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I pannolini che hanno ispirato un nuovo metodo di studio del cervello

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    Buongiorno a tutti,
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    oggi ho portato con me un pannolino.
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    Tra un attimo vedrete perché.
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    I pannolini hanno proprietà interessanti.
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    Possono gonfiarsi enormemente
    se aggiungete acqua,
  • 0:13 - 0:16
    un esperimento fatto
    da milioni di bambini ogni giorno.
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    (Risate)
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    Ma il motivo
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    è che sono progettati
    in modo molto intelligente.
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    Sono fatti di un materiale che si dilata.
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    È un materiale speciale
    che, aggiungendo acqua,
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    si dilata ernormemente,
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    anche 1000 volte il suo volume.
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    È un tipo di polimero industriale
    molto utile.
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    Quello che stiamo cercando di fare
    nel mio gruppo al MIT
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    è capire se possiamo fare
    qualcosa di simile al cervello.
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    Possiamo ingrandirlo,
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    tanto da poterci sbirciare dentro
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    e vedere tutti i mattoncini,
    le biomolecole,
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    come sono organizzate in tre dimensioni,
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    la struttura vera e propria
    del cervello?
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    Se potessimo farlo,
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    forse potremmo capire meglio
    come è organizzato il cervello
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    per raccogliere pensieri e emozioni,
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    azioni e sensazioni.
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    Potremmo cercare di localizzare
    gli esatti cambiamenti nel cervello
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    che generano malattie,
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    malattie come l'Alzheimer,
    l'epilessia e il Parkinson,
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    per cui ci sono pochi trattamenti,
    e molte meno cure,
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    e di cui, molto spesso,
    non sappiamo la causa o le origini
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    e cosa realmente le scateni.
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    Il nostro gruppo al MIT
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    sta cercando un punto di vista diverso
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    da quello della neuroscienza
    degli ultimi cento anni.
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    Siamo designer. Siamo inventori.
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    Stiamo cercando di capire
    come costruire tecnologie
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    che ci facciano osservare
    e riparare il cervello.
  • 1:31 - 1:32
    E il motivo è
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    che i cervello
    è incredibilmente complicato.
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    Quello che abbiamo imparato
    nell'ultimo secolo di neuroscienze
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    è che il cervello è una rete
    molto complicata,
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    fatta di cellule molto specializzate
    chiamate neuroni
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    con geometrie molto complesse,
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    una corrente elettrica scorre attraverso
    questi neuroni dalle forme complesse.
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    Inoltre, i neuroni sono collegati in reti.
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    Sono collegati da piccoli collegamenti
    chiamate sinapsi
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    che si scambiano elementi chimici
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    e permettono ai neuroni di parlarsi.
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    La densità del cervello è incredibile.
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    In un millimetro cubo del vostro cervello,
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    ci sono circa 100 000 neuroni
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    e forse un miliardo di queste connessioni.
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    Ma c'è di peggio.
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    Se si potesse zoomare su un neurone,
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    e, certo, questa è
    una rappresentazione artistica.
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    Vedreste migliaia e migliaia
    di tipi di biomolecole,
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    piccole macchine in nanoscala
    organizzate in schemi 3D complessi,
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    e insieme mediano
    questi impulsi elettrici,
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    questi scambi chimici che permettono
    ai neuroni di lavorare insieme
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    per generare cose
    come pensieri e sensazioni.
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    Non sappiamo come siano organizzati
    i neuroni nel cervello
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    per formare reti,
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    e non sappiamo
    come siano organizzate le biomolecole
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    all'interno dei neuroni
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    per formare queste macchine complesse.
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    Se vogliamo veramente capirlo,
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    ci serviranno nuove tecnologie.
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    Ma se potessimo avere queste mappe,
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    se potessimo osservare
    l'organizzazione di molecole e neuroni
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    e neuroni e reti,
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    forse potremmo veramente capire
    come il cervello trasmette informazioni
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    dalle regioni sensoriali,
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    le mescola con emozioni e sentimenti,
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    e genera decisioni e azioni.
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    Forse potremmo definire l'esatta serie
    di cambiamenti molecolari che accadono
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    in una malattia del cervello.
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    Una volta che sappiamo
    come sono cambiate queste molecole,
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    che ne sia aumentato il numero
    o che sia cambiato lo schema,
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    potremmo usarle
    come obiettivo di nuovi farmaci,
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    per nuovi metodi
    per dare energia al cervello
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    per riparare
    le elaborazioni del cervello colpite
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    in pazienti che soffrono
    di malattie del cervello.
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    Abbiamo tutti visto
    diverse tecnologie del secolo scorso
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    per combattere tutto questo.
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    Credo abbiamo tutti visto
    le TAC al cervello
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    fatte tramite risonanza magnetica.
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    Naturalmente, hanno il grande pregio
    di essere non invasive,
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    possono essere usate su soggetti vivi.
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    Ma sono anche spazialmente molto grezze.
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    Ognuna di queste macchie che vedete,
    o voxel, come li chiamano,
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    può contenere
    milioni e milioni di neuroni.
  • 3:50 - 3:52
    Non è al livello di risoluzione
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    che può localizzare
    i cambiamenti molecolari
  • 3:55 - 3:57
    o i cambiamenti
    nelle comunicazioni di queste reti
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    che contribuiscono alla nostra capacità
    di esseri coscienti e potenti.
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    All'altro estremo, ci sono i microscopi.
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    I microscopi useranno la luce
    per osservare cose minuscole.
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    Per secoli, sono stati usati
    per osservare cose come i batteri.
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    Per la neuroscienza,
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    i microscopi hanno consentito
    la scoperta dei neuroni,
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    circa 130 anni fa.
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    Ma la luce è sostanzialmente limitata.
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    Non si vedono le singole molecole
    con un normale microscopio.
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    Non si vedono le minuscole connessioni.
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    Se vogliamo aumentare la nostra capacità
    di analizzare il cervello,
  • 4:29 - 4:31
    per andare
    fino alla struttura vera e propria,
  • 4:31 - 4:35
    ci serviranno tecnologie migliori.
  • 4:36 - 4:38
    Il mio gruppo, un paio di anni fa,
    ha cominciato a pensare:
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    perché non facciamo l'opposto?
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    Se è così complicato zoomare nel cervello,
  • 4:42 - 4:44
    perché non ingrandiamo il cervello?
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    È iniziato
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    con due studenti del mio gruppo,
    Fei Chen e Paul Tillberg.
  • 4:48 - 4:51
    Molti altri nel mio gruppo
    stanno aiutando.
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    Abbiamo deciso di cercare di capire
    se potevamo prendere polimeri,
  • 4:54 - 4:56
    quella roba dei pannolini,
  • 4:56 - 4:58
    e installarli fisicamente nel cervello.
  • 4:58 - 5:00
    Se potessimo farlo bene,
    e aggiungete acqua,
  • 5:00 - 5:02
    potenzialmente
    si può far esplodere il cervello
  • 5:02 - 5:05
    al punto da poter distinguere
    le minuscole biomolecole.
  • 5:05 - 5:08
    Si vedrebbero le connessioni
    e si farebbe una mappa del cervello.
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    Potrebbe essere abbastanza drammatico.
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    Abbiamo portato una piccola demo.
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    Abbiamo del materiale
    da pannolino purificato.
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    È molto più facile comprarlo su Internet
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    che estrarre i granellini dai pannolini.
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    Ne metto qui solo un cucchiaino
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    di questo polimero purificato.
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    Ecco qua un po' d'acqua.
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    Quello che faremo
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    è vedere se questo cucchiaino
    di materiale da pannolino
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    può aumentare in dimensione.
  • 5:37 - 5:40
    Lo vedrete aumentare
    di volume di circa 1000 volte
  • 5:40 - 5:42
    davanti ai vostri occhi.
  • 5:50 - 5:52
    Potrei versarne molto di più,
  • 5:52 - 5:53
    ma penso che renda l'idea
  • 5:53 - 5:56
    che è una molecola molto interessante,
  • 5:56 - 5:58
    se riesco a usarla nel modo giusto,
  • 5:58 - 6:00
    potremmo essere in grado
    di zoomare nel cervello
  • 6:00 - 6:03
    come non si è mai fatto prima
    con le tecnologie del passato.
  • 6:03 - 6:05
    Ok. Ora un po' di chimica.
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    Cosa succede al polimero del pannolino?
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    Potendo zoomare,
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    lo vedreste come appare sullo schermo.
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    I polimeri sono catene di atomi
    organizzate in linee lunghe e sottili.
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    Le catene sono minuscole,
  • 6:18 - 6:20
    la larghezza di una molecola,
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    e questi polimeri sono molto densi.
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    Le separa
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    la dimensione di una biomolecola.
  • 6:26 - 6:27
    Va molto bene
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    perché potremmo potenzialmente
    spostare tutto nel cervello.
  • 6:30 - 6:32
    Se aggiungiamo acqua,
  • 6:32 - 6:34
    questo materiale gonfiabile
    assorbirà l'acqua,
  • 6:34 - 6:37
    le catene dei polimeri
    si allontaneranno tra loro,
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    e l'intero materiale
    diventerà più grande.
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    E siccome queste catene
    sono molto piccole
  • 6:41 - 6:44
    e a distanze biomolecolari,
  • 6:44 - 6:46
    potremmo potenzialmente
    esplodere il cervello
  • 6:46 - 6:48
    e renderlo abbastanza grande da vedere.
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    Allora, ecco il mistero:
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    come mettiamo
    queste catene di polimeri nel cervello
  • 6:53 - 6:55
    in modo da allontanare le biomolecole?
  • 6:55 - 6:56
    Se potessimo farlo,
  • 6:56 - 6:59
    potremmo ottenere
    una mappa realistica del cervello.
  • 6:59 - 7:01
    Potremmo analizzare i collegamenti.
  • 7:01 - 7:03
    Possiamo osservare all'interno
    e vedere le molecole.
  • 7:04 - 7:06
    Per spiegarlo,
    abbiamo fatto delle animazioni
  • 7:06 - 7:09
    in cui guardiamo,
    in queste rappresentazioni artistiche,
  • 7:09 - 7:13
    come potrebbero essere le biomolecole
    e come potremmo separarle.
  • 7:13 - 7:15
    Fase uno: quello che dovremmo fare,
    prima di tutto,
  • 7:15 - 7:19
    è connettere tutte le biomolecole,
    qui in marrone,
  • 7:19 - 7:21
    a una piccola ancora,
    una piccola maniglia.
  • 7:21 - 7:24
    Dobbiamo allontanare
    le molecole del cervello,
  • 7:24 - 7:26
    e per fare questo,
    serve una piccola maniglia
  • 7:26 - 7:29
    che permetta ai polimeri di attaccarsi
  • 7:29 - 7:30
    e esercitare la loro forza.
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    Un polimero di pannolino
    buttato nel cervello,
  • 7:34 - 7:36
    ovviamente, se ne starà lì sopra.
  • 7:37 - 7:39
    Dobbiamo trovare un modo
    di fare entrare il polimero.
  • 7:39 - 7:41
    Qui siamo fortunati.
  • 7:41 - 7:43
    Si possono prendere i mattoni,
  • 7:43 - 7:44
    monomeri, come li chiamano,
  • 7:44 - 7:46
    e se si lasciano andare nel cervello
  • 7:46 - 7:48
    e scatenare le reazioni chimiche,
  • 7:48 - 7:51
    si possono far formare lunghe catene,
  • 7:51 - 7:53
    proprio dentro il tessuto cerebrale.
  • 7:53 - 7:56
    Si faranno strada intorno alle biomolecole
  • 7:56 - 7:57
    e tra le biomolecole,
  • 7:57 - 7:59
    formando queste reti complesse
  • 7:59 - 8:02
    che permetteranno,
    alla fine, di allontanare le molecole
  • 8:02 - 8:03
    l'una dall'altra.
  • 8:03 - 8:06
    E ogni volta che compare
    una di queste maniglie,
  • 8:06 - 8:09
    i polimeri vi si attaccano,
    ed è quello che ci serve
  • 8:09 - 8:12
    per allontanare le molecole
    l'una dall'altra.
  • 8:12 - 8:13
    Il momento della verità.
  • 8:13 - 8:16
    Dobbiamo trattare questo esemplare
  • 8:16 - 8:19
    con una sostanza chimica
    per allentare le molecole,
  • 8:19 - 8:21
    e poi, quando aggiungiamo acqua,
  • 8:21 - 8:24
    quel materiale dilatabile
    comincerà ad assorbirla,
  • 8:24 - 8:26
    le catene di polimeri
    si allontaneranno,
  • 8:26 - 8:28
    ma ora, le biomolecole
    arriveranno per il giretto.
  • 8:28 - 8:31
    È come disegnare su un pallone,
  • 8:31 - 8:32
    e poi gonfiare il pallone,
  • 8:32 - 8:33
    l'immagine è la stessa,
  • 8:34 - 8:37
    ma le particelle di inchiostro
    si sono allontanate l'una dall'altra.
  • 8:37 - 8:40
    Questo è quel che siamo riusciti a fare,
    ma in tre dimensioni.
  • 8:40 - 8:42
    C'è un ultimo trucco.
  • 8:42 - 8:43
    Come vedete qui,
  • 8:43 - 8:45
    abbiamo colorato
    tutte le biomolecole in marrone.
  • 8:45 - 8:47
    Questo perché si assomigliano tutte.
  • 8:47 - 8:49
    Le biomolecole sono fatte
    degli stessi atomi,
  • 8:49 - 8:52
    solo in ordini diverso.
  • 8:52 - 8:53
    Ci serve un'ultima cosa
  • 8:53 - 8:55
    per renderle visibili.
  • 8:55 - 8:57
    Dobbiamo prendere
    delle piccole etichette,
  • 8:57 - 8:59
    di colore brillante che le distingua.
  • 8:59 - 9:02
    Un tipo di biomolecola
    potrebbe avere un blu.
  • 9:02 - 9:05
    Un altro tipo di biomolecola
    potrebbe prendere il rosso.
  • 9:05 - 9:06
    E così via.
  • 9:06 - 9:07
    Questa è la fase finale.
  • 9:07 - 9:10
    Ora possiamo osservare un cervello
  • 9:10 - 9:11
    e analizzare le singole molecole,
  • 9:12 - 9:14
    perché le abbiamo allontanate
    abbastanza l'una dall'altra
  • 9:14 - 9:16
    da poterle distinguere.
  • 9:16 - 9:19
    La speranza
    è rendere visibile l'invisibile.
  • 9:19 - 9:22
    Possiamo trasformare cose
    apparentemente piccole e oscure
  • 9:22 - 9:23
    e esploderle
  • 9:23 - 9:26
    finché non sono come costellazioni
    di informazioni sulla vita.
  • 9:26 - 9:28
    Ecco un video di come potrebbe essere.
  • 9:28 - 9:31
    Qui abbiamo un piccolo cervello
    in un piattino --
  • 9:31 - 9:32
    un pezzetto di cervello.
  • 9:32 - 9:34
    Abbiamo infuso il polimero,
  • 9:34 - 9:35
    ora aggiungiamo acqua.
  • 9:35 - 9:38
    Quello che vedrete
    è che davanti ai vostri occhi --
  • 9:38 - 9:40
    questo video è accelerato di 60 volte --
  • 9:40 - 9:43
    questo pezzetto
    di tessuto cerebrale crescerà.
  • 9:43 - 9:46
    Può aumentare di volume
    di 100 volte o anche di più.
  • 9:46 - 9:49
    La cosa bella è che siccome
    questi polimeri sono così piccoli,
  • 9:49 - 9:51
    stiamo separando biomolecole
    uniformemente.
  • 9:51 - 9:53
    È un'espansione fluida.
  • 9:53 - 9:56
    Non stiamo perdendo la configurazione
    delle informazioni.
  • 9:56 - 9:58
    Lo rendiamo solo più facile da vedere.
  • 9:59 - 10:02
    Ora possiamo prendere
    un vero circuito cerebrale --
  • 10:02 - 10:05
    Ecco un pezzo di cervello
    attinente alla memoria --
  • 10:05 - 10:06
    possiamo zoomare.
  • 10:06 - 10:09
    Possiamo iniziare a osservare
    come sono configurati i circuiti.
  • 10:09 - 10:11
    Magari un giorno
    potremo leggere la memoria.
  • 10:11 - 10:14
    Potremmo analizzare
    come sono configurati i circuiti
  • 10:14 - 10:15
    nell'elaborazione delle emozioni,
  • 10:15 - 10:18
    come sono organizzati i circuiti
    del nostro cervello
  • 10:18 - 10:20
    per renderci quello che siamo.
  • 10:20 - 10:22
    Naturalmente, possiamo definire,
    lo spero,
  • 10:22 - 10:26
    i veri problemi del cervello
    a livello molecolare.
  • 10:26 - 10:29
    E se potessimo osservare
    all'interno delle cellule cerebrali
  • 10:29 - 10:31
    e scorprire, ecco le 17 molecole alterate
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    in questo tessuto cerebrale
    che ha sofferto di epilessia
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    o sono cambiate
    per i morbo di Parkinson
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    o sono cambiate per altri motivi?
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    Se otteniamo quella lista sistematica
    di cose che vanno storto,
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    quelli diventano
    i nostri target terapeutici.
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    Possiamo creare farmaci
    che li uniscono.
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    Forse possiamo puntare all'energia
    in diverse parti del cervello
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    per aiutare la gente
    con il Parkinson o con l'epilessia
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    o altre malattie che colpiscono
    più di un miliardo di persone
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    nel mondo.
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    Accade qualcosa di interessante.
  • 10:57 - 11:00
    Attraverso la biomedicina,
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    l'espansione potrebbe aiutare
    per altri problemi.
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    Questa è una biopsia
    di un cancro al seno di una paziente.
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    Osservando il cancro,
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    analizzando il sistema immunitario,
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    l'invecchiamento, lo sviluppo --
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    tutti i processi coinvolgono
    sistemi biologici su larga scala.
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    Ma ovviamente, il problema inizia
    con queste molecole in nanoscala,
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    le macchine che fanno scattare
    le cellule e gli organi.
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    Stiamo cercando di capire
  • 11:28 - 11:31
    se possiamo usare queste tecnologia
    per mappare i mattoni della vita
  • 11:31 - 11:33
    in una vasta gamma di malattie.
  • 11:33 - 11:36
    Possiamo definire
    i cambiamenti molecolari in un tumore
  • 11:36 - 11:38
    in modo da dargli la caccia
    in modo intelligente
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    e somministrare medicinali
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    che potrebbero spazzare via
    le cellule giuste?
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    Molti medicinali sono ad alto rischio.
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    Talvolta si va anche per tentativi.
  • 11:47 - 11:51
    La mia speranza è che si possa
    trasformare dei tentativi ad alto rischio
  • 11:51 - 11:52
    in qualcosa di più affidabile.
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    Se pensate al primo lancio sulla luna,
  • 11:54 - 11:56
    in cui sono poi atterrati sulla luna,
  • 11:56 - 11:58
    era basato su scienza valida.
  • 11:58 - 11:59
    Abbiamo capito la gravità;
  • 11:59 - 12:01
    abbiamo capito l'aerodinamica.
  • 12:01 - 12:02
    Sapevamo come costruire razzi.
  • 12:02 - 12:05
    I rischi scientifici
    erano sotto controllo.
  • 12:05 - 12:07
    È stata comunque
    una grande impresa ingegneristica.
  • 12:07 - 12:08
    Ma in medicina,
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    non abbiamo necessariamente
    tutte le leggi.
  • 12:10 - 12:13
    Abbiamo tutte le leggi
    analoghe alla gravità,
  • 12:13 - 12:16
    analoghe all'aerodinamica?
  • 12:16 - 12:18
    Sono piuttosto dell'idea
    che con le tecnologie
  • 12:18 - 12:19
    del tipo di cui sto parlando oggi,
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    possiamo forse ricavarle.
  • 12:21 - 12:24
    Possiamo mappare gli schemi
    dei sistemi viventi,
  • 12:24 - 12:28
    e capire come sconfiggere
    le malattie che ci affliggono.
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    Mia moglie ed io abbiamo due bambini,
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    una delle mie speranze da bioingegnere
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    è rendere loro la vita migliore
  • 12:35 - 12:37
    di quanto non lo sia per noi.
  • 12:37 - 12:40
    La mia speranza è, se possiamo
    trasformare la biologia e la medicina
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    da tentativi ad alto rischio
    controllati dal caso e dalla fortuna,
  • 12:45 - 12:49
    e trasformarle in cose che vinciamo
    con le capacità e il duro lavoro,
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    sarebbe un enorme progresso.
  • 12:51 - 12:52
    Grazie infinite.
  • 12:52 - 13:02
    (Applausi)
Title:
I pannolini che hanno ispirato un nuovo metodo di studio del cervello
Speaker:
Ed Boyden
Description:

Il neuroigegnere Ed Boyden vuole sapere come le minuscole biomolecole nel nostro cervello generano emozioni, pensieri e sentimenti -- e vuole scoprire i cambiamenti molecolari che portano a malattie come l'epilessia e l'Alzheimer. Invece di ingrandire queste strutture invisibili con un microscopio, si è chiesto: e se le ingrandissimo fisicamente per vederle più facilmente? Guarda come gli stessi polimeri usati per far gonfiare i pannolini potrebbero essere la chiave per capire meglio il cervello.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
13:15

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