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Com'è bella... la tua coda da sirena | Sofia Righetti | TEDxVerona

  • 0:27 - 0:29
    Bella ragazza, vero?
  • 0:32 - 0:34
    Ah!
  • 0:34 - 0:37
    Bella ragazza... peccato.
  • 0:38 - 0:40
    Sono sicura che da qualche parte,
    nella vostra testa,
  • 0:40 - 0:43
    avete pensato così: peccato.
  • 0:44 - 0:49
    Bene, vi ho appena dimostrato
    che la vita è un fatto di editing.
  • 0:49 - 0:52
    Scegliere di aggiungere
    o togliere un dettaglio
  • 0:52 - 0:55
    può cambiare la visione
    d'insieme delle cose,
  • 0:55 - 0:58
    o almeno apparentemente.
  • 0:59 - 1:03
    Vi sono molti luoghi comuni,
    rispetto alle persone con disabilità:
  • 1:03 - 1:06
    uno di questi è
    che qualsiasi cosa facciamo,
  • 1:06 - 1:09
    anche la più semplice o banale,
    come andare a fare la spesa,
  • 1:09 - 1:11
    si riveste di un'aura epica.
  • 1:12 - 1:16
    E questa cosa mi ha riservato
    molti episodi divertenti.
  • 1:16 - 1:19
    Forse non lo sapete,
    ma io sono anche una chitarrista metal:
  • 1:19 - 1:21
    eccomi qui, sul palco,
  • 1:21 - 1:24
    con la mia splendida chitarra
    e i miei splendidi capelli.
  • 1:25 - 1:26
    Una sera ero nel backstage,
  • 1:26 - 1:29
    che stavo aspettando di salire
    sul palco col mio gruppo.
  • 1:29 - 1:32
    Avevo la mia chitarra elettrica
    in una mano e un drink nell'altra,
  • 1:33 - 1:35
    quando si avvicina questo giornalista
  • 1:35 - 1:37
    e, credo nel tentativo
    di farmi un complimento, mi dice:
  • 1:37 - 1:40
    certo che hai un bel coraggio
  • 1:40 - 1:42
    per salire sul palco,
    nelle tue condizioni!
  • 1:43 - 1:45
    Io lo guardo così perplessa e gli dico:
  • 1:45 - 1:48
    ma scusa, quali condizioni,
    che sono perfettamente sobria!
  • 1:49 - 1:52
    Non avevo assolutamente capito
    a cosa si stesse riferendo.
  • 1:52 - 1:55
    (Applausi)
  • 1:58 - 2:00
    Un altro pregiudizio
    riguarda la carrozzina:
  • 2:01 - 2:05
    quante volte ho sentito il termine
    costretta sulla carrozzina:
  • 2:06 - 2:12
    è terrificante come questa espressione
    contenga in sé così tanta ignoranza,
  • 2:12 - 2:14
    e come vada ad alimentare
    quel senso di pietismo
  • 2:14 - 2:16
    che invece noi vogliamo sconfiggere.
  • 2:17 - 2:20
    La carrozzina
    è un accessorio incredibile:
  • 2:20 - 2:23
    è un mix tra design e tecnologia
  • 2:23 - 2:26
    che ti permette di andare
    ovunque tu voglia,
  • 2:26 - 2:29
    di vestirti, di ballare, di correre,
  • 2:29 - 2:33
    di potere anche mettere i tacchi 12
    senza temere sanpietrini.
  • 2:33 - 2:36
    Io non vedo niente
    di costrittivo, in questo.
  • 2:36 - 2:39
    La carrozzina ti dà la libertà
    di muoverti nel mondo:
  • 2:39 - 2:41
    di certo, non te la toglie.
  • 2:42 - 2:45
    Ora immagino vi state chiedendo
    come mai io stessa sia in carrozzina.
  • 2:46 - 2:50
    A 5 mesi mi hanno diagnosticato
    una cardiopatia congenita.
  • 2:51 - 2:53
    Non mi avevano dato
    molte speranze di vita,
  • 2:53 - 2:54
    e quindi mi hanno operato d'urgenza.
  • 2:55 - 2:57
    E l'intervento per il cuore
    è stato un successo:
  • 2:57 - 2:59
    ho ripreso a star bene, come vedete.
  • 3:00 - 3:03
    Però, durante l'operazione,
    i medici non si sono accorti
  • 3:03 - 3:06
    che il sangue non arrivava
    al midollo spinale,
  • 3:06 - 3:09
    e quindi risultato
    è stata una lesione midollare.
  • 3:09 - 3:13
    Molto bassa, per fortuna,
    ma mi ha tolto l'uso delle gambe.
  • 3:13 - 3:15
    Sì, è stato un errore medico.
  • 3:16 - 3:19
    Immagino anche che adesso
    tanti di voi staranno pensando:
  • 3:19 - 3:20
    che sfiga!
  • 3:21 - 3:24
    Io invece lo ritengo
    un semplice effetto collaterale
  • 3:24 - 3:28
    che sono sana, che sono viva
    e che sono adesso qui, con voi.
  • 3:28 - 3:30
    Ai tempi, quando era
    successa questa cosa,
  • 3:30 - 3:32
    ero uno dei rarissimi casi
  • 3:32 - 3:36
    in cui la lesione midollare
    si verifica che si è ancora neonati:
  • 3:36 - 3:38
    ma proprio grazie a questo fatto
  • 3:38 - 3:42
    nessuno poté spiegarmi cosa potevo
    o cosa non potevo fare con il mio corpo.
  • 3:43 - 3:47
    Semplicemente imparai da sola,
    come fanno tutti i bambini,
  • 3:47 - 3:49
    adattando le situazioni alle mie abilità
  • 3:49 - 3:51
    e sfruttando fin da subito
  • 3:51 - 3:54
    tutte le potenzialità
    che il mio corpo mi offriva.
  • 3:54 - 3:56
    E semplicemente non facendo caso
    ai limiti che avevo.
  • 3:56 - 3:58
    Non vi dico tutte le volte
  • 3:58 - 4:00
    che ho fatto rizzare i capelli
    in testa ai miei genitori,
  • 4:00 - 4:02
    quando mi trovavano arrampicata
  • 4:02 - 4:05
    su per qualche albero
    o per le mensole della cucina.
  • 4:05 - 4:10
    Questo spirito avventuriero,
    da esploratrice, questo spirito libero
  • 4:10 - 4:12
    mi ha portata spessissimo
    in giro per il mondo.
  • 4:13 - 4:17
    Appena finito il liceo
    sono subito finita a Bologna,
  • 4:17 - 4:20
    mi sono trasferita,
    dove mi sono laureata in filosofia,
  • 4:20 - 4:22
    e ho anche viaggiato
    tantissimo per l'Europa.
  • 4:23 - 4:27
    Ho visitato tantissime città,
    in compagnia ma soprattutto da sola,
  • 4:27 - 4:28
    per vari festival e concerti.
  • 4:28 - 4:31
    Proprio con la voglia
  • 4:31 - 4:34
    di andare a conoscere posti nuovi,
    persone nuove, gente nuova e città.
  • 4:35 - 4:39
    Fino a che i miei viaggi
    non mi hanno portato sulle montagne.
  • 4:40 - 4:43
    L'ultima sfida, difatti,
    l'ho iniziata nel 2012,
  • 4:43 - 4:45
    quando provai
    per la prima volta a sciare.
  • 4:46 - 4:48
    Vi dico che prima di allora
  • 4:48 - 4:51
    non avevo mai fatto sport
    e nemmeno ne ero tanto interessata:
  • 4:52 - 4:55
    però quando vidi questi bolidi
    in carbonio, chiamati monosci,
  • 4:56 - 5:01
    con i quali, pensate,
    si può sfrecciare a 120 all'ora, ok?
  • 5:01 - 5:03
    Cioè la velocità
    che io tengo in autostrada,
  • 5:03 - 5:07
    giù per le piste nere,
    in equilibrio su uno sci solo.
  • 5:07 - 5:10
    Me ne innamorai definitivamente,
  • 5:10 - 5:13
    e decisi che sarei diventata
    una sciatrice alpina agonista.
  • 5:15 - 5:18
    Questa sono io, e da lì è iniziato
  • 5:18 - 5:23
    un periodo di allenamento
    molto, molto duro e impegnativo:
  • 5:23 - 5:28
    mi alzavo alle 6 del mattino,
    caricavo nella mia macchina il monosci
  • 5:28 - 5:31
    - sono 25 chili da tirare su
    con un braccio solo,
  • 5:31 - 5:33
    perché con l'altro
    devi tenerti in equilibrio -
  • 5:34 - 5:38
    salivo in macchina,
    mi facevo circa 2 ore di viaggio
  • 5:38 - 5:40
    per arrivare sulle piste di Folgaria
  • 5:40 - 5:42
    sparandomi i Testament
    e i Motley Crue a manetta,
  • 5:42 - 5:44
    per svegliarmi e per caricarmi;
  • 5:44 - 5:46
    dopodiché mi allenavo
    per 4 ore tra i pali,
  • 5:47 - 5:50
    ricaricavo il mio monosci,
    prendevo l'auto e tornavo a casa.
  • 5:51 - 5:54
    Questo 3 volte a settimana,
    più i weekend con le gare, ovviamente.
  • 5:54 - 5:57
    Qualsiasi situazione
    atmosferica ci fosse.
  • 5:57 - 6:02
    Ho affrontato bufere, nevicate,
    nebbia, gelo, sole, caldo, di tutto.
  • 6:04 - 6:06
    Dopo soli due anni di allenamento,
  • 6:06 - 6:10
    a marzo del 2014 sono diventata
    campionessa di sci nazionale
  • 6:10 - 6:14
    vincendo l'oro in slalom gigante
    e l'argento in slalom speciale.
  • 6:15 - 6:18
    Dai, non male per una
    che fino a poco tempo prima
  • 6:18 - 6:20
    era abituata a fare l'alba
    suonando in giro per locali.
  • 6:22 - 6:25
    Comunque non vi nascondo
    che la vita in carrozzina
  • 6:25 - 6:29
    non è sempre concerti,
    festoni e vittorie sportive.
  • 6:30 - 6:32
    Spesso sì, ma non sempre.
  • 6:33 - 6:36
    Come accade nella vita
    di tutte le persone,
  • 6:36 - 6:39
    ci sono anche delle prove
    che si è chiamati ad affrontare.
  • 6:40 - 6:44
    Una delle prove che ho affrontato io
    è stata quando avevo 13 anni,
  • 6:44 - 6:47
    e mi sono ritrovata con una gran scoliosi
    e due opzioni davanti.
  • 6:49 - 6:51
    La prima era tenere
  • 6:51 - 6:55
    un busto di plastica alto fin qui,
    e per tutto il giorno,
  • 6:55 - 6:56
    fino ai 20 anni.
  • 6:56 - 6:58
    La seconda era affrontare
  • 6:58 - 7:01
    un intervento chirurgico
    chiamato artrodesi posteriore,
  • 7:02 - 7:03
    il quale consiste nel posizionare
  • 7:04 - 7:06
    due barre di ferro
    attorno alla colonna vertebrale,
  • 7:06 - 7:10
    in modo da allungarla, sostenerla
    e correggerne anche la curva.
  • 7:11 - 7:12
    Non è un intervento facile:
  • 7:13 - 7:15
    ti aprono la schiena e ti tengono
  • 7:15 - 7:19
    quattro ore sotto i ferri
    in anestesia generale,
  • 7:19 - 7:21
    senza avere nemmeno garanzia
    di un esito positivo.
  • 7:22 - 7:24
    Ok, fantastico.
  • 7:25 - 7:28
    Dovevo prendere una decisione:
    e ora cosa fare?
  • 7:29 - 7:33
    Da una parte ero
    letteralmente terrorizzata
  • 7:33 - 7:36
    che durante l'intervento
    potesse succedere qualcosa di brutto;
  • 7:37 - 7:38
    dall'altra parte, però,
  • 7:38 - 7:40
    non volevo nemmeno rimanere
    con la schiena storta
  • 7:40 - 7:42
    e un busto di plastica
    per il resto dei miei giorni.
  • 7:44 - 7:49
    In quel momento mi sono appellata
    a un'immagine: quella della farfalla.
  • 7:50 - 7:54
    Inizialmente, le farfalle non sono così:
    sono delle crisalidi.
  • 7:55 - 7:59
    Ferme, chiuse, nascoste
    nel loro bozzolo protettivo.
  • 8:00 - 8:04
    Immaginai quanta forza e quanto coraggio
    dovevano avere le farfalle,
  • 8:04 - 8:06
    per spaccare quel guscio
  • 8:07 - 8:09
    e librarsi finalmente nell'aria
    nella loro forma più bella.
  • 8:11 - 8:13
    Io non volevo rimanere crisalide:
  • 8:13 - 8:16
    io volevo volare,
    volevo far brillare tutti i miei colori.
  • 8:17 - 8:20
    Decisi così di diventare farfalla,
  • 8:20 - 8:22
    e feci ricorso
  • 8:22 - 8:26
    a ogni singola molecola di coraggio
    che possedevo in corpo
  • 8:26 - 8:30
    per rompere il mio guscio
    e affrontare l'intervento.
  • 8:30 - 8:34
    Al mio risveglio mi ritrovai
    con la schiena dritta
  • 8:34 - 8:35
    e una nuova consapevolezza:
  • 8:36 - 8:42
    che una volta diventata farfalla,
    nessuno sarebbe più riuscito a spezzarmi.
  • 8:43 - 8:45
    Il fatto di avere la schiena dritta
  • 8:45 - 8:48
    mi fece sentire... sì,
    lo ammetto, più bella,
  • 8:48 - 8:51
    e anche mi fece acquistare
    molta più sicurezza in me stessa.
  • 8:52 - 8:57
    Sapete, non è facile passare inosservati
    quando si gira con una quattroruote:
  • 8:57 - 9:01
    però, invece di nascondermi
    oppure di sentirmi a disagio
  • 9:01 - 9:03
    di fronte agli sguardi
    della gente, pensai:
  • 9:03 - 9:06
    ok, se proprio gli altri
  • 9:06 - 9:08
    non possono fare a meno
    di guardarmi quando passo,
  • 9:08 - 9:11
    che almeno vedano la cosa
    più bella della loro vita.
  • 9:11 - 9:14
    Ed è qui che sta il terzo luogo comune:
  • 9:14 - 9:18
    l'inconciliabile binomio
    tra disabilità e bellezza.
  • 9:19 - 9:23
    Ricordo ancora quando, tempo fa,
    andai a sentire un gruppo rock americano,
  • 9:23 - 9:26
    e finito il concerto
    il cantante mi rincorse,
  • 9:26 - 9:28
    mi guardò dritta negli occhi e mi disse:
  • 9:29 - 9:32
    "You can't be on a wheelchair,
    you are so beautiful!"
  • 9:32 - 9:35
    Tu sei troppo bella
    per stare su una carrozzina.
  • 9:36 - 9:37
    Eh, scusa?!
  • 9:38 - 9:42
    Tutta colpa dell'iconografia del disabile
    nella nostra cultura: sfigato!
  • 9:43 - 9:44
    Anche la Mattel,
  • 9:44 - 9:46
    quando ha cercato
    di integrare la disabilità
  • 9:46 - 9:48
    nel mondo perfetto di Barbie,
  • 9:48 - 9:51
    si è inventata Becky,
    l'amica in carrozzina di Barbie,
  • 9:51 - 9:53
    disegnandola così.
  • 9:54 - 9:55
    Possiamo vedere:
  • 9:55 - 9:59
    camicia a quadri da boscaiolo;
    pantaloni lunghi, e larghi, e sformati;
  • 9:59 - 10:02
    scarpe da ginnastica;
    carrozzine dell'anteguerra.
  • 10:02 - 10:04
    Diciamo un bel po' diversa da Barbie,
  • 10:05 - 10:07
    che invece è alta, snella, sexy
  • 10:07 - 10:11
    e con questo vestitino glitterato fuxia
    e i tacchi a spillo.
  • 10:14 - 10:18
    Spesso le persone con disabilità
    tendono a rifiutare il proprio corpo
  • 10:18 - 10:21
    oppure quella parte
    che non funziona più bene,
  • 10:21 - 10:22
    o che non è considerata normale.
  • 10:23 - 10:26
    A dire la verità, a dire il vero,
    non serve nemmeno avere una disabilità
  • 10:26 - 10:29
    per non sentirci a nostro agio
    con il nostro fisico.
  • 10:30 - 10:33
    A proposito di questo,
    voglio raccontarvi una storia:
  • 10:34 - 10:37
    chi di voi ha mai sentito
    parlare delle sirene?
  • 10:38 - 10:42
    Le sirene sono creature
    di una bellezza straordinaria,
  • 10:43 - 10:44
    che va oltre l'ordinario.
  • 10:44 - 10:47
    Per secoli pirati e marinai
  • 10:47 - 10:50
    hanno anche solo sognato
    di poter scorgerne una.
  • 10:51 - 10:54
    Queste creature dotate
    di una femminilità sublime,
  • 10:54 - 10:58
    e capaci di sedurre con il loro fascino
  • 10:58 - 11:02
    e quindi di condurre a sé
    qualsiasi essere umano,
  • 11:02 - 11:04
    hanno una particolarità:
  • 11:05 - 11:07
    una sinuosa coda di pesce
    al posto delle gambe.
  • 11:08 - 11:14
    E si muovono così nel loro
    immenso mare: agili, e scattanti.
  • 11:14 - 11:18
    C'è una fiaba, piuttosto nota,
    che racconta di come una giovane sirena,
  • 11:18 - 11:19
    innamorata di un principe umano,
  • 11:20 - 11:24
    decida di rinunciare
    alla sua voce, e alla sua coda,
  • 11:24 - 11:25
    in cambio di un paio di gambe,
  • 11:26 - 11:28
    convinta così di poter
    sedurre il principe.
  • 11:29 - 11:32
    Privata però delle sue
    caratteristiche fondamentali,
  • 11:32 - 11:34
    a differenza di quanto
    ci ha fatto credere la Disney,
  • 11:35 - 11:38
    la sirenetta non riesce nel suo intento,
  • 11:38 - 11:40
    e il principe non se ne innamora.
  • 11:42 - 11:43
    Capite cosa significa?
  • 11:44 - 11:46
    Che la sirenetta,
  • 11:46 - 11:48
    non riuscendo ad accettare
    quella caratteristica
  • 11:48 - 11:51
    che la rendeva meravigliosamente unica,
  • 11:52 - 11:55
    non riuscendo quindi
    a esprimere il suo essere,
  • 11:56 - 12:00
    ha finito con l'essere spenta,
    grigia, banale, normale.
  • 12:01 - 12:06
    Io sono convinta che se il principe
    l'avesse vista per com'era in realtà,
  • 12:07 - 12:11
    non solo si sarebbe innamorato di lei,
    ma avrebbe anche amato la sua coda.
  • 12:13 - 12:18
    E qui che sta il segreto dell'immenso
    potere seduttivo delle sirene:
  • 12:19 - 12:24
    non solo vanno fiere del loro aspetto,
    del loro fisico e della loro coda;
  • 12:24 - 12:27
    ma ne fanno un punto
    di forza e la esaltano.
  • 12:28 - 12:30
    È qui che sta il segreto della seduzione:
  • 12:31 - 12:33
    amare sé stessi
    e le proprie caratteristiche,
  • 12:33 - 12:36
    che ci differenziano e ci rendono unici.
  • 12:37 - 12:40
    Anch'io - grazie, grazie.
  • 12:41 - 12:45
    (Applausi)
  • 12:51 - 12:55
    Anch'io per un periodo mi sono chiesta
    come sarebbe stata la mia vita
  • 12:55 - 12:59
    se al posto della mia coda avessi avuto
    un paio di gambe muscolose.
  • 13:01 - 13:04
    Poi però ho chiuso gli occhi
    e ho pensato che certo,
  • 13:04 - 13:06
    le mie gambe non mi
    avrebbero mai permesso
  • 13:06 - 13:07
    di fare una rampa di scale.
  • 13:08 - 13:12
    Però mi permettevano di sentire
    il calore del Sole sulla pelle
  • 13:12 - 13:14
    e di sentire la sabbia,
    l'erba sotto i piedi.
  • 13:15 - 13:19
    Ho così iniziato ad amare il mio corpo
    in ogni sua singola parte,
  • 13:19 - 13:23
    e l'ho ringraziato per tutto ciò che
    mi permetteva di fare in questo mondo.
  • 13:24 - 13:28
    Le mie gambe non le ho più considerate
    troppo magre per essere mostrate,
  • 13:28 - 13:31
    bensì snelle e leggere.
  • 13:31 - 13:32
    E ho iniziato a valorizzarle,
  • 13:32 - 13:36
    mettendo anche solo una minigonna,
    o un paio di pantaloncini corti.
  • 13:37 - 13:42
    C'ho creduto così tanto, in questo,
    che sono anche diventata fotomodella.
  • 13:43 - 13:47
    La disabilità, in sé, oggettivamente,
  • 13:47 - 13:51
    non è né un bene né un male:
    è una caratteristica fisica.
  • 13:51 - 13:55
    Tutti noi abbiamo caratteristiche fisiche
    che ci differenziano gli uni dagli altri.
  • 13:57 - 14:01
    La disabilità diventa uno svantaggio
    relativamente all'ambiente,
  • 14:01 - 14:04
    quando non c'è un ambiente
    adatto ad accoglierla.
  • 14:05 - 14:07
    Dobbiamo eliminare
    le barriere architettoniche,
  • 14:08 - 14:10
    dobbiamo incrementare la tecnologia,
  • 14:10 - 14:13
    dobbiamo far sì che ogni singola persona
  • 14:13 - 14:18
    sia posta nelle condizioni di poter
    esprimere al 100% il suo potenziale.
  • 14:19 - 14:22
    Solo così una persona
    sarà giudicata per come è,
  • 14:23 - 14:24
    per i veri meriti che ha,
  • 14:25 - 14:28
    e non stimata gratuitamente
    - e in modo anche un po' patetico -
  • 14:28 - 14:30
    soltanto perché è disabile.
  • 14:31 - 14:33
    Allo stesso modo, il fatto di essere sexy
  • 14:33 - 14:36
    non dipende da modelli prestabiliti
  • 14:36 - 14:38
    ma dalla sicurezza
    che abbiamo in noi stessi,
  • 14:38 - 14:42
    dal fatto di sentirsi a nostro agio
    nella nostra pelle e nella nostra mente.
  • 14:42 - 14:45
    E nel saper trasmettere
    anche tutto questo gli altri.
  • 14:46 - 14:48
    Dovete essere consapevoli
  • 14:48 - 14:52
    di quanto sia meravigliosa e stupenda
    la vostra coda da sirena.
  • 14:52 - 14:57
    Amare le nostre peculiarità,
    e i nostri dettagli,
  • 14:57 - 14:59
    ci farà amare anche quelli degli altri.
  • 15:00 - 15:04
    Quei grandi o piccoli dettagli
    che li rendono unici e bellissimi.
  • 15:05 - 15:11
    Solo così una persona con disabilità
    sarà considerata per ciò che è:
  • 15:12 - 15:15
    bellissima nella sua interezza,
    e nel suo potenziale seduttivo.
  • 15:17 - 15:20
    La vita è un fatto di editing, di scelte.
  • 15:21 - 15:25
    Dovete scegliere di tenere
    tutti i vostri dettagli.
  • 15:26 - 15:28
    Grazie.
  • 15:28 - 15:31
    (Applausi)
Title:
Com'è bella... la tua coda da sirena | Sofia Righetti | TEDxVerona
Description:

Questo intervento è stato presentato a un evento TEDx, che utilizza il format della conferenza TED ma è stato organizzato in maniera indipendente da una comunità locale.

Per maggiori informazioni, visita il sito http://ted.com/tedx

Sofia nasce nel 1988 a Negrar (Vr). All’età di 5 mesi perde l'uso delle gambe a causa di un'ischemia midollare, dovuta a un errore chirurgico. Dotoressa in filosofia della Medicina, musicista rock/metal, fotomodella, campionessa nazionale di Sci Alpino, vegana e sostenitrice dei diritti degli animali, in questo intervento ci spiega come la disabilità sia una caratteristica fisica relativa. Diventa uno svantaggio solo quando non c'è l'ambiente adatto ad accoglierla.

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Video Language:
Italian
Team:
closed TED
Project:
TEDxTalks
Duration:
15:43

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