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Le meduse antecedono i dinosauri. Come sono sopravvissute così a lungo? | David Gruber | TED-Ed

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    Alcune sono più lunghe
    di una balenottera azzurra.
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    Altre sono appena più larghe
    di un granello di sabbia.
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    Una specie rilascia uno dei veleni
    più letali sulla Terra.
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    Un'altra nasconde il segreto alla base
    delle più grandi scoperte in biologia.
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    Abitano l'oceano
    da almeno 500 milioni di anni,
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    e ancora oggi prosperano nonostante
    i cambiamenti del mare che le avvolge.
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    Le meduse non sono proprio dei pesci,
    ma creature marine dal corpo molle.
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    Fanno parte dell'assortito gruppo
    di zooplancton gelatinoso,
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    cioè un'insieme di organismi animali
    che vagano nell'oceano.
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    Esistono più di 1.000 specie di meduse,
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    e molte altre che spesso
    vengono confuse con loro.
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    Caratteristica nota delle meduse
    è la campana trasparente
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    fatta di una materia fragile e molle
    chiamata 'mesoglea'.
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    Racchiusa tra due strati di pelle,
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    è composta per oltre il 95% di acqua
    tenuta insieme da fibre proteiche.
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    Le meduse contraggono e rilassano
    le loro campane per muoversi.
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    Non hanno un cervello né midollo spinale,
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    ma una rete neurale
    nel margine interno della campana
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    che forma un sistema nervoso rudimentale,
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    sensibile alle correnti dell'oceano
    e al contatto con altri animali.
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    Le meduse non hanno nemmeno
    il classico apparato digerente.
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    Tali carnivori gelatinosi si nutrono
    di plancton e piccole creature marine
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    attraverso una fessura
    posta sotto alla campana.
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    I nutrienti vengono assorbiti
    da uno strato interno di cellule
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    e gli scarti vengono espulsi
    dalle loro bocche.
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    Ma l'anatomia relativamente semplice
    delle meduse
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    non limita le loro straordinarie capacità.
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    Un tipo di cubomedusa ha 24 occhi.
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    Gli scienziati credono che veda i colori
    e crei immagini nel sistema nervoso.
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    Quattro occhi si protendono ricurvi
    verso l'alto durante gli inseguimenti.
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    Questo permette alle meduse
    di affacciarsi sulla superficie dell'acqua
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    alla ricerca delle foglie
    dell'albero di mangrovia di cui si nutre.
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    Infatti, questa forse è l'unica creatura
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    con la vista a 360 gradi
    dell'ambiente che la circonda.
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    Il suo pungiglione, usato
    per catturare la preda e difendersi,
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    è il suo infame biglietto da visita.
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    Nell'epidermide gelatinosa,
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    cellule a spirale dette nematocisti
    funzionano come arpioni avvelenati.
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    Si azionano per contatto
    e schizzano fuori con forza dirompente,
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    esercitando una pressione 550 volte
    quella del pugno più forte di Mike Tyson
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    per iniettare il veleno nella vittima.
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    I pungiglioni di certe meduse
    pizzicano appena,
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    ma altri possono danneggiare
    la pelle in modo grave.
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    Il veleno di una cubomedusa
    può uccidere un uomo in meno di 5 minuti,
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    diventando uno dei veleni
    più potenti del mondo animale.
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    La medusa possiede
    anche superpoteri meno letali.
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    Una specie di medusa emette luce verde
    quando è in stato di agitazione,
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    grazie a un composto biofluorescente
    detto proteina fluorescente verde
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    o GFP.
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    Gli scienziati hanno isolato
    il gene del GFP
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    cercando di inserirlo
    nel DNA di altre cellule.
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    Qui, agisce come un segnale
    biochimico luminoso
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    che localizza le modificazioni genetiche,
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    o che rivela il percorso
    di molecole critiche.
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    Col bagliore del GFP si è potuta osservare
    la proliferazione di cellule cancerogene,
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    tracciare lo sviluppo dell'Alzheimer,
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    e illuminare altri innumerevoli
    processi biologici.
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    Lo sviluppo di strumenti
    e di tecniche a partire dal GFP
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    ha portato tre scienziati a vincere
    un Premio Nobel nel 2008
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    e altri tre nel 2014.
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    La medusa è forse l'organismo
    più riuscito sulla terra.
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    Antichi fossili provano
    che le meduse popolano i mari
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    da almeno 500 milioni di anni,
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    forse anche da 700 milioni.
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    È il periodo di tempo più lungo
    tra tutti gli animali pluriorgano.
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    E mentre gli altri animali marini
    lottano per sopravvivere
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    in oceani sempre più caldi e acidi,
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    le meduse prosperano,
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    aumentando probabilmente anche di numero.
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    Non c'è da stupirsi se qualcuna
    depone 45.000 uova in una sola notte.
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    La strategia di sopravvivenza
    di alcune meduse
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    sembra quasi un romanzo di fantascienza.
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    Quando la medusa immortale
    sta male, invecchia o è sotto stress,
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    le sue cellule si adoperano
    per cambiare identità.
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    La piccola campana e i tentacoli
    si deteriorano,
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    diventando un polipo immaturo
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    che dà vita a nuovi cloni del genitore.
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    Risultano essere gli unici animali
    che trovano una via d'uscita
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    di fronte alla morte.
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    È piuttosto evoluto per specie
    composte al 95% di acqua
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    che vengono prima dei dinosauri.
Title:
Le meduse antecedono i dinosauri. Come sono sopravvissute così a lungo? | David Gruber | TED-Ed
Description:

Per vedere la lezione completa: http://ed.ted.com/lessons/jellyfish-predate-dinosaurs-how-have-they-survived-so-long-david-gruber

Alcune sono più lunghe di una balenottera azzurra. Altre sono appena più larghe di un granello di sabbia. Una specie rilascia uno dei veleni più letali che esistano sulla Terra. Un'altra nasconde il segreto che si cela dietro alle più grandi scoperte scientifiche in biologia. Popolano gli oceani da circa 500 milioni di anni, e ancora prosperano. David Gruber indaga il misterioso potere delle meduse.

Lezione di David Gruber, animazione di Silvia Prietov.

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TED-Ed
Duration:
05:26

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