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Come riconoscere una distopia - Alex Gendler

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    Avete mai provato a immaginare
    un mondo ideale?
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    Un mondo senza
    guerra, povertà o crimine?
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    Se sì, non siete i soli.
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    Platone immaginava
    una repubblica illuminata
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    governata da re filosofi;
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    molte religioni promettono
    la felicità nell'aldilà
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    e nella storia,
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    molti gruppi hanno cercato
    di costruire il paradiso sulla Terra.
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    Nel 1516 il libro di Thomas More "Utopia"
    ha dato un nome a questo concetto:
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    dal greco "non-luogo".
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    Sebbene il nome
    suggerisca impossibilità,
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    i progressi scientifici
    e politici dell'era moderna
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    hanno fatto sì che questi sogni
    finalmente diventino realtà.
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    Ma ripetutamente,
    questi si sono trasformati in incubi
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    di guerra, fame e oppressione.
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    E mentre gli artisti iniziavano a porsi
    domande sul pensiero utopico,
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    nasceva il genere della distopìa,
    del posto non buono.
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    Uno dei primi libri distòpici è
    "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift.
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    Nei suoi viaggi,
    Gulliver incontra società inventate,
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    alcune delle quali sembrano ammirevoli,
    ma si rivelano davvero imperfette.
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    Sull'isola volante di Laputa,
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    scienziati e sociologi si perdono
    in inutili e stravaganti schemi
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    ignorando i bisogni pratici
    della gente sotto di loro.
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    E gli Houyhnhnm che vivono
    in perfetta armonia logica
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    non tollerano
    le imperfezioni dell'essere umano.
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    Con il suo romanzo, Swift stabilì
    uno schema per la distopia,
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    immaginando un mondo dove alcune tendenze
    della società contemporanea
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    sono portate all'estremo,
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    mettendo a nudo
    i problemi sottostanti.
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    I secoli seguenti
    avrebbero fornito tanto materiale.
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    La tecnologia industriale
    che promise di liberare i lavoratori,
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    li segregò invece in ghetti
    e fabbriche,
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    mentre i padroni
    si arricchivano più dei re.
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    Alla fine dell'800, molti
    temevano le conseguenze di ciò.
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    "La Macchina del Tempo" di H.G. Wells
    immaginava che l'alta società e gli operai
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    si evolvessero in specie distinte,
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    e "Il Tallone di Ferro" di Jack London
    rappresentava un'oligarchia tirannica
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    che governava le masse impoverite.
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    Il nuovo secolo portò
    dei cambiamenti più eccitanti e terribili.
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    I progressi nella medicina consentirono
    di superare i limiti biologici
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    mentre i mass media permettevano
    una comunicazione immediata
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    tra i leader e il pubblico.
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    Ne "Il Mondo Nuovo" di Aldous Huxley
    i cittadini sono geneticamente modificati
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    e condizionati per ricoprire
    il loro ruolo sociale.
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    Mentre la propaganda e le droghe
    rendono la società felice,
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    è chiaro che un cruciale
    elemento umano viene perduto.
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    Ma le più famose distopie
    non erano affatto immaginarie.
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    Mentre l'Europa soffriva
    un inaudito conflitto industriale,
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    nuovi movimenti politici
    presero il potere.
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    Alcuni promisero di eliminare
    tutte le differenze sociali,
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    altri cercarono di unire il popolo
    intorno a una mitica eredità culturale.
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    I risultati furono
    distopie reali
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    in cui la vita scorreva sotto
    lo sguardo vigile dello Stato
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    e la morte arrivava con crudele efficienza
    per chiunque non ne faceva parte.
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    Molti scrittori del tempo
    non solo osservarono questi orrori,
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    ma li vissero.
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    Nel suo romanzo "Noi",
    lo scrittore sovietico Yevgeny Zamyatin
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    descrisse un futuro dove la volontà
    e l'individualità erano eliminate.
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    Vietato in URSS, il libro ispirò
    autori come George Orwell,
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    che combatté in prima linea
    contro fascismo e comunismo.
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    Mentre il romanzo
    "La fattoria degli animali"
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    derideva chiaramente il regime sovietico,
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    il suo "1984" era una critica più ampia
    a totalitarismo, media e linguaggio.
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    E negli USA, "Qui non è possibile"
    di Sinclair Lewis
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    immaginò quanto facilmente
    la democrazia cedette al fascismo.
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    Nei decenni dopo
    la II Guerra Mondiale,
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    gli scrittori si chiesero
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    cosa significassero le nuove tecnologie
    come l'energia atomica,
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    l'intelligenza artificiale
    e i viaggi nello spazio
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    per il futuro dell'uomo.
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    In contrasto con le visioni popolari
    di un fulgido progresso,
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    la fantascienza di genere distòpico
    influenzò film, fumetti e giochi.
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    I robot si ribellavano
    ai loro creatori
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    mentre le TV trasmettevano
    un letale intrattenimento di massa.
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    Gli operai faticavano in colonie
    spaziali su una Terra senza più risorse
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    e con città sovrappopolate
    e schiave del crimine.
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    Ma la politica non era mai lontana.
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    Opere come "Dr. Stranamore" e "Watchmen"
    esploravano la minaccia reale
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    di una guerra nucleare,
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    mentre "V per Vendetta"
    e "Il Racconto dell'Ancella"
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    mostravano quanto i nostri diritti
    fossero labili durante una crisi.
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    Oggi il genere distopico continua
    a riflettere le ansie moderne
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    riguardo l'ineguaglianza,
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    il cambiamento climatico,
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    il potere dei governi,
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    e le epidemie globali.
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    Dunque, perché arrovellarsi
    con tutto questo pessimismo?
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    Perché fondamentalmente le distopie
    sono degli ammonimenti,
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    non su un particolare
    governo o tecnologia,
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    ma proprio sull'idea che l'umanità possa
    essere plasmata in una forma ideale.
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    Pensate al mondo perfetto
    che avete immaginato.
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    Avete anche pensato a come fare
    per realizzarlo?
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    Come riuscire
    a far cooperare i popoli?
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    E come assicurarsi
    che ciò duri a lungo?
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    E ora guardatelo di nuovo.
  • 5:30 - 5:33
    Questo mondo
    vi sembra ancora perfetto?
Title:
Come riconoscere una distopia - Alex Gendler
Description:

Guarda la lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/how-to-recognize-a-dystopia-alex-gendler

Il genere distopico - quello del "posto non buono" - ha catturato l'immaginazione di artisti e pubblico in egual misura per secoli. Ma perché ci arrovelliamo con tutto questo pessimismo? Alex Gendler ci spiega come le distopie agiscano da ammonimenti - non nei riguardi di un particolare governo o tecnologia, ma nei riguardi dell'idea che l'umanità possa essere plasmata in una forma ideale.

Lezione di Alex Gendler , animazione di TED-Ed.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
05:56

Italian subtitles

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