(com chevrolet e hemcording prod) (propongono) (in collaborazione con) (Lecture et Compagnie) (una piccola mossa senza prezzo) (voce off, m.) La mente umana è come un terreno fertile dove i semi vengono seminati di continuo. Pianti un seme, un pensiero ed esso cresce. [voce off, f.] Un omone agrappò Matthieu per il braccio. Un poliziotto camminava su e giù sull'altro marciapiede. "Dammi qualcosa, Padrone: ho fame." I suoi occhi erano ravvicinati, le sue labbra spesse e puzzava di alcol. [Barbara Bianchi] Sono Barbara Bianchi, direttrice dell'associazione Lecture et Compagnie, un'associazione che ho creato nel 1996 per via, in effetti, di una preoccupazione o del diventare consapevole di tutta quella solitudine che vedevo a Ginevra. Il concetto dell'associazione è: facciamo visita alle persone perché patiscono la solitudine e ci chiedono di venire a trovarli e di offrire loro un apporto affettuoso. E allo stesso tempo, che quelle due ore di presenza affettuosa, di confidenza, di amicizia, ecc., di fiducia, oltre a questo, sfrutteremo quel momento di svago per portare qualcosa di intellettuale. Può trattarsi, ovviamente, anzitutto --il nome è Lecture et Compagnie, quindi si tratta di lettura: lettura di libri, di riviste. Quanto ai libri, possono essere saghe, possono essere persino biografie, può trattarsi di leggere giornali, molto spesso di leggere giornali. E questo è importante per consolidare i legami con la società poiché la gente che si ritrova nella solitudine, tende a non interessarsi più alla vita se qualcuno non prova a interessarla alla vita. Sono la lettrice della signora Crusca e vengo a farle la lettura come ogni venerdì, verso le tre, di solito dalle tre alle cinque. E di solito lei è molto felice di vedermi perché ovviamente, sono un po' di ossigeno per lei durante il giorno. E ogni volta che facciamo questo, tutti noi i lettori, presso altre persone, è quel che avviene. Ecco, ora aprirò la porta. Sono io, salve! Come va, oggi? [Sig.a Crusca] Va... [B. Bianchi] Buongiorno [Sig.a Crusca] ... come può andare. [B. Bianchi] Di morale? [Sig.a Crusca] Sì... [B. Bianchi] Su di morale? [Sig.a Crusca] Mah, va. [B. Bianchi] Come ogni venerdì? [Sig.a Crusca] Sì. [Ridono] [B. Bianchi] Allora ci facciamo un po' di tè, vabbene? Ecco il tè. Il tè della signora è pronto. [Sig.a Crusca] Grazie. Sono felice, le apro la porta, poi discutiamo. Poi beviamo un tè, beviamo un bicchiere. poi, ecco, sono conversazioni in più. Mi piace, le dico, mi piace imparare cosa avviene nel mondo. [B. Bianchi] A johannesburgo, Desmond Tutu -- già, chi è Desmond Tutu? [Sig.a Crusca] SÎ, è... Sì, il presidente... [B. Bianchi] Il vescovo? [Sig.a Crusca] Scusi? [B. Bianchi] Il vescovo, il... come si dice? Il vescovo. Dunque, Desmond Tutu, 79 anni, ha deciso di andare in pensione per dedicarsi alla famiglia. L'ex-arcivescovo -- ecco, è un arcivescovo -- L'ex-arcivescovo e Premio Nobel della Pace viene considerato come la coscienza morale del Sudafrica. Aveva contribuito a sconfiggere l'apartheid. È vero: vi aveva lavorato molto. [Sig.a Crusca] Ah giä, Desmond Tutu, adesso mi torna in mente. [B. Bianchi] Sì, poi ha molto senso dell'umorismo. [Sig.a Crusca] Sì. [B. Bianchi] Ho spesso letto barzellette sue, era divertente. [Sig.a Crusca] Mi piaceva molto leggere, mi piaceva molto leggere degli avvenimenti poi non ricordo, mi pare che non ho più potuto leggere a casa mia. Ed ecco, forse potevo ancora leggere da me? Non ricordo. Comunque era affinché qualcuno mi legga, sì, che qualcuno venga, affinché io possa avere contatti umani. Mi piacevano le informazioni, non soltanto i romanzi. Mi piacciono le notizie dal mondo. Ogni settimana, lei mi legge questo quotidiano gratuito. Sembra una cosa da niente però è buono questo quotidiano gratuito. C'è... riporta tutte le cose principale. Mi piace proprio questo giornaluccio. [B. Bianchi] È un'associazione senza scopo di lucro, però non vogliamo la gratuità: da una parte, per valorizzare il lavoro del lettore perché i lettori sono volontari ma anche perché vogliamo creare un equilibrio. E visto che la nostra è una società di denaro, dove tutto è basato lo stesso su questo denaro, non vogliamo la gratuità. È vero che le cose gratuite non hanno... hanno meno valore delle cose a pagamento. Perciò quel che abbiamo deciso di fare sin dall'inizio, quasi sin dall'inizio, è di stabilire tariffe preferenziali. Cioè faccio diverse tariffe: chi ha risorse pagherà 60 franchi per due ore e chi non ha risorse pagherà soltanto 10 franchi per due ore. Quindi, ovviamente, c'è una fortissima differenza fra le due tariffe, e teniamo a questa differenza, perché chi non ha risorse veramente non ha risorse. [Jack Jozelon] Normalmente visitiamo un'ascoltatrice, di solito, per due ore alla settimana. Alcuni tra noi lettori hanno già altre attività. C'è Lecture et Compagnie, nel mio caso, sono anche tesoriere di un'altra associazione. Perciò se sei già impegnato per due ore alla settimana presso qualcuno, è già parecchio. Come diceva Barbara, "due ore" significa al minimo mezz'ora per andare e mezz'ora per tornare: si arriva a tre ore, insomma. Viene occupato quasi un intero pomeriggio. Attualmente, la mia auditrice si chiama Suzie e la seguo già da qualche anno. Poi abbiamo già iniziato un lavoro di lettura con lei, però si interessa di un tipo di letteratura ben preciso, diciamo, sarebbero piuttosto cose esoteriche, diciamo pure quasi New Age. Ecco, New Age, a 92 anni, non c'è male. Ora si dà il caso che anch'io ci ho dato un'occhiata e ho qualche conoscenza in merito, perciò le leggo libri che ne trattano, appunto. e la cosa bella è che ne possiamo discutere, perché a volte non concordo sempre con lei, allora glielo dico. Poi lei non concorda sempre con me e me lo dice e da lì la discussione, perlomeno il pensiero, continua. Vede, la riflessione continua, è anche questo che le viene proposto. La mente umana assomiglia a una terra fertile in cui i semi vengono seminati continuamente. Piantate un seme, un pensiero, ed esso cresce. La parola è un seme e la mente umana è così fertile. Purtroppo, spesso, essa è fertilissima per i semi della paura, perciò è importante scoprire il tipo di seme al qual la nostra mete offre la propria fertilità e prepararla ad accogliere i semi dell'amore. [B. Bianchi] Gli ascoltatori possono essere semplicemente anziani o possono essere di qualsiasi età, con una disabilità. Poi per la maggior parte, sono persone ipovedenti o cieche. [Gian-Thierry Sparacino] Ecco, mi chiamo Gian-Thierry Sparacino. Cosa posso dire? Sono cieco, amante di lettura, in particolare di filosofia. Quando uno è cieco, cerca sempre gente che ci legga documenti, che ci legga libri, e si ricorre ad amici. E con gli amici, funziona per un tempo, poi vengono presi, divorati dalla vita. e non si può sempre ricorrere a loro, altrimenti abuseremmo in parte della nostra ingnuità, in parte della loro gentilezza. Perciò ci siamo messi in cerca di lettrici, di lettori e alla fine siamo capitati sull'informazione che c'era un'associazione e l'abbiamo contattata, ecco. Ho un lettore meraviglioso che si chiama Daniele. Lo vedo due volte alla settimana. È un contributo molto, molto stimolante, davvero molto stimolante. Avviene un'emulazione quando Daniele... Ci sono i giorni in cui Daniele c'è, ci sono i giorni in cui Daniele non c'è, e i giorni sono composti diversamente. Con Daniele densifichiamo il rapporto affinché qualcosa possa progredire. Perciò ci sono le ricerche in internet, ci sono le correzioni di libri, c'è anche la scrittura di articoli. [Francine Kamilindi] Un omone agrappò Matthieu per il braccio. Un poliziotto camminava su e giù sull'altro marciapiede. "Dammi qualcosa, Padrone: ho fame." I suoi occhi erano ravvicinati, le sue labbra spesse e puzzava di alcol. "Non è piuttosto che avresti sete?" chiese Matthieu. "Ti giuro, amico," disse l'omone con difficoltà "Ti giuro." Matthieu aveva ritrovato una moneta di cinque franchi in tasca. "Me ne sbatto, sai," disse. "È piuttosto per dire." Gli diede i cinque franchi. "Quel che fai," disse l'omone appoggiandosi al muro, "è bene. "Ti augurerò qualcosa di meraviglioso. "Cosa ti augurerò?" Ci pensarono su ambedue. Matthieu disse: "Quel che vorrai." "Allora ti auguro la felicità," disse l'omone: "Ecco." Rise trionfalmente. Matthieu video che il poliziotto si avviciniva e temette per l'omone. "Va bene," disse, "ciao." Si voleva allontanare ma l'omone lo raggiunse. "Non basta la felicità," disse con voce bagnata. "non basta." Durante agosto leggerò per il signor Sparacino che ho già incontrato l'estate scorsa per un mese. Siamo andati d'accordo, allora quest'anno rifaccio la stessa cosa. Sì, l'estate scorsa, avevamo letto Sartre, era molto interessante: per me era nuovo, a parte i classici che tutti conoscono. E i mattoni come quelli che lui ha, per me era una cosa nuova, mi chiedevo: "Capisco quel che leggo?" Allora gli ho chiesto se gli andava bene, la mia voce, il mio modo di leggere, e gli conveniva allora abbiamo proseguito e quando abbiamo dovuto prendere il dizionario, a volte, l'abbiamo guardato assieme. Ed è sempre stato molto interessante, Perciò ho detto a Barbara, così che se mai ci voleva una sostituzione ero sempre pronta a farla. Perciò ecco, ci incontreremo di nuovo. Sarà ogni mercoledì pomeriggio alle 14, per due ore. E il signor Sparacino sceglie le sue letture, ecco. È un piacere per tutti e due, penso. [B. Bianchi] Ci sono letture di libri, di riviste o di altro, come ho detto prima. Ci possono anche essere passeggiattine, molte discussioni, chiacchierate, discussioni più elaborate per quelli che sono più intelettuali. Però si possono anche fare giochi, perché le persone che invecchiano oppure si ammalano, o che rimangono disabili non erano per forza intellettuali, prima. Perciò non è che ad un tratto, inizieranno ad amare la lettura se non l'amavano prima. Perciò abbiamo questo lato che è fare giochi con le persone. Alcuni ci chiedono giochi di carte, altri ci chiedono giochi di società, dame, partite di dame, partite di scacchi Poi altri ci chiedono partite di Scarabeo. Vogliono giocare a Scarabeo con qualcuno e non possono più perché sono da soli. E non è molto divertente, infatti, giocare a Scarabeo da soli. [Arlette Zillweger] Mi chiamo Signora Zillweger Arlette. Così conosco Lecture et Compagnie da tre anni. E Françoise, la conosco da un anno e mezzo. Appena arriva, se possibile, preparo il gioco e appena arriva, giochiamo. E in teoria, facciamo due partite. [Françoise Sauci] Ci divertiamo, a volte ridiamo come ragazzine. Quando una di noi trova una parola, io, in particolare faccio piccoli vezzi strani [Ridono] che la fanno ridere e fanno ridere anche me. È un bel momento e credo che, nella vita di tutte e due, questo... è qualcosa che porta un po' di aria fresca. [A. Zillweger] Posso parlare? [Ridono] [F. Sauci] Ma faccia pure, cara! Faccia come se fosse a casa sua! È davvero una condivisione piacevole, perché siamo rilassate. Non c'è obbligo di ottenere un risultato, perciò siamo molto libere. A volte arrivo, poi chiacchieriamo a lungo poi facciamo appena in tempo a giocare una partita. Altre volte, giochiamo intensamente, quindi c'è come una libertà nello scambio che è molto piacevole. [B. Bianchi] Perciò da una parte, siamo i loro confidenti. Dall'altra, li ascoltiamo, perché hanno molte cose da dire, non per forza confidenze, ma parlare del loro passato, di quel che vorrebbero ancora fare, più tardi. Perché si può sempre, a medio termine, fare progetti. Poi a livello intellettuale -- questo è il secondo lato, molto importante, dell'associazione di cui ho già parlato -- si tratta di fare sì che i meningi rimangano sempre attivi per cercare di fare in modo che la gente si isoli il meno possibile. Meno si parla, meno si hanno cose da dire e meno la gente ha voglia di venirci a trovare e più si diventa isolati. E dopo l'isolamento giunge il distacco. Ecco, è questo che vogliamo evitare. [Jack Jozelon] Anche lì, il lato compagnia è molto presente. Certo, le leggo libri, ma parliamo anche di quel che succede fuori: ecco quel che ho sentito alla radio ecco quel che ho visto in tivù. E così lei si tiene informata, un po'. Poi ha un'opinione, la esprime, non è completamente isolata, come diceva Barbara, se la gente non ha nessuno che la viene a trovare, si sente isolata, di sicuro. Mentre così, lei ha lo stesso... per lei, io sono un collegamento verso l'esterno. C'è questo aspetto, c'è anche un altro aspetto: quando non fa troppo caldo, possiamo scendere, scendiamo a fare il giro dello stabile a piedi, per qualche minuto, poi è solo la solita conversazione, è così. [Signora Crusca] Perché è lei che viene ogni venerdì, di regola, non soltanto per leggere, ma chiacchieriamo [Ride]. Ah sì, mi fa bene, ovviamente. Certo che lei mi fa tanto bene. [GT Sparacino] Andiamo tanto d'accordo che alla fine anche quando sono passate le ore di Lecture e Compagnie, ci ritroviamo fuori, ad esempio durante il fine settimana e beviamo qualcosa insieme giriamo insieme per negozi. Ecco: va oltre la struttura, l'accordo va oltre la struttura della semplice prestazione. MI arricchisce tanto, mI arricchisce tanto. Va oltre il misurabile, il quantificabile, è... Sì, credo d'altronde che raramente si può misurare cos'è un'amicizia, ecco. [A.Zillweger] Oltre a Scarabeo, penso, almeno spero, che per me, lei è diventata preziosa, molto preziosa. Ci siamo confidate diverse, diverse cose. Françoise, per me, è diventata un'amica. [F. Sauci] Appunto, come dicevo, è uno scambio che mi porta molto, poi entrare nella vita di qualcuno il cui vissuto è stato diverso del nostro e non per forza facilissimo, e accorgersi che... si può apportare un po' di piacere, cambiare le idee della persona e noi stessi, accorgerci forse fino a qual punto tutto non è così evidente quanto si potrebbe pensare. Allora i nostri malucci i nostri problemucci, a volte si relativizzano pure. [GT Sparacino] Tenere alta la bandiera del diritto alla cultura è una cosa essenziale. E ovviamente, è più diquesto: questa associazione è anche un'amicizia, un aiuto reciproco e lì, davvero, questo fuoriesce dalla struttura finaziaria, è un diritto elementare, direi. [Signora Crusca] Per fortuna abbiamo Lecture et Compagnie o altri amici che mi vengono a trovare. Ma quelli che sono soli, li compiango. Li compiango. [Jack Jozelon] Una cosa buona ed interessante sarebbe che coloro che hanno in famiglia persone del genere, disabili, pensino anche a queste persone e facciano loro compagnia in un modo o nell'altro, anche se non siamo noi, ma che qualcuno vada a trovarle almeno una volta alla settimana. [B. Bianchi] Ci si affeziona molto alle persone. E io non sono d'accordo conil dire: "State attenti, non affezionatevi troppo." Non sono d'accordo con questo. Al contrario, io dico ai miei lettori: "Affezionatevi, date quanto potete, portate quanto potete alla gente." È quel che io dico. [A. Zillweger] Io ho sempre piacere quando lei viene. Sempre [F. Sauci] Io mi auguro che possiamo continuare assieme, ancora a lungo. [A. Zillweger] Sì, anch'io me lo auguro.