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L'automatizzazione ci porterà via il lavoro?

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    Ecco un fatto sorprendente:
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    in 45 anni dall'introduzione del bancomat,
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    quella macchina che eroga denaro,
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    il numero di cassieri
    nelle banche statunitensi
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    è più o meno raddoppiato,
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    da circa 250.000 a mezzo milione.
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    250.000 nel 1970, mezzo milione oggi,
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    di cui 100.000 aggiunti dal 2000.
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    Questi dati, rivelati in un recente libro
  • 0:27 - 0:30
    di James Bessen, economista
    dell'Università di Boston
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    sollevano un quesito intrigante:
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    cosa fanno tutti questi cassieri,
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    perché l'automatizzazione non ha eliminato
    i loro posti di lavoro?
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    Se ci pensate,
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    molte delle grandi invenzioni
    degli ultimi 200 anni
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    sono state realizzate per rimpiazzare
    il lavoro manuale.
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    I trattori sono stati sviluppati
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    per rimpiazzare la fatica umana
    con la potenza meccanica.
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    Le linee di assemblaggio
    sono state progettate
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    per rimpiazzare l'incostante lavoro umano
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    con la precisione meccanica.
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    I computer sono stati programmati
    per sostituire
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    i calcoli umani, inconsistenti
    e pieni di errori,
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    con la perfezione digitale.
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    Queste invenzioni hanno funzionato.
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    Non scaviamo più fosse con le mani
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    né battiamo il ferro per farne attrezzi
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    né teniamo la contabilità con veri libri.
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    Eppure, la percentuale di adulti impiegati
    nel mercato del lavoro statunitense
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    è più alta ora nel 2016
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    di quanto fosse 125 anni fa, nel 1890,
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    ed è cresciuta decennio dopo decennio
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    nei successivi 125 anni.
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    Questo ci porta a un paradosso.
  • 1:37 - 1:40
    Le macchine fanno il nostro lavoro
    sempre di più.
  • 1:40 - 1:44
    Perché questo non rende la manodopera
    superflua e le nostre abilità obsolete?
  • 1:44 - 1:48
    Perché ci sono ancora così tanti lavori?
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    (Risate)
  • 1:49 - 1:52
    Cercherò di rispondere
    a questa domanda stasera,
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    e, nel frattempo, vi dirò
    cosa significa per il futuro del lavoro
  • 1:56 - 2:00
    e quali sfide vengano create
    dall'automatizzazione
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    per la nostra società.
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    Perché ci sono così tanti lavori?
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    Ci sono due principi economici
    fondamentali da considerare.
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    Uno ha a che fare con l'ingegno umano
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    e la creatività.
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    L'altro ha a che fare
    con l'insaziabilità umana,
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    o avidità, se preferite.
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    Chiamerò il primo:
    "principio della guarnizione O-erre",
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    e definisce
    il tipo di lavoro che facciamo.
  • 2:23 - 2:25
    Il secondo è quello del
    "non-si-ha-mai-abbastanza",
  • 2:25 - 2:29
    e determina quanti lavori
    esistono davvero.
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    Cominciamo con la guarnizione O-erre.
  • 2:32 - 2:35
    I bancomat
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    hanno avuto due effetti compensativi
    sull'assunzione di cassieri.
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    Hanno sostituito molte attività di cassa,
    ovviamente.
  • 2:41 - 2:43
    Il numero di cassieri per filiale
    è sceso di un terzo.
  • 2:44 - 2:48
    Ma le banche scoprirono rapidamente
    che era più economico aprire nuove filiali
  • 2:48 - 2:51
    e il numero di filiali bancarie
    è cresciuto di circa il 40%
  • 2:51 - 2:53
    nello stesso periodo.
  • 2:53 - 2:57
    Il risultato finale è stato più filiali
    e più cassieri.
  • 2:57 - 3:01
    Ma questi cassieri fanno
    un lavoro differente.
  • 3:01 - 3:05
    Nella loro routine,
    maneggiano meno contante.
  • 3:05 - 3:07
    Sono diventati meno addetti alla cassa
  • 3:07 - 3:09
    e più venditori,
  • 3:09 - 3:11
    che curano il rapporto col cliente,
  • 3:11 - 3:12
    risolvono problemi
  • 3:12 - 3:16
    e spingono prodotti come carte di credito,
    mutui e investimenti.
  • 3:16 - 3:20
    molti cassieri hanno ora un lavoro
    richiedente un maggiore impegno cognitivo.
  • 3:21 - 3:22
    C'è un principio generale qui.
  • 3:23 - 3:25
    Molti dei lavori che facciamo
  • 3:25 - 3:28
    richiedono molteplici abilità,
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    e cervello, e muscoli,
  • 3:32 - 3:36
    esperienza tecnica e capacità intuitiva,
  • 3:36 - 3:39
    traspirazione e ispirazione
    come diceva Thomas Edison.
  • 3:39 - 3:43
    In generale, automatizzare
    una parte di queste attività
  • 3:43 - 3:45
    non rende superflue le altre.
  • 3:45 - 3:48
    Anzi, le rende più importanti.
  • 3:49 - 3:51
    Accresce il loro valore economico.
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    Lasciatemi fare un esempio lampante.
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    Nel 1986, lo space shuttle Challenger
  • 3:57 - 3:59
    esplose e si schiantò a terra
  • 3:59 - 4:01
    meno di due minuti dopo il decollo.
  • 4:02 - 4:05
    Risultò che il motivo dell'esplosione
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    fu una guarnizione O-erre da due soldi
    nel razzo ausiliario,
  • 4:08 - 4:11
    che si era congelata la notte prima
    sul trampolino di lancio
  • 4:11 - 4:15
    e aveva fallito catastroficamente
    pochi minuti dopo il decollo.
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    In questa impresa da miliardi di dollari
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    quella semplice guarnizione O-erre
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    ha fatto la differenza
    tra il successo della missione
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    e la terribile morte
    di sette astronauti.
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    Una metafora ingegnosa
    per questo tragico avvenimento
  • 4:29 - 4:32
    ha il nome di
    funzione di produzione O-erre,
  • 4:32 - 4:34
    definita dall'economista di Harvard
    Michael Kremer
  • 4:34 - 4:36
    dopo il disastro del Challenger.
  • 4:36 - 4:39
    La funzione di produzione O-erre
    concepisce il lavoro
  • 4:39 - 4:41
    come una serie di passi interconnessi,
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    come maglie di una catena.
  • 4:42 - 4:46
    Ogni maglia deve tenere se si vuole
    che la missione abbia successo.
  • 4:46 - 4:48
    Se una qualunque fallisce,
  • 4:48 - 4:52
    la missione, il prodotto o il servizio
  • 4:52 - 4:53
    collassano.
  • 4:54 - 4:58
    Questa situazione precaria ha una
    implicazione sorprendentemente positiva,
  • 4:59 - 5:00
    cioè che i miglioramenti
  • 5:00 - 5:03
    nell'affidabilità
    di una qualunque maglia della catena
  • 5:03 - 5:07
    valorizzano l'ottimizzazione
    di ognuna delle altre.
  • 5:07 - 5:12
    In concreto, se molte maglie sono fragili
    e propense alla rottura,
  • 5:12 - 5:15
    il fatto che la vostra sia poco affidabile
  • 5:15 - 5:16
    non è così importante.
  • 5:16 - 5:18
    Qualcos'altro si romperà comunque.
  • 5:18 - 5:22
    Però, man mano che le altre
    diventano robuste e affidabili,
  • 5:22 - 5:26
    la vostra maglia della catena
    diventa sempre più essenziale.
  • 5:26 - 5:28
    Alla fine, tutto dipende su di essa.
  • 5:29 - 5:32
    La ragione per cui sul Challenger
    quella O-erre fosse così critica
  • 5:32 - 5:35
    è che tutto il resto
    funzionava alla perfezione.
  • 5:35 - 5:38
    Se il Challenger
    fosse stato l'equivalente spaziale
  • 5:38 - 5:41
    di Microsoft Windows 2000...
  • 5:41 - 5:43
    (Risate)
  • 5:43 - 5:45
    l'affidabilità dell'O-erre
    non sarebbe importata
  • 5:45 - 5:47
    perché sarebbe caduto comunque.
  • 5:47 - 5:49
    (Risate)
  • 5:50 - 5:52
    In generale, ecco il concetto.
  • 5:52 - 5:55
    In molto del lavoro che svolgiamo,
    siamo le guarnizione O-erre.
  • 5:55 - 5:59
    Sì, i bancomat hanno potuto occuparsi
    di certe funzioni
  • 5:59 - 6:02
    più in fretta e meglio dei cassieri umani,
  • 6:02 - 6:04
    ma questo non li ha resi superflui.
  • 6:04 - 6:07
    Ha incrementato il valore
    della loro abilità di risolvere problemi
  • 6:07 - 6:10
    e di relazionarsi coi clienti.
  • 6:10 - 6:13
    Vale lo stesso principio
    se costruiamo un palazzo,
  • 6:13 - 6:16
    facciamo la diagnosi
    e ci occupiamo di un paziente,
  • 6:16 - 6:19
    o insegniamo in una classe
  • 6:19 - 6:22
    piena di ragazzi delle superiori.
  • 6:22 - 6:24
    Man mano che i nostri strumenti migliorano
  • 6:24 - 6:26
    la tecnologia aumenta la nostra influenza
  • 6:26 - 6:30
    e rende più importante
    la nostra competenza,
  • 6:30 - 6:32
    la nostra capacità di giudizio
    e creatività.
  • 6:33 - 6:35
    Questo mi porta al secondo principio:
  • 6:36 - 6:37
    non si ha mai abbastanza.
  • 6:38 - 6:41
    Potreste stare pensando:
    O-erre, ok, ho capito,
  • 6:41 - 6:44
    vuol dire che i lavori fatti dalle persone
    saranno importanti.
  • 6:44 - 6:47
    Non possono essere fatti dalle macchine,
    ma ancora servono.
  • 6:47 - 6:50
    Ma questo non mi dice
    di quanti lavori ci sarà bisogno.
  • 6:50 - 6:52
    Se ci pensate, non è in qualche modo ovvio
  • 6:52 - 6:55
    che, diventati abbastanza
    produttivi in qualcosa,
  • 6:55 - 6:57
    in pratica ci si escluda da quel lavoro?
  • 6:57 - 7:00
    Nel 1900 il 40%
    della forza lavoro statunitense
  • 7:00 - 7:01
    era impiegata nei campi.
  • 7:01 - 7:03
    Oggi, meno del 2%.
  • 7:03 - 7:05
    Perché così pochi agricoltori oggi?
  • 7:05 - 7:07
    Non perché mangiamo di meno.
  • 7:07 - 7:10
    (Risate)
  • 7:10 - 7:13
    Un secolo di crescita
    della produttività agricola
  • 7:13 - 7:15
    significa che, oggi,
    due milioni di contadini
  • 7:15 - 7:18
    possono nutrire una nazione di 320.
  • 7:18 - 7:19
    È un progresso straordinario,
  • 7:19 - 7:24
    che implica però una riduzione
    dei lavori O-erre rimasti sul mercato.
  • 7:24 - 7:27
    Perciò chiaramente
    la tecnologia può eliminare dei lavori.
  • 7:27 - 7:28
    L'agricoltura è solo un esempio
  • 7:28 - 7:30
    Ce ne sono molti altri simili.
  • 7:31 - 7:35
    Ma ciò che è vero per un singolo prodotto,
    servizio o industria
  • 7:35 - 7:38
    non lo è mai stato per l'intera economia.
  • 7:38 - 7:41
    Molti dei settori in cui lavoriamo oggi,
  • 7:41 - 7:43
    come il settore sanitario,
  • 7:43 - 7:45
    finanziario e assicurativo,
  • 7:45 - 7:47
    elettronico e informatico,
  • 7:48 - 7:50
    un secolo fa non esistevano
    o erano insignificanti.
  • 7:50 - 7:53
    Molti dei prodotti su cui spendiamo
    molti dei nostri soldi,
  • 7:53 - 7:55
    come climatizzatori, SUV,
  • 7:55 - 7:57
    computer e dispositivi portatili,
  • 7:57 - 7:59
    erano incredibilmente costosi
  • 7:59 - 8:01
    o non esistevano proprio un secolo fa.
  • 8:02 - 8:07
    Più l'automatizzazione ci libera del tempo
    e aumenta ciò che è possibile realizzare,
  • 8:07 - 8:10
    più inventiamo nuovi prodotti,
    idee e servizi
  • 8:10 - 8:12
    che attirano la nostra attenzione,
  • 8:12 - 8:13
    ci occupano il tempo
  • 8:13 - 8:15
    e spingono il consumo.
  • 8:16 - 8:19
    Potreste considerare frivole
    alcune di queste cose
  • 8:19 - 8:22
    (yoga estremo, turismo d'avventura,
  • 8:22 - 8:23
    Pokémon GO)
  • 8:23 - 8:24
    e potrei concordare.
  • 8:25 - 8:28
    Ma la gente le desidera
    ed è disposta a faticare per averle.
  • 8:28 - 8:31
    Il lavoratore medio nel 2015
  • 8:31 - 8:35
    che volesse ottenere
    il tenore di vita medio del 1915
  • 8:35 - 8:38
    potrebbe farlo lavorando
    solo 17 settimane all'anno,
  • 8:38 - 8:40
    un terzo del tempo.
  • 8:40 - 8:42
    Ma la maggior parte sceglie di non farlo.
  • 8:42 - 8:44
    È disposta a lavorare sodo
  • 8:44 - 8:48
    per godere dell'abbondanza tecnologica
    a propria disposizione.
  • 8:48 - 8:53
    L'abbondanza materiale non ha eliminato
    mai la carenza percepita.
  • 8:53 - 8:55
    Citando Thorstein Veblen:
  • 8:55 - 8:58
    "L'invenzione è la madre della necessità."
  • 9:00 - 9:01
    Ora...
  • 9:01 - 9:03
    Se accettate questi due principi,
  • 9:03 - 9:06
    della guarnizione O-erre
    e del "non-si-ha-mai-abbastanza,
  • 9:06 - 9:08
    allora concordate con me.
  • 9:08 - 9:09
    Ci saranno lavori.
  • 9:10 - 9:12
    Significa che non c'è
    nulla da preoccuparsi?
  • 9:12 - 9:15
    Automatizzazione, impiego,
    robot, lavori...
  • 9:15 - 9:16
    tutto si risolverà da solo?
  • 9:17 - 9:18
    No.
  • 9:18 - 9:20
    Non è questa la mia tesi.
  • 9:20 - 9:23
    L'automatizzazione crea ricchezza
  • 9:23 - 9:26
    perché rende possibile
    fare più lavoro in meno tempo.
  • 9:26 - 9:27
    Non c'è nessuna legge economica
  • 9:27 - 9:30
    che dice che useremo bene quella ricchezza
  • 9:30 - 9:32
    e che vale la pena preoccuparsene.
  • 9:33 - 9:35
    Pensate a due paesi,
  • 9:35 - 9:37
    la Norvegia e l'Arabia Saudita.
  • 9:37 - 9:38
    Entrambi ricchi di petrolio,
  • 9:38 - 9:42
    è come se avessero soldi che escono
    da un buco nel terreno.
  • 9:42 - 9:44
    (Risate)
  • 9:44 - 9:49
    Ma non hanno sfruttato altrettanto bene
    questa ricchezza per produrre benessere
  • 9:49 - 9:50
    e prosperità umana.
  • 9:50 - 9:53
    La Norvegia è una democrazia fiorente.
  • 9:53 - 9:57
    In gran parte, i suoi cittadini lavorano
    e interagiscono bene insieme.
  • 9:57 - 10:00
    Solitamente occupa fra la prima
    e la quarta posizione
  • 10:00 - 10:03
    nella classifica sulla felicità nazionale.
  • 10:03 - 10:05
    L'Arabia Saudita è una monarchia assoluta
  • 10:05 - 10:09
    nella quale molti cittadini mancano
    di un sentiero di sviluppo personale.
  • 10:09 - 10:12
    Solitamente occupa la 35esima posizione
    nella classifica della felicità,
  • 10:13 - 10:15
    il che è poco per una nazione così ricca.
  • 10:15 - 10:16
    Giusto per fare un paragone,
  • 10:16 - 10:19
    gli Stati Uniti di solito sono
    al 12esimo o 13esimo.
  • 10:19 - 10:21
    La differenza fra questi due paesi
  • 10:22 - 10:23
    non è la loro ricchezza
  • 10:23 - 10:25
    né la loro tecnologia.
  • 10:25 - 10:26
    Sono le istituzioni.
  • 10:27 - 10:30
    La Norvegia ha investito
    per costruire una società
  • 10:30 - 10:33
    ricca di opportunità e mobilità economica.
  • 10:33 - 10:35
    L'Arabia Saudita ha elevato
    il tenore di vita
  • 10:35 - 10:39
    ma ha ignorato
    molti altri bisogni umani.
  • 10:39 - 10:41
    Due paesi, entrambi ricchi,
  • 10:41 - 10:43
    ma non ugualmente benestanti.
  • 10:44 - 10:48
    E questo mi porta alla sfida
    che fronteggiamo oggi,
  • 10:48 - 10:50
    la sfida lanciataci
    dall'automatizzazione.
  • 10:50 - 10:53
    Questa non è rappresentata
    dall'esaurimento dei lavori.
  • 10:53 - 10:55
    Gli USA hanno 14 milioni di posti in più
  • 10:55 - 10:57
    dagli abissi della Grande Recessione.
  • 10:57 - 11:00
    La sfida è che molti di questi impieghi
  • 11:00 - 11:01
    non sono buoni,
  • 11:01 - 11:04
    e molti cittadini non hanno le qualifiche
    per i migliori lavori
  • 11:04 - 11:05
    che stanno nascendo.
  • 11:06 - 11:09
    L'aumento dell'occupazione negli USA
    e in gran parte dei paesi sviluppati
  • 11:09 - 11:11
    assomiglia a un bilanciere
  • 11:11 - 11:14
    alle cui estremità
    si aggiunge sempre più peso.
  • 11:14 - 11:15
    Da un lato
  • 11:15 - 11:18
    i lavori ben pagati
    che richiedono una buona educazione,
  • 11:18 - 11:22
    come dottori, infermieri,
    programmatori e ingegneri,
  • 11:22 - 11:24
    dirigenti e responsabili.
  • 11:24 - 11:27
    L'occupazione è sana
    e in crescita per questi impieghi.
  • 11:27 - 11:31
    Allo stesso modo, la crescita è sostenuta
    per molti lavori poco qualificati,
  • 11:31 - 11:34
    che non richiedono titoli, come camerieri,
  • 11:34 - 11:36
    addetti alle pulizie e alla sicurezza,
  • 11:36 - 11:37
    assistenti agli anziani.
  • 11:38 - 11:41
    Allo stesso tempo, l'occupazione è in calo
  • 11:41 - 11:45
    in molti lavori della classe media,
    mediamente pagati e qualificati,
  • 11:45 - 11:49
    come l'ambito produttivo
    e operativo nelle fabbriche
  • 11:49 - 11:52
    e quello delle vendite
    e impiegatizio negli uffici.
  • 11:52 - 11:54
    Le ragioni dietro
    questa contrazione intermedia
  • 11:54 - 11:56
    non sono misteriose.
  • 11:56 - 11:58
    Molti lavori mediamente qualificati
  • 11:58 - 12:00
    usano regole e procedure familiari
  • 12:00 - 12:03
    che, sempre di più,
    possono essere programmate
  • 12:03 - 12:06
    e fatte eseguire ai computer.
  • 12:06 - 12:10
    La sfida rappresentata da questo fenomeno,
  • 12:10 - 12:12
    detto dagli economisti
    polarizzazione occupazionale,
  • 12:12 - 12:15
    è l'eliminazione di pioli
    dalla scala economica
  • 12:15 - 12:17
    e il restringimento della classe media
  • 12:17 - 12:20
    che rischia di renderci
    una società più stratificata.
  • 12:20 - 12:24
    Da un lato un gruppo di professionisti
    altamente qualificati e pagati
  • 12:24 - 12:25
    che fa lavori interessanti.
  • 12:25 - 12:29
    Dall'altro un grande numero di cittadini
    impegnato in lavori malpagati
  • 12:29 - 12:34
    le cui responsabilità principali sono
    la comodità e la salute dei benestanti.
  • 12:34 - 12:37
    Questa non è la mia visione del progresso,
  • 12:37 - 12:39
    e dubito sia anche la vostra.
  • 12:39 - 12:41
    Ma ecco qualche notizia incoraggiante.
  • 12:41 - 12:46
    Abbiamo già affrontato
    gravi trasformazioni economiche
  • 12:46 - 12:49
    e ne siamo usciti con successo.
  • 12:49 - 12:54
    A cavallo fra diciannovesimo
    e ventesimo secolo,
  • 12:54 - 12:59
    quando l'automatizzazione stava eliminando
    un grosso numero di lavori agricoli
  • 12:59 - 13:01
    (ricordate il trattore?)
  • 13:01 - 13:04
    gli stati rurali rischiarono
    la disoccupazione di massa,
  • 13:04 - 13:07
    una generazione di giovani
    che non era più necessaria nelle fattorie
  • 13:08 - 13:09
    ma non era preparata per l'industria.
  • 13:10 - 13:12
    Rispondendo alla sfida,
  • 13:12 - 13:13
    fecero il passo radicale
  • 13:13 - 13:16
    di richiedere
    che l'intera popolazione giovanile
  • 13:16 - 13:19
    restasse nelle scuole
    a continuare la propria educazione
  • 13:19 - 13:21
    fino alla veneranda età di 16 anni.
  • 13:22 - 13:24
    Questo venne detto
    "movimento per i licei"
  • 13:24 - 13:26
    e si trattò
    di un'iniziativa radicalmente costosa.
  • 13:26 - 13:29
    Non solo si dovette investire nelle scuole
  • 13:29 - 13:31
    ma i ragazzi non poterono continuare
    con i loro lavori.
  • 13:31 - 13:35
    Fu anche uno dei migliori investimenti
  • 13:35 - 13:37
    fatto dagli Stati Uniti
    nel ventesimo secolo.
  • 13:37 - 13:39
    Ci diede la forza lavoro
    più abile, flessibile
  • 13:39 - 13:42
    e produttiva di tutto il mondo.
  • 13:42 - 13:47
    Per capire quanto abbia funzionato bene,
    pensate di prendere i lavoratori del 1899
  • 13:47 - 13:49
    e di portarli nel presente.
  • 13:49 - 13:52
    Nonostante le loro forti schiene
    e il loro buon carattere,
  • 13:52 - 13:56
    molti di loro mancherebbero
    delle basi matematiche e alfabetiche
  • 13:56 - 13:59
    per fare quasi tutti i lavori moderni,
    eccetto i più banali.
  • 13:59 - 14:01
    Per molti di loro lavorare
    sarebbe impossibile.
  • 14:02 - 14:06
    Questo esempio sottolinea
    l'importanza delle nostre istituzioni,
  • 14:06 - 14:07
    specialmente le scuole,
  • 14:07 - 14:10
    nel consentirci di raccogliere i benefici
  • 14:10 - 14:12
    della nostra prosperità tecnologica.
  • 14:12 - 14:15
    È stupido dire: "Non c'è nulla
    da preoccuparsi."
  • 14:15 - 14:17
    Chiaramente possiamo fallire.
  • 14:18 - 14:21
    Se gli Stati Uniti non avessero investito
    nelle proprie scuole e abilità
  • 14:21 - 14:23
    un secolo fa con il movimento per i licei,
  • 14:23 - 14:25
    saremmo una società meno prospera,
  • 14:25 - 14:29
    meno fluida e probabilmente meno felice.
  • 14:29 - 14:31
    Ma è anche stupido dire
    che il nostro destino è segnato.
  • 14:32 - 14:33
    Questo non è deciso dalle macchine.
  • 14:33 - 14:35
    Non è deciso nemmeno dal mercato.
  • 14:35 - 14:38
    È deciso da noi
    e dalle nostre istituzioni.
  • 14:38 - 14:41
    Ho iniziato questo intervento
    con un paradosso.
  • 14:41 - 14:44
    Sempre più le macchine lavorano per noi.
  • 14:44 - 14:46
    Perché ciò non rende
    la nostra manodopera
  • 14:46 - 14:47
    e abilità superflue?
  • 14:47 - 14:51
    Non è ovvio che la strada
    per l'inferno socioeconomico
  • 14:51 - 14:53
    sia lastricata
    con le nostre grandi invenzioni?
  • 14:54 - 14:58
    La storia ha risposto più volte
    a questo paradosso.
  • 14:58 - 15:02
    La prima parte della risposa è che
    la tecnologia aumenta la nostra influenza,
  • 15:02 - 15:04
    la nostra importanza, il valore aggiunto
  • 15:05 - 15:08
    della nostra esperienza,
    giudizio e creatività.
  • 15:08 - 15:09
    Questa è l'O-erre.
  • 15:10 - 15:13
    La seconda parte è
    la nostra inventiva infinita
  • 15:13 - 15:14
    e i nostri desideri illimitati
  • 15:14 - 15:16
    che implicano
    che non ne abbiamo mai abbastanza.
  • 15:16 - 15:19
    C'è sempre del nuovo lavoro da fare.
  • 15:20 - 15:23
    Adeguarsi al passo rapido
    del cambiamento tecnologico
  • 15:23 - 15:25
    crea una vera sfida,
  • 15:25 - 15:28
    chiaramente evidente
    nel nostro mercato lavorativo polarizzato
  • 15:28 - 15:30
    e nella minaccia che pone
    alla mobilità economica.
  • 15:31 - 15:34
    Rispondere a questa sfida
    non è automatico.
  • 15:34 - 15:36
    Non è privo di costi.
  • 15:36 - 15:37
    Non è facile.
  • 15:37 - 15:39
    Ma è possibile.
  • 15:39 - 15:41
    Ed ecco qualche notizia incoraggiante.
  • 15:41 - 15:43
    Grazie alla nostra fantastica produttività
  • 15:43 - 15:44
    siamo ricchi.
  • 15:44 - 15:48
    Certo che possiamo permetterci
    di investire in noi e nei nostri figli
  • 15:48 - 15:51
    come fece l'America cento anni fa
    con il movimento per i licei.
  • 15:51 - 15:53
    Anzi, non possiamo permetterci
    di non farlo.
  • 15:54 - 15:56
    Ora, potreste pensare,
  • 15:56 - 15:59
    il professor Autor ci ha raccontato
    una bella storia
  • 15:59 - 16:01
    sul lontano passato,
  • 16:01 - 16:02
    sul recente passato,
  • 16:02 - 16:05
    forse sul presente,
    ma probabilmente non sul futuro.
  • 16:05 - 16:09
    Perché tutti sanno
    che questa volta è diverso.
  • 16:09 - 16:12
    Giusto? Questa volta è diverso?
  • 16:12 - 16:14
    Certo che questa volta è diverso.
  • 16:14 - 16:16
    Lo è ogni volta.
  • 16:16 - 16:19
    Molte volte negli ultimi 200 anni
  • 16:19 - 16:22
    studiosi e attivisti hanno avvertito
  • 16:22 - 16:26
    che stiamo esaurendo i lavori
    e ci stiamo rendendo obsoleti:
  • 16:26 - 16:30
    per esempio, i luddisti
    all'inizio del diciannovesimo secolo;
  • 16:30 - 16:33
    il Segretario del Lavoro degli Stati Uniti
    James Davis
  • 16:33 - 16:36
    a metà degli anni '20;
  • 16:36 - 16:41
    il Premio Nobel per l'Economia
    Wassily Leontief nel 1982;
  • 16:41 - 16:44
    e ovviamente molti studiosi,
  • 16:44 - 16:46
    opinionisti, esperti di tecnologia
  • 16:46 - 16:48
    e figure mediatiche ai giorni nostri.
  • 16:50 - 16:53
    Queste previsioni mi appaiono arroganti.
  • 16:54 - 16:56
    Ciò che questi oracoli autoproclamati
    in realtà dicono è:
  • 16:57 - 17:00
    "Se non riesco a immaginare
    che lavoro faranno le persone nel futuro,
  • 17:00 - 17:03
    allora né tu, né io, né i nostri figli
  • 17:03 - 17:05
    saremo in grado di immaginarlo."
  • 17:06 - 17:08
    Io non ho il fegato
  • 17:08 - 17:11
    di fare una tale scommessa
    contro l'ingegnosità umana.
  • 17:11 - 17:14
    Sentite, non posso dirvi
    che lavoro farà la gente
  • 17:14 - 17:16
    fra cent'anni.
  • 17:16 - 17:18
    Ma il futuro non si regge
    sulla mia immaginazione.
  • 17:19 - 17:23
    Se fossi stato un contadino
    in Iowa nell'anno 1900
  • 17:23 - 17:27
    e un economista del 21esimo secolo
    si fosse teletrasportato nel mio campo
  • 17:27 - 17:29
    e avesse detto:
    "Ehi, contadino Autor, pensa un po',
  • 17:30 - 17:32
    nei prossimi cento anni,
  • 17:32 - 17:35
    l'occupazione agricola crollerà
    dal 40% dei lavori totali
  • 17:35 - 17:37
    al 2%
  • 17:37 - 17:39
    solo per via dell'aumento produttivo.
  • 17:39 - 17:43
    Cosa pensi che farà
    il rimanente 38% dei lavoratori?"
  • 17:43 - 17:46
    Non avrei risposto: "Aspetta, ce l'ho.
  • 17:46 - 17:49
    Faremo sviluppo di app,
    medicina radiologica,
  • 17:49 - 17:52
    corsi di Yoga e Bitmoji."
  • 17:52 - 17:54
    (Risate)
  • 17:54 - 17:55
    Non ne avrei avuto idea.
  • 17:56 - 17:58
    Ma spero che avrei avuto
    la saggezza di dire:
  • 17:58 - 18:02
    "Uau, una riduzione del 95%
    nel livello di occupazione agricola
  • 18:02 - 18:05
    senza carenza di cibo.
  • 18:05 - 18:07
    Che progresso straordinario.
  • 18:07 - 18:10
    Spero che l'umanità riesca a trovare
    qualcosa di rilevante da fare
  • 18:10 - 18:12
    con tutta quella prosperità."
  • 18:13 - 18:16
    E credo che, in gran parte,
    ci sia riuscita.
  • 18:18 - 18:19
    Vi ringrazio molto.
  • 18:19 - 18:24
    (Applausi)
Title:
L'automatizzazione ci porterà via il lavoro?
Speaker:
David Autor
Description:

Ecco un paradosso del quale non si sente molto parlare: nonostante per un secolo abbiamo continuato a creare macchine che facciano il nostro lavoro per noi, negli Stati Uniti la percentuale di adulti con un impiego è salita costantemente negli ultimi 125 anni. Per quale motivo la manodopera e le abilità umane non sono diventate superflue? In questo intervento sul futuro del mondo del lavoro, l'economista David Autor si domanda: "Perché ci sono ancora tanti impieghi?" e trova una risposta sorprendente e incoraggiante.

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