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Quale sarà la prossima finestra sul nostro universo?

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    Nel 1781, un compositore,
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    tecnologo e astronomo inglese
    di nome William Herschel
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    notò un corpo celeste nel cielo
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    che non si muoveva
    come gli altri corpi celesti.
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    La constatazione di Herschel
    che c'era qualcosa di diverso,
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    che non quadrava,
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    fu la scoperta di un pianeta,
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    il pianeta Urano,
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    un nome che ha divertito
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    innumerevoli generazioni di bambini,
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    ma un pianeta che da un momento all'altro
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    ha raddoppiato la dimensione
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    del sistema solare a noi noto.
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    Proprio il mese scorso, la NASA
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    ha annunciato la scoperta
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    di 517 nuovi pianeti
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    in orbita attorno alle stelle
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    vicine alla Terra,
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    che vanno quasi a raddoppiare
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    il numero dei pianeti
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    a noi noti nella nostra galassia.
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    Perciò l'astronomia subisce
    costanti cambiamenti
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    a causa della capacità
    di raccogliere dati,
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    con i dati che raddoppiano
    quasi ogni anno,
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    entro due decenni,
    potremmo persino
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    raggiungere il traguardo della scoperta
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    della maggior parte delle galassie
    nell'universo
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    per la prima volta nella storia.
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    Entrando nell'era dei big data,
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    iniziamo a scoprire la differenza
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    tra più dati migliori
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    e più dati diversi,
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    in grado di cambiare le domande
    che vogliamo porre,
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    e questa differenza non riguarda
    la quantità di dati raccolti,
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    ma se quei dati aprono
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    nuovi orizzonti
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    sul nostro universo,
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    se cambieranno il modo
    in cui vediamo il cielo.
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    Qual è la prossima finestra sull'universo?
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    Quale sarà il prossimo capitolo
    per l'astronomia?
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    Vi mostrerò alcuni strumenti e tecnologie
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    che svilupperemo nei prossimi dieci anni
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    e come queste tecnologie,
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    assieme all'uso intelligente dei dati,
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    potranno trasformare l'astronomia di nuovo
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    aprendo una finestra sull'universo,
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    la finestra del tempo.
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    Perché il tempo?
    Tempo vuol dire origini,
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    evoluzione.
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    Le origini
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    del nostro sistema solare,
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    com'è nato il nostro sistema solare,
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    è stato insolito o speciale
    per qualche aspetto?
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    Veniamo all'evoluzione
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    del nostro universo.
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    Perché il nostro universo
    è in continua espansione,
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    cos'è questa energia oscura misteriosa
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    che lo fa espandere?
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    Prima, vorrei mostrarvi
    come la tecnologia
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    cambierà il modo in cui vediamo il cielo.
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    Immaginate di essere seduti
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    sulle montagne del Cile settentrionale
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    guardando verso ovest
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    in direzione dell'Oceano Pacifico
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    poche ore prima dell'alba.
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    Questa è la vista del cielo notturno
    che vedreste,
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    ed è un panorama bellissimo,
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    con la Via Lattea che fa capolino
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    appena sopra la linea dell'orizzonte.
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    Ma è anche una visuale statica
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    e per molti aspetti è questo il modo
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    in cui pensiamo il nostro universo:
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    eterno e immutabile.
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    Ma l'universo è tutto tranne che statico.
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    Cambia costantemente
    in un secondo,
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    che sono miliardi di anni.
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    Le galassie si fondono, si scontrano
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    a centinaia di migliaia
    di chilometri all'ora.
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    Le stelle nascono, muoiono,
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    esplodono durante
    questi fenomeni pazzeschi.
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    In realtà, se ritorniamo
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    ai nostri cieli tranquilli sopra il Cile,
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    e facciamo andare avanti il tempo
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    per vedere come potrebbe cambiare il cielo
    l'anno prossimo,
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    le pulsazioni che vedete
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    sono le supernovae,
    gli ultimi resti di una stella morente
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    che esplode, brilla e poi scompare
    dalla nostra vista,
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    ogni singola supernova
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    brilla cinque miliardi di volte in più
    rispetto al sole,
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    perciò sono visibili a lunghe distanze,
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    ma solo per un breve periodo di tempo.
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    Da qualche parte nel nostro universo
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    esplodono 10 supernovae
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    al secondo.
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    Se potessimo sentirle
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    il suono sarebbe simile allo scoppio
    di un sacchetto di popcorn.
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    Ora, se "spegniamo" le supernovae,
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    non cambierà solo la luminosità.
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    Il nostro cielo si muove costantemente.
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    Questo sciame di punti
    che vedete scorrere nel cielo
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    sono asteroidi che orbitano
    attorno al sole,
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    e sono questi cambiamenti e il movimento
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    e la dinamicità del sistema
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    che ci permettono di costruire
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    i nostri modelli dell'universo,
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    di prevedere il suo futuro
    e di spiegare il suo passato.
  • 3:53 - 3:57
    Ma i telescopi che abbiamo usato
    nello scorso decennio
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    non erano progettati per catturare
    i dati su questa scala.
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    Il telescopio spaziale Hubble:
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    negli ultimi 25 anni ha prodotto
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    alcune delle panoramiche
    più dettagliate
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    del nostro universo distante,
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    ma se si tentava di usarlo
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    per creare un'immagine del cielo,
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    ci volevano 13 milioni
    di immagini individuali,
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    circa 120 anni per farlo solo una volta.
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    Questo ci spinge verso nuove tecnologie
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    e nuovi telescopi,
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    telescopi che possono focalizzare
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    l'universo distante
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    ma anche telescopi
    che possono estendersi
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    per catturare il cielo
    il più rapidamente possibile,
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    telescopi come
    il Large Synoptic Survey Telescope
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    o LSST,
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    forse il nome più noioso di sempre
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    per uno degli esperimenti più affascinanti
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    della storia dell'astronomia,
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    prova concreta,
    come se ne aveste bisogno,
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    che non si dovrebbe mai permettere
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    a uno scienziato o a un ingegnere
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    di dare il nome a qualcosa,
    nemmeno ai loro figli.
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    (Risate)
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    Stiamo costruendo l'LSST.
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    Prevediamo di iniziare a raccogliere dati
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    entro la fine di questo decennio.
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    Vi mostrerò come pensiamo
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    che trasformerà la nostra visione
    dell'universo,
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    perché un'immagine dell'LSST
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    equivale a tremila immagini
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    del telescopio spaziale Hubble,
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    ogni immagine
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    di tre gradi e mezzo sul cielo,
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    sette volte l'ampiezza della luna piena.
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    Come si cattura un'immagine
    su questa scala?
  • 5:20 - 5:24
    Si costruisce la fotocamera digitale
    più grande della storia,
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    usando la stessa tecnologia
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    che si trova nelle fotocamere
    dei vostri cellulari
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    o nelle fotocamere digitali
    che comprate in centro,
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    ma con una scala che è di 1,7 metri
    in orizzontale,
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    più o meno la lunghezza
    di un Maggiolino Volkswagen,
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    dove un'immagine è composta
    da tre miliardi di pixel.
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    Quindi se volete guardare
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    un'immagine
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    nella sua piena risoluzione,
    solo una singola immagine LSST,
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    ci vorrebbero circa 1500 schermi tv
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    in HD.
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    Questa fotocamera creerà
    un'immagine del cielo,
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    scattando una nuova fotografia
    ogni 20 secondi,
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    scansionando il cielo costantemente
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    così che ogni tre notti
    avremo una visione del tutto nuova
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    dei cieli sopra il Cile.
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    Oltre alla missione di una vita
    di questo telescopio,
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    individuerà 40 miliardi
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    di astri e galassie,
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    e sarà la prima volta
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    che avremo individuato più corpi
    nel nostro universo
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    di quante siano le persone sulla Terra.
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    Ora, possiamo parlarne
  • 6:16 - 6:18
    in termini di terabyte e petabyte
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    e miliardi di corpi celesti,
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    ma un modo
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    per capire la quantità di dati
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    che otterremo
    da questa fotocamera
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    è paragonarla alla riproduzione simultanea
    di ogni TED Talk mai registrato,
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    24 ore al giorno,
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    sette giorni alla settimana,
    per 10 anni.
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    Ed elaborare questi dati significa
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    passare in rassegna tutti quei talk
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    per ogni idea nuova
    e ogni concetto nuovo,
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    guardando ogni parte del video
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    per vedere come un'inquadratura
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    possa essere diversa
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    da quella successiva.
  • 6:47 - 6:50
    Questo cambia il modo di lavorare
    degli scienziati,
  • 6:50 - 6:52
    cambia il modo di lavorare
    degli astronomi
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    arrivando al punto dove i software
    e gli algoritmi
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    devono scavare in questi dati,
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    dove i software sono tanto cruciali
    per la scienza
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    quanto lo sono i telescopi
    e le fotocamere
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    che abbiamo costruito.
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    Faremo migliaia di scoperte
    grazie a questo progetto,
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    ma io vi parlerò solo
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    di due idee sulle origini e l'evoluzione
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    che potrebbero subire cambiamenti
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    a causa dell'accesso
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    ai dati su questa scala.
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    Negli ultimi 5 anni, la NASA ha scoperto
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    più di mille sistemi planetari
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    attorno ai corpi celesti vicini
    alla Terra,
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    ma i sistemi che stiamo trovando
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    non assomigliano molto
    al nostro sistema solare,
  • 7:27 - 7:28
    e una delle domande
  • 7:28 - 7:28
    che affrontiamo è:
  • 7:28 - 7:31
    non abbiamo guardato
    abbastanza attentamente
  • 7:31 - 7:32
    o c'è qualcosa di speciale
  • 7:32 - 7:35
    o di insolito nelle origini
    del nostro sistema solare?
  • 7:35 - 7:37
    Se vogliamo rispondere a questa domanda,
  • 7:37 - 7:38
    dobbiamo conoscere e capire
  • 7:38 - 7:41
    la storia del nostro sistema solare
    nel dettaglio,
  • 7:41 - 7:43
    e sono i dettagli a essere cruciali.
  • 7:43 - 7:47
    Ora, se torniamo a guardare il cielo,
  • 7:47 - 7:51
    i nostri asteroidi che scorrevano
    nel cielo,
  • 7:51 - 7:55
    questi asteroidi sono come i detriti
    del nostro sistema solare.
  • 7:55 - 7:57
    Le posizioni degli asteroidi
  • 7:57 - 7:58
    sono come le impronte digitali
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    di un'era passata
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    quando le orbite di Nettuno e di Giove
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    erano molto più vicine al Sole,
  • 8:03 - 8:05
    e quando questi pianeti enormi
  • 8:05 - 8:07
    si sono spostati
    nel nostro sistema solare,
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    si sono lasciati alle spalle
    una scia di asteroidi.
  • 8:10 - 8:11
    Studiare gli asteroidi
  • 8:11 - 8:13
    è come fare indagini scientifiche,
  • 8:13 - 8:16
    indagare
    sul nostro sistema solare,
  • 8:16 - 8:18
    ma per fare questo, serve distanza,
  • 8:18 - 8:20
    e la distanza si ottiene dal movimento,
  • 8:20 - 8:25
    e il movimento si ottiene
    dall'accesso al tempo.
  • 8:25 - 8:27
    Perciò cosa significa tutto questo?
  • 8:27 - 8:29
    Se guardate i piccoli asteroidi gialli
  • 8:29 - 8:31
    che schizzano sullo schermo,
  • 8:31 - 8:33
    questi sono gli asteroidi
  • 8:33 - 8:35
    che si muovono più velocemente,
  • 8:35 - 8:36
    perché sono più vicini a noi,
  • 8:36 - 8:37
    più vicini alla Terra.
  • 8:37 - 8:39
    Questi sono gli asteroidi
  • 8:39 - 8:40
    su cui un giorno potremmo spedire
  • 8:40 - 8:42
    delle astronavi,
    per trovare minerali,
  • 8:42 - 8:44
    ma sono anche gli stessi asteroidi
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    che un giorno
    potrebbero cadere sulla Terra,
  • 8:46 - 8:50
    come accadde 60 milioni di anni fa
    con l'estinzione dei dinosauri,
  • 8:50 - 8:52
    o all'inizio del secolo scorso,
  • 8:52 - 8:53
    quando un asteroide
  • 8:53 - 8:53
    spazzò via quasi
  • 8:53 - 8:56
    2600 chilometri quadrati
    della foresta siberiana,
  • 8:56 - 8:59
    o l'anno scorso, quando un asteroide
    ha colpito la Russia,
  • 8:59 - 9:03
    rilasciando l'energia
    di una piccola bomba nucleare.
  • 9:03 - 9:07
    Studiare l'aspetto scientifico
    del nostro sistema solare
  • 9:07 - 9:09
    non solo ci informa sul passato,
  • 9:09 - 9:11
    ma può anche prevedere il futuro,
    compreso il nostro.
  • 9:15 - 9:17
    Quando ci allontaniamo,
  • 9:17 - 9:20
    possiamo vedere gli asteroidi
    nel loro habitat naturale,
  • 9:20 - 9:22
    in orbita attorno al sole.
  • 9:22 - 9:25
    Ogni punto di quest'immagine
    che potete ammirare
  • 9:25 - 9:27
    è un vero asteroide.
  • 9:27 - 9:31
    La sua orbita è stata calcolata
    dal suo movimento nel cielo.
  • 9:31 - 9:35
    I colori riflettono la composizione
    di questi asteroidi,
  • 9:35 - 9:37
    secchi e rocciosi al centro,
  • 9:37 - 9:39
    ricchi di acqua e primitivi versi i bordi,
  • 9:39 - 9:42
    gli asteroidi ricchi di acqua
    che forse hanno seminato
  • 9:42 - 9:45
    gli oceani e i mari che si trovano
    sul nostro pianeta
  • 9:45 - 9:50
    quando bombardarono la Terra
    miliardi di anni fa.
  • 9:50 - 9:53
    Dato che l'LSST sarà in grado
    di focalizzare la visuale
  • 9:53 - 9:55
    e non solo di ampliarla,
  • 9:55 - 9:57
    saremo in grado di vedere
    questi asteroidi
  • 9:57 - 10:00
    ben oltre la parte centrale
    del nostro sistema solare,
  • 10:00 - 10:03
    fino agli asteroidi oltre le orbite
    di Nettuno e di Marte,
  • 10:03 - 10:06
    fino a comete e asteroidi che esistono
  • 10:06 - 10:09
    quasi a un anno luce
    di distanza dal sole.
  • 10:09 - 10:12
    Aumentando i dettagli di quest'immagine,
  • 10:12 - 10:15
    aumentando il dettaglio
    per fattori da 10 a 100,
  • 10:15 - 10:17
    saremo in grado di rispondere
    a domande come:
  • 10:17 - 10:21
    ci sono prove dell'esistenza di pianeti
    fuori dall'orbita di Nettuno,
  • 10:21 - 10:23
    per trovare asteroidi
    che colpiranno la Terra
  • 10:23 - 10:26
    prima che costituiscano un pericolo,
  • 10:26 - 10:28
    e forse scoprire se
  • 10:28 - 10:31
    il nostro sole si è formato da solo
    o mediante un gruppo di stelle
  • 10:31 - 10:34
    e forse sono i corpi celesti simili
    al sole
  • 10:34 - 10:37
    che hanno influenzato la formazione
    del nostro sistema solare,
  • 10:37 - 10:41
    e forse è questa una delle ragioni
    per cui i sistemi solari
  • 10:41 - 10:43
    come il nostro sembrano essere così rari.
  • 10:43 - 10:48
    Distanza e cambiamenti
    nel nostro universo.
  • 10:48 - 10:51
    La distanza è uguale al tempo,
  • 10:51 - 10:53
    così come i cambiamenti del cielo.
  • 10:53 - 10:56
    A ogni metro di distanza dove guardate,
  • 10:56 - 10:58
    o ogni mezzo metro di distanza
  • 10:58 - 11:00
    dove si trova un corpo,
  • 11:00 - 11:02
    guardate indietro circa un miliardesimo
  • 11:02 - 11:03
    di secondo nel tempo,
  • 11:03 - 11:04
    Quest'idea o questa nozione
  • 11:04 - 11:06
    del guardarsi indietro nel tempo.
  • 11:06 - 11:08
    ha rivoluzionato le nostre idee
    sull'universo,
  • 11:08 - 11:10
    non una ma più volte.
  • 11:10 - 11:13
    La prima volta fu nel 1929,
  • 11:13 - 11:15
    quando un astronomo
    di nome Edwin Hubble
  • 11:15 - 11:17
    mostrò che l'universo
    era in espansione,
  • 11:17 - 11:20
    spingendosi verso la teoria del Big Bang.
  • 11:20 - 11:22
    Le osservazioni erano semplici:
  • 11:22 - 11:24
    solo 24 galassie
  • 11:24 - 11:29
    e un disegno fatto a mano.
  • 11:29 - 11:34
    Solo l'idea
    che più una galassia era distante
  • 11:34 - 11:36
    e più velocemente recedeva,
  • 11:36 - 11:39
    fu sufficiente per dare vita
    alla cosmologia moderna.
  • 11:39 - 11:42
    Una seconda rivoluzione
    accadde 70 anni dopo,
  • 11:42 - 11:44
    quando due gruppi di astronomi mostrarono
  • 11:44 - 11:46
    che l'universo non solo era in espansione,
  • 11:46 - 11:48
    ma stava anche accelerando,
  • 11:48 - 11:51
    una sorpresa
    come lanciare una palla in aria
  • 11:51 - 11:54
    e scoprire che più va in alto,
  • 11:54 - 11:55
    più si allontana velocemente.
  • 11:55 - 11:57
    Lo dimostrarono
  • 11:57 - 11:59
    misurando la luminosità delle supernovae
  • 11:59 - 12:01
    e come la luminosità delle supernovae
  • 12:01 - 12:03
    si affievoliva man mano
  • 12:03 - 12:04
    che la distanza aumentava.
  • 12:04 - 12:07
    Queste osservazioni
    erano più complesse.
  • 12:07 - 12:09
    Richiedevano nuove tecnologie
    e nuovi telescopi,
  • 12:09 - 12:13
    perché le supernovae
    si trovavano in galassie
  • 12:13 - 12:15
    che erano 2 mila volte più distanti
  • 12:15 - 12:18
    di quelle usate da Hubble.
  • 12:18 - 12:23
    Ci vollero tre anni
    per trovare solo 42 supernovae
  • 12:23 - 12:25
    perché una supernova esplode solo
  • 12:25 - 12:28
    una volta ogni 100 anni in una galassia.
  • 12:28 - 12:30
    Tre anni per trovare 42 supernovae
  • 12:30 - 12:34
    cercando tra decine di migliaia
    di galassie.
  • 12:34 - 12:36
    Una volta raccolti i dati,
  • 12:36 - 12:40
    ecco ciò che trovarono.
  • 12:40 - 12:42
    Questo non vi sembrerà strabiliante,
  • 12:42 - 12:46
    ma è così che appare
    una rivoluzione in fisica:
  • 12:46 - 12:49
    una linea che prevede la luminosità
    di una supernova
  • 12:49 - 12:51
    a 11 miliardi di anni luce di distanza
  • 12:51 - 12:55
    e una manciata di punti
    che non ci stanno su quella linea.
  • 12:55 - 12:59
    Piccoli cambiamenti che comportano
    grandi conseguenze.
  • 12:59 - 13:02
    Piccoli cambiamenti che ci permettono
    di fare scoperte,
  • 13:02 - 13:05
    come il pianeta scoperto da Herschel.
  • 13:05 - 13:07
    Piccoli cambiamenti che sconvolgono
  • 13:07 - 13:09
    la nostra concezione dell'universo.
  • 13:09 - 13:13
    42 supernovae, leggermente fievoli,
  • 13:13 - 13:15
    cioè molto lontane,
  • 13:15 - 13:18
    a implicare che non solo l'universo
    doveva essere in espansione,
  • 13:18 - 13:20
    ma anche che l'espansione
    stava accelerando,
  • 13:20 - 13:22
    rivelando una componente
  • 13:22 - 13:23
    del nostro universo
  • 13:23 - 13:26
    che ora chiamiamo energia oscura,
  • 13:26 - 13:28
    una componente
    che spinge quest'espansione
  • 13:28 - 13:31
    e costituisce il 68 per cento
    di tutta l'energia
  • 13:31 - 13:35
    dell'universo, oggi.
  • 13:35 - 13:39
    Come sarà la prossima rivoluzione?
  • 13:39 - 13:41
    Cos'è l'energia oscura
    e perché esiste?
  • 13:41 - 13:44
    Ognuna di queste linee mostra
    un modello diverso
  • 13:44 - 13:46
    di quello che potrebbe essere
    l'energia oscura,
  • 13:46 - 13:49
    mostrandone le proprietà.
  • 13:49 - 13:53
    Tutte consistono di 42 punti,
  • 13:53 - 13:55
    ma le idee dietro a queste linee
  • 13:55 - 13:57
    sono drasticamente differenti.
  • 13:57 - 13:59
    Alcune persone pensano
    che l'energia oscura
  • 13:59 - 14:01
    cambi col tempo
  • 14:01 - 14:03
    o che le proprietà dell'energia oscura
  • 14:03 - 14:06
    sono diverse a seconda
    di dove si guarda il cielo.
  • 14:06 - 14:08
    Altri fanno differenze e cambiamenti
  • 14:08 - 14:11
    alla fisica a livello subatomico.
  • 14:11 - 14:14
    Oppure guardano su grande scala
  • 14:14 - 14:17
    e cambiano come funzionano la gravità
    e la relatività generale
  • 14:17 - 14:20
    o dicono che il nostro universo
    è solo uno fra tanti,
  • 14:20 - 14:23
    fa parte di un multiuniverso misterioso,
  • 14:23 - 14:26
    ma tutte queste idee,
    tutte queste teorie,
  • 14:26 - 14:29
    sono straordinarie e alcune certo
    un po' strambe,
  • 14:29 - 14:33
    ma tutte sono formate da 42 punti.
  • 14:33 - 14:35
    Come possiamo sperare di trarre
  • 14:35 - 14:38
    qualcosa di sensato da tutto questo
    nei prossimi 10 anni?
  • 14:38 - 14:41
    Immaginate che io vi dia due dadi
  • 14:41 - 14:43
    e voi voleste vedere se quei dadi
  • 14:43 - 14:45
    siano truccati oppure no.
  • 14:45 - 14:48
    Tirarli una volta vi svelerebbe poco,
  • 14:48 - 14:50
    ma più volte li tirate,
  • 14:50 - 14:52
    più dati raccogliete,
  • 14:52 - 14:54
    più diventate sicuri di voi,
  • 14:54 - 14:56
    non solo sul fatto
    che siano truccati o meno,
  • 14:56 - 15:00
    ma anche di quanto e in che modo.
  • 15:00 - 15:04
    Ci sono voluti tre anni
    per trovare 42 supernovae
  • 15:04 - 15:07
    perché i telescopi che costruivamo
  • 15:07 - 15:11
    potevano analizzare solo
    una piccola porzione del cielo.
  • 15:11 - 15:14
    Con l'LSST abbiamo una visione
    del tutto nuova
  • 15:14 - 15:17
    sui cieli sopra il Cile ogni tre notti.
  • 15:17 - 15:20
    Nella sua prima notte in operazione,
  • 15:20 - 15:23
    troverà 10 volte il numero di supernovae
  • 15:23 - 15:26
    usate nella scoperta dell'energia oscura.
  • 15:26 - 15:28
    Aumenterà di migliaia
  • 15:28 - 15:30
    entro i primi quattro mesi:
  • 15:30 - 15:35
    1,5 milioni di supernovae
    entro la fine della sua ricerca,
  • 15:35 - 15:38
    ogni supernova un tiro di dadi,
  • 15:38 - 15:42
    ogni supernova che dimostrerà quali teorie
    sull'energia oscura
  • 15:42 - 15:46
    sono coerenti e quali non lo sono.
  • 15:46 - 15:50
    Così, combinando questi dati
    sulle supernovae
  • 15:50 - 15:52
    con altre unità di misura cosmologiche,
  • 15:52 - 15:55
    escluderemo progressivamente le idee
  • 15:55 - 15:57
    e le teorie sull'energia oscura
  • 15:57 - 16:04
    fino a quando, speriamo alla fine
    di questa ricerca nel 2030,
  • 16:04 - 16:06
    prevediamo di avere una teoria
  • 16:06 - 16:09
    per il nostro universo,
  • 16:09 - 16:11
    una teoria fondamentale per la fisica
    del nostro universo,
  • 16:11 - 16:15
    che emergerà gradualmente.
  • 16:15 - 16:17
    Per molti versi, le domande
    che ho posto
  • 16:17 - 16:22
    sono in realtà le domande più semplici.
  • 16:22 - 16:24
    Potremmo anche non sapere le risposte,
  • 16:24 - 16:27
    ma almeno sappiamo come porre le domande.
  • 16:27 - 16:30
    Se guardare decine di migliaia
    di galassie
  • 16:30 - 16:33
    ha rivelato 42 supernovae
    che hanno sconvolto
  • 16:33 - 16:37
    del tutto la nostra concezione
    dell'universo,
  • 16:37 - 16:40
    lavorando con miliardi di galassie,
  • 16:40 - 16:42
    quante volte troveremo
  • 16:42 - 16:47
    42 punti che non combaciano
    con le nostre aspettative?
  • 16:47 - 16:50
    Come il pianeta scoperto da Herschel
  • 16:50 - 16:52
    o l'energia oscura
  • 16:52 - 16:56
    o la meccanica quantistica
    o la relatività generale,
  • 16:56 - 16:59
    tutte idee derivanti da dati
  • 16:59 - 17:02
    che non combaciavano
    con le nostre aspettative.
  • 17:02 - 17:05
    La cosa emozionante
    del prossimo decennio di dati
  • 17:05 - 17:07
    in astronomia è che
  • 17:07 - 17:09
    non sappiamo neanche quante risposte
  • 17:09 - 17:11
    sono là fuori che ci aspettano,
  • 17:11 - 17:15
    risposte sulle nostre origini
    e sulla nostra evoluzione.
  • 17:15 - 17:18
    Quante risposte ci sono là fuori
  • 17:18 - 17:21
    e quante domande
    che non sapevamo neanche di voler fare?
  • 17:21 - 17:23
    Grazie.
  • 17:23 - 17:27
    (Applausi)
Title:
Quale sarà la prossima finestra sul nostro universo?
Speaker:
Andrew Connolly
Description:

I big data sono dappertutto, persino nei cieli. In un intervento istruttivo, l'astronomo Andrew Connolly mostra come si raccolgono grandi quantità di dati sull'universo, registrando i suoi costanti cambiamenti. Come fanno gli scienziati a catturare così tante immagini su scala? Tutto inizia con un enorme telescopio...

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Video Language:
English
Team:
closed TED
Project:
TEDTalks
Duration:
17:39

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