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Un'America divisa può riconciliarsi?

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    Chris Anderson: Allora, Jon, è allarmante.
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    Jonathan Haidt:Già.
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    CA: Sembra che il mondo si trovi in una
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    situazione che non vedevamo
    da tempo.
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    Le persone non divergono più
    nel modo in cui siamo abituati,
  • 0:13 - 0:15
    destra contro sinistra.
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    Ci sono differenze
    ben più profonde in atto.
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    Che cosa sta succedendo
    e come siamo arrivati a questo punto?
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    JH: È una situazione del tutto diversa.
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    Come una sensazione
    decisamente più apocalittica.
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    Studi effettuati dal
    Pew Research mostrano
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    che l'intensità con cui sentiamo
    che l'altra parte non è solo --
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    non è solo che non ci piacciono,
    li disprezziamo del tutto
  • 0:36 - 0:40
    e riteniamo che siano
    una minaccia per la nazione.
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    Quei numeri
    continuano a salire,
  • 0:42 - 0:45
    ed ora superano il 50%
    in entrambi gli schieramenti.
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    La gente ha paura,
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    perché percepisce che qualcosa è cambiato;
    è qualcosa di molto più intenso.
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    Ogni volta che osservo
    un qualche mosaico sociale,
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    applico sempre tre principi base
    della psicologia morale,
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    e credo che possano
    tornarci utili anche ora.
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    La prima cosa che dovete
    sempre tenere a mente
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    quando pensate alla politica
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    è che siamo tribali.
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    Ci siamo evoluti
    come organizzazione tribale.
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    Una delle più semplici e grandi
    intuizioni sulla natura sociale umana
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    è il detto beduino:
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    "Io contro mio fratello;
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    io e mio fratello contro nostro cugino;
  • 1:12 - 1:15
    io, mio fratello e mio cugino contro
    lo straniero."
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    E questo senso di tribalismo ci ha
    consentito di creare grandi società
  • 1:19 - 1:22
    e di unirci per competere con gli altri.
  • 1:22 - 1:26
    Tutto ciò ci ha portati fuori
    dalla giungla e dai piccoli gruppi,
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    ma vuole anche dire conflitto perenne.
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    La domanda che dobbiamo porci è:
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    Quali aspetti della società
    inaspriscono il conflitto
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    e quali lo placano?
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    CA: Quel detto è veramente cupo.
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    Intendi dire che è insito nel meccanismo
    mentale della maggior parte della gente
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    in qualche modo?
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    JH: Assolutamente. È un aspetto basilare
    della cognizione sociale umana.
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    Ma siamo anche in grado
    di convivere in pace,
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    e abbiamo inventato tanti modi per
    giocare a fare la guerra.
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    Lo sport, la politica --
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    sono tutti mezzi che usiamo
    per esercitare la nostra natura tribale
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    senza fare del male a nessuno.
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    Siamo anche molto abili nel commercio,
    a esplorare e a incontrare nuova gente.
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    Devi pensare al nostro tribalismo
    come a qualcosa di mutevole--
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    non siamo destinati
    a farci la lotta per sempre,
  • 2:08 - 2:10
    ma non ci sarà mai pace nel mondo.
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    CA: La dimensione di quella tribù
    può contrarsi o espandersi.
  • 2:14 - 2:15
    JH: Esatto.
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    CA: Ciò che intendiamo per "noi"
  • 2:17 - 2:20
    e per "gli altri" o "loro"
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    può mutare.
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    E alcuni credevano che questo processo
    potesse continuare all'infinito.
  • 2:28 - 2:29
    JH: Esattamente.
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    CA: E invece da un po' continuiamo
    ad espandere il senso di tribù.
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    JH: Credo che presto
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    giungeremo ad una nuova distinzione
    tra destra e sinistra.
  • 2:37 - 2:40
    Voglio dire, la destra e la
    sinistra che conosciamo
  • 2:40 - 2:42
    derivano dalla distinzione
    tra manodopera e capitale,
  • 2:42 - 2:45
    dalla classe operaia, e da Marx.
  • 2:45 - 2:47
    Ma credo che sempre più spesso,
    oggi, emerga
  • 2:47 - 2:50
    una crescente divisione
    in tutte le democrazie occidentali
  • 2:50 - 2:54
    tra coloro che non vogliono
    andare oltre la nazione,
  • 2:54 - 2:55
    gente più di provincia --
  • 2:55 - 2:57
    e non lo dico in senso negativo --
  • 2:57 - 3:00
    persone che hanno
    un maggiore senso di appartenenza,
  • 3:00 - 3:03
    che hanno a cuore la propria città,
    la comunità e la nazione.
  • 3:04 - 3:08
    E poi ci sono coloro che sono
    l'opposto dei provinciali e che --
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    quando entro in confusione, penso
    al brano di John Lennon "Imagine".
  • 3:11 - 3:14
    "Immagina non ci siano paesi,
    niente per cui uccidere o morire."
  • 3:14 - 3:17
    Queste sono le persone che aspirano
    ad una governance più globale,
  • 3:17 - 3:20
    che non amano gli Stati nazionali
    né i confini.
  • 3:20 - 3:22
    Lo si nota anche in tutta Europa.
  • 3:22 - 3:25
    C'è un uomo bravo con le metafore --
    un certo Shakespeare --
  • 3:25 - 3:27
    scriveva anni fa nel Regno Unito.
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    Una delle sue metafore dice:
  • 3:28 - 3:31
    "Siamo sollevatori o abbassatori
    di ponti levatoi?"
  • 3:31 - 3:34
    Il Regno Unito è diviso 52 a 48
    sulla questione.
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    E ora lo è anche l'America.
  • 3:37 - 3:41
    CA: Quindi, quelli di noi
    cresciuti con i Beatles
  • 3:41 - 3:45
    e con quell'idea un po' hippie del
    sognare un mondo più unito --
  • 3:45 - 3:48
    sembrava tutto così nobile, "chi potrebbe
    mai vederci qualcosa di male?"
  • 3:49 - 3:51
    Vuoi dire, in realtà, che oggi
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    milioni di persone non lo ritengono
    semplicemente sciocco
  • 3:55 - 3:58
    ma pericoloso, e sbagliato,
    e ne sono spaventati.
  • 3:58 - 4:01
    JH: Penso che il problema,
    in Europa come anche qui,
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    sia l'immigrazione.
  • 4:02 - 4:05
    Ed è in questo caso che credo sia
    necessario prestare attenzione
  • 4:06 - 4:09
    alle scienze sociali sulla
    diversità e sull'immigrazione.
  • 4:09 - 4:11
    Quando qualcosa si politicizza,
  • 4:11 - 4:14
    quando diventa qualcosa che la sinistra
    ama e che la destra --
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    allora anche i sociologi non riescono
    a vederla con obiettività.
  • 4:17 - 4:19
    Ora, la diversità è spesso positiva.
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    Di certo comporta più innovazione.
  • 4:21 - 4:24
    L'economia americana ne ha tratto
    enormi benefici.
  • 4:24 - 4:26
    Diversità e immigrazione
    fanno bene in molti sensi.
  • 4:26 - 4:29
    Ma ciò che i globalisti non
    capiscono, credo,
  • 4:29 - 4:30
    quello che non vogliono capire,
  • 4:30 - 4:37
    è che la diversità etnica riduce il
    capitale e incide sulla fiducia.
  • 4:37 - 4:39
    Un importante studio di
    Robert Putnam, autore di
  • 4:39 - 4:41
    "Capitale umano e individualismo"
  • 4:41 - 4:43
    parla di database del capitale sociale.
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    In pratica, più le persone
    percepiscono di essere eguali
  • 4:46 - 4:47
    più c'è fiducia reciproca,
  • 4:47 - 4:50
    e più possibilità avranno di godere
    di uno stato sociale.
  • 4:50 - 4:52
    I paesi scandinavi sono fantastici
  • 4:52 - 4:55
    perché per tradizione sono
    paesi piccoli e omogenei.
  • 4:55 - 4:59
    E ciò contribuisce ad uno stato sociale
    progressista,
  • 4:59 - 5:02
    una serie di valori progressisti di
    sinistra, che dice,
  • 5:02 - 5:05
    "Giù il ponte levatoio! Il mondo è un
    posto magnifico.
  • 5:05 - 5:08
    La gente in Siria sta soffrendo --
    dobbiamo accoglierla".
  • 5:08 - 5:09
    È una cosa meravigliosa.
  • 5:10 - 5:13
    Ma se, e sono stato in Svezia
    quest'estate,
  • 5:13 - 5:16
    se questo discorso in Svezia è
    politicamente corretto
  • 5:16 - 5:18
    ma non si parla dei
    relativi svantaggi,
  • 5:18 - 5:20
    si finisce per accogliere troppa gente.
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    E ciò riduce il capitale sociale,
  • 5:22 - 5:24
    rende difficile avere uno stato sociale
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    e si arriva, come in
    America,
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    ad una società divisa dal razzismo,
    fortemente divisa dal razzismo.
  • 5:30 - 5:32
    È un argomento scomodo
    da trattare.
  • 5:32 - 5:35
    Ma credo che sia proprio quello cui,
    soprattutto in Europa e qui,
  • 5:35 - 5:37
    si debba stare attenti.
  • 5:37 - 5:39
    CA: Vuoi dire che la gente con
    raziocinio,
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    coloro che non si reputano razzisti,
  • 5:41 - 5:43
    persone oneste, con una morale,
  • 5:43 - 5:46
    hanno una ragione che dice che gli uomini
    sono troppo diversi
  • 5:46 - 5:51
    e che rischiamo di sovraccaricare il senso
    di ciò che gli uomini sono capaci di fare,
  • 5:51 - 5:54
    unendo persone fra loro troppo diverse.
  • 5:54 - 5:58
    JH: Sì, ma posso renderlo molto più
    accettabile
  • 5:58 - 6:00
    affermando che non è necessariamente
    un problema di razza.
  • 6:01 - 6:02
    È un problema culturale.
  • 6:02 - 6:06
    C'è uno splendido lavoro di Karen
    Stenner, scienziato politico,
  • 6:06 - 6:10
    che dimostra che anche quando
    si ha la sensazione
  • 6:10 - 6:12
    di essere tutti uniti, tutti uguali,
  • 6:12 - 6:15
    ci saranno diverse persone
    predisposte all'autoritarismo.
  • 6:15 - 6:17
    Persone non propriamente razziste,
  • 6:17 - 6:19
    finché pensano che niente
    possa minacciare
  • 6:19 - 6:21
    il nostro ordine morale e sociale.
  • 6:21 - 6:23
    Ma se li prepari sperimentalmente
  • 6:23 - 6:26
    al fatto che ci stiamo disgregando,
    che siamo sempre più diversi,
  • 6:26 - 6:30
    allora diventeranno più razzisti, omofobi,
    vorranno eliminare i degenerati.
  • 6:30 - 6:33
    Quindi in parte ricavi una reazione
    autoritaria.
  • 6:33 - 6:35
    La sinistra, che segue la linea
    Lennonista --
  • 6:35 - 6:36
    la linea di John Lennon --
  • 6:36 - 6:39
    fa cose che provocano una reazione
    autoritaria.
  • 6:39 - 6:42
    Possiamo vederlo chiaramente in America
    con gli alt-right.
  • 6:42 - 6:44
    L'abbiamo visto nel Regno Unito,
    e nell'intera Europa.
  • 6:44 - 6:47
    Ma l'aspetto più positivo di ciò
  • 6:47 - 6:51
    è che i campanilisti, o i nazionalisti,
    in realtà hanno ragione --
  • 6:51 - 6:55
    dicendo che, se si enfatizzano
    le nostre somiglianze culturali,
  • 6:55 - 6:57
    il razzismo non è poi così importante.
  • 6:57 - 7:00
    Perciò, un approccio di assimilazione
    all'immigrazione
  • 7:00 - 7:02
    risolve molti di questi problemi.
  • 7:02 - 7:04
    E se si pensa di avere uno
    stato sociale generoso,
  • 7:04 - 7:06
    bisogna enfatizzare l'idea che
    siamo tutti uguali.
  • 7:07 - 7:10
    CA: Ok, quindi aumentare l'immigrazione e
    le paure a riguardo
  • 7:10 - 7:13
    sono una delle cause della
    divisione attuale.
  • 7:13 - 7:15
    Quali sono le altre cause?
  • 7:15 - 7:17
    JH: L'altro principio della psicologia
    morale
  • 7:17 - 7:21
    è che prima vengono le intuizioni,
    poi il ragionamento strategico.
  • 7:21 - 7:23
    Forse conosci il termine
    "ragionamento motivato"
  • 7:23 - 7:25
    o "errore di conferma".
  • 7:25 - 7:27
    Ci sono dei lavori molto interessanti
  • 7:27 - 7:30
    su come la nostra grande intelligenza
    e le nostre abilità verbali
  • 7:30 - 7:33
    possano essersi evolute non per aiutarci
    a trovare la verità,
  • 7:33 - 7:36
    ma per manipolarci l'un l'altro,
    difendere la reputazione ...
  • 7:36 - 7:39
    Siamo molto, molto bravi a giustificare
    noi stessi.
  • 7:39 - 7:42
    E quando si considerano
    gli interessi del gruppo,
  • 7:42 - 7:44
    quindi non solo io, ma la mia squadra
    contro la tua,
  • 7:44 - 7:47
    se stai provando che la squadra ha torto,
    semplicemente
  • 7:47 - 7:49
    non possiamo accettarlo.
  • 7:49 - 7:52
    È per questo che non si può
    vincere un dibattito politico.
  • 7:52 - 7:53
    Se stai discutendo di qualcosa,
  • 7:53 - 7:56
    non puoi convincere l'altra persona
    con spiegazioni e prove,
  • 7:56 - 7:59
    perché non è così che
    funziona il ragionamento.
  • 7:59 - 8:02
    Ora, invece, grazie a internet,
    a Google:
  • 8:03 - 8:05
    "Ho saputo che Barack Obama è nato in
    Kenya.
  • 8:05 - 8:09
    Fammi cercare su Google -- oh mio Dio!
    10 milioni di risultati! Allora è vero!"
  • 8:09 - 8:12
    CA: Si è rivelata una sorpresa
    spiacevole per tanti.
  • 8:12 - 8:15
    I social media sono spesso stati visti
    dai tecno-ottimisti
  • 8:15 - 8:21
    come una grande forza di connessione
    capace di unire le persone.
  • 8:21 - 8:24
    Ma hanno avuto anche dei
    risvolti negativi inaspettati.
  • 8:25 - 8:26
    JH: Hai ragione.
  • 8:26 - 8:28
    Per questo adoro la visione yin e yang
    della
  • 8:29 - 8:30
    natura umana -- destra-sinistra --
  • 8:30 - 8:33
    per cui ogni parte è nel giusto
    su alcuni argomenti,
  • 8:33 - 8:35
    ma sragiona su altri.
  • 8:35 - 8:38
    E così, la sinistra crede che la
    natura umana sia buona:
  • 8:38 - 8:41
    uniamo le persone, abbattiamo i muri
    e andrà tutto bene.
  • 8:41 - 8:43
    La destra - i conservatori sociali,
    non i libertari -
  • 8:43 - 8:48
    i conservatori sociali credono che gli
    uomini siano avidi
  • 8:48 - 8:49
    e maliziosi ed egoisti,
  • 8:49 - 8:52
    e che abbiamo bisogno di regole,
    di restrizioni.
  • 8:52 - 8:55
    E perciò, se abbattessimo i muri,
  • 8:55 - 8:57
    e la gente di tutto il mondo
    comunicasse,
  • 8:57 - 8:59
    avremmo tanto porno e tanto razzismo.
  • 8:59 - 9:00
    CA: Aiutaci a capire.
  • 9:00 - 9:06
    Questi principi della natura umana fanno
    parte di noi da sempre.
  • 9:07 - 9:12
    Cosa è cambiato tanto da accrescere
    questo senso di divisione?
  • 9:12 - 9:17
    JH: Immagina da sei a dieci fili
    diversi che si intrecciano.
  • 9:17 - 9:19
    Ne citerò solo un paio.
  • 9:19 - 9:24
    In America, uno dei più grandi --
    in realtà in America e Europa --
  • 9:24 - 9:26
    è la Seconda Guerra Mondiale.
  • 9:26 - 9:28
    Un'interessante ricerca di Joe Henrich
    e altri
  • 9:29 - 9:31
    afferma che se il vostro paese
    era in guerra,
  • 9:31 - 9:32
    soprattutto se eravate giovani,
  • 9:33 - 9:36
    e 30 anni dopo foste sottoposti
    a un test sui dilemmi comuni
  • 9:36 - 9:37
    o sul dilemma del detenuto,
  • 9:37 - 9:38
    sareste più cooperativi.
  • 9:39 - 9:42
    Data la nostra natura tribale, se siete --
  • 9:42 - 9:45
    i miei genitori erano giovani nella
    Seconda Guerra Mondiale,
  • 9:45 - 9:47
    e uscivano alla ricerca di scarti di
    alluminio
  • 9:47 - 9:49
    per aiutare lo sforzo bellico.
  • 9:49 - 9:51
    Ci si aiutava l'un l'altro, insomma.
  • 9:51 - 9:52
    Queste persone vanno avanti,
  • 9:52 - 9:55
    si risollevano grazie agli affari
    e al governo,
  • 9:55 - 9:56
    assumono posizioni di leadership.
  • 9:56 - 10:00
    Sono molto brave a scendere compromessi e
    a cooperare.
  • 10:00 - 10:02
    Vanno tutti in pensione negli anni '90.
  • 10:02 - 10:05
    Sul finire degli anni '90 arriva poi
    la generazione dei baby boomers.
  • 10:05 - 10:09
    La cui gioventù è trascorsa
    lottando l'un l'altro,
  • 10:09 - 10:11
    dal 1968 in poi.
  • 10:11 - 10:15
    La perdita della generazione della II
    Guerra Mondiale, "la Grande Generazione",
  • 10:15 - 10:16
    è enorme.
  • 10:17 - 10:18
    E questo è uno dei fili.
  • 10:18 - 10:22
    Un altro, in America, è la purificazione
    dei due partiti.
  • 10:22 - 10:25
    Prima c'erano Repubblicani liberali
    e Democratici conservatori.
  • 10:25 - 10:28
    Verso la metà del 20° secolo
    l'America era davvero bipartitica.
  • 10:28 - 10:33
    Ma a causa di una serie di fattori che
    iniziò a mettere in moto le cose,
  • 10:33 - 10:36
    negli anni '90 si arrivò ai partiti
    liberale e conservatore purificati.
  • 10:36 - 10:39
    Ora, le persone di ciascun partito sono
    davvero diverse,
  • 10:39 - 10:41
    e non vogliamo
    che i nostri figli li sposino,
  • 10:41 - 10:43
    il ché, negli anni '60, non
    contava molto.
  • 10:43 - 10:45
    Quindi, la purificazione dei partiti.
  • 10:45 - 10:48
    Il terzo è internet e, come già detto,
  • 10:48 - 10:52
    è il più forte stimolante per il
    post-ragionamento e la demonizzazione.
  • 10:52 - 10:57
    CA: Il tono di quanto sta accadendo
    su internet è preoccupante.
  • 10:57 - 11:00
    Ho fatto una ricerca su Twitter
    sulle elezioni americane
  • 11:00 - 11:03
    e ho visto due tweet consecutivi.
  • 11:03 - 11:08
    Uno, contro la foto di un graffito
    razzista:
  • 11:08 - 11:10
    "È disgustoso!
  • 11:10 - 11:13
    La bruttezza di questo paese, offerta da
    #Trump".
  • 11:13 - 11:15
    E il successivo diceva:
  • 11:15 - 11:19
    "Pagina dedicata a Hillary la disonesta.
    Disgustoso!"
  • 11:19 - 11:23
    Quest'idea di "disgusto" mi preoccupa.
  • 11:23 - 11:27
    Perché si può litigare o essere in
    disaccordo su qualcosa,
  • 11:27 - 11:28
    ci si può arrabbiare con qualcuno.
  • 11:29 - 11:33
    Ma il disgusto, come hai detto, porta
    le cose ad un livello più profondo.
  • 11:33 - 11:35
    JH: Già. Il disgusto è diverso.
  • 11:35 - 11:37
    La rabbia -- lo sai, ho dei bambini.
  • 11:37 - 11:38
    Litigano 10 volte al giorno,
  • 11:38 - 11:40
    e si vogliono bene 30 volte al giorno.
  • 11:40 - 11:42
    È un continuo:
    prima ti arrabbi, poi no;
  • 11:42 - 11:44
    prima ti arrabbi, poi no.
  • 11:45 - 11:46
    Ma il disgusto è diverso.
  • 11:46 - 11:51
    Il disgusto rende una persona subumana,
    mostruosa,
  • 11:51 - 11:52
    deforme, moralmente deforme.
  • 11:53 - 11:55
    Il disgusto è come inchiostro indelebile.
  • 11:56 - 11:59
    C'è uno studio di John Gottman sulla
    terapia di coppia.
  • 11:59 - 12:04
    Se guardi le loro facce -- se uno della
    coppia mostra disgusto o disprezzo,
  • 12:04 - 12:08
    è un'indicatore che da lì a poco
    divorzieranno,
  • 12:08 - 12:10
    mentre se mostrano rabbia, invece, no,
  • 12:10 - 12:13
    perché se riesci a gestire la rabbia,
    tutto si risolve.
  • 12:13 - 12:15
    Queste elezioni sono diverse.
  • 12:15 - 12:18
    Trovo che Donald Trump usi la
    parola "disgusto" troppo spesso.
  • 12:18 - 12:21
    È molto sensibile ai germi, il
    disgusto è molto forte --
  • 12:21 - 12:25
    per lui ancor più, è qualcosa che lo rende
    unico --
  • 12:25 - 12:28
    ma nel momento in cui ci demonizziamo l'un
    l'altro,
  • 12:28 - 12:32
    e ancora, attraverso la visione manichea
    del mondo,
  • 12:32 - 12:34
    l'idea che il mondo sia una battaglia tra
    bene e male
  • 12:34 - 12:36
    anche si sta intensificando,
  • 12:36 - 12:39
    non solo diremo che hanno torto
    o che non ci piacciono,
  • 12:39 - 12:42
    ma che sono maligni, diabolici,
  • 12:42 - 12:44
    che sono disgustosi, rivoltanti.
  • 12:44 - 12:46
    E non vogliamo avere nulla a che fare con
    loro.
  • 12:47 - 12:50
    Ed è per questo che lo stiamo
    vedendo, ad esempio, nei campus.
  • 12:50 - 12:53
    Vediamo l'urgenza di allontanare la gente
    dai campus,
  • 12:53 - 12:55
    metterli a tacere, tenerli alla larga.
  • 12:55 - 12:58
    Ho paura che questa generazione di
    giovani,
  • 12:58 - 13:01
    se il loro approccio alla politica è
    carico di disgusto,
  • 13:01 - 13:05
    non vorranno essere coinvolti in politica
    quando cresceranno.
  • 13:06 - 13:07
    CA: Quindi cosa possiamo fare?
  • 13:07 - 13:12
    Il disgusto. Come poniamo fine al
    disgusto?
  • 13:13 - 13:15
    JH: Non si può fare con il ragionamento.
  • 13:15 - 13:17
    Credo...
  • 13:18 - 13:21
    Ho studiato il disgusto per anni
    e rifletto tanto sulle emozioni.
  • 13:21 - 13:25
    E credo che l'opposto del disgusto sia
    proprio l'amore.
  • 13:26 - 13:29
    L'amore è tutto, come ...
  • 13:29 - 13:32
    Il disgusto equivale a chiudere i confini.
  • 13:32 - 13:34
    L'amore abbatte i muri.
  • 13:35 - 13:38
    Credo che le relazioni fra le persone
  • 13:38 - 13:40
    siano forse i mezzi più potenti che
    abbiamo.
  • 13:41 - 13:44
    Puoi provare disgusto per un gruppo di
    persone,
  • 13:44 - 13:46
    ma poi conosci una persona speciale
  • 13:46 - 13:49
    e scopri che in realtà sono piacevoli.
  • 13:49 - 13:53
    E ciò gradualmente frammenta o cambia
    anche la tua categoria.
  • 13:54 - 14:00
    La tragedia è che gli americani un tempo
    erano resi molto più eterogenei
  • 14:00 - 14:02
    dalla sinistra-destra o dalla politica.
  • 14:02 - 14:05
    E ora che è nata questa grande
    divisione morale,
  • 14:05 - 14:08
    tutto sembra suggerire che ci
    stiamo avvicinando a persone
  • 14:08 - 14:09
    politicamente simili a noi.
  • 14:09 - 14:12
    È più difficile trovare qualcuno
    della parte opposta.
  • 14:12 - 14:14
    Sono laggiù, molto lontani.
  • 14:14 - 14:16
    È più difficile conoscerli.
  • 14:16 - 14:20
    CA: Che cosa diresti a qualcuno o agli
    americani,
  • 14:20 - 14:21
    alla gente in generale,
  • 14:21 - 14:24
    su cosa dovremmo capire degli altri
  • 14:24 - 14:27
    che ci aiuterebbe a riflettere un minuto
    in più
  • 14:27 - 14:29
    sull'istinto del "disgusto"?
  • 14:30 - 14:31
    JH: Sì.
  • 14:31 - 14:33
    Una cosa importante da tenere a mente --
  • 14:33 - 14:38
    C'è una ricerca di uno studioso
    di politica, Alan Abramowitz,
  • 14:38 - 14:42
    che dimostra che la democrazia Americana
    è sempre più governata
  • 14:42 - 14:44
    dalla cosiddetta "campagna negativa".
  • 14:45 - 14:48
    Significa che tu pensi, OK,
    c'è un candidato,
  • 14:48 - 14:50
    ti piace quel candidato, voti per quel
    candidato.
  • 14:50 - 14:52
    Ma con l'aumento della pubblicità negativa
  • 14:53 - 14:55
    e dei social media
    e di ogni tipo di tendenza,
  • 14:55 - 14:57
    sempre più spesso durante le elezioni
  • 14:57 - 15:01
    ciascuna parte cercare di far
    sembrare l'altra così orribile e tremenda,
  • 15:01 - 15:03
    che voterete per mancanza di alternative.
  • 15:03 - 15:06
    E quindi più votiamo contro l'altra parte
  • 15:06 - 15:08
    e non per la nostra,
  • 15:08 - 15:13
    bisogna tenere a mente che se la gente
    è per la sinistra,
  • 15:13 - 15:16
    pensa, "Ho sempre pensato che
    i Repubblicani avessero torto,
  • 15:16 - 15:18
    Donald Trump ne è la conferma.
  • 15:18 - 15:20
    E ora attribuisco a ogni Repubblicano
    tutto ciò che
  • 15:21 - 15:22
    penso di Trump."
  • 15:22 - 15:24
    E questo non sempre è vero.
  • 15:24 - 15:26
    In generale non sono molto contenti
    del loro candidato.
  • 15:26 - 15:31
    Questa è stata la campagna elettorale
    più negativa della storia americana.
  • 15:32 - 15:35
    Bisogna fare una distinzione tra
    il giudizio personale sul candidato
  • 15:35 - 15:38
    e quello su coloro che hanno la
    possibilità di votare.
  • 15:38 - 15:41
    E poi si deve capire che,
  • 15:41 - 15:44
    poiché tutti viviamo in un mondo
    morale separato --
  • 15:44 - 15:47
    la metafora che uso nel libro è che siamo
    tutti bloccati nella "Matrice",
  • 15:47 - 15:51
    ogni comunità morale è una matrice,
    un'allucinazione consensuale.
  • 15:51 - 15:53
    E se si fa parte della matrice
    democratica,
  • 15:53 - 15:56
    tutto è così coinvolgente che l'altra
    parte --
  • 15:56 - 16:00
    loro sono i trogloditi, razzisti,
    le persone peggiori sulla terra,
  • 16:00 - 16:02
    e si hanno tutte le prove per sostenerlo.
  • 16:02 - 16:04
    Ma qualcuno nella casa accanto alla tua
  • 16:04 - 16:06
    sta vivendo in una matrice morale diversa.
  • 16:06 - 16:08
    Vivono in un videogioco differente,
  • 16:08 - 16:11
    e vedono cose del tutto diverse.
  • 16:11 - 16:13
    E ognuno percepisce diverse minacce per il
    paese.
  • 16:13 - 16:16
    E quello che ho scoperto stando nel
    mezzo,
  • 16:16 - 16:18
    provando a capire le due parti, è
    che entrambe hanno ragione.
  • 16:18 - 16:21
    Ci sono molte minacce ala nazione,
  • 16:21 - 16:24
    e ogni parte è per natura incapace di
    vederle tutte.
  • 16:25 - 16:31
    CA: Quindi, intendi dire che abbiamo
    bisogno di un nuovo tipo di empatia?
  • 16:32 - 16:34
    L'empatia è tradizionalmente pensata
    come:
  • 16:34 - 16:36
    "Oh, mi dispiace. Posso capire la tua
    situazione".
  • 16:36 - 16:39
    E lo facciamo con i poveri, i bisognosi,
    i malati.
  • 16:40 - 16:44
    Non lo facciamo con coloro che vediamo
    come altri,
  • 16:44 - 16:45
    o con chi ci disgusta.
  • 16:45 - 16:47
    JH: No. Hai ragione.
  • 16:47 - 16:51
    CA: Come sarebbe sviluppare
    quel tipo di empatia?
  • 16:52 - 16:54
    JH: In realtà, penso...
  • 16:54 - 16:56
    L'empatia è un tema molto caldo in
    psicologia,
  • 16:56 - 16:59
    ed è una parola molto diffusa nella
    sinistra.
  • 16:59 - 17:03
    L'empatia è una cosa buona, specie per
    le categorie preferenziali di vittime.
  • 17:03 - 17:05
    È importante essere empatici
  • 17:05 - 17:07
    con i gruppi che noi di sinistra riteniamo
    importanti.
  • 17:08 - 17:10
    È facile da fare, perché ricevi punti per
    questo.
  • 17:10 - 17:14
    Ma l'empatia dovrebbe dartene quando
    è più difficile essere empatici.
  • 17:15 - 17:16
    E penso...
  • 17:16 - 17:21
    Sai, abbiamo trascorso 50 anni a risolvere
    i nostri problemi di razzismo
  • 17:21 - 17:24
    e discriminazione giuridica,
  • 17:24 - 17:26
    ed è stata la nostra priorità per molto
    tempo
  • 17:26 - 17:27
    ed è ancora importante.
  • 17:27 - 17:29
    Ma quest'anno,
  • 17:29 - 17:31
    spero che aiuti le persone a capire
  • 17:31 - 17:34
    che abbiamo una minaccia esistenziale
    nelle nostre mani.
  • 17:34 - 17:37
    La divisione tra sinistra e destra credo
  • 17:37 - 17:39
    sia la divisione più importante da
    affrontare.
  • 17:39 - 17:42
    Abbiamo ancora problemi sulla razza, sul
    genere e l'LGBT,
  • 17:42 - 17:45
    ma questa è l'urgenza dei prossimi 50
    anni,
  • 17:45 - 17:48
    e le cose non potranno risolversi da sole.
  • 17:49 - 17:52
    Quindi avremo bisogno di tante riforme
    istituzionali,
  • 17:52 - 17:53
    e possiamo parlarne,
  • 17:53 - 17:56
    ma sarebbe un discorso lungo e
    dispersivo.
  • 17:56 - 18:00
    Ma credo che un inizio possa essere capire
    che questo è un punto di svolta.
  • 18:00 - 18:02
    E sì, abbiamo bisogno di un nuovo tipo di
    empatia.
  • 18:02 - 18:04
    Dobbiamo capire che:
  • 18:04 - 18:05
    il paese ha bisogno di questo,
  • 18:05 - 18:08
    e anche tu hai bisogno di questo se non
    vuoi --
  • 18:08 - 18:11
    Alzate le mani se volete passare i
    prossimi quattro anni
  • 18:11 - 18:14
    arrabbiati e preoccupati come siete stati
    quest'anno -- su le mani.
  • 18:14 - 18:16
    Se volete fuggire da tutto questo,
  • 18:16 - 18:18
    leggete Buddha, Gesù, Marco Aurelio.
  • 18:18 - 18:23
    Hanno tutti ottimi consigli su come
    ridimensionare la paura,
  • 18:23 - 18:24
    riconsiderare le cose,
  • 18:24 - 18:26
    smetterla di vedere gli altri come nemici.
  • 18:26 - 18:30
    L'antica saggezza è una buona guida per
    questo nuovo tipo di empatia.
  • 18:30 - 18:31
    CA: Ultima domanda:
  • 18:31 - 18:35
    A parer tuo, cosa si può fare per
    riconciliarsi?
  • 18:35 - 18:40
    JH: Beh, è molto difficile mettere da
    parte i nostri pregiudizi più radicati.
  • 18:40 - 18:41
    Ci sono studi che dimostrano
  • 18:41 - 18:45
    che i pregiudizi sulla politica sono più
    radicati e forti di quelli sulla razza
  • 18:45 - 18:47
    ad oggi nel paese.
  • 18:47 - 18:51
    Credo quindi che bisogna sforzarsi --
    questa è la cosa più importante.
  • 18:51 - 18:53
    Sforzarsi di conoscere realmente qualcuno.
  • 18:53 - 18:55
    Tutti hanno un cugino, un cognato,
  • 18:55 - 18:57
    qualcuno che è dall'altra parte.
  • 18:57 - 18:59
    Quindi, dopo queste elezioni --
  • 18:59 - 19:01
    tra una, due settimane,
  • 19:01 - 19:03
    perché potrà essere orribile per qualcuno
    di voi --
  • 19:03 - 19:08
    aspettate un paio di settimane, e poi
    incontratevi e dite che volete parlare.
  • 19:08 - 19:09
    E prima di farlo,
  • 19:09 - 19:12
    leggete Dale Carnegie, "Come trattare gli
    altri e farseli amici" --
  • 19:12 - 19:13
    (Risate)
  • 19:13 - 19:15
    Sono serio.
  • 19:15 - 19:17
    Si imparano le tecniche se si inizia
    ad ammettere,
  • 19:17 - 19:18
    se cominciate col dire,
  • 19:18 - 19:20
    "Sai, non andiamo molto d'accordo,
  • 19:20 - 19:23
    ma una cosa che rispetto di te, Zio
    Bob,"
  • 19:23 - 19:25
    o "...di voi conservatori, è..."
  • 19:25 - 19:26
    E si scopre qualcosa.
  • 19:26 - 19:29
    Se poi iniziate a fare apprezzamenti,
    è meraviglioso.
  • 19:29 - 19:31
    Questa è una delle cose che ho imparato
  • 19:31 - 19:33
    e che applico nelle mie relazioni.
  • 19:33 - 19:35
    Faccio ancora errori stupidi,
  • 19:35 - 19:37
    ma ora sono molto bravo a chiedere scusa,
  • 19:37 - 19:39
    e a riconoscere quando qualcuno ha
    ragione.
  • 19:39 - 19:40
    E se lo fate anche voi,
  • 19:40 - 19:44
    la conversazione sarà molto piacevole,
    e anche molto divertente.
  • 19:45 - 19:47
    CA: Jon, parlare con te è affascinante.
  • 19:47 - 19:51
    Sembra che il terreno che calpestiamo
  • 19:51 - 19:56
    pulluli di domande intense sulla moralità
    della natura umana.
  • 19:56 - 19:59
    La tua saggezza è stata di grande aiuto.
  • 19:59 - 20:01
    Grazie per aver condiviso questo momento
    con noi.
  • 20:01 - 20:02
    JH: Grazie, Chris.
  • 20:02 - 20:03
    JH: Grazie a tutti.
  • 20:03 - 20:05
    (Applausi)
Title:
Un'America divisa può riconciliarsi?
Speaker:
Jonathan Haidt
Description:

Come possono riprendersi gli Stati Uniti dalle elezioni presidenziali del 2016 così negative e di parte? Lo psicologo sociale Jonathan Haidt studia i principi morali che danno forma ai nostri pregiudizi sulle scelte politiche da compiere. Durante una conversazione con il Curatore di TED, Chris Anderson, Haidt illustra gli schemi del pensiero e le cause storiche che hanno provocato divisioni così nette in America - e fa una proposta su come il paese potrebbe andare avanti.

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English
Team:
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TEDTalks
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