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Come lavoro per proteggere le donne dai delitti d'onore

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    Mentre mi preparavo per il mio discorso,
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    riflettevo sulla mia vita
    e cercavo di capire
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    quando fosse l'esatto momento in cui
    era cominciato il mio viaggio.
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    È passato molto tempo,
    ma tuttora non distinguo
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    l'inizio, la parte centrale
    o la fine della mia storia.
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    Ho sempre pensato che tutto sia iniziato
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    un pomeriggio nel mio quartiere
    quando mia madre mi disse
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    che, all'età di due anni, ero già
    scappata a tre matrimoni combinati.
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    O una sera, quando l'elettricità mancava
    da otto ore nella nostra comunità,
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    e mio padre sedeva,
    circondato da tutti noi,
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    raccontandoci storie di quando da bambino
    si batteva per andare a scuola
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    mentre suo padre, che era un fattore,
    voleva che lavorasse nei campi con lui.
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    O in quella notte scura,
    quando avevo 16 anni,
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    quando tre bambini mi si sono avvicinati
    e mi hanno sussurrato all'orecchio
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    che la mia amica era stata uccisa
    per qualcosa chiamato delitto d'onore.
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    Ma poi ho realizzato
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    che per quanto questi momenti
    avessero contribuito al mio viaggio,
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    avessero influenzato il mio viaggio,
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    non ne rappresentavano l'inizio.
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    Il vero inizio del mio viaggio
    fu davanti a una capanna di fango,
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    nel Sindh superiore, in Pakistan,
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    dove mio padre prese la mano
    della mia madre 14enne
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    e decisero di andare
    fuori dal villaggio
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    per andare in una città dove potessero
    mandare i proprio figli a scuola.
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    In un certo senso,
    sento come se la mia vita
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    fosse il risultato di queste sagge scelte
    e decisioni che hanno fatto.
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    Allo stesso modo,
    un'altra delle loro decisioni
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    fu quella di mantenere i miei fratelli
    e me legati alle nostre radici.
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    Mentre vivevamo in una comunità
    che ricordo con affetto, chiamata Ribabad,
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    che significa comunità dei poveri,
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    mio padre si assicurò che avessimo anche
    una casa nella nostra rurale terra natia.
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    Io provengo da una tribù indigena
    sulle montagne del Balochistan
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    chiamata Brahui.
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    Brahui, o Brohi, significa abitante
    delle montagne, ed è anche la mia lingua.
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    Grazie alle severe norme
    sull'attenersi ai costumi,
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    ho dovuto vivere una bella vita di canti,
    culture, tradizioni, storie, montagne
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    e tante pecore.
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    Ma allora, vivere tra due estremi,
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    tra le tradizioni della mia cultura,
    del mio villaggio
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    e l'educazione moderna della mia scuola
    non fu facile.
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    Ero consapevole di essere l'unica ragazza
    a godere di una tale libertà
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    e mi sentivo in colpa per questo.
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    Mentre andavo a scuola
    a Karachi e a Hyderbad,
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    molte delle mie cugine e amiche
    d'infanzia venivano sposate,
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    alcune a uomini più anziani,
    altre in cambio di qualcosa,
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    alcune addirittura come seconde mogli.
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    Ho visto una bellissima tradizione
    e il suo magico dissolversi di fronte a me
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    quando vidi che la nascita
    di una bimba era celebrata con tristezza,
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    quando alle donne veniva detto
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    che la loro principale virtù
    era la pazienza.
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    Fino all'età di 16 anni,
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    alleviavo la mia tristezza piangendo,
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    per di più di notte,
    quando tutti erano a letto
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    e io singhiozzavo nel mio cuscino,
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    fino a quella notte in cui scoprii
    che la mia amica era stata uccisa
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    in nome dell'onore.
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    Il delitto d'onore è un'usanza
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    in cui donne e uomini, sospettati
    di avere una relazione
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    prima o fuori dal matrimonio,
  • 3:16 - 3:18
    vengono uccisi dalle proprie famiglie.
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    Solitamente chi uccide è il fratello
    o il padre o lo zio, in famiglia.
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    I rapporti ONU parlano di circa
    1000 delitti d'onore all'anno in Pakistan
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    e sono solo i casi riportati.
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    Un'usanza che uccide
    non aveva alcun senso per me
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    e sapevo che avrei dovuto fare qualcosa
    quella volta.
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    Non avrei pianto
    fino a crollare dal sonno.
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    Avrei fatto qualcosa,
    qualsiasi cosa, per fermarli.
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    Avevo 16 anni: cominciai
    a scrivere poesie
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    ad andare di casa in casa a parlare
    a tutti di delitti d'onore
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    e di ciò che succedeva,
    del perché dovesse essere fermato
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    e ad accrescere
    la consapevolezza a riguardo
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    finché non trovai un modo migliore
    di gestire la questione.
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    In quei giorni, vivevamo in una casa
    a Karachi, piccola, con una solo stanza.
  • 4:01 - 4:06
    Ogni anno durante la stagione dei monsoni,
    la nostra casa veniva sommersa di acqua,
  • 4:06 - 4:07
    acqua piovana e liquami,
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    e mia mamma e mio papà
    portavano fuori l'acqua.
  • 4:10 - 4:15
    In quei giorni, papà portò a casa
    una macchina enorme, un computer.
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    Era così grande che sembrava occupare
    metà dell'unica stanza che avevamo
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    e aveva così tanti pezzi e fili
    da connettere.
  • 4:24 - 4:26
    Ma era comunque la cosa
    più eccitante
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    che fosse mai successa
    a me e alle mie sorelle.
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    Al mio fratello maggiore Ali fu dato
    l'incarico di prendersi cura del computer
  • 4:33 - 4:37
    e ognuno di noi poteva utilizzarlo
    per 10 o 15 minuti al giorno.
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    Essendo la più grande di otto figli,
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    potevo usarlo solo per ultima,
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    dopo aver lavato i piatti,
  • 4:45 - 4:48
    pulito la casa,
    preparato la cena con mia madre,
  • 4:48 - 4:51
    sistemato le lenzuola sul pavimento
    per dormire
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    e dopo di che correvo
    al computer,
  • 4:53 - 4:54
    mi connettevo a Internet
  • 4:54 - 5:00
    e provavo pura gioia ed estasi
    per 10 o 15 minuti.
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    In quei giorni, scoprii un sito
    chiamato Joogle.
  • 5:05 - 5:08
    [Google] (Risate)
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    Nel mio frenetico desiderio
    di fare qualcosa per questa usanza,
  • 5:11 - 5:15
    usai Google e scoprii Facebook,
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    un sito dove le persone potevano
    entrare in contatto con chiunque nel mondo
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    e così, dalla mia minuscola stanza
    con il tetto di cemento a Kirachi
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    mi sono connessa con persone
    in UK, negli USA, in Australia e in Canada
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    e ho creato una campagna chiamata
  • 5:29 - 5:32
    Campagna WAKE UP [svegliamoci]
    contro i Delitti d'Onore.
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    È diventata enorme in pochi mesi.
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    Ho ricevuto un enorme supporto
    da tutte le parti del mondo.
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    Ci contattavano i media.
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    Un sacco di persone cercavano di indurre
    consapevolezza insieme a noi.
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    È cresciuta così tanto che è passata
    dal Web alle strade della mia città natale
  • 5:47 - 5:50
    in cui organizzavamo raduni e scioperi
  • 5:50 - 5:53
    cercando di cambiare le politiche
    a favore delle donne in Pakistan.
  • 5:53 - 5:57
    E mentre pensavo che tutto
    fosse perfetto,
  • 5:57 - 6:01
    e il mio team, ovvero in pratica
    i miei amici e vicini dell'epoca,
  • 6:01 - 6:03
    pensava che tutto stesse andando bene,
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    non avevamo idea dell'enorme
    opposizione che stava per travolgerci.
  • 6:08 - 6:10
    La mia comunità si rivoltò
    contro di noi,
  • 6:10 - 6:14
    dicendo che stavamo diffondendo
    un comportamento anti-islamico.
  • 6:14 - 6:19
    Stavamo sfidando usanze secolari
    in quelle comunità.
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    Ricordo che mio padre
    ricevette lettere anonime:
  • 6:22 - 6:25
    "Tua figlia sta diffondendo
    la cultura occidentale
  • 6:25 - 6:26
    nelle onorevoli società."
  • 6:26 - 6:29
    Frantumarono il parabrezza
    della nostra auto.
  • 6:29 - 6:33
    Un giorno andai in ufficio
    e trovai la nostra insegna di metallo
  • 6:33 - 6:38
    accartocciata e rotta come fosse stata
    colpita più volte con qualcosa di pesante.
  • 6:38 - 6:41
    Le cose peggiorarono al punto
    che dovetti nascondermi in vari modi.
  • 6:41 - 6:44
    Viaggiavo con i finestrini
    della mia auto chiusi,
  • 6:44 - 6:48
    mi coprivo il volto con il velo,
    non parlavo in pubblico,
  • 6:48 - 6:52
    ma alla fine la situazione peggiorò
    quando la mia vita fu minacciata
  • 6:52 - 6:57
    e quindi dovetti tornare a Karachi
    e la nostra azione si fermò.
  • 6:58 - 7:01
    Di ritorno a Karachi,
    all'età di 18 anni,
  • 7:01 - 7:06
    pensai che fosse
    il peggior fallimento della mia vita.
  • 7:06 - 7:08
    Ero devastata.
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    Da teenager, incolpavo me stessa
    per tutto ciò che era successo.
  • 7:11 - 7:14
    Ma ciò che emerse,
    quando cominciammo a riflettere
  • 7:14 - 7:20
    fu che in realtà era colpa mia
    e del mio team.
  • 7:20 - 7:25
    C'erano due grandi ragioni
    che avevano fatto fallire la campagna.
  • 7:25 - 7:27
    Una di quelle, la prima ragione,
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    era che ci eravamo scagliati
    contro i valori chiave delle persone.
  • 7:31 - 7:34
    Dicevamo no a qualcosa
    che per loro era molto importante,
  • 7:34 - 7:37
    sfidando il loro codice d'onore
  • 7:37 - 7:39
    e ferendoli in profondità nel processo.
  • 7:39 - 7:42
    E, numero due, che fu molto importante
    per me da imparare,
  • 7:42 - 7:44
    e stupefacente, sorprendente
    per me da imparare,
  • 7:44 - 7:47
    fu che non avevamo incluso
    le vere eroine,
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    che dovevano lottare per loro stesse.
  • 7:49 - 7:53
    Le donne dei villaggi non avevano idea
    che stessimo combattendo per loro.
  • 7:53 - 7:55
    Ogni volta che tornavo,
  • 7:55 - 7:58
    trovavo cugine e amiche
    con i volti coperti da sciarpe
  • 7:58 - 7:59
    e chiedevo loro: "Cos'è successo?"
  • 7:59 - 8:02
    Loro rispondevano:
    "I nostri mariti ci hanno picchiate."
  • 8:02 - 8:05
    Ma stiamo lavorando per voi nelle strade!
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    Stiamo cambiado le politiche.
  • 8:06 - 8:09
    Come può non avere
    un impatto sulle loro vite?
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    A quel punto scoprimmo
    una cosa stupefacente.
  • 8:14 - 8:17
    Le politiche di un Paese
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    non sempre influenzano
    le comunità rurali e tribali.
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    Era devastante, della serie, "Davvero
    non possiamo farci niente?"
  • 8:26 - 8:29
    E scoprimmo che c'è
    un divario enorme
  • 8:29 - 8:33
    tra le politiche ufficiali e la realtà.
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    Quindi questa volta, ci dicevamo,
    faremo qualcosa di diverso.
  • 8:36 - 8:38
    Useremo la strategia,
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    torneremo indietro e ci scuseremo.
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    Sì, scuse.
  • 8:42 - 8:44
    Tornammo nelle nostre comunità
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    dicendo di vergognarci
    per quello che avevamo fatto.
  • 8:47 - 8:52
    Siamo qui per scusarci e, infatti,
    siamo qui per mettere a posto le cose.
  • 8:52 - 8:53
    Come facciamo?
  • 8:53 - 8:56
    Andremo a promuovere
    tre dei vostri principali culti.
  • 8:56 - 9:00
    Ovvero la musica,
    la lingua e il ricamo.
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    Nessuno ci credette.
  • 9:01 - 9:04
    Nessuno volle lavorare con noi.
  • 9:04 - 9:08
    Servì una grande opera di convincimento
    e discussione con queste comunità
  • 9:08 - 9:11
    finché non furono d'accordo nel vederci
    promuovere la loro lingua
  • 9:11 - 9:16
    creando un fascicolo delle loro storie,
    favole e vecchie leggende della tribù
  • 9:16 - 9:19
    e poi abbiamo promosso la musica
  • 9:19 - 9:24
    creando un CD delle canzoni della tribù
    e di qualche percussione.
  • 9:24 - 9:26
    E terza, la mia preferita,
  • 9:26 - 9:30
    promuovevamo il loro ricamo
    creando un centro nel villaggio
  • 9:30 - 9:33
    dove le donne potessero venire
    ogni giorno a ricamare.
  • 9:34 - 9:36
    E così cominciò.
  • 9:36 - 9:40
    Lavorammo in un villaggio,
    cominciammo con il primo centro.
  • 9:41 - 9:42
    Era una giornata stupenda.
  • 9:42 - 9:43
    Aprimmo il centro.
  • 9:43 - 9:45
    Le donne venivano per ricamare
  • 9:45 - 9:49
    e iniziare un processo di educazione
    che avrebbe cambiato loro la vita,
  • 9:49 - 9:53
    insegnando loro i loro diritti,
    ciò che l'Islam dice dei loro diritti
  • 9:53 - 9:55
    e lo sviluppo d'impresa,
    come fare soldi
  • 9:55 - 9:57
    e come fare soldi dai soldi,
  • 9:57 - 10:01
    come potessero combattere le usanze
    che avevano distrutto le loro vite
  • 10:01 - 10:03
    da così tanti secoli,
  • 10:03 - 10:05
    perché secondo l'Islam, in realtà,
  • 10:05 - 10:08
    ci si aspetta che le donne stiano
    spalla a spalla con gli uomini.
  • 10:08 - 10:12
    Le donna hanno così tanto potere
    che non abbiamo mai sentito,
  • 10:12 - 10:14
    che loro stesse non hanno mai sentito
  • 10:14 - 10:17
    e dovevamo dire loro
    che dovevano sapere,
  • 10:17 - 10:20
    quali fossero i loro diritti i
    e come prenderseli da sole,
  • 10:20 - 10:22
    perché solo loro potevano farlo,
    non noi.
  • 10:22 - 10:25
    Quindi questo è il modello
    che si presentò in realtà: sorprendente.
  • 10:25 - 10:28
    Attraverso il ricamo
    stavamo promuovendo le loro tradizioni.
  • 10:28 - 10:30
    Andavamo nei villaggi
    a mobilitare le comunità.
  • 10:30 - 10:33
    Creavamo un centro all'interno
    in cui 30 donne venivano
  • 10:33 - 10:35
    per sei mesi per imparare
    il valore aggiunto
  • 10:35 - 10:37
    del ricamo tradizionale,
  • 10:37 - 10:41
    lo sviluppo d'impresa, capacità
    e educazione di base,
  • 10:41 - 10:44
    i loro diritti e come dire no
    a quelle usanze
  • 10:44 - 10:48
    e come porsi come leader
    per se stesse e per la società.
  • 10:48 - 10:53
    Dopo sei mesi, mettevamo in contatto
    le donne con finanziatori e mercati
  • 10:53 - 10:57
    in cui diventare
    imprenditrici locali nelle loro comunità.
  • 10:57 - 11:00
    Chiamammo il progetto Sughar.
  • 11:00 - 11:04
    Sughar è una parola locale usata
    in molte lingue del Pakistan.
  • 11:04 - 11:07
    Significa donna abile e sicura di sé.
  • 11:07 - 11:12
    Credo fermamente che per creare
    donne leader ci sia solo una cosa da fare:
  • 11:12 - 11:17
    far loro sapere che hanno già
    ciò che serve per essere un leader.
  • 11:17 - 11:18
    Le donne che vedete qui
  • 11:18 - 11:22
    hanno forti competenze e potenziale
    per essere leader.
  • 11:22 - 11:26
    Tutto ciò che dovevamo fare, era
    rimuovere le barriere che le circondavano
  • 11:26 - 11:28
    e fu proprio quello
    che decidemmo di fare.
  • 11:28 - 11:31
    Ma fu allora, quando pensavamo
    che tutto stesse andando bene,
  • 11:31 - 11:34
    che tutto era fantastico,
  • 11:34 - 11:36
    trovammo il nostro ostacolo successivo:
  • 11:36 - 11:39
    molti uomini cominciarono a notare
    cambiamenti visibili nelle proprie mogli.
  • 11:39 - 11:41
    Parla di più,
    prende decisioni...
  • 11:41 - 11:44
    oddio, gestisce tutto in casa.
  • 11:44 - 11:49
    Quindi impedirono loro
    di venire nei nostri centri
  • 11:49 - 11:52
    e questa volta, ci dicemmo:
    okay, è l'ora della strategia due.
  • 11:52 - 11:55
    Andammo nelle industrie
    di abbigliamento in Pakistan
  • 11:55 - 11:58
    e si decise di svolgere delle ricerche
    su cosa succedesse lì.
  • 11:58 - 12:03
    Venne fuori che l'industria della moda
    in Pakistan è forte, cresce ogni giorno,
  • 12:03 - 12:07
    ma con un contributo minore
    dalle aree tribali
  • 12:07 - 12:10
    e per le aree tribali,
    soprattutto per le donne.
  • 12:10 - 12:15
    Quindi decidemmo di lanciare
    il primo brand per donne delle tribù
  • 12:15 - 12:17
    che oggi si chiama Nomads.
  • 12:18 - 12:20
    Così le donne cominciarono
    a guadagnare di più,
  • 12:20 - 12:23
    a contribuire di più
    alle finanze della casa
  • 12:23 - 12:26
    e gli uomini dovettero pensarci
    due volte prima di dire loro "no"
  • 12:26 - 12:28
    quando volevano venire nei centri.
  • 12:31 - 12:34
    (Applausi)
  • 12:34 - 12:36
    Grazie, grazie.
  • 12:36 - 12:41
    Nel 2013, abbiamo lanciato il nostro primo
    Sughar Hub invece di un centro.
  • 12:41 - 12:44
    Abbiamo creato una partnership
    con TripAdvisor
  • 12:44 - 12:48
    e creato una sala di cemento
    nel bel mezzo del villaggio
  • 12:48 - 12:52
    e invitato un sacco di organizzazioni
    a lavorarvi all'interno.
  • 12:52 - 12:55
    Abbiamo creato questa piattaforma
    per le organizzazioni no profit
  • 12:55 - 12:57
    così che potessero lavorare
    alle tematiche
  • 12:57 - 12:58
    su cui non stava lavorando Sughar.
  • 12:58 - 13:02
    Sarebbe stato un luogo a portata
    di mano per dare lezioni,
  • 13:02 - 13:05
    come scuola per i contadini
    o anche come mercato,
  • 13:05 - 13:07
    per qualsiasi cosa
    lo volessero usare, insomma,
  • 13:07 - 13:09
    e lo usarono alla grande.
  • 13:09 - 13:13
    Finora siamo riusciti a supportare
    900 donne
  • 13:13 - 13:16
    in 24 villaggi del Pakistan.
  • 13:16 - 13:21
    (Applausi)
  • 13:22 - 13:25
    Ma non è ciò che voglio, in realtà.
  • 13:27 - 13:31
    Il mio sogno è raggiungere
    un milione di donne nei prossimi 10 anni
  • 13:31 - 13:33
    e per far sì che accada,
  • 13:33 - 13:36
    quest'anno abbiamo lanciato
    la Fondazione Sughar negli USA.
  • 13:36 - 13:41
    Non si tratta di finanziare Sughar,
    ma molte altre organizzazioni in Pakistan
  • 13:41 - 13:43
    per replicare l'idea
  • 13:43 - 13:46
    e trovare modi ancora più innovativi
  • 13:46 - 13:50
    di liberare il potenziale
    delle donne dei villaggi in Pakistan.
  • 13:50 - 13:52
    Grazie mille.
  • 13:52 - 13:55
    (Applausi)
  • 13:55 - 13:57
    Grazie. Grazie. Grazie.
  • 13:59 - 14:02
    Chris Anderson: Khalida,
    sei una forza della natura.
  • 14:02 - 14:07
    Insomma, questa storia, va oltre
    l'immaginario in molti modi.
  • 14:07 - 14:11
    È incredibile che qualcuno così giovane
    sia riuscito a raggiungere così tanto
  • 14:11 - 14:14
    con così tanto vigore
    ed inventiva.
  • 14:14 - 14:15
    Quindi, una domanda:
  • 14:15 - 14:20
    liberare il potenziale di un milione
    di donne è un sogno spettacolare:
  • 14:20 - 14:24
    quanto del successo attuale
    dipende da te,
  • 14:24 - 14:28
    dalla forza di una personalità
    così magnetica?
  • 14:28 - 14:31
    Quanto pesa?
  • 14:31 - 14:35
    Khalida Brohi: Penso che il mio compito
    sia dare l'ispirazione,
  • 14:35 - 14:37
    promuovere il mio sogno.
  • 14:37 - 14:40
    Non so come insegnarlo,
    perché ci sono modi così differenti!
  • 14:40 - 14:43
    Noi abbiamo provato solo tre modi.
  • 14:43 - 14:46
    Ci sono centinaia di modi diversi
    di liberare il potenziale di queste donne.
  • 14:46 - 14:49
    Io darò solo l'ispirazione,
    questo è il mio compito.
  • 14:49 - 14:52
    Continuerò a farlo.
    Sughar continuerà a crescere.
  • 14:52 - 14:55
    Stiamo pianificando di raggiungere
    altri due villaggi
  • 14:55 - 14:58
    e presto credo che cresceremo
    anche al di fuori del Pakistan
  • 14:58 - 15:00
    nell'Asia Meridionale e oltre.
  • 15:00 - 15:04
    CA: È fantastico che, quando parlavi
    del tuo team nell'intervento,
  • 15:04 - 15:06
    voglio dire, avevi solo 18 anni.
  • 15:06 - 15:08
    Com'era questo team?
  • 15:08 - 15:10
    Erano compagni di scuola, giusto?
  • 15:10 - 15:14
    KB: Le persone qui ci crederebbero
    se dicessi che sono in un'età
  • 15:14 - 15:18
    in cui nel mio villaggio dovrei già
    essere nonna?
  • 15:18 - 15:23
    Mia madre si è sposata a nove anni
    e io sono la donna non sposata più anziana
  • 15:23 - 15:27
    che non fa niente nella vita,
    per il mio villaggio
  • 15:27 - 15:30
    CA: Aspetta, aspetta, aspetta.
    Che non fa niente?
  • 15:30 - 15:33
    KB: No.
    CA: Hai ragione.
  • 15:33 - 15:36
    KB: La gente si dispiace per me,
    molte volte.
  • 15:36 - 15:39
    CA: Ma attualmente quanto tempo
    passi ancora in Balochistan?
  • 15:39 - 15:41
    KB: Vivo lì.
  • 15:41 - 15:44
    O meglio, vivo tra Karachi e Balochistan.
  • 15:44 - 15:47
    I miei fratelli vanno ancora a scuola.
  • 15:47 - 15:49
    Sono ancora la più grande
    di otto fratelli.
  • 15:49 - 15:54
    CA: Ma quello che fai è decisamente
    una minaccia per qualcuno laggiù.
  • 15:54 - 15:58
    Come fai per la sicurezza?
    Ti senti al sicuro?
  • 15:58 - 16:00
    Ci sono problemi laggiù?
  • 16:00 - 16:04
    KB: Questa domanda mi è sorta
    molte volte
  • 16:04 - 16:10
    e mi sembra che la parola "paura"
    arrivi e poi sparisca,
  • 16:10 - 16:14
    ma c'è una paura che ho
    che è diversa.
  • 16:14 - 16:18
    La mia paura è: se venissi uccisa,
    cosa succederebbe alle persone
  • 16:18 - 16:20
    che mi amano così tanto?
  • 16:20 - 16:24
    Mia madre aspetta fino a tardi
    che torni a casa.
  • 16:24 - 16:26
    Le mie sorelle vogliono imparare da me,
  • 16:26 - 16:30
    e ci sono tante ragazze
    nella comunità che vogliono parlare con me
  • 16:30 - 16:32
    e chiedermi tante cose diverse
  • 16:32 - 16:35
    e di recente mi sono fidanzata.
    (Risate)
  • 16:35 - 16:37
    (Applausi)
  • 16:37 - 16:41
    CA: Lui è qui? Devi alzarti.
  • 16:41 - 16:44
    (Applausi)
  • 16:48 - 16:52
    KB: Scappando dai matrimoni combinati,
    mi sono scelta io mio marito
  • 16:52 - 16:56
    in giro per il mondo, a Los Angeles,
    un mondo davvero diverso.
  • 16:56 - 16:59
    Ho dovuto combattere per un anno intero.
    Questa è un'altra storia.
  • 16:59 - 17:04
    Ma penso che sia
    l'unica cosa di cui ho paura
  • 17:04 - 17:10
    e non voglio vedere mia madre non vedere
    nessuno quando aspetta di notte.
  • 17:10 - 17:12
    CA: La gente che ti vuole aiutare
    a modo suo
  • 17:12 - 17:15
    può andare avanti, può vendere
    qualcuno dei tuoi vestiti forse
  • 17:15 - 17:18
    che hai portato
  • 17:18 - 17:21
    che sono fatti, ricamati, in Balochistan?
  • 17:21 - 17:22
    KB: Sì.
  • 17:22 - 17:25
    CA: O possono entrare nella fondazione.
  • 17:25 - 17:27
    KB: Decisamente. Cerchiamo
    tutte le persone che possiamo,
  • 17:27 - 17:31
    perché ora che la fondazione è all'inizio
  • 17:31 - 17:34
    sto cercando di imparare molto
    su come muovermi,
  • 17:34 - 17:38
    come trovare fondi
    o raggiungere altre organizzazioni
  • 17:38 - 17:41
    specialmente nell'e-commerce,
    che è davvero una novità per me.
  • 17:41 - 17:44
    Intendo dire, non sono avvezza
    al mondo della moda, credetemi.
  • 17:44 - 17:47
    CA: Beh, è stato incredibile averti qui.
  • 17:47 - 17:52
    Ti prego, continua a essere coraggiosa,
    intelligente e, ti prego, stai al sicuro.
  • 17:52 - 18:00
    KB: Grazie, davvero.
    CA: Grazie, Khalida. (Applausi)
Title:
Come lavoro per proteggere le donne dai delitti d'onore
Speaker:
Khalida Brohi
Description:

Ogni anno in Pakistan si riportano circa 1000 delitti d'"onore", omicidi compiuti da un membro della famiglia per comportamenti ritenuti "vergognosi", come le relazioni al di fuori del matrimonio. Quando Khalida ha perso una cara amica a causa di questa pratica, ha deciso di creare una campagna per combatterla. Tuttavia ha incontrato resistenza da una fonte improbabile: proprio la comunità che sperava di proteggere. In questo vibrante, onesto intervento, Brohi condivide come ha analizzato il suo stesso metodo e offre un sagace punto di vista per gli altri appassionati attivisti.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
18:13

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