Come parlare della violenza sessuale online
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0:01 - 0:03Era Aprile dell'anno scorso.
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0:04 - 0:05Ho passato la serata fuori con amici
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0:05 - 0:08per festeggiare il
compleanno di uno di loro. -
0:08 - 0:10Non ci vedevamo da due settimane;
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0:10 - 0:13era la serata perfetta,
dato che eravamo tutti insieme. -
0:13 - 0:14Alla fine della serata,
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0:14 - 0:18ho preso l'ultima metro per tornare
a casa dall'altra parte di Londra. -
0:19 - 0:20Il viaggio andò liscio.
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0:20 - 0:22Arrivai alla mia fermata
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0:22 - 0:25e iniziai a camminare per
per raggiungere casa mia. -
0:25 - 0:28Come ho girato l'angolo della mia via,
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0:28 - 0:29vedevo la mia casa poco più avanti,
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0:30 - 0:31sentii dei passi dietro di me
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0:31 - 0:33che sembrava fossero apparsi dal nulla
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0:33 - 0:35e che prendevano velocità.
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0:36 - 0:38Prima di realizzare cosa stesse accadendo,
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0:38 - 0:41una mano mi tappò la bocca,
in modo da non poter respirare, -
0:41 - 0:44e l'uomo dietro di me
mi trascinò a terra, -
0:44 - 0:46sbatté ripetutamente la mia testa
contro il pavimento -
0:46 - 0:48fino quando la faccia
iniziò a sanguinare, -
0:48 - 0:51tirandomi calci sulla schiena e sul collo
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0:51 - 0:52quando iniziò a violentarmi,
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0:52 - 0:55strappandomi i vestiti e
dicendomi di stare zitta, -
0:55 - 0:57mentre lottavo per chiedere aiuto.
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0:57 - 1:00Ogni volta che la mia testa
colpiva il cemento, -
1:00 - 1:03una domanda risuonava nella mia mente,
e tuttora mi perseguita: -
1:03 - 1:05"È così che morirò?"
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1:07 - 1:10Riuscii a realizzare
che ero stata seguita per tutta la strada -
1:10 - 1:12dal momento in cui
ero uscita dalla stazione. -
1:12 - 1:13Ore dopo,
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1:13 - 1:17mi trovavo con dorso e gambe nude
davanti alla polizia, -
1:17 - 1:19mentre fotografavano i tagli
e lividi sul mio corpo -
1:19 - 1:21per le prove forensi.
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1:22 - 1:25Ci sono poche parole per descrivere
i sentimenti divoranti -
1:25 - 1:28di vulnerabilità, vergogna, rabbia
e ingiustizia che mi tormentavano -
1:28 - 1:31in quel momento e
nelle settimane seguenti. -
1:31 - 1:34Ma cercando di condensare
questi sentimenti -
1:34 - 1:37in qualcosa di organizzato
su cui poter lavorare, -
1:37 - 1:39ho deciso di fare quello che mi
sembrava più naturale: -
1:39 - 1:41ho scritto quello
che mi è accaduto. -
1:41 - 1:44È iniziato come un esercizio liberatorio.
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1:44 - 1:47Ho scritto una lettera al mio assalitore,
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1:47 - 1:49usando il "tu" per umanizzarlo,
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1:49 - 1:52per identificarlo come
parte della comunità -
1:52 - 1:54della quale ha abusato
violentemente quella notte. -
1:55 - 1:57Accentuando la marea di effetti
prodotti dalle sue azioni, -
1:57 - 1:59scrissi:
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1:59 - 2:02"Hai mai pensato alle
persone nella tua vita?" -
2:02 - 2:04Non so chi siano le persone
nella tua vita. -
2:04 - 2:06Non so niente di te.
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2:06 - 2:08Ma so questo:
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2:08 - 2:10non hai attaccato soltanto
me quella notte. -
2:10 - 2:12Sono una figlia, un'amica,
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2:12 - 2:14una sorella, una studentessa,
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2:14 - 2:15una cugina, una nipote,
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2:15 - 2:16una vicina di casa;
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2:16 - 2:18Sono quella che serve il caffè
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2:18 - 2:20al bar sotto la stazione.
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2:20 - 2:23E tutte le persone che sono
in relazione con me -
2:23 - 2:25fanno parte della mia comunità.
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2:25 - 2:27E tu hai violentato ognuna di loro.
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2:27 - 2:30Hai violato la verità per la quale
non smetterò mai di battermi, -
2:30 - 2:33e che rappresenta
ognuna di queste persone: -
2:33 - 2:36che al mondo le persone buone
sono molte di più di quelle cattive." -
2:36 - 2:40Ma, determinata a non lasciare che questo
incidente mi facesse perdere fiducia -
2:40 - 2:43nella solidarietà della comunità
o dell'intera umanità, -
2:43 - 2:47ho ricordato gli attacchi terroristici di
Luglio del 2005 sui mezzi londinesi, -
2:47 - 2:50e come il sindaco di Londra,
e anche i miei genitori, -
2:50 - 2:54avevano insistito perché tutti
riprendessero la metro il giorno dopo, -
2:54 - 2:55per non essere definiti o cambiati
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2:55 - 2:57da chi ci faceva fatto sentire insicuri.
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2:57 - 2:59Ho detto al mio aggressore:
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3:00 - 3:01"Hai compiuto il tuo attacco,
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3:01 - 3:03ma ora io ritorno sulla metropolitana.
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3:04 - 3:07La mia comunità non si sentirà a rischio
camminando verso casa di notte. -
3:07 - 3:09Prenderemo l'ultima metro
per tornare a casa, -
3:09 - 3:11e cammineremo da soli,
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3:11 - 3:13perché non faremo nostra l'idea
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3:13 - 3:16che ci stiamo mettendo
in pericolo facendo così. -
3:16 - 3:19Continueremo a restare uniti
come un esercito, -
3:19 - 3:22quando un membro della nostra
comunità sarà minacciato. -
3:22 - 3:24E non potrai vincere questa battaglia."
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3:26 - 3:27Quando scrissi questa lettera...
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3:27 - 3:29[Applausi]
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3:29 - 3:30Grazie.
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3:30 - 3:32[Applausi]
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3:33 - 3:34Quando scrissi questa lettera,
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3:34 - 3:36stavo studiando per gli esami a Oxford
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3:36 - 3:38e stavo lavorando per il
giornale studentesco. -
3:38 - 3:42Malgrado fossi così fortunata da avere
amici e parenti che mi sostenevano, -
3:42 - 3:43era un periodo solitario.
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3:43 - 3:46Non conoscevo nessuno
che ci fosse passato; -
3:46 - 3:47o almeno è quello che credevo.
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3:47 - 3:51Leggevo notizie, statistiche e sapevo
quando fossero comuni gli stupri, -
3:51 - 3:53eppure non conoscevo
nemmeno una persona -
3:53 - 3:56che avesse parlato apertamente
di quest'esperienza. -
3:56 - 3:58Quindi spontaneamente decisi
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3:58 - 4:01che avrei pubblicato la mia lettera
sul giornale studentesco, -
4:01 - 4:03sperando di raggiungere altri a Oxford
-
4:03 - 4:06con un'esperienza simile
e che potevano sentirsi allo stesso modo. -
4:06 - 4:08Alla fine della lettera
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4:08 - 4:10chiedevo ai lettori di scrivere
le loro esperienze -
4:10 - 4:12con l'hashtag #NotGuilty,
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4:12 - 4:15per evidenziare come i sopravvissuti
alle violenze potessero esprimersi -
4:15 - 4:17senza sentirsi in colpa
per quello che è accaduto, -
4:17 - 4:20per dimostrare che tutti possono
schierarsi contro la violenza. -
4:20 - 4:23Ma non mi aspettavo
che da un giorno all'altro -
4:23 - 4:25la lettera diventasse virale.
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4:25 - 4:28Presto ricevemmo centinaia di storie
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4:28 - 4:30di uomini e donne da tutto il mondo,
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4:30 - 4:33e iniziammo a pubblicarle
su un sito che ho creato. -
4:33 - 4:35L'hashtag divenne una campagna.
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4:36 - 4:39Una madre australiana di 40 anni
descrisse come durante una serata fuori, -
4:39 - 4:41fu seguita fino in bagno
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4:41 - 4:43da un uomo che le toccò
ripetutamente i genitali. -
4:43 - 4:45Un uomo nei Paesi Bassi
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4:45 - 4:47descrisse come venne violentato
durante un visita a Londra -
4:47 - 4:51e non fu mai preso seriamente
da nessuno a cui riportò il caso. -
4:51 - 4:54Ricevetti messaggi personali su Facebook
dall'India e dal Sudamerica, -
4:54 - 4:57e mi chiedevano: come possiamo
diffondere la campagna laggiù? -
4:57 - 5:00Uno dei primi contributi che ricevemmo
fu da parte di una donna, Nikki, -
5:00 - 5:03che raccontò di essere cresciuta
con le molestie del proprio padre. -
5:03 - 5:05Alcuni amici si aprirono con me
-
5:05 - 5:07riguardo esperienze vissute
dall'ultima settimana -
5:07 - 5:11fino ad anni prima,
delle quali non sapevo nulla. -
5:11 - 5:13Più messaggi arrivavano,
-
5:13 - 5:15più arrivavano anche
messaggi di speranza - -
5:15 - 5:18persone che si sentivano più forti
grazie a questa comunità -
5:18 - 5:20che si batteva contro gli abusi
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5:20 - 5:21e la colpevolizzazione della vittima.
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5:21 - 5:23Una donna chiamata Olivia,
-
5:23 - 5:25dopo aver descritto
come venne assalita -
5:25 - 5:27da una persona di cui si fidava
e a cui teneva da tempo, -
5:27 - 5:29disse: "Ho letto molte delle
storie pubblicate -
5:29 - 5:32e spero che se così tante donne
sono riuscite ad andare avanti, -
5:32 - 5:34posso farcela anch'io.
-
5:34 - 5:35Sono stata ispirata da molti
-
5:35 - 5:37e un giorno spero di essere
forte come loro. -
5:37 - 5:39Sono certa che lo sarò."
-
5:39 - 5:41Persone da tutto il mondo
usavano questo hashtag, -
5:41 - 5:45le lettere venivano ripubblicate
dalla stampa nazionale, -
5:45 - 5:48così come venivano tradotte
in tante altre lingue. -
5:49 - 5:51Ma fui colpita
dall'attenzione mediatica -
5:51 - 5:53che questa lettera stava ricevendo.
-
5:53 - 5:55Perché qualcosa sia
una novità da prima pagina, -
5:55 - 5:58data la parola stessa,
-
5:58 - 6:01dovrebbe essere una cosa nuova,
o qualcosa di sorprendente. -
6:01 - 6:04La violenza sessuale non è
affatto una novità. -
6:04 - 6:07Così come altri tipi di ingiustizie,
la violenza sessuale -
6:07 - 6:09viene riportata
continuamente dai media. -
6:09 - 6:10Ma attraverso la campagna,
-
6:10 - 6:13queste ingiustizie non erano
solo storie nuove, -
6:13 - 6:15erano esperienze dirette che
avevano colpito persone reali, -
6:15 - 6:18che stavano creando,
con la solidarietà degli altri, -
6:18 - 6:21quello di cui avevano bisogno
e che prima non avevano: -
6:21 - 6:22una piattaforma per parlarne,
-
6:22 - 6:26la rassicurazione di non essere soli
o da incolpare per quanto accaduto -
6:26 - 6:30e dibattiti aperti che aiutassero
a ridurre lo stigma attorno al problema. -
6:30 - 6:33Le voci delle persone interessate
erano sotto i riflettori, -
6:33 - 6:36non le voci dei giornalisti
o dei commentatori sui social. -
6:37 - 6:39Ed è per questo che era una novità.
-
6:40 - 6:42Viviamo in un mondo
incredibilmente interconnesso -
6:42 - 6:44con la proliferazione
dei social media, -
6:44 - 6:48che naturalmente sono una risorsa
fantastica per il cambiamento sociale. -
6:48 - 6:51Ma questo ci ha resi
sempre più reattivi, -
6:51 - 6:54dalla più piccola seccatura come:
"Oh, il mio treno è in ritardo", -
6:54 - 6:58fino alle più grandi ingiustizie come
guerre, genocidi, attacchi terroristici. -
6:59 - 7:02Siamo subito pronti a reagire
nei confronti di qualsiasi ingiustizia -
7:02 - 7:04attraverso Twitter, Facebook, hashtag...
-
7:04 - 7:07tutto per mostrare agli altri
che anche noi reagiamo. -
7:08 - 7:10Il problema di reagire in massa
-
7:10 - 7:13è che talvolta significa
non reagire per nulla, -
7:13 - 7:15nel senso di non fare nulla,
in ogni caso. -
7:15 - 7:17Potrebbe farci sentire meglio,
-
7:17 - 7:20come se avessimo preso parte
al lutto o all'indignazione di un gruppo, -
7:20 - 7:22ma nella realtà non cambia nulla.
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7:22 - 7:23Per di più,
-
7:23 - 7:25qualche volta si sovrastano le voci
-
7:25 - 7:27di chi è direttamente colpito
dall'ingiustizia, -
7:27 - 7:29che ha bisogno di sentirsi più ascoltato.
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7:30 - 7:34Preoccuparsi porta anche
a reagire all'ingiustizia -
7:34 - 7:35costruendo altri muri,
-
7:35 - 7:38puntando velocemente il dito
nella speranza di fornire facili soluzioni -
7:38 - 7:40a problemi complessi.
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7:40 - 7:43Un giornale britannico,
pubblicando la mia lettera, -
7:43 - 7:44l'ha etichettata con il titolo:
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7:44 - 7:48"Studentessa di Oxford lancia una
campagna online per infamare l'assalitore" -
7:49 - 7:52Ma la campagna non ha mai
voluto infamare nessuno. -
7:52 - 7:55Voleva far parlare le persone
e lasciare che gli altri ascoltassero. -
7:56 - 8:00I troll su Twitter furono subito pronti
a creare ulteriore ingiustizia, -
8:00 - 8:03facendo commenti sull'etnia o la classe
sociale del mio agressore -
8:03 - 8:05per creare ulteriori pregiudizi.
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8:05 - 8:09Alcuni mi accusarono di
aver simulato tutto -
8:09 - 8:11per insistere, e cito:
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8:11 - 8:15sui miei "ideali femministi anti-uomo".
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8:15 - 8:16[Risate]
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8:16 - 8:17Fa ridere vero?
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8:17 - 8:20Come se dicessi
"Ragazzi, mi spiace non riesco, -
8:20 - 8:22sono impegnata a odiare
la popolazione maschile -
8:22 - 8:24prima di compiere trent'anni".
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8:24 - 8:25[Risate]
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8:25 - 8:27Sono quasi certa
-
8:27 - 8:30che queste persone non direbbero
le stesse cose dal vivo. -
8:30 - 8:33Ma è come se le persone
dietro a uno schermo, -
8:33 - 8:34nella comodità di casa loro
-
8:34 - 8:35sui social media,
-
8:35 - 8:38dimenticassero che quello che fanno
è un atto pubblico, -
8:38 - 8:41che altre persone lo leggeranno
e ne saranno colpite. -
8:41 - 8:44Ritornando alla mia analogia
di tornare a prendere la metro, -
8:44 - 8:47un'altra preoccupazione che ho
riguardo questo rumore inasprito -
8:47 - 8:49dalle nostre reazioni
online all'ingiustizia -
8:49 - 8:53è che molto facilmente possiamo
raffigurarci come parte offesa, -
8:53 - 8:55che ci porta a un senso di pessimismo,
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8:55 - 8:59una specie di barriera mentale a qualsiasi
opportunità di positività o cambiamento -
8:59 - 9:00dopo una situazione negativa.
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9:01 - 9:03Due mesi prima dell'inizio
della campagna -
9:03 - 9:05o che niente del genere mi accadesse,
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9:05 - 9:07andai a un evento TEDx a Oxford,
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9:07 - 9:09vidi Zelda la Grange,
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9:09 - 9:11l'ex segretaria di Nelson Mandela.
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9:11 - 9:13Una delle storie che raccontò, mi colpì.
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9:13 - 9:16Raccontò di quando Mandela
fu portato in tribunale -
9:16 - 9:17dalla nazionale sudafricana di rugby
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9:17 - 9:20dopo aver avviato
un'indagine sugli eventi sportivi. -
9:20 - 9:21Nell'aula del tribunale,
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9:21 - 9:24andò dagli avvocati della
nazionale di rugby, -
9:24 - 9:25strinse loro la mano
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9:25 - 9:28e parlarono tra di loro,
ognuno nella propria lingua. -
9:28 - 9:29Zelda voleva protestare,
-
9:29 - 9:32dicendo che non avevano diritto
di essere rispettati -
9:32 - 9:34dopo le ingiustizie che
gli avevano causato. -
9:34 - 9:36Lui si girò verso di lei e disse:
-
9:36 - 9:40"Non devi mai permettere al nemico
di scegliere il campo di battaglia". -
9:42 - 9:44Quando sentii queste parole,
-
9:44 - 9:46non capii perché fossero
così importanti, -
9:46 - 9:49ma sentii che lo erano, e le scrissi
su un taccuino che avevo con me. -
9:49 - 9:52Ho pensato molto a queste parole
da quel momento. -
9:52 - 9:55La vendetta o le espressioni di odio
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9:55 - 9:57contro chi è stato ingiusto con noi
-
9:57 - 10:00potrebbero sembrare un istinto umano
nei confronti del male, -
10:00 - 10:02ma dobbiamo rompere questo circolo
-
10:02 - 10:05se speriamo di trasformare
eventi negativi e ingiustizie -
10:05 - 10:07in cambiamenti sociali positivi.
-
10:07 - 10:08Altrimenti
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10:08 - 10:11continuiamo a lasciar scegliere
il campo di battaglia al nemico, -
10:11 - 10:13creando un binario,
-
10:13 - 10:15in cui chi ha sofferto
diviene la parte lesa -
10:15 - 10:18messa a confronto con i responsabili.
-
10:18 - 10:20Proprio come siamo tornati sulla metro,
-
10:20 - 10:23non possiamo lasciare che
le piattaforme di connessione -
10:23 - 10:26siano il luogo in cui
ci si prepara alla sconfitta. -
10:27 - 10:31Non voglio scoraggiare
le repliche sui social media, -
10:31 - 10:33perché devo lo sviluppo della
campagna #NotGuilty -
10:33 - 10:35quasi interamente ai social.
-
10:35 - 10:37Ma voglio incoraggiare
un approccio ponderato -
10:37 - 10:40nel modo in cui lo usiamo
per rispondere alle ingiustizie. -
10:40 - 10:41Basterebbe farsi due domande.
-
10:41 - 10:45Primo: perché sento questa ingiustizia?
-
10:45 - 10:47Nel mio caso, le risposte
erano molteplici. -
10:47 - 10:49Qualcuno aveva ferito me e chi amavo,
-
10:49 - 10:52pensando che non avrebbero
dovuto renderne conto -
10:52 - 10:54o riconoscere il danno
che avevano causato. -
10:54 - 10:57Non solo questo, ma migliaia di uomini
e donne soffrono ogni giorno -
10:57 - 10:59di abusi sessuali, spesso in silenzio,
-
10:59 - 11:02ed è ancora un problema a cui
non diamo abbastanza credito. -
11:02 - 11:05È ancora un problema per cui molti
incolpano le vittime. -
11:05 - 11:08Poi chiedetevi: riconoscendo
queste ragioni, -
11:08 - 11:10come posso comportarmi per eliminarle?
-
11:10 - 11:14Noi prendemmo in considerazione
il mio aggressore... e tanti altri. -
11:14 - 11:16Li chiamammo in causa per gli
effetti che avevano causato. -
11:16 - 11:19Lasciammo spazio al problema
della violenza sessuale, -
11:19 - 11:22creando discussioni tra amici,
le famiglie, i media -
11:22 - 11:24che erano rimasti chiusi
per troppo tempo, -
11:24 - 11:27evidenziando che la vittima
non deve sentirsi in colpa -
11:27 - 11:28per ciò che le è accaduto.
-
11:28 - 11:31Potrebbe volerci ancora del tempo
per risolvere questo problema. -
11:31 - 11:32Ma in questo modo,
-
11:32 - 11:35possiamo iniziare a usare i social media
come uno strumento attivo, -
11:35 - 11:37per educare, per stimolare il dialogo,
-
11:37 - 11:40per informare le autorità del problema
-
11:40 - 11:43ascoltando le persone
colpite direttamente. -
11:44 - 11:48Perché ogni tanto queste domande
non hanno risposte facili. -
11:49 - 11:50In realtà, le hanno raramente.
-
11:51 - 11:54Ma questo non significa che non possiamo
dargli una risposta ponderata. -
11:54 - 11:57Nelle situazioni in cui
non puoi continuare a pensare -
11:57 - 11:59a come cancellare
questo senso di ingiustizia, -
11:59 - 12:01puoi sempre pensare,
non a cosa puoi fare, -
12:01 - 12:03ma a cosa puoi non fare.
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12:04 - 12:07Puoi non costruire altri muri combattendo
l'ingiustizia con altri pregiudizi, -
12:07 - 12:09altro odio.
-
12:09 - 12:13Puoi non oscurare chi è stato
direttamente coinvolto da un'ingiustizia. -
12:13 - 12:17Puoi non reagire alle ingiustizie,
dimenticandole il giorno dopo, -
12:17 - 12:20solo perché gli altri su Twitter
hanno superato la cosa. -
12:20 - 12:24Qualche volta non reagire istantaneamente
è, ironicamente, -
12:24 - 12:27la migliore azione che possiamo fare.
-
12:28 - 12:32Perché possiamo essere arrabbiati,
sconvolti, motivati dall'ingiustizia, -
12:32 - 12:35ma consideriamo la nostra risposta.
-
12:35 - 12:39Teniamo in considerazione le persone,
senza entrare in una cultura -
12:39 - 12:41che accresce l'umiliazione
e l'ingiustizia. -
12:42 - 12:44Ricordiamoci quella distinzione,
-
12:44 - 12:46così spesso dimenticata
da chi usa internet, -
12:46 - 12:49tra critica e insulto.
-
12:49 - 12:51Non dimentichiamoci di pensare
prima di parlare, -
12:51 - 12:54solo perché abbiamo uno schermo
di fronte a noi. -
12:54 - 12:56E quando facciamo rumore sui social,
-
12:56 - 12:58non dobbiamo aumentare i bisogni
di chi è stato colpito, -
12:58 - 13:01ma dobbiamo amplificare le loro voci,
-
13:01 - 13:04così che internet diventi un posto
in cui non sei l'eccezione -
13:04 - 13:06se parli di qualcosa
che ti è accaduto. -
13:07 - 13:09Tutti questi approcci all'ingiustizia
-
13:09 - 13:12rievocano la chiave di volta
su cui internet è stato costruito: -
13:12 - 13:15creare delle reti, avere segnale
connettersi - -
13:15 - 13:17tutti questi termini implicano
unire delle persone, -
13:17 - 13:18non separarle.
-
13:19 - 13:23Perché se cerchi la parola
"giustizia" nel dizionario, -
13:24 - 13:25prima di pena,
-
13:25 - 13:29prima di amministrazione della legge
o autorità giudiziaria, -
13:30 - 13:31trovi:
-
13:31 - 13:33"Il mantenimento di ciò che è giusto".
-
13:34 - 13:38In questo mondo credo ci siano
poche cose più "giuste" -
13:38 - 13:39dell'unire le persone,
-
13:39 - 13:41delle unioni.
-
13:41 - 13:44E se permettiamo ai social
media di farlo, -
13:44 - 13:48possono diffondere una forma di giustizia
veramente potente. -
13:48 - 13:50Grazie mille.
-
13:50 - 13:54[Applausi]
- Title:
- Come parlare della violenza sessuale online
- Speaker:
- Ione Wells
- Description:
-
Abbiamo bisogno di un approccio più consapevole all'uso dei social media per la giustizia sociale, dice la scrittrice e attivista Ione Wells. Dopo essere stata vittima di violenta sessuale a Londra, Wells ha pubblicato nel giornale scolastico una lettera al suo assalitore, la quale è diventata virale e ha dato inizio alla campagna #NotGuilty contro la violenza sessuale e la colpevolizzazione della vittima. In questa conferenza toccante, descrive come l'aver condiviso la sua storia personale abbia dato ad altri una speranza e abbia diffuso un messaggio contro la cultura dell'umiliazione online.
- Video Language:
- English
- Team:
- closed TED
- Project:
- TEDTalks
- Duration:
- 13:56
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