 14:14
    (Risate)
  • 14:14 - 14:16
    Le cose che fanno di noi
    degli esseri umani
  • 14:16 - 14:18
    non sono quelle che crediamo.
  • 14:18 - 14:19
    Ciò che distingue la specie umana
  • 14:19 - 14:22
    è la capacità di arrivare agli estremi.
  • 14:22 - 14:26
    Siamo gli animali più compassionevoli,
  • 14:26 - 14:30
    più creativi, più violenti,
    e più distruttivi
  • 14:30 - 14:33
    mai vissuti sul Pianeta.
  • 14:34 - 14:38
    Non siamo nemmeno i soli animali
    che si amano reciprocamente,
  • 14:38 - 14:44
    che si prendono cura
    dei propri compagni o dei cuccioli.
  • 14:44 - 14:48
    Gli albatross volano di regola
    dai 10.000 ai 16.000 km
  • 14:48 - 14:52
    per procurare un pasto ai propri pulcini.
  • 14:52 - 14:55
    Vivono sulle isole più sperdute del mondo,
  • 14:55 - 14:58
    che sono ricoperte di rifiuti in plastica.
  • 14:58 - 15:01
    Ora la nostra spazzatura
    è parte integrante
  • 15:01 - 15:05
    della sacra catena che dona la vita
    di generazione in generazione.
  • 15:06 - 15:10
    Ecco un piccolo di albatross
    di circa 6 mesi.
  • 15:10 - 15:13
    Stava imparando a volare, ma è morto.
  • 15:13 - 15:16
    Era pieno zeppo di accendini rossi.
  • 15:16 - 15:20
    Questo non è il rapporto
    che dovremmo avere con il mondo,
  • 15:20 - 15:26
    e seppur dotati di cervelli,
    tanto grandi e famosi, non li usiamo.
  • 15:27 - 15:30
    Eppure, quando accogliamo
    una nuova vita nel mondo,
  • 15:31 - 15:33
    le diamo il benvenuto
    con i disegni degli animali.
  • 15:33 - 15:38
    Non dipingiamo cellulari o scrivanie
    da ufficio nella stanza di un bebè.
  • 15:38 - 15:39
    (Risate)
  • 15:39 - 15:42
    Vogliamo dirle:
    "Guarda chi c'è qui con noi!"
  • 15:43 - 15:45
    Ma tutti quegli animali
  • 15:45 - 15:49
    un tempo ritenuti degni
    di essere salvati sull'Arca di Noè
  • 15:49 - 15:54
    sono adesso in pericolo di morte,
    e l'alluvione siamo noi.
  • 15:56 - 16:01
    Abbiamo esordito con una domanda:
    "Gli animali ci amano?"
  • 16:02 - 16:06
    Dobbiamo adottare
    una prospettiva esterna e chiederci:
  • 16:06 - 16:10
    Abbiamo ciò che serve
  • 16:11 - 16:15
    per lasciare che
    la vita sulla Terra continui?"
  • 16:20 - 16:21
    Grazie.
  • 16:21 - 16:23
    (Applausi)
Title:
Perché dovremmo tener conto di ciò che pensano e sentono gli animali | Carl Safina | TEDxMidAtlantic
Description:

Carl safina ci introduce nella vita e nella mente di molti animali del Pianeta, dimostrando la loro profonda capacità di percepire, pensare e provare emozioni, e sostenendo quanto sia inappropriato trattarli come "cose" dopo aver scoperto "chi" siano veramente. Noi esseri umani siamo diventati l'alluvione che minaccia l'arca di Noè, causando la scomparsa di animali a cui invece dovremmo rendere onore. Carl ci lascia con un difficile interrogativo: "Abbiamo quello che serve per lasciare che la vita sulla Terra prosegua?"

Il lavoro di Carl Safina ha ottenuto riconoscimenti dalle fondazioni MacArthur, Pew, e Guggenheim, e il suo libro ha vinto il Lannan Literary Award e i premi John Burroughs, James Beard e George Rabb. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Ecologia presso la Rutgers University; è professore nel dipartimento di Scienze dell'Uomo e dell'Ambiente presso la Stony Brook University dove co-presiede il comitato di direzione dell'Alan Alda Center for Communicating Science; è presidente fondatore dell'ente non-profit Safina Center. Inoltre ha condotto i 10 episodi della serie "Saving the Ocean" della PBS e i suoi scritti sono apparsi sul New York Times, sul National Geographic e Ocean Views, sull'Huffington Post, e su CNN.com. mostrando in che modo i cambiamenti nel mondo naturale per mano dell'uomo abbiano ricadute nella vita di animali e persone.
Questo intervento si è tenuto presso un evento TEDx organizzato in modo indipendente da una comunità locale, usando il format delle conferenze TED. Per saperne di più: http://ted.com/tedx

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
16:28

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