Cosa il tuo dottore non ti rivelerà

Vorresti sapere se il tuo dottore fosse un portavoce pagato da un'azienda farmaceutica? O se avesse convinzioni personali incompatibili con i trattamenti che vorresti? In questo momento, almeno negli USA, il tuo dottore non ti deve dire niente a riguardo. Quando il medico Leana Wen ha chiesto ai suoi colleghi di aprirsi, la reazione che ha avuto è stata... inquietante.

Mi dissero che sono una traditrice
della mia stessa professione,

che dovrei essere licenziata,

che mi dovrebbero ritirare la licenza,

che dovrei tornare nel mio paese.

La mia email è stata hackerata.

Su un forum di discussione per dottori,

qualcuno si è preso il merito
di un "twitter bomb"

ai danni del mio account.

Non sapevo se fosse un bene o un male,

ma poi è arrivata la risposta:

"Peccato non era una bomba vera."

Non ho mai pensato
che avrei fatto qualcosa

che avrebbe provocato
questo livello di rabbia fra altri dottori.

Diventare un dottore era il mio sogno.

Sono cresciuta in Cina,

E i miei ricordi più vecchi sono
di venir trasportata all'ospedale

perchè avevo un asma così grave,
che ero lì quasi ogni settimana.

C'era questa Dott.ssa Sam
che si è sempre presa cura di me.

Lei aveva quasi la stessa età di mia madre

Aveva questi capelli ricci selvaggi,

e indossava sempre vestiti gialli a fiori.

Lei era uno di quei dottori che,

se cadevi e ti rompevi un braccio,

ti chiedeva "perché non stai ridendo?"

perché era il tuo "omerismo".
Capito?

Sapete, ti potevi lamentare,

ma lei ti faceva sempre sentire meglio
dopo averla vista.

Beh, tutti abbiamo quell'eroe d'infanzia

che vogliamo diventare
quando cresciamo, giusto?

Bene, volevo essere
come la Dott.ssa Sam.

Quando avevo 8 anni,
mi sono trasferita in America coi miei,

era la tipica storia di immigrati.

I miei lavoravano come domestici,
lavapiatti e benzinai

per farmi raggiungere
il mio sogno

Beh, alla fine imparai abbastanza Inglese,

ed i miei erano così felici

il giorno che inizia la scuola di medicina
e feci il giuramento di servizio.

Ma poi un giorno, tutto cambiò.

Mia mamma mi chiamò per dirmi
che non si sentiva bene,

aveva una tosse che non andava via
ed era stanca e senza fiato.

Sapevo che mia madre
non si lamentava per niente.

Per lei dirmi che c'era un problema,

significava che era qualcosa
di davvero serio.

E lo era.

Scoprimmo che aveva
un cancro al seno di 4° stadio,

Cancro che per allora si era già diffuso
ai suoi polmoni, ossa e cervello.

Mia madre era coraggiosa
e aveva speranza.

Subì interventi chirurugici e radioterapia,

ed era al suo terzo ciclo
di chemioterapia

quando perse la sua rubrica telefonica.

Cercò il numero del suo oncologo
su Internet.

e lo trovò, ma trovò anche qualcos'altro.

Su diversi siti,

era nella lista degli interlocutori
ben pagati dalle aziende farmaceutiche,

ed infatti spesso parlava a favore

della chemio che le aveva prescritto.

Mi chiamò nel panico,

e non sapevo a cosa credere.

Forse era il giusto regime
di chemio per lei,

ma magari non lo era.

Si spaventò e la fece dubitare.

Quando si tratta di medicina,

devi avere fiducia,

e se la fiducia va via, resta solo paura.

C'è un altro aspetto di questa paura.

Quand'ero studente di medicina,
stavo curando un diciannovenne

pedalava verso il dormitorio

quando fu colpito,

ed investito da un SUV.

Aveva sette costole rotte,

le anche frantumate,

e stava sanguinando
nella pancia e nel cervello.

Immaginate di essere i suoi genitori

che volarono da Seattle più di 3000 km,

per trovare il loro figlio in coma.

Credo vogliate capire cosa succede, no?

Ci chiesero di assistere alle cure

discutemmo le sue condizioni
ed il suo piano,

credevo fosse una richiesta ragionevole,

e poteva darci modo di mostrare

quanto impegno e cura
ci stessimo mettendo.

Il primario però, disse di no.

Ci diede una serie di ragioni.

Potrebbero intralciare l'infermiera.

Fermare le domande degli studenti.

Disse persino,

"E se vedessero errori
e ci facessero causa?"

Quello che vidi dietro ogni scusa
era una profonda paura,

e ciò che imparai
era che per diventare dottore,

devi metterti
il tuo camice bianco

alzare un muro,
e nascondertici dietro.

C'è un'epidemia nascosta nella medicina.

Certo che i pazienti hanno paura
quando vanno dal dottore.

Pensate di svegliarvi
con un brutto mal di pancia

andate all'ospedale,

siete coricati in questo strano posto,
su questa barella

indossate una vestaglia sottile,

estranei vengono a toccarvi.

e non sapete cosa succederà.

Non sapete se avrete quella coperta
che avete chiesto 30 minuti fa.

Ma non solo i pazienti sono spaventati;

Anche i dottori lo sono.

Siamo spaventati che i pazienti
scoprano chi siamo

e che cos'è la medicina.

E allora cosa facciamo?

Ci mettiamo il camice bianco
e ci nascondiamo.

Certo, più ci nascondiamo,

più le persone vogliono sapere
cosa nascondiamo.

la paura sfocia poi in sfiducia
ed in scarsa cura medica.

Non abbiamo solo paura della malattia,

abbiamo la malattia della paura.

Possiamo colmare questo distacco

tra i bisogni dei pazienti
ed i doveri dei dottori?

Possiamo sconfiggere
la paura?

Lo dirò
in un altro modo:

Se nascondersi non è la soluzione,
perché non fare l'opposto?

E se i dottori fossero completamente
trasparenti con i loro pazienti.

Lo scorso autunno,
ho fatto una ricerca per scoprire

che cosa le persone vogliono
sapere sulla sanità.

Non volevo solo studiare
pazienti in ospedale,

ma gente comune.

Due miei studenti di medicina
Suhavi Tucker e Laura Johns,

hanno portato la ricerca sulle strade.

Sono andati nelle banche,
nei bar, case di riposo

ristoranti cinesi e stazioni del treno.

Che cosa hanno scoperto?

Quando domandavamo,

"Cosa vuoi sapere sulla sanità?"

le persone rispondevamo
cosa volevano sapere sui loro dottori,

perché la gente conosce la sanità

come l'interazione individuale
tra di loro ed i dottori.

Quando chiedevamo
"Cosa volete sapere sui vostri dottori?"

davano tre risposte diverse.

Alcune volevano sapere
se il loro dottore è competente

e autorizzato a praticare medicina.

Altre chiedevano
se il loro dottore è imparziale

e se prende decisioni
basate su evidenze e scienza,

non su chi li paga.

Sorprendentemente per noi,

molte persone vogliono
saperne di più sui loro dottori.

Jonathan,
uno studente in legge di 28 anni,

vorrebbe trovare un dottore
a proprio agio con pazienti LGBTQ

e specializzato in salute dei LGBTQ.

Serena, una contabile di 32 anni,

dice che è importante che il suo dottore
abbia i suoi stessi valori

in termini di scelte riproduttive
e diritti delle donne.

A Frank, 59 anni titolare
di una ferramenta

non piace nemmeno andare dal dottore

e vorrebbe trovare qualcuno
che crede nella prevenzione

ma che è a proprio agio
con trattamenti alternativi.

Uno dopo l'altro,
gli intervistati ci hanno detto

che la relazione dottore-paziente
è molto intima.

Che per mostrare ai dottori i loro corpi

e dire i loro segreti più intimi,

vogliono prima capire
i valori dei loro dottori.

Solo perché i dottori
devono vedere ogni paziente

non significa che i pazienti
lo facciano coi dottori.

La gente vuole conoscere i propri dottori

così da fare
una scelta informata.

Per questo ho iniziato una campagna,

"Chi è il mio dottore?"

che fa appello alla totale
trasparenza nella medicina

I dottori
divulgano volontariamente

su un sito pubblico

non solo info sui nostri studi

e le nostre specializzazioni

ma anche i nostri conflitti di interessi.

Noi andiamo oltre il Governo
nel "Sunshine act"

relativo alle affiliazioni
delle case farmaceutiche

e diciamo come siamo pagati.

Gli incentivi sono importanti.

Se vai dal dottore
perché hai mal di schiena,

vorresti sapere
che viene pagato 5000 dollari

per un'operazione alla spina dorsale

contro i 25 dollari per dirti
di andare da un fisioterapista,

o se viene pagato lo stesso
a prescindere da cosa raccomanda.

Facciamo un passo avanti.

Aggiungiamo i nostri valori
alla salute delle donne,

salute LGBT, medicina alternativa,

profilassi e decisioni su come morire.

Promettiamo ai nostri pazienti
che siamo qui per servirli

Per cui avete il diritto
di sapere chi siamo.

Crediamo che la trasparenza
sia la cura per la paura.

Pensavo che alcuni dottori
avrebbero aderito ed altri no,

ma non avevo idea del contraccolpo
che ne sarebbe derivato.

Una settimana dopo l'inizio
di 'Who's my Doctor'?

sul forum di Medscape

e su diverse community di dottori

ha avuto migliaia di post
su questo argomento.

Eccone alcuni.

Da un gastroenterologo di Portland:

"Ho dedicato 12 anni della mia vita
a essere uno schiavo.

Ho prestiti e mutui.

Dipendo dai pasti che mi offrono
le case farmaceutiche.

I tempi possono essere duri per tutti

ma prova a dire al tuo paziente

che facendo 35 000 dollari all'anno
con una famiglia di quattro persone

hai bisogno del pranzo gratis.

Da un chirurgo ortopedico di Charlotte:

"Trovo un'invasione della mia privacy
rivelare da dove proviene il mio reddito.

i miei pazienti non mi dicono il loro."

Ma la fonte del reddito dei pazienti
non incide sulla vostra salute

Da uno psichiatra di New York:

"Presto dovremo dichiarare
se preferiamo cani o gatti

che modello di auto guidiamo,

e quale carta igienica usiamo."

Beh, che ne pensate
di Toyota o Cottonelle

non influirebbe sulla salute
dei pazienti,

ma la vostra opinione
su diritti delle donne

profilassi e decisioni
su come morire, potrebbero.

E la mia preferita
da un cardiologo di Kansas City:

"Ancora cose imposte dal governo?"

Dr. Wen dovrebbe
tornarsene al suo paese."

Bene, due buone notizie.

Prima di tutto, questa cosa sarebbe
volontaria e non obbligatoria,

e secondo, io sono americana
e sono già qui.

(Risate)
(Applausi)

In un mese
i miei principali ricevettero telefonate

che chiedevano di licenziarmi.

Ricevetti posta
all'indirizzo privato di casa

con minacce di contattare
la commissione sanitaria per sanzionarmi.

Amici e famiglia volevano
che lasciassi stare questa campagna.

Dopo la minaccia della bomba,
avevo chiuso.

Ma poi i pazienti mi contattarono.

Sui social media, una TweetChat,

avevo imparato cosa fosse,

generò 4,3 milioni di visualizzazioni,

e migliaia di persone scrissero
per incoraggiarmi a continuare.

Mi scrissero cose del tipo,

"Se i dottori stanno facendo
qualcosa del quale vergognarsi,

non dovrebbero farlo."

"I funzionari eletti devono rivelare
i contributi alle campagne.

Gli avvocati devono
rivelare i conflitti di interesse.

Perché non dovrebbero i dottori?"

E alla fine molte persone
scrissero dicendo,

"Lasciate a noi pazienti decidere

cos'è importante
quando scegliamo un dottore."

Nel nostro primo tentativo,

oltre 300 dottori hanno scelto
l'impegno per una totale trasparenza.

Che pazza nuova idea, vero?

Ma in realtà, questo non è affatto
un concetto nuovo.

Ricordate la mia dottoressa
in Cina

con le bizzarre battute
e i capelli selvaggi?

Bene, lei era la mia dottoressa,

ma era anche la nostra vicina

che viveva nell'edificio
di fronte.

Sono andata alla stessa
scuola di sua figlia.

I miei genitori ed io ci fidavamo di lei

perché sapevamo chi era,
e che cosa sosteneva,

e non aveva
bisogno di nascondersi.

Solo una generazione fa,
questa era la norma anche negli USA.

Sapevi che il tuo dottore di famiglia
era il padre di due ragazzi,

che aveva smesso di fumare
da un po'

che diceva di andare
in chiesa,

ma lo vedevi due volte l'anno:
una a Pasqua

ed una quando sua suocera
veniva in città.

Sapevi com'era,

e non aveva bisogno
di nascondersi.

Ma la paura
ha preso il sopravvento,

e i pazienti subiscono
le conseguenze.

Lo so in prima persona.

Mia madre ha combattuto
il cancro per otto anni.

era una pianificatrice,

e pensò molto a come voleva vivere

e a come voleva morire.

Non solo firmò direttive anticipate,

Scrisse un documento di 12 pagine
su come avesse sofferto abbastanza

e su come fosse
la sua ora.

Un giorno, quando ero
medico interno,

mi chiamarono per dirmi
che era in terapia intensiva.

Quando arrivai la stavano per intubare

e collegare a un respiratore.

"Ma questo non è quello che vuole" dissi,
"e abbiamo dei documenti".

Il dottore dell'unità
mi guardò negli occhi,

indicò la mia sorella sedicenne e disse,

"Ti ricordi quando avevi la sua età?"

Ti sarebbe piaciuto
crescere senza tua madre?"

Il suo oncologo era lì e disse,

"Questa è tua madre.

Puoi davvero affrontare
il resto della vita

se non fai qualcosa per lei?"

Conoscevo mia mamma così bene.

Capivo così bene cosa
le sue direttive volessero dire

ma ero un dottore.

Quella fu una delle decisioni
più difficili che abbia mai preso.

Di lasciarla morire in pace,

e porto con me le parole
di quei dottori

ogni giorno.

Possiamo colmare il distacco

tra quello che i dottori fanno
e quello di cui i pazienti hanno bisogno.

Possiamo farcela,
perché lo sappiamo bene,

e sappiamo che la trasparenza
ci porta fiducia.

La ricerca dimostra che
la franchezza aiuta i dottori,

che avere archivi medici aperti,

voler parlare dei propri errori medici,

aumenterebbe la fiducia
dei pazienti.

migliorerebbe il risultato medico

e ridurrebbe la negligenza.

La franchezza e la fiducia,

diverranno più importanti

se passiamo dal modello infettivo
delle malattie a quello comportamentale.

Magari ai batteri non importerà
molto di fiducia e intimità,

ma affinché le persone affrontino
le dure scelte di vita,

affrontino questioni come
lo smettere di fumare,

il controllo della pressione
e del diabete;

be', questo richiede fiducia.

Ecco cosa altri dottori trasparenti
hanno detto.

Brandon Combs, uno stagista di Denver:

"Questo mi ha fatto avvicinare
ai miei pazienti.

Il tipo di relazione che ho sviluppato...

ecco perché sono entrato in medicina."

Aaron Stupple, uno stagista di Denver:

"Io dico ai miei pazienti che sono
totalmente aperto con loro.

Non nascondo niente

Eccomi, questo sono io.
Ora parlami di te.

Siamo sulla stessa barca".

May Nguyen, un dottore
di famiglia a Houston:

"I miei colleghi sono stupiti
di cosa sto facendo.

Mi chiedono come possa essere
così coraggiosa.

Io dico, non sono coraggiosa,

è il mio lavoro".

Vi lascio con una riflessione finale.

Essere completamente trasparenti
è pauroso.

Ti senti nudo, esposto e vulnerabile,

ma quella vulnerabilità, quella umiltà,

può essere un beneficio straordinario
per la pratica della medicina.

Quando i dottori scenderanno
dal piedistallo,

si toglieranno il camice,

e mostreranno ai loro pazienti
chi sono e cos'è la medicina,

solo allora batteremo
la malattia della paura.

Allora creeremo la fiducia

allora cambieremo
il paradigma della medicina

da uno di segretezza e nascondersi,

a uno che è completamente
aperto e coinvolto

per i nostri pazienti.

Grazie.

(Applausi)