La filosofia della gentilezza| Emmanuel Jaffelin | TEDxParisSalon
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0:05 - 0:07Buongiorno!
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0:07 - 0:10Mia nonna soleva dire:
«Il Gentile ha un occhio solo». -
0:10 - 0:12E aggiungeva subito:
«E io ne ho due!» -
0:12 - 0:16Ho concluso da tempo che la gentilezza
non val bene una messa. -
0:16 - 0:19Se vi ricordate nel film
«Babbo Natale è una schifezza», -
0:19 - 0:21Thierry Lhermitte diceva:
«Non vorrei dire... -
0:21 - 0:24ma Thérèse è alquanto gentile!»
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0:24 - 0:26E da ciò era chiaro
che la gentilezza -
0:26 - 0:28era più vicina
alla debolezza morale -
0:28 - 0:29che alla forza.
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0:29 - 0:33Gentilezza significa credulità,
ingenuità, leziosaggine, -
0:33 - 0:34virtù infantile o femminile,
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0:34 - 0:37ma certamente
non virtù cardinale. -
0:37 - 0:40Allora il perché mi sono interessato
alla gentilezza, -
0:40 - 0:42resta a tutt'oggi un mistero.
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0:42 - 0:44Ma ho avuto, ad ogni modo,
una conversione. -
0:45 - 0:47Non so se vi ricordate,
ma nel 2009 -
0:47 - 0:49Psychologie Magazine ha introdotto
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0:49 - 0:51in Francia
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0:51 - 0:53la Giornata della Gentilezza
il 13 novembre, -
0:53 - 0:57che mi è passata
totalmente inosservata. -
0:57 - 0:59All'epoca lavoravo
sulla cordialità. -
0:59 - 1:01La nozione è simile,
me lo dovete concedere. -
1:01 - 1:02E un amico editore
l'ha notato. -
1:02 - 1:04Mi ha detto:
«Scrivi sulla gentilezza». -
1:04 - 1:06«Ascolta, finché vivo, mai!
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1:06 - 1:09Non voglio essere chiamato
"filosofo della gentilezza"». -
1:09 - 1:11E così,
sono tornato ai miei studi, -
1:11 - 1:13con noncuranza,
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1:13 - 1:15e un giorno,
preso da non so cosa, -
1:15 - 1:17ho cercato scritti
di colleghi -
1:17 - 1:18morti o vivi,
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1:18 - 1:19sulla gentilezza.
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1:19 - 1:20Così ho aperto un dizionario.
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1:20 - 1:22Alla lettera G
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1:22 - 1:24di un dizionario di filosofia,
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1:24 - 1:26di due dizionari di filosofia,
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1:26 - 1:29di tutti i dizionari di filosofia
che ho trovato alla BNF, -
1:29 - 1:31la Biblioteca Nazionale di Francia,
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1:31 - 1:33non ho trovato nulla
sotto "Gentilezza". -
1:33 - 1:35Ho continuato
a indagare un po' -
1:35 - 1:36e mi sono detto:
«Ci sono libri -
1:36 - 1:38che i filosofi hanno scritto
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1:38 - 1:39sulla gentilezza?»
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1:39 - 1:41Da Neanderthal, nulla.
Così mi son detto: -
1:41 - 1:43«In filosofia morale
ci sarà un capitolo, -
1:43 - 1:45magari un brano,
un paragrafo?» -
1:45 - 1:47Niente, solo il nulla.
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1:47 - 1:50E così ho capito
che il mio disprezzo per la gentilezza -
1:50 - 1:52era frutto della mia cultura,
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1:52 - 1:53della mia cultura filosofica.
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1:53 - 1:56Allora mi sono interessato
alla storia della gentilezza. -
1:56 - 1:59E ho scoperto che questa storia
era appassionante, emozionante. -
1:59 - 2:02E mi sono detto:
«Adesso che ho capito perché -
2:02 - 2:03la gentilezza significava nobiltà,
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2:03 - 2:05bisogna che la consolidi
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2:05 - 2:08e che ne faccia una virtù,
magari non cardinale, -
2:08 - 2:10ma in ogni caso una virtù
che si appoggi a una morale. -
2:10 - 2:13Dunque è questo
che vi andrò a raccontare: -
2:13 - 2:15la storia della gentilezza,
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2:15 - 2:16in 3 tempi e 2 movimenti.
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2:16 - 2:19Direi che la storia
della gentilezza ha tre radici: -
2:19 - 2:23una romana, una cristiana
e una medievale. -
2:24 - 2:27Se tutte le strade portano a Roma,
la gentilezza lì comincia. -
2:27 - 2:30"Gentilis" in latino
indica il nobile, -
2:30 - 2:31di buona famiglia.
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2:31 - 2:34Colui che fa parte delle 100 famiglie
che fondarono Roma. -
2:34 - 2:35D'altronde, chiamiamo "gens"
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2:35 - 2:38l'insieme di queste famiglie,
questo clan -
2:38 - 2:39che ha costruito la politica
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2:40 - 2:42della monarchia
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2:42 - 2:43agli albori di Roma.
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2:43 - 2:46E in seguito il termine "gentilis",
"gentiles" al plurale, -
2:46 - 2:48ne verrà contaminato.
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2:48 - 2:50Prima definisce
il membro della famiglia, -
2:50 - 2:52compreso colui che non è
di sangue nobile, -
2:52 - 2:53vale a dire lo schiavo.
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2:53 - 2:55E poi, a poco a poco,
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2:55 - 2:56"gentilis" indica
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2:56 - 2:59le nazioni
che appartengono all'Impero, -
2:59 - 3:01poi quelle
al di fuori dell'Impero. -
3:01 - 3:05Quindi si vede bene che "gentilis"
indica sia il nobile -
3:05 - 3:06che l'ignobile.
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3:06 - 3:07Seconda radice:
la cristiana. -
3:07 - 3:10I Cristiani cercano un nome,
come gli Ebrei, -
3:10 - 3:12per designare colui
che non è Cristiano. -
3:12 - 3:15Gli Ebrei ce l'hanno.
In Ebraico è "goy". -
3:15 - 3:16("goyim" al plurale).
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3:16 - 3:18I Cristiani mettono gli occhi
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3:18 - 3:20su un termine già contaminato,
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3:20 - 3:21cioè: "gentilis".
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3:21 - 3:25Dunque, il gentile
è colui che non è Cristiano. -
3:25 - 3:27Ma non per questo è cattivo,
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3:27 - 3:30è solo miscredente,
non ha la buonafede. -
3:30 - 3:32E, a differenza del giudaismo,
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3:32 - 3:34il gentile può essere convertito.
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3:34 - 3:39San Paolo viene battezzato
(nonostante sia ebreo e parli greco) -
3:39 - 3:40apostolo dei gentili in latino.
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3:40 - 3:43Cioè percorrerà
il bacino mediterraneo -
3:43 - 3:45per convertire alla buonafede
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3:45 - 3:47quelli che sono in mala fede.
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3:47 - 3:48Ecco com'è per il Cristianesimo.
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3:48 - 3:51San Tommaso scrisse
una summa contro i gentili. -
3:51 - 3:54Terza radice:
quella medievale. -
3:54 - 3:56Nel Medio Evo,
dopo le invasioni, -
3:56 - 3:58il nobile si annoia
nel suo castello. -
3:58 - 3:59Pratica due virtù:
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3:59 - 4:02l'onore e la carità.
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4:02 - 4:05Accoglie i paesani
quando arrivano i briganti, -
4:05 - 4:08e perfino durante
le invasioni. -
4:08 - 4:10Si rivolge verso Roma,
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4:10 - 4:12storicamente,
spiritualmente, -
4:12 - 4:16e si autoproclama
"gentil uomo", in 2 parole. -
4:16 - 4:18È Guillaume Budé,
nel Rinascimento, -
4:18 - 4:20che lega le due parole
e ne fa un neologismo: -
4:20 - 4:21il gentiluomo.
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4:21 - 4:23Dunque il gentiluomo
è l'aristocratico. -
4:23 - 4:24Questo è ciò
che trovo buffo: -
4:24 - 4:27immaginate nel XII secolo
in una cappella o in una chiesa, -
4:27 - 4:30il prete che parla alla prima fila,
al gentiluomo e alla famiglia -
4:30 - 4:33e che parla di San Paolo,
l'apostolo dei gentili. -
4:33 - 4:35In un'unità di tempo,
di luogo e d'azione -
4:35 - 4:37avete due significati di gentile,
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4:37 - 4:40che sono riuniti e organizzati
dal Cristianesimo. -
4:40 - 4:42"Gentile" è insieme "nobile"
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4:42 - 4:44e "gentile",
è allo stesso tempo "ignobile". -
4:44 - 4:47Ecco, questa è la storia.
Io la trovo favolosa. -
4:47 - 4:49Si ferma...
No, non si ferma, -
4:49 - 4:52si prolunga...
si vede che l'aristocrazia -
4:52 - 4:55si rammollirà, diventerà cortigiana.
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4:55 - 4:56A partire dal Rinascimento
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4:56 - 4:59(è Norbert Elias che lo spiega
in "La società di corte") -
4:59 - 5:02il nobile si struttura
attorno al re. -
5:02 - 5:05E così adulerà,
si guarderà allo specchio, -
5:05 - 5:07giocherà a nascondino
nei giardini di Versailles, -
5:07 - 5:09si metterà una parrucca,
i tacchi, -
5:09 - 5:11e quindi diventerà un Tartuffo,
un ipocrita. -
5:11 - 5:14Ed è così che finirà
la nobiltà. -
5:14 - 5:16Nel 1789,
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5:16 - 5:19si impiccano
gli aristocratici ai lampioni -
5:19 - 5:21ed è la fine della gentilezza
come stile di vita sociale, -
5:21 - 5:24come stile di vita raffinato,
come stile di vita aristocratico. -
5:24 - 5:26Ma io ci vedo una possibilità:
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5:26 - 5:27non nella Rivoluzione Francese,
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5:27 - 5:31ma nell'aver abolito
la gentilezza come stile di vita, -
5:31 - 5:32e nel lasciarle la possibilità
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5:32 - 5:35di diventare una virtù morale
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5:35 - 5:37e una virtù repubblicana.
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5:37 - 5:38È questo quindi
che ho cercato di teorizzare -
5:38 - 5:40in un secondo tempo.
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5:40 - 5:42Allora come ho definito
la gentilezza? -
5:42 - 5:43Ispirandomi alla strada.
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5:43 - 5:45«In fondo, cos'è essere gentile?»
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5:45 - 5:47C'è l'idea del fare del bene.
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5:47 - 5:50E mi son detto:
«Non è un atto particolarmente nobile. -
5:50 - 5:53Non ci si sacrifica, non ci si inchioda
sulla croce quando si è gentili, -
5:53 - 5:55quindi è rendere un servizio.
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5:55 - 5:56Allora mi son detto:
«Bello esser gentile, -
5:56 - 5:58è una morale tascabile.
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5:58 - 6:00È una morale attuabile.
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6:00 - 6:01È una morale post-moderna.
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6:01 - 6:03È una morale senza colpevolezza»
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6:03 - 6:07E mi oppongo a quella morale
che chiamo impressionista, -
6:07 - 6:08alle morali impressionanti,
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6:08 - 6:11quelle che insegno
da professore di filosofia. -
6:11 - 6:12Morali che sono impraticabili:
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6:12 - 6:14l'atarassia degli Stoici,
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6:14 - 6:16l'apatia degli Epicurei,
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6:16 - 6:19o quelle morali che hanno elevato
l'umanità al di sopra di sé, -
6:19 - 6:22che sono state forgiate
dai 3 monoteismi, -
6:22 - 6:24che ci dicono dal mattino alla sera,
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6:24 - 6:26e dalla nascita alla morte,
ciò che dobbiamo fare. -
6:26 - 6:29Ma quando non ce la facciamo,
proviamo un gran senso di colpa. -
6:29 - 6:33La gentilezza, invece, esprime
una morale impressionista, -
6:33 - 6:35per piccoli tocchi.
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6:35 - 6:37E questi piccoli tocchi
producono, nella società, -
6:37 - 6:38del buonumore.
-
6:38 - 6:41Per opporla
alle morali impressionanti, -
6:41 - 6:43dico che è una morale del potere
e non del dovere. -
6:43 - 6:46Sono gentile quando voglio,
quando posso, -
6:46 - 6:47e soprattutto non quando devo.
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6:47 - 6:48Non c'è senso di colpa
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6:48 - 6:51a non rendere
il servizio che mi è chiesto. -
6:51 - 6:52Perché è anche
una morale del potere? -
6:52 - 6:56Perché è bene ricordare
che viviamo in una società cinica. -
6:56 - 7:00Il cinico è colui che usa l'altro
per i propri intenti, -
7:00 - 7:03per strumentalizzarlo,
per infeudarlo. -
7:03 - 7:09Penso che il cinico si definisca
prima di tutto come un predatore, -
7:09 - 7:10come qualcuno che prende.
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7:10 - 7:12Credo che colui che prende,
sia colui a cui manca. -
7:12 - 7:15Un cocainomane è in uno stato
di mancanza, si sa. -
7:15 - 7:16Ma non ci si guarda dentro
-
7:16 - 7:18nella nostra società
quando si è così. -
7:18 - 7:20E si cerca all'esterno
quello che manca. -
7:20 - 7:23Perciò oggi si prende
dalla vita, dal lavoro, -
7:23 - 7:26dalla politica
(non vi faccio un disegno). -
7:26 - 7:29Penso che il gentile
sia colui che dà. -
7:29 - 7:31Dunque non è in stato di mancanza,
ma di pienezza, -
7:31 - 7:33in uno stato di generosità,
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7:33 - 7:35e quindi è questo eccesso
che può donare. -
7:35 - 7:37Ecco perché è una morale del potere.
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7:37 - 7:40Credo anche che sia una morale
del potere dolce, -
7:40 - 7:42del "soft power",
come dicono gli Americani, -
7:42 - 7:45cioè quel potere della dolcezza.
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7:45 - 7:48Quando vogliamo aprire una porta,
in genere non lo facciamo con la spalla. -
7:48 - 7:51Guardiamo la maniglia
e ci mettiamo sopra la mano -
7:51 - 7:52per girarla nel senso giusto.
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7:52 - 7:54Spesso c'è scritto "Tirare"
e noi spingiamo, -
7:54 - 7:56ma in generale ci si arriva.
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7:56 - 7:58Quindi credo che ci sia
intelligenza -
7:58 - 7:59in questo "soft power".
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7:59 - 8:00È per questo che dico che,
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8:00 - 8:03se la gentilezza appartiene all'empatia,
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8:03 - 8:05si distingue
dalle due altre forme vicine -
8:05 - 8:06con cui viene confusa:
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8:06 - 8:07prima di tutto il rispetto,
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8:07 - 8:09che chiamo "empatia fredda",
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8:09 - 8:10poi la sollecitudine,
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8:10 - 8:12che chiamo "empatia bruciante".
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8:12 - 8:16Avrete dunque indovinato: la gentilezza
è un'"empatia calda". -
8:16 - 8:17Il rispetto consiste soltanto
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8:17 - 8:19nel conformarsi ad una regola,
ad una legge. -
8:19 - 8:23È lasciare un posteggio
ad un handicappato. -
8:23 - 8:26Non è per questo che lo aiuteremo
anche a tirare fuori la sedia. -
8:26 - 8:30L'empatia bruciante è stata
immortalata sullo schermo -
8:30 - 8:32da "Il favoloso mondo di Amélie".
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8:32 - 8:34È volere la felicità della gente
loro malgrado. -
8:34 - 8:37Trovo che questa virtù,
la sollecitudine, -
8:37 - 8:38sia invasiva, intrusiva.
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8:38 - 8:40Vuole la felicità delle persone
-
8:40 - 8:41loro malgrado,
e come sapete, -
8:41 - 8:43l'inferno è lastricato
di buone intenzioni. -
8:43 - 8:45E la gentilezza
è una forma di intelligenza -
8:45 - 8:47che si trova a metà
tra le due. -
8:47 - 8:49Eppure
non è tiepida. -
8:49 - 8:51È calda perché
è intelligenza: -
8:51 - 8:54è con il mio umore che entro
in relazione con quello altrui. -
8:54 - 8:56E che cos'è essere gentili?
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8:56 - 8:58Vi do una definizione semplicissima.
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8:58 - 9:00È rendere un servizio a qualcuno
che ce lo chiede. -
9:00 - 9:02Se non ce lo chiede,
non bisogna rendere il servizio. -
9:02 - 9:04Altrimenti si fa come la nostra Amélie.
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9:04 - 9:06Se ce lo domanda, invece,
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9:06 - 9:07è a nostra discrezione
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9:07 - 9:09se renderglielo
o non renderglielo. -
9:09 - 9:11In entrambi i casi, non si è cattivi.
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9:11 - 9:13Ma con la gentilezza ci si eleva.
-
9:13 - 9:15Allora l'ultima cosa
che vorrei dire -
9:15 - 9:18per elevare questa piccola morale,
-
9:18 - 9:20questa piccola virtù
che è stata dimenticata, -
9:20 - 9:22che è desueta,
-
9:22 - 9:24è dire che la gentilezza,
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9:24 - 9:27si fa fatica a metterla in pratica
in Francia -
9:27 - 9:29perché si hanno due resistenze:
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9:29 - 9:32la prima ci viene
dall'ideologia del cinismo, -
9:32 - 9:34che fa di noi dei predatori,
quindi dare non è ben visto. -
9:34 - 9:38E la seconda viene dall'eredità
della Rivoluzione Francese -
9:38 - 9:40che raccomanda
un'uguaglianza assoluta. -
9:40 - 9:43La Notte del 4 agosto, noi,
ce l'abbiamo nel sangue, -
9:43 - 9:44è entrata nel DNA.
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9:44 - 9:47E quindi "servire"
è una cosa -
9:47 - 9:49che ci mette
nella posizione di "servo", -
9:49 - 9:51di "servitù",
e non è cosa facile. -
9:51 - 9:53Così non amiamo servire.
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9:53 - 9:54Per esempio il cameriere al bar.
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9:54 - 9:56Siamo almeno in due filosofi
ad averlo usato: -
9:56 - 9:58Sartre, in "L'Essere e il Nulla".
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9:58 - 10:00Sartre ci vede l'immagine della libertà,
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10:00 - 10:02del "per sé",
di colui che puó essere -
10:02 - 10:04altro da quello che è:
un cameriere. -
10:04 - 10:07Io dico che
il cameriere illustra -
10:07 - 10:09la resistenza francese
alla gentilezza, -
10:09 - 10:11perché se avete fatto l'esperienza
al bar qui a fianco, -
10:11 - 10:14dal momento in cui vi sedete,
è lui che prende il potere. -
10:14 - 10:17Non è cattivo,
ma è l'immagine del tutto-francese: -
10:17 - 10:19ci vuole mostrare
che è l'uguaglianza -
10:19 - 10:21che governa
nelle relazioni umane. -
10:21 - 10:25E quindi, essere gentili
è accettare la servitù. -
10:25 - 10:29Come dice Boezio, è dare prova
di una servitù volontaria, -
10:29 - 10:31è mettere un ginocchio a terra.
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10:31 - 10:33Io dico che,
contro il "tutto per l'ego" -
10:33 - 10:36che la nostra società promuove,
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10:36 - 10:39la gentilezza ci obbliga
a sfrondarci di noi stessi, -
10:39 - 10:40a svuotarci di noi stessi.
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10:40 - 10:43Uso una metafora poco elegante,
quella dell'idraulico. -
10:43 - 10:45Ma in qualche modo,
quando si è gentili, -
10:45 - 10:48si fa un'esperienza esistenziale
che è la stessa del sifone. -
10:48 - 10:50Travasiamo noi stessi
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10:50 - 10:52e questo crea uno spazio
per accogliere l'altro. -
10:52 - 10:54Ecco, per concludere,
direi tre cose: -
10:54 - 10:56«Il Gentile ha un occhio solo»,
diceva mia nonna. -
10:56 - 10:58Adoravo mia nonna
ma si sbagliava. -
10:58 - 11:00Penso che sia il cinico
ad avere un occhio solo, -
11:00 - 11:02che sia un enorme Ciclope.
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11:02 - 11:03Penso che il gentile
abbia tre occhi: -
11:03 - 11:05ne ha due,
più quello del cuore, -
11:05 - 11:07che è nel mezzo,
il terzo occhio. -
11:07 - 11:10E se la gentilezza ha un merito,
è di offrire una sintesi -
11:10 - 11:12tra le vecchie società dell'onore
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11:12 - 11:14e la nostra civiltà della felicità.
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11:14 - 11:17E ... trovo che siate stati
molto gentili a venire. -
11:17 - 11:19Grazie
- Title:
- La filosofia della gentilezza| Emmanuel Jaffelin | TEDxParisSalon
- Description:
-
Questa presentazione è stata fatta durante un avvenimento TED locale, prodotto indipendentemente dalle conferenze TED.
Girato a TEDxParisSalon il 27 novembre 2012 al teatro della Gaité Lyrique.
Altri interventi su http://tedxparis.com/Docente di filosofia, Emmanuel Jaffelin è professore di filosofia al Liceo Lakanal di Sceaux. Dopo una carriera diplomatica in America del Sud, Emmanuel Jaffelin raccomanda l'emergenza di una nuova etica nella sua opera principale "Elogio della gentilezza".
Emmanuel Jaffelin difende nel libro un'etica di "gentiluomo", radicata in questa "virtù minore" che è la gentilezza, ma che definisce una morale più accessibile degli standard troppo esigenti della santità.Da questo, la gentilezza avrà, secondo E. Jaffelin, un'efficacia particolare: «Senza fare di noi dei Gesù o dei supereroi, ha il potere di elevarci un po', di nobilitarci, con un minimo sforzo».
In più, per il suo carattere disinteressato, la gentilezza avrà il merito di un punto di vista etico, di sottrarsi a ogni strumentalizzazione o mercificazione.
- Video Language:
- French
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDxTalks
- Duration:
- 11:23
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Elena Patarini Slawinski edited Italian subtitles for La philosophie de la gentillesse | Emmanuel Jaffelin | TEDxParisSalon | ||
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