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Jehane Noujaim ispira una giornata globale di cinema

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    Con questo desiderio non posso non pensare a quando eri bambino
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    e tu-- e i tuoi amici ti chiedevano se un genio --
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    ti desse un solo desiderio, quale sarebbe?
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    E io ho sempre risposto. "Esprimerei il desiderio di avere --
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    la saggezza di sapere esattamente cosa desiderare."
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    a quel punto però saresti fregato perchè sapresti cosa desiderare
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    però hai già utilizzato il tuo unico desiderio.
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    E ora, visto che abbiamo solo un desiderio -- a differenza dello scorso anno che ne avevano tre --
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    Non desiderò quello.
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    Parliamo di quello che vorrei, che è la pace nel mondo.
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    E lo so cosa state pensando.
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    State pensando, povera ragazza --
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    pensa di essere a un concorso di bellezza.
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    Non lo è. Si trova a TED Prize.
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    Ma io, credo davvero che abbia un senso,
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    e credo che il primo passo verso la pace nel mondo sia che la gente si conosca.
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    Nel corso degli anni ho conosciuto molte persone diverse
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    e ho filmato alcuni di loro --
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    da un esecutivo per un'azienda dot-com a New York che voleva conquistare il mondo
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    ad un ufficiale militare della stampa in Qatar
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    che preferiva non conquistare il mondo.
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    Se avete il film "Control Room",
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    potrete un pò capire il perchè. Grazie.
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    (Applausi)
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    Wow! Alcuni di voi l'hanno visto.
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    Stupendo. Stupendo.
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    Fondamentalmente quello di cui vorrei parlare oggi
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    è un modo che permetta alle persone di viaggiare,
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    di conoscere gente in un modo diverso --
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    perchè non si può viaggiare in tutto il mondo nello stesso momento.
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    E molto tempo fa -- circa 40 anni fa,
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    mia mamma ha ospitato una studentessa di scambio.
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    E ora vi mosterò alcune foto di questa studentessa.
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    Questa è Donna.
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    Questa è Donna alla Statua della Libertà.
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    Queste sono mia madre e mia zia che insegnano a Donna come andare in bicicletta.
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    Questa è Donna che mangia un gelato.
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    E questa è Donna che insegna a mia zia una danza filippina.
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    Ora io credo davvero che visto che il mondo sta diventando sempre più piccolo,
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    diventa sempre più importante che impariamo le danze l'uno dell'altro,
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    incontrasi e conoscersi,
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    essere capaci di trovare un modo per attraversare le frontiere,
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    capirci l'un l'altro, capire le speranze e i sogni degli altri
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    ciò che ci fa ridere e ciò che ci fa piangere.
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    E so che non tutti possiamo partecipare a programmi di scambio,
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    e non posso obbligare tutto il mondo a viaggiare.
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    Ho già parlato di questo con Chris e Amy,
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    e loro hanno detto che c'è un problema in questo piano.
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    Non si può obbligare qualcuno che ha libero arbitrio, e sono totalmente d'accordo.
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    Quindi non stiamo obbligando le persone a viaggiare.
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    Ma vorrei parlare di un altro modo di viaggiare
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    che non richiede una nave o un aereo,
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    ma richiede solo una cinepresa, un proiettore e uno schermo.
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    E questo è ciò di cui vi parlerò oggi.
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    Mi è stato chiesto di parlare un pò
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    delle mie radici
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    e Cameron, non so come hai fatto a riuscire a salvarti,
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    ma credo che costruire ponti sia importante per me
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    a causa di dove provengo.
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    Sono figlia di madre americana
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    e padre egiziano, libanese e siriano.
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    Quindi sono il prodotto vivente dell'unione di due culture.
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    Nessun gioco di parole.
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    E mi hanno anche chiamato --
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    in quanto donna americana, egiziana, libanese e siriana con un nome persiano --
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    la Crisi di pace del Medio Oriente.
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    Quindi forse per me iniziare a scattare foto rappresentava un metodo
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    per unire entrambi i lati della mia famiglia,
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    un modo per portare con me questi due mondi, un modo per raccontare storie visualmente.
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    Tutto è cominciato così circa,
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    ma credo di aver veramente capito il potere dell'immagine
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    quando per la prima volta mi sono recata al villaggio degli spazzini in Egitto.
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    Quando avevo circa 16 anni, mia madre mi ci ha portato.
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    è una donna che crede fortemente nel servizio comunitario
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    e aveva deciso che questo era qualcosa che io dovevo fare
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    e quindi sono andata lì e ho conosciuto delle donne meravigliose.
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    C'erano persone che -- c'era un centro lì
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    dove insegnavano alle persone a leggere e scrivere
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    e a vaccinarsi contro le numerose malattie
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    che si possono contrarre rovistando nella spazzatura.
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    E ho iniziato a insegnare lì.
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    Insegnavo inglese e ho conosciuto delle donne meravigliose.
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    Ho conosciuto persone che vivevano con altre sette persone in una stanza,
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    che potevano a malapena permettersi la cena,
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    ma nonostante questo vivevano con questa forza di spirito e con un gran senso dell'umorismo
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    E avevano queste incredibili qualità.
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    Sono stata attirata da questa comunità e ho iniziato a scattare foto lì.
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    Ho scattato foto di matrimoni e dei membri più anziani della famiglia,
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    cose di cui volevano tenere il ricordo.
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    Circa due anni dopo che ho iniziato a scattare queste foto,
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    la Conferenza dell'ONU su Popolazione e Sviluppo
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    mi ha chiesto di mostrarle alla conferenza.
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    Avevo 18 anni, ero molto emozionata
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    Era la mia prima mostra di foto ed erano tutte appese lì,
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    e dopo circa due giorni, sono state tolte tutte eccetto tre.
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    Le persone erano molto infastidite, molto arrabbiate
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    che stavo mostrando questo lato sporco del Cairo,
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    e perchè non avevo tagliato dalla foto l'asino morto?
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    E mentre me ne stavo seduta lì, mi sono sentita molto depressa.
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    Osservavo questo grande muro vuoto con
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    solo tre fotografie che erano
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    fotografie molto belle, però sentivo di aver fallito.
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    Ma vedevo questo emozioni e questi sentimenti intensi
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    che erano sorti nelle persone vedendo queste fotografie.
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    Voglio dire, ero lì, questa ragazzina di 18 anni che nessuno voleva ascoltare,
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    e all'improvviso ho appeso queste fotografie al muro
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    e ci sono state discussioni, e hanno dovuto toglierle.
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    E allora ho visto il potere dell'immagine.
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    Ed era incredibile.
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    E la reazione più importante che ho visto
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    è che effettivamente quelle persone non si sarebbero mai recate in quel villaggio di spazzini
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    non avrebbero mai visto come può prosperare lo spirito umano
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    in circostanze così difficili.
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    E credo che sia stato in quel momento che ho deciso
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    che volevo utilizzare la fotografia e i film
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    per in qualche modo costruire dei ponti, unire le culture, unire le persone, attraversare le frontiere
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    E questo è stato ciò che mi ha fatto iniziare.
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    Ho lavorato per MTV, ho fatto un film chiamato Startup.com,
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    e poi nel 200 circa --ho fatto un paio di film musicali --
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    ma nel 2003, quando stava per iniziare la guerra in Iraq,
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    sentivo -- era un sentimento surreale per me
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    perchè prima che iniziasse la guerra, c'era una sorta di guerra dei media in atto.
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    E io stavo guardando la TV a New York
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    e sembrava esserci solo un punto di vista
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    che veniva mostrato, e andava da --
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    la copertura andava dal Dipartimento di Stato degli USA alle truppe stazionate
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    e quello che la gente -- ciò che veniva trasmesso dalle notizie
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    era che ci sarebbe stata questa guerra pulita e bombardamenti di precisione,
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    e gli iracheni avrebbero accolto gli americani come liberatori
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    gettando fiori ai loro piedi per le strade di Baghdad.
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    E io sapevo che c'era una situazione completamente diversa
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    in svolgimento in Medio Oriente dove si trovavano i miei parenti.
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    Sapevo che lì c'era una storia completamente diversa che veniva raccontata,
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    e pensavo, come possono le persone comunicare
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    l'una con l'altra se ricevono messaggi completamente diversi
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    e nessuno sa cosa sta dicendo l'altro?
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    Come possono le persone raggiungere una comprensione comune
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    o sapere come muoversi insieme nel futuro?
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    Così capiì che dovevo andare lì.
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    Volevo solo stare al centro.
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    Non aveva un piano. Non avevo finanziamenti.
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    A quel tempo non avevo neanche una videocamera.
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    Chiesi a qualcuno di portarmela lì
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    perchè volevo avere accesso a Al Jazeera,
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    il canale preferito di George Bush
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    e un posto su cui ero molto curiosa perchè
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    non piace a molti governi del mondo arabo
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    ed è anche chiamato il portavoce di Osama Bin Laden
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    da alcune persone del governo degli Stati Uniti.
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    Quindi pensavo, questa stazione che è odiata
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    da così tante persone, deve fare qualcosa di giusto.
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    Devo andare a vedere di cosa si tratta.
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    E volevo anche andare al Comando Centrale,
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    che distava 10 minuti, e in quel modo
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    potevo accedere a come venivano create queste notizie
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    dal lato arabo per il mondo arabo,
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    e dal lato americano per gli Stati Uniti.
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    E quando sono andata lì, mi sono seduta
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    e ho conosciuto queste persone che erano al centro di tutto questo
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    e stavo seduta con questi personaggi,
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    ho conosciuto alcune persone sorprendenti e molto complesse.
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    E vorrei condividere con voi un pò di questa esperienza
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    di quando ti siedi con qualcuno e li riprendi, e li ascolti,
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    e concedi loro più di 5 secondi,
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    emerge la sorprendente complessità delle persone.
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    Sameer Khader: nessuna novità.
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    Iraq, e poi Iraq, e ancora Iraq.
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    Ma che rimanga tra noi, se mi offrissero un lavoro alla Fox, lo accetterei.
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    Per cambiare l'incubo arabo nel sogno americano.
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    Ho ancora quel sogno.
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    Forse non sarò mai in grado di realizzarlo.
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    Ma ho dei progetti per i miei figli.
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    Quando finiranno il liceo, li manderò in America a studiare.
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    Pagherò per i loro studi.
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    E loro staranno lì.
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    Josh Rushing: la notte che hanno mostrato i prigionieri di guerra e i soldati morti --
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    Al Jazeera li ha mostrati --
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    è stato importante perchè l'America non mostra questo tipo di immagini.
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    La maggior parte dei notiziari in America non mostra immagini davvero cruente
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    e questo mostrava soldati americani in uniforme sparsi al suolo,
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    un freddo pavimento piastrellato.
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    è stato rivoltante.
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    è stato assolutamente rivoltante.
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    mi sono sentito male di stomaco.
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    E poi quello che mi ha colpito è stato che, la notte prima,
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    c'era stato una sorta di bombardamento a Basra,
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    e Al Jazeera aveva mostrato immagini della gente.
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    Erano ugualmente, se non di più, terrificanti di queste.
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    E ricordo di averle viste nell'ufficio di Al Jazeera
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    e ho pensato tra me e me,"Wow, è disgustoso.
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    è terribile."
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    E poi di esserme andato, probabilmente a cenare o altro.
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    E non mi aveva colpito così tanto.
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    Quindi -- l'impatto che ha avuto su di me, realizzare che
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    avevo appena visto persone dell'altro lato,
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    e quelle persone nell'ufficio di Al Jazeera
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    devono essersi sentite come mi ero sentito io quella sera.
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    E mi ha turbato profondamente
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    non essere sconvolto come lo ero la notte prima.
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    Questo mi ha fatto odiare la guerra.
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    Ma non mi ha fatto credere che viviamo in un mondo che può vivere senza guerra.
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    Jehane Noujaim: sono stata travolta dalla reazione verso il film,
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    perchè non sapevamo se saremmo riusciti a farlo uscire.
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    Non avevamo finanziamenti.
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    Fummo incredibilmente fortunati che fosse selezionato,
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    e quando abbiamo mostrato il film sia negli Stati Uniti che nel mondo arabo
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    abbiamo ricevuto delle reazioni incredibili.
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    è stato stupendo vedere come le persone fossero toccate da questo film.
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    Nel mondo arabo -- non furono toccati tanto dal film,
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    quanto piuttosto dai personaggi.
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    Voglio dire, Josh Rushing era questa incredibilmente complessa persona
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    che stava pensando a molte cose.
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    E quando ho mostrato il film in Medio Oriente
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    la gente ha detto -- la gente voleva incontrare Josh.
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    Lui in un certo senso ci ha redefinito come popolazione americana.
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    lui -- la gente ha iniziato a, sapete, chiedermi, dove è questo ragazzo ora?
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    Al Jazeera gli ha offerto un lavoro.
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    E Sameer, dall'altra parte,
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    era un personaggio abbastanza interessante da osservare per il mondo arabo,
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    perchè faceva emergere le complessità di questa relazione di amore/odio
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    che il mondo arabo ha con l'Occidente.
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    Negli Stati Uniti, sono rimasta sconvolta dalle motivazioni,
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    dalle motivazioni positive del popolo americano
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    quando hanno visto questo film.
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    Sapete, eravamo stati criticati all'estero per
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    credere che fossimo in qualche modo i salvatori del mondo
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    però l'altro lato è che in effetti,
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    quando le persone vedono davvero cosa accade all'estero
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    e le reazioni della gente ad alcune delle nostre politiche estere,
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    sentiamo questo povero di dover --
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    sentiamo come se dovessimo avere il potere di cambiare le cose.
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    E ho visto questo con il pubblico.
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    Questa donna mi si avvicina dopo la proiezione e mi ha detto, "Sai,
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    so che è difficile a credersi, ho visto le bombe che venivano caricate sugli aerei,
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    ho visto i militari andare in guerra.
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    Ma tu non capisci la rabbia della gente verso di noi
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    fin quando non vedi le persone negli ospedali e le vittime di guerra,
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    e come ne usciamo da questa bolla?
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    Come possiamo capire quello che sta pensando l'altra persona?"
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    Ora, io non so se un film può cambiare il mondo,
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    però so che inizia -- conosco il potere che --
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    so che fa sì che la gente inizi a pensare a come cambiare il mondo.
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    Ora, io non sono una filosofa,
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    quindi non credo che dovrei approfondire troppo questo argomento ma mostrarvi --
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    lasciare che il film parli da solo e vi porti in quest'altro mondo.
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    Perchè io credo che i film abbiano l'abilità di farvi attraversare le frontiere.
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    Vorrei solo che vi rilassiate e proviate per un paio di minuti l'esperienza
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    di essere trasportati in un altro mondo.
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    E queste clip vi portano all'interno
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    di due dei più difficili conflitti che affrontiamo oggi giorno.
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    Uomo 1: fin quando ci sarà l'ingiustizia, qualcuno deve fare un sacrificio!
  • 13:43 - 13:45
    Donna 1: quello non è sacrificio, è vendetta!
  • 13:45 - 13:51
    Se uccidi, non c'è differenza tra vittima e occupante.
  • 13:51 - 13:58
    Uomo 1: se avessimo aerei, non avremmo bisogno di martiri, questa è la differenza.
  • 13:58 - 14:03
    Donna: la differenza è che l'esercito israeliano è ancora forte.
  • 14:03 - 14:05
    Uomo: e allora saremo uguali nella morte.
  • 14:05 - 14:07
    Abbiamo ancora il paradiso.
  • 14:07 - 14:11
    Donna: non c'è nessun paradiso! esiste solo nella tua testa!
  • 14:11 - 14:13
    Uomo: Dio ce ne scampi, Dio ce ne scampi!
  • 14:13 - 14:15
    Che Dio ti perdoni.
  • 14:15 - 14:18
    Se tu non fossi la figlia di Abu Azzam...
  • 14:20 - 14:23
    Comunque, preferisco avere il Paradiso nella mia testa che vivere in questo inferno!
  • 14:23 - 14:25
    In questa vita, siamo morti comunque.
  • 14:26 - 14:31
    Uomo: uno sceglie l'amarezza solo quando l'alternativa è ancora più amara.
  • 14:33 - 14:36
    Donna: E che ne è di noi?Di quelli che rimangono?
  • 14:36 - 14:38
    Vinceremo così?
  • 14:39 - 14:44
    Non vedi che quello che stai facendo è distruggerci?
  • 14:45 - 14:48
    E che dai ad Israele una scusa per continuare?
  • 14:48 - 14:51
    Uomo: quindi senza una scusa, Israele si fermerà?
  • 14:51 - 14:55
    Donna: Forse. Dobbiamo trasformarla in una guerra morale.
  • 14:55 - 14:57
    Uomo: Come, se Israele non ha morale?
  • 14:58 - 15:00
    Donna: Sta attento!
  • 15:16 - 15:19
    George: mia moglie Ayelet mi ha chiamato e ha detto,
  • 15:19 - 15:22
    "C'è stato un attentato suicida a Tel Aviv."
  • 15:22 - 15:25
    Ayelet: Cosa sai delle vittime?
  • 15:25 - 15:28
    Stiamo cercando tre ragazze.
  • 15:28 - 15:30
    George: non abbiamo informazioni
  • 15:30 - 15:34
    Ayelet: una ferita è qui, ma non sappiamo nulla delle altre tre.
  • 15:34 - 15:39
    George: ho detto,"Ok, quella è Bat-Chen, è mia figlia."
  • 15:39 - 15:40
    "Siete sicuri che è morta?"
  • 15:40 - 15:42
    Hanno risposto sì.
  • 15:50 - 15:53
    Tzvika: quel giorno, alle 6:30 circa
  • 15:53 - 15:59
    stavo andando al supermercato con mia moglie e le mie figlie.
  • 16:01 - 16:04
    quando siamo arrivati lì....
  • 16:04 - 16:10
    abbiamo visto tre jeep dei militari israeliani parcheggiate dall'altra parte della strada.
  • 16:10 - 16:14
    Quando siamo passati davanti alla prima jeep...
  • 16:14 - 16:16
    hanno aperto il fuoco contro di noi.
  • 16:17 - 16:21
    E mia figlia Christine di 12 anni
  • 16:21 - 16:23
    è rimasta uccisa nella sparatoria.
  • 16:34 - 16:36
    Tzvika: sono il preside
  • 16:36 - 16:39
    George: ma c'è un insegnate che ha l'incarico?
  • 16:39 - 16:42
    Tzvika: Sì, ho degli assistenti.
  • 16:42 - 16:45
    Ho a che fare con i bambini tutto il tempo.
  • 16:50 - 16:54
    Tzvika: all'inizio, ho pensato che fosse un'idea strana.
  • 16:54 - 16:58
    Ma dopo averci pensato logicamente,
  • 16:58 - 17:05
    non ho trovato nessuna ragione per cui non incontrarli
  • 17:05 - 17:09
    e fargli conoscere la nostra sofferenza.
  • 17:10 - 17:14
    George: ci sono molte cose che mi hanno toccato.
  • 17:14 - 17:19
    Vediamo che ci sono palestinesi che hanno sofferto molto, che hanno perso figli,
  • 17:19 - 17:22
    e ancora credono nel processo per la pace e nella riconciliazione.
  • 17:22 - 17:25
    Se noi che abbiamo perso ciò a cui tenevamo di più possiamo parlare l'uno con l'altro
  • 17:25 - 17:28
    e aspettare un futuro meglio,
  • 17:28 - 17:32
    allora anche tutti gli altri devono farlo.
  • 17:44 - 17:48
    Uomo: la canzone è qualcosa che abbiamo utilizzato per comunicare alle persone
  • 17:48 - 17:52
    che altrimenti non avrebbero capito da dove proveniamo
  • 17:52 - 17:55
    Potete fargli un lungo discorso politico
  • 17:55 - 17:58
    ma ancora non capirebbero.
  • 17:58 - 18:01
    Ma vi dico, quando finisce quella canzone
  • 18:01 - 18:03
    le persone diranno, "Dannazione, ora so da dove venite voi neri.
  • 18:03 - 18:05
    So da dove provenite voi ragazzi.
  • 18:05 - 18:07
    Morte all'apartheid!"
  • 18:09 - 18:12
    Narratore: si tratta della lotta per la libertà ...
  • 18:12 - 18:14
    si tratta di quei bambini che sono scesi per le strade,
  • 18:14 - 18:18
    lottando, urlando, "Liberate Nelson Mandela!"
  • 18:20 - 18:24
    Si tratta dei sindacati che hanno messo giù i loro strumenti
  • 18:24 - 18:27
    e hanno chiesto la libertà.
  • 18:28 - 18:32
    Sì.Sì!
  • 18:34 - 18:36
    Libertà!
  • 18:41 - 18:44
    Jehane Noujaim: penso che tutti abbiamo provato l'esperienza di stare seduti al cinema
  • 18:44 - 18:49
    in una stanza buia con altri estranei, guardando un film molto forte,
  • 18:49 - 18:52
    e aver provato quella sensazione di trasformazione.
  • 18:52 - 18:54
    E quello di cui sto parlando è --
  • 18:54 - 18:58
    quello di cui vorrei parlare è come utilizzare quella sensazione
  • 18:58 - 19:01
    per creare davvero un movimento attraverso il cinema?
  • 19:03 - 19:05
    C'è un --voglio dire, ho ascoltato le discussioni
  • 19:05 - 19:09
    della conferenza, e Robert Wright ieri ha detto
  • 19:09 - 19:13
    che se noi abbiamo comprensione per l'umanità di un'altra persona,
  • 19:13 - 19:15
    allora loro ne avranno per la nostra.
  • 19:15 - 19:17
    è di questo che si tratta.
  • 19:17 - 19:20
    si tratta di unire le persone attraverso il cinema,
  • 19:20 - 19:23
    diffondere queste voci indipendenti.
  • 19:23 - 19:28
    Ora, Josh Rushing alla fine ha lasciato l'esercito
  • 19:28 - 19:30
    e ha accettato un lavoro da Al Jazeera,
  • 19:30 - 19:35
    pensa che lavorando ad Al Jazeera International
  • 19:35 - 19:37
    può davvero utilizzare i media
  • 19:38 - 19:41
    per creare un ponte tra l'oriente e l'occidente.
  • 19:41 - 19:43
    E questa è una cosa meravigliosa.
  • 19:43 - 19:46
    Ma ho cercato di pensare ai modi con cui
  • 19:46 - 19:49
    dare potere a queste voci indipendenti,
  • 19:49 - 19:51
    dare potere ai produttori cinematografici,
  • 19:51 - 19:55
    per dare potere alle persone che stanno cercando di utilizzare il cinema per un cambiamento.
  • 19:55 - 19:57
    E ci sono delle incredibili organizzazioni
  • 19:57 - 19:59
    che lo stanno già facendo.
  • 19:59 - 20:02
    C'è Witness, di cui avete sentito parlare prima.
  • 20:02 - 20:05
    C'è Just Vision, che sta lavorando con palestinesi e israeliani
  • 20:05 - 20:09
    che lavorano per la pace, documentano questo processo
  • 20:09 - 20:11
    fanno interviste e utilizzano questo film
  • 20:11 - 20:14
    per portarlo al Congresso e mostrare che si tratta di uno strumento potente,
  • 20:14 - 20:19
    per mostrare che c'è una donna la cui figlia è stata uccisa in un attacco,
  • 20:19 - 20:22
    e crede comunque che ci siano dei metodi pacifici per risolvere questo conflitto.
  • 20:22 - 20:26
    C'è Working Films e c'è CurrentTV,
  • 20:26 - 20:29
    che è un'incredibile piattaforma per le persone di tutto il mondo
  • 20:29 - 20:33
    perchè possano -- sì, voglio dire, è meraviglioso.
  • 20:33 - 20:36
    L'ho visto e -- sono rimasta colpita
  • 20:36 - 20:40
    dal suo potenziale di unire le voci da tutto il mondo,
  • 20:40 - 20:42
    voci indipendenti da tutto il mondo,
  • 20:42 - 20:45
    e creare una televisione veramente democratica e globale.
  • 20:45 - 20:49
    Quindi cosa possiamo fare per creare una piattaforma per queste organizzazioni,
  • 20:49 - 20:51
    per creare un momentum,
  • 20:51 - 20:55
    per far sì che tutti nel mondo siano coinvolti in questo movimento?
  • 20:56 - 21:03
    Vorrei che immaginassimo per un secondo -- immaginate un giorno
  • 21:04 - 21:08
    in cui tutte le persone del mondo si riuniscono.
  • 21:08 - 21:18
    Ci sono città, villaggi e cinema di tutto il mondo
  • 21:18 - 21:21
    che si uniscono, e siedono al buio
  • 21:21 - 21:25
    e condividono l'esperienza comune di guardare un film,
  • 21:25 - 21:28
    o un paio di film, insieme.
  • 21:29 - 21:31
    Guardano un film che forse mette in risalto
  • 21:31 - 21:35
    un personaggio che sta lottando per vivere, o semplicemente
  • 21:35 - 21:37
    un personaggio che sfida gli stereotipi.
  • 21:37 - 21:40
    racconta una barzelletta, canta una canzone.
  • 21:40 - 21:42
    Commedie, documentari, cortometraggi.
  • 21:42 - 21:45
    Questo meraviglioso potere può essere usato per cambiare le persone
  • 21:45 - 21:47
    e unirle, per superare le frontiere
  • 21:47 - 21:51
    e far sì che le persone sentano che stanno condividendo un'esperienza comune.
  • 21:51 - 21:54
    Quindi se voi immaginate questo giorno in cui in tutto il mondo
  • 21:54 - 21:59
    ci sono teatri e posti dove proiettiamo film.
  • 21:59 - 22:01
    Se immaginate --
  • 22:01 - 22:06
    proiettare da Times Square a Tahir Square al Cairo,
  • 22:06 - 22:10
    lo stesso film a Ramallah, lo stesso film a Gerusalemme.
  • 22:10 - 22:13
    Sapete potremmo anche utilizzare -- stiamo parlando con un mio amico
  • 22:13 - 22:15
    di utilizzare un lato della Grande Piramide
  • 22:15 - 22:17
    e della Grande Muraglia Cinese.
  • 22:18 - 22:23
    C'è -- è infinito ciò che potete immaginare
  • 22:23 - 22:25
    per quanto riguarda i luoghi dove proiettare film
  • 22:25 - 22:28
    e dove poter condividere quest'esperienza comune.
  • 22:28 - 22:31
    E io credo che questo un giorno, se lo creiamo,
  • 22:31 - 22:35
    questo un giorno potrà creare un momentum per tutte queste voci indipendenti.
  • 22:35 - 22:37
    Non c'è un posto --
  • 22:37 - 22:39
    non c'è un'organizzazione che sta collegando
  • 22:39 - 22:42
    le voci indipendenti del mondo perchè si diffondano,
  • 22:42 - 22:44
    e ancora ho sentito durante questa conferenza
  • 22:44 - 22:48
    che il pericolo più grande del nostro futuro è la mancanza di capire l'altro
  • 22:48 - 22:52
    e avere rispetto reciproco verso gli altri e oltrepassare le frontiere.
  • 22:52 - 22:54
    E se un film può farlo,
  • 22:54 - 22:57
    e se riusciamo ad ottenere tutte queste diverse postazioni nel mondo
  • 22:57 - 23:02
    per guardare questi film insieme, quello potrebbe essere un giorno straordinario.
  • 23:02 - 23:07
    In effetti abbiamo già stabilito una collaborazione, attraverso uno --
  • 23:07 - 23:09
    attraverso qualcuno della comunità di TED,
  • 23:09 - 23:11
    John Camen, mi ha presentato
  • 23:11 - 23:15
    Steven Apkon, dal Jacob Burns Film Center.
  • 23:15 - 23:17
    E abbiamo iniziato a chiamare molte persone
  • 23:17 - 23:22
    E la scorsa settimana, ci hanno risposto in tanti
  • 23:22 - 23:27
    da Palo Alto alla Mongolia e all'India.
  • 23:27 - 23:31
    Ci sono persone che vogliono far pare di questa giornata mondiale di film,
  • 23:31 - 23:35
    per riuscire a fornire una piattaforma per le voci indipendenti
  • 23:35 - 23:37
    e per diffondere i film indipendenti.
  • 23:39 - 23:42
    Ora, abbiamo pensato a un nome per questa giornata
  • 23:43 - 23:45
    e vorrei condividerlo con voi.
  • 23:45 - 23:47
    La parte più incredibile di tutto questo processo
  • 23:47 - 23:50
    è stata condividere le idee e i desideri,
  • 23:50 - 23:54
    e quindi vi invito a scambiarvi le idee su come --
  • 23:54 - 23:57
    come sarà questa giornata nel futuro?
  • 23:57 - 24:02
    Come possiamo utilizzare la tecnologia in modo che questa giornata influenzi il futuro,
  • 24:02 - 24:04
    così che possiamo creare comunità
  • 24:04 - 24:08
    e che queste comunità lavorino insieme, attraverso internet?
  • 24:09 - 24:11
    C'è stato un giorno -- c'è stata un'epoca, moltissimi anni fa,
  • 24:11 - 24:14
    in cui tutti i continenti erano uniti.
  • 24:15 - 24:18
    E chiamarono quella massa Pangea.
  • 24:18 - 24:23
    Quindi mi piacerebbe chiamare questa giornata Pangea Cinema Day.
  • 24:23 - 24:25
    E se voi solo immaginate
  • 24:25 - 24:28
    che tutte queste persone in tutte queste città guarderanno,
  • 24:28 - 24:32
    allora credo che possiamo davvero creare un movimento
  • 24:32 - 24:35
    per far sì che la gente si comprenda meglio l'un con l'altra.
  • 24:35 - 24:38
    So che è molto intangibile, toccare il cuore e l'anima della gente,
  • 24:39 - 24:41
    ma l'unico modo che conosco per farlo.
  • 24:41 - 24:43
    l'unico modo che conosco per arrivare
  • 24:43 - 24:48
    al cuore e all'anima di qualcuno in tutto il mondo è mostrare loro un film.
  • 24:48 - 24:51
    E so che ci sono produttori cinematografici indipendenti là fuori
  • 24:51 - 24:53
    che possono davvero farlo accadere.
  • 24:53 - 24:55
    E questo è il mio desiderio
  • 24:55 - 25:00
    Quindi credo che dovrei esprimervi il mio desiderio in una sola frase,
  • 25:00 - 25:03
    ma siamo fuori tempo.
  • 25:03 - 25:05
    Chris Anderson: questo è un desiderio incredibile.
  • 25:05 - 25:08
    Pangea Cinema -- il giorno in cui il mondo si riunisce.
  • 25:08 - 25:11
    JN: è più tangibile della pace del mondo, e certamente più immediato.
  • 25:11 - 25:17
    Però sarebbe il giorno in cui il mondo si riunisce attraverso il cinema,
  • 25:17 - 25:19
    il potere del cinema.
  • 25:19 - 25:21
    CA: signore e signori, Jehane Noujaim.
Title:
Jehane Noujaim ispira una giornata globale di cinema
Speaker:
Jehane Noujaim
Description:

In questo speranzoso talk, Jehane Noujaim svela il suo desiderio: riunire il mondo per un giorno attraverso il potere dei film.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
25:21
Elena Intra added a translation

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