Doctor Who e la mitologia: Rosie Allimonos | TEDxTransmedia 2011

Rosie Allimonos è stata una pioniera dello sviluppo delle webserie e dei giochi testuali, supervisionando la strategia e la realizzazione dei franchise transmediali di maggiore successo della BBC. Attualmente si occupa di commissionare la prossima generazione di piattaforme IPTV, online, mobile e Smart TV per conto di BBC Drama, Films and Acquisitions.

Avete mai sognato

di poter volare?

Da bambina sono stata immersa

in due vaste e splendide mitologie.

Sono cresciuta circondata
dai miti classici dell'antica Grecia.

e dal Tempo del sogno
degli aborigeni australiani.

Così è nata la mia dipendenza

dalle grandi narrazioni interconnesse

che parlano di volo magico
e viaggi nel tempo.

Sono stata ispirata
da queste storie di dèi, eroi e spiriti

che sconfiggono mostri terrificanti,

che viaggiano tra paesaggi,
dando vita al mondo con il loro canto.

La mia infanzia è stata
un lungo viaggio nell'antichità.

Queste storie
mi sono state tramandate oralmente

nei posti sacri in cui sono ambientate.

Qui sono a un picnic di famiglia
sul monte Olimpo,

dove vivevano gli dèi greci.
In realtà non esistevano,

ma all'epoca li sentivo vicini e reali.

Ho imparato fin da piccola l'importanza

di mescolare
con grazia la finzione e la realtà.

La mitologia è importante.

Ogni cultura ha i propri miti
per sognare e secondo cui vivere.

Oltre a intrattenerci,

la funzione del mito è
insegnarci a far fronte alla perdita.

La cosa che amo di più dei miti

è che mi hanno consentito di
non pensare in modo lineare.

Si è verificato
uno slittamento ideologico:

dalla storia compiuta e autonoma

con un inizio, uno sviluppo
e una fine distinti

a mondi narrativi in continua espansione

che ti obbligano a vedere
l'interconnessione di ogni cosa.

Vista la mia dipendenza infantile
da questi mondi infiniti,

potete immaginare la mia felicità quando,
25 anni dopo,

ho iniziato a lavorare alla BBC,

dove mi occupo di
commissionare prodotti transmediali

per il loro programma simbolo:
Doctor Who.

Quando lo guardavo da piccola
lo trovavo spaventoso,

sbirciavo da dietro il divano.

Talvolta mi capita ancora
di distogliere lo sguardo:

i mostri continuano a terrorizzarmi.

Questo perché l'essenza di Doctor Who

è rimasta costante in questi 48 anni.

È la serie di fantascienza più longeva di sempre

proprio perché non è una serie
di fantscienza:

è un'antologia

Attraversa tutti i generi:
drammatico, horror, commedia,

per emozionare
il bambino che è in tutti noi.

Chi non vorrebbe fare
un magico viaggio nel tempo

per salvare il mondo,
come fa il Dottore in ogni episodio?

Chi è il Dottore?

È un Signore del tempo
che viaggia nel tempo

usando una cabina della polizia,

piccola all'esterno,
ma enorme all'interno, chiamata Tardis.

La prima volta che ho visitato
il set in Galles

è stato l'apice della mia carriera.

Ero dentro il Tardis
col cacciavite sonico del Dottore:

era fantastico,

tale è l'influenza magica della storia.

Sapevo di essere su un set,

ma in quel momento
finzione e realtà si sono mescolate

e ho pensato che

sarebbe stato fantastico
regalare a tutti i fan

l'esperienza non solo di guardare lo show,

ma di poter entrare
in questo vasto spazio mitologico.

E se potessi davvero essere il Dottore
e salvare l'universo?

Questo è il motivo
che ci ha spinto a creare

i giochi di Doctor Who.

Nel 2010, la BBC
ha creato 17 episodi di Doctor Who:

13 per la TV e
4 episodi extra che erano in realtà giochi

con 3 ore di gioco ciascuno.

È stato un momento davvero unico

nella storia di TV e
comunicazione transmediale:

ottenere finalmente un'integrazione
molto fluida tra mondi narrativi.

Uno dei miei momenti preferiti

è stato quando ho portato
gli sviluppatori del gioco nel Tardis

per collaborare
con la squadra del programma.

L'autore del gioco ha chiesto:

– Cos'è quella porta?

E loro hanno risposto:
– È tua, usala,

facci quello che vuoi,

porta il Dottore dove non possiamo in TV.

In quel momento, dopo anni di lavoro, con
le organizzazioni di media tradizionali

che cercavano di far capire che

i prodotti transmediali
non sono all'altezza delle loro storie,

abbiamo ottenuto
ciò che pensavamo impossibile:

raggiungere il DNA stesso
di una produzione

e creare storie e personaggi alla pari
col resto del franchise.

Con questi giochi ci siamo assicurati
per il futuro il pubblico

della nuova generazione,

ma abbiamo anche dato ai fan storici

la possibilità di entrare
nella macchina del tempo.

So di parlare
da fan sfegatata di questo programma.

Sono i rischi del mestiere!

Ma penso che
i migliori prodotti transmediali

nascano dal connettersi
col proprio fan interiore.

Senza la passione del fan,
non puoi trasmettere l'esperienza migliore.

Devi fare ricorso all'inconscio collettivo

alla musa, l'universo o come si chiami
quest'illimitata energia

che è all'origine
di tutte le grandi narrazioni.

Ho provato a recarmi
in questo luogo non verbale.

Nel cuore della storia,
dove non si pensa, ma si prova.

È come studiare un'altra lingua.

Quando sogni in una lingua,

allora sai di averla imparata.

Come narratori,
dobbiamo fare ricorso alla mitologia

per arrivare all'inconscio collettivo

e raccontare le storie che contano,

quelle che aiutano le persone
a reagire ai dolori segreti della vita;

nessuno è immune

da ciò che tutti dobbiamo affrontare
a un certo punto,

l'amore e la perdita,

l'eterna danza della vita.

In uno degli episodi più recenti,

il Dottore piange la sua morte imminente,

perché nemmeno i Signori del tempo
possono evitare un dolore così umano.

Possiamo usare i prodotti transmediali
per provare idee in uno spazio di gioco

prima che nel mondo reale

per capirne le conseguenze,

per connetterci attraverso i magici viaggi
nel tempo e nello spazio.

Le mitologie magiche
sono uno strumento essenziale

per aiutare le persone
durante il ciclo della vita.

È il modo migliore per facilitare loro

gli inizi, le fini e le transizioni,

in maniera che portino
a un cambiamento reale nelle loro vite.

All'inizio della mia vita,

mia madre mi raccontava
storie

per aiutarmi a superare gli anni a venire,

storie di dèi greci
e di come reagivano ai traumi.

Alla fine della sua vita,

io le raccontavo storie per aiutarla ad
affrontare con coraggio gli ultimi giorni.

E se potessimo confortarci, ispirarci e
incoraggiarci con i prodotti transmediali?

Se adottassimo l'approccio di Doctor Who,

la ricetta
di un successo lungo 48 anni,

e trovassimo un modo unico

per aggiungere un velo di magia
alle nostre storie del mondo reale?

(Applausi)