Il viaggio incredibilmente complesso dell'ossigeno nel nostro corpo - Enda Butler

Guarda la lezione completa su: http://ed.ted.com/lessons/oxygen-s-surprisingly-complex-journey-through-your-body-enda-butler

L'ossigeno costituisce circa il 21% dell'aria che ci circonda. Nel nostro corpo, l'ossigeno ha un ruolo vitale per la produzione di energia nella maggior parte delle cellule. Ma se i gas possono solo diffondersi in modo efficace solo su distanze brevissime, come fa l'ossigeno a raggiungere le cellule che stanno nella periferia del nostro corpo? Enda Butler segue il viaggio sorprendentemente complesso che l'ossigeno fa nel nostro corpo.

Lezione di Enda Butler, animazione a cura di Compote Collective.

Respiriamo circa 17.000 volte al giorno.

È un processo al quale si pensa di rado,

ma dietro le quinte, entra in gioco
un grande sforzo coordinato.

I nostri organi vitali,

lo stomaco,

il cervello,

le ossa,

i polmoni,

il sangue

e il cuore

lavorano insieme
per mantenerci in vita,

portando l'ossigeno
ai tessuti di tutto il corpo.

La maggior parte delle cellule
ha bisogno di ossigeno,

perché è uno degli elementi chiave
della respirazione aerobica.

Questo è il processo che produce
una molecola chiamata ATP,

che le nostre cellule usano per svolgere
le loro varie e incredibili funzioni.

Ma portare l'ossigeno in tutto il corpo
è un compito incredibilmente difficile.

Il gas entra nelle cellule propagandosi
all'interno dalle parti circostanti.

E ciò avviene in modo efficiente
solo su distanze brevissime.

Per cui, affinché l'ossigeno
raggiunga le cellule nel nostro corpo,

c'è bisogno di una rete di trasporto.

Ed è qui che entrano in gioco
i nostri 20 trilioni di globuli rossi.

Ciascuno contiene circa 270 milioni
di molecole di emoglobina,

che si legano all'ossigeno,
donando al sangue la tinta scarlatta.

Per creare queste cellule,

il corpo usa le materie prime
che trae dai cibi che mangiamo.

Per certi versi, si può affermare
che il viaggio dell'ossigeno nel corpo,

in realtà inizia nello stomaco.

Qui, con uno strabiliante processo
di digestione meccanica e chimica,

il cibo viene suddiviso
nei suoi componenti più piccoli,

come il ferro, il costituente principale
dell'emoglobina.

Il ferro viene trasportato
attraverso il sistema cardiovascolare

al tessuto emopoietico del corpo.

I globuli rossi nascono
in questo tessuto,

che si può trovare
nelle cavità del midollo osseo.

I reni regolano
i livelli di globuli rossi,

attraverso il rilascio
dell'eritropoietina,

un ormone che stimola il midollo osseo
ad aumentarne la produzione.

I nostri corpi producono circa
2,5 milioni di globuli rossi al secondo,

un numero che equivale
all'intera popolazione di Parigi,

per cui l'ossigeno che arriva dai polmoni
avrà ampia disponibilità di trasporto.

Ma ancor prima che l'ossigeno
riesca a raggiungere i polmoni,

bisogna coinvolgere il cervello.

Il tronco encefalico
dà inizio alla respirazione

inviando un messaggio
che, attraverso il sistema nervoso,

arriva fino ai muscoli del diaframma
e quelli intercostali.

Questo li fa contrarre,

facendo così aumentare lo spazio
all'interno della gabbia toracica,

il che permette ai polmoni
di espandersi.

Tale espansione fa diminuire
la pressione dell'aria nei polmoni,

facendo entrare
dell'altra aria.

È facile pensare ai nostri polmoni
come a due grandi palloncini,

ma in realtà sono
molto più di questo.

Ecco perché:

i globuli rossi nei vasi
all'interno dei polmoni

possono solo prendere molecole
di ossigeno che gli sono molto vicine.

Se i nostri polmoni fossero
della forma di un palloncino,

l'aria non in contatto diretto
con la superficie interna del palloncino

non potrebbe diffondersi
attraverso di esso.

Per fortuna, la struttura dei polmoni fa
sì che solo poco ossigeno venga sprecato.

Il loro interno è diviso
in centinaia di milioni

di microsporgenze simili a palloncini,
chiamate alveoli,

che aumentano sensibilmente
l'area di contatto,

arrivando a qualcosa
come 100 metri quadrati.

Le pareti alveolari sono costituite
da cellule estremamente sottili e piatte,

circondate da capillari.

Insieme, la parete alveolare e i capillari
formano una membrana spessa due cellule

che avvicina sangue e ossigeno
quanto basta per la diffusione.

Poi queste cellule cariche di ossigeno
escono dai polmoni

grazie all'apparato cardiovascolare,

un insieme di vasi sanguigni
che raggiunge ogni cellula del corpo.

Se questo sistema venisse disteso
per intero, formando una linea continua,

i vasi farebbero il giro della Terra
diverse volte.

Per far muovere i globuli rossi
in questa enorme rete

c'è bisogno di una pompa
davvero molto potente,

ed è qui che entra in gioco il cuore.

Il cuore umano pompa in media
circa 100.000 volte al giorno,

e alla fine è proprio grazie ad esso
che l'ossigeno arriva dove serve,

portando a compimento
tutti gli sforzi della squadra.

Tutto questo complesso sistema
è costruito per trasportare

minuscole molecole di ossigeno.

Se una singola parte smette di funzionare,
anche noi facciamo la stessa fine.

Inspira.

Stomaco, cervello, ossa,
polmoni, sangue e cuore

continuano a coordinarsi in quell'atto
incredibile che ti permette di vivere.

Espira.